00 16/08/2010 01:11
Storie e segreti della banca più chiaccherata d' Italia, l'unica che al bancomat parla anche in latino

 

Moneta del Vaticano«Inserito scidulam quaeso ut faciundam cognoscas rationem». Se il bancomat vi chiede «Inserire la tessera per accedere alle operazioni consentite», ma ve lo chiede in latino, non preoccupatevi. Non siete capitati in un film di fantascienza, né tanto meno state sognando. Siete semplicemente nella Città del Vaticano, davanti allo sportello dello Ior, l’Istituto per le opere di religione: la banca della Santa Sede.

Proprio quella resa famosa dalle gesta di monsignor Marcinkus e dalle trame che legano quell’acronimo ad alcune delle pagine più oscure della storia della nostra Repubblica, compresa la vicenda del bancarottiere siciliano Michele Sindona, consulente di Paolo VI.


LINGUA UFFICIALE - E siccome la lingua ufficiale del Vaticano continua a essere quella del Concilio di Trento, come ha ribadito anche papa Benedetto XVI, ecco che oltre in italiano e inglese il bancomat dello Ior parla anche in latino. Volete il saldo del conto corrente? Scegliete allora «Rationum exaequatio». Per avere gli ultimi movimenti bancari, è invece il caso di pigiare «Negotium argentarium». Mentre per il prelievo, il tasto sullo schermo è «Deductio ex pecunia». E non escono sesterzi, ma euro sonanti. Perché a dispetto della lingua degli antichi, lo Ior è una banca più che al passo con i tempi. Ha un patrimonio di 5 miliardi di euro. Non soltanto. Può fare transazioni bancarie in tutto il mondo utilizzando la belga Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication. E ha anche una specie di succursale nel paradiso fiscale delle Isole Cayman.

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