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Mamma Mia!

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    Delfy87
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    Città: CANTU'
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    Sesso: Femminile
    Coniglione Supremo
    The Rabbits Slayer
    00 13/10/2008 00:31


    Grecia, 1999. La giovane Sophie ha un sogno: conoscere suo padre e farsi condurre all'altare nell'incantevole isola di Kalokairi. Alla vigilia delle sue nozze con Sky ha scoperto il diario segreto e i segreti del cuore della madre, una figlia dei fiori che praticava il sesso e l'amore ieri, una donna indipendente e piena di vita che gestisce un piccolo hotel sul mare di Afrodite oggi. All'insaputa di Donna, Sophie invita a nozze i suoi potenziali padri: un uomo d'affari, un avventuriero e un banchiere impacciato. Scoperta molto presto la loro presenza sull'isola, Donna li invita "amabilmente" a rimettersi in mare ma niente andrà come previsto. Gli dei in cielo hanno lanciato i dadi e versato amore, tanto amore, nei calici.
    A ragione Mamma mia! è ambientato nel Mediterraneo perché l'acqua, nel musical di Phillida Lloyd, è il filtro deformante che veicola gli sguardi dei protagonisti e spuma l'amore fino ai cuori. Non si tratta affatto di un espediente, l'amore impone sempre una nuova nascita, un ritorno nel liquido amniotico che ottunde tutto ciò che è esterno, estraneo, nemico. In quella soglia incantata la Donna di Meryl Streep vorrebbe trattenere il più a lungo possibile la sua Sophie, che al contrario scalpita per salpare e attraversarla. Al di là c'è l'ignoto e il nuovo, c'è un padre e un mondo da scoprire, c'è un'attesa sospesa da corrispondere prima che gli dei facciano i capricci. Mamma mia! è la storia di un'isola "assediata" dai padri e difesa dalle madri, un impasto di sale e sentimenti che trova sullo schermo una dimensione spettacolare, sostenuta da un ritmo incalzante e impreziosita dalle "teatrali" canzoni degli Abba. La straordinaria partitura e i testi dell'irriducibile gruppo svedese interpretano i movimenti ariosi delle coreografie in esterni, raggiungendo una resa d'atmosfera sorprendentemente comunicativa mentre "cantano" il lamento d'amore di "The Winner Takes It All" o la carica liberatoria di "Dancing Queen". La perizia della regia, la dimensione dello sforzo produttivo e l'apporto di un'infinità di esperti assicurerebbero soltanto la buona qualità della confezione se a vivificare il tutto e a imprimere al film quel quid di magia, che lo illumina più del sole della Grecia, non ci fossero gli stupori, la recitazione incantata e la "faccia da musical" di un cast appropriato, equilibrato ed efficace.
    Al di là dell'arcobaleno "viaggiano" la dancing Queen di Meryl Streep, che percorre in lungo e in largo la scena tuffandosi in un bagno di musica e di eccentricità coreografica, i padri inconsapevoli e incoscienti di Colin Firth, Stellan Skarsgård e Pierce Brosnan, che pur non avendo confidenza alcuna col genere riescono a trasformare i loro impacci in irresistibili connotazioni psicologiche, e la figlia adorabile di Amanda Seyfried, che coglie col suo volto l'ode alla felicità e il sogno irraggiungibile.
    È la natura e la brezza del Mare Nostro a inventare invece l'"artificio" scenografico, salvaguardando la dimensione da favola e la dinamica visiva delle schermaglie sentimentali ("SOS"), degli animosi battibecchi, degli shakespeariani equivoci ("Gimme! Gimme! Gimme!") e delle sonore agnizioni ("Voulez - Vous").
    Calato in un tempo precisato, che come i protagonisti deve compiere un passaggio (è il 1999), il musical corale della Lloyd privilegia il ritmo esuberante e trascinante piuttosto che l'arabesco elegante, innescando coi numeri musicali uno scatto di autentica e orecchiabile vitalità. Se il musical è favola, di tutte le favole Mamma mia! è forse la più bella.


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    Under the moon I hold a wake for a promise torn
    Mortally wounded, feeling sheltered me
    Once again, my shadow will enter your life
    Time to walk with me the last mile...
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    Aladdine
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    Conigliotto
    00 13/10/2008 22:14
    Io ho visto il film, e non ne vale la pena, se non per la curiosità di vedere la Sreep e il Brosnan che cantano.

    per il resto, la recitazione degli attori è troppo isterica, soprattutto delle attrici, e la storia è troppo smielata.

    Mi fa specie vedere Meryl Streep recitare cosi male : sembra la sua sorella gemella che non ha preso corsi di recitazione.

    Per quanto riguarda il canto, non è male l'idea di far cantare gli attori stessi : è un'iniziativa divertente che dà spontaneità.
    Per una volta non stiamoli a criticare se non è proprio perfetto : per gente che non lo fa di mestiere se la cavano egregiamente.

    In conclusione : è da vedere per curiosità, ma è di una vacuità desolante.


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    vaffanQbeta dalla vostra runnin'translatrix


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    Delfy87
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    Coniglione Supremo
    The Rabbits Slayer
    00 13/10/2008 22:16
    è sempre un tuo parere.

    a me è piaciuto, sia le parti cantate sia le parti recitate.


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