| | | | Post: 124 | Giudice* | Utente Junior | | OFFLINE |
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18/06/2015 17:55 | |
Aggiornata / Capitolo 9: Maschere di carta Tratto dal capitolo:
“Hai mentito”
Era questo tutto quello che era rimasto? Una bugia?
Era solo questo il valore delle sue parole?
Si sentiva ferito. Frustrato.
Gli era successo molte volte nella sua vita di ricevere odio senza un particolare motivo o giustificazione. Ma questa volta era diverso: un uomo lo stava odiando per qualcosa di falso, che centrava con una strategia politica e non con lui.
Arturo lo aveva avvisato che stare lì dentro non sarebbe stato semplice, che avrebbe incontrato ostacoli di ogni tipo, ma era ben diverso essere odiati per le proprie idee piuttosto che essere odiati per idee che non aveva mai avuto.
Eppure sapeva che, nonostante questo, avrebbe continuato a farlo, se necessario.
***
Notò Andreani e Chiarelli in piedi, nel pieno centro di tutto lo spicchio di banchi, come dei generali prima della battaglia. Soprattutto Andreani si divertiva a fare gesti plateali e a mandare cenni ad alcune persone a caso nel suo gruppo.
Gli piaceva farsi vedere. Era solo quello.
Michele sorrise. Si vedeva chiaramente che il capogruppo degli indipendenti non sapeva niente di politica.
Non sapeva che in politica non vince chi si fa vedere di più.
Le vere battaglie si fanno nelle segrete stanze, a bassa voce. Non fanno notizia, non hanno foto scandalose e titoli enormi.
I veri uomini di Stato, i veri autori delle leggi, i veri pilastri del governo, non avevano bisogno di farsi vedere, di manifestarsi al mondo. Stavano al loro banco e votavano, magari senza neanche parlare.
Era quella la politica, quella vera.
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