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Leopardi

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    ilpoeta59
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    00 23/05/2013 13:08
    Nel suo pessimismo cosmico, il Leopardi aveva già previsto la seconda repubblica e l'avvento del Berlusca...fu così che scrisse "A Silvio"...

    Silvio rimembri ancora
    quel vezzo della tua mente deforme,
    quando onesta` regnava
    nel senno dei tuoi facili rivali
    e tu, avido e stizzito, il limitare
    di giustizia salivi?
    Sostenevan li plaudenti
    adulatori, e gli altri dintorno,
    la tua perpetua brama,
    allor che all’opre criminale intento
    in combutta esperivi detrimento
    per l’ignobile avvenir che in mente avevi.

    Era quel maggio infausto: e tu solevi
    cosí turbare il mondo.

    Noi il viver normale
    talor tergendo le sudate fronti
    ove l’onere nostro primo
    e di noi si spendea la miglior parte,
    d’in su i luoghi del penar comune
    porgeam gli orecchi al suon delle tue ciarle,
    e agli aberranti abusi
    forieri di sventura.

    Mirava lo schermo,
    la propaganda e l’ingerenza,
    e quinci la reazion da lungi, e quindi l’insignificanza.
    Lingua inetta non dice
    quel ch’io sentiva in seno.

    Che enormi rovelli,
    che scoramenti, che afflizioni, o Silvio iniquo!
    Quale allor ci apparia
    la virtu` e il giusto!
    Quando sovviemmi di codeste spemi,
    un tormento mi preme
    mordace e sconsolato,
    e tornami a doler di mia sventura.

    O Italia, o Stato,
    perché non rendi poi
    quel che insegnasti allor? perche´ di tanto
    inganni i figli tuoi?

    Tu pria che astuzia inaridisse il pregio,
    da malavita combattuto e vinto,
    perivi, o triste abbaglio. E non ricordavi
    i molti eroi tuoi;
    non t’infiammava il core
    il senso del rispetto or dell'onore,
    or degli sguardi invocanti lo spettato;
    ne´ teco le lezioni del passato
    rimembravan del ponderato agire.

    Anche peria tra poco
    la speranza mia derelitta: al senno mio
    anche negâro i fati
    la coerenza. Ahi come,
    come passato sei,
    caro faro dell’animo mio,
    mio lacrimato abbaglio!

    Questo e` il compimento? questi
    i princípi, i valori, l’opre, gli eventi
    onde cotanto in noi infondesti?
    questa la sorte dell’oneste genti?

    All’apparir del vero
    tu, misero, cadesti: e con la mano
    un’aberrante farsa e un tronfio satrapo
    esumavi di lontano.






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    auroraageno
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    00 13/07/2013 19:43

    Un capolavoro poetico-satirico!! [SM=x1572506]

    L'hai composta tu Antonio? Applausi davvero sinceri!

    Capisco che in questa sezione si possono mettere poesie... ma di quale genere? E devono essere "modificate" ad hoc? Certo, un bell'esercizio, ma io mi esimo... scarseggia l'ispirazione [SM=g8422]






    _________Aurora Ageno___________