00 24/03/2009 21:11
Stefano Faraoni   
venerdì 20 marzo 2009
ImageLa maniera più elegante per difendersi quando si è criticati in maniera forte e pressoché diffusa, è quella di dire che si è soggetti ad un attacco concentrico orchestrato in maniera raffinata e con l’ausilio perverso dei mezzi di comunicazione. Con finalità, ovviamente, altrettanto perverse. Quasi mai si affianca, a questo metodo di autodifesa ribollito come una minestra toscana, il senso del pudore e della compunzione, che sono virtù tutte cristiane, molto più di cristiane di certi detestabili atteggiamenti secolaristi di questo mondo secolarizzato dai laici.

ImageQuesto è successo col Papa, in merito alle dichiarazioni sui preservativi. Sarà che il pentimento e il pudore, nella gerarchia insondabile delle preminenze valoriali cattoliche, non possono competere col dogma dell’infallibilità papale; fatto sta che il Papa non ha nessuna intenzione di ritrattare sull’anatema che ha lanciato nei confronti dei profilattici. Bene, dal momento che ha affermato non solo che i profilattici nella lotta con l’Aids non servono, ma addirittura rischiano di aggravare il contagio, sappia, e si sappia, che d’ora in poi avrà sulla coscienza le potenziali decine e centinaia di migliaia di persone che saranno contagiate dalla malattia per seguire il suo “consiglio”. E le relative conseguenti sofferenze e morti.

A fronte di questo, non è sufficiente dire che il Papa ha delle derive “autistiche”, è fuori dal mondo e quant’altro; egli, nella misura in cui può incidere in maniera così forte ed autorevole, nonché pervasiva, è perfettamente dentro questo mondo e tenta di entrare in argomenti così delicati e importanti, facendosi portatore di una dottrina che collide in maniera stridente con le argomentazioni della comunità internazionale e con la comunità scientifica internazionale; le quali dicono esattamente l’opposto di quello che dice Benedetto XVI, cioè che il preservativo è necessario ed utilissimo, dati alla mano, nella lotta contro l’Aids, e che il comportamento di questo Pontefice rischia di minare alla radice anni ed anni di seri studi scientifici e di politiche complessive di salute pubblica.

ImageEgli è quindi portatore di un messaggio di “insanità” pubblica e, in ultima analisi di morte. Perché l’Aids, purtroppo, a tutt’oggi è ancora morte. La prevenzione è ancora di gran lunga la strategia più importante, come facilmente comprensibile. La sola idea della cura, alla quale strumentalmente il Vaticano si richiama trascurando la prevenzione, rientra perfettamente nella completa irresponsabilità dell’ideologia della compassione: “intanto ammalatevi, poi ci pensiamo noi con le cure”. Terrificante operazione di malvagità. Quindi non hanno senso le difese un po’ patetiche di gente come Giuliano Ferrara, che denuncia questi attacchi concentrici al papato, orchestrati dai media: ha senso il comportamento, il fatto concludente (per dirla in termini giuridici) che è la posizione del Vaticano sui preservativi, e tutto ciò che questo atteggiamento irresponsabile produce. Le critiche, durissime, internazionali, questo hanno sottolineato; e molti aspettano un ripensamento o una ritrattazione, compresa una parte non indifferente della comunità cattolica, e dei fedeli più in generale. Ma questo non avverrà.

ImageIl segno, il tratto distintivo di un pontificato illuminante, quale per alcuni versi era stato quello di Giovanni Paolo II, non può essere quello di dire che hanno sbagliato a colonizzare l’Africa e che lì bisogna aiutare i poveri e favorire la pace: queste banalità, proferite tra l’altro in maniera molto poco carismatica, non fanno parte del corredo ideologico di questo Papa. Ne si avverte ad anni luce di distanza la strumentalità. E la stanno avvertendo soprattutto i suoi fedeli: la Chiesa cattolica si sta avviando verso un processo di disintegrazione culturale che alcuni ministri del culto hanno percepito in tutta la sua gravità. Molti vescovi capiscono che il messaggio che bisogna praticare l’astinenza al posto del preservativo, oltre ad essere impopolare e pressoché inaccettabile nel 2009, accelera quel processo di frammentazione dell’unità dei cattolici che trova, a tutt’oggi, sempre più un unico elemento veramente unificante, quello del proprio Dio, e per lui, di Cristo. Senza intermediari.

Per questo l’idea veramente innovativa, e intelligente, di un Pontefice, il tratto distintivo di un pontificato, avrebbe potuto essere: “ricordatevi anche di usare il preservativo”.
Nella storia, sono queste le cose che fanno la differenza. Ma la storia della Chiesa ci ha anche insegnato che sovente l’amore per la dottrina ha superato abbondantemente l’amore per gli uomini.

Lo Scientista


http://www.resistenzalaica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1586&Itemid=1
[Modificato da kelly70 24/03/2009 21:17]



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)