Da mesi la Chiesa e i movimenti cattolici delle Filippine stanno cercando di impedire la stesura e l’approvazione del Reproductive Healt Bill, che permetterebbee l’interruzione di gravidanza, favorirebbe pratiche contraccettive e una più capillare educazione sessuale. In particolare, questi giorni la Lega delle donne cattoliche filippine ha dato il suo “sostegno incondizionato” e ufficiale alla Chiesa contro l’approvazione della legge, con una circolare spedita a tutte le delegate presenti in parrocchie, diocesi, arcidiocesi e vicariati del paese.
La presidentessa della Lega, Amelita Dayrit-Go, assicura la presenza di una delegazione di attiviste durante la discussione presso la Camera e l’organizzazione di messe e preghiere collettive, oltre che manifestazioni.
Recentemente a Roxas, nel sud delle Filippine, si è svolta una “marcia per la vita” con alcune migliaia di manifestanti.
Il clero sostiene la mobilitazione con lettere pastorali, pubblicazioni e sermoni, puntando anche a fare pressione ai candidati dei vari collegi: ad esempio, il vescovo di Kidapawan Romolo de la Cruz ha scritto pubblicamente all’onorevole Bernardo F. Piñol Jr. invitandolo ad “essere così coraggioso da votare secondo coscienza, dando valore alla legge di Dio e non ai meri interessi politici”.
Ad ora, una sessantina di parlamentari si sono dichiarati ufficialmente contrari alla legge, mentre 26 si sono espressi ufficialmente a favore.
www.uaar.it/news/2008/10/10/filippine-continua-campagna-cattolica-contro-legge-contraccezione...
La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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Il sonno della ragione genera mostri (Goya)