Poesie di drittoinvena

Spenti i silenzi
Ritorna il caos
Voci di genti
Mi rimbombano nella testa
Frenesia tutt’attorno a me
Il tempo cola da una candela
I grilli cantano nelle campagne
E se ne fregano dei nostri mali
La tenerezza trabocca
Da gli occhi di un bimbo
E la malvagità si spinge
Nelle mani dei genitori
Troppo presi dal ruolo
Grattacieli innalzati
Per toccare i piedi di dio
E fargli il solletico
Per vederlo ancora
Almeno una volta
Sorridere verso il suo creato
Parole e bolle di sapone
La stessa consistenza
Il sole e rosso
Sul deserto tunisino
Un uomo su di un carretto
Carico di datteri
Mi saluta felice
Per lui non esiste che la sua vita
Ignaro del resto dell’universo
Si accontenta del quasi nulla
Che ha
Sembra sereno
E io che mi sbatto tanto
Per trovare una cazzo di stabilità!

Perso in un lontano tramonto il nostro primo bacio
Il ricordo del tuo corpo stretto al mio
Mentre il mare diventava buio
Ci siamo scambiati il cuore
Sotto il sorriso della luna
Sopra la sabbia bagnata
I tuoi capelli scomposti dal vento
E le mie mani che scivolavano
Lente e insaziabili sui tuoi fianchi
Sapori che si mischiano in un walzer d’amore
Suonato dal mare solo per noi
Corpi che si strusciano e si scoprono
Si toccano e si fondono assieme
Da quel primo bacio non ho avuto che te
Da quella magica notte e nato un amore
E sbocciata una poesia
Scritta con passione dai nostri cuori
Che ancora riesco a leggere in un tuo bacio
Che la mia anima ripeterà all’infinito per ringraziare
Il dio di averci fatto incontrare!

Quando s’accorse di essere incinta scoppiò in un pianto isterico e dolorante
Le mani gli sanguinavano per i pugni dati al muro
Sedette a terra con la testa tra le ginocchia
Non riusciva a parlare,le parole gli si fermavano in gola soffocandola
I pensieri gli nascevano in testa veloci, uno dietro l’altro
Sentiva di impazzire,quella cosa era troppo grande per lei
Troppo per loro!
Quando s’accorse di essere incinta Mary si specchio nuda di profilo
accarezzandosi la pancia.
Era felice ma voleva morire
Leo la guardava dal divano
Sconvolto e innamorato,spaventato e pieno di fantasie sul futuro
Si guardarono e scoppiarono a piangere,s’abbracciarono e si baciarono
Fecero l’amore con tutta la passione che avevano in corpo
Rimasero per un po’ sdraiati sul tappeto della camera guardando il soffitto
Mary si alzò e aprì la finestra,Bologna era dormiente sotto il sole d’agosto
-Ti amo-disse guardando il ragazzo
-E non posso permettere a nessuno di separarci,ora ancora di più,e non penso che nessuno capirà li fuori!-
Il giovane gli si accosto al fianco e gli prese la mano
Gli diede un bacio sul collo e gli disse
-Tu sarai per sempre l’unico mio amore!-
-Io sono tè e tu sei me,assieme siamo ciò che porti in grembo-
-Senza voi adesso non avrei più una vita!-
Guardarono il cielo limpido,salirono sulla fioriera del balcone
Si strinsero forte la mano e saltarono giù dal quinto piano
Mary aveva quattordici anni Leo quindici hanno giocato all’amore sentendosi grandi
Ma avvolte non basta sentirsi forti se si è soli!

Bella davvero!

Poesia cancellata dallo staff

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Giovani promesse per un nuovo mondo
Eccole sorridenti che escono dalle scuole,
le nuove generazioni producono solo belli,
Eccoli con le sigarette in mano a fare i duri per le biondine
Vestiti firmati,scooter, cellulari lunari micro pc tascabili e tutto il vomito del mondo nell’anima
Sono loro il frutto della nostra emancipazione,facce pulite e ingenue
Occhi pieni di vita,
Voglia di prendere il tutto subito
Voglia di fottere la vita
Voglia di diventare il più importante di tutti quei delicati soldati
E poi gelosie e rabbie
Il male gli nasce dentro già nel grembo materno
Si uccidono per nulla
Sono pazzi,
La ragione umana e stata scartata,ora bisogna pensare come gli dei
Ragione o torto porta avanti il tuo pensiero,così avrai carattere, questa e la legge degli dei
Tutto ciò che ci resta in cui sperare è una nostra stupida bugia che ci aiuti a vedere la vita in un modo migliore.
I giovani che vedo non siamo più noi
Noi eravamo più semplici,forse più ignoranti verso le tecnologie ci divertivamo con poco e avevamo vagoni di sogni dentro il cuore
Adesso loro mi guardano con occhi cattivi e minacciosi,
mi passano affianco e di solito uno mi sputa addosso
Eccoli i nuovi noi mentre io raccolgo la mia roba dalla panchina e mi dirigo verso il centro d’accoglienza
Eccoli ridermi in faccia per la mia sbronza
Sono stato come loro da giovane?
Forse è questa la causa dei miei guai!

Danzate fatine dai biondi capelli
Distoglietemi lo sguardo dal mondo
Cantatemi ancora quella dolce canzone
Che cullava i miei sogni da infante
Riprendetevi il dolore e l’amore
Voglio vivere vuoto per nulla più provare
Pietrificate il mio cuore per la gente
Danzate fatine col sorriso sulle labbra
Siate felici voi che potete
Amate la vita voi che sapete
Il come si fa e chiuso dentro noi
Carezzatemi il volto per beffare la solitudine
Una bugia detta a sé stessi sarà perdonata dal nostro signore?
Paure e incertezze nella mia testa
E voi danzate…..danzate
Regalandomi ancora momenti di pace!

Come libellule
Librate nell’aria
I vostri colori brillano al sole
Peccato siano sempre li stessi
Attiranti si
Ma anche subito monotoni
Come le vostre parole
Come il susseguirsi dei giorni
O lo scorrere della lancetta dei secondi
Dell’orologio in sala da pranzo
Non c’è cosa più dolce
Del bacio della morte
Ti sembra di poterla toccare
Una formosa donna
Dalla pelle di rose
Pallida e fragile
Coperta di veli fluttuanti
Ti prende la ragione
Poi la vita
Bacia la tua anima
Che si dissolve in polvere
E vola nel vento
Si mischia al polline dei fiori
Dando vita a nuove sfumature
Distese intere di fiori nelle campagne
Come cimiteri di anime del paradiso
Tutte lì splendide
Che guardano il cielo
Che grande cosa e la vita
Quattro vetri per i miei pesci
Un cilindro di rete per i miei pappagalli
Il vicinato per i miei gatti
E il mio garage per me
Che grande cosa e la vita
La possibilità di fantasticare
Evadere da qualunque posto
Senza il bisogno di andare
La fantasia e un frutto della vita
Si lega a un fiato di speranza
E ti rasserena il cuore
Mi piace la vita
L’ho ammetto
Ma la morte
E molto più dolce!

Castelli di sabbia innalzati sotto la pioggia
Nascono e muoiono come le idee
O come i sogni
Nel vento la musica di una nuova vita
Ma gli occhi vedono sempre gli stessi paesaggi
Senti il cuore battere e pensi all’amore
Oppure più inteligentemente
La pensi un’infatuazione
Scorrono i giorni e la pelle s’invecchia
La luna diventa un estranea
Nessuno più chiede di te
Le bugie di un amore infinito di amanti passati
Tornano ad echeggiare nel cielo!

grazie della collaborazione ^_^

Vorrei squarciare il cielo per vedere se sanguina
Vorrei sparare al sole per vedere se vien giù
Catturerei le stelle e ricatterei la luna
Per restarmi al fianco nei momenti più bui
Vorrei un mondo solo mio sempre in tasca
Dove mi potrei nascondere ogni volta che ho paura
Nessun vizio ti porta alla morte
Se non quello del respiro
Molecole umane mischiate tra loro
In un minestrone di razze e culture
Colori e credenze
Un’unica sbobba che bolle nel mondo
La gramigna e spuntata sui campi del purgatorio
E i contadini stanchi riprendono il lavoro!

Brividi che non cessano di attraversarmi il corpo
Arti senza forza doloranti e inutili
La testa pesante con nulla dentro
Il respiro affannato
Le mani tremanti e gonfie
Gli occhi che non riescono a mettere a fuoco
Le gambe partono in una danza isterica
Non riesco a fermarle
E dentro il petto
Una tranquilla sensazione di morte
Sudo e ho freddo
Non capisco il mio autolesionismo
Non capisco il male della vita
Ancora vomito e vertigini
Nessuna pasticca che mi possa sollevare
Nessuna persona che mi possa aiutare
Ho scelto il mio dolore e la mia libertà
E solo un malore passeggero infondo
E solo una stupida crisi d’astinenza!

Il sole colora l’orizzonte di un rosso vivo
Sembra che il paradiso bruci nel cielo limpido
Il vento d’aprile mi gonfia le vele spingendomi più a sud
Io che vago senza meta tra asfalto e colline fiorite
Guardo voi allontanarvi dalla realtà
Affannati per la grande scalata
Ora forse vi sentirete soddisfatti di voi
Con un posto fisso di lavoro
Ora che riuscite a far diventare ogni giorno uguale all’altro
Barbe bianche di natale
Preghiere e buone azioni
Ma i sogni come vecchie foto
Restano chiusi nel cassetto del comodino
Vicino al letto
Con la speranza di poterli almeno sognare
Il tempo cola dall’orologio
Inpandanando la stanza di giorni lasciati a sè stessi
Guardiamo al futuro sempre a testa alta
Forse per narcisismo
O solo per non piangere del passato
Mentre il presente ci scorre nelle vene
Riempiendoci il cuore d’amore e droghe
Ventri ingrassati dalla dolce vita
Anime lacerate da coscienze senza volto
Candide lacrime che scendono da occhi privi di colpe
Labbra serrate che mordono il pianto
Il profumo d’incenso che vola nell’aria!