| | | OFFLINE | | Post: 1.093 | Giudice*** | |
|
18/03/2015 11:35 | |
Solas mo shúile di Mydream187Questa storia ha un incipit davvero interessante: Lùg, il dio tutto-fare, che non riesce a superare un colloquio di lavoro al pari di un qualsivoglia comune mortale, un problema che ho vissuto personalmente e che purtroppo è la quotidianità di molte persone, soprattutto con la congettura attuale. Eppure, questa premessa che avrebbe potuto sfociare sia in un testo a carattere sociale – che si tratti di un essere umano o di una divinità decaduta, la vita di un disoccupato non è affatto facile – sia in un racconto tragicomico di carattere fantozziano – perché, diciamocelo, ce lo vedi un dio alle prese con un Direttore Megagalattico che si crede un dio in terra? – tanto potenziale che, “purtroppo”, non hai voluto o non hai saputo sfruttare.Hai preferito la sicurezza di un cliché, quello dell’amore fra una divinità e un mortale e della loro progenie, facendo prendere all’intera storia una piega poco originale. L’incontro fortuito con la donna umana in questione, il Fato che fa girare le ruote in un certo senso… perfino l’incidente e le sue conseguenze hanno un qualcosa di visto e rivisto, cui si aggiunge il miele dell’intervento divino finale che mi ha fatto un po’ ripensare a un cliché bolliwoodiano – non chiedermi perché, ma ultimamente ho un po’ la fissa per il cinema indiano, forse è colpa della gallina. Ecco, forse se avessi giocato entrambe le carte combinandole – il dio tuttofare disoccupato e la famiglia umana con le sue problematiche – la storia avrebbe potuto brillare di luce propria, distinguersi dalle tante simili che si trovano in giro.Ci sono alcune sbavature orto-grammaticali che saltano all’occhio anche in una lettura in diagonale e che avresti potuto limare aspettando un giorno o due prima di rileggere il testo e inviarlo. Inoltre ci sono un po’ troppi a capo per i miei gusti e sarebbe stato meglio separare graficamente i flashback, aggiungendoci un margine o trascrivendoli in corsivo, oppure introdurli con una formula apposita, perché così com’è adesso il lettore tende un po’ a perdere il filo della narrazione, sbatacchiato fra presente e passato.E sì, posso assicurare te e Lùg che i figli ti fanno dimenticare tutte le tribolazioni, soprattutto quando sono piccoli: dopotutto loro ti vedono bella sempre e comunque. Almeno fino alla pubertà XD |