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Uno sguardo vale più di mille parole

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2016 18:18
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18/12/2015 13:41
 
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Quote le altre, che hanno già risposto al meglio. ^^

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18/12/2015 23:48
 
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Ehi, Eko! Avevo intuito un'atmosfera un po' tesa ultimamente quando si parlava dell'università e dello studio, da parte tua. Per questo è bene che tu ti concentra a migliorare (o chissà, più che altro a convivere) con questa situazione e poi potrai dare peso anche a questa parte della tua vita.
Per questo, mi aggrego alle altre ragazze e ti vengo incontro per la proroga di venti giorni. See you then, bye~


miku 16 ɘƨɿɘvɘɿtsundere
おしえて, blue sky!
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Post: 190
20/12/2015 16:39
 
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Himeko non ti preoccupare! Ti capisco... anche se sono alle superiori domani finisco una settimana devastante piena di verifiche e interrogazioni, quindi per me è okay! ^^
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Post: 3.058
Giudice*****
20/12/2015 17:01
 
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Ma sì, no problem! ^_^
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Post: 440
Giudice*
20/12/2015 17:13
 
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Scusa il ritardo/l'assenza!

Per la proroga sono assolutamente d'accordo e in bocca al lupo per il tirocinio e gli impegni universitari.
A presto!

« L'universo si manifesta e scompare senza parole,
siamo noi a inventare una voce al suo terribile silenzio. »
23/12/2015 11:47
 
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Risposta lampo perché ti scrivo da un cellulare: anche per me non c'è problema, prenditi tutto il tempo che ti occorre ^___^
Auguri di buone feste a tutti!
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Post: 786
Giudice***
24/12/2015 15:01
 
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ellacowgirl, 18/12/2015 07:59:

Per quanto mi riguarda non preoccuparti, prenditi il tempo che ti serve! Abbiamo tutti una vita personale da gestire ;)



Laly of the Moonlight, 18/12/2015 10:17:

Buongiorno [SM=g27985]
Per quanto mi riguarda puoi prenderti tranquillamente tutto il tempo che ti serve. Purtroppo sappiamo bene quanto la real life sia ingombrante ed insopportabile a volte u.u
Mi raccomando, non strapazzarti troppo [SM=g27988]
Un abbraccio
Laly



Elena Frigerio, 18/12/2015 12:29:

Guarda studio anche io all'università e quindi ti capisco assai!
Assolutamente nessun problema, tra un po' ci sono le vacanze e quindi riposati anche un po' ^^
Ciao!



ValorosaViperaGentile, 18/12/2015 13:41:

Quote le altre, che hanno già risposto al meglio. ^^



— Fear, 18/12/2015 23:48:

Ehi, Eko! Avevo intuito un'atmosfera un po' tesa ultimamente quando si parlava dell'università e dello studio, da parte tua. Per questo è bene che tu ti concentra a migliorare (o chissà, più che altro a convivere) con questa situazione e poi potrai dare peso anche a questa parte della tua vita.
Per questo, mi aggrego alle altre ragazze e ti vengo incontro per la proroga di venti giorni. See you then, bye~



Sasha_98_, 20/12/2015 16:39:

Himeko non ti preoccupare! Ti capisco... anche se sono alle superiori domani finisco una settimana devastante piena di verifiche e interrogazioni, quindi per me è okay! ^^



aturiel, 20/12/2015 17:01:

Ma sì, no problem! ^_^



_Sonder, 20/12/2015 17:13:

Scusa il ritardo/l'assenza!

Per la proroga sono assolutamente d'accordo e in bocca al lupo per il tirocinio e gli impegni universitari.
A presto!



Rinalamisteriosa, 23/12/2015 11:47:

Risposta lampo perché ti scrivo da un cellulare: anche per me non c'è problema, prenditi tutto il tempo che ti occorre ^___^
Auguri di buone feste a tutti!



Eccomi qua, non sono scomparsa e sono ancora viva; stanca ma viva.
Dunque, vorrei rispondervi uno ad uno, ma il tempo a mia disposizione, sebbene io sia finalmente in "vacanza" è veramente limitato, quindi vi scrivo questo unico messaggio di ringraziamento.
Vi ringrazio infinitamente per essermi venute incontro, prometto che cercherò di non farvi aspettare ulteriormente e che tenterò di non "stancarmi" troppo, riposando di tanto in tanto.
Vorrei scrivervi tante, troppe, cose, ma al momento non riesco a trovare le parole adatte per esprimervi la mia gratitudine e spero che questa parola possa bastare a farvi comprendere ciò che provo: Grazie. ♥
È tempo per me di tornare sui libri che ho un po' trascurato, vi abbraccio tutte calorosamente e Buone Feste!

Himeko
Himeko Kuroba
[Non Registrato]
10/01/2016 20:09
 
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Buonasera,
sono in un momento di pausa e colgo l’occasione, come mi hanno fatto notare, per chiedervi un ulteriore favore. E se vorreste richiedere un nuovo giudice, sarei assolutamente d’accordo con voi, vista la mia totale incapacità – questa volta – di mantenere fede alla promessa fatta.
Dunque, le storie sono tutte valutate, ed ieri pensavo di riguardare i giudizi con calma per apportare alcune accortezze, sistemare la sintassi, cercare gli errori che potevano essermi sfuggiti, ricontrollare il punteggio, ma sono stata chiamata in reparto – dalla mia giornata di riposo – per motivi che non sto qui a spiegarvi e che sono un po’, ecco, personali di terzi. [?]
A differenza di quanto accennato a Miku, alla quale avevo confermato che avrei pubblicato i risultati domani alla fine del mio turno – quindi dopo le 23:30 –, ho deciso di pubblicarli con calma martedì pomeriggio, dato che mi hanno esonerato – come mio diritto, ed obbligo, – dal turno che dovevo ricoprire, in modo da potere ricontrollare con calma i punteggi.
Ovviamente se vorreste cercare un giudice sostitutivo, vi darei ragione. O se voleste vedere i giudizi pubblicati prima, posso farlo domani sera.
Risponderò ad ogni vostro dubbio, risposta, problema, polemica, etc., dopo le 22:00.
Scusate ancora per il disagio che vi sto causando, ma veramente, non mi era mai successo prima.

Himeko
11/01/2016 11:17
 
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Cara Himeko,
in linea di massima preferisco che vengano rispettati i tempi concordati, per una semplice questione di correttezza.
Ma (sì, c'è un bel ma a inizio frase <.<) può capitare a tutti l'imprevisto (una situazione particolarmente incasinata, cambi turno all'improvviso, una malattia ecc ecc), quindi se si tratta di aspettare solo qualche giorno in più non ci vedo nessun problema [SM=g27985]
Un abbraccio
Laly
[Modificato da Laly of the Moonlight 11/01/2016 11:17]
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Post: 190
12/01/2016 20:21
 
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Himeko Kuroba, 10/01/2016 20:09:


Buonasera,
sono in un momento di pausa e colgo l’occasione, come mi hanno fatto notare, per chiedervi un ulteriore favore. E se vorreste richiedere un nuovo giudice, sarei assolutamente d’accordo con voi, vista la mia totale incapacità – questa volta – di mantenere fede alla promessa fatta.
Dunque, le storie sono tutte valutate, ed ieri pensavo di riguardare i giudizi con calma per apportare alcune accortezze, sistemare la sintassi, cercare gli errori che potevano essermi sfuggiti, ricontrollare il punteggio, ma sono stata chiamata in reparto – dalla mia giornata di riposo – per motivi che non sto qui a spiegarvi e che sono un po’, ecco, personali di terzi. [?]
A differenza di quanto accennato a Miku, alla quale avevo confermato che avrei pubblicato i risultati domani alla fine del mio turno – quindi dopo le 23:30 –, ho deciso di pubblicarli con calma martedì pomeriggio, dato che mi hanno esonerato – come mio diritto, ed obbligo, – dal turno che dovevo ricoprire, in modo da potere ricontrollare con calma i punteggi.
Ovviamente se vorreste cercare un giudice sostitutivo, vi darei ragione. O se voleste vedere i giudizi pubblicati prima, posso farlo domani sera.
Risponderò ad ogni vostro dubbio, risposta, problema, polemica, etc., dopo le 22:00.
Scusate ancora per il disagio che vi sto causando, ma veramente, non mi era mai successo prima.

Himeko



Vedendo i miei genitori con i problemi al lavoro posso solo immaginare il casino che ti è capitato quindi ti capisco benissimo.
Per me non c'è nessun problema, anzi! Aspetto solo di vedere le classifiche che (in teoria) mancano solo quelle ;)
Un bacione,
Sasha_98_
13/01/2016 14:25
 
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E chi ti capisce con i turni al lavoro meglio di me! Pensa che nello studiolo legale, si fa per dire ovviamente, dove raccatto carte, mi hanno messo il turno di sera e me l'hanno detto l'altro ieri, e avevo un esame ieri mattina, ora dai, tiriamoci su con una risata insieme AHAHAHAHAH

Be' comunque da come hai scritto non ci vorrà ancora molto per avere i giudizi, quindi buona fortuna a tutti e ancora grazie a te :* [SM=g27998]
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Post: 145
13/01/2016 18:01
 
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Noi aspettiamo...~


miku 16 ɘƨɿɘvɘɿtsundere
おしえて, blue sky!
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Post: 786
Giudice***
17/01/2016 19:53
 
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Discorso pre-Risultati


Buonasera,
eccomi qui, finalmente, a pubblicare i risultati di questo Contest che è andato avanti per le lunghe.
Prima di tutto vorrei ringraziarvi per l’attesa e secondo mi scuso per avervi fatto aspettare così tanto. Per terza cosa: sono quasi sicura di avere fatto un pasticcio con l’editor – me ne sono occupata manualmente – quindi se qualcosa non dovesse leggersi, siete pregati di riferirmelo e provvederò a correggere il codice usato.
Inoltre, vorrei chiedere ad una persona – la quale capirà e di cui non faccio nomi – di rispondere, se vuole, alla e-mail con cui avevo risposto alle sue accuse per quanto riguarda il mio “non fare nulla per portare avanti questo Contest”. Si era creata una sorta di discussione ed io sarei veramente grata se essa rispondesse al mio chiarimento, in modo da capire se abbia compreso le mie motivazioni per la richiesta della proroga o meno. Non mi piace lasciare le cose a metà.

Per quanto riguarda le storie che hanno partecipato al Contest, devo dire che il livello che ho riscontrato è medio-alto, alcune fanfiction hanno spiccato su altre per quanto riguarda lo stile e l’introspezione, mentre per quanto riguarda i titoli siete stati tutti piuttosto bravi.
Per quanto riguarda la classifica, ho ritenuto opportuno inserire il pari merito ove vi fosse una differenza di punteggio pari al 0.01, altrimenti mi sarebbe sembrata una presa per il… coccige.
Ora vi chiedo un ultimo favore, entro trenta minuti dovrei riuscire a preparare il tutto per pubblicare i risultati senza intoppi, quindi vi chiedo di non scrivere niente fino a quando non avrò pubblicato i singoli risultati e la classifica riassuntiva. Inoltre, ci tengo a precisare che nessuno otterrà una mia recensione prima di Marzo, vorrei potere vivere questo periodo d’esami senza ulteriore stress.
E mi scuso per essermi dilungata nell’analisi delle vostre storie.

Himeko
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Post: 786
Giudice***
17/01/2016 22:12
 
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Quindicesima classificata
Se guardo gli occhi tuoi… di Sasha_98_


Grammatica: 5.78/10
Dunque, cosa posso dire? Sicuramente possiedi delle solide basi grammaticali, tuttavia ho notato che alcuni errori si ripetono più volte all’interno del brano, molti dei quali a distanza di poche righe. In alcuni casi hai coniugato il verbo al passato senza che ve ne fosse necessità. Uh, dal punto di vista grammaticale, hai… come posso dire… abusato del cognome di Kei, in questi casi è sempre meglio trovare un sinonimo. Ed ora, per evitare di dilungarmi troppo, ti lascio alle imprecisioni che ho riscontrato.
• Corro in bagno per lavarmi la faccia e i denti, dò una pettinata veloce alla mia chioma di capelli neri, indosso la divisa della S•A e, quando sono sicura di aver preso tutto, corro giù dalle scale e gridando un sonoro 'Ciao, io vado!' esco di casa per dirigermi alla Hakusenkan. → Non è scorretto usare l’accento quando si coniuga il verbo dare, tuttavia, per la prima persona singolare dell’indicativo presente del verbo dare, è consigliato – e più corretto – adoperare il do senza accento, dato che è impossibile confonderlo con la nota musicale. Nella seconda parte della frase [e, quando sono sicura di aver preso tutto, corro giù dalle scale e…], invece, hai adoperato una congiunzione “e” di troppo che distoglie l’attenzione del lettore, o perlomeno è ciò che è successo a me, dall’azione. In questo caso ti consiglio di eliminare la seconda congiunzione “e” e coniugare il verbo uscire al gerundio presente [uscendo]; la frase quindi diverrebbe: […] e, quando sono sicura di aver preso tutto, corro giù dalle scale gridando un sonoro ‘Ciao, io vado!’ uscendo di casa per dirigermi alla Hakusenkan. (– 0.25; – 0.05)
• Mia mamma stava cercando di dirmi qualcosa ma sono già in ritardo di mio, non posso perdere altro tempo... → Aggiungi una virgola prima di ma, sostituisci la virgola dopo mio con un punto e virgola, ed utilizza il punto fermo, invece dei tre puntini di sospensione, per concludere il periodo. (– 0.05x3)
• << Credevi di essere in ritardo?>> dice una voce alle mie spalle, una voce che avrei preferito non sentire << Lasciati dire una cosa: oggi è domenica, numero due.>> → In questo caso si ha la ripetizione del termine “voce”, ti consiglio di modificare la frase nel seguente modo: […] dice una voce, che avrei preferito non sentire, alle mie spalle. […] (– 0.10)
• Ogni volta che lo dice, mi sembra di ricevere una mattonata di 3 quintali sulla testa. → In questo caso ritengo che la virgola sia superflua. Inoltre, all’interno della frase non puoi scrivere tre come cifra numerica a meno che non si tratti di matematica applicata, per esempio: il prezzo di una cioccolata calda [€ 1.80], quindi è consigliabile che tu lo trascriva letteralmente a parole, altrimenti sembra quasi che noi quando parliamo invece di dire un numero a parole, lo trascriviamo [sotto forma di simbolo] sulla sabbia con un bastoncino di legno. (– 0.05; – 0.30)
• << Takishima... Quante volte te lo devo ripetere?>> dico mentre le mie sopracciglia sono in preda ad un tic nervoso << Non chiamarmi NUMERO- aspetta... perché sei in divisa?>> quando mi sono girata, Takishima era vestito con la divisa della S•A, eppure mi ha detto che oggi è domenica. → Aggiungi un punto dopo nervoso e togli la virgola dopo girata; risulta superflua. (– 0.05x2)
• << Hikari, Kei, cosa ci fate qui a scuola di domenica mattina?>> Tadashi era sbucato da non so dove, anche lui vestito con la divisa. → Discordanza verbale. Hikari sta parlando in prima persona utilizzando l’indicativo presente, quindi Tadashi è [non era]. (– 0.40)
• Beh, non che la cosa sembrare strana essendo il figlio della preside. → Discordanza verbale. Beh, non che la cosa sembri strana, dato che è il figlio della preside. (– 0.40)
• Il problema ora era un altro: siamo a dicembre inoltrato e sono solo in divisa. → Il problema ora è un altro […]. (– 0.40)
• Già già! dice, o meglio scrive, Megumi sulla sua lavagna regalatagli da Yahiro durante il loro appuntamento. → Inserisci una virgola dopo il primo già. (– 0.05)
• << Beh, non statevene lì al freddo. Entrate! Akira sta preparando i suoi biscotti>> non me lo faccio ripetere due volte: corro dentro la scuola! → In questo caso sarebbe meglio separare le due frasi. Dopo il dialogo, inserisci un punto fermo. (– 0.05)
• << TAKISHIMA! Ti propongo una sfida!>> dico entrando nella serra: era preso dalla lettura di un libro, mentre gli altri chiaccheravano tranquillamente, con qualche risata di Jun di tanto in tanto. → […] è preso dalla lettura […], mentre gli altri chiacchierano […]. (– 0.40x2)
• << Ah>> dice sospirando << e va bene. Se vinco io, mi devo dare un bacio>>. → Aggiungi delle virgole a racchiudere “dice sospirando”. Credo tu volessi dire “mi devi dare un bacio”. (– 0.05x2; – 0.07)
• << Che c'è? Sei diventata tutta rossa. Hai paura di perdere, numero due?>> quanto odio quel nomigliolo... → Nomignolo. Ritengo che, in questo caso, sarebbe meglio concludere la frase con un punto fermo, invece dei tre puntini di sospensione. (– 0.07; – 0.05)
• << Perché dobbiamo guardarci neglio occhi? Non possiamo fare... qualcos'altro?>> → Negli. (– 0.07)
• << No. Quando cominciamo?>> ora si che si comincia a ragionare. Chiamo Jun per fare da albitro e la sfida inizia. → Ora sì che si comincia a ragionare. Chiamo Jun per fare da arbitro […]. (– 0.15; – 0.07)
• Entrambi ci concentriamo sugli occhi dell'altro: non credo di aver mai notato quanto siano belli gli occhi di Takishima, quel nocciola simile al colore dei capelli. → Ripetizione. Sostituisci il secondo “occhi” con iridi. (– 0.10)
• Aspetta, cosa vado a pensare? Sento il cuore che inizia a battermi forte. → In questo caso non è necessario unire la particella pronominale “mi” al verbo battere. Si capisce chiaramente che si tratta del cuore di Hikari. (– 0.07)
• Mi devo concentrare sulla sfida ma sento il volto andare a fuoco, così come quello di Takishima. → Aggiungi una virgola prima di “ma”. (– 0.05)
• Questa sensazione che provo sin da quando eravamo bambini, il nostro rapporto rapporto che è sempre stato contrastato dalla mia voglia di batterti, pian piano è diventato qualcosa di più grande. → Hai ripetuto il termine rapporto. (– 0.10)
• I nostri volti si avvicinano sempre di più e il mio cuore accellera i suoi battiti. → Accelera. (– 0.07)
• Takishima si stacca da me. → Al posto di usare il cognome del ragazzo, prova ad utilizzare un sinonimo: ragazzo, coetaneo, diciasettenne, etc. (– 0.10)
• << Ma cosa avete capito? Ho solo preso il mio premio della sfida. Hikari ha distolto lonsguardo per una frazione di secondo quando è arrossita, quindi o vinto la sfida>>. → Lo sguardo. (– 0.07)
• << Quindi, ho vinto ancora io numero due>> dice Takishima e una mattonata mi cade in pieno sulla testa. → La virgola risulta superflua. (– 0.05)
• L'inizio del rapporto tra me e Takishima segna la fine della nostra rivalità. Forse, questo è l'unico inizio che mi può piacere. → Invece di adoperare il punto fermo, ti consiglio di unire le due frasi per formare un unico periodo legato dalla congiunzione e: […] rivalità e, forse, questo è […]. (– 0.05x2)

Lessico e Stile: 4.40/5

Dunque, come ho già accennato nel parametro precedente, ho riscontrato qualche ripetizione che, in alcune occasioni, poteva essere evitata utilizzando dei sinonimi. Inoltre, ho notato che tendi a non inserire le virgole dopo le virgolette caporali [« »], o simili, e questo lede un po’ alla fluidità delle frasi in quanto il lettore è costretto ad interrompere la lettura per prendere fiato, prima di proseguire con il periodo. Ti consiglio di leggere ad alta voce le tue storie, in questo modo comprenderai meglio dove inserire il segno d’interpunzione.
Ho notato che alcune volte tendi ad interrompere le frasi, creando dei periodi più piccoli, i quali sono sempre ben accetti, tuttavia in alcune circostanze ledono all’introspezione che si nasconde dietro determinate parole. È vero che non bisogna abbondare con i periodi troppo lunghi, però in alcuni casi diviene necessario, e quasi d’obbligo, per una questione di maggiore introspezione e di sintonia tra lettore e personaggio immaginario. Altre volte, invece, tendi a non concludere il periodo, inserendo dei punti di sospensione che risultano superflui e poco adeguati al contesto.
Per quanto riguarda il lessico, l’ho trovato, in alcuni casi ripetitivo, in particolar modo quando parli degli occhi, hai ripetuto il vocabolo tantissime volte, anche a distanza di pochi termini, e questo è un elemento che salta subito agli occhi; ecco, ti consiglio, nuovamente, di rileggere la One shot. In altri casi hai inserito il verbo più il pronome possessivo ove non vi era bisogno di una maggiore specificazione: hai descritto tutta la vicenda in prima persona, quindi viene logico pensare che i battiti accelerati siano di Hikari, per esempio.
Per quanto riguarda lo stile, invece, oltre a ciò che ho detto in precedenza, ho trovato più per gusto personale che per altro – non ti ho tolto punti per questo –, poco piacevole vedere le frasi urlate da Hikari in maiuscolo, sarebbe bastato inserire un “urlo” dopo il discorso diretto, tuttavia questo elemento fa riferimento unicamente al proprio gusto personale.
Sono sicura che continuando a scrivere, e rileggendo più volte le tue creazioni, riuscirai a migliorare, perché il potenziale ce lo hai!

Caratterizzazione dei personaggi: 9.98/10
Cosa posso dire?
I personaggi mi sembrano proprio loro.
Da un lato abbiamo a che fare con una Hikari piuttosto sbadata, dedita alle sfide, impaurita quasi dallo perdere un’ulteriore volta nei confronti di Kai, colui che considera un amico e per il quale prova qualcosa.
Dall’altra abbiamo il ragazzo precedentemente nominato, calmo, riflessivo quanto basta, un po’ calcolatore, ma che quando si parla di Hikari: attenti a quello che si fa!
Li ho trovati ben caratterizzati, hai saputo cogliere le loro sfaccettature, in particolar modo la loro determinazione ed il loro animo combattivo, e grazie a queste sei riuscita a sviluppare al meglio l’idea che ti sei prefissata e che hai posto alla base di tutta la One shot.
Anche il bacio che Kei è riuscito a strappare alla ragazza, compagna di giochi, sfidante ed eterna numero due, fanciulla di cui è perdutamente innamorato, è sembrato essere uscito dal Manga, o dall’Anime, come preferisci. Da un lato sembra essere tutto calcolato, ma dall’altro risulta un gesto spontaneo: ecco, riuscire a combaciare entrambi questi due aspetti ha reso il protagonista maschile del brano ancora più IC di quanto non lo fosse già.
Hikari, invece, si è mostrata ingenua come al solito, ma chissà; magari anche lei voleva ottenere il tanto agognato bacio da questa sfida, oppure voleva semplicemente capire cosa pensava l’amico.
Ottimo lavoro!

Titolo: 4.40/5
Se guardo gli occhi tuoi…
«Nei quali poi si specchiano i miei puoi dirmi quel che vuoi. Sei magica così come sei, se chiudo gli occhi penso a te perciò vorrei saper se pensi a me. Perché sei tu la cosa più importante la più importante che per me adesso c'è. Rossana dai pensaci un po’ tuuu…»
Coff, coff, perdonami per questa uscita, ma non appena ho letto la tua testata, mi è tornata in mente la sigla di questo cartone animato che guardavo da piccola.
Dunque, tornando serie – questo vale unicamente per me –, ho trovato il titolo sì in linea con quanto descritto all’interno della storia che mi hai proposto, ma dall’altro lato l’ho trovato un po’ lontano dall’altro tema che tu hai voluto inserire: l’inizio e la fine. Più l’inizio di qualcosa, che la fine.
Purtroppo, ad eccezione della canzone che mi ricorda, non è uno di quei titoli che mi rimangono in mente e non è neanche scoccata quella scintilla che ricerco sempre. Se prendiamo la testata singolarmente, senza tenere conto del brano appena letto, non mi dice niente, mi pare quasi piatto: l’unica cosa che posso captare è che gli occhi dei protagonisti s’incroceranno, ma non mi invoglia a leggere la storia, che invece merita di essere letta.
Se invece prendiamo in considerazione anche il testo, tutto trova un senso, in particolar modo per quanto concerne la sfida e ciò che essa comporta.
In sostanza, hai scelto un buon titolo, ma sono sicura che un’altra testata avrebbe saputo rendere meglio i due temi che hai trattato.

Introspezione: 4/5
Dunque, il tema principale di questo Contest è il concetto del parlarsi senza usare le parole, ma solamente mediante gli occhi. Ecco, sebbene tu abbia, verso la fine, adoperato il tema degli occhi utilizzando la sfida, un piccolo espediente che i due ragazzi utilizzano spesso, per incrementare la fusione delle loro iridi, non sono riuscita ad entrare in totale sintonia con i personaggi, in particolar modo con Hikari, che è la protagonista assoluta della One shot che mi hai presentato.
Ho provato a leggere e rileggere il momento che ha rappresentato l’apice del gioco, barra sfida, l’attimo che ha portato al bacio, voluto da entrambi, tuttavia non sono riuscita a cogliere l’intensità dello sguardo di Kei, mi dispiace. Mi è sembrato che ci fosse una sorta di velo tra me e la scena, causato in parte dalla continua ripetizione della parola “occhi”, che in quel momento distraeva un po’ il lettore dalla scena.
Avrei voluto che ci fosse stata più introspezione per quanto riguarda le azioni, i sentimenti, i batticuori della ragazza, che in un certo senso mi sono arrivati un po’ ovattati.
Questo parametro, per una come me che ama l’introspezione, e vi vive all’interno, ti ha un po’ penalizzata, ma sono sicura che tu possa riuscire a migliorarti, perché come ti ho già detto, il potenziale ce lo hai, ora devi solo sfruttarlo al meglio.

Originalità: 10/10
Non potevo non darti il punteggio pieno; se solo lo avessi fatto, avresti dovuto – giustamente – contestare.
Hai utilizzato veramente un ottimo espediente per portare i ragazzi a specchiarsi nelle iridi del partner. Non mi sarebbe mai venuto in mente di adoperare il gioco come fosse una sfida, che poi, pensandoci, il gioco è già concepito come una sfida. Hai saputo sfruttare al meglio i tratti che caratterizzano i due adolescenti: combattivi e determinati a vincere. Sebbene Kei abbia mostrato diverse volte di sapere perdere per il bene, e la felicità, della ragazza che ama, sentimento ricambiato.
Ho trovato veramente originale l’evolversi della vicenda, e sebbene io fossi certa che il bacio ci sarebbe stato perché Kei avrebbe vinto – come sempre – sono rimasta sbalordita da come tu sia stata originale: fare combaciare le labbra dei due ragazzi senza vinti e vincitori. Sei stata geniale, lasciatelo dire!

Gradimento personale: 9.60/10
Dunque, la tua storia mi è piaciuta, però l’introspezione ha un po’ risentito – come spiegato nel criterio precedente –, motivo per cui non riesco ad assegnarti un punteggio più alto.
Essendo una grande amante dell’introspezione, mi sarei aspettata qualcosa di più nel momento di maggiore intensità inserito all’interno della storia. Ciononostante, il brano che mi hai proposto, mi è indubbiamente piaciuto.
Non solo sei riuscita a delineare benissimo i personaggi, ma hai anche saputo cogliere alcune loro sfaccettature, sfruttandole per sviluppare la tua idea, che – come già detto – è risultata molto originale. Sei riuscita a sbalordirmi attraverso il gesto che Kei ha compiuto, non me lo sarei mai aspettata da lui, e tutto questo lo hai fatto mantenendo la caratterizzazione del personaggio, senza andare a ridicolizzare il momento, rendendo il gesto banale.
Insomma, egli aveva preannunciato che se avesse vinto avrebbe riscosso le labbra dell’amica, della persona amata, ed è riuscito a farlo in un modo tutto suo, facendo sì che Hikari non perdesse, perché, insomma, me lo sto chiedendo pure io: quando ha distolto lo sguardo?
Mi è piaciuto anche il momento in cui lei si è svegliata, tutta preoccupata, e poi è corsa all’istituto, venendo a sapere, solo successivamente, che era domenica e che quindi era vacanza. Tutto questo però non spiega un piccolo ed irrilevante dettaglio: ma gli altri lo sapevano che era domenica, o se lo sono dimenticati pure loro? Insomma, sei riuscita a strapparmi più di un sorriso e di questo ti ringrazio.
Inoltre, come già detto, sono sicura che riuscirai a sviluppare il tuo potenziale, motivo per cui passerò senz’altro a dare un’occhiata sul tuo profilo, quando avrò un po’ di tempo a disposizione.

Totale: 48.16/55

OFFLINE
Post: 786
Giudice***
17/01/2016 22:12
 
Quota

Quattordicesima classificata
Odio sconfinato di per sempre insieme.


Grammatica:
7.52/10
Per quanto riguarda questo primo criterio di valutazione, le basi grammaticali le possiedi e le imprecisioni che ho riscontrato, e che ti ho segnalato, riguardano perlopiù errori di distrazione e/o di battitura; ti consiglio di rileggere il testo, sono sicura che riuscirai ad individuare da sola quelle piccole… sviste.
• Vegeta indiettreggiò di un passo alla vista di Freezer che gli si stava avvicinando pericolosamente. → Indietreggiò. (– 0.07)
• Degludì la poca saliva che le sue ghiandole salivari avevano prodotto e per la prima volta nella sua vita provò paura. → Deglutì. Personalmente aggiungerei due virgole a racchiudere “per la prima volta nella sua vita”. (– 0.07; – 0.05x2)
• Guardò negli occhi il suo avversario che si trovava a poca distanza da lui e notó che lo stava guardando a sua volta ma con disprezzo, come se lui non valesse nulla e la sua potenza non potesse fargli neanche il solletico; un motto di rabbia gli crebbe dentro,  nessuno poteva guardarlo in quel modo, lui era sempre il principe dei sayan e pretendeva che tutti lo rispettatassero. → Personalmente aggiungerei due virgole a racchiudere “che si trovava a poca distanza da lui”. Hai sbagliato l’accento della vocale “o” del verbo notò. Hai scritto motto, invece di moto, c’è uno spazio in eccesso tra la virgola e “nessuno poteva guardarlo in quel modo”. Hai aggiunto una “ta” di troppo a rispettassero. (– 0.05x3; – 0.07x3)
• Vegeta odiava la lucertola con tutto il suo cuore perché aveva osato assoggettare e tradire il grande popolo dei sayan trattandoli come cani, aveva fatto vaccillare la figura intoccabile del re che era obbligato a inchinarsi al suo cospetto e lasciarli la sedia reale per poi essere usato come un normale suddito e soprattutto perché  aveva trattato lui stesso come uno lurido schiavo. → Vacillare. Aggiungi una virgola dopo re, in questo modo la frase risulterò più fluida. Invece di lasciarli, devi scrivere lasciargli [ho riportato la spiegazione nel criterio successivo]. Aggiungi una virgola dopo l’ultima congiunzione e. (– 0.05x2; – 0.07x2)
• Sì rammentò del fatto che la sua esistenza da quando era stato consegnato a Freezer si era intervallata tra momenti di allenamento e di sesso con squaldrine dei pianeti che conquistava, ricordò anche, con estremo disappunto, che Freezer lo aveva deriso molte volte in pubblico, e lui conscio della elevata potenza del tiranno aveva sempre taciuto covando una profonda prabbia e la voglia di ucciderlo con le sue stesse mani. → Aggiungi due virgole a racchiudere “da quando era stato consegnato a Freezer”. Sgualdrine, con la “g”. Aggiungi due virgole a contenere “conscio dell’elevata potenza del tiranno”. Sostituisci “Prabbia” con “rabbia”. (– 0.05x4; – 0.07x2)
• Stava osservando ancora lo sguardo omicida del suo avversario quando, come un lampo, un ricordo gli affiorò alla mente. → Nella mente. (– 0.07)
• Si fermò di scatto cercando di sentire  meglio e in quel momento udì che Freezer stava dicendo che aveva ucciso lui l'intera popolazione dei scimmioni,  così lui gli [li, è riferito a lui] chiamò, stava ridendo per il smarrimento e la sorpresa che aveva visto negli occhi dei sayan quando lui creò la sfera d'energia per distruggere il pianeta. → Fai attenzione ai doppi spazi fra le parole. Prova a modificare la prima parte della frase in: “[…] Freezer stava dicendo di avere ucciso l’intera […]”. Dopo chiamò, invece della virgola, è meglio usare un punto e virgola. (– 0.05; – 0.07; – 0.15)
• Quella volta Vegeta  girò a sè stesso che avrebbe sconfitto Freezer con le sue
stesse mani, infliggendogli subito dei colpi non fatali in modo  che soffrisse per poi ucciderlo placando la sua sete di vederlo morto. → Penso volessi dire: giurò a sé [hai sbagliato l’accento] stesso. Proprio a proposito di quest’ultimo termine, non è necessario accentare la “e”. (– 0.07x2)
• Freezer e Vegeta si guerregiarono in uno scontro di sguardi con la vittoria di chi riusciva a reggere quello dell'altro per maggior tempo. → Guerreggiarono. È meglio dire “in uno scontro di sguardi per la vittoria di […]”. (– 0.07; – 0.15)
• Lo aveva usato per la conquista di molti pianeti, e sebbene Vegeta svolgesse il suo lavoro al meglio lo aveva ricompensato pochissime volte. → In questo caso hai sbagliato a posizionare la virgola; essa deve essere posta dopo la congiunzione e, inoltre ci starebbe bene una seconda virgola dopo “meglio”, giusto per chiudere l’inciso che hai creato. (– 0.05x3)
• Aveva allenato il principino nei modi più severi e faticosi, mandandolo nella vasca rigeneratrice molte volte, lo aveva fatto penare parecchio e ne era fiero; odiava i sayan  con tutto il  cuore, gli [li, riteneva loro] riteneva una razza da sterminare, dei scimmioni senza cervello anche se si erano dimostrati molti validi per la  conquista dei pianeti, ma per il timore che la leggenda dei super sayan si dimostrasse essere vera  gli [li] aveva sterminati tutti, o almeno adesso l'avrebbe fatto. → Aggiungi una virgola dopo “la leggenda dei Super Sayan si dimostrasse vera, […]”. (– 0.05; – 0.07x2)
• Freezer dovette ammettere che aveva anche ammirato Vegeta per il coraggio che aveva dimostrato nel affrontare gli scontri, sembrava che non fosse capace di fare trappelare nessuna emozione, e per di più era l'unico suo suddito che
aveva il coraggio di guardarlo negli occhi affrontando il suo sguardo omicida e altezzoso senza rabbrividire o distoglierlo impaurito dalle possibili conseguenze. → Nell’affrontare, trapelare. (– 0.07x2)
• Rise all'idea stupida che gli era passata in mente e si fiondó all'attacco, era ora di  terminare la sua opera di sterminazione  dei sayan. → Fiondò, hai sbagliato l’accento. Al posto della virgola adopera un punto e virgola o i due punti, in questo modo poni in rilievo il pensiero del tiranno. (– 0.07; – 0.05)

Lessico e Stile: 4.20/5
Dunque, cosa posso dire? Il tuo stile narrativo mi pare ancora un pochino acerbo e ho notato che tendi a non adoperare troppo le virgole; per carità, ognuno è in libero di usare tutti i segni d’interpunzione che vuole, tuttavia ritengo che in alcuni casi, già citati nel parametro precedente, essa sia necessaria, non solo per segnalare una breve pausa durante la lettura, ma anche per migliorare l’introspezione che può derivare dalle frasi.
Per quanto riguarda la scelta lessicale: utilizzare un linguaggio semplice, senza andare a ricercare termini troppo aulici, è stata la scelta migliore. In questo modo hai permesso al lettore di riuscire a seguire il filo dei pensieri dei due protagonisti, ed antagonisti, di questa One shot.
Ho notato, inoltre, che spesso tendi ad usare il “gli”, invece del “li”. Dunque, non voglio fare la professoressa e non mi permetterei mai, però ho riscontrato questo errore – segnalato nel criterio precedente – ripetersi più volte verso la fine del brano, quindi mi sono permessa di farti questo appunto. Gli ha la funzione di complemento di termine e può essere reso con la forma “a lui”, per esempio – citandoti: In un certo gli [a lui, Freezer] assomigliava un po’ […]. Al contrario, li ha la funzione di complemento oggetto ed indica “loro”, per esempio – sempre citandoti: Odiava i Sayan, li [loro] riteneva una razza da sterminare, […].
Ecco, a tal proposito: Sayan vuole la maiuscola in tutti i casi, che il termine si riferisca a qualcuno di generico e a qualcuno di specifico, quale il Super Saiyan.
Inoltre, ti consiglio di leggere varie volte il testo, in questo modo eviterai la maggior parte degli errori di distrazione e/o battitura.
 
Caratterizzazione personaggi: 10/10
Punteggio pieno, mia cara. Un punteggio più che meritato, te lo assicuro.
Dunque, dunque, dunque. Cosa posso dire? Sono rimasta senza parole, sei riuscita a caratterizzarli veramente bene, sembrano proprio i personaggi di Akira Toriyama! E sei riuscita anche a dare loro un certo spessore.
Certo, Vegeta che fa tali considerazioni può essere considerato relativamente OOC, ma in questo caso bisogna considerare anche il contesto e, te lo assicuro, queste riflessioni le farebbe chiunque. Non ti ho assegnato il punteggio pieno solo per avere riportato su carta i pensieri che potrebbero avere permeato la mente del Principe dei Saiyan, bensì per come tu sia riuscita ad integrarli al carattere, piuttosto difficile da trattare, di tale personaggio. Se avessi indossato un cappello, me lo sarei tolta, inchinandomi dinanzi a te.
Per quanto riguarda Freezer, sei riuscita a delineare perfettamente i suoi sentimenti, negativi, nei confronti di quello che è sempre stato solo il principe dei Sayan, il figlio di re Vegeta. Eppure, abbiamo tutti noi, o forse sono stata una delle poche – e non voglio vantarmi di ciò –, notato una certa somiglianza tra questi due personaggi che in fin dei conti sono abbastanza diversi; il primo riesce a raggiungere la Luce, mentre il secondo vivrà per l’eternità nell’Oscurità.
Insomma, hai fatto veramente un buon lavoro ed è raro che io non sappia cosa dire quando si tratta di inserire parole su un foglio di carta elettronico. I miei complimenti!

Titolo: 4.90/5
Odio sconfinato.
Sinceramente, non appena l’ho letto, non è scattata la scintilla che cercavo, tuttavia non posso negare che esso rappresenti un titolo veramente azzeccato per il brano a cui il lettore andrà incontro, non appena aprirà il link della storia.
Questa testata vuole farci capire quanto in realtà i due protagonisti, i nemici giurati, coloro che si sono usati a vicenda per i propri scopi, non si sopportino; d’altronde c’era da immaginarselo, come può colui che ha sterminato la razza Sayan provare un sentimento diverso dall’odio, e dalla paura, nei confronti di qualcuno nelle cui vene scorre il sangue di tale stirpe?
Questo sentimento negativo, come dice l’intestazione, ha continuato a rimanere insito nei cuori dei due personaggi, divenendo via via sempre più grande, ed il rancore che Vegeta provava si è trasformato in qualcos’altro.
Insomma, un’ottima scelta, veramente!

Introspezione: 4.50/5
Per quanto riguarda questo parametro di valutazione, sei stata un po’ penalizzata dai vari errori di distrazione e/o battitura che ho trovato durante la lettura, i quali mi hanno un po’ disturbata, e distratta, dal proseguire. Alcune virgole, inoltre, avrebbero potuto far sì che tu riuscissi ad esprimere al meglio alcuni concetti, ma nel complesso, sei riuscita a trasmettermi molto.
Sono riuscita ad avvertire, chiaramente, la paura che si è insinuata nelle membra di Vegeta ed allo stesso tempo sono riuscita ad avvertire il ghigno di Freezer. Perché ghigno? Perché è di questo che si tratta; egli prova piacere nel vedere i suoi sudditi soffrire, nel colonizzare nuovi popoli eliminando le loro tradizioni, nel fare esplodere i Pianeti colonizzati con uno schiocco di dita, e tutto questo lo fa con quel suo ghigno che ho chiaramente percepito all’interno di questa storia.
Il tema degli occhi, sebbene possa sembrare non essere trattato adeguatamente, è alla base della narrazione ed il lettore riesce a percepire chiaramente ciò; pare di stare osservando le scene, le vicende narrate, attraverso i loro occhi e ciò implementa la tua gestione del tema di questo Contest.
 
Originalità: 9.98/10
Non ho mai letto molto all’interno del Fandom, se non in rare occasioni, tuttavia credo che tu sia stata veramente originale. Sei riuscita a descrivere in maniera approfondita i sentimenti, e le reazioni, che hanno colto i due personaggi che hai adoperato all’interno della storia nei pochi minuti, o secondi, che hanno preceduto la loro “battaglia”. È stato originale anche adoperare entrambi i personaggi, dando loro un ruolo di rilievo in entrambe le parti della One shot. Provo a spiegarmi meglio: nella prima parte ci hai mostrato ciò che induce Vegeta ad odiare Freezer, ed al contempo ad averne paura; mentre, nella seconda parte, ci mostri ciò che secondo te, secondo il Tiranno, accomuna entrambi. Insomma, un’idea veramente originale!

Gradimento personale: 9.60/10
Ho apprezzato veramente tanto la tua One shot, tuttavia, come ho già ripetuto varie volte nei criteri precedenti, non ho potuto apprezzarla totalmente a causa di quelle piccole imprecisioni che, purtroppo, mi hanno distratto dalla lettura.
Tuttavia, ho apprezzato il tuo volere mostrare i sentimenti che i due coprotagonisti provano e, lasciamelo dire, sono rimasta sbalordita dai sentimenti, timorosi, che animano l’animo – perdona l’orrendo gioco di parole – del Principe dei Sayan. Se da una parte immaginavo che egli potesse provare un po’ di paura, vedere ciò messo per iscritto mi ha fatto rabbrividire, anche perché siamo abituati a vederlo come il Sayan forte – non so se hai compreso.
Ad ogni modo, spero di potere leggere tue ulteriori storie e mi raccomando, leggi ad alta voce il testo in modo da capire se vi sia qualche errore o qualche segno d’interpunzione da inserire.
Ti ringrazio per avermi fatto vedere il lato più vulnerabile di Vegeta e quello meno crudele di Freezer, arigatou!


Totale: 50.70/55

OFFLINE
Post: 786
Giudice***
17/01/2016 22:13
 
Quota

Tredicesima classificata
La decisione di Hinata di Naomi Haruna Chan


Grammatica:
8.31/10
Possiedi delle buone basi grammaticali, sai adoperare bene la punteggiatura, tuttavia ho riscontrato un piccolo problema con i verbi, solamente all’interno di un periodo che ti ho segnalato, ne hai adoperato un paio con differente tempo e modo verbale. Ho notato anche qualche errore di distrazione, ma niente di preoccupante!
• Era una bella giornata, il sole era alto nel cielo e, a casa Hyūga, Neji aiutava la cugina ad allenarsi nel Juken. → Personalmente, dopo “Era una bella giornata” avrei adoperato un punto e virgola per introdurre la descrizione più approfondita e le azioni che coinvolgono i membri della famiglia. (– 0.05)
Per quanto sperasse che lui restasse, sapeva che era giusto che parta, che si allena e che torna ancora più forte di quanto non sia già per poter ricoprire il ruolo di Hokage. → In questo caso hai fatto un po’ di confusione con i tempi verbali; sei partita da un congiuntivo imperfetto e sei passata all’indicativo presente. Ti ho sottolineato i verbi in modo che anche tu possa vedere dove si riscontra l’errore. In questo caso la frase diventerebbe: “Per quanto sperasse che lui restasse, sapeva che era giusto che (egli) partisse, che si allenasse e che tornasse (o per tornare) ancora più […]”. (– 0.40x3)
Questi dubbi non smettevano di frullarle in testa, era troppo timida, allora cosa fare? → Al posto della prima virgola io avrei adoperato un punto e virgola. (– 0.05)
• –N-naruto, a-aspetta!– balbettò e il ragazzo si voltò, sentendo la sua voce. → N-Naruto. Vuole la lettera maiuscola in quanto si tratta di un nome proprio di una persona. (– 0.05)
• –Ciao, Hinata! Che ci fai tu qui?– chiese il ragazzo con un sorriso a trentadue denti. → Ripetizione del termine ragazzo, già adoperato nella frase precedente. Prova a sostituirlo con “il biondo”. (– 0.10)
• Naruto alzò lo sguardo incrociando quello dell'amica, voleva ancor una volta ringraziarla per il pensiero, però la sua voce si rifiutava di uscire. → Ripetizione del nome Naruto, adoperato poco prima. (– 0.10)
• Si sentiva strano, quegli occhia avevano qualcosa che li rendeva magnetici, era come catturato da essi, non riusciva più a distogliere lo sguardo. → Occhi. (– 0.07)
• Così il ragazzo sfoggiò un l'ultimo ma meraviglioso sorriso e raggiunse il Ninja Leggendario. → Hai inserito sia l’articolo indeterminativo un, sia l’articolo determinativo lo. Ti consiglio di adoperare unicamente quello indeterminato: un ultimo, ma meraviglioso sorriso. (– 0.07)

Lessico e Stile: 4.50/5
Per quanto riguarda lo stile, ho notato che tendi un po’ a spezzare le frasi. Per esempio, se tu rileggessi le prime righe della storia, te ne accorgeresti anche tu. Tuttavia ho notato che questo problema, chiamiamolo così sebbene questa non sia la sua denominazione corretta, non si presenta continuamente all’interno del testo, ma solo in determinati punti, ovvero quando descrivi uno scambio di sguardi, o le azioni che compiono i personaggi, facendo sì che tutto l’insieme risulti un pochino meccanico, come se fosse un susseguirsi di azioni senza un saldo collegamento.
Per quanto riguarda il lessico ho trovato, come già fatto notare nel parametro precedente, qualche ripetizione, ma nulla di cui preoccuparsi troppo; e ho, inoltre, notato che prediligi adoperare determinati tipi di verbi, quando anche alcuni loro sinonimi andrebbero bene, stessa cosa vale per alcune parole, ma non è un elemento che disturba la lettura, la quale risulta essere abbastanza scorrevole e fluida.
Ho però un appunto da farti e ho voluto inserire ciò in questo criterio dato che non si tratta di un errore grammaticale/ortografico: Si voltò con una mano sulla fronte per poterlo guardare e in quel momento le venne un'idea: decise di fare un ciondolo a forma di sole e di darlo a Naruto, così sarebbe stata sicura che lui tenesse qualcosa di suo. Dunque, vedendola così, la frase non presenta niente di strano, tuttavia vorrei porre la tua attenzione sull’ultima parte del periodo: così sarebbe stata sicura che lui tenesse qualcosa di suo. Ecco, in questo caso è meglio adoperare il verbo avere, invece del verbo tenere; non solo perché la frase in questo modo risulta più corretta, ma si tende ad evitare di adoperare (oddio, sono proprio fissata con questa parola!) espressioni dialettali – una mia conoscente/compagna di corso dice sempre “non è che tieni una penna?” invece di “hai una penna?”, ormai non ci faccio più caso, ma all’inizio la frase mi suonava un pochino strana. Questo è solo un consiglio che puoi essere libera di adoperare o meno.
Un altro appunto riguarda il nome del Sennin: non è Jiraya, bensì Jiraiya.
Sono, inoltre sicura, che – per quanto riguarda la parte stilistica che mi pare ancora un pochino acerba – con il tempo migliorerai perché il potenziale ce lo hai e non vedo l’ora a quali capolavori darai origine!

Caratterizzazione dei personaggi: 9.50/10
Dunque, ahimè, sono piuttosto severa sulla caratterizzazione di Hinata e Naruto, e se da una parte sei riuscita a caratterizzare benissimo l’Uzumaki, presentandocelo solo in poche righe, dall’altra non mi ha convinta molto la Hyuuga.
Ebbene, è da lei pensare mille volte a ciò che sta per fare, a ciò che vorrebbe fare, a come comportarsi nelle vicinanze di Naruto, e considerando il periodo in cui avviene il fatto, ci stanno anche tutti i suoi rossori, i suoi pensieri e qualche svenimento. Per carità, nessuno nega che ella non sia mai svenuta, però questo “evento” è sempre accaduto quando veniva presa alla sprovvista da un certo biondo fin troppo esuberante.
Nonostante le riflessioni che fa riguardo il biondo e su come dovrebbe comportarsi, su come dovrebbe dargli il suo regalo o su quale pensiero regalargli per fare sì che lui non si dimentichi di lei, e pensi che ci sia qualcuno che crede in lui e gli sarà vicino durante gli anni dell’allenamento, ho trovato un po’ irreale che sia stato Neji a dirle di andare a salutare Naruto. Ecco, credo che per quanto Hina-chan possa essere timida, non si sarebbe mai dimenticata tale data e sarebbe andata di sua spontanea volontà a salutare, o guardarlo sorpassare la porta del Villaggio, Naruto.
Ho però ritenuto suo, della primogenita della Casata principale, il suo volere migliorare, non solo per gli altri, Neji, Naruto, i padre, etc., ma soprattutto per se stessa – un elemento che spesso viene dimenticato per quanto riguarda la sua caratterizzazione.
Invece, il cugino, mi è parso lui: freddo quanto deve essere, ma al contempo si è mostrato protettivo e desideroso di vedere la cugina felice, inoltre la incita spesso a raggiungere i suoi obbiettivi.
Per quanto riguarda Naruto: hai fatto veramente un ottimo lavoro, in poche sequenze sei riuscita a mostrarci molte delle sue sfaccettature, partendo da quella priva di tatto (andiamo, nessuno farebbe mai notare il rossore sul volto di una ragazza, a meno che non voglia farla arrossire ulteriormente) a quella più dolce, in senso metaforico. Ottimo lavoro!

Titolo: 4.20/5
La decisione di Hinata.
Mi dispiace, ma non posso assegnarti un punteggio più elevato. Il titolo risulta essere in linea con tutto ciò che accade all’interno della One shot, tuttavia, non è una di quelle testate che mi rimangono in mente. Sinceramente, non prenderla a male (io non sono per niente brava nei titoli, te lo posso assicurare), non ha fatto scattare in me la scintilla che cercavo, non ho percepito alcun significato profondo all’interno di esso, mi dispiace.
Tuttavia, bisogna dartene merito, sei riuscita a trovare un titolo che descrivesse il testo, ma che al contempo invitasse il lettore a cliccare sul link della storia per potere leggere quale fosse la decisione presa dalla ragazza mora.

Introspezione: 4.60/5
Dunque, come ti accennavo nel parametro Lessico e Stile, il tuo stile ancora un pochino acerbo, ma pieno di potenziale, ed a tratti meccanico, ha avuto qualche piccola conseguenza anche sull’introspezione, la quale è presente all’interno del brano, solo in maniera meno incisiva di quanto in realtà avrebbe potuto essere.
Hai centrato il tema del Contest, non solo con una Hinata che osserva con attenzione le mosse di Naruto, ma anche con lo sguardo finale che si sono cambiati: come se tu volessi, implicitamente, dirci che le parole non servono. E ciò è vero, molte volte non sono utili, come in questo caso; il loro guardarsi negli occhi, dove in teoria risiederebbe la nostra anima, ha evitato ad entrambi di dire qualcosa, d’imbarazzarsi e di impappinarsi con le parole, cosa non molto bella – se te lo chiedi, sì, l’ho provato sulla mia stessa pelle.
Come dicevo, però, non ho potuto godere appieno delle sensazioni che hanno provato i due ragazzi osservandosi così intimamente; non sono riuscita ad entrare in completa sintonia con loro, mi pareva che ci fosse ancora un sottile velo a dividerci.
Comunque hai fatto veramente un ottimo lavoro!

Originalità: 9.98/10
Indubbiamente hai deciso di trattare, per questo Contest, un evento che è stato adoperato varie volte all’interno del Fandom, eppure sei stata originale per due motivi, principalmente.
Uno di questi è che hai preferito focalizzarti sulla fine della prima serie e non sulla seconda, dopo la Guerra, e questo ti ha permesso di usare tale evento, quello del saluto tra Naruto e Hinata – cosa, che in realtà, nell’Opera originale non avviene con questa modalità –, come più ti aggradava e di, secondo motivo, poterlo plasmare a tuo piacimento. Senza contare che questo primo saluto tra i due non è mai stato molto trattato. Neanche il secondo, però…
Ad ogni modo, prima che io mi perda nelle mie considerazioni, sei riuscita a risultare estremamente originale, facendo in modo che entrambi i ragazzi potessero salutarsi e capire qualcosa – elemento che riprenderò nel prossimo criterio di valutazione – di più, trasmettendo questo qualcosa all’altro. Ben fatto!
 
Gradimento personale: 9.95/10
La storia mi è piaciuta, tuttavia ho riscontrato, come precedentemente accennato, alcune problematiche sul fronte introspettivo, ma nulla che non puoi risolvere. In realtà, sono io che mi aspetto tanto, dato che è uno dei miei generi preferiti e tendo ad entrare in simbiosi, qualche volta, con i personaggi e questa è una delle sensazioni più belle che io abbia mai provato – se non contiamo le volte in cui mi sono ritrovata a piangere, ma questo è un altro piccolo ed insignificante dettaglio.
Come ti dicevo, il tuo stile mi pare un pochino acerbo, ma sono sicura che riuscirai a rendere le frasi ed i vari collegamenti più fluidi, anche perché possiedi un buon potenziale.
A parte tutto questo, sono riuscita ad apprezzare veramente tanto il tuo brano, sei riuscita persino a farmi sorridere ed a farmi dire: anche io, come Hinata, devo credere maggiormente nelle mie capacità e di questo ti ringrazio.
Sono rimasta piacevolmente colpita dal fatto che i due ragazzi siano riusciti a dirsi qualche parola, nel loro silenzio un po’ imbarazzato. Naruto è riuscito a capire che ha qualcuno al Villaggio su cui può contare, qualcuno che lo accompagnerà – metaforicamente parlando – durante il duro allenamento che lo sta aspettando, qualcuno che lo aspetterà e penserà a lui. E Hinata ha compreso che deve avere più fiducia in se stessa, che Naruto sa che lei esiste ed è persino riuscita a dargli il suo pensiero.
Hai fatto veramente un ottimo lavoro e, non so, se avrò un po’ di tempo, potrei anche passare dal tuo account di autrice!


Totale: 51.04/10

OFFLINE
Post: 786
Giudice***
17/01/2016 22:13
 
Quota

Dodicesima classificata
No One Had Won di P h o b i a
 
Grammatica: 9.50/10
Dunque, possiedi delle ottime basi grammaticali ed una buona padronanza della lingua, tuttavia ho notato che alcune volte tendi a ripeterti o ad appesantire le frasi aggiungendo pronomi personali che potrebbero essere ommessi visto che il soggetto è sempre chiaro e reperibile.
• Nine ormai aveva concluso il suo lavoro con successo, nonostante il suo sudore sempre più presente. → In questo caso ho considerato errore il secondo suo e ti spiego il motivo. Il primo “suo” non appesantisce la frase, tuttavia il secondo non serve, è superficiale e sovraccarica il periodo: trattandosi di sudore viene automatico pensare che si tratti del liquido corporeo di colui che compie l’azione. (– 0.10)
• […], però Twelve si fidava di lui e sul suo lavoro: si vedeva dai suoi occhi. → Del suo lavoro. (– 0.15)
• I suoi occhi, sempre così limpidi e fintamente innocenti che il moro quasi non li sopportava. → Ripetizione del termine occhi, usato per concludere la frase precedente. (– 0.10)
• « Se non fosse per la mia pietà verso di te, li avrei già fatti esplodere. » ribatté Nine, provava odio verso quegli occhi, ma lui era il suo compagno. → Dunque, questa frase mi ha dato parecchi grattacapi, non lo nego. Non riuscivo a delineare perfettamente la parte del periodo che seguiva l’affermazione di Nine, così ho preferito ragionare seguendo tutto il filo della fanfiction che mi hai proposto. Se a primo impatto ti avrei semplicemente chiesto di cambiare provava con provando, mi sono resa conto che questo verbo avrebbe stonato leggermente con il resto del brano – anche se a mio parere è una delle opzioni da tenere in considerazione –, motivo per cui ti consiglio di sostituire la virgola che precede tale verbo con i due punti o con un punto e virgola. (– 0.15)

Lessico e Stile: 4.50/5
Per quanto riguarda lo stile ed il lessico hai mantenuto la linea della semplicità, senza andare a ricercare termini troppo specifici, anche perché in questo caso non ve n’era alcun bisogno, fatta eccezione per descrivere, barra delineare, la particolarità di Twelve.
Il testo risulta abbastanza fluido, sebbene inizialmente io fossi rimasta leggermente perplessa dal primo periodo; mi aspettavo di leggere “l’obiettivo era la Tokyo Tower”, tuttavia proseguendo con la lettura mi sono resa conto che essa era una scelta stilistica voluta e, se permetti, mi è piaciuta assai.
Durante tutto il breve brano si percepisce chiaramente la tensione nell’aria, la quale raggiunge il suo culmine con lo scambio di opinioni, preannunciando quasi che di lì a poco possa accadere qualcosa di irreparabile, o quasi, tra i due ragazzi.
Un neo che ho trovato nella tua narrazione è quello inerente alla ripetizione, o per meglio dire all’eccedenza dei pronomi possessivi, i quali distolgono un po’ l’attenzione del lettore dalla storia, o almeno così è successo con me.
Un piccolo appunto che ti voglio fare, riguarda l’uso delle virgolette caporali. In genere, e come la regola vuole, non vi deve essere lo spazio tra il testo che segue, o precede, tali segni « », tuttavia ho notato che ultimamente in vari libri viene adoperata tale scelta stilistica, quindi non l’ho considerata come errore.

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Ho trovato particolarmente difficile valutare questo parametro, un po’ per ciò che ti ho detto nella valutazione del precedente criterio, un po’ perché non sono effettivamente riuscita a trovare una delineazione dei due personaggi da te adoperati. Comprendo che riuscire a caratterizzare dei personaggi immaginari in una drabble sia difficile, tuttavia mi aspettavo di trovare qualcosa, qualche pensiero, che mi riconducesse ai due ragazzi. Comunque, mediante il dialogo tra i due, sei riuscito a tratteggiare alcune loro peculiarità: la condizione neurologica di Twelve che si riflette sulla sua vita, ed il gelo con cui Nine si rivolge a tutti. Ecco, questi due elementi mi sono parsi evidenti solamente verso la fine della drabble e devo dire che ciò mi è bastato, in senso lato, per giudicare se i personaggi fossero IC o meno. Da quest’unico scambio di opinioni traspare la loro opinione riguardo la visione della loro “missione” ed il loro differente modo di rapportarsi, sebbene Twelve sia risultato un po’ freddo, mi ha convinta del fatto di trovarmi dinanzi ai personaggi da te utilizzati.

Titolo: 4.95/5
No One Had Won.
Un titolo che rimane impresso nella mente del lettore e che, letteralmente, significherebbe: Nessuno aveva vinto.
In effetti, prendendo in considerazione il contesto in cui è stata utilizzata tale testata, nessuno dei due ragazzi ha vinto in quello scontro di sguardi che si è creato, all’interno del quale si poteva percepire chiaramente la freddezza del momento ed un sentimento negativo, che personalmente non paragonerei né all’odio né al rancore, sebbene l’emozione ne rispecchi alcuni aspetti.
Se analizziamo il titolo senza prendere in considerazione il brano, è possibile percepire ciò a cui si andrà incontro una volta cliccato sul link per leggere la storia: una discussione, o una qualsiasi altra azione, in cui nessuno dei personaggi sarà classificato come vinto o vincitore.
Un titolo che fa riflettere e ci permette di essere analizzato, anche senza l’ausilio del brano che segue. Ottimo lavoro!

Introspezione: 4/5
Mi dispiace, ma non ho potuto assegnarti un punteggio maggiore. Sarà che sono una di quelle lettrici che cercano l’introspezione ovunque, che voglio immergermi completamente nelle storie, divenendo un tutt’uno con i personaggi – principali o secondari che siano –, sarà che leggendo il titolo mi aspettavo qualcosa di più, tuttavia, e di questo mi spiace, non sono riuscita a percepire distintamente le emozioni dei due ragazzi, non mi sono giunte con l’intensità che da sempre ricerco. Speravo, ho sperato, sino all’ultimo che quello scambio di sguardi, amalgamato alla perfezione allo scambio di opinioni, riuscisse a trasmettermi la stessa intensità del titolo di questa storia, ma così non è stato. Durante la lettura mi è sembrato di percepire, per la maggior parte, solo delle azioni poste una dopo l’altra a formare l’impalcatura di questa drabble; da un lato ho percepito le emozioni che provavano Twelve e Nine durante quel breve scambio di battute, ma dall’altro non sono riuscita a percepire tali sensazioni nelle rimanenti righe del testo.

Originalità: 10/10
Se devo essere sincera, ho letto veramente poco all’interno del meraviglioso Fandom che hai scelto di utilizzare per questo Contest, tuttavia non ho mai trovato nulla che trattasse il rancore che Nine sembra provare, abbastanza inconsciamente, nei confronti dell’ingenuità che caratterizza l’amico, compagno di avventura, Twelve.
È stato veramente originale, motivo per cui hai ottenuto il punteggio massimo, trattare questo sentimento, che pare quasi di odio – termine da prendere con le pinze –, utilizzando questa meravigliosa similitudine con il colore delle iridi, che richiama molto e definisce i caratteri dei due ragazzi; infatti, anche nell’Anime si ribadiva più volte il concetto che i loro occhi rispecchiassero il loro essere, così differente – ligio al dovere quello di Nine e più giocherellone quello di Twelve. Veramente un ottimo lavoro, complimenti!

Gradimento personale: 9.50/10
Dunque, cosa posso dire?
Ci sono stati, come ribadito più volte nei parametri precedenti, certi aspetti di questa fanfiction che mi sono piaciuti molto ed altri che mi hanno lasciata un po’ perplessa.
Non vorrei ripetermi per non dilungare troppo questo giudizio già di per sé abbastanza ripetitivo, quindi mi limito a dire gli elementi essenziali. Sono sicura che riuscirai a migliorare lo stile, a tratti un po’ meccanico, perché, da quello che ho potuto vedere, il potenziale ce l’hai. E lo stesso vale per lo spessore dei personaggi e dei sentimenti insiti all’interno del breve brano: il potenziale è presente, deve solo essere sviluppato, permeando di maggiore intensità le emozioni che sono insite all’interno delle parole, dei periodi, delle vicende narrate.
Ad ogni modo, ho apprezzato la drabble e l’originalità con cui essa spicca fra le altre della sezione utilizzata.


Totale: 51.45/55

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17/01/2016 22:14
 
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Undicesima classificata
Sight of reunion di Sethmentecontorta

Grammatica: 9.14/10
Dunque, senza alcun dubbio possiedi delle ottime basi grammaticali, sai adoperare bene i segni d’interpunzione, sebbene ho notato che usi i puntini di sospensione – almeno in questo caso – per interrompere delle frasi che sarebbero perfette senza questi segni di punteggiatura e raggiungerebbero meglio il lettore. Ho notato qualche piccola imprecisione, ma per il resto possiedi, come già detto, delle buone basi grammaticali.
• Alzò il braccio destro, stendendo le dita della mano, che si erano allungate, ed erano ricoperte di una trama rossa, che arrivava fino al polso, come una rete premuta sulla sua pelle fino ad aderirvi, a diventare parte di essa stessa. → Ritengo che la virgola dopo “allungate” sia superflua. […], che si erano allungate e si erano ricoperte da una trama rossa, la quale arrivava fino al polso, come […]. (– 0.05; – 0.07)
• - Sen..pai…? – mormorò con voce fioca. → In questo caso, invece di utilizzare i puntini di sospensione per la suddivisione Sen-pai, sarebbe stato meglio adoperare un trattino. Tuttavia, i puntini di sospensione non sono errati, solo che bisogna inserirne tre, non due. (– 0.05)
• Aveva perso molto sangue e forze, a causa di quella lunga e continua battaglia contro i demoni che erano stati risucchiati all’interno del Kyoukai no kanata. → In questo caso è meglio adoperare la forma singolare di forze. Inoltre, toglierei la virgola dopo il termine che ho appena citato e la inserirei dopo la parola demoni. (– 0.07; – 0.05x2)
• Ricordava un occasione simile, quando avevano sconfitto l’Ombra Cupa, e lui, dopo aver subito gravi danni, aveva senza volerlo liberato la sua metà di demone. → Una occasione è femminile, quindi si deve usare l’apostrofo dopo l’articolo indeterminativo dato che si elide la “a”. In questo periodo, inoltre ci sono troppe virgole, ti ripropongo la frase in questo modo: “Ricordava un’occasione simile quando avevano sconfitto l’Ombra Cupa e lui, dopo aver subito gravi danni, aveva senza volerlo (o involontariamente) liberato la sua metà di demone. (– 0.15; – 0.05x2)
• Kuriyama, in qualche modo, era riuscito a fermarlo, e quando si era svegliato, lei era sdraiata su di lui, proprio come in quel momento, svenuta. → Riuscita, Mirai è una ragazza. Inoltre eliminerei la virgola che antecede la congiunzione e: la trovo abbastanza superflua ed appesantisce un poco la frase. (– 0.07; – 0.05)
• Guardando in quei suoi innocenti occhi color nocciola, attraverso le lenti di quegli occhiali che avrebbe voluto regalarle per il compleanno, e che le stavano così bene, fissando le pupille dritte nelle sue di un nero così profondo… Sentiva montargli in cuore la felicità. → Sinceramente eliminerei i puntini di sospensione e continuerei la frase, in questo modo il periodo risulta avere un maggiore impatto sul lettore. (– 0.05)
• “Siamo tutti soli”, gli aveva detto una volta, eppure… Potevano sempre essere soli insieme. → Anche in questo caso eliminerei i puntini di sospensione, lasciando la frase unita, altrimenti si perde un po’ il suo senso. (–0.05)
• A guardarlo, dopo tanto tempo trascorso lì dentro, sapere che il suo sacrificio era servito, che lui stava bene… Le faceva scaturire dal cuore un calore che le riscaldava lo stomaco e pian piano tutte le interiora. → Anche in questo vale la spiegazione delle due precedenti segnalazioni per quanto riguarda i puntini di sospensione. (– 0.05)

Lessico e Stile: 4.50/5
Complessivamente il tuo stile mi è piaciuto, solo che in alcuni punti l’ho trovato abbastanza meccanico, come se fosse un po’ acerbo e mancasse di qualcosa – ma questo punto lo riprenderò nel parametro che riguarda l’introspezione.
Per quanto riguarda la scelta lessicale che hai compiuto, ho trovato che i termini usati fossero semplici, ma non per questo di poco impatto; anzi, sei riuscita a delineare bene la vicenda a cui sono andati incontro i due ragazzi, senza eccedere nella ricerca di termini troppo sofisticati ed aulici che avrebbero in qualche modo leso il brano che mi hai proposto.
Per quanto riguarda il ritmo della storia, l’ho trovato un pochino piatto, forse perché la vicenda non è riuscita a catturarmi come pensavo o forse perché sono abbastanza stressata da questo periodo pre-esami. Tuttavia, verso la fine del testo mi sono sciolta, letteralmente, ma anche questo elemento verrà sviluppato fra qualche criterio di valutazione.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9.98/10
Cosa posso dire? I personaggi che hai adoperato sono stati ben delineati, tanto da ricordarmi i personaggi dell’opera originale e, credimi, il più delle volte è difficile mantenere il carattere dei personaggi – lo dico per esperienza personale, non lo nego.
Mirai mi è sembrata lei ed in poche righe sei riuscita a descrivere il suo tormento interiore, il suo amore per il ragazzo – perché la Akihito/Kuriyama è sempre ben accetta – ed il dolore che è insito in lei. Sei anche riuscita a mostrare il suo lato più dolce.
Dall’altra parte abbiamo a che fare con un Akihito che ama le ragazze con gli occhiali, che – sei riuscita a farmi sorridere, sappilo – pensa alla montatura degli occhiali che la ragazza indossa, che si dispera pensando di averla persa, che sorride nostalgicamente ripensando al loro primo incontro e a tutti quelli successivi in cui la ragazza tentava di ucciderlo, senza mai riuscirci. Insomma, sei riuscita a delinearlo benissimo, catturando e sviluppando le sfumature che il suo carattere nasconde.
Ottimo lavoro!
 
Titolo: 4.80/5
Sight of reunion.
Solitamente adoro i titoli in inglese, sarà perché mi sento in qualche modo legata al Regno Unito – ogni riferimento potteriano è puramente casuale – o perché io vivo nella costante certezza di essere stata, in passato, una dama britannica che flirtava con un qualsiasi Mr. Darcy o Mr. Bingley, data la mia introspezione. Ma, ehi, mi sto perdendo nelle mie considerazioni!
Dicevo, solitamente li adoro, tuttavia ci sono quelli che proprio non fanno scattare alcuna scintilla dentro di me e questo, purtroppo, è uno di questi. La scintilla che ricerco sempre nei titoli, quella che mi fa rabbrividire, non l’ho trovata. Tuttavia ritengo che il titolo sia perfettamente in linea con il testo che mi hai permesso di leggere: esso esprime appieno ciò a cui si andrà incontro non appena si cliccherà sul link di questa fanfiction.
E, lasciatelo dire, ho apprezzato il tuo inserire un titolo in inglese perché, in questo caso, parliamoci chiaro, un titolo in italiano avrebbe reso di meno, almeno secondo me.

Introspezione: 4.20/5
Questo criterio ti ha un po’ penalizzata, ma veramente, non sono riuscita ad immedesimarmi totalmente nei personaggi e questo forse dipende anche dal fatto che alcune frasi erano strutturate in una maniera che a me non ha dato molto, ma che dal punto di vista grammaticale erano assolutamente perfette.
Solitamente tendo a dare molta importanza all’introspezione perché mi piace immergermi completamente nelle varie vicende, divenendo un tutt’uno con i personaggi, ridendo, piangendo, tremando, gridando, etc., insieme a loro; tuttavia, in questo caso, sono riuscita a sentire il cuore battermi forte, forte solamente verso la fine del brano, in concomitanza con ciò che ha detto il ragazzo – molto romantico, una sorta di dichiarazione con i fiocchi.
Per quanto riguarda il tema centrale del Contest, ovvero lo sguardo, esso è stato rispettato: possiamo vedere tutto attraverso gli occhi del ragazzo, sebbene il narratore sia onnisciente. Sono riuscita a percepire tantissimi dettagli e in alcuni tratti mi sembrava di essere all’interno di un Pensatoio.
 
Originalità: 9.70/10
Come dico sempre, ogni storia è originale a modo suo e la tua lo è. Ho trovato originale come tu abbia incastrato i vari elementi che hanno costituito la storia dei due ragazzi, concludendo il tutto con la dichiarazione di Akihito – che è stata veramente toccante, sebbene ripresa dall’opera originale.
Ho apprezzato come tu abbia strutturato la storia, confesso di non avere letto molto – eccetto due fanfiction – all’interno del Fandom che hai adoperato per questo Contest, eppure, ritengo che tu sia stata originale a toccare tutti gli elementi che hanno costituito il loro avvicinamento. Ottimo lavoro!
 
Gradimento personale: 9.85/10
Ed eccoci qua all’ultimo criterio di valutazione.
Cosa posso dire? Credo di avere già detto tutto nei parametri precedenti, ma qualcosa devo pur dire, no?
Credo, innanzitutto, che tu possieda veramente un grande potenziale e sono sicurissima che continuando a scrivere riuscirai a migliorare la parte introspettiva della storia, al momento sono riuscita ad entrare in simbiosi con i personaggi solamente per una piccola parte della storia, ma sono sicura che qualora leggessi altre tue storie, scritte dopo questa che mi hai presentato, riuscirò a riscontrare l’introspezione che ricerco.
Ho apprezzato la tua storia, soprattutto perché sei riuscita a toccare tutti gli elementi che hanno caratterizzato l’avvicinamento e la nascita dell’amicizia tra i due ragazzi. Inoltre, ho notato una piccola nota di Ajihito/Kuriyama che non fa mai male, ma forse l’ho notata solamente io.
E niente, la storia nel complesso mi è piaciuta e non vedo l’ora di leggere altre tue opere.


Totale: 52.17/55

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17/01/2016 22:14
 
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Decima classificata
Più di mille parole di ValorosaViperaGentile

Grammatica: 9.79/10
Dunque, cosa posso dire? Spero mi perdonerai se spenderò poche, pochissime, parole per questo primo criterio di valutazione, ma non vorrei tediarti con inutili e noiosissimi discorsi. Possiedi delle ottime e solide basi grammaticali, la punteggiatura è stata usata con criterio e con saggezza, la sintassi è perfetta e… ho solo due piccolissime imprecisioni, se così vogliamo chiamarle, da segnalarti.
• Poteva a vederlo bene, anche se gli era rimasto un occhio solo – lo roteava vorticosamente, facendolo schizzare da una parte all'altra dell'orbita, smanioso, incapace di perdere anche un solo frammento di quella sua bellezza. → C’è un refuso nelle prime parole; c’è una “a” di troppo [poteva a vederlo]. (– 0.07)
• […] era una vera tortura, era sentirsi assaggiare, pezzo dopo pezzo, da un'esercito di mostruose creature, affamate di anime rancinde, con lunghe zanne e fameliche fessure brillanti al posto degli occhi[7]. → Un esercito, dato che il termine è maschile l’articolo indeterminativo non vuole l’apostrofo. Ti è scappata una “n” di troppo nel vocabolo rancide. (– 0.07x2)

Lessico e Stile: 5/5
Ho adorato il tuo stile; sei riuscita a catturare la mia attenzione, mantenendo vivido l’interesse per tutta la durata della lettura.
Ho amato come hai narrato questo spaccato di vita, mi sembrava quasi di leggere una poesia evocatrice, inoltre ho riscontrato un senso di leggerezza durante la lettura, in contraddizione con ciò di cui si parla nel brano.
Sei riuscita a farmi immaginare tutta la scena, perfettamente, come se mi trovassi all’interno di un Pensatoio – la mia parte Potterhead sta prendendo il sopravvento.
Per quanto riguarda la scelta lessicale, devo confessare, che sono strabiliata: hai mantenuto una linea piuttosto semplice, eppure all’interno di essa si possono notare alcuni dettagli che arricchiscono il lessico, rendono ricercato. Ho inoltre apprezzato la tua minuziosità nell’inserire i vari dettagli, i quali permettono al lettore di “visionare” la vicenda narrata.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Non potevo che assegnarti il punteggio pieno, insomma: non si può discutere davanti a cotanta delineazione fedele all’opera originale.
È incredibile come io abbia sempre odiato Kikyo e qui sia giunta a ritenerla persino un bel personaggio degno della mia fiducia e comprensione, insomma essere osservati in modo così bramoso non credo che sia il massimo a cui si aspira.
Onigumo, invece, mi ha fatta rabbrividire come sempre e sei riuscita a descrivere bene il momento in cui decide di lasciare che la sua anima venga divorata dall’oscurità. L’hai rappresentato talmente bene che mi sono venuti i brividi, certo l’intensità è ancora minore rispetto ai brividi che provo in presenza di Naraku, però… quell’occhio, Kami solo sa quanto mi faccia paura. I pensieri che lo caratterizzano sembrano così calcolati, freddi, così minuziosi alla ricerca del dettaglio e la lucidità che li delinea… sembra che sia stato uno degli elementi che ha portato i demoni a mangiare il suo spirito. A tal proposito, dici che l’uomo si sia fatto fare tutto ciò solo per avere l’occasione di incontrarla maggiormente, di poterla osservare?
In ogni caso: ottimo lavoro!

Titolo: 4/5
Più di mille parole.
Mi dispiace dirlo, ma in me non è scattata quella scintilla che cerco sempre all’interno di una testata di un libro, di una storia amatoriale, di una fanfiction, degli articoli di giornale; di tutto.
Trovo il titolo perfettamente in linea per quanto concerne il contenuto del testo che lo segue, tuttavia non ha fatto scattare in me alcuna riflessione, analizzandolo mi è venuto in mente il tema centrale del Contest che ho indetto ed il fatto che ciò che avrei trovato non appena avessi cliccato sul documento inviatomi, sarebbe stato qualcosa di veramente introspettivo e su questo punto non mi hai affatto delusa, anzi, direi di passare al prossimo criterio di valutazione.
 
Introspezione: 5/5
Punteggio pieno, assolutamente.
Brividi. Questa è la prima parola che mi viene in mente quando penso a questa meravigliosa storia e, sinceramente, non ne ho mai provati di così intensi all’interno del Fandom che hai adoperato per questo Contest.
Ogni parola sembra essere inserita all’interno del brano in maniera quasi calcolata, non in maniera fredda, ma in modo da potenziare il fattore introspettivo del testo. La sintassi, insieme alla punteggiatura, ha inoltre permesso al lettore di potere entrare completamente all’interno della stori e di osservare, in maniera abbastanza – possiamo anche toglierlo – maniacale la sacerdotessa.
Mi sembrava di essere entrata all’interno di un Pensatoio, davvero.
Inoltre, il tema del Contest è stato ampiamente rispettato, lo hai analizzato e fatto tuo e questo mi ha fatto veramente piacere.

Originalità: 10/10
Un altro punteggio pieno, li stai accumulando tutti, eh?
Cosa posso dire? In realtà leggo veramente poco all’interno del Fandom, un po’ perché ultimamente mi sono allontanata dall’opera ed un po’ perché è passato un po’ di tempo da quando ne ero abbastanza ossessionata.
Eppure, per quel poco che ho letto, ho trovato il tema da te trattato ed il modo con cui l’hai trattato, cogliendo i più piccoli dettagli, permettendo al lettore di scannerizzare, di fare una radiografia, una TAC, o ciò che vuoi, al testo, l’ha reso estremamente originale. Vorrei leggere più storie così, più fanfiction che mi sappiano cogliere di sorpresa – in maniera del tutto positiva.
Ottimo lavoro!

Gradimento personale: 10/10
Ed eccoci qui, finalmente giunti all’ultimo parametro di valutazione. Inutile dire che ho amato la tua storia, il tuo stile di narrazione, l’uso dei segni d’interpunzione su cui spesso si eccede o ci si contiene troppo (io rientro più nella prima categoria), insomma tutto è stato perfetto; dalla prima parola all’ultima ed io, lasciamelo dire, non volevo proprio giungere alla fine, infatti ho letto e riletto varie volte il brano che mi hai proposto: me ne sono completamente innamorata.
Ho apprezzato anche l’uso di terminologie specifiche per delineare alcuni aspetti, quali gli abiti tradizionali che indossano; le quali, a mio modesto parere, hanno reso ancora più di classe questo meraviglioso capolavoro.
E come ti dicevo prima ho avvertito i brividi cogliermi ad ogni pensiero dell’uomo, mi sono sentita in sintonia con la donna – che come già detto non gode proprio della mia completa simpatia –, comprendendola e spronandola a concludere il più in fretta possibile, mantenendo una buona qualità delle medicazioni, il suo operato e continuare a fingere di non sentire lo sguardo bramoso delle sue carni su di lei. Quello sguardo l’ho percepito pure io e, se sei riuscita a fare ciò, sei veramente un’Autrice con la “A” maiuscola, concedimelo.
E niente, spero di potere leggere altre tue storie e sicuramente consiglierò quella che ho appena letto a chiunque volesse provare dei brividi e leggere qualcosa di veramente introspettivo. E ti ringrazio infinitamente per avermi dato il permesso di leggere tale Capolavoro, arigatou!


Totale: 53.79/55

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17/01/2016 22:15
 
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Nona classificata
Riza’s reflection di Rinalamisteriosa

Grammatica: 10/10
Dunque, cosa posso dire? Spero mi perdonerai se spenderò poche, pochissime, nessuna, parole per questo primo criterio di valutazione, ma non vorrei tediarti con inutili e noiosissimi discorsi. Possiedi delle solide ed ottime basi grammaticali, la punteggiatura è stata usata con criterio, un tocco di arguzia e saggezza, riuscendo a calibrare alla perfezione le pause inserite all’interno del testo. La sintassi è pressoché perfetta e… insomma, la grammatica è veramente impeccabile ed ogni mia parola sarebbe solamente superflua!

Lessico e Stile: 5/5
Mi piace il tuo stile, lo trovo veramente d’impatto. È difficile riuscire a fare trasparire così tante emozioni in soli centosei vocaboli – perdonami, ma ho l’abitudine di scrivere i numeri in parole, sarà una qualche deformazione professionale? – e se non si possiede uno buono stile narrativo, non voglio sembrare cattiva, purtroppo non si riesce ad ottenere un buon risultato. Ma questo non è il tuo caso, non preoccuparti.
Sei riuscita ad incanalare tanti elementi all’interno della drabble, ma quello che traspare maggiormente è un certo interesse, di qualsiasi tipo, nei confronti della bella Riza, ma non è questo il parametro in cui approfondire l’argomento.
Dal punto di vista lessicale, ho trovato meraviglioso il tuo evitare le ripetizioni, che, ahimè, in una drabble non passano di certo inosservate.
Ho amato il fatto che questo brano somigliasse ad una poesia, carica di sentimento – anche in questo caso ti rimando a qualche criterio più avanti –, e costellata da un suono dolce, quasi le riflessioni di Roy cullassero il lettore, invogliandolo ad osservare la bionda sotto un aspetto diverso, un aspetto in cui prevale la femminilità e la fragilità della donna.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9.98/10
Cosa posso dire? Il tuo Roy mi sembra molto ben caratterizzato, solo che ho qualche piccola perplessità: motivo per cui non ti ho assegnato i 0.02 punti rimanenti.
Dunque, che egli sia una persona riflessiva, ed un po’ calcolatrice, è un dato di fatto; spesso lo abbiamo visto soffermarsi su alcuni dettagli, eventi, situazioni, frasi e parole, e da questi elementi è giunto a conclusioni profonde ed incisive. Anche quelle che tu hai riportato lo sono ed esprimono in pieno il suo essere, tuttavia l’ho anche un po’ troppo… come posso dire… romantico. Ecco, so che questa non è il termine più corretto, ma al momento non me ne vengono in mente altri.
Provo a spiegarmi. Sappiamo che l’Alchimista di fuoco, nei confronti del suo fedele braccio destro, prova dei sentimenti quali orgoglio, timore – in un certo senso –, stima, ammirazione, e soggettivamente credo che provi anche quel sentimento che anima la nostra Riza… coff, coff… amore… coff, coff… ma questo è più un elemento soggettivo, e nel breve brano che ho avuto modo di leggere, più precisamente nella seconda metà della drabble, questo sentimento rende il Colonello un pochino melenso, non perfettamente in linea con il suo carattere, ma probabilmente sarò stata io a vedere ciò in maniera abbastanza netta. E come già detto tale elemento è soggettivo, e chissà, magari qualche pensiero del genere lo ha fatto pure lui!
Invece, per quanto riguarda Riza – perché sì, dato che compare mediante le riflessioni dell’uomo, ho deciso di valutare anche la sua caratterizzazione – mi pare proprio lei, l’hai delineata, senza farla veramente apparire, o interagire con Roy, in maniera veramente sublime, tanto da farmi esclamare: Diamine, questa è Riza Hawkeye!
In ogni caso: veramente un’ottima caratterizzazione, complimenti!
 
Titolo: 4/5
Riza’s reflection.
Dunque, il titolo è perfettamente in linea con il contenuto della drabble, rappresentandone quasi una sorta d’inizio: quasi volesse comunicare al lettore che, non appena aprirà la pagina, si ritroverà a leggere le meditazioni riguardanti questa donna.
Ecco, se da un lato esso rappresenta un po’ l’involucro, una sorta di linea guida per la lettura, dall’altra non è uno di quei titoli che tendono a rimanermi impressi nella memoria, mi dispiace.
Mi è piaciuto il fatto che tu abbia cercato un titolo che racchiudesse il senso dello spaccato di vita che ci hai voluto narrare, riassumendo il contenuto della storia, purtroppo, però, in me non è scoccata quella scintilla che ricerco sempre.
 
Introspezione: 5/5
Punteggio pieno, potevo non dartelo?
Sei stata impeccabile, davvero. Non solo hai centrato in pieno il tema di questo Contest, ma hai saputo trasmettermi le emozioni dell’uomo senza alcuno sforzo e, come già detto – ormai ti sarai stancata di sentirtelo ripetere –, è difficile riuscire in ciò con solo centosei parole, quindi mi tolgo il cappello e m’inchino dinanzi a te ed alla tua bravura.
L’occhio di Roy ha catturato appieno le sfumature di Riza, permettendomi, come ti avevo già accennato, di valutarne la caratterizzazione senza una sua reale interazione con il protagonista. Ecco, mi ha colpita la quantità di dettagli che il Colonnello ha colto, deve averla osservata parecchio; elemento normale dato che lavorano uno affianco all’altra. Tuttavia sono rimasta stupefatta dalla dolcezza con cui parla dei lati, contrastanti, che la caratterizzano – che rappresentano tutti gli esseri umani: un lato più vulnerabile che non mostra a nessuno, ma che Roy sa esistere, ed il suo lato più autoritario, quello con il pugno di ferro che usa per indurre l’uomo ad adempiere ai suoi compiti, senza che la sua vena pigra prenda il sopravvento.
Hai fatto veramente un ottimo lavoro!

Originalità: 10/10
Devo confessarlo: non leggo molto sul Fandom che hai scelto di utilizzare, tuttavia da quel poco che ho letto, non mi sono ancora imbattuta in una fanfiction che trattasse in maniera così esplicita dei pensieri di Roy sul suo braccio destro.
Sei stata veramente originale nel volere delineare le caratteristiche della bionda mediante la visione che ha di lei il suo superiore: un tocco di classe, che ci ha permesso di conoscere più a fondo i sentimenti dell’uomo e di osservare mediante i suoi occhi la donna, fragile ed autoritaria, che è.
E, lasciatelo dire, sei stata un genio nel non volere fare intervenire Riza in qualunque modo, l’originalità risiede anche nell’avercela presentata senza la sua effettiva e concreta presenza.

Gradimento personale: 10/10                           
Cosa posso dire? Il punteggio che hai ottenuto parla da solo?
Ebbene, dato che sono in pausa e non ho niente da fare – argh, ho lasciato i libri in macchina, e non riuscirò mai ad andare a prenderli prima che questa ventina di minuti che mi sono concessi, passino – mi porto avanti con la valutazione di quest’ultimo parametro.
Ho veramente amato questa drabble e sono rimasta meravigliosamente meravigliata dalla non-presenza della protagonista assoluta delle meditazioni di Roy Mustang. Ti giuro, ad un certo punto pensavo che Riza sarebbe comparsa dal nulla, sbattendo la porta ed intimando all’uomo di firmare dei fogli o di non dormire ad occhi aperti. Uhm, ora che ci penso, se avesse saputo che lui non stava dormendo, bensì meditando in modo approfondito sul rapporto che lo lega a lei, sulle sue azioni, che in qualche modo hanno visto lui presente, la donna sarebbe anche potuta arrossire ed allora, avrei proprio voluto vedere come si sarebbe evoluta la faccenda, oppure avresti lasciato un finale aperto, in modo che noi lettori lo “riempissimo” – oddio, oggi non riesco proprio ad esprimermi – a nostro piacimento.
Aaah, il RoyAi non fa mai male, come hai detto tu: non guasta mai, anzi, è più che gradito!
Ehm, prima di perdermi nuovamente nei miei pensieri, ti faccio i complimenti per essere riuscita a farmi immergere all’interno del personaggio maschile, facendomi osservare mediante i suoi occhi, la donna (che gli ha rubato il cuore – scusa, non ho potuto trattenermi!) sotto altre sfumature. Hai analizzato tutte le sue sfaccettature, senza dimenticare quella più femminile e senza soprassedere a quella più autoritaria che vediamo ogni volta, quella con cui abbiamo più dimestichezza. E sei riuscita a farmi sorridere – come un’ebete, ci tengo a precisare – entrando, con questa drabble, nel mio cuore, grazie!
 

Totale: 53.98/55

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17/01/2016 22:16
 
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Ottava classificata
I wish I could look into your eyes like you always do with me di Angie96

Grammatica: 9.33/10
Dunque, in questo parametro non ho molto da dirti, ho notato solo alcune piccole imprecisioni e qualche segno di punteggiatura mancante, mi riferisco in particolar modo al punto fermo che viene posto a conclusione delle frasi. Indubbiamente possiedi delle ottime basi grammaticali e sai fare buon uso dei segni d’interpunzione, inserendoli nei punti a loro più congeniali.
• Erano anni che aveva imparato a convivere con quelle emozioni: aveva imparato a capire perché le sue guance assumevano un leggero rossore ogni volta che lei s'avvicinava, si era reso conto del motivo per il quale il suo cuore accellerava il battito, ogni volta che era in compagnia della ragazzina. → Trovo che l’ultima virgola sia superflua (quella dopo battito), ed accelerava vuole solamente la “doppia c”. (– 0.05; – 0.07)
• Quella primavera, il vento soffiava in maniera piacevole, ma nessuno dei due sembrava accorgersene: Obito era troppo occupato ad osservare Rin fasciargli il braccio con quella precisione e serietà che tanto stonava con il suo viso delicato → Anche in questo caso trovo la virgola, la prima subito dopo primavera, superflua. Hai anche dimenticato di inserire il punto fermo a conclusione della frase. (– 0.05x2)
• «Dovresti stare più attento» → Hai dimenticato il punto a fine frase. (– 0.05)
• Nonostante fossero le solite raccomandazioni che lei era solita riferirgli, l'Uchiha finiva sempre per ritrovarsi a pensare che, forse, se non fosse stato per quella promessa, la castana non sarebbe così premurosa con lui: in fondo, lei non era obbligata a farlo, ed era ovvio che guardasse Kakashi con occhi diversi rispetto a lui, era una cosa evidente; nonostante tutto, il solo pensare che i suoi sentimenti non sarebbero mai stati ripagati lo spaventavano a morte, mostrando tutte le sue insicurezze. → Personalmente toglierei la virgola dopo in fondo, la trovo abbastanza irrilevante, in questo caso appesantisce solamente il periodo. Inoltre hai sbagliato a coniugare la persona del verbo spaventare: esso fa riferimento a “il solo pensare”, ovvero il solo pensiero (singolare), quindi il verbo diventa spaventava (singolare e non plurale). (– 0.05; – 0.15)
• In lontananza, Kakashi e il loro maestro li stava aspettando: il primo aveva la solita espressione apatica, il secondo stava sorridendo; lui, in quel momento, neanche si era accorto che la ragazza gli aveva preso la mano sinistra, continuando a sorridere → Manca il punto a fine frase. In questo caso quel “li stava aspettando” è riferito a Kakashi ed a Minato, quindi il verbo deve essere coniugato al plurale loro: Kakashi e il loro maestro li stavano aspettando. (– 0.05; – 0.15)
 
Lessico e Stile: 4.95/10
Cosa posso dire? Già nella prima frase si può notare una ripetizione, tuttavia essa – voluta o meno – è da intendersi adatta in relazione alla sintassi che hai elaborato: utilizzare un sinonimo di imparato avrebbe potuto ledere, anche in minima parte, alla struttura della frase ed al significato che si cela in essa. Il tuo stile narrativo è piuttosto essenziale e questa non vuole essere una critica, bensì una nota positiva: mi è piaciuto. Nella sua semplicità sei riuscita ad incatenarmi al foglio elettronico sino alla fine del testo, facendomi divorare con un po’ di ingordigia le parole, sperando di potere carpire maggiormente con il proseguimento della lettura. In questo caso, la scelta da te effettuata è stata oltre che degna di nota, anche perfetta per il contesto.
Per quanto riguarda il lessico, mi è piaciuto il tuo volere rimanere in linea con la scelta stilistica, utilizzando un vocabolario semplice, ma d’impatto.
Per quanto riguarda il ritmo della storia, sono rimasta colpita dalla presenza di una sorta di vento che cala dolcemente attorno a loro, creando una sorta di bolla attorno ai due personaggi.
C’è un appunto che devo farti, non è un errore, altrimenti te lo avrei segnalato prima, tuttavia la frase mi suona leggermente strana: “Nonostante fossero le solite raccomandazioni che lei era solita riferirgli, […]”, ecco, credo che potresti sostituire solite con abituali, in questo modo eviteresti una ripetizione, che in questo caso non disturba, e renderesti la frase un pochino più fluida.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9.98/10
Dunque, dunque, dunque.
Partiamo, innanzitutto, dai personaggi che richiedono poche e brevi righe.
Minato e Kakashi, sebbene siano accennati, mi danno l’impressione di essere loro, ricordando l’episodio, mi paiono identici. Per quanto riguarda il secondo, anche venendo nominato da Obito, mi pare essere ben caratterizzato, per quel poco che riusciamo a percepire dalle tue frasi.
Rin Nohara è senza alcun dubbio, per quanto noi possiamo saperne date le sue brevi apparizioni all’interno dell’Opera originale, lei. Con la sua dolcezza, la sua preoccupazione ed il suo osservare i compagni di squadra, anche se in modo differente.
Obito Uchiha. Un ragazzo che somiglia parecchio a Naruto Uzumaki, pensa che quando avevo qualche (molti) anno di meno pensavo fosse il biondo che si era tinto i capelli di nero (oddio, quanto sono stata… baka!), eppure, allo stesso tempo, si dimostra diverso. Ecco, per quanto riguarda il moro ho trovato che tu lo abbia ben delineato a partire dalla sua cotta adolescenziale, che è già diventata un innamoramento vero e proprio, nei confronti della compagna di team, a finire con i pensieri che rivolge a Kakashi, il quale è al centro dei pensieri di quest’ultima.
Eppure, nonostante ciò, Obito, come si percepisce chiaramente dalle tue parole, non si arrende e si ripromette che riuscirà a leggerla come lei pare fare con lui.
Veramente un’ottima caratterizzazione!
 
Titolo: 4.98/5
I wish I could look into your eyes like you always do with me.
Il primo appunto che ti faccio è che dovresti usare la maiuscola anche per il secondo “I”: I wish I, come vuole la regola inglese.
Se non erro, il titolo significherebbe: Vorrei poter guardare nei tuoi occhi come tu fai sempre con me.
Devo ammetterlo: è un titolo d’impatto, uno di quelli che lasciano il segno. Non solo richiama il tema cardine della tua storia, anzi ne pare quasi la traccia, ma ci permette di riflettere sul significato che gli è insito dentro. Come spesso accade, o quando ci dicono che siamo dei libri aperti, o normalmente, vorremmo poter vedere attraverso gli occhi, che in teoria sarebbero la residenza dell’anima, le sensazioni che scuriscono il colore delle nostre iridi, fanno tremare le nostre pupille, o semplicemente i pensieri che ci stanno attraversando.
Insomma, un’ottima scelta!

Introspezione: 4.95/5
Dunque, hai per la maggior parte centrato l’obiettivo del Contest, e l’introspezione si sente all’interno delle parole che hai adoperato.
La possiamo chiaramente vedere, no, non sono impazzita, quando Obito osserva tutti i movimenti di Rin, quando ne coglie la sensazione di un affetto diverso – confrontando le sue azioni con se medesimo e con l’amico Kakashi. L’avvertiamo quando fa le sue considerazioni, quando giunge alle sue conclusioni sui motivi per cui ella arrossisce in presenza di determinate persone, i motivi che l’hanno portata a compiere quella promessa. Insomma, è un elemento presente all’interno della flashfic, anche se mi sarebbe piaciuto che avessi approfondito maggiormente alcuni momenti, per esempio quello in cui Rin fascia la mano di Obito. Mi sarebbe piaciuto sapere quali sensazioni provasse l’Uchiha al tocco della ragazza. Certo, le possiamo immaginare, ma avrei anche voluto vederle scritte su carta. Ad ogni modo: sei stata bravissima!

Originalità: 9.90/10
È inutile girarci attorno: questo tema è stato usato varie volte e con le poche fanfiction ObiRin che ci sono all’interno del Fandom, è abbastanza difficile, prendendo il medesimo avvenimento come riferimento, essere originali.
Eppure tu ci sei riuscita: attraverso la genuinità di questa flashfic. Hai descritto l’ambiente circostante permettendoci di poterlo osservare, pareva quasi di guardare un episodio dell’Anime – oppure quell’episodio. Eppure, al tempo stesso ci hai permesso di capire cosa provava Obito in quel momento. Da una semplice azione, quale fasciare la mano del ragazzo, sei riuscita a creare qualcosa d’introspettivo a tal punto da riuscire a differenziare, a fare spiccare, la tua storia dalle altre. Ed è bastato raccogliere solamente l’essenzialità del momento, senza inserire troppi riferimenti velati, o meno, alla KakaRin, senza che altri personaggi abbiano potuto intervenire all’interno di un momento totalmente dedicato ad Obito e Rin. Ottimo lavoro!

Gradimento personale: 10/10
Adoro le ObiRin, soprattutto quelle scritte bene; e la tua rientra in questa categoria.
Devo confessare che non ho mai tifato per la KakaRin, anzi, ho sempre sperato nella ObiRin, a parte il momento in cui Obito è morto – o è quello che è sembrato a tutti – ed allora ho cominciato a pensare che Kakashi sarebbe stato bene insieme alla compagna di team, solo che quando l’ha rifiutata – perché è quello che ha fatto – ho capito quanto era profondo il legame che univa i due. Ed in un certo senso mi sono sentita anche molto, molto, molto sollevata: insomma, ho sempre avuto una cotta per Kakashi Hatake, quindi… oddio, devo andare a nascondermi, vero? Ora sapete qual è il mio punto debole!
Tornando in me, e cercando di non perdermi più ad illustrare ad ogni essere vivente quanto sarebbe bello avere l’Hatake come marito, ho veramente apprezzato questa tua flashfic; non solo per la semplicità che traspare in ogni frase, ma anche per la dolcezza che riusciamo a riscontrare in Obito, mentre parla di Rin, mentre la osserva, mentre le parla, mentre… insomma, sei riuscita a concentrare tutto ciò in così poche parole e, sì, adoro la ObiRin.
Sicuramente, quando avrò un po’ più di tempo, passerò dalla tua pagina d’autrice, intanto ti ringrazio per avermi dato l’opportunità di leggere tale meraviglia, arigatou!


Totale: 54.09/55

OFFLINE
Post: 786
Giudice***
17/01/2016 22:16
 
Quota

Settima classificata
Blue, like my eyes, like your eyes di FairyChocolate

Grammatica: 9.45/10
Possiedi delle ottime basi grammaticali, non ho notato alcun errore di distrazione o di battitura, ciò mi fa pensare che hai riletto varie volte il testo, tuttavia ho riscontrato qualche ripetizione, alcune superflue, dei nomi dei personaggi; mi riferisco in particolar modo a Naruto. Per il resto sei stata veramente impeccabile!
• Il momento in cui Naruto aveva compreso che di lì a poco sarebbe diventato padre l’aveva ingabbiato in una rete di pensieri che lo stavano lentamente relegando in un limbo dove c’era posto solo per uno, e se con Hinata era riuscito a battere la solitudine, adesso che qualcosa di suo stava per venire al mondo, si ricordava di non poterlo proteggere. → Personalmente aggiungerei una virgola dopo pensieri. (– 0.05)
• «Hi… Hinata» riuscì a dire, questa volta lo sguardo fermo non su di lei, ma su quello che il suo sorriso indicava; il passo era incerto, questo Naruto lo sapeva, ma l’insicurezza che si portava dietro era appena stata spazzata via da una voce sconosciuta che era arrivata alle orecchie di Naruto innocente e piana, come se fosse la prima nota di una melodia che poteva essere ascoltata solo da lui. → In questo caso non è necessario ripetere Naruto una seconda volta, risulta superfluo: […] una voce sconosciuta era arrivata alle sue orecchie innocente e piana, […]. (– 0.10)
• In quel poco tempo era riuscito a dubitare di così tante cose, aveva compreso di non aver pienamente perdonato il padre e, per di più, debole e fragile come non lo era mai stato, aveva quasi lasciato Hinata da sola; ma lasciare Hinata da sola avrebbe significato non essere migliore di Minato, perché quando quel versetto s’era impresso sul dolore e la fatica di Hinata, nei suoi pensieri, Naruto aveva compreso una cosa, ed i suoi occhi non facevano che confermargliela: finalmente era diventato padre. → In questo caso sostituirei almeno un’Hinata e toglierei la virgola inserita dopo il terzo Hinata. (– 0.10; – 0.05)
• «Prendilo» chiudendo gli occhi e volendo porgere il bambino a Naruto Hinata boccheggiò sforzandosi di passare il bambino al padre, ma l’insofferenza che piano s’era fatta strada sul suo volto venne presto curata dalla mano di Naruto. → Aggiungerei una virgola dopo Naruto, e sostituirei il secondo Naruto con un sinonimo quale uomo, marito. (– 0.05; – 0.10)
• Prese il bambino, sedendosi vicino ad Hinata quel tanto che il letto gli permetteva, e consapevole di aver ottenuto il suo più grande successo lo prese in braccio: prese in braccio suo figlio. → In questo caso sostituirei Hinata con moglie, per evitare una ripetizione del suo nome. (– 0.10)
 
Lessico e Stile: 4.98/5
Mi piace il tuo stile, riesci a tenermi inchiodata al foglio elettronico senza alcuna difficoltà; ho trovato il testo estremamente scorrevole, fluido e con una buona sintassi.
La lettura del brano ha avuto un ritmo abbastanza altalenante, sebbene per la maggior parte del testo sia prevalso un ritmo lento e soffice. In alcuni punti l’andatura si è fatta ancora più lenta, quasi il tempo non scorresse, o scorresse, ma noi fossimo chiusi in una sorta di limbo senza poterne sortire l’effetto (mi riferisco al momento in cui Naruto punta le iridi sull’orologio del corridoio). In altri punti l’andatura si è fatta più ardente, quale il momento in cui il protagonista pensa all’assenza di suo padre. Insomma, sei riuscita a delineare un ritmo che ha continuato a mutare all’interno del testo, permettendo a noi lettori d’immergerci maggiormente all’interno della vicenda che hai narrato.
Per quanto riguarda il lessico, invece, ho trovato che alcune volte – come già detto precedentemente – tu abbia ripetuto un po’ troppe volte i nomi dei personaggi, anche ove parevano superficiali o potessi sostituirli con qualche sinonimo, ma questa è stata l’unica pecca, se così vogliamo chiamarla.
Ho, inoltre, amato le varie immagini che sei riuscita a creare partendo dall’iride bluastra di Naruto, mi ha colpita tantissimo quella riguardante l’onda sulla cresta dei ricordi.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Punteggio assolutamente pieno.
Dunque, che io ami Naruto e Hinata, ormai, è un dato di fatto. Che questi due rappresentino la mia OTP suprema, lo è altrettanto. Che io sia particolarmente severa riguardo la loro caratterizzazione, viene da sé.
Vedo il tuo volto terrorizzato, ma non temere, hai o non hai appena ottenuto il punteggio massimo?
Ho moto da dire su Naruto ed un po’ meno su Hinata, quindi direi di cominciare dal primo.
Ordunque, Naruto Uzumaki è senza alcun dubbio il protagonista indiscusso di questa meravigliosa One shot ed io l’ho trovato ben caratterizzato. Se noi prendessimo tale personaggio e lo inserissimo in un altro contesto completamente differente, egli parrebbe disorientato ed un po’ fuori dagli schemi; nessuno rifletterebbe mai su come sia diventare padre, o si farebbe prendere da tutte queste – giustissime – paranoie, senza sapere di divenire tale figura genitoriale nell’immediato, o quasi. Quasi nessun padre si domanda come cambierà la sua vita, se sarà capace di occuparsi del proprio figlio, del proprio Capolavoro, senza prima avere la Creatura, quel piccolo Miracolo della Vita, tra le mani. Solo allora, un uomo, concretizza di essere diventato una figura di riferimento, di avere una sorta di prolungamento di se stesso. Ed allora, insieme all’emozione, comincia a porsi tantissime domande, molte delle quali ho ritrovato fra i pensieri di questo Naruto neogenitore. Ebbene, già mi sono contradetta – lo sapevo che questa mattina dovevo dormire di più, invece di provare a studiare! Perché, suppongo ti starai domandando. Ebbene, i dubbi dei futuri padri cominciano già con il travaglio delle loro compagne, e Naruto ne ha rappresentato l’esempio più lampante. Il suo continuo fissarsi sulle lancette dell’orologio, che inesorabilmente ne scandiscono il tempo, il suo domandarsi se Hinata stia bene, se non le serva il suo aiuto – inteso come sostegno e supporto –, se non ci siano state complicanze di alcun genere quali il cordone ombelicale attorcigliato attorno al collo del nascituro (parlo al maschile perché noi sappiamo che si tratta di un maschietto), la posizione podalica del piccolo, o quant’altro. E proprio in questo momento si domanda come sarà diventare padre, certo se lo era immaginato, eppure, ora, tutto gli pare diverso, quasi quelle giornate solari all’insegna della tranquillità che si era tanto figurato fossero solo un’illusione. Comincia a mettere in discussione le sue doti, vorrebbe paragonarsi con qualcuno, parlare con qualcuno di questa meravigliosa esperienza, venire consigliato su quale sia la posizione migliore per far fare il ruttino al piccolo… ed il tutto si può riassumere con una sola parola: padre.
Vorrebbe che suo padre, Minato Namikaze, fosse lì con lui, ad attendere insieme a lui, a farlo sorridere, sdrammatizzando sulla tensione del momento, a diminuire l’ansia che lo sta mangiando, a consigliarlo, eppure, egli non c’è. Non c’è mai stato; non l’ha visto camminare per la prima volta, non l’ha ascoltato biascicare la sua prima parola, non l’ha accompagnato all’Accademia, non l’ha visto diplomarsi, semplicemente non c’era perché è morto per il bene del Villaggio.
Ecco, proprio in questo punto ho trovato che il tuo Naruto fosse particolarmente IC, questo elemento che tu hai inserito con minuziosa attenzione ai singoli dettagli, ha fatto sì che l’Uzumaki da te raccontato spiccasse diventando un tutt’uno con l’Uzumaki di Kishimoto-sama; i miei complimenti!
Per quanto riguarda Hinata Uzumaki – quanto mi piace dirlo! –, invece è il contrario. Lei, essendo una donna, ha potuto notare i piccoli cambiamenti che avvenivano nel suo corpo, percependo anche i piccoli movimenti del feto. Non solo ha potuto osservare il suo ventre crescere giorno dopo giorno, ma ha anche potuto udire tattilmente le movenze del figlio. Quindi, lei era più preparata di Naruto all’idea di diventare mamma, ma anche lei è stata presa dai dubbi, dalle angosce, dalle paure, solo che l’ha mostrato di meno, essendo forte anche per il consorte.
Veramente un’ottima caratterizzazione!

Titolo:5/5
Blue, like my eyes, like your eyes.
Dunque, il primo appunto che ti faccio è, come tu stessa ti sei accorta e mi hai avvisata, la e di troppo nel pronome my. Ma a parte questo piccolo errore di battitura, non ho nulla da rimproverarti, anzi, il tuo titolo mi è piaciuto tantissimo, motivo per cui hai ottenuto il punteggio pieno.
Cosa posso dire? Se ci concentriamo unicamente sul titolo, lasciando un attimo da parte il testo, possiamo immaginare già ciò a cui andremo incontro. Blu/Azzurro è il colore delle iridi di Naruto, che è lo stesso colore ereditato da Boruto, il primogenito biondo della coppia, somigliante in maniera abbastanza rilevante al padre.
Ecco, questo titolo non vuole rappresentare solo un dato di fatto oggettivo – alias il colore delle iridi – ma vuole esprimere anche un legame profondo, un legame di parentela indissolubile.
Se, invece, consideriamo anche il brano, possiamo individuare la presenza-non-presenza di un altro personaggio maschile, che purtroppo ci ha lasciato prematuramente. Hai capito? Minato Namikaze, il Quarto Hokage del Villaggio della Foglia.
Ebbene sì, anche lui, ricordiamoci, ha due occhi chiari, quindi anche lui rientra all’interno del concetto del titolo, sebbene in maniera abbastanza superficiale: mi riferisco ai pensieri che fa il giovane Uzumaki riguardo il diventare padre a breve.

Introspezione:5/5
Un altro punteggio pieno più che meritato; perdonami se in questo criterio non mi perderò in parole, ma non vorrei ripetermi troppo e tutto ciò che dirò verrà ripreso anche nell’ultimo criterio di valutazione.
Dunque, l’introspezione come la intendo io, si percepisce chiaramente, infatti essa trapela in ogni frase che hai costruito.
Non solo mi sono giunte le emozioni del protagonista assoluto della fanfiction, ma sei riuscita a rendermi partecipe della vicenda, permettendo mediante le riflessioni di Naruto, di diventare un tutt’uno con l’uomo. Mi sono riscoperta in perfetta armonia con le sue azioni, quasi le compissi io ed il tuo soffermarti sui singoli dettagli ha reso più accurata, precisa e sentita la tua impeccabile analisi.
Ho adorato la vulnerabilità di Naruto; si tratta di un momento di debolezza che lo porta a fare innumerevoli riflessioni, ma che al tempo stesso mettono in luce il suo carattere solare, e lo inducono ad accettare una delle sfide più importanti di tutta la sua vita: diventare padre. Sappi che sei riuscita a commuovermi, ed in questo Fandom non mi succedeva più da tempo, grazie.

Originalità: 10/10
Cosa posso dire? Questo, ahimè, è un tema visto e rivisto, ma non per questo non può essere originale, non pensi?
Ebbene, sei riuscita a rendere la nascita di Boruto veramente originale, non tanto per l’evento in sé, quanto per esserti focalizzata – con maggiore enfasi – su un singolo personaggio, delineandolo in ogni sua più piccola sfaccettatura; da quella carica di emozione positiva a quella un pochino arrabbiata con il padre che egli non ha mai avuto e da cui avrebbe voluto sentirsi consigliare su un evento così importante della sua vita, ed è proprio a tutto questo che la tua One shot risulta originale, spiccando sulle altre che trattano tale vicenda.
Sono rimasta stupefatta dalla facilità con cui hai impresso tutte queste emozioni su questo foglio di carta elettronico e da come hai saputo gestirle al meglio, senza strafare; ricalcando la semplicità del momento. Perché proprio di genuinità si tratta, ricordiamocelo, e tu hai fatto proprio un ottimo lavoro.

Gradimento personale: 10/10
Qui siamo proprio nel mio campo, senza alcun dubbio!
Non che io sia già diventata mamma, anche se in un futuro non tanto lontano mi piacerebbe – trovarlo questo famoso Principe Mezzosangue *sigh* –, ma ho a che fare con le donne gravide – speriamo che questo, prossimamente, diventi effettivamente il mio lavoro, ma per ora mi limito a studiare.
Situazioni del genere mi sono capitate di vederle e tu sei riuscita a farmi ricordare mio padre, quando mia mamma dava alla luce la mia sorellina: mi hai fatto tornare alla mente il suo continuare muoversi nel corridoio ed osservare l’orologio che aveva al polso, mentre io, una bambina di appena tre anni, ero seduta su una sedia a giocare (facevo la treccia) con la mia barbie, senza dare molta importanza a ciò che succedeva, sino a quando non sono arrivate mia nonna e mia zia e mi hanno chiesto se fossi contenta. Ah, me la ricordo ancora la gelosia iniziale, quando volevo “vendere” mia sorella alla nonna e poi quando questa era tornata qualche settimana dopo, io che mi paravo davanti alla culla dicendo che era mia sorella e che doveva stare con me.
Aaaagh, mi sono persa nei ricordi, scusami.
Dunque, proprio come ti accennavo nel precedente parametro ho adorato il tuo rimanere su una linea semplice: ho letto cose, riguardo al parto di Hinata, che neanche t’immagini. Ed è meglio lasciare stare, credimi.
La semplicità è alla base dei rapporti, di tutte le relazioni e dei sentimenti. Non hai voluto strafare narrandoci le sensazioni di Naruto e di questo te ne do atto: hai arricchito tantissimo, per esempio facendo focalizzare la nostra attenzione sulle lancette dell’orologio, oppure creando metafore e similitudini che ci facessero comprendere al meglio ciò che avveniva nell’animo del biondo, eppure tutti questi dettagli hanno mantenuto la stessa linea che si riscontra con chiarezza in tutto il testo: la semplicità.
Non hai perso di vista l’obiettivo della storia, ed il tema del Contest, e in tutto questo non hai dimenticato la genuinità del momento; dalle iridi di Naruto che paiono un mare in tempesta cariche di preoccupazioni mai esposte, alla dolcezza con cui Hinata lo richiama e gli fa capire che sono in due ad imparare a fare i genitori, che questa è una sfida che li vede entrambi agli inizi: impreparati ed emozionati. È vero che Hina-chan ha avuto modo di realizzare prima di Naruto-kun di stare per diventare un genitore, tuttavia ora si trovano davanti a quel pargoletto dagli occhi azzurri e tutto cambia, si concretizza.
Quindi sì, ho veramente amato questa One shot, non solo perché sei riuscita a strapparmi innumerevoli sorrisi, hai fatto battere il mio cuore, ma anche perché hai creato un connubio di elementi che si sono, letteralmente, accordati perfettamente con la mia anima e ti ringrazio per questo.
Grazie per avermi dato l’opportunità di leggere questo splendido spaccato di vita dei personaggi; sicuramente consiglierò a chiunque voglia leggere di questo particolare momento, o voglia semplicemente leggere qualcosa che vede protagonista Naruto con i suoi dubbi e le sue insicurezze, questa storia. E sicuramente mi vedrai girovagare – tempo permettendo – sul tuo profilo di autrice.
 

Totale: 54.43/55


 

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Post: 786
Giudice***
17/01/2016 22:17
 
Quota

Sesta classificata (a pari merito)
Obsession di ellacowgirl in Mamade_Butterfly

Grammatica: 10/10
Cosa posso dire? Spero mi perdonerai se spenderò poche, pochissime, parole per questo primo criterio di valutazione, ma non vorrei tediarti con inutili e noiosissimi discorsi. Hai delle ottime basi grammaticali, la punteggiatura è stata usata adeguatamente e con saggezza, la sintassi è perfetta e… insomma, la grammatica è veramente impeccabile!

Lessico e Stile: 5/5
Dunque, oggi mi sento di poche parole, quindi perdonami se non mi dilungherò troppo a creare cornici, ma raggiungerò immediatamente il fulcro del giudizio.
Sei riuscita a tenermi incatenata alle parole trascritte su questo foglio di carta elettronico sino alla fine della storia, senza darmi la possibilità di distogliere lo sguardo dalle righe, o più semplicemente di distrarmi, e credimi: negli ultimi giorni la mia concentrazione non è per niente delle migliori.
Sei riuscita ad incanalare tutte le mie preoccupazioni, spazzandole via mediante il ritmo del brano, che ha continuato a variare, seppur impercettibilmente, io l’ho notato. O almeno, è quello che è parso a me.
Il lessico da te utilizzato non è aulico, ma non per questo non è in grado di suscitare delle emozioni, anzi, questa scelta lessicale mi ha permesso di avvicinarmi ulteriormente alle protagoniste di questa One shot e sai una cosa? Potrei anche cominciare a shipparle!
Le descrizioni sono perfette: sono riuscita a ricrearmi le varie scene, che si sono susseguite, nella mia mente, quasi come se io fossi entrata in un Pensatoio – perdonami, la parte Potterhead che è in me, ha appena preso il sopravvento.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Non siamo abituati a vedere le due donne in simili circostanze. Se da un lato, quando avevo visto Tsunade in lacrime avevo voglia di piangere, oggi sei riuscita a trasmettermi tutta la sua angoscia e lasciatelo dire: sei riuscita a cogliere tutte le sfaccettature del carattere della donna, in particolar modo quelle più nascoste.
Vedere la donna, che solitamente è così forte, così vulnerabile può fare sembrare il personaggio lievemente fuori dal carattere, ma, considerando anche le circostanze, io credo che la tua Tsunade, fra tutte quelle di cui ho avuto il piacere di leggere all’interno del Fandom, sia la migliore in assoluto; quella più completa.
È assolutamente meraviglioso il connubio che sei riuscita a creare tra i suoi pensieri nostalgici, ansiosi, tristi, malinconici e dolorosi, e la fiamma che solitamente la anima. Davvero, m’inchino dinanzi a te.
E lo stesso discorso vale per la Mizukage. Sei riuscita ad andare oltre lo stereotipo che spesso la tormenta. Nonostante la delicatezza del momento, hai saputo delinearla in maniera tale da farla sembrare forte, quasi per una volta dovesse essere lei a farsi carico del peso che grava sul cuore della collega Hokage.
Ciò che mi ha colpita, inoltre, è stato l’avere mantenuto la loro forza – non so se sono riuscita a spiegarmi, gomen –, nonostante entrambe non stiano vivendo un periodo propriamente felice.
I miei complimenti!

Titolo: 4.50/5
Obsession.
Mi dispiace tantissimo non poterti dare un punteggio più alto, infatti credo che questo sia il criterio di valutazione che più ti ha penalizzata, ma in me non è proprio scattata quella scintilla che ricerco sempre. Certo, non che io a testate sia messa bene, eh!
Dunque, ad essere sincera ho letto le tue note solamente dopo avere letto il brano e mi sono stupita, in positivo – positivissimo! –, di essere riuscita almeno oggi a centrare il tema principale di questa tua storia. Ebbene sì, proprio di ossessione si tratta. Ma non di quell’ossessione che ti porta a stalkerare una persona, conducendoti dalla parte del torto, ma un’ossessione quasi benefica; infondo ha giovato ad entrambe le donne, no?
Il titolo, quindi, si può dire che sia tutto un programma. Nonostante non sia scattata in me la scintilla, è uno di quei titoli che mi rimane impresso, non tanto per il significato che vi è insito all’interno, quanto per quell’unica parola che lo compone e che continua a vorticarmi in mente da giorni.
Insomma, un’ottima scelta perfettamente in linea con il brano che si andrà a leggere e che preannuncia, almeno in parte, ciò a cui si andrà incontro: ovvero qualcosa di veramente profondo, inoltre mi è parso quasi come una sfida. Esatto, il tuo titolo sembrava quasi dirmi “scopri di che tipo di ossessione si tratta; sarà un’ossessione negativa o un tormento che porterà a qualcosa di buono?”. E la risposta, beh, credo tu possa capirla da te.

Introspezione: 4.98/5
Qualche parametro fa ti accennavo ad un Pensatoio, ebbene, ecco qui la parte in cui cerco di esplicare quello che mi hai fatto provare.
In un certo senso io e Tsunade, in questo periodo, siamo abbastanza in sintonia: che sia la stagione della malinconia e delle lacrime?
Dunque, appurato ciò, sei riuscita a farmi immergere completamente nella scena, facendomi arrivare, come una doccia fredda – espressione da prendere con le pinze – tutto il dolore della donna. Eppure, al tempo stesso, sei riuscita a farmi sentire la vicinanza, un poco maliziosa, di Mei-san, la quale ha cercato, riuscendoci, a consolare l’amica, invogliandola anche a tornare ad amare. Okay, detta così la frase suona malissimo, ma tu mi hai capita, vero?
Oddio, perché oggi non riesco ad esprimermi? Perché?
Ehm, tornando alla storia, sebbene il tema del Contest, ovvero lo sguardo, non sia esplicitamente presente – alt, fammi finire prima di lanciarmi i pomodori, per favore –, si percepisce per tutta la durata della storia; non è forse vero che la Mizukage teneva d’occhio da un po’ la collega bionda del Villaggio della Foglia? Insomma, sei anche riuscita a rispettare il tema del Concorso, con un’edita tra l’altro!

Originalità: 10/10
Potevo non assegnarti il punteggio pieno? Giammai!
Sei stata veramente originale e l’avere trattato i sentimenti di Tsunade in modo così delicato ed accurato ha fatto sì che la tua storia si differenziasse dalle altre già presenti all’interno del Fandom Naruto. Ho trovato veramente originale l’idea di adoperare tale crack pairing per riuscire a dare un po’ di sollievo all’Hokage da tutti i pensieri, poco positivi, che la stavano tormentando; hai trovato un modo veramente originale per fare sì che ella riprendesse a vivere, senza colpevolizzarsi troppo per le morti, inevitabili, che le guerre portano. Una nota di originalità è data anche dal non avere resuscitato, senza le sfere del drago, Jiraiya, utilizzandolo come spesso ho visto fare, ma non commento.
Insomma, un’idea veramente originale e molto ben svillupata!

Gradimento personale: 10/10
Mi è piaciuta la storia? Ovviamente… sì!
Come poteva non piacermi? Quando parlo d’introspezione è proprio questo quello che cerco e che puntualmente non trovo quasi mai.
Sei riuscita a catturare la mia attenzione già dal titolo, e ci sono voluti sei giorni prima che io potessi addentrarmi nella lettura di questa meravigliosa creazione e, nonostante la mia attuale distrazione, sei riuscita a tenermi inchiodata davanti al computer a cibarmi – letteralmente – delle tue parole. Non avevo mai preso in considerazione tale coppia, però, pensandoci bene, potrebbe uscirne fuori qualcosa di veramente temibile. Entrambe sono forti, come più volte è stato ribadito, ed entrambe tendono a reprimere i loro sentimenti, le loro emozioni per non indurre le persone che sono loro accanto a preoccuparsi. Molte volte il loro (finto) sorriso passa per un sorriso cordiale, ma solo le persone che sono simili a loro, o che comunque le conoscono, sanno cosa può celare quella curvatura delle labbra. Anche loro sono fragili e tu sei riuscita a mostrarci la vulnerabilità di Tsunade in maniera veramente delicata.
Casomai mi capitasse, consiglierò sicuramente questa One shot a chiunque voglia leggere qualcosa di profondo inerente l’Hokage da noi tanto amata!

Totale: 54.48/55

OFFLINE
Post: 786
Giudice***
17/01/2016 22:17
 
Quota

Sesta classificata (a pari merito)
Il suo dolore, la mia impotenza di Laly of the Moonlight

Grammatica: 9.55/10
Dunque, per quanto riguarda questo primo parametro, non ho nulla da dirti; indubbiamente possiedi delle ottime basi grammaticali, la sintassi è pressoché perfetta, hai fatto un buon uso della punteggiatura, riuscendo a catturare al meglio le pause all’interno dei periodi. Di seguito ti segnalo le piccole imprecisioni che ho riscontrato.
• - E' sicuro di stare bene? - → È. (– 0.25)
• In quel momento mi voltai verso di lui e osservando attentamente la sua guancia, capii le sue parole. → In questo caso, personalmente, aggiungerei una virgola dopo la congiunzione e: […] e, osservando attentamente la sua guancia, […]. (– 0.05)
• Roy Mustang, l'Alchimista di Fuoco, un cane dell'esercito che aveva partecipato alla guerra di Ishval seminando morte e distruzione...stava piangendo sotto i miei occhi. → Hai dimenticato lo spazio dopo i tre puntini di sospensione. (– 0.05)
• Vederlo così indifeso, così fragile, così umano mi diede la dimensione del dolore immenso che stava provando. → Personalmente aggiungerei una virgola dopo così umano. (– 0.05)
• Avrei voluto abbracciarlo, asciugare le sue lacrime dolcemente, sussurrargli parole di conforto...ma non potevo. → Hai dimenticato di lasciare lo spazio dopo i tre puntini di sospensione. (– 0.05)
 
Lessico e Stile: 4.98/5
Mi piace il tuo stile: in poche frasi sei riuscita a racchiudere l’essenziale del momento, approfondendo i sentimenti di entrambi i personaggi, ma di questo ne parlerò in altri criteri di valutazione.
Ho adorato il ritmo della flashfic; mi sembrava di sentire le gocce di pioggia cadere, scandendo il ritmo della mia lettura. So che non ha piovuto, però era quasi come se di sottofondo vi fosse una sorta di pioggia invisibile, capace di amalgamarsi alle sensazioni che provava Riza; sei stata veramente brava!
Un piccolo appunto, non che sia sbagliato, altrimenti avrei corretto la frase nel parametro precedente, però nella frase: “Piangeva come solo gli adulti sanno fare, in silenzio, senza singhiozzare.” il secondo verbo può essere scritto anche all’imperfetto (sapevano), tuttavia nel contesto in cui hai adoperato l’espressione, vanno bene ambedue le forme.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Potevo non darti il punteggio pieno? Giammai!
Dunque, il personaggio di maggior rilievo, all’interno di questa flashfic, è senza alcun dubbio Riza, la quale percependo il dolore del Colonnello, si immedesima, analizzando il rapporto che legava i due amici, compatendosi – quasi – di non riuscire a trovare alcuna maniera per tirare su di morale, o meglio, confortare l’uomo.
Ecco, ho chiaramente visto un’evoluzione nella sua caratterizzazione: inizialmente la vediamo avvicinarsi a Roy, tuttavia pare non comprendere appieno il dolore che quest’ultimo prova per la scomparsa di Maes Hughes, tuttavia, approfondendo un poco, conversando, comincia a capire che il legame che univa i due uomini era più profondo di quanto dessero a vedere.
Dall’altro lato abbiamo Roy, un uomo segnato dal dolore che incolpa la pioggia, che non c’è, per le stille d’acqua che cominciano a rigargli le gote, e proprio qui si ha il massimo del suo dolore e la comprensione della donna che gli sta accanto.
In sostanza: hai delineato perfettamente i due personaggi, soffermandoti sulle varie sfaccettature che li caratterizzano, in particolar maniera con Riza – con la quale mi sono immedesimata.
Ottimo lavoro!

Titolo: 5/5
Il suo dolore, la mia impotenza.
Focalizziamoci un attimo sul titolo, senza prendere in considerazione il brano appena letto. All’interno della testata è insito un concetto che tutti noi abbiamo chiaro nella nostra mente: quando si tratta del dolore altrui non sappiamo mai come comportarci. È un dato di fatto, universalmente riconosciuto.
Ecco, questo è ciò che mi ha colpita del titolo e l’elemento che gli ha permesso di imprimersi nella mia mente. Ognuno di noi reagisce al dolore in maniera differente: c’è chi piange, singhiozza, urla, mostrando la sensazione che prova, c’è chi si tiene tutto dentro e c’è chi è una via di mezzo tra le precedenti “classificazioni”. Ovviamente quella che sto facendo io è solo una generalizzazione perché sono presenti tantissime sfaccettature che io non ho preso in considerazione, però mi serve per dire che poi ci siamo noi; coloro che si sentono quasi in dovere di consolare tale persona. E se questa persona ci è incredibilmente cara, allora ci troviamo ancora più in difficoltà. Ecco, sei riuscita a delineare perfettamente questo concetto con questi due aggettivi possessivi: suo e mia. Il suo dolore, palpabile e percepibile attraverso le sue parole ed espressioni facciali; e la mia impotenza, ovvero la mia incapacità di compiere qualsiasi azione che possa confortarlo almeno un po’, fargli capire che sono al suo fianco, pronta a sostenerlo quando ne avrà bisogno, pronta ad accompagnarlo silenziosamente nel suo percorso.
Tutto ciò mi ha permesso di apprezzare al meglio il titolo che hai scelto, il quale mi ha condotta all’interno della vicenda che hai narrato.

Introspezione: 4.98/5
Dunque, hai centrato senza alcun dubbio il tema del Contest; infatti il dolore che prova il Colonello è visto, e ci è trasmesso, dagli occhi di Riza, la quale grazie a ciò che percepisce, riflette sulla sua condizione di amica più che di braccio destro. Queste considerazioni ci permettono di entrare in simbiosi con la donna, capendone al meglio i sentimenti contrastanti, ma che conducono ad un unico grande punto interrogativo, che la stanno animando, quasi con violenza.
Già, in questo momento, dopo avere riletto un’altra volta la tua flashfic, mi viene naturale paragonare la donna ad una palma, le cui foglie vengono scosse dal vento di una tempesta. No, non sono impazzita, era solo un esempio per farti comprendere quanto io sia entrata in sintonia con lei. Sei riuscita anche a farmi commuovere, perché il dolore che prova Roy, e che di conseguenza prova anche Riza, come ti ho già detto, viene percepito chiaramente e, personalmente, mi sembra quasi di essere entrata all’interno del testo, come se – perdona il mio chiaro riferimento a Harry Potter – io, adesso, mi trovassi all’interno di un Pensatoio. Insomma, hai fatto veramente un ottimo lavoro!

Originalità: 9.98/10
Dunque, confesso, come già fatto in un’altra valutazione, che la mia conoscenza del Fandom mediante le fanfiction è abbastanza limitata: sono parecchio selettiva, quindi ho letto veramente poco, tuttavia questo evento ci è stato mostrato sotto vari punti di vista: quello di Roy, quello della moglie di Maes, quello della figlia di Maes, quello di Edward e quello di Winry. Eppure, tu sei stata originale perché sino ad adesso non avevo trovato alcuna storia che trattasse di questa morte attraverso gli occhi di Riza, la quale si rifà al dolore di Roy. Ecco, l’originalità risiede proprio nel permetterci di percepire, perdona l’orribile sintassi, tale sofferenza mediante le riflessioni di Riza, senza che sia effettivamente il Colonnello a porci direttamente dinanzi a questo sentimento. È come se tu avessi creato una catena d’osservazione: Riza osserva Roy, e noi, lettori, osserviamo Riza. Ottimo lavoro!

Gradimento personale: 10/10
Ultimamente, in barba al mio lato romantico, sto prediligendo le storie malinconiche, quelle che ti fanno soffrire e perché no?, anche piangere, risollevando un po’ il morale.
Se la storia mi è piaciuta? Ovviamente! L’ho adorata, anche perché sei riuscita a trasmettermi tutta la sofferenza di Roy ed il mio pensiero è volato alla RoyAi – che non fa mai male, detto tra di noi.
Ho adorato come hai analizzato tutti i pensieri che sono passati per la mente alla donna, mettendoli su carta elettronica, permettendoci di perderci all’interno. Sono riflessioni veramente profonde ed anche nella loro semplicità hanno il potere di farci rimuginare ed immergere nella vicenda che ha colpito non solo i protagonisti di questa flashfic, ma in generale tutti coloro che hanno instaurato un legame più o meno profondo con il defunto – chiedo venia! –, e tutti noi lettori del Manga o visionari dell’Anime.
Ho adorato come sei riuscita a farmi immedesimare in Riza, come tu sia riuscita a far sì che quelle considerazioni venissero quasi da me: per un momento mi è sembrato che fossi stata io a parlare, nella mia mente, e che Riza fosse lì solo per fare da tramite; un collegamento tra me e la pioggia-non-pioggia di Roy.
Sei stata veramente brava, sicuramente consiglierò questa storia ed aspettati, quando avrò un po’ di tempo libero, una mia incursione all’interno della tua pagina d’autrice!


Totale: 54.49/55


 

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Giudice***
17/01/2016 22:18
 
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Quinta classificata
Libre – Libero di aturiel

Grammatica: 9.66/10
Dunque, cosa posso dire? Spero mi perdonerai se spenderò poche, pochissime, parole per questo primo criterio di valutazione, ma non vorrei tediarti con inutili e noiosissimi discorsi. Possiedi delle ottime e solide basi grammaticali, la punteggiatura è stata usata con criterio e con saggezza, la sintassi è perfetta e… ho solo alcune piccolissime imprecisioni, se così vogliamo chiamarle, da segnalarti.
• Le porte della metropolitana si chiusero per la terza volta da quando erano entrati, quindi ne mancava solamente più una, e la prossima sarebbe stata l'ultima. → Credo che qui ci sia un più di troppo nella parte “quindi ne mancava solamente più una”. (– 0.07)
• In realtà non voleva forzarlo, ma semplicemente traeva piacere nel vedere come bastava un tocco per renderlo suo, nonostante tutto; e quindi si avvicinò ancora, iniziò a far scendere le sue labbra sul collo di Rémy, e poi sul suo petto, sul suo ventre, il linguine... ma poi una mano bloccò la sua discesa. → L’inguine. (– 0.15)
• «Sì molto...» rispose Rémy. → Personalmente aggiungerei una virgola dopo il sì. (– 0.05)
• Quando la sua personale battaglia si concluse e le sue orecchie si furono riempite abbastanza di risate di Aloïs, stampò l'ennesimo bacio sulle labbra dell'altro e scese dal letto, alla ricerca dei boxer che la sera prima erano stati lanciati via da Aloïs nella foga di spogliarlo. → […] delle risate di Aloïs. (– 0.07)
 
Lessico e Stile: 5/5
Mi sono letteralmente innamorata del tuo stile, sei riuscita a stregarmi e credimi se te lo dico; sei la quarta Autrice a cui lo dico, la seconda incontrata in questo Contest, di cui spero di valutare tutte le storie prima dell’inizio della mia sessione d’esami.
Ho amato il modo in cui hai inserito le parole o delle intere espressioni in francese all’interno della storia, riuscendo ad amalgamare alla perfezione il tutto, senza ledere la tua ottima, e meravigliosa, sintassi. E qui apro una piccola parentesi, non posso definirmi un’esperta di francese, anzi ne sono totalmente l’opposto dato che gli unici termini che conosco si possono contare sulle punta delle dita delle mani, e che ho studiato il tedesco, invece del francese, quindi non posso dirti se le frasi sono strutturate in modo corretto o meno, tuttavia mi fido di te. E qui chiudo la parentesi.
Dal punto di vista lessicale devo farti i miei più sentiti complimenti; i termini che hai adoperato sono semplici, alcuni sono ricercati, eppure tu sei riuscita a fare sembrare tutta la storia una di quelle fanfiction di classe, con la “C” maiuscola.
Un altro punto a tuo favore viene dato dall’impostazione della storia, sei stata un genio, ma questo punto vedrò di svilupparlo al meglio nel criterio Originalità.
E mi è anche sembrato di percepire dei suoni distinti ogni volta che passavi ad analizzare un personaggio diverso: il rumore delle chiavi inglesi, delle auto, delle accelerazioni e delle frenate quando c’illustravi Sousuke; le risate dei bambini quando ci parlavi di Makoto; la frizione del corpo nell’acqua, o quest’ultimo elemento in generale, quando ci mostravi Haru; ed il rumore dei vassoi, delle chiacchiere, dei forni che si aprivano e chiudevano [e l’odore, aggiungerei] quando veniva analizzato Rin.
Ho solo un piccolo appunto da farti; nella seguente frase “E poi il sorriso, il dolce sorriso che si apriva sulle sue labbra, che distendeva i suoi lineamenti e faceva parere tutto più bello e luminoso.” personalmente, avrei adoperavo apparire o sembrare invece di parere, avrebbe reso maggiormente l’idea. Ma non che il termine da te adoperato sia errato, altrimenti te lo avrei segnalato nel parametro precedente.
 
Caratterizzazione personaggi: 10/10
Da dove inizio? Come sicuramente avrai capito, le caratterizzazioni dei personaggi mi hanno assolutamente convinta, quindi passerò a delinearli, barra analizzarli, brevemente.
Stéphane alias Sousuke – alias il mio uomo ideale. Ehm, stavo dicendo? A parte il fatto che il nome che hai adoperato per il personaggio ci sta proprio a pennello; sei riuscita a delinearlo veramente bene. Ho riscontrato, all’interno del personaggio da te utilizzato, tutte le sfumature che avevo notato nella versione animata dell’opera. In un contesto abbastanza differente, in cui Sousuke fa il meccanico – dimmi dove si trova l’officina in cui lavora! –, sei riuscita a mantenerlo per quel personaggio intrigante, misterioso, leale che è. Inoltre, la sua comprensione nei confronti di Rin è la stessa che troviamo nell’Anime – perdonami, ma sino ad ora ho visto solo la versione animata e sembravo Gou, davvero.
A tal proposito, dato che siamo in tema di ragazzi dai capelli purpurei, passiamo alla caratterizzazione di Rémy alias Rin – lui è stata la mia cotta di Free!, almeno sino a quando non ho visto il ragazzo sopracitato. Anche lui è delineato con la stessa accuratezza di tutti gli altri personaggi; infatti possiamo notare varie sfumature del suo carattere che trasmettono al lettore un senso di calore, quella sensazione che ti fa dire: sì, è proprio quel personaggio, non si può sbagliare. È passionale come sempre, s’impegna in ogni cosa che fa, dà molto spazio ai suoi sentimenti ed è romantico come sempre – la storia del filo rosso del destino è stata la goccia dell’insieme, o meglio, la fragola poggiata sopra la pasta di un delizioso pasticcino. Oddio, mi sta anche venendo fame, di dolci, eh! Il suo essere schietto permane per tutta la durata della storia e proprio per questo noi l’amiamo – ed anche Stéphane.
Dall’altro lato abbiamo Maurice alias Makoto, il quale ci viene mostrato come un personaggio che adora stare a contatto con i bambini, in fondo, fa un po’ parte del suo carattere un po’ fanciullesco. Un personaggio che ama con tutto se stesso quel compagno di scuola, quell’amico poi diventato migliore amico – e rimasto tale – sino a diventarne il suo amante. Ho riscontrato in lui lo stesso personaggio dell’Anime, anche per come mostra la sua gelosia e come passa sopra il tradimento di Aru – alla Maurice –, riferendogli che si dimenticherà di tutto, che non ci penserà e che tutto tornerà come prima.
Ma tutto non è come prima, è questo il pensiero di Aloïs alias Haruka, il quale ha trovato una persona da amare. Non che non ami Maurice, tuttavia con Rémy vengono fuori alcuni tratti del suo carattere di cui forse, nemmeno Makoto, conosce l’esistenza. Ho ritrovato la stessa evoluzione che il personaggio ha nell’Anime; prima di tutto deve capire che lui è un essere umano con dei sentimenti e non può reprimere la rabbia che prova, o soprassedere all’amore soffocante di Maurice; in secondo luogo quando il destino ci mette lo zampino, è impossibile non notare l’attrazione e l’amore che lega i due ragazzi, un po’ come i due personaggi originali – Haru e Rin – con quella promessa fatta sotto un albero di ciliegio, con i suoi fiori a librarsi leggeri nell’aria creando uno spettacolo veramente romantic.
 
Titolo: 4.90/5
Libre – Libero.
È attorno a questo tema principale che ruotano le vicende di tutti i ragazzi, in particolar modo di Aloïs che si vuole sentire finalmente libero di amare, senza sentirsi soffocare da tale sentimento o sentirsi in qualche modo forzato a ricambiare ciò che prova il migliore amico, barra amante, Maurice.
Una libertà che riscontra solamente quando incrocia lo sguardo di Rémy – anche in questo caso, svilupperò l’elemento nel successivo parametro di valutazione.
Sinceramente, quando ho letto il titolo la prima volta non era scoccata in me quella scintilla che ricerco sempre, tuttavia mi aveva colpita veramente tanto, tanto – perdona il gioco di parole – da rimanermi in mente per giorni, settimane, sino a quando non ho deciso di aprire il testo che mi avevi inviato e di leggerne il contenuto.
E, lasciatelo dire, hai scelto proprio un bellissimo titolo, in linea con le sensazioni di Aloïs alias Haruka, con ciò che vogliono provare tutti e con ciò che concerne il brano che hai scritto.

Introspezione: 5/5
Un altro punteggio pieno, ed io sono veramente felice di assegnartelo.
Per quanto concerne il tema che il Contest richiedeva, sei riuscita a svilupparlo egregiamente, facendo sì che io mi ritrovassi immersa all’interno di un Pensatoio – e qui, la Potterhead che è in me, scalpita per venire fuori.
Ho trovato veramente significativi i vari sguardi che si sono scambiati i personaggi: quelli d’amore che si sono scambiate le varie coppie; quello di comprensione che ha attraversato gli occhi di Stéphane e Maurice; quello di dolore, consapevolezza ma allo stesso tempo di grande amore che ha caratterizzato le iridi color erba di Maurice; quello lussurioso che ha attraversato quello dei quattro personaggi; quello di rabbia che ha delineato le iridi di Aloïs.
Insomma, il tema è stato perfettamente rispettato ed ampiamente sviluppato.
L’introspezione ha caratterizzato ogni singola parola di questa mini-long; sin dall’introduzione si è percepita un’aria carica di intrighi, amori, sentimenti ed introspezione. Non so se sono riuscita a spiegarmi. Questo elemento, per me importantissimo, traspare chiaramente permettendo al lettore di immedesimarsi nei personaggi e di vivere le loro situazioni come se fossero le proprie, inoltre permette – almeno è ciò che è successo a me – di porre delle ipotesi che si avvereranno. Sono entrata talmente in simbiosi con i personaggi che hai adoperato che stavo, inconsciamente, compiendo le loro medesime scelte – sebbene, credessi che Maurice avrebbe lasciato andare via Aloïs un po’ prima.
Un ottimo lavoro, veramente!

Originalità: 10/10
Prima di lasciare da parte il discorso, mi accingo a riprendere ciò che ti avevo accennato nel criterio Lessico e Stile, riguardo l’impostazione veramente originale con cui hai strutturato la storia. Ecco, questo elemento unito al contesto in cui si svolgono le vicende, che poi potrebbero benissimo rientrare in un’unica vicenda, hanno fatto sì che tu ottenessi un altro punteggio pieno, anzi, avrei anche dovuto darti qualcosa di più.
È stato bello, per una volta, vedere che qualcuno partisse dalla conclusione della storia per poi delinearci chiaramente i fatti, come se ci fosse qualcuno – ovvero tu, mia cara Aturiel – a narrarci la storia, quasi si trattasse di una favola moderna che lascia da parte di canoni di “relazione”. E qui, potremmo addentrarci in un discorso più profondo, ma non credo che questo sia il luogo ed il momento ideale per parlarne.
L’idea di strutturare il brano in questa maniera è stata una genialata, lasciatelo dire, ed il fatto di usare un contesto a noi famigliare, un’ambientazione europea e moderna, così vicino a noi, lasciando i personaggi così come sono, senza modificarne i caratteri, ma scegliendo solo dei nomi che li rappresentassero al meglio, è stato un altro punto che si è andato ad aggiungere a questo parametro.

Gradimento personale: 10/10
Sinceramente, cosa posso dire? Credo di avere largamente parlato nei parametri precedenti, ma qualcosa devo pur scriver, no? Quindi perdonami se risulterò un pochino-ino-ino ripetitiva.
Credo che in quest’ultimo criterio di valutazione, fangirlerò un pochino, ma solo poco, eh. Credo, e spero per il tuo bene.
Partiamo da un personaggio a caso: amo il tuo Stéphane, il mio Sousuke. Cioè, per poco non morivo a vedermelo descritto intento a trafficare con la macchina, quasi, quasi gli lascio la mia e mi metto in un angolino ad osservarlo. Oddio, non vorrei dare un’idea sbagliata di me, però… come si può rimanere indifferenti davanti a cotanta bellezza? Come? Dimmelo.
Ho amato l’evoluzione della storia tra Rémy ed Aloïs, sei stata veramente brava a descrivere alla perfezione le varie fasi, senza apparire frettolosa o tralasciare qualcosa, in così pochi capitoli ed in così poche parole.
Ho apprezzato Maurice, con la sua tenerezza, la sua determinazione ed il suo amore è riuscito a conquistare tutti noi e ci è dispiaciuto vederlo rinunciare al suo grande amore, ma ha fatto la scelta più giusta e chissà che non trovi qualcuno pronto ad amarlo come Rémy fa con Aloïs – o viceversa.
Ho amato alla follia il tuo stile, come ti ho già detto e, per non dilungarmi ulteriormente, passerò sicuramente per il tuo profilo d’Autrice alla ricerca di altre fanfiction da leggere, e questa la consiglierò sicuramente a chiunque vorrà leggere del sano, ed introspettivo, Rin/Haru – o Haru/Rin – all’interno del Fandom. E ti ringrazio infinitamente per avermi dato l’opportunità di leggere e giudicare – in senso alto – questa meraviglia; arigatou!


Totale: 54.56/55

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Post: 786
Giudice***
17/01/2016 22:18
 
Quota

Quarta classificata
Io sono il vento, un vento libero di fra_eater

Grammatica: 9.73/10
Dunque, possiedi delle solide basi grammaticali; sai adoperare i segni di punteggiatura, inserendoli nei punti più congeniali, con un tocco di arguzia e saggezza che non è da tutti; e tutto ciò che posso riferirti in questo primo criterio di valutazione è che ho trovato alcune piccole imprecisioni, le quali, tutto sommato, all’interno del brano, risultano pressoché irrilevanti. Ottimo lavoro!
Morirò qui, da sola, è questa la libertà che tanto desideravo? → In questo caso, invece della seconda virgola, è meglio adoperare un punto e virgola. (– 0.05)
• Usare Rin, usare te … il giorno in cui infilzerò i miei artigli  nel suo petto è sempre più vicino. → Non ci vuole lo spazio tra “te” ed i tre puntini di sospensione. Inoltre c’è un eccessivo spazio tra “artigli” e “nel suo petto”. (– 0.05)
• “Il vento …” il sussurro di Kagome quando una raffica di vento le solleva i capelli e le asciuga le lacrime. → Non ci vuole lo spazio tra il vento e i tre puntini di sospensione. (– 0.05)
• “Kagura …” Kohaku invoca la sua unica alleata per l’ultima volta. → Anche in questo caso vale la regola precedente. (– 0.05)
• Ha solo una domando che lo opprime e che solo il fratello può dargli una risposta. → Domanda. (– 0.07)

Lessico e Stile: 4.98/5
Sei riuscita ad incantarmi: con il tuo stile sei riuscita a tenermi inchiodata a fissare lo schermo, nonostante io in questo periodo sia stressatissima e non riesca più a concentrarmi su una determinata azione da compiere, che sia lo studiare o il valutare le storie partecipanti al Contest.
Ho chiaramente avvertito il vento, cose se fosse proprio lui a dettare il ritmo durante la mia lettura, come se non dovesse mancare all’interno della scena, come se fosse questo elemento atmosferico ad accompagnarmi durante la lettura.
La scelta lessicale che hai attuato, ovvero quella di non adoperare un vocabolario troppo aulico, è stata saggia: in questo modo sei riuscita a fare sì che il lettore si perdesse tra i periodi, le parole, le immagini, del brano che hai scritto.
La punteggiatura, usata con arguzia e saggezza, insieme alle sue pause, mi ha aiutata ad entrare in sintonia con la vicenda, permettendomi di gustarmi appieno l’atmosfera che hai ricreato.

Caratterizzazione personaggi: 9.98/10
Cosa posso dire? Spero mi perdonerai, ma oggi sono veramente di poche parole, quindi eviterò di creare troppe cornici e di andare immediatamente al punto.
Sesshomaru. Posso inchinarmi dinanzi a te? Sei riuscita, con poche frasi a caratterizzarlo perfettamente; mi sembrava di avere dinanzi il Demone. Sei riuscita a fare combaciare la sua parte più dolce, che si presenta spesso quando si tratta di Rin, e quella più demoniaca, ovvero quella più glaciale, quella che non appena incontri il suo sguardo ti fa venire voglia di scappare via.
Per quanto riguarda Kagura, lo sai, vero, che io l’ho sempre adorata? Ed il suo rapporto-non-rapporto con l’uomo mi ha sempre intrigata. Ad ogni modo, sei riuscita a delinearla perfettamente: mi è sembrato di ritrovare la stessa donna del Manga. Lei che vuole essere libera come il vento – ma di questo ne parleremo fra qualche parametro.
Comunque: hai fatto veramente un ottimo lavoro!

Titolo: 5/5
Io sono il vento, un vento libero.
Adoro, adoro, amo! Adoro questo titolo, non solo mi è rimasto impresso, ma ha fatto scattare in me quella scintilla che cerco sempre quando leggo le testate di qualsiasi libro, fanfiction, etc. Kagura è come il vento, è stata sballottata di qua e di là, eppure, solamente con la morte ha potuto finalmente definirsi libera da qualsiasi obbligo, da qualsiasi vincolo, finalmente anche lei può librarsi nell’aria come una piuma, come un passero. Insomma, finalmente ha trovato la tanto agognata libertà.
Sai, il titolo, se preso analizzato senza tenere conto del brano e della contestualizzazione, rispecchia un po’ ciò che tutti noi vorremmo essere: liberi. Un po’ come il vento, e questo Kagura l’ha capito prima di noi. Il vento può fare quello che vuole: può decidere se soffiare con più o meno intensità, se unirsi a qualche altro evento atmosferico, se cessare di allietarci nelle giornate particolarmente afose, può giocare con i petali dei fiori, con il polline, con i rami degli alberi, insomma, questo evento climatico è veramente libero, e l’avere usato questa frase come titolo è stata una bellissima, geniale e saggia idea.

Introspezione: 4.97/5
Sei riuscita a farmi commuovere, lo sai?
In questo momento poi, è particolarmente difficile per me usare i condotti lacrimali: dopo tutte le lacrime che ho versato sembrano essersi, come dire, rotti? Danneggiati? Eppure ci tengo a loro, mi tengono compagnia quando guardo Titanic et similia.
Cooomunque, cosa stavo dicendo? Non dovevo evitare le mie solite, lunghissime e noiosissime cornici? Dunque, durante tutto il brano mi sono sentita come se fossi sul punto di intervenire per salvare la donna, ma, ahimè, mi sono ritrovata a fare da spettatrice senza avere la possibilità di muovermi, quasi ci fosse una forza invisibile a tenermi ferma, ad indurmi a guardare le ultime parole che i due si sarebbero scambiati di lì a poco. Eppure, sei riuscita a trasmettermi la maggior parte dei loro sentimenti, la delusione della mora, l’agitazione appena percepibile di un certo uomo dai capelli chiarissimi, la speranza che si dissolve lentamente, la rabbia provata per qualche breve istante e la sensazione di libertà; quella sensazione che finalmente Kagura prova, quella percezione di non essere manovrata più da nessuno. Insomma, hai fatto veramente un ottimo lavoro!

Originalità: 9.97/10
Cosa posso dire? L’ho trovata particolarmente originale, solo che questa scena mi pare di averla già vista da qualche parte, ora non ricordo perfettamente, e ho come la sensazione che tu abbia solamente aggiunto i sentimenti della donna. Tuttavia, ho trovato veramente, ma veramente, originale l’elemento del POV individuale ed alternato, in questo modo hai permesso al lettore di entrare più in sintonia con la scena, drammatica, che gli si para dinanzi agli occhi, ma allo stesso tempo hai saputo rendere il tutto molto… come posso dire… dolce? Mi è parso quasi che volessi rendere la morte di Kagura meno drammatica ed angst, senza soffermarti troppo sul veleno e sul sangue, ma solo sui sentimenti dei personaggi implicati nella vicenda e questo è stato davvero un colpo di genio! 

Gradimento personale: 10/10
Sbaglio o ho scorto un po’ di Sesshomaru/Kagura? D’accordo, d’accordo, lo ammetto, sono un po’ fissata con loro due e non riesco nemmeno a capire da quando ho iniziato a shipparli insieme. Uhm, mi sa che devo raccogliere un attimo le idee.
Dunque, la tua One shot mi è piaciuta tantissimo e sicuramente la consiglierò a chiunque vorrà leggere qualcosa su loro due.
Ho adorato la presenza del vento e della piuma che libra nell’aria: è stata un’immagine veramente meravigliosa, ed è pure riuscita a riscaldarmi il cuore, strappandomi anche un sorriso, che a quanto pare sto ancora sfoggiando.
Ho trovato veramente dolce il modo in cui hanno interagito i due protagonisti della tua storia, mi sembrava quasi che si volessero dire qualcosa, ma che non ne avessero il coraggio o che non volessero farlo proprio in quel momento. Ho amato come tu sia riuscita ad amalgamare perfettamente le frasi ai pensieri che attraversano i personaggi, senza fare risultare nessuno dei due elementi di troppo. E, te lo ripeto ancora una volta, adorato la presenza lieve, quasi impercepibile del vento, che mi ha accompagnata durante tutta la lettura, dettandomi un ritmo, che a mio parere può variare di persona in persona. Inoltre, ci tenevo a ringraziarti per avermi permesso di valutare questa tua storia, arigatou!
 

Totale: 54.63/55

OFFLINE
Post: 786
Giudice***
17/01/2016 22:19
 
Quota

Terza classificata
Lei dorme nei tuoi ricordi di Ayumu

Grammatica: 9.80/10
Dunque, cosa posso dire? Spero mi perdonerai se spenderò poche, pochissime, parole per questo primo criterio di valutazione, ma non vorrei tediarti con inutili e noiosissimi discorsi. Possiedi delle ottime e solide basi grammaticali, la punteggiatura è stata usata con criterio e con saggezza, la sintassi è perfetta e… ho solo due piccolissime imprecisioni, se così vogliamo chiamarle, da segnalarti.
• Passi un'ora in cui continui a cambiare canale, soffermandoti su qualche programma di tanto in tanto, così annoiato e stanco spegni quella scatola di plastica, appoggi il telecomando sul divano e sospiri, quasi sbuffando. → Personalmente aggiungerei due virgole a racchiudere annoiato e stanco in modo da porre in rilievo lo stato d’animo del ragazzo. (– 0.05x2)
• Corri sulla terrazza e quasi cadi a terra per aver urtato il divano con il bacino, ma riesci a ritrovare l'equilibro e quando l'aria autunnale ti punge la pelle è crudele la realtà che dipinge le vie della metropoli. → Personalmente aggiungerei due virgole a racchiude quando l’aria autunnale ti punge la pelle, in questo modo la crudeltà della realtà rimane più impressa. (– 0.05x2)

Lessico e Stile: 5/5
Mi piace il tuo stile e, se me lo permetti, in questa One shot l’ho trovato diverso. Non ho avuto modo di leggere le tue ultime pubblicazioni sul sito, quindi, molto probabilmente, ti sto ripetendo qualcosa che altri commentatori ti hanno già detto, ma l’ho trovato diverso, come se avesse un qualcosa – che non riesco ancora a definire chiaramente – in più.
L’elemento che più mi ha colpita è stato il ritmo insito all’interno del testo, capace non solo di scandire la lettura, ma capace anche di essere percepito nel silenzio della mia cameretta. Esso cambia in continuazione: inizialmente è più tranquillo e sereno, infatti stai descrivendo la visione che Shade ha di Rein, successivamente, in perfetta simbiosi con il protagonista, diventa un po’ pesante [non credo che questo sia il termine esatto] facendoci percepire la noia, infine, in pochi secondi cambia. Cambia completamente; si fa più pressante, quasi fastidioso, in concomitanza con gli spari, le urla di coloro che sono in strada e di coloro che vogliono aiutare le persone a loro care e/o quelle che non conoscono. Dopo questo momento che pare durare un’infinità di tempo, tutto torna normale, o quasi. Il ritmo si fa più soffice, quasi volatile, ma si percepisce chiaramente il dolore che esso sta gridando.
Il lessico a mio parere è stato ben usato: non ho riscontrato termini ripetuti che avrebbero potuto essere sostituiti da altri sinonimi e ho trovato questa tua scelta di adoperare vocaboli di facile comprendonio, senza andare in cerca di scelta lessicali più raffinate se vogliamo, perfetta.
Ho però un piccolo appunto da farti, non che sia un errore, ma a parere strettamente personale, trovo che la seguente frase stoni un pochino:
• Per qualche secondo, forse anche per un paio di minuti, le tue iridi prendono il colore acqua-marina che ha sempre caratterizzato quelle di lei.
Personalmente avrei sostituito la parte sottolineata con le sue, ma come ho già detto non si tratta di un errore, altrimenti lo avrei segnalato nel parametro precedente.
In realtà, ora che ci penso, gli appunti che dovevo farti erano due, gomen.
• Rimani incantato da tanta bellezza che quasi ti dimentichi di sbattere le palpebre poiché rischi di non vivere a pieno quel momento.
Ecco, nella frase che hai appena letto, volevo riportare la tua attenzione su “a pieno”. No, non fissarmi terrorizzata, non è un errore! Sinceramente, all’inizio non avevo fatto molto caso al vocabolo che hai utilizzato, ma ad una seconda lettura mi è saltato all’occhio. In effetti, come già detto, la forma dell’avverbio non è errata, tuttavia noi siamo più abituati a vederla nella forma univoca appieno; non so se sia stata una tua scelta oppure ti sia semplicemente partita la spaziatura, ma l’ho trovato un modo particolare per “ricordarci” che la grammatica italiana è ricca di particolarità.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Punteggio pieno più che meritato e non c’è da sorprendersi.
Innanzitutto, dal momento che la storia è un’AU ho pensato di procedere in questo modo: valutare prima i loro caratteri come personaggi del Pianeta Wonder e, successivamente, trasportarli nel contesto che mi hai proposto, tenendo conto della situazione in cui si trovavano.
Shade l’ho trovato molto affine non solo al ragazzo della prima serie animata, ma anche al ragazzo del Manga. Per certi versi, poi, ho riscontrato qualche somiglianza con il ragazzo [rapito dagli alieni – gomen, non sono riuscita a trattenermi! *si mangia le unghie*] della seconda stagione animata, mi riferisco allo sguardo amorevole che ha rivolto a Rein, non solo quando l’ha vista scendere i gradini, ma anche quando l’ha vista scomparire nel ristorante insieme alla gemella.
Ho trovato molto realistiche le sue espressioni e le sue azioni: come possiamo ricordarci, nell’Anime, lo vediamo piangere quando, in quel caso, Fine mostra gli occhi vitrei, privi della lucentezza che ha sempre caratterizzato le sue iridi, quindi, considerando che in questa storia Rein è morta, il suo volerle stare accanto sino alla fine, l’imprimersi ogni suo dettaglio nella mente, l’avvolgerla con le sue braccia e non lasciarla più andare via, il suo scostarsi dall’ambiente circostante lo rappresentano nella sua totale essenza.
Dall’altra parte abbiamo Rein, che per quel poco che ci è stata mostrata all’interno di questa fanfiction, mi è parsa in linea con il suo personaggio. L’ho trovata più matura rispetto all’Anime, ma considerando che nel Manga è più grande e leggermente diversa dalla trasposizione animata, direi che è una via di mezzo tra le due.
Avendo dato spazio anche a Moon Maria, ho deciso di valutare anche lei; d’altronde ha un ruolo abbastanza importante all’interno della vicenda, no? L’ho trovata molto ben caratterizzata, l’hai mostrata per la madre che è: dolce, amorevole e timorosa di perdere un altro membro della sua famiglia.
Un ottimo lavoro!

Titolo:5/5
Lei dorme nei tuoi ricordi.
Un titolo, se memorabile, può assumere significati diversi ed importanti a seconda del contesto in cui viene letto. Ecco, la tua intestazione rientra esattamente in questa categoria. Inizialmente, quando non avevo ancora letto le caratteristiche della storia – quali: avvertimenti, generi e note – e, parlando in generale, il corpo del testo in sé, l’avevo trovato piuttosto romantico e mi aveva trasmesso una sensazione di serenità. Tuttavia, non lo nego, mi è sorto spontaneo domandarmi se questa tranquillità sarebbe durata anche durante la lettura o se, invece, non preannunciasse, utilizzando un’espressione comune: la quiete prima della tempesta.
Una volta letto il corpo dell’elaborato, sono riuscita a mitigare i miei dubbi e mi sono soffermata ancora una volta sul titolo, volendolo analizzare nei minimi dettagli.
Esso, oltre a trasmettere delle emozioni – elemento che ricerco sempre nelle testate e che, a parere strettamente personale, le rende veramente uniche – è impregnato di due stati d’animo differenti: da una parte percepiamo la serenità intesa in senso strettamente romantico e dall’altra parte, quasi come se voltassimo la faccia di una medaglia, avvertiamo il dolore. Il dolore di una perdita avvenuta in una maniera del tutto inaspettata; il dolore di un amante a cui viene strappata la sua felicità, la persona che riempie le sue giornate con i suoi sguardi ed i suoi sorrisi; il dolore di un cuore che si ferma, incurante di svolgere la propria attività; il dolore che come dei piccoli aghi affilati s’introduce prepotentemente nel cervello, impedendogli di pensare lucidamente; il dolore che ti porta a correre in mezzo alla strada per accertarti che sia tutto vero, che non si tratti semplicemente di un incubo; il dolore di una flebile speranza; il dolore che t’impedisce di respirare; il dolore che pian piano raggiunge ogni cellula del tuo corpo, inducendoti a svegliarti, a guardare in faccia la realtà; il dolore che t’induce a pensare che la ragazza riversa a terra stia solo dormendo; un dolore che ti accompagnerà per sempre e che, per quanto ci proverai, non riuscirai mai a dimenticare; un dolore che t’impone di osservare ancora una volta la ragazza nella speranza che ella apra gli occhi, ma è tutto inutile. Ormai lei, Rein, dorme nei tuoi ricordi, ai quali ti aggrapperai per andare avanti ed in qualche modo superare quella perdita, eppure, Shade, continuerai ad illuderti, sebbene percepirai chiaramente il dolore.
Un titolo che tocca nel profondo le persone che semplicemente lo scorgeranno e, spero, che questo le indurrà ad entrare a leggere la vicenda. Un’intestazione semplice e delicata, ma allo stesso tempo estremamente riflessiva dal punto di vista emotivo, fattore che invoglia un possibile lettore a porsi dei quesiti che troveranno una risposta, abbastanza esaustiva, una volta entrato all’interno della situazione da te narrata, permettendogli tuttavia di avere una libertà interpretativa.

Introspezione:4.98/5
Dunque, l’introspezione era alla base di questo Contest insieme allo sguardo. E tu, mia cara Ayumu, sei riuscita a rispettare entrambi gli elementi fondamentali.
Hai creato una sorta di connubio tra la parte introspettiva, che viene percepita chiaramente all’interno del testo, ed il tema degli sguardi.
Partiamo dagli sguardi, ti va?
Dunque, lo sguardo, a differenza di ciò che pensi, è presente all’interno di tutto il corpo del testo: è vero, nel momento inziale ed in quello conclusivo il tema è presente in maniera più rilevante, ma anche durante la parte intermedia, quella che unisce la tranquillità al dolore, si può percepire chiaramente uno sguardo – e dei sensi – attento a ciò che sta succedendo.
Ho trovato veramente significativo l’ultimo scambio di sguardi, unidirezionale, tra i due ragazzi. Gli occhi vitrei di Rein mi hanno fatta rabbrividire e le iride lucide di Shade sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Ho trovato che fosse sempre il cobalto a cercare il contatto visivo, diretto ed indiretto, con la turchese e ho adorato il momento in cui gli occhi di quest’ultimo si tingono del colore verde-acqua; non l’ho trovato solo molto significativo e figurativo, ma ho anche pensato “ecco, questo è lo scambio di sguardi che cercavo”.
Dal punto di vista sentimentale, sei riuscita a farmi arrivare perfettamente l’amore che il ragazzo nutre nei confronti della fanciulla, ma in maniera particolare sei riuscita a catalizzarmi su tutto il tormento che prova Shade non sapendo cosa potrebbe essere successo alla sua Rein. Anche il momento finale, quello in cui non vuole staccarsi dalla ragazza, l’ho trovato carico d’introspezione dovuta al dolore ed all’amore. Ecco, probabilmente ho preferito proprio quest’ultima parte dal punto di vista dell’esternazione dei sentimenti.
Sono masochista? Può darsi.

Originalità: 10/10
Qui bisogna proprio dirlo: non ho mai letto una storia che trattasse di un tema del genere all’interno del fandom che hai scelto. È vero, però, che vicende del genere non accadono tutti i giorni, fortunatamente mi viene da dire, e non dovrebbero mai accadere.
L’originalità non sta tanto nell’avere preso un evento accaduto pochi giorni fa trasformandolo in una fanfiction, quanto nell’averlo usato per farci riflettere. Inoltre, ad essere sinceri, una cosa del genere sarebbe anche potuta accadere nel Mondo di Twin Princess: il Cristallo Nero non è forse il nemico del Bene rappresentato dalle gemelle e dal potere di Prominence? Anche questo oscuro potere ha portato sofferenza e dolore all’interno dei singoli regni, quindi, sempre che la mia analisi non sia errata e tu sia riuscita a seguire questo mio tentativo di spiegazione, ho voluto vedere questo brano come una sorta di trascrizione dal Pianeta Wonder ai giorni nostri. Voglio dire, senza usare tutti quei tecnicismi scientifici che a me piacciono tanto, ma che potrebbero essere classificati come “deformazione professionale”; è come se al posto degli attentatori ci fossero i sottoposti del Cristallo Nero ed il potere di Prominence, in questo caso, non fosse riuscito ad intervenire – e sì, ti sto rimandando ad uno dei primi episodi, più precisamente quello in cui gli scrigni solari delle gemelle si sono scaricati.

Gradimento personale: 10/10
In questi ultimi giorni ho pianto fin troppo e, ahimè!, questo mio malessere dovuto a questioni prettamente sentimentali non mi ha abbandonata nemmeno durante questo momento, motivo per cui ho deciso che valuterò l’introspezione in un altro momento.
La prima domanda che mi viene in mente, dopo la mia inutile premessa, è: quante lacrime possediamo? Se è vero che sono limitate, vorrei capire il motivo per cui le mie paiono illimitate.
E vorrei anche capire se tutte le morse che ho provato in questi ultimi giorni non mi causeranno qualche problema cardiaco: sei stata fin troppo brava a trattare un tema così importante e, sinceramente, per non essere accusata di peccare d’ipocrisia, ho preferito pensare che il luogo in cui si è svolto questo tragico episodio fosse Wonder. Strano, vero? Eppure è una sorta di meccanismo di difesa contro la crudeltà degli uomini. Ovviamente, per motivi che mi auspico siano chiari, non entro in merito alla vicenda e, se tu ne volessi parlare, sai dove trovarmi.
Come avrai capito da queste mie poche righe senza senso, ho pianto, ma nel vero senso della parola: hai presente il bruciore agli occhi, l’umidità che permea le gote, i brividi di freddo che ti colgono, il continuo tirare su con il naso? Ecco.
E ho anche avvertito il mio muscolo cardiaco venire stretto abbastanza ferreamente: come se venisse ingabbiato da alcuni arbusti spinosi – hai presente la sigla di Lady Oscar quando compaiono i rami con le spine? Ecco.
Sei riuscita a trasmettermi tantissime emozioni differenti e questo mi ha fatto apprezzare ancora di più questa storia. Ho adorato l’inizio con tutta la sua tranquillità e ho adorato come sei riuscita a scuotere, progressivamente, la scena. Sei partita da uno Shade annoiato, successivamente hai inserito degli spari ed in un batter d’occhio tutti sono andati nel panico. Ho apprezzato molto la veridicità delle azioni: probabilmente se tu non avessi inserito che il ragazzo era andato a sbattere contro qualche mobile, ti avrei penalizzata un po’. In un momento di paura come quello, ma anche quando si ha fretta perché si è in ritardo per andare a scuola, questi piccoli e dolorosi imprevisti accadono ed è giusto dare loro un certo rilievo, anche minimo, all’interno del contesto in cui vengono inseriti.
Sono rimasta veramente colpita, come ogni volta, da come sei riuscita a descrivere la scena di maggiore tensione: il ragazzo che si alza velocemente, la madre che lo abbraccia impedendogli di uscire in mezzo a tutto quel putiferio, il cobalto che si dimena ed infine il silenzio. Sei passata da alcuni attimi che si sono susseguiti in modo molto rapido, riuscendo a delinearli chiaramente, facendomi percepire perfettamente tutta l’apprensione provata, quasi anche io fossi lì, fino a giungere ad un momento di stasi. Un momento di totale silenzio, un silenzio anormale: doloroso, riflessivo e carico di paura.
Ho apprezzato tantissimo questa One shot e non vedo l’ora di passare a leggere tutte quelle che non ho ancora avuto il piacere di assaporare!


Totale: 54.78/55


 

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Post: 786
Giudice***
17/01/2016 22:19
 
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Seconda classificata
Amanti nell’epoca delle passioni tristi di Fear

Grammatica: 10/10
Dunque, cosa posso dire? Spero mi perdonerai se spenderò poche, pochissime, nessuna, parole per questo primo criterio di valutazione, ma non vorrei tediarti con inutili e noiosissimi discorsi. Possiedi delle solide ed ottime basi grammaticali, la punteggiatura è stata usata con criterio, un tocco di arguzia e saggezza, riuscendo a calibrare alla perfezione le pause inserite all’interno del testo. La sintassi è pressoché perfetta e… insomma, la grammatica è veramente impeccabile ed ogni mia parola sarebbe solamente superflua!

Lessico e Stile: 4.95/5
Dunque, cosa posso dire senza sembrare scontata?
Adoro il tuo stile, sebbene qui l’abbia trovato leggermente “meccanico” in alcuni punti, ma è stata solamente una sensazione che ho riscontrato nel momento in veniva sbottonata la blusa. Ho notato che hai adoperato tantissime congiunzioni e, e – perdona l’orribile sintassi della frase – se da un lato caratterizza il tuo stile, dall’altro lato può essere leggermente difficile entrare completamente all’interno della vicenda – ma questo non è il tuo caso, non preoccuparti.
 Per quanto riguarda la terminologia ho apprezzato il tuo non volere eccedere nell’uso di vocaboli ricercati ed allo stesso tempo ho amato l’uso delle varie metafore e similitudini che hai inserito all’interno del testo.
Per quanto riguarda il ritmo che persiste nel brano, mi è sembrato quasi che io venissi accompagnata, durante la lettura, dallo scroscio della pioggia, che pian piano aumentava. Inoltre, mi è sembrato di essere all’interno di un Pensatoio – ecco che la mia parte Potterhead prende il sopravvento.
Un piccolo appunto che ti volevo fare è che hai usufruito un pochino in abbondanza dei nomi dei personaggi, in alcuni punti è meglio adoperare dei sinonimi o degli aggettivi che esplichino chi compie una determinata azione.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Potevo non assegnarti il punteggio pieno? Giammai!
Sei riuscita a caratterizzare i personaggi veramente bene, per quello che ho letto sino ad adesso – inerente a questo Contest –, mi trovo dinanzi ad una delle poche fanfiction in cui i personaggi mi convincono totalmente, senza che vi siano delle sfumature che mi lascino perplessa e rimuginante. Non ho mai pensato a questi due personaggi come una coppia, forse perché sono abituata alla Tomoya/Nagisa, eppure, nonostante la situazione a cui i due sono andati incontro, mi sono piaciuti.
Tomoya l’hai delineato veramente bene, mediante i suoi gesti sono riuscita a percepire lo stesso ragazzo, poi uomo, dell’Anime, mentre per quanto riguarda Tomoyo… è lei, senza alcun dubbio. Nonostante tendiamo a vederla tranquilla, a volte un po’ violenta – come dimenticarsi dei ragazzi stesi che le hanno causato la fama che ha? –, anche lei possiede una parte un po’ più vulnerabile ed il fatto che tu l’abbia associata alle gocce di pioggia è meraviglioso: aumenta l’impatto sul lettore.
 
Titolo: 5/5
Amanti nell’epoca delle passioni tristi.
Il titolo è già un programma, non solo preannuncia – o così mi è parso – chi saranno i personaggi della storia; solo a me sembra che vi sia un collegamento con Il capitolo di Tomoyo? Se la cosa era voluta, beh, il risultato che hai ottenuto è eccezionale. Ma, preannuncia anche che vi sarà un po’ di malinconia.
Quando ho letto il titolo della storia, sono rimasta senza parole: questa è una di quelle testate che mi piacciono tanto, che mi rimangono in mente e che mi permettono di riflettere sulle parole che lo compongono – o meglio, sull’insieme.
Mi è sembrato quasi di percepire l’evoluzione della loro relazione dopo la morte di Nagisa, quasi questo fosse una sorta di continuo alternativo, un po’ come quello che è il film.
Un titolo veramente incisivo, complimenti!

Introspezione: 4.98/5
Dunque, avrei voluto assegnarti il punteggio pieno, ma ci sono stati alcuni elementi – come già ribadito nel parametro inerente al lessico ed allo stile – che mi hanno dato la sensazione che alcune loro azioni fossero più meccaniche che sentite. Poi, come già detto, è stata solo un’impressione durata all’incirca qualche periodo perché successivamente il sentimento si è totalmente sentito, riuscendo a catturarmi.
Per quanto riguarda il tema di questo Contest, sei riuscita a svilupparlo al meglio: l’osservazione di Tomoya è veramente accurata, così come posso percepire una nota malinconica, una vena di nostalgia e tristezza che compare negli occhi della ragazza, la quale pare quasi rifugiarsi nella pioggia che cade.
Insomma, hai fatto veramente un ottimo lavoro!

Originalità: 10/10
Devo dire qualcosa? Non vorrei diventare troppo ripetitiva, motivo per cui sto provando a non ribadire concetti già espressi in altri parametri. Ad ogni modo ho trovato la storia che mi hai presentato veramente originale.
Qui, perdona la mia ignoranza, ma non sono solita leggere fanfiction sul Fandom da te scelto, tuttavia non mi pare di avere letto qualcosa che trattasse una relazione romantica di questi due personaggi, anzi, se non erro credo di avere letto qualcosa inerente ai sentimenti non corrisposti di Tomoyo.
In ogni caso, sei stata veramente originale, non solo per avere usato questa coppia, a cui – molto sinceramente – nemmeno avevo mai seriamente pensato, ed un po’ perché ci ha fatto vedere i personaggi in una situazione in cui non li abbiamo mai visti.
Insomma: sei stata originale in ogni punto della storia, o meglio; in ogni elemento che vi hai incorporato – amalgamando alla perfezione – all’interno.
Ottimo lavoro!

Gradimento personale: 9.98/10
Ho adorato la storia che mi hai presentato.
Dal punto di vista grammaticale l’ho trovata magnifica e lo stesso vale anche dal punto di vista introspettivo.
Mi è piaciuto come tu abbia sviluppato il tema che ti avevo dato, sei riuscita a catalizzare l’attenzione del lettore sui più piccoli dettagli che Tomoya vede in Tomoyo e a fargli percepire le sensazioni che lo percuotono. Ho amato il tuo stile, che in alcuni tratti prende le caratteristiche di una poesia, mentre negli altri è tipicamente in prosa.
Ho adorato l’evolversi della situazione tra i due ragazzi: da come l’hai rappresentata sembra quasi che il dolore sia alla base della loro relazione, ma che tuttavia vi sia anche dell’amore. Sai, molte volte nei film si dice “Si vive una volta, si muore una volta, ci si sposa una volta, e si ama una volta sola”, ecco questa frase rappresenta un po’ l’essenza della tua fanfiction; Tomoya ha amato Nagisa, veramente tanto, ama Tomoyo, ma il suo unico grande amore – anche per come la vedo io – è la ragazza che ha incontrato sulla collinetta.
E niente, sicuramente consiglierò la tua storia a chiunque vorrà leggere qualcosa di meraviglioso all’interno di un altrettanto fantastico Fandom.


Totale: 54.91/55

OFFLINE
Post: 786
Giudice***
17/01/2016 22:20
 
Quota

Prima classificata (a pari merito)
Ascolta il mio sguardo di Rei_

Grammatica: 10/10
Dunque, cosa posso dire? Spero mi perdonerai se spenderò poche, pochissime, nessuna, parole per questo primo criterio di valutazione, ma non vorrei tediarti con inutili e noiosissimi discorsi. Possiedi delle solide ed ottime basi grammaticali, la punteggiatura è stata usata con criterio, un tocco di arguzia e saggezza, riuscendo a calibrare alla perfezione le pause inserite all’interno del testo. La sintassi è pressoché perfetta e… insomma, la grammatica è veramente impeccabile ed ogni mia parola sarebbe solamente superflua!

Lessico e Stile: 5/5
Dunque, cosa si dice in questi casi? Sono senza parole, veramente. Dovresti, effettivamente – riprendendo il tema centrale del Contest – osservare i miei occhi per comprendere le emozioni che hai suscitato in me, ma questo elemento verrà ripreso più avanti nella stesura di questo giudizio.
Mi hai completamente stregata, davvero. Penso di essermi infatuata del tuo stile narrativo; sei riuscita a colpirmi già dal titolo, ma fin dalla prima frase del brano ho capito di trovarmi dinanzi ad una delle storie che probabilmente avrebbero raggiunto il podio.
La sintassi, come già detto precedentemente, è perfetta; i segni di punteggiatura sono inseriti ove servono e non eccedi, o scarseggi, con il loro uso; i termini che hai adoperato riescono a delineare in maniera veramente chiara la scena che si presenta davanti al piccolo Vegeta, davanti al padre di quest’ultimo, davanti a Freezer; insomma, mi sembra di essermi appena buttata a capofitto all’interno di un Pensatoio – perdonami, ogni tanto la Potterhead che è in me prende il sopravvento.
Le descrizioni sono perfette; sono talmente minuziose che potrei mettermi a contare i fili d’erba che giacciono sul pianeta Vegeta, o tutti i sassolini di un campo d’addestramento – o qualcosa di simile.
Il ritmo del brano varia molte volte durante la lettura, risulta essere dinamico, ma continua a mantenere una sorta di leggerezza che permette al lettore di adeguarsi ad esso, barra adeguare quest’ultimo alle esigenze emotive del lettore.
Insomma, un punteggio pieno più che meritato!

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Un altro punteggio pieno, più che meritato, direi.
Sinceramente non sono particolarmente attiva all’interno del Fandom Dragon Ball, tuttavia appena c’è una novità inerente a questo Mondo immaginario, sono fra le prime – mah sì, facciamo pure tra le seconde – ad informarsi. Cosa ci posso fare? Sono cresciuta a pane e le sette sfere del drago.
Okay, dopo questa mia scadentissima battuta, riprendo con la valutazione del parametro.
Vegeta, Vegeta, Vegeta. Sai, me lo sono sempre immaginata come un bambino orgoglioso, ma spensierato; e solo adesso mi rendo conto che tu hai esaudito uno dei miei desideri: mi hai fatto vedere questo piccolo principe proprio come me lo ero sempre immaginata, grazie!
Ovviamente, quando valuto questo criterio, cerco di essere il più obbiettiva possibile ed anche in questo caso lo sono stata. Vegeta è orgoglioso, questo si sa, ma qualcosa, o meglio qualcuno, o qualche delicata circostanza, deve averlo portato a diventare quello che è oggi: il più orgoglioso fra gli orgogliosi.
Ecco, sei riuscita a caratterizzare ogni sua singola sfaccettatura: da quella di un bambino orgoglioso del proprio padre, voglioso di difenderlo dal tiranno, a quella di un bambino che ha dovuto crescere in fretta, ha perso il proprio padre, ha cominciato a lottare per se stesso, per il popolo, per sopravvivere alle angherie di un certo Freezer.
Sei riuscita a delineare perfettamente il cambiamento che è avvenuto in lui: la marcatura del suo orgoglio e lo hai fatto mantenendo il personaggio perfettamente all’interno del proprio carattere.
Insomma, hai fatto veramente un ottimo lavoro: Vegeta è orgoglioso di te!
Okay, okay, la smetto di fare batture (scadenti, again). Comunque: Ottimo lavoro!

Titolo: 5/5
Ascolta il mio sguardo.
Questo sì che è un titolo con la “T” maiuscola. Devo dire che questa testata mi ha colpita immediatamente, rimanendomi impressa nella mente, inoltre, ha fatto scoccare in me quella scintilla che ricerco sempre nei titoli dei libri, degli articoli di giornale, delle fanfiction, delle storie amatoriali, etc. – chi più ne ha, più ne metta.
A primo impatto suona particolarmente altisonante in quanto vengono posti in evidenza due sensi particolarmente diversi tra loro: l’udito [Ascolta] e la vista [sguardo]. Ebbene, nonostante essi possano dare l’impressione di non essere in comunicazione, in realtà è tutto il contrario, o almeno è quello che ho captato io. In pratica il concetto, sempre se non erro, è il seguente: tu guardi il mio sguardo, però al tempo stesso devi imparare ad ascoltarlo, ad addentrartici all’interno, scrutandolo profondamente, riuscendo a percepire ciò che la mia anima vuole dire, ciò che io non dico, ma che il mio sguardo, invece afferma chiaramente.
Insomma, un titolo veramente bello che riesce a conquistare il lettore, inducendolo ad aprire il link della tua storia. Un’ottima, ingegnosa ed arguta scelta!

Introspezione: 5/5
Questo. È questo che cerco quando parlo d’introspezione: voglio sentire ogni fibra del mio corpo venire percorsa dai brividi, voglio provare le medesime emozioni del personaggio trattato, voglio divenire un tutt’uno con le vicende narrate, voglio crogiolarmi nelle descrizioni, nelle frasi, voglio assaporare – letteralmente – ogni singolo termine adoperato.
Ho percepito tutto questo, mentre stavo leggendo la tua meravigliosa One shot, quindi non potevo non assegnarti il punteggio pieno.
Inoltre, sei riuscita a sviluppare magnificamente il tema del Contest, ponendolo come una solida base a sostegno di tutta la struttura che vi hai costruito sopra.
Non ho parole, non so come esprimermi, ma spero che le mie parole, seppur sintetiche, siano bastate a farti comprendere il motivo per cui ti ho assegnato il punteggio pieno.

Originalità: 10/10
Questa è senz’altro una storia che spicca di originalità all’interno del fandom che hai adoperato.
Come già detto in precedenza, l’originalità risiede nell’averci mostrato come sia cambiato il comportamento del principe Vegeta, cosa lo ha portato a diventare così tanto orgoglioso, ad accettare tutte le sfide, a ritenersi così sicuro di se stesso. Insomma, hai trattato di un argomento che non viene quasi mai trattato all’interno del fandom, o meglio: che io, nella mia ignoranza, non ho mai avuto l’occasione di potere leggere. E lo hai narrato in maniera così semplice, ma articolata al contempo, mantenendo una sorta di freschezza che rende ancora più piacevole la lettura. Ottimo lavoro!

Gradimento personale: 10/10
Se mi è piaciuta la tua One shot? Spiacente, l’ho amata, altro che piaciuta.
Ho amato il tuo stile, le tue descrizioni, il modo con cui ti sei rapportata al lettore, invogliandolo a proseguire con la lettura senza eccedere con azioni, raccontando semplicemente ciò che è appurato: sei partita dall’orgoglio di Vegeta e ne hai creato un piccolo spaccato di vita quotidiana, lasciatelo dire, sei stata veramente geniale.
Ho amato come ci hai narrato dell’evoluzione del Principe dei Saiyan, non sei stata frettolosa, bensì hai analizzato ogni singola sfumatura, dalla paura allo sguardo di sfida. Hai persino annunciato ciò che Freezer avrebbe fatto negli anni a seguire, il tutto condensato in queste poche – che poi non sono così poche, ma per me lo sono – righe.
Non so veramente cosa dirti, un po’ perché oggi non sono molto loquace, un po’ perché sono a corto di parole. Sicuramente passerò dalla tua pagina di Autrice e consiglierò questa storia a chiunque vorrà leggere qualcosa riguardante la vita di un piccolo Vegeta.
E ti ringrazio per avermi dato l’opportunità di leggere questo Capolavoro e di giudicarlo, grazie!


Totale: 55/55

OFFLINE
Post: 786
Giudice***
17/01/2016 22:20
 
Quota

Prima classificata (a pari merito)
Stormi di stelle di _sonder

Grammatica: 10/10
Dunque, cosa posso dire? Spero mi perdonerai se spenderò poche, pochissime, nessuna, parole per questo primo criterio di valutazione, ma non vorrei tediarti con inutili e noiosissimi discorsi. Possiedi delle solide ed ottime basi grammaticali, la punteggiatura è stata usata con criterio, un tocco di arguzia e saggezza, riuscendo a calibrare alla perfezione le pause inserite all’interno del testo. La sintassi è pressoché perfetta e… insomma, la grammatica è veramente impeccabile ed ogni mia parola sarebbe solamente superflua!

Lessico e Stile: 5/5
Cosa dire… mi sono completamente innamorata del tuo stile.
Credimi se sostengo di non dirlo a tutti; in effetti sarai la terza Autrice a cui lo asserisco, la seconda incontrata in un Contest che io stessa ho indetto.
L’uso della punteggiatura è ineccepibile; ogni singola pausa delinea il ritmo soave, lento, leggero e fresco che si percepisce per tutta la durata della narrazione.
Il testo risulta estremamente scorrevole e fluido, talmente tanto che arrivati alla fine si rimane un po’ con l’amaro in bocca – in senso positivo, sempre che esista un’accezione positiva – e ci si domanda: ma… ma è finita?
Infondo, potrei continuare a nutrirmi del tuo stile per il resto dei miei giorni. Una volta finita, si vorrebbe semplicemente tornare indietro e rileggerla, rileggerla e rileggerla. Un po’ come quando si riavvolge il nastro di una videocassetta che ci piaceva da piccoli, e si inizia a guardare nuovamente le vicende dei protagonisti.
I termini che hai utilizzato hanno saputo giungermi al cuore ed all’anima, regalandomi tantissime emozioni. Inoltre, ho trovato che fossero un po’ evocativi, un po’ come il tuo stile. Ti faccio un esempio prendendo una frase a caso: Persino restando fermi, la pelle sembra pervasa dalla febbre, da un'eccitazione che custodiscono e non sanno condividere. Ecco, usando alcune analogie quali la febbre, sei riuscita a farmi percepire il rossore, un lievissimo strato di sudore che permea la loro pelle, la mente annebbiata, gli occhi un po’ persi, … potrei continuare per ore, ma credo che in quel caso diventerei un po’ noiosa.
Ho adorato anche le descrizioni che sono insite nel testo: sono talmente dettagliate che permettono al lettore d’immaginare perfettamente e vividamente la scena. Non so se tu abbia mai visto, o letto, Harry Potter [la Potterhead che è in me comincia a scalpitare], tuttavia mi è sembrato d’immergermi in un Pensatoio, davvero.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Potevo non darti il punteggio pieno in questo parametro? Giammai!
Megumi... oddio, inizialmente la odiavo, sai? Non è che la odiassi-odiassi, ma non mi stava molto simpatica, forse perché voleva mettersi in mezzo a Mei e Yamato – tra l’altro, com’è che vanno tutte dietro a lui? Non è che sia poi tutta questa bellezza senza gli occhiali, almeno secondo me.
Tuttavia, con il proseguire dei capitoli, con l’intrecciarsi delle vicende, ho cominciato a rivalutarla ed adesso non dico che la ami-ami, però la tollero e mi sta pure simpatica. E tu, si proprio tu, mia cara Sonder, sei riuscita a farmela amare, nel vero senso della parola. Sto anche ponderando di rileggermi tutto il Manga con questo nuovo sentimento che mi anima nei suoi confronti e, se avrò un po’ di tempo libero, potrei anche concretizzare l’idea.
Dunque, prima di perdermi nei meandri delle mie riflessioni, stavo dicendo che ho trovato Kitagawa veramente ben caratterizzata: non appena ho letto la prima parte della One shot ho subito pensato è lei! È Megumi, non ci sono dubbi!, e proseguendo con la lettura la mia certezza è aumentata. È lei quando pensa al suo passato ed al futuro che vorrebbe, è lei quando cammina come solo lei sa fare, è lei quando si divincola dal ragazzo che la osservava, è lei quando lo provoca leggermente, è lei quando le labbra di entrambi si assaporano ed è lei quando gli tira uno schiaffo – andiamo, si sarebbe veramente trattenuta dal farlo?
Invece, Kai l’ho sempre amato. Fossi stata in Mei, avrei scelto lui, però non tutti i mali vengono a nuocere, no? Soprattutto adesso che la trama ci sta rivelando non poche sorprese – quando esce il prossimo capitolo?
Dunque, anche in questo caso ho immediatamente pensato che fosse IC, nonostante la vicenda che si è venuta poi a creare. Insomma, mi sono domandata: come reagirebbe Takemura in una situazione del genere? – sentendomi un po’ troppo Tachibana – e tutto quello che mi è venuto in mente è stato esattamente quello che hai descritto. È lui quando la osserva, quando parla con se stesso e la patta dei pantaloni [se te lo stai chiedendo, in questo momento mi viene da ridere e non ne comprendo il motivo], quando la blocca in un angolo, quando si perde ad osservarla in tutta la sua interezza e quando le accarezza le labbra con le proprie. L’ho trovato lui anche quando pensa a Megumi come la finta-carina, ricordiamoci che è stato proprio lui a scoprire che era una falsa – oddio, non mi piace usare questo termine, sigh – che puntava semplicemente a Yamato per la notorietà, anche se alla fine qualche sentimento vero lo provava effettivamente nei sui confronti. Oddio, mi sono nuovamente persa nelle mie considerazioni; ho ritrovato Kai nel contrasto che si è creato, nella sua mente e nel suo cuore, tra la ragazza finta-carina e la ragazza semplicemente bella, capace di scatenare in lui emozioni che neanche il pensiero di Mei era mai riuscito a provocare.

Titolo:5/5
Stormi di stelle.
Sinceramente mi trovo un po’ a corto di parole, sarà questa giornata un po’ così, ma non riesco ad esprimere quello che vorrei dire.
Ugh, proviamoci. Dunque, questo è uno di quei titoli che ti rimane in mente, catturando ogni tuo pensiero ed invitandoti a riflettere sul significato che ci possa essere dietro.
Stormi mi ha fatto venire in mente un gruppo di uccelli che si uniscono mentre sono in volo, o mentre si nutrono. E Stelle mi ha fatto venire in mente le costellazioni. Ecco, a primo impatto, unire questi due termini che si riferiscono a due aree abbastanza diverse, non sembra molto logico, tuttavia ho adorato, anzi amato, il concetto che sei riuscita ad esprimere: un insieme di stelle – pronte a farci sognare, riflettere, amare, deliziare, urlare e piangere – concentrate in un determinato punto, in questo caso negli occhi dei due protagonisti di questa One shot. Ma allo stesso tempo, sappiamo benissimo che gli stormi si disperdono, e ho ritrovato proprio quest’ultimo punto nel finale della tua storia: un’esplosione di stelle luminose, ma di questo ne parlerò fra tre parametri.
Comunque, è stata davvero un’ottima, arguta e saggia scelta!
 
Introspezione:5/5
Un punteggio pieno più che meritato, meritatissimo.
Ugh, ho provato a fare una battuta, scadente, ma ho la certezza di non esserci riuscita, d’altronde il mio senso dell’umorismo ed il mio senso comico fanno un po’… cilecca.
Credo di avere già detto qualcosa nel parametro “Lessico e Stile”, quindi, nel caso dovessi ripetermi – e succederà, come sempre –, be’, potresti chiudere un occhio, o tutti e due?
Come avrai sicuramente capito, sei riuscita a colpirmi nel profondo del cuore, facendo tremare la mia anima, in perfetta sintonia con quelle dei personaggi. Sei riuscita a trasmettermi ogni singola emozione provata dai due ragazzi, anche quelle racchiuse nelle loro diverse sfumature, inoltre ti sei portata a casa perfino le mie sensazioni, che hanno coinciso perlopiù con quelle dei protagonisti sebbene io fossi nettamente più eccitata all’idea di quello che sarebbe accaduto a breve, entusiasta e mostrassi degli enormi occhi a cuoricino – e chi sai tu non c’entra niente, te lo assicuro.
Ho visto Kai e Megumi avvicinarsi, senza farlo veramente, come se fossero divisi da un burrone che devono ancora colmare e quel sfioramento di labbra ha rappresentato solo l’inizio: ha permesso ad entrambi di capire quanto siano simili nelle loro differenze, nei loro valori e concetti, eppure è inutile negare che l’attrazione non ci sia. La sente Takemura, l’avverte Kitagawa e la percepiamo noi lettori, non solo all’interno del tuo Missing Moment, ma anche all’interno dell’opera originale. E tu sei riuscita a cogliere tutte le sfumature di ambedue i personaggi, unendole e creando una sintonia armoniosa che non stona affatto con i loro caratteri, anzi, li rende dei ragazzi più veri, con uno spessore non indifferente.
Se ti meriti il punteggio che ti ho dato? Assolutamente. Anzi, meriteresti anche di più perché è questo che cerco quando parlo di introspezione.

Originalità: 10/10
Dunque, l’originalità… dove sta?
A primo impatto sembra la classica scena di uno shōjo, quelle che si ripetono a non finire, infinite volte e che alla fine, nonostante le situazioni diverse in cui avvengono, se i protagonisti di tale azione non ti sono entrati nel cuore, cominci ad odiare. Eppure, ad una lettura più approfondita ti rendi conto che questa scena traspare di originalità, grazie anche al tuo stile narrativo, e risulta perfettamente in linea con i personaggi, senza distorcerne il loro carattere e/o la loro essenza.
Questo bacio, chiamiamolo così va’, è stato tutt’altro che programmato: Kai non si aspettava di compiere un’azione del genere, come non avrebbe mai pensato di intrappolare la ragazza tra lui ed una parete, e Megumi non si aspettava di certo che quello sfioramento le avrebbe causato così tante emozioni e quel batticuore che sono riuscita a percepire – ti prego, dimmi che non sono stata l’unica, altrimenti vado a farmi recuperare in una clinica apposita per disintossicarsi dagli shōjo.
È stato originale anche il modo con cui hai condotto il lettore, e gli ignari protagonisti della One shot, alla scena che ha dato una scossa ai loro sentimenti. Da una parte abbiamo una Megumi pressoché inconsapevole, o forse lo è?, di ciò che sta provocando involontariamente, o volontariamente?, al ragazzo che la osserva da lontano con un gigantesco groppo in gola. Ma d’altro canto abbiamo anche un Kai incredibilmente… ehm… in balia dei suoi ormoni e proprio in questa scena mi sono ritrovata a ridere divertita – e un po’ imbarazzata, lo ammetto – in risposta alla leggera vena sarcastica che hai inserito: – Certo, – ribatte la patta dei pantaloni, – e io mi sto rovinando la linea perché ti piacciono i suoi nuovi collant!. Insomma, un tocco di classe – che spesso non riscontro – ed una frase ben congeniata!

Gradimento personale: 10/10
Riesci a vedere i miei occhi a cuoricino? Oppure riesci a vedere i cuoricini che stanno invadendo il cielo tinteggiato di un arancione rosato? Riesci a sentire il mio cuore battere più di quanto non faccia nelle vicinanze di un certo ragazzo?
Ebbene, sappi che l’artefice di tutto ciò sei tu. Tu insieme alla storia che hai scritto.
La One shot mi è piaciuta? No. Non mi è piaciuta… mi è strapiaciuta! Anzi l’ho amata, l’amo tutt’ora, dalla prima all’ultima parola, dal primo rigo all’ultimo.
A parte il fatto che amo uno dei due personaggi che hai utilizzato, ma la grammatica, la punteggiatura, lo stile narrativo, l’insieme dei sentimenti, l’introspezione sublime che traspare in ogni singolo termine: tutto è perfetto. Tutto ciò crea un connubio talmente armonioso, che riesce ad entrare in perfetta sintonia con l’anima, riuscendo a raggiungerla senza avere più la possibilità di tornare indietro.
Ci ho visto tantissimo nel burrone che li separa ed in quegli stormi di stelle nei loro occhi. Non solo mi pareva di essere lì, presente spiritualmente all’interno della vicenda che hai descritto, bensì mi pareva anche di essere partecipe, non solo passivamente alla storia. È stato come se io mi fossi persa in due occhi azzurri e ne fossi rimasta incantata, incatenando le nostre iridi opposte. Ecco, è ciò che ho percepito durante la lettura.
Inoltre sei riuscita a caratterizzare benissimo ambedue i personaggi e ricordiamoci che ciò non è facile, in particolar modo, credo, con Megumi, la quale si porta tantissime cicatrici e mostra un carattere non facile da trattare, eppure tu sei riuscita perfino a farmela amare, come già detto nel parametro che riguarda l’IC dei personaggi.
Che dire poi del lessico e dell’introspezione che vanno di pari passo? Sei stata veramente incredibile; hai saputo amalgamare il tutto con estrema cura ed attenzione, creandone un Capolavoro con la “c” maiuscola. Inoltre, ci tenevo a dirtelo, sono rimasta incredibilmente strabiliata dalla tua capacità di farmi entrare completamente all’interno della vicenda senza sforzo alcuno fin dalle prime dodici parole; da questi primi vocaboli ho cominciato a figurarmi mentalmente tutte le azioni, i luoghi, le espressioni dei personaggi, sino a percepire in modo palpabile le loro emozioni.
Dunque, per non dilungarmi ulteriormente, ti dico solo che mi farebbe veramente piacere leggere altre tue storie, motivo per cui mi ritroverai – certamente – a vagare all’interno della tua pagina autore, e che consiglierò questa One shot a chiunque vorrà leggere qualcosa su Suki-tte Ii na yo.


Totale: 55/55


 

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