Alice Madness Returns (PC, Xbox360, PS3) 2011

Alice Madness Returns (PC, Xbox360, PS3)
2011

Electronic Arts
Spicy Horse

Horror Action Adventure
Release: 14 Giugno 2011
Rating: M, Mature






Seguito del gioco molto famoso "American McGee's Alice" del 2000 è arrivato 11 anni dopo, per tutte le piattaforme, questo sequel, "Alice Madness Returns".

Non ho giocato il primo capitolo, ma se per caso siete degli appassionati di vecchi platform (dico vecchi perchè la grafica è ormai datata dopo 11 anni), oppure se siete dei completisti, questo Alice Madness Returns ha il buon gusto di installarsi completo del primo gioco, giocabile dal menù principale alla voce "Play the original American McGee's Alice".
O per lo meno questo accade nella versione PC, da me giocata (e finita), non garantisco per le altre piattaforme.





Alice è un'orfanella che vive nella squallida periferia di una cittadina in piena rivoluzione industriale, che confonde la realtà con il mondo immaginario che ha in testa.
La ragazzina da piccola ha assistito all'incendio della casa di famiglia nella quale hanno perso la vita l'amato padre, la madre, e Lizzie, la sorellina.
Sentendosi in parte responsabile (non per colpe reali, quanto per essere stata l'unica sopravvisuta) Alice, sballotata da un orfanotrofio all'altro, e passata sotto le cure sommarie di psichiatri d'ufficio ormai non è più una ragazza mentalmente stabile, e spesso si rifugia nel suo "Paese delle meraviglie" quando la realtà le appare troppo crudele.




Ma ormai anche nel suo "Paese delle meraviglie" le cose non vanno bene!
Tutto sembra stia per crollare e collassare su se stesso, e strane creture hanno invaso il suo mondo privato....la sua mente.
Alice deve cercare di salvare il suo mondo immaginario che stà andando a rotoli per tentare di salvare la sua stessa sanità mentale.






Il gioco l'ho trovato splendido, giuro.
Uno spettacolo visivo tra i migliori che abbia mai visto, un'esperienza veramente WEIRD.
Livelli che spaziano da castelli di carte che si creano in cieli immensi dove non si vede nemmeno l'orizzonte, a tremendi ed oscuri livelli ambientati all'interno di un corpo umano putrefatto.... in questo gioco ho visto DI TUTTO, e posso affermare che i programmatori hanno avuto una fantasia infinita e una cura per i dettagli davvero maniacale.


Il gioco è cattivello, per essere un platform (alla "crash bandicoot", "spyro", "croc"....avete presente i platform?) questo ha ricevuto un rating M, "Mature" appunto, perchè non è certamente un platform innocente come i sopracitati, ma anzi vengono trattati temi come prostituzione, pedofilia, fumo (non sigarette ) eccetera, e perchè c'è anche una pesante violenza a livello grafico, unita ad una cupezza dei livelli non indifferente, e musiche da malati mentali.





Parlando di gameplay il gioco unisce livelli a piattaforme molto vari (ma facili, il 90% delle volte) a combattimenti action (un po alla god of war), e il tutto funziona.
Il gioco non eccelle in nessuno dei 2 campi, cioè rispettivamente potete trovare un gioco a piattaforme più valido, ed un action più valido, ma il mix è sufficente a divertire, ma soprattutto il gioco vi terrà incollati allo schermo per l'ambientazione.

Io il gioco l'ho FULMINATO in 5 giornate di gioco veramente concentrato, ma vi assicuro che non è corto, solo perchè volevo VEDERE cosa sarebbe venuto dopo, vedere cosa si erano inventati i programmatori per me....templi con statue nude di donne che piangono sangue, livelli con lettere cinesi che piovono dal cielo....c'è veramente da rimanere incantati a guardarsi attorno.
Si è davvero nel paese delle meraviglie.


Il gioco è facile ma è una vera ESPERIENZA che, se avete le piattaforme adatte, vi straconsiglio di fare: WEIRDISSIMO.

Voto 8.

Lo sto giocando ora su PS3!
Che dire, una vera e propria esperienza videoludica, consigliato a tutti gli amanti dei giochi platform.


Se però odiate i platform, evitatelo perchè qui, essenzialmente, si passa il tempo a saltare da una piattaforma a un'altra, a parte intermezzi action e gradite varianti.
La longevità sempre essere alta, forse fin troppo, rischiando, in assenza di motivazione, di annoiare.