bimbi rom

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renato-c
00mercoledì 2 luglio 2008 16:06


Salve
in questi giorni ,molto si discutte sui bimbi rom che rubano e chiedono l'elemosina
ecco cosa dicel'Unità
www.unita.it/view.asp?idContent=76738


Famiglia Cristiana: indecenti le impronte rom


Contro le impronte da estorcere ai bambini rom scende in campo anche la rivista Famiglia Cristiana. E lo fa con lungo editoriale sul prossimo numero. Dopo la bocciatura dell´Unione europea e di molte associazioni per i diritti umani, si profila ora anche la disobbedienza civile proposta da Paolo Ferrero del Prc. Ma il leghista Roberto Maroni, che sicuramente ha la schiena dritta, ha già annunciato che non indietreggerà «neanche di un millimetro». La rivista cattolica coglie l´occasione per dare uno schiaffo ai cosiddetti "ministri cattolici" del governo Berlusconi, che si sono sdraiati sulle posizioni definite "razziste" della Lega, in questa e in altre questioni. «Alla prima prova d´esame i ministri "cattolici" del governo del Cavaliere escono bocciati, senza appello – si legga nell´editoriale, che spiega -. Per loro la dignità dell´uomo vale zero. Il principio della responsabilità di proteggere (cioè, il riconoscimento dell'unità della famiglia umana e l'attenzione per la dignità d´ogni uomo e donna), ampiamente illustrato da papa Benedetto XVI all'Onu, è carta straccia. Nessuno che abbia alzato il dito a contrastare Maroni e l'indecente proposta razzista di prendere le impronte digitali ai bambini rom».

«Avremmo dato credito al ministro -prosegue il giornale dei Paolini- se, assieme alla schedatura, avesse detto come portare i bimbi rom a scuola, togliendoli dagli spazi condivisi coi topi. Che aiuti ha previsto? Nulla. Il prefetto di Roma, Carlo Mosca, s'è rifiutato di schedare, il presidente del Veneto, Galan, ha parlato di "fantapolitica", ma il ministro non arretra d'un millimetro. Non stupisce, invece, il silenzio della nuova presidente della commissione per l'Infanzia, Alessandra Mussolini (non era più adatta Luisa Santolini, ex presidente del Forum delle famiglie?), perché le schedature etniche e religiose fanno parte del Dna familiare e, finalmente, tornano a essere patrimonio di governo».

L´editoriale prosegue impietoso anche verso il premier: «Non sappiamo cosa ne pensi Berlusconi: permetterebbe che agenti di polizia prendessero le impronte dei suoi figli o dei suoi nipotini? A sessant'anni dalle leggi razziali, l'Italia non ha ancora fatto i conti con le sue tragiche responsabilità (non ce ne siamo vergognati abbastanza). In particolare, quei conti non li ha fatti il centrodestra al governo, se un ministro propone il concetto di razza nell´ordinamento giuridico. Perché di questo si tratta. Come quando i bambini ebrei venivano identificati con la stella gialla al braccio, in segno di pubblico ludibrio».

«Oggi, con le impronte digitali, uno Stato di polizia - denuncia ancora "Famiglia cristiana" - mostra il volto più feroce a piccoli rom, che pur sono cittadini italiani. Perché non c'è la stessa ostinazione nel combattere la criminalità vera in vaste aree del Paese? Rende meno, forse, politicamente?». La rivista cattolica ripete quindi concetti espressi anche da esponenti della sinistra oggi extraparlamentare, che avevano già posto l´accento sul silenzio verso la continua espansione della criminalità organizzata nel Paese, dalla Mafia alla Camorra, all´Ndrangheta, che come confermano diverse relazioni delle forze dell´ordine ha ormai Pil superiori ad alcuni Stati europei.

«La schedatura di un bambino rom, che non ha commesso reato, viola la dignità umana. Così come la proposta di togliere la patria potestà ai genitori rom è una forzatura del diritto: nessun Tribunale dei minori la toglierà solo per la povertà e le difficili condizioni di vita. È giusto reprimere, con forza, chi nei campi nomadi delinque, ma le misure di Maroni non servono a combattere l'accattonaggio (che non è reato). C'è un solo modo perché i bambini rom non vadano a rubare: mandarli a scuola. Qui, sì, ci vorrebbe un decreto legge perché, ogni mattina, pulmini della polizia passassero nei campi nomadi a raccoglierli. Per la sicurezza sarebbero soldi ben spesi». «Quanto alle impronte, se vogliamo prenderle, cominciamo dai nostri figli; ancor meglio, dai parlamentari: i cittadini saprebbero chi lavora e chi marina, e anche chi fa il furbo, votando al posto di un altro. L'affossa "pianisti" -conclude "Famiglia cristiana"- sarebbe l'unico "lodo" gradito agli italiani».

I cattolici non sono i soli ad essere indignati dalle proposte "razziste" del governo Berlusconi. Anche Rifondazione Comunista è sul piede di guerra. «Sembra davvero che non basti nulla. Né la sonora bocciatura del Parlamento europeo né l'indignazione di tanti cittadini italiani, oltre che di tante associazioni, gruppi e autorità pubbliche», ha detto l'ex ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, del Prc. «Eppure, il governo Berlusconi non intende recedere dalla proposta razzista, barbara e incivile, oltre che palesemente anticostituzionale». «Il ministro Maroni -prosegue- dovrebbe solo vergognarsi di se stesso e di avanzare proposte simili, specialmente a 60 anni esatti dall'approvazione delle leggi razziali volute e promulgate dal fascismo. Ai cittadini di questa Repubblica non resta altro che opporsi con tutti i mezzi che hanno e che abbiamo a nostra disposizione, a partire da uno strumento classico e storico della lotta di ogni classe e ceto di ogni età contro i soprusi di ogni genere e tipo, quella della disobbedienza civile. Ecco perché io e molti altri compagne e compagni di Rifondazione comunista ci metteremo in fila per farci schedare anche noi. E spero che così faranno anche molti altri, semplici cittadini e non, gruppi, associazioni e preti».

«Non indietreggio di un millimetro», ha già ribadito il ministro dell'Interno di voler portare avanti senza esitazioni il progetto. Maroni ha definito «inventata» la polemica con l´Ue. «Non giudico la proposta di Maroni – è costretta ad ammettere il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini - ma se le impronte digitali possono servire ad obbligare quei genitori che non lo fanno a mandare i figli a scuola, ben vengano». «Credo che Maroni abbia fatto molto bene a voler proseguire nella strada tracciata. Non si parla di retate ma di identificare quelli che vivono nel nostro Paese», aggiunge il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Decisamente diverso il punto di vista dell'opposizione: per il parlamentare pd Luigi Bobba «le impronte digitali ai rom rappresentano una discriminazione odiosa nei confronti di una etnia e ancora più assurda perché riguarda anche i bambini», e per il suo collega di partito Gianclaudio Bressa «le impronte ai bambini rom rappresentano il punto più alto di un'escalation ormai intollerabile del governo».

Pubblicato il: 30.06.08
Modificato il: 01.07.08 alle ore 14.52




















pcerini
00mercoledì 2 luglio 2008 16:28
"In particolare, quei conti non li ha fatti il centrodestra al governo, se un ministro propone il concetto di razza nell´ordinamento giuridico"

Non mi meraviglia questa circostanza,la destra e' sempre stata razzista a piu' riprese nel corso della storia,e' come se il concetto di razza facesse parte del dna politico della destra.

Rainboy
00mercoledì 2 luglio 2008 17:30
Mah, tutto questo scandalo sulla proposta di Maroni. In tante circostanze questo individuo mi è sembrato un deficiente o un ipocrita (memorabili fra l'altro le sue affermazioni sul divorzio, durante lo scorso governo Berlusconi). Ma non vedo nulla di scandaloso, di razziale o di immotivato nella richiesta di prendere le impronte digitali ai bambini rom; misura che tra l'altro fa parte di un "pacchetto" molto più vasto e contenente, secondo me, cose molto peggiori come lo pseudo-indulto.
E come al solito, l'ipocrisia di chi critica a posteriori, ad un mese dalla sua approvazione.
renato-c
00mercoledì 2 luglio 2008 21:33

salve
qui il problema non è politico,ma morale
è giusto che questi bimbi devono essere sfruttati così?
educati così?
vivere così?
lasciamoli far?
o li schediamo e puniamo i genitori?
buona serata
Rainboy
00mercoledì 2 luglio 2008 21:53
Invece a me il problema sembra interamente pratico: li si deve "schedare" vale a dire attribuire loro una identità, che spesso nei paesi occidentali non hanno (per scelta esplicita dei loro genitori!).
=omegabible=
00mercoledì 2 luglio 2008 22:13
Re:
Rainboy, 02/07/2008 21.53:

Invece a me il problema sembra interamente pratico: li si deve "schedare" vale a dire attribuire loro una identità, che spesso nei paesi occidentali non hanno (per scelta esplicita dei loro genitori!).




Quoto al 100% e non solo per i motivi da te citati!!!!


omega [SM=x789055]





=omegabible=
00mercoledì 2 luglio 2008 22:53
e infatti.....

Ecco una news letter inviatami dall'Associazione "Troviamo i bambini"

QUESTI BAMBINI “NON ESISTONO”



NON ESISTERE, significa che SE TI VENDONO, nessuno se ne accorge…

2005 scomparsi 403 minori stranieri

2006 scomparsi 486 minori stranieri

2007 scomparsi 757 minori stranieri

2008 scomparsi al 1° di aprile 257 minori stranieri, facendo una semplice e basilare proiezione statistica su base trimestrale, significa che al 31 dicembre 2008, saranno 1.028…

Quindi un “fenomeno” in crescita, un commercio che aumenta VERTIGINOSAMENTE…

1.903 minori stranieri, la media di 48 al mese
quasi 2 al giorno



Di questi bambini non si sa nulla, nulla significa che molte volte NON ESISTE NEMMENO UNA FOTO, forse esiste un nome, quasi mai un cognome…

“La bambina ferma al semaforo” scompare ? Interessa a qualcuno ? Chi ha il coraggio di chiamare le forze dell’ordine per verificare di chi sia quella bambina prima che scompaia ? Pochi, pochissimi, quasi nessuno …

Il Mattino – Benevento - 22 Marzo 2007
Solo dopo otto giorni la sconvolgente denuncia alla squadra mobile di una madre rumena
Bimbo rom scompare, è giallo

Un bambino rumeno di nove anni è scomparso in città dallo scorso 12 marzo. Ma la madre,
anch’essa rumena, solo nella tarda serata di martedì ne ha denunciato la scomparsa alla Squadra Mobile della città. Una denuncia e molti dubbi che sono impegnati a chiarire gli agenti della speciale squadra della Mobile, preposta ai reati contro i minori. Tra l’altro si sta ipotizzando anche una denuncia a piede libero nei confronti della donna per il ritardo con cui si è recata a denunciare l’accaduto. A denunciare la scomparsa Anisoara Adir, una rumena di 34 anni, vedova, madre del bambino di cui non si hanno più notizie, convivente ora con un altro rom a Caivano. La donna ha raccontato, in un italiano stentato, con l’aiuto di un’altra connazionale, che lo scorso 12 marzo era giunta in città ed aveva sostato presso un semaforo in via Nenni all’angolo del supermercato Gs, insieme ad una sua parente, chiedendo l’elemosina. Alla fine della giornata si è accorta che il figlio Ionut era scomparso. La donna ha sostenuto di averlo cercato per qualche ora e alle 17 di aver fatto ritorno a Caivano in treno come era solita fare ogni volta che raggiungeva la città di Benevento. A Caivano infatti c’è un campo nomadi dove da tempo vive. «Ho creduto che si fosse allontanato e sarebbe tornato» ha aggiunto la rumena. (…)

Dopo una settimana denunci la scomparsa di un bambino ?
Della serie: “Prendiamocela con calma…”

Neonato comprato a 500 euro per fare l’accattone
15 maggio 2008

Venduto come un animaletto, e nemmeno tanto pregiato, appena 500 euro, certe razze di cani superano tranquillamente il doppio o il triplo. Ma nella trattativa si sono inaspettatamente inseriti gli investigatori della squadra mobile che, dopo cinque mesi di lavoro, hanno individuato e arrestato i protagonisti della «transazione»: la madre, il mediatore e gli acquirenti, una coppia di coniugi. Quattro romeni di etnia rom.
Le indagini partono ancora lo scorso dicembre come diramazione dell’inchiesta «Stabor 1», una vicenda di sfruttamento conclusa con l’arresto di oltre venti zingari del clan Costorari, una volta abili calderai, ora aguzzini di minorenni costretti a mendicare e rubare.
Questi miserabili individui tenevano i bambini «a guinzaglio come cani», come essi stessi si vantavano nelle intercettazione telefoniche, in una cascina a Baragiata di Pioltello, in provincia di Pavia, dove vennero poi rintracciati, e liberati, nove minorenni. (…)

Fonte
Quindi, ben vengano TUTTE LE IMPRONTE DIGITALI DI QUESTO MONDO, perchè è molto facile parlare, molto più difficile è FARE…

IL COMITATO TROVIAMO I BAMBINI
Bambini Scomparsi

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omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
Frances1
00giovedì 3 luglio 2008 00:29
L'Italia non dispone di risorse economiche e umane per poter occuparsi dei bambini Rom e garantire loro un futuro degno dell'essere umano. Siamo un paese allo sfacelo e la catastrofe è vicina.
renato-c
00giovedì 3 luglio 2008 08:16

Salve
sinceramente non vedo nessuna discriminazione in questo provvedimento.
A me personalmente le impronte digitali all'epoca del militare me le hanno fatte e non mi sono sentito discriminato.
Cosa c'è di aver paura?
Male non fare e timore non avere!
poi giustamente tutti abbiamo una carta di indentità o documento e i bambini nostri sono censiti,invece i loro no!
non si sà di chi son figli?
non sono registrati e possono essere benissimo figli rubati
esiste anche il commercio di bambini sia per scopo di guadagno come fonte da mandare ad elemosinare ,ma anche per commercio di organi.
Non sono istruiti ,ma mentre i nostri se non li mandi a scuola lo sanno e ti multano e ti processano i loro non si sà,perchè non si sà che esistono.
non vengono vacinati ecc.. ecc..
Ma ti pare che debba esistere gente che non si sà che esiste?
non siamo mica all'epoca preistorica.
il censimento serve per ragioni pratiche e organizzative .
Se tu vieni a casa mia sei il ben venuto,ma è giusto che io devo sapere chi sei,che ti annunci,che bussi,e a chi bussa sarà aperto!
buona giornata



@nounou@
00giovedì 3 luglio 2008 19:29
Io la penso diversamente come scritto qualche post fa
e concordo con Save The Children

''Al contrario, il ricorso alle impronte digitali ci sembra una misura inutile e non necessaria non solo perche' non ci sembra contribuisca in modo significativo alla protezione e sicurezza dei minori ma soprattutto perche' li discrimina rispetto a tutti gli altri bambini ai quali tale misura non viene applicata.

Inoltre temiamo che il rilevamento delle impronte digitali possa spingere eventuali sfruttatori a tenere nascosti e ancora piu' segregati quei minori Rom vittime di sfruttamento, rendendoli invisibili e inaccessibili a coloro - forze dell'ordine, servizi sociali, istituzioni della giustizia minorile, chiamati a proteggerli"

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7642959

[SM=x789062]
renato-c
00venerdì 4 luglio 2008 13:13
anche un vescovo è favorevole e critica F.C

Salve
non tutti la pensano come Famiglia Cristiana
Il vescovo di Crotone bacchetta la rivista e interviene contro

tratto da
www.miliziadisanmichelearcangelo.org/content/view/1197/1/...

Vescovo di Crotone bacchetta Famiglia Cristiana, indispensabili le impronte digitali ai rom
CITTA’ DEL VATICANO - L’ Arcivescovo di Crotone monsignor Domenico Graziani bacchetta Famiglia Cristiana. Come è noto, il prestigioso settimanale Paolino, ha lanciato un servizio molto critico nei confronti dell’iniziativa governativa che propone di prendere le impronte digitali ai bambini di etnia rom presenti in Italia. Monsignor Domenico Graziani, la cui Diocesi si trova in una zona fortemente interessata dal fenomeno immigrazione dissente con garbo dal settimanale. Eccellenza, il Ministro dell’Interno Maroni chiede di raccogliere le impronte digitali dei bimbi rom presenti in Italia. Il settimanale Famiglia Cristiana è insorto: qual è la sua posizione? “ In linea teorica, ma solo teorica, Famiglia Cristiana parla bene. Ma che ne sanno loro? Nel loro servizio partono dal classico buonismo cattolico autolesionista che alla fine premia giochi o interessi criminali molto più forti e presenti.

Il parlare chiaro mi impone poidi dire che da tempo la sinistra cavalca la tigre dell’immigrazione clandestina come strumento di lotta politica e non è giusto speculare su drammi tanto forti e penosi”. Insomma, Lei è favorevole alla presa delle impronte digitali… “ Nel concreto, si. Ho parlato a lungo con le forze di polizia, con il Prefetto e mi sono fatto un’idea chiara. Le impronte servono per dare un’identità a bimbi che spesso non la hanno. Non possedendo dati documentali si prestano al commercio degli organi, a delitti su commissione da parte di bande di adulti senza scrupoli. Insomma, tutti noi chiediamo collaborazione alla polizia e alle forze dell’ordine, quando qualcuno si muove come ha fatto il Governo, ecco le critiche. È necessario dare un’identità a questi bimbi proprio nel loro interesse e per stroncare traffici criminali”.

Passiamo all’immigrazione clandestina, la Santa Sede si è espressa in senso contrario al reato o all’aggravante, Lei di che opinione è? “Intanto non mi sembra giusto definirli clandestini, ma irregolari. Ovvio che compito dei cattolici e della Chiesa è quello della solidarietà e dell’accoglienza. Quello dell’immigrazione è un fenomeno disumano, un vero business per pochi delinquenti. Credo che il problema vada risolto con la collaborazione dei Paesi rivieraschi, anche se esprimo la mia solidarietà alle forze di polizia. L’esodo ormai è una isteria di massa e produce guadagni spaventosi per pochissimi. Ne parlo con competenza di causa. Nella mia diocesi esiste un Centro di temporanea accoglienza ormai ingestibile e lancio l’allarme: è una vera bomba ad orologeria, ormai ingestibile”.

In concreto che fare? "Coniugare solidarietà ed accoglienza, ma ridurre al minimo i tempi di permanenza. Impopolare ma è cosi, poi scattino i provvedimenti”. Eccellenza, nella Sua Diocesi ci sono molte comunità Neocatecumenali, che ne pensa un Vescovo poco tempo dopo l’approvazione degli Statuti? "Intanto analizziamo perchè è nato il movimento di Kiko. Originariamente si proponeva il compito di alleviare la vita difficile della favelas di Madrid. Mi sembra anche pacifico che liturgicamente i Neocatecumenali abbiano goduto nel passato grazie anche alla tolleranza di vescovi e cardinali razionalisti stravaganze liturgiche al limite del tollerabile, irrituale e fuori della comunione con Roma. Ora il Santo Padre ha posto rimedio e spero che tutto ciò cambi. Per dimostrare la mia tolleranza emanerò a Settembre una nota pastorale che anche in caso di non disponibilità dei parroci ad a celebrare di sera, ci siano sempre due sacerdoti diocesani di turno”.

Rubrica a cura di Bruno Volpe

renato-c
00giovedì 10 luglio 2008 11:04

salve

tratto da
www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/sicurezza-politica-10/risoluzione-impronte/risoluzione-impro...

CRONACA
Parlamento europeo vota un risoluzione: "Prima decida la Commissione"
Il governo italiano manda una lettera di "chiarimenti" a Barrot
Strasburgo avverte l'Italia
"Stop alle impronte ai nomadi"


STRASBURGO - La risoluzione sulle impronte ai nomadi, presentata da Pse, Verdi, Liberaldemocratici e Sinistra europea è passata al parlamento europeo con 336 sì, 220 no e 77 astenuti. Nel testo si mette in guarda dalla violazione delle norme "antidiscriminazione". Una richiesta di rinvio del voto, presentata dal Ppe (che ha poi deciso di votare no alla risoluzione, ad eccezione di alcuni eurodeputati rumeni e ungheresi), era stata precedentemente respinta dalla maggioranza dell'Aula.

Gli europarlamentari hanno approvato un emendamento al testo della risoluzione col quale si esortano le autorità italiane "ad astenersi dal procedere alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi i minori e dall'utilizzare le impronte digitali già raccolte in attesa dell'imminente valutazione delle misure previste annunciata dalla Commissione, in quanto questo costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione diretta fondata sulla razza e l'origine etnica".

L'assemblea ha anche approvato una proposta di modifica presentata dal gruppo di destra con la quale si fa riferimento alla risoluzione approvata dall'Europarlamemto nel gennaio di quest'anno nella quale si sollecitano gli Stati ue a risolvere il problema dei campi "illegali" dove non c'è igiene o standard di sicurezza e dove "un alto numero di bambini rom muore per incidenti domestici".

Nel frattempo al commissario Ue alla Giustizia, Jacques Barrot è arrivata una prima risposta del governo italiano alla nuova lettera della Commissione Ue per chiedere ulteriori chiarimenti sulla raccolta delle impronte digitali nei campi rom. Solo tre giorni fa il ministro Maroni aveva detto di aver chiarito "i malintesi" con Barrot. E oggi il commissario avverte: " Sulla questione dei rom occorre una soluzione effettiva e adeguata, soprattutto per quanto riguarda i minori. Occorre aiutare i rom, non stigmatizzarli".

(10 luglio 2008)
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