Gli EVP (Elettronic Voice Phenomenon) sono manifestazioni uditive e visive generate da presenze ultraterrene che riescono a comunicare con noi attraverso apparecchi elettronici di uso comune, sintonizzati su determinate, ma casuali, frequenze radio.
In seguito alla scomparsa della sua adorata moglie, un architetto di successo, riesce a mettersi in contatto con la defunta tramite, appunto, questi EVP. Ma qualcosa di strano, attorno a lui, comincia ad accadere: strane e misteriose morti cominciano a far nutrire in lui il sospetto che c'è qualcosa di losco in questa situazione...
Non è la prima volta che il cinema si occupa di queste manifestazioni, reale oggetto di studio tutt'oggi, vedasi il "Carpenteriano", straordinario "Il signore del Male" e, in misura leggermente diversa, in "Poltergeist" di Tobe Hooper.
Da un po' di tempo, inoltre, alcuni "belloni" di Hollywood, a partire dai decaduti Kostner e Keaton fino al canuto ma sempre affascinante Richard Gere, decidono spesso di interpretare personaggi all'interno di thriller con forti venature horror.
Così è successo in questo "White Noise", pellicola che negli Usa ha avuto un buon successo non giustificabile però, con la qualità della stessa, visto che si tratta di un film confuso, noioso, ripetitivo, spesso indeciso su che strade intraprendere ( tutta la seconda parte è infarcita di situazioni non proprio comprensibilissime, mentre le cadute di ritmo in tutta la prima parte sono addirittura irritanti). Regia anonima ( dello sconosciuto Gregory Sax), spaventi "telefonati" e attori non esattamente in forma: Keaton sembra abbastanza perplesso ( considerando il copione è comprensibile ) mentre Deborah Unger appare del tutto fuori parte, facendoci rimpiangere la sua indimenticata presenza in "Crash".
[Modificato da GIOLE1 04/06/2005 16.23]
[Modificato da GIOLE1 04/06/2005 16.25]