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COLAZIONI - e il 7imo si riposò di Simone Zomparelli

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    The Reign of Horror
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    Registrato il: 12/10/2004
    Utente Master
    00 28/05/2012 14:40
    TITOLO CORTOMETRAGGIO: COLAZIONI - e il 7imo si riposò
    LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO:
    Photobucket
    DURATA: 12:38
    REGIA: Simone Zomparelli
    ATTORI PRINCIPALI: Simone Zomparelli
    SCENEGGIATURA: Simone Zomparelli
    MUSICHE: Free Music Archive
    FOTOGRAFIA: Simone Zomparelli
    MONTAGGIO: Simone Zomparelli
    BREVE SINOSSI: Dio annoiato dalla solitudine crea l'uomo che lo fa impazzire, la massa, intesa come noi, alla fine lo uccide facendolo impazzire: noi abbiamo ucciso Dio.
    BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA:
    1) 2009 E poi il silenzio (drammatico);
    2) 2010 M.'s Diary (drammatico);
    3) 2010 COLAZIONI - e il 7imo si riposò (horror psicologico);
    4) 2011 Le Incrociarte (artistico);
    5) 2011 I Bellissimi Quando Vanno a Morire (horror psicologico);
    6) In sviluppo - I Fili Oscuri dell'Amore (horror)
    7) 2012 Videoclip su commissione "FINLEY FUOCO E FIAMME CONTEST" (musicale/contest);

    8) https://www.facebook.com/photo.php?v=1838145042608



    Sopra c'è il codice di incorporazione ma credo che non funzioni la visualizzazione in alta definizione perciò ho messo anche il link. Il corto è stato pubblicato anche su YouTube tramite caricamento dal sito 242MovieTv ma, per motivi non noti, forse manutenzione, da poco il video risulta privato.
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    osmanspare
    Post: 62
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 28/05/2012 16:24
    mmm...
    Mi si consenta uno scherzo: dopo le orribili e demoniache mutande indossate dal protagonista di FEEDBACK, eccone arrivare un altro paio, fortunatamente immacolate. E ci mancherebbe altro: sono infatti le mutande di Dio.
    Ma la smetto subito: non vorrei mi si tacciasse di fare lo stupido, soprattutto ora che vado a recensire un cortometraggio “difficile”, di quelli che più che su una trama o una storia concentrano tutti i loro sforzi nel creare un’atmosfera, nel mandare un messaggio, nell’esprimere una tesi.
    “E il 7imo…” è appunto strutturato in questo modo. “Horror psicologico”, lo ha etichettato il suo autore. Ma il messaggio che ha voluto mandarci è ben strutturato, comprensibile ed inviato in modo corretto? A mio parere assolutamente no. Mi accingerò dunque a spiegare le ragioni di questo mio giudizio, fermo restando che non sono qui con l’intenzione di accanirmi o deridere il suo autore (che peraltro trovo dotato), bensì per segnalare errori in cui chiunque potrebbe incappare.
    1. La sinossi del corto ci informa che il protagonista è Dio, il quale, malato di noia, decide di creare l’uomo, che però si dimostrerà ingestibile fino a portarlo alla follia: l’Uomo fa impazzire Dio. Per cui, a rigor di logica, l’uomo stravaccato sul divano nonché protagonista del corto, è Dio, mentre il tizio incappucciato è l’Uomo. Peccato che tale scelta narrativa non ci venga spiegata in nessun modo, né verbalmente né visivamente. E anzi la scelta dei personaggi sembra fare di tutto per metterci fuori strada. All’ “icona” Dio sono stati tolti tutti i simboli che avrebbero potuto renderla conoscibile, e al contrario l’Uomo è stato vestito con tutti i simboli che di solito si attribuiscono alla Morte. Chi sarebbe mai in grado di riconoscere il vero significato di due personaggi così tanto travisati? Qui abbiamo quindi due errori: ERRORE UNO: quando girate un corto, tutte le informazioni necessarie per comprenderlo devono arrivare dal corto stesso, e non dalla sinossi. Dovete ricordarvi di metterle al suo interno, perché quello che può sembrare chiarissimo nella vostra testa può risultare incomprensibile se visto da un’altra persona. Inoltre, può accadere che voi diate per scontato certe parti di trama invece indispensabili per la comprensione, omettendo informazioni importanti. Immaginate di girare un corto in cui i protagonisti sono un uomo e una donna; i due camminano insieme, parlano, ma non si baciano né si toccano mai per tutto il corto,e nemmeno dicono frasi che si riferiscano a loro stessi. Il corto finisce. Come può lo spettatore aver capito che rapporto c’è tra i due? Sono amici, parenti, fidanzati che non si baciano? E magari saper riconoscere la parentela era importante per la trama! Passiamo oltre. ERRORE DUE: non si può proditoriamente prendere un personaggio qualsiasi e decidere che esso rappresenta Dio, o il Diavolo, o Maradona, senza dichiararlo più o meno esplicitamente al pubblico. Ogni personaggio deve essere facilmente individuabile nel ruolo e nel carattere, soprattutto quando esso è usato come metafora di qualcosa di trascendente. Se io inquadro il mio cane che corre, decido che è l’Europa che corre verso la catastrofe, ma non lo dico mai, come può il pubblico comprendere lo spirito della mia metafora? Mai, MAI, MAI tacere informazioni allo spettatore. Soprattutto se esse sono di vitale importanza.
    2. Come abbiamo detto, a rigor di logica il protagonista è Dio. La cosa è detta anche nella pagina Facebook del regista. Ma sempre nella stessa pagina il regista dichiara che “si è voluto mettere nei panni di una persona che ha perso Dio e la fede”, il tutto simboleggiato dalla scena in cui il protagonista si toglie la fede (intesa come anello). Ma il protagonista non era Dio? ERRORE TRE: ogni trama, ogni metafora, anche se surreale devono essere sostenute da una coerenza di fondo. I personaggi non possono tramutare a seconda di ciò che voi volete che rappresentino. E’anche questione di coerenza interna del personaggio. Se io decido che mio cugino è San Pietro, non posso dieci minuti dopo farlo recitare una scena di orgia perché sto rappresentando la caduta dei valori.
    3. Secondo la trama, Dio si annoia e crea l’Uomo in sette giorni. Eppure all’inizio Dio sta guardando la televisione (con Magalli). E si sta annoiando. Deve quindi ancora creare l’Uomo? Ma se ancora non lo ha fatto, come può vedere degli uomini alla televisione? O forse si annoia anche dopo averlo creato? E come mai ha visioni dell’Uomo? Se è una sua creazione, come può pensare che sia una sua visione? E ancora: come può Dio dire che non sa gestire l’uomo e che per questo decide di donargli il libero arbitrio? Se glielo dona, vuol dire che l’Uomo prima non lo aveva. E se non lo aveva allora era sotto il controllo di Dio. E se lo era, come poteva essere ingestibile? Morale della favola, ERRORE QUATTRO: spiegate i passaggi di trama. Un contro è fare una metafora, e un conto è unire insieme immagini che hanno senso solo per noi senza comunicare le svolte, i significati, i passaggi, a chi guarda. Pensare sempre che chi ci vede non sa nulla di quello che abbiamo in testa, ergo dobbiamo spiegarglielo come faremmo con un bambino (e se sappiamo farlo con nonchalance, usando sottigliezza, evitando di essere didascalici, ciò vuol dire che saremo anche talentuosi).
    Eviterò di continuare, visto che a grandi linee tutte le parti fallaci di questo corto si possono riassumere in questi quattro errori.
    Che dire, la metafora avrebbe anche potuto funzionare…Dio che crea un’invenzione che non riesce a gestire, il Creato come un appartamento, l’uomo che in breve tempo diventa il padrone di casa…il materiale c’è, e c’è lo spazio per ragionarci su…peccato che questo ragionamento in questo caso sia mancato. Tutto è stato dato per scontato, e in più ci sono errori di logica che rendono la comprensione del sottotesto praticamente impossibile.
    Agli aspiranti registi riassumo il tutto in semplici parole: MAI girare un corto che risulti incomprensibile senza la sinossi. La sinossi non deve raccontare la storia, ma riassumerla. Se vedete nella sinossi qualcosa che non è esplicitato nel corto stesso, allora sappiate che rischiate seriamente di essere incomprensibili.
    E al regista di questo corto dico che non è andata così male come può sembrare. Abbiamo qualche problema di comprensibilità, ma credo che sia stato per colpa di un argomento troppo complesso, che ha anche soffocato un certo tuo talento per l’immagine che mi è sembrato di vedere. Sono certo che hai prodotto opere migliori di questa, e ti invito assolutamente a continuare ( e uno sceneggiatore?), forse semplicemente cercando di essere più semplice e lineare. Sarei curioso di vederti a colori. Ti aspetto di nuovo qui.
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    boskoz
    Post: 1.785
    Registrato il: 26/01/2010
    Utente Veteran
    00 28/05/2012 16:42
    Simone Zomparelli si presenta al festival con un prodotto decisamente non convenzionale.

    COLAZIONI - e il 7imo si riposò è un corto a connotazione weird che si può definire “allegorico”, un filmato che vuole dipingere un’idea del regista (la creazione biblica) vista attraverso gli occhi di un uomo.

    Il corto di Zomparelli per essere gustato appieno però, a parere di chi vi scrive, deve essere visto necessariamente consci della spiegazione della trama data dallo stesso regista su Facebook.

    Qui la riporto:

    "Colazioni" non è altro che la Creazione (biblica) vista nella mia visione della realtà. Mi sono messo nei panni di un uomo, un uomo che ha perso la fede (come dice la prima frase rovesciata) e questa fede sta per indicare due cose: la fede che mi tolgo dalla mano e la fede in Dio. La colazione è il primo atto della giornata purificatorio per affrontare le insidie che ci aspettano e il latte è un alimento puro, candido, bianco, buono (caratterialmente) perfetto cibo per un Dio, come lo era l'ambrosia nella mitologia greca. Iniziano le apparizioni. L'essere non è la morte come molti di voi hanno pensato, ma è l'uomo. L'uomo che manda in crisi Dio, l'uomo che lo fa piangere, l'uomo che lo sconvolge, l'uomo che lo confonde. Dio non è più in grado di gestirlo non sa più cosa sia giusto o sbagliato così prende una decisione, ovvero, di rendergli il libero arbitrio. Dio lo comincia a seguire come se l'uomo fosse suo padre. Nell'ultima scena l'uomo lo conduce nella sua sala da pranzo, che sta per indicare la sua altezzosità. Dio si fida, vuole fare colazione, deve fare colazione ma, cosa si ritrova? Vermi. Vermi che ci fanno riflettere su come noi siamo dei vermi, perchè in quel bicchiere non c'è latte avariato ma semplicemente ci siamo noi che lo portiamo al più totale delirio e come Dio si riposò al settimo giorno non c'è riposo migliore della morte. Ed è proprio la morte che alla fine chiude il sipario.

    La spiegazione qui riportata è assolutamente necessaria per dare un senso alla visione, visione che altrimenti rischia davvero di ricadere nel “ma cos’ho appena visto?”.
    Il corto è certamente coraggioso ed originale, di notevole stile e regia, ben recitato (forse non era necessaria la parte finale parlata) e sicuramente ha qualcosa da dire, al Festival qui presente ma non solo.

    Sia chiaro però che nell’opera è la “difficile comprensione” a far da padrona, e la visione ad alto tasso weird potrebbe risultare incomprensibile o perfino noiosa per alcuni, ma sono questi i rischi che si corrono a presentare un prodotto sperimentale, come questo.
    Sicuramente non banale, e può piacere come no, ma merita la visione.
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    Luca Zanovello
    Post: 50
    Registrato il: 05/04/2011
    Utente Junior
    00 31/05/2012 18:17
    Zomparelli mi ha messo in difficoltà: se per il resto dei corti mi ero fatto un'idea precisa e spesso "o bianca o nera" del giudizio da appioppare, nel caso di Colazioni la cosa non è così semplice.
    Principalmente perchè ho provato un grande interesse e una grande curiosità per l'ambizioso concept alla base del corto (e per alcune scelte stilistiche, come il b/n e le musiche disorientanti) ma nel contempo non è mancata qualche raffica di noia e, a tratti, un'eccessiva insistenza sul concetto metafisico che (appena perde un po' di qualità) diventa una palla al piede che lambisce il nonsense.
    In ogni caso Colazioni ha il merito di sfuggire all'anonimato, quindi sul filo di lana il pollice è su.
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    E. Hunters
    Post: 17
    Registrato il: 30/05/2012
    Utente Junior
    00 31/05/2012 21:34
    "Quindi il protagonista era Dio?" Questa è stata la mia prima reazione appena finito di vedere Colazioni. Non dico sia un male. Lynch ci ha messo spesso davanti a dure prove da decifrare. Forse un filo più di spiegazione però non avrebbe guastato ma anche così confuso, mitigato dalla buona recitazione del protagonista e da un'ambientazione semplice ma ben vestita, è piacevole visivamente. La voce narrante alla fine guasta un po' il pasto per gli occhi, riportandoci alla ragione e quindi a chiederci "Quindi il protagonista era Dio?".
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    Simorelly
    Post: 2
    Registrato il: 23/05/2012
    Utente Junior
    00 03/06/2012 17:21
    Innanzi tutto grazie per le visualizzazioni che ho ricevuto e anche per chi ha avuto la voglia e la pazienza di commentare. I vostri commenti sono stati veramente importanti per il sottoscritto, mi piacciono i commenti positivi su cosa avete apprezzato ma giudico di inestimabile importanza quelli negativi proprio perchè servono a schiarirmi le idee.

    Per principio dico: il mio modo di girare si fa molto alla interpretazione soggettiva, anche se come potrebbe essere ovvio è un metodo pericoloso, poco popolare e con pochi consensi. Che dire a me piace così, è il mio modo, le spiegazioni servono solo a chi vuole sapere cosa io ho pensato per farlo. Come vedere un quadro, può piacere o no. La scarsa (inesistente) comprensibilità è data da tutto ciò descritto sopra, è mia intenzione non dare una chiave di lettura perchè è lo spettatore che deve darla. Se pensate che è banale o che sono pigro lo capisco ma così non è.

    Ora passo alla spiegazione di questo corto.

    Dio è da solo a casa, si annoia guardando la tv dove ci sono esseri umani. Questo rappresenta non solo la noia ma l'idea che gli frulla in testa di creare l'uomo. Dal mio punto di vista c'è un dettaglio temporale difficile qui, perchè la noia e l'idea di creare l'uomo sono in contemporanea e nella stessa scena.

    La fede Dio la perde in se stesso creandoci perchè non si è accontentato di quello che aveva, crearci è stato un capriccio, un capriccio dato dalla stessa solitudine.

    I vermi rappresentano la massa che con il loro "muoversi" la massacrano.

    La maschera rappresenta l'avvenire dell'uomo.

    Il corto è stato realizzato veramente in 7 giorni ed è stato prodotto con dei mezzi scarsissimi (videocamera e Pinnacle Studio), rispetto a quelli che ho adesso.

    Il resto lo avete spiegato voi molto egregiamente interpretando perfettamente la spiegazione fornita.

    C'è un errore commesso: nel sesto giorno ho la giacca, quando verso i vermi nel bicchiere non ho la giacca, alla scena dopo torna. Non è stata una scelta personale ma un errore vero è proprio :) (questo perchè i vermi sono le creature che odio di più in questo mondo e stavo sudando dallo schifo per versarli e quindi mi sono tolto la giacca senza pensare, è stata l'ultima scena girata)

    Un altro errore commesso che mi sono reso conto anche io da quando è stato prodotto è che una buona parte delle scene sono troppo lunghe anche per un lavoro di questo stampo. In particolare in tre scene avrei dovuto tagliare prima nel montaggio o stoppare prima nel recording.

    Se avete altre richieste da farmi io sono a vostra disposizione, vi ringrazio ancora per i commenti che avete scritto sono dei tesori preziosissimi sempre per il sottoscritto.

    SZ
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    osmanspare
    Post: 99
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 03/06/2012 18:12
    Ognuno è libero di girare quello che vuole e come vuole, questo è ovvio. E almeno nel mio caso non ho pensato a un caso di "pigrizia", anzi: il progetto è altamente ambizioso.
    Purtroppo, quando si è ambiziosi l'incomprensibilità è sempre dietro l'angolo. A mio parere quindi bisognerebbe sempre tenere in considerazione il fatto che dall'altra parte dello schermo c'è un
    pubblico che è del tutto indifeso davanti alle immagini che gli si presentano, e che se non ha una chiave di lettura rischia di non capire nulla di quello che è stato detto. E a prescindere da qualsiasi giudizio di merito, artistico o altro...che senso ha essere ambiziosi se nessuno ti capisce? A meno che non sia una precisa scelta, ovvio. Bisogna però essere pronti a pagarne il prezzo.
    Comunque grazie del tuo commento. E' servito a comprendere meglio il tuo lavoro.
    un saluto.
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    GIOLE
    Post: 40
    Registrato il: 13/10/2004
    Utente Junior
    00 04/06/2012 15:13
    Quando mi sono iscritto al forum, circa una decina di anni fa, non avevo alcuna remora nel dire "questo cortometraggio per me è veramente brutto". Usavo dei termini molto coloriti, diciamo paragonabili a certe "stroncature" del buon Luca Zanovello.
    Di fronte a questo "Colazioni" mi trovo nell' "imbarazzo" di dover dare una stroncatura feroce, cercando di essere il meno cattivo possibile.
    Forse il solo fatto che dopo 2 minuti mi era venuto il latte alle ginocchia, penso possa render bene l'idea del mio giudizio.
    Non mi è piaciuto, mi ha annoiato. I paragoni con un Lynch o con un Mallick non mi sembrano proponibili ( "The alphabet" o "The grandmother" avevano un loro perchè ).
    Comunque la prossima volta che compro il latte starò maggiormente attento.
    [Modificato da GIOLE 04/06/2012 15:15]
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    Simorelly
    Post: 3
    Registrato il: 23/05/2012
    Utente Junior
    00 04/06/2012 20:34
    Re:
    GIOLE, 04/06/2012 15.13:

    Quando mi sono iscritto al forum, circa una decina di anni fa, non avevo alcuna remora nel dire "questo cortometraggio per me è veramente brutto". Usavo dei termini molto coloriti, diciamo paragonabili a certe "stroncature" del buon Luca Zanovello.
    Di fronte a questo "Colazioni" mi trovo nell' "imbarazzo" di dover dare una stroncatura feroce, cercando di essere il meno cattivo possibile.
    Forse il solo fatto che dopo 2 minuti mi era venuto il latte alle ginocchia, penso possa render bene l'idea del mio giudizio.
    Non mi è piaciuto, mi ha annoiato. I paragoni con un Lynch o con un Mallick non mi sembrano proponibili ( "The alphabet" o "The grandmother" avevano un loro perchè ).
    Comunque la prossima volta che compro il latte starò maggiormente attento.



    "dopo 2 minuti mi era venuto il latte alle ginocchia" e secondo te perchè ho scelto il latte? :D

    No davvero, non serve introdurre un voto drasticamente negativo. Se lo hia trovato noioso, pesante, orribile e "veramente brutto" io lo rispetto e lo posso anche capire. La prossima volta cercherò di catturare di più la tua attenzione, e questa è una promessa :) Ti sono grato per la sincerità GIOLE.