Elly Schlein

E' da brividi a ragionare su questo modus operandi. È inqualificabile sotto qualsiasi punto di vista.
La sensazione derivante da tutto questo per chi, come me, l'ha sostenuta a livello elettorale nel 2020 è di sostanziale grossa presa in giro.
Una tale disinvoltura nel passare da una sponda politica all'altra è assai problematica.

3 cambi di "partito" in 7 anni (perché ci sono anche 3 anni in Possibile, non dimentichiamolo) dovrebbero far riflettere.
Alcuni la definirebbero "carrierismo".
I fatti esposti rivelano peraltro un altro grosso problema: Elly Schlein non ha dimostrato in questi anni di essere capace di unire fette di militanti e attirarne altri alla guida di un movimento politico.
Basta vedere com'è andata l'esperienza di ERC.
Tale caratteristica è però essenziale per candidarsi alla segreteria di un partito.
Schlein è molto competente a livello amministrativo, ha una buona oratoria e delle idee condivisibili dal mio punto di vista, ma tutto ciò non indica capacità di leadership.
Elly Schlein sembra capace di focalizzarsi su se stessa, non sugli altri.

Nel Novecento sarebbe stata al massimo una parlamentare semplice, senza alcun ruolo direttivo né coordinativo.
Ho come la sensazione che Schlein non abbia compreso pienamente le sue potenzialità e i suoi limiti politici: cerca ogni volta una leadership, non la trova per motivi vari e cambia partito per vedere se la trova da un'altra parte.
Sembra, a mio avviso, che venga confusa la capacità di leadership con quelle di comunicazione e buon posizionamento mediatico: le seconde sono incluse nella prima, ma non viceversa.
Per una leadership sana e durevole ci vogliono capacità di guida e orientamento all'altro.

È necessario un focus sulla collettività.
Le persone troppo ego riferite non vanno bene.
E così ha dimostrato di essere Elly Schlein in questi anni. Non è una valutazione sulla sua persona in toto, dal vivo sembra anche gradevole.
In questo senso ci vedo un parallelismo con il caso di Aboubakar Soumahoro, anche lui candidato per il suo ottimo standing mediatico.
Influsso del "partito mediale"? Secondo me sì.

Il problema è che nel paese a sinistra si è sempre meno capaci di ragionare in termini di collettività, di valori di gruppo di riferimento, di percorsi da fare nel tempo, di obiettivi comuni da raggiungere nel breve e lungo periodo; più si sale nella gerarchia politica e partitica, più è visibile questo aspetto.
Manca spesso alla base una condivisione di visioni compatibili.
Vengono quindi "sfornati" candidati molto bravi ad attirare l'attenzione su di sé, ma che stando alla testa del partito non hanno idea di come rapportarsi alla base, di come farla muovere in maniera politicamente ed elettoralmente convincente.
Ovunque vai, trovi militanti appassionati, pieni di idee, consapevoli che vengono come minimo ignorati.
Prima o poi però molta gente si stufa e abbandona la miltanza partitica, dandosi spesso a quella civica, perché si percepisce inutile e non in grado di influenzare le dinamiche del partito.
Questo spiega più di altri fattori l'emorragia di militanti partitici che va avanti da 30 anni e non si ferma.
Elly Schlein rappresenta purtroppo in pieno la degenerazione descritta e prima ci si rende conto che è tale e prima si potrà costruire un soggetto a sinistra politicamente credibile.