Settima classificata
Blue, like my eyes, like your eyes di FairyChocolate
Grammatica: 9.45/10
Possiedi delle ottime basi grammaticali, non ho notato alcun errore di distrazione o di battitura, ciò mi fa pensare che hai riletto varie volte il testo, tuttavia ho riscontrato qualche ripetizione, alcune superflue, dei nomi dei personaggi; mi riferisco in particolar modo a Naruto. Per il resto sei stata veramente impeccabile!
• Il momento in cui Naruto aveva compreso che di lì a poco sarebbe diventato padre l’aveva ingabbiato in una rete di pensieri che lo stavano lentamente relegando in un limbo dove c’era posto solo per uno, e se con Hinata era riuscito a battere la solitudine, adesso che qualcosa di suo stava per venire al mondo, si ricordava di non poterlo proteggere. → Personalmente aggiungerei una virgola dopo pensieri. (– 0.05)
• «Hi… Hinata» riuscì a dire, questa volta lo sguardo fermo non su di lei, ma su quello che il suo sorriso indicava; il passo era incerto, questo Naruto lo sapeva, ma l’insicurezza che si portava dietro era appena stata spazzata via da una voce sconosciuta che era arrivata alle orecchie di Naruto innocente e piana, come se fosse la prima nota di una melodia che poteva essere ascoltata solo da lui. → In questo caso non è necessario ripetere Naruto una seconda volta, risulta superfluo: […] una voce sconosciuta era arrivata alle sue orecchie innocente e piana, […]. (– 0.10)
• In quel poco tempo era riuscito a dubitare di così tante cose, aveva compreso di non aver pienamente perdonato il padre e, per di più, debole e fragile come non lo era mai stato, aveva quasi lasciato Hinata da sola; ma lasciare Hinata da sola avrebbe significato non essere migliore di Minato, perché quando quel versetto s’era impresso sul dolore e la fatica di Hinata, nei suoi pensieri, Naruto aveva compreso una cosa, ed i suoi occhi non facevano che confermargliela: finalmente era diventato padre. → In questo caso sostituirei almeno un’Hinata e toglierei la virgola inserita dopo il terzo Hinata. (– 0.10; – 0.05)
• «Prendilo» chiudendo gli occhi e volendo porgere il bambino a Naruto Hinata boccheggiò sforzandosi di passare il bambino al padre, ma l’insofferenza che piano s’era fatta strada sul suo volto venne presto curata dalla mano di Naruto. → Aggiungerei una virgola dopo Naruto, e sostituirei il secondo Naruto con un sinonimo quale uomo, marito. (– 0.05; – 0.10)
• Prese il bambino, sedendosi vicino ad Hinata quel tanto che il letto gli permetteva, e consapevole di aver ottenuto il suo più grande successo lo prese in braccio: prese in braccio suo figlio. → In questo caso sostituirei Hinata con moglie, per evitare una ripetizione del suo nome. (– 0.10)
Lessico e Stile: 4.98/5
Mi piace il tuo stile, riesci a tenermi inchiodata al foglio elettronico senza alcuna difficoltà; ho trovato il testo estremamente scorrevole, fluido e con una buona sintassi.
La lettura del brano ha avuto un ritmo abbastanza altalenante, sebbene per la maggior parte del testo sia prevalso un ritmo lento e soffice. In alcuni punti l’andatura si è fatta ancora più lenta, quasi il tempo non scorresse, o scorresse, ma noi fossimo chiusi in una sorta di limbo senza poterne sortire l’effetto (mi riferisco al momento in cui Naruto punta le iridi sull’orologio del corridoio). In altri punti l’andatura si è fatta più ardente, quale il momento in cui il protagonista pensa all’assenza di suo padre. Insomma, sei riuscita a delineare un ritmo che ha continuato a mutare all’interno del testo, permettendo a noi lettori d’immergerci maggiormente all’interno della vicenda che hai narrato.
Per quanto riguarda il lessico, invece, ho trovato che alcune volte – come già detto precedentemente – tu abbia ripetuto un po’ troppe volte i nomi dei personaggi, anche ove parevano superficiali o potessi sostituirli con qualche sinonimo, ma questa è stata l’unica pecca, se così vogliamo chiamarla.
Ho, inoltre, amato le varie immagini che sei riuscita a creare partendo dall’iride bluastra di Naruto, mi ha colpita tantissimo quella riguardante l’onda sulla cresta dei ricordi.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Punteggio assolutamente pieno.
Dunque, che io ami Naruto e Hinata, ormai, è un dato di fatto. Che questi due rappresentino la mia OTP suprema, lo è altrettanto. Che io sia particolarmente severa riguardo la loro caratterizzazione, viene da sé.
Vedo il tuo volto terrorizzato, ma non temere, hai o non hai appena ottenuto il punteggio massimo?
Ho moto da dire su Naruto ed un po’ meno su Hinata, quindi direi di cominciare dal primo.
Ordunque, Naruto Uzumaki è senza alcun dubbio il protagonista indiscusso di questa meravigliosa One shot ed io l’ho trovato ben caratterizzato. Se noi prendessimo tale personaggio e lo inserissimo in un altro contesto completamente differente, egli parrebbe disorientato ed un po’ fuori dagli schemi; nessuno rifletterebbe mai su come sia diventare padre, o si farebbe prendere da tutte queste – giustissime – paranoie, senza sapere di divenire tale figura genitoriale nell’immediato, o quasi. Quasi nessun padre si domanda come cambierà la sua vita, se sarà capace di occuparsi del proprio figlio, del proprio Capolavoro, senza prima avere la Creatura, quel piccolo Miracolo della Vita, tra le mani. Solo allora, un uomo, concretizza di essere diventato una figura di riferimento, di avere una sorta di prolungamento di se stesso. Ed allora, insieme all’emozione, comincia a porsi tantissime domande, molte delle quali ho ritrovato fra i pensieri di questo Naruto neogenitore. Ebbene, già mi sono contradetta – lo sapevo che questa mattina dovevo dormire di più, invece di provare a studiare! Perché, suppongo ti starai domandando. Ebbene, i dubbi dei futuri padri cominciano già con il travaglio delle loro compagne, e Naruto ne ha rappresentato l’esempio più lampante. Il suo continuo fissarsi sulle lancette dell’orologio, che inesorabilmente ne scandiscono il tempo, il suo domandarsi se Hinata stia bene, se non le serva il suo aiuto – inteso come sostegno e supporto –, se non ci siano state complicanze di alcun genere quali il cordone ombelicale attorcigliato attorno al collo del nascituro (parlo al maschile perché noi sappiamo che si tratta di un maschietto), la posizione podalica del piccolo, o quant’altro. E proprio in questo momento si domanda come sarà diventare padre, certo se lo era immaginato, eppure, ora, tutto gli pare diverso, quasi quelle giornate solari all’insegna della tranquillità che si era tanto figurato fossero solo un’illusione. Comincia a mettere in discussione le sue doti, vorrebbe paragonarsi con qualcuno, parlare con qualcuno di questa meravigliosa esperienza, venire consigliato su quale sia la posizione migliore per far fare il ruttino al piccolo… ed il tutto si può riassumere con una sola parola: padre.
Vorrebbe che suo padre, Minato Namikaze, fosse lì con lui, ad attendere insieme a lui, a farlo sorridere, sdrammatizzando sulla tensione del momento, a diminuire l’ansia che lo sta mangiando, a consigliarlo, eppure, egli non c’è. Non c’è mai stato; non l’ha visto camminare per la prima volta, non l’ha ascoltato biascicare la sua prima parola, non l’ha accompagnato all’Accademia, non l’ha visto diplomarsi, semplicemente non c’era perché è morto per il bene del Villaggio.
Ecco, proprio in questo punto ho trovato che il tuo Naruto fosse particolarmente IC, questo elemento che tu hai inserito con minuziosa attenzione ai singoli dettagli, ha fatto sì che l’Uzumaki da te raccontato spiccasse diventando un tutt’uno con l’Uzumaki di Kishimoto-sama; i miei complimenti!
Per quanto riguarda Hinata Uzumaki – quanto mi piace dirlo! –, invece è il contrario. Lei, essendo una donna, ha potuto notare i piccoli cambiamenti che avvenivano nel suo corpo, percependo anche i piccoli movimenti del feto. Non solo ha potuto osservare il suo ventre crescere giorno dopo giorno, ma ha anche potuto udire tattilmente le movenze del figlio. Quindi, lei era più preparata di Naruto all’idea di diventare mamma, ma anche lei è stata presa dai dubbi, dalle angosce, dalle paure, solo che l’ha mostrato di meno, essendo forte anche per il consorte.
Veramente un’ottima caratterizzazione!
Titolo:5/5
Blue, like my eyes, like your eyes.
Dunque, il primo appunto che ti faccio è, come tu stessa ti sei accorta e mi hai avvisata, la e di troppo nel pronome my. Ma a parte questo piccolo errore di battitura, non ho nulla da rimproverarti, anzi, il tuo titolo mi è piaciuto tantissimo, motivo per cui hai ottenuto il punteggio pieno.
Cosa posso dire? Se ci concentriamo unicamente sul titolo, lasciando un attimo da parte il testo, possiamo immaginare già ciò a cui andremo incontro. Blu/Azzurro è il colore delle iridi di Naruto, che è lo stesso colore ereditato da Boruto, il primogenito biondo della coppia, somigliante in maniera abbastanza rilevante al padre.
Ecco, questo titolo non vuole rappresentare solo un dato di fatto oggettivo – alias il colore delle iridi – ma vuole esprimere anche un legame profondo, un legame di parentela indissolubile.
Se, invece, consideriamo anche il brano, possiamo individuare la presenza-non-presenza di un altro personaggio maschile, che purtroppo ci ha lasciato prematuramente. Hai capito? Minato Namikaze, il Quarto Hokage del Villaggio della Foglia.
Ebbene sì, anche lui, ricordiamoci, ha due occhi chiari, quindi anche lui rientra all’interno del concetto del titolo, sebbene in maniera abbastanza superficiale: mi riferisco ai pensieri che fa il giovane Uzumaki riguardo il diventare padre a breve.
Introspezione:5/5
Un altro punteggio pieno più che meritato; perdonami se in questo criterio non mi perderò in parole, ma non vorrei ripetermi troppo e tutto ciò che dirò verrà ripreso anche nell’ultimo criterio di valutazione.
Dunque, l’introspezione come la intendo io, si percepisce chiaramente, infatti essa trapela in ogni frase che hai costruito.
Non solo mi sono giunte le emozioni del protagonista assoluto della fanfiction, ma sei riuscita a rendermi partecipe della vicenda, permettendo mediante le riflessioni di Naruto, di diventare un tutt’uno con l’uomo. Mi sono riscoperta in perfetta armonia con le sue azioni, quasi le compissi io ed il tuo soffermarti sui singoli dettagli ha reso più accurata, precisa e sentita la tua impeccabile analisi.
Ho adorato la vulnerabilità di Naruto; si tratta di un momento di debolezza che lo porta a fare innumerevoli riflessioni, ma che al tempo stesso mettono in luce il suo carattere solare, e lo inducono ad accettare una delle sfide più importanti di tutta la sua vita: diventare padre. Sappi che sei riuscita a commuovermi, ed in questo Fandom non mi succedeva più da tempo, grazie.
Originalità: 10/10
Cosa posso dire? Questo, ahimè, è un tema visto e rivisto, ma non per questo non può essere originale, non pensi?
Ebbene, sei riuscita a rendere la nascita di Boruto veramente originale, non tanto per l’evento in sé, quanto per esserti focalizzata – con maggiore enfasi – su un singolo personaggio, delineandolo in ogni sua più piccola sfaccettatura; da quella carica di emozione positiva a quella un pochino arrabbiata con il padre che egli non ha mai avuto e da cui avrebbe voluto sentirsi consigliare su un evento così importante della sua vita, ed è proprio a tutto questo che la tua One shot risulta originale, spiccando sulle altre che trattano tale vicenda.
Sono rimasta stupefatta dalla facilità con cui hai impresso tutte queste emozioni su questo foglio di carta elettronico e da come hai saputo gestirle al meglio, senza strafare; ricalcando la semplicità del momento. Perché proprio di genuinità si tratta, ricordiamocelo, e tu hai fatto proprio un ottimo lavoro.
Gradimento personale: 10/10
Qui siamo proprio nel mio campo, senza alcun dubbio!
Non che io sia già diventata mamma, anche se in un futuro non tanto lontano mi piacerebbe – trovarlo questo famoso Principe Mezzosangue *sigh* –, ma ho a che fare con le donne gravide – speriamo che questo, prossimamente, diventi effettivamente il mio lavoro, ma per ora mi limito a studiare.
Situazioni del genere mi sono capitate di vederle e tu sei riuscita a farmi ricordare mio padre, quando mia mamma dava alla luce la mia sorellina: mi hai fatto tornare alla mente il suo continuare muoversi nel corridoio ed osservare l’orologio che aveva al polso, mentre io, una bambina di appena tre anni, ero seduta su una sedia a giocare (facevo la treccia) con la mia barbie, senza dare molta importanza a ciò che succedeva, sino a quando non sono arrivate mia nonna e mia zia e mi hanno chiesto se fossi contenta. Ah, me la ricordo ancora la gelosia iniziale, quando volevo “vendere” mia sorella alla nonna e poi quando questa era tornata qualche settimana dopo, io che mi paravo davanti alla culla dicendo che era mia sorella e che doveva stare con me.
Aaaagh, mi sono persa nei ricordi, scusami.
Dunque, proprio come ti accennavo nel precedente parametro ho adorato il tuo rimanere su una linea semplice: ho letto cose, riguardo al parto di Hinata, che neanche t’immagini. Ed è meglio lasciare stare, credimi.
La semplicità è alla base dei rapporti, di tutte le relazioni e dei sentimenti. Non hai voluto strafare narrandoci le sensazioni di Naruto e di questo te ne do atto: hai arricchito tantissimo, per esempio facendo focalizzare la nostra attenzione sulle lancette dell’orologio, oppure creando metafore e similitudini che ci facessero comprendere al meglio ciò che avveniva nell’animo del biondo, eppure tutti questi dettagli hanno mantenuto la stessa linea che si riscontra con chiarezza in tutto il testo: la semplicità.
Non hai perso di vista l’obiettivo della storia, ed il tema del Contest, e in tutto questo non hai dimenticato la genuinità del momento; dalle iridi di Naruto che paiono un mare in tempesta cariche di preoccupazioni mai esposte, alla dolcezza con cui Hinata lo richiama e gli fa capire che sono in due ad imparare a fare i genitori, che questa è una sfida che li vede entrambi agli inizi: impreparati ed emozionati. È vero che Hina-chan ha avuto modo di realizzare prima di Naruto-kun di stare per diventare un genitore, tuttavia ora si trovano davanti a quel pargoletto dagli occhi azzurri e tutto cambia, si concretizza.
Quindi sì, ho veramente amato questa One shot, non solo perché sei riuscita a strapparmi innumerevoli sorrisi, hai fatto battere il mio cuore, ma anche perché hai creato un connubio di elementi che si sono, letteralmente, accordati perfettamente con la mia anima e ti ringrazio per questo.
Grazie per avermi dato l’opportunità di leggere questo splendido spaccato di vita dei personaggi; sicuramente consiglierò a chiunque voglia leggere di questo particolare momento, o voglia semplicemente leggere qualcosa che vede protagonista Naruto con i suoi dubbi e le sue insicurezze, questa storia. E sicuramente mi vedrai girovagare – tempo permettendo – sul tuo profilo di autrice.
Totale: 54.43/55