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Il Papa in viaggio in Messico e a Cuba dichiara che “il marxismo è fuori dalla realtà” ma nessuno ci bada. A parte il fatto che è senza dubbio vera, l’ affermazione si potrebbe facilmente accompagnare e liquidare con la battutina del titolo, invece merita qualche approfondimento. Su cosa si basa il ragionamento del Papa ? Occorre coglierne il senso profondo. "Dobbiamo cambiare il nostro concetto di realismo – ebbe a dire Ratzinger tre o quattro anni fa – Realista è chi riconosce nella Parola di Dio, in questa realtà apparentemente così debole, il fondamento di tutto".

Proprio questo rovesciamento del principio di realtà è all’origine, in generale, di tutte le religioni rivelate. “Solo la Parola di Dio è fondamento di tutta la realtà”, sostiene Benedetto XVI. Questo è il punto. Se il Papa indica la realtà autentica in questo rovesciamento, i difensori della cultura laica hanno il dovere, a loro volta, di “rovesciare il rovesciamento”, rimettendo i piedi per terra e ricollocando la religione là dove è giusto che stia, cioè nella sfera dell’immaginario umano, che le è propria. Nel suo celebre saggio contro il cristianesimo, Friedrich Nietzsche sottolinea proprio come questo carattere “immaginario”, astratto e non realistico, sia l’elemento fondante della tradizione giudaico-cristiana.

“Né la morale né la religione vengono a contatto, nel cristianesimo, con qualsiasi punto della realtà. Cause puramente immaginarie (Dio, anima, io, spirito, libero volere); effetti puramente immaginari (peccato, redenzione, grazia, punizione, remissione dei peccati). Un commercio fra esseri immaginari (Dio, spiriti, anime); un’immaginaria scienza della natura (completa mancanza del concetto di cause naturali); un’immaginaria psicologia (un mero fraintendimento: pentimento, rimorso di coscienza, tentazione del Diavolo, vicinanza di Dio); un’immaginaria teleologia (il Regno di Dio, il giudizio universale, la vita eterna). Questo mondo di pure finzioni si differenzia, con suo notevole svantaggio, dal mondo del sogno, per il fatto che quest’ultimo rispecchia la realtà, mentre esso falsifica, svaluta, nega la realtà”. (La sintesi è mia).

Nei suoi termini essenziali, la risposta laica alle tesi religiose potrebbe ridursi a questo: Dio come prodotto dell’immaginazione umana e del rovesciamento del principio di realtà. Quando gli esseri raziocinanti hanno considerato solida “solo la parola di Dio”, ci si è avviati sulla strada della follia con le conseguenze a tutti ben note. Intolleranza, superstizione, odio teologico, il fanatismo integralista, ostilità alla scienza, persecuzione dei diversi, umiliazione della donna, repressione del corpo, paura della felicità non sono affatto degenerazioni episodiche o di deviazioni casuali, bensì rappresentano un connotato intrinseco al fenomeno religioso, come la storia abbondantemente dimostra. La cultura laica però non sempre ha il coraggio di raccogliere la sfida sul terreno più autentico, quello filosofico, difendendo il primato della ragione sulla fede. Per questo, quando Benedetto XVI rimprovera qualcuno di essere “fuori dalla realtà”, al massimo ci si limita a un sorrisino di circostanza.

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La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
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