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Venditti canta "Ci vorrebbe un amico" e invece io oggi vi

voglio parlare dell'esigenza di avere un nemico.

I politici conoscono da sempre l'importanza di avere un

nemico, vero o inventato che sia, serve a rafforzare il

loro potere.

Senza la figura del nemico non esisterebbero neppure le

favole e i cartoni animati, ai bambini viene insegnata la

necessità di avere un nemico fin da piccoli.

Il nemico serve a rafforzare la nostra identità perché il

nemico è un diverso, cioè diverso da noi e dai nostri

simili, diverso da tutto ciò che siamo o che pensiamo di

essere.

Il nemico è un mostro che ci fa sentire umani, è un

cattivo che ci fa sentire buoni, è uno che sta dalla

parte del torto e che ci fa sentire nel giusto.

Paradossalmente il nemico ci rafforza perché ci costringe

ad essere reattivi e a migliorarci per affrontarlo.

Nessuno di noi desidera l'annientamento del nemico, dopo

il vuoto sarebbe incolmabile, bisognerebbe trovare subito

subito un nuovo nemico all'altezza della situazione.

Ma guai però a voler capire le ragioni del nemico, questo

lo umanizzerebbe, creerebbe empatia o addirittura

simpatia nei suoi confronti e il nemico cesserebbe di

essere tale.