Ragnatele,vele di pensieri
orfani d'approdi
incollano residue pagliuzze triturate
sollevate da topi e sbatter d'ali
di gufi licenziati da presagi
Finestre paralitiche
infilzate da spade di luce
scarnificano indomiti ricordi
di vecchi bambini
quando giocavano a capriole sul fieno
e a calcarlo felicitava adulti
Giaciglio di fantasie d'adolescenti
con parrucche di lupinella e trifoglio
si dichiaravano al primo amore
con scarpe parlanti
Tegole,imbalsamate ad inseguirsi
su schiene di tavole curvate
e alcune sovrapposte
con fosso alle spalle,puntano al cielo
pregano a retrocedere
Ancora lucidato da calli
con un dente ribelle
un forcone bisturi a muggiti
in carestie d'inverno
S'avverte nell'aria
l'inquietudine degli avi
la dispensa dei ricordi
ha tarlo nelle travi
ossa di cognome
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Da:Soste Precarie
www.santhers.commichael santhers