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APOCALISSE Controinformazione su Chiesa e Cattolicesimo

«L’azione del Papa ha dato fastidio, tentano di destabilizzare la Chiesa»

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    Madre Badessa
    00 18/06/2012 18:03
    Quando si dice difendere l'indifendibile...

    Il cardinale Bertone parla con «Famiglia Cristiana» dei vatileaks e del caso IOR: «Non ho alcun segnale di coinvolgimento di cardinali o di lotte fra ecclesiastici»

    Andrea Tornielli
    Città del Vaticano

     
    Il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato e principale collaboratore di Benedetto XVI torna a parlare del caso vatilieaks dopo essere rientrato dal viaggio in Polonia, dove ha «vissuto un clima totalmente diverso dalle meschinità e dalle menzogne propalate in questi mesi». Lo fa in una lunga intervista con il direttore di «Famiglia Cristiana», don Antonio Sciortino.


     
    «Ci troviamo in un momento faticoso. Nessuno di noi intende nascondere le ombre e i difetti della Chiesa. Il Santo Padre continua a invitarci tutti, a cominciare da quanti rivestono ruoli di responsabilità, alla conversione della vita. Non solo purificando i nostri comportamenti, ma anche aumentando la nostra dedizione alla causa del bene». Ma Bertone fa anche osservare che «ci troviamo in un contesto italiano, che viene propalato a raggio universale, dove la risonanza è molto attutita. Anzi, all’estero si fatica a comprendere la veemenza di certi giornali italiani». Dall’estero, secondo il Segretario di Stato, «si percepisce meglio quanto la pubblicazione di una molteplicità di lettere e di documenti inviati al Santo Padre, da persone che hanno diritto alla privacy, costituisca – come abbiamo più volte ribadito – un atto immorale di inaudita gravità. E un vulnus a un diritto riconosciuto esplicitamente dalla Costituzione italiana, che deve essere severamente osservato e fatto osservare».


     
    A questo proposito il braccio destro di Ratzinger si chiede se la tutela della privacy del cittadino sia ancora valida per la società civile: «Se chi scrive al Papa vede violato un proprio diritto costituzionalmente garantito in Italia, qualche problema bisognerà pur farselo. Il libro uscito di recente (Sua Santità di Gianluigi Nuzzi, ndr) e le lettere pubblicate dai giornali rendono quanto mai legittime diverse domande. La Costituzione, il patto che tiene unito un popolo e lo rende capace di obiettivi comuni, prevede cittadini di serie A e di serie B? Se chi scrive è un cristiano, i suoi diritti sono costituzionalmente meno garantiti rispetto a un’altra persona?».


     
    A proposito delle motivazioni che stanno dietro l’operazione vatileaks, Bertone afferma: «La grande azione chiarificatrice e purificatrice di Benedetto XVI, sin da quando era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, in totale sintonia con Giovanni Paolo II, certamente ha dato e dà fastidio. La sua azione per stroncare gli episodi di pedofilia nel clero, per citare soltanto una tematica fra tante, ha mostrato che la Chiesa ha una capacità di autorigenerazione che altre istituzioni e persone non hanno. È evidente quanto la Chiesa sia una roccia che resiste alle burrasche. E un punto di riferimento inequivocabile per innumerevoli persone e istituzioni in tutto il mondo. Per questo si cerca di destabilizzarla».


     
    Secondo il Segretario di Stato, «molti giornalisti giocano a fare l’imitazione di Dan Brown. Si continua a inventare favole o a riproporre leggende». E Bertone smentisce come assolutamente falsa la notizia riguardante «un monsignore del Vaticano» che sarebbe a Genova «con l’incarico di dissuadermi dall’accettare la proposta di Papa Benedetto XVI, che mi voleva come Segretario di Stato».


     
    Il cardinale ribadisce, contro l’idea dell’esistenza di lotte di potere, che «in realtà, in Segreteria di Stato fra tutti i collaboratori c’è un’unità di intenti, un impegno di collegialità che non esiste altrove». «Personalmente – aggiunge – non ho alcun segnale di coinvolgimento di cardinali o di lotte fra personalità ecclesiastiche per la conquista di un fantomatico potere». La dialettica del confronto è una tradizione della Chiesa sin dal tempo degli apostoli, che certamente non si tiravano indietro nel sostenere le proprie idee. Senza, tuttavia, sbranarsi a vicenda, ma riconoscendo sempre il primato di Pietro».

     

    Sull’aiutante di camera Paolo Gabriele, arrestato lo scorso maggio, Bertone dice: «Questo tradimento della fiducia è stato il fatto più doloroso… Il Santo Padre ha provato dolore non soltanto per il tradimento di una persona di famiglia e perché sono stati trafugati dei documenti, ma anche perché la normale e legittima dialettica che deve esistere nella Chiesa assume il volto di una contrapposizione che sembra voler dividere fra amici e nemici». E rivela: «Il Papa stesso ci ha chiesto più volte, in maniera accorata, una spiegazione sulle motivazioni del gesto di Paolo Gabriele, da lui amato come un figlio». Le indagini, ricorda Bertone, «sono ancora in corso», e l’istituzione della commissione cardinalizia che riferisce direttamente al Pontefice «dimostra la volontà di Benedetto XVI di fare totale chiarezza».
     


    Per quanto riguarda se stesso, il Segretario di Stato afferma: «Io sono al centro della mischia. E vivo queste vicende con dolore, ma anche vedendo costantemente al mio fianco la Chiesa reale, le persone di ogni ambito che mi manifestano il loro affetto e si stringono in unità. Sono innumerevoli le lettere che mi sono giunte da cardinali, prelati, semplici fedeli per testimoniarmi la loro solidarietà. C’è un tentativo accanito e ripetuto di separare, di creare divisione fra il Santo Padre e i suoi collaboratori. E tra gli stessi collaboratori. Mi sembra che si vogliano colpire coloro che si dedicano con maggior passione e anche con maggiore fatica personale al bene della Chiesa e della comunità».
     
    Ma Bertone affronta anche la questione dello IOR, e del licenziamento di Ettore Gotti Tedeschi. «La questione dell’ex-presidente dello IOR è chiara – afferma il cardinale –  La pubblicazione degli interventi del Consiglio di sovrintendenza mostra che il suo allontanamento non si deve a dubbi interni riguardo alla volontà di trasparenza, ma piuttosto a un deterioramento dei rapporti fra i consiglieri, a motivo di prese di posizione non condivise, che ha portato alla decisione di un cambiamento. Per di più, al di là degli scandali passati (che sono molto enfatizzati e periodicamente riproposti per gettare sfiducia su questa istituzione vaticana), lo IOR si è dato regole precise ben prima della legge antiriciclaggio».
     
    «L’attuale Consiglio di sovrintendenza – ha continuato Bertone – composto da alte personalità del mondo economico-finanziario, ha continuato e rafforzato questa linea di chiarezza e di trasparenza e sta lavorando per recuperare a livello internazionale la stima che merita questa istituzione. La funzione dello IOR è di operare a favore del Santo Padre, dei vescovi e degli istituti religiosi, per aiutarli a concretizzare quel volume di bene che la Chiesa svolge in tutto il mondo. Quando mandiamo aiuti alle situazioni più dolorose dobbiamo avere anche gli strumenti tecnici per operare. Io rinnovo la mia piena fiducia nei responsabili dello IOR. E invito a condividere questa fiducia, poiché la volontà di trasparenza dello IOR è innegabile. Questa volontà ha sempre guidato in modo particolare me e tutti i miei collaboratori».

    Infine, parlando del senso di questi giorni difficili, il Segretario di Stato afferma: «Gesù ha detto ai discepoli, come tramanda il Vangelo di Matteo: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”. È ciò che vivono il Papa e i suoi collaboratori. Essere pieni di gioia, pur nelle batoste e nelle sofferenze, è una delle realtà che il Signore dona alla Chiesa e agli apostoli oggi».

    http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/bertone-vaticano-vatileaks-16081/




    La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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    Utente Gold
    Padre Guardiano
    00 18/06/2012 19:47

    La CCR è una cagata di Nostro Signore prima di essere crocifisso.
    Non se ne sono ancora accorti!!!! [SM=g2095234] [SM=g2095234] [SM=x1622938]





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    Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


    Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo