Un nemico chiamato Ponte Termico

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Etrusco
00mercoledì 30 novembre 2011 11:36
Un nemico chiamato Ponte Termico
 



Si ha un "Ponte Termico" quando il comportamento termico di una parte dell’edificio differisce da quello delle parti circostanti.

Più tecnicamente, un ponte termico è il punto di una costruzione che presenta un flusso termico maggiore rispetto alle parti vicine.
Esempi tipici sono i balconi e tutte le parti costruttive isolate in modo inappropriato.

Si parla di ponti termici “geometrici” e ponti termici “costruttivi”.
I primi sono quelli che si presentano negli angoli, in coincidenza di variazioni di direzione delle strutture, e degli elementi aggettanti.
I secondi si manifestano nei punti in cui materiali ad alta conducibiità termica penetrano in un elemento strutturale che presenta una maggiore coibentazione: balconi in calcestruzzo senza isolamento, architravi non coibentati, pilastri in c.a. che attraversano la muratura perimetrale.

Alla base di un ponte termico c’è sempre un difetto progettuale o di realizzazione.

Gli effetti negativi sono:
perdite di calore, condense superficiali, formazione di muffe, danni alle strutture, diminuzione del comfort termico e igrometrico.

La regola principe per evitare i ponti termici è realizzare una coibentazione ottimale e completa dell’edificio.

La correzione dei ponti termici, prevista dalla normativa sul risparmio energetico (L. 10 del 9/01/1991, DLgs. 192 del 19/08/2005, DLgs. 311 del 29/12/2006, DPR 59 del 2/04/2009), si può ottenere con un appropriato utilizzo di pannelli termocoibenti e con altri accorgimenti tecnici nella fase progettuale ed esecutiva.








Etrusco
00mercoledì 30 novembre 2011 11:39

Etrusco
00mercoledì 30 novembre 2011 11:59

Esempi di correzione del ponte termico

 

Applicazione a malta/con collante di listelli in laterizio su pannelli multistrato in lana di legno e cemento ancorati alla struttura tramite staffe metalliche inglobate nel getto.

 

Applicazione di listelli in laterizio con collante su fodera di Calcestruzzo Cellulare Autoclavato.



 

Nel caso di strutture intelaiate, l’eliminazione del ponte termico in corrispondenza dei pilastri può essere ottenuta mediante l’isolamento degli stessi sul lato interno.

 

Il ponte termico in corrispondenza dei davanzali può essere efficacemente eliminato interrompendo il davanzale esterno in corrispondenza dello strato isolante, e collocando un davanzale separato sul lato interno.

Etrusco
00venerdì 16 gennaio 2015 00:30

Ponti termici tra il solaio orizzontale e il pilastro e d'angolo


I ponti termici possono essere presenti in diversi punti dell'edificio: analizziamo a fondo quelli tra il solaio orizzontale e il pilastro e d'angolo


Di
Pubblicato sul Canale edilizia il 13 gennaio 2015

 

Nella connessione tra il solaio orizzontale e gli elementi verticali puntuali (pilastri) possono esserci ponti termici dovuti alla connessione tra l’elemento orizzontale e il pilastro. In questi casi il flusso di calore, discendente o ascendente, attraversa elementi con sezione e dimensioni diverse. Lo strato isolante può essere posizionato al di sopra del solaio oppure, nel caso dei pilastri posti in ambienti sottostanti non riscaldati, può avvolgere l’intero pilastro e parte dell’estradosso del solaio con una configurazione detta ‘a fungo’ che consente di ridurre il coefficiente di trasmissione lineica (ψ) o puntuale (χ).

Schemi delle principali configurazioni della connessione tra pilastro e solaio orizzontale: a) basamento del pilastro e solaio orizzontale verso ambiente esterno; b) testa del pilastro e solaio; c) esempio di isolamento “a fungo” per correggere il coefficiente di trasmissione lineica del ponte termico. 

 

Simili ponti termici puntuali si hanno nella connessione solaio-pilastro alla base del pilastro. In questi casi, la dimensione geometrica L dovuta al pilastro è di tipo puntuale (χ), quindi a-dimensionale.

 

I ponti termici d’angolo

I ponti termici dovuti alla presenza di angoli della parete esterna perimetrale sono dovuti alla discontinuità geometrica dell’involucro esterno e possono essere costituiti dalla mera variazione geometrica della sezione del muro nell’angolo della parete oppure dalla contemporanea co-presenza della variazione di sezione e dei materiali, come ad esempio nel caso in cui nell’angolo sia presente il pilastro della struttura portante.

Schema delle possibili configurazioni del ponte termico d’angolo: a) flusso di calore nel caso di ponte termico con geometria “convessa” verso l’esterno (in alto) e nel caso di geometrica “concava” (in basso; b) schema posizionamento dello strato isolante, interno, intermedio, esterno o senza strato isolante; c) ponte termico geometrico d’angolo con pilastro strutturale, con il possibile posizionamento dello strato isolante; d) dimensione geometrica L del ponte termico d’angolo nel caso di configurazione concava (a sinistra) o convessa (a destra)


Inoltre l’angolo può essere verso l’esterno, nel caso in cui incrocio tra la pareti formi un angolo convesso rispetto alla geometrica dell’involucro, oppure verso l’interno nel caso in cui sia un angolo concavo. La differenza incide sul flusso di calore, che avrà, dall’interno verso l’esterno, una geometria diversa di distribuzione all’interno della struttura.

Nei ponti termici d’angolo è determinante la continuità dello strato isolante che può essere posizionato:

  • verso l’interno dell’ambiente climatizzato, garantendo continuità dell’isolamento, ma con il rischio di temperatura di saturazione in prossimità della parete interna del fabbricato;

  • nello strato intermedio, con distribuzione continua (non interrotto) o interrotto dalla presenza del pilastro, oppure può essere presente una situazione in cui lo strato intermedio si ferma in prossimità del pilastro che, a sua volta, è isolato dall’esterno;

  • nello strato esterno, sia sul pilastro d’angolo, sia sul resto delle due pareti;

  • in ultimo, può essere assente.

In ogni caso, la dimensione geometrica Ldi questi ponti termici è l’altezza dell’angolo del fabbricato, da solaio a solaio a seconda della modalità di scelta delle misure: interne, intermedie o esterne.

LEGGI ANCHE: Ponti termici nei solai intermedi e all'attacco con la copertura



L'autore:Kristian Fabbri : Architetto, professore a contratto di Fisica Tecnica Ambientale e Modellazione del Comportamento Energetico DA - Dipartimento di Architettura, Alma Mater Studiorium Università di Bologna, consulente associazioni di Categoria Nuova Quasco e Regione Emilia-Romagna in materia di prestazione e certificazione energetica degli edifici, mercati ambientali ed Energy management. Ha all'attivo pubblicazioni in riviste e convegni internazionali e nazionali oltre a monografi e di manualistica tecnica.


Riferimenti Editoriali:Ponti termici negli edifici:

I ponti termici costituiscono uno degli aspetti più complessi nella valutazione della prestazione energetica degli edifici. Il volume è un utile ed agile strumento per tutti i professionisti del settore edile (architetti, ingegneri, geometri, periti edili e termotecnici), per individuare valutare e correggere le discontinuità termiche dovute alla presenza di ponti termici negli edifici.

Gli Autori analizzano cause e tipologie dei ponti termici, ne descrivono le conseguenze sull'edificio e sul comfort termico interno (aspetti energetici, igienico-sanitari, riduzione di comfort) e offrono soluzioni ed esempi per gestire il calcolo dei ponti termici e la correzione dei punti critici per migliorare l'efficienza energetica dell'edificio.

Una ricca sezione finale di casi ed esempi spiega in modo chiaro come operare interventi efficienti per le correzioni dei ponti termici.

Autore: Kristian Fabbri, Cosimo Marinosci   •   Editore: Wolters Kluwer Italia   •   Anno: 2014

Vai all'approfondimento tematico

Etrusco
00lunedì 16 febbraio 2015 19:38



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Capitolato per la Posa in Opera del Serramento


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Il capitolato di posa in opera del serramento è uno strumento molto utile al progettista e in alcuni casi, anche al serramentista
che saprà sin dall’inizio quali sono i prodotti da utilizzare per garantire al committente una posa in opera “qualificata” del serramento. 


Non è quindi sufficiente inserire la sola voce relativa al serramento nel capitolato affidando successivamente la posa in opera al

“… Posa in opera su controtelaio o muratura con squarci rifiniti, da computarsi a parte, compreso tiro in alto e calo dei materiali e ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d’arte “.

Come per il serramento, anche la posa in opera deve avere il proprio capitolato e se non dovesse bastare, sarebbe preferibile che al capitolato seguano anche delle tavole grafiche che chiariscano ciò che è riportato nella voce.



Un capitolato per la posa in opera del serramento deve innanzi tutto trattare due giunti, quello tra muratura e controtelaio e serramento, che sarà detto primario, e quello tra controtelaio e serramento, che sarà detto secondario. E’ giusto quindi che all’interno del capitolato vi sia anzitutto questa prima distinzione.

Una volta identificati i due giunti, anche detti nodi, primario e secondario, si definiscono quelle che sono le caratteristiche tecnico-prestazionali dei prodotti che verranno usati.

Il giunto è ciò che divide l’interno dall’esterno e deve garantire tenuta all’aria, vento e pioggia battente e inoltre deve garantire isolamento termo-acustico al fine di scongiurare fenomeni di condensa superficiale e/o formazione di muffa.

E' buona norma suddividere i due nodi in tre parti, comunemente detti livelli di isolamento termico e acustico:

  1. il livello interno, sarà il primo livello che s’incontra dall’interno verso l’esterno del serramento
  2. il livello intermedio, invece, sarà quello immediatamente successivo a quello interno, vale a dire quello che si pone tra l’interno e l’esterno
  3. il livello esterno, infine, come già anticipato, sarà l’ultimo livello che s’incontra verso l’esterno del serramento.






I tre livelli hanno funzioni diverse, motivo per cui è indispensabile utilizzare prodotti con caratteristiche fisiche differenti.

  • Il livello interno deve impedire il passaggio di aria, quasi sempre ricca di umidità, dall’interno verso l’esterno. L’umidità contenuta nell’aria infatti, man mano che incontra zone a temperature più basse, tenderà a condensare. La presenza di condensa nel livello intermedio può compromettere la prestazione del giunto, causando, a lungo andare, formazione di muffa.
  • Il livello intermedio invece è quello che deve garantire isolamento termico e acustico. E’ quindi preferibile usare prodotti isolanti che siano caratterizzati da una bassa conducibilità termica e un’elevata elasticità, tale da assorbire quelli che sono i movimenti del giunto di posa. Non meno importante è infine la capacità del materiale a non fessurarsi, impedendo al rumore di passare. E’ importante sottolineare che isolamento termico ed acustico non sono ottenibili mediante gli stessi prodotti. Un materiale elastico difficilmente avrà una massa tale da garantire un’adeguata protezione dalle basse frequenze, mentre sarà un ottimo deterrente per le alte frequenze.
  • Il livello esterno infine, è a mio avviso quello più importante. Deve infatti garantire protezione dagli agenti atmosferici, vento, pioggia e acqua stagnante che si accumula nella parte inferiore. Deve inoltre garantire impermeabilità all’aria e quindi anche al vapore, impedendo all’umidità esterna di entrare nel giunto, soprattutto nei periodi estivi e infine garantire che l’eventuale umidità accumulata nel giunto possa fuoriuscire.

La corretta migrazione del vapore acqueo all’interno del giunto di posa è un aspetto molto importante. A tal proposito è buona norma utilizzare materiale la cui resistenza al passaggio di vapore diminuisca man mano che si passa dall’interno all’esterno.

Ciò che quantifica la resistenza al passaggio di vapore altro non è che il valore μ, che indica quanta resistenza oppone un materiale al passaggio del vapore. Più è grande μ, maggiore è l’impermeabilità al vapore acqueo del materiale.

Una volta acquisiti questi concetti base si scoprirà come questi possano essere applicati a qualsiasi tipo di posa in opera, con svariati materiali di posa. E’ sempre però buona norma corredare il capitolato di posa in opera con dei disegni esemplificativi.

Esistono diversi produttori e/o distributori in grado di offrire a tecnici o progettisti capitolati di posa in opera. A tal proposito si segnalano due siti:

www.posaclima.it
www.lalibertadetro.it



A cura di Guido Alberti

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Etrusco
00mercoledì 11 marzo 2015 00:17
Sfoglialo on line in formato .pdf

Ponti termici. Analisi e Ipotesi risolutive
Maria Elisabetta Ripamonti, Francesco Claudio Dolce
43,20 € ISBN 9788857904368
272 pagine | 2015 - II edizione edizione
CD allegato
Descrizione

Panoramica sui concetti relativi ai ponti termici e ipotesi risolutive con differenti soluzioni tecniche in Low Energy Building e nelle riqualificazioni energetiche. Il saggio Ponti Termici, aggiornato alla seconda edizione, è destinato a chi opera nelle nuove costruzioni edili e nel comparto delle riqualificazioni energetiche del patrimonio edilizio esistente, a professionisti sensibili e a certificatori attenti a una rigenerazione urbana sostenibile, e vuole fornire un valido strumento di lavoro e di studio anche per gli studenti universitari e degli istituti tecnici con specializzazione in termotecnica, edilizia ed energia.

Le direttive europee prevedono edifici a energia quasi zero nei prossimi anni in risposta alla dipendenza da fonti di energia fossile ormai inammissibile. Una delle caratteristiche principali degli edifici passivi e in quelli a energia quasi zero è proprio la risoluzione dei ponti termici che devono essere individuati, calcolati e corretti. Spesso trascurata e non risolta in passato, la risoluzione dei ponti termici consente il raggiungimento delle ottime condizioni di comfort secondo lo standard passivo e permette la riqualificazione energetica in funzione del contesto climatico in cui l'edificio è inserito pur nel rispetto dei principi di una Passivhaus.

Nell'ampia bibliografia sull'efficienza energetica mancava un testo così dettagliato e completo nelle analisi, nel rigore scientifico e nella ricchezza dei dati. Gli autori hanno esposto in modo molto chiaro l'argomento aggiungendo peraltro formule, definizioni, tavole grafiche, schemi, immagini, tabelle ed esempi pratici e concreti per progettare un involucro edilizio senza ponti termici sia nelle nuove costruzioni passive che nelle ristrutturazioni a basso consumo energetico. Il volume contiene anche dettagli costruttivi in formato digitale (CD) nelle diverse tipologie edilizie, sia nelle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni, con file DWG.

In riferimento ai ponti termici non basta inserire qualche dato nel calcolatore per avere tutti i conti già pronti, poiché non è più possibile eseguire operazioni meccaniche senza la necessaria consapevolezza. Il testo è pertanto necessario a saperli non solo calcolare ma anche individuare e correggere.

Link

Libri correlati:

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Riqualificazione energetica dell’involucro edilizio
Lucchi

Copertina di Involucro trasparente ed efficienza energetica
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Zinzi, Agnoli

Copertina di Diagnosi energetica strumentale degli edifici
Diagnosi energetica strumentale degli edifici
Lucchi

Copertina di Fessurazioni nelle strutture
Fessurazioni nelle strutture
Menditto
Etrusco
00venerdì 10 aprile 2015 23:57

Ponti termici: quali software per il calcolo?


Attraverso i software e' possibile effettuare il calcolo numerico dei ponti termici presenti nell'involucro edilizio. Ecco una sintesi delle loro caratteristiche


Di
Pubblicato sul Canale edilizia il 09 dicembre 2014

Solitamente i software che implementano i codici di calcolo numerico hanno una grande flessibilità per la valutazione dell’analisi di dettaglio sia delle temperature che dei flussi termici che portano alla determinazione della trasmittanza termica del ponte termico Ψ. Spesso però sono di difficile utilizzo e richiedono costi notevoli per l’acquisto della licenza. Sono disponibili anche software totalmente gratuiti, ma che non restituiscono direttamente il risultato voluto; in alcuni casi sono necessari ulteriori calcoli oltre a quelli del software per poter ottenere la trasmittanza termica del ponte termico.

I metodi di calcolo a elevata precisione, detti anche metodi numerici, possono essere classificati in due tipi: metodo agli elementi finiti e metodo alle differenze finite. Entrambi i metodi prevedono una suddivisione dell’oggetto di calcolo considerato in piccole celle (discretizzazione del modello); in linea di massima più è fine la suddivisione (numero di celle elevato), più alto sarà il dettaglio risolutivo ovvero più accurati saranno i risultati. Un elevato numero di suddivisioni comporta, di conseguenza, un elevato numero di equazioni da risolvere in quanto il numero delle suddivisioni è proporzionale al numero delle equazioni.

Le tecniche di risoluzione possono essere sia di tipo diretto che di tipo iterativo. In generale molti software di calcolo implementano il secondo tipo di risoluzione, più adatto per la ricerca della soluzione ottimale. La soluzione ottimale identifica il campo delle temperature all’interno dell’oggetto. Le temperature delle celle o delle suddivisioni ottenute dal calcolo possono essere utilizzate per valutare le restanti temperature tramite interpolazione. Di conseguenza possono essere valutati tutti i flussi termici entranti e uscenti per l’oggetto di calcolo.

Requisiti dei software per calcolare i ponti termici

In Europa i software per il calcolo dei ponti termici devono rispettare i requisiti di validazione riportati nell’Appendice A della norma UNI EN ISO 10211. Attualmente sul mercato esistono vari software validati alla suddetta norma in grado di analizzare e calcolare sia un ponte termico bidimensionale che tridimensionale. Si riporta un elenco in tabella non esaustivo dei software validati secondo la norma EN ISO 10211, specificando il tipo di modello 2D o 3D e se è possibile ottenere direttamente la trasmittanza del ponte termico Ψ.

 

Il metodo di calcolo numerico adottato dai software per i ponti termici

Sebbene l’uso di un software validato sia una condizione necessaria per valutare un ponte termico in accordo alla norma EN ISO 10211, il risultato ottenuto può non essere corretto se non vengono rispettati i requisiti richiesti dalla norma.

In generale, il metodo di calcolo deve potere fornire le temperature e i flussi termici in ogni punto del componente da valutare. Inoltre il grado di suddivisione dell’oggetto (cioè il numero di celle o dei nodi) deve poter essere definito dall’utilizzatore (nei limiti della capacità della macchina).

Un altro requisito richiesto dalla normativa è che, all’aumentare del numero delle suddivisioni, la soluzione del metodo da validare converga a una soluzione analitica (se esiste una soluzione). Questo comporta che la creazione del modello non è banale e il risultato finale potrebbe non essere accurato come richiesto dalla normativa. La UNI EN ISO 10211 riporta che il numero di suddivisioni deve essere determinato in modo da minimizzare l’errore percentuale tra due risultati di flussi termici: il primo valutato con un certo numero di nodi (ad esempio “n”) e il secondo determinato con un numero di nodi pari al doppio (nello specifico pari a “2n”). La differenza dei due flussi termici calcolati non deve essere maggiore dell’1% altrimenti bisogna aumentare il numero delle suddivisioni fino a che il criterio non sia soddisfatto.

Alcuni software di calcolo sono implementati in modo da permettere una suddivisione automatica, mentre in altri il numero dei nodi è determinato dall’utente. In altre parole, non è sufficiente usare un software di calcolo numerico per ottenere un risultato accurato, ma è necessario utilizzare le impostazioni correttamente. Per questo motivo, nel caso in cui il software renda disponibile un report di calcolo, è necessario allegare alla eventuale relazione di calcolo, oltre al coefficiente di accoppiamento L2D o L3D, il numero di suddivisioni, la trasmittanza termica lineica Ψ (o quella puntuale X) e la differenza dell’errore residuo in funzione dal numero di suddivisioni scelto.

LEGGI DI PIU' SUI PONTI TERMICI: Come individuare un ponte termico con la termografia

Valutazione e classificazionele discontinuita' termiche; un caso pratico di ponte termico da correggere


Etrusco
00martedì 17 novembre 2015 18:09

PONTI TERMICI NEGLI EDIFICI normativa, calcoli, tecniche di correzione


CONVEGNO/SEMINARIO

21/11/2015 - Evento Online

Obiettivi:
Il seminario si propone di offrire, sulla base di un caso reale (appartamento urbano), un esempio di applicazione della più recente normativa in materia di efficienza energetica degli edifici. L’attenzione è rivolta in particolare ai ponti termici ed a come essi intervengono nei calcoli relativi all’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Vengono inoltre descritte le principali tecniche per correggerli.  

A chi è Rivolto:
Le seguenti figure sono particolarmente invitate a seguire questo seminario:

  • Progettisti Edili ed Impiantisti
  • Energy Manager
  • Esperti in Gestione dell'Energia (EGE)
  • Responsabili degli Approvvigionamenti
  • Tecnici Certificatori
  • Installatori di Materiali ed Apparecchiature Impiantistiche

Documentazione Rilasciata:
A fine corso verrà rilasciato il materiale utilizzato a lezione e relativo Attestato di Partecipazione in formato digitale.

Programma e iscrizione

Per maggiori informazioni:
AGHAPE AMBIENTE: Tel: 0542 016706/07 www.ambiente.aghape.it


Etrusco
00mercoledì 18 novembre 2015 14:29

I ponti termici tra norme, calcoli e criticità: intervista a Kristian Fabbri


Kristian Fabbri, autore con Cosimo Marinosci di un volume sul tema, ci illustrara le sfide principali poste ai professionisti dal calcolo dei ponti termici. Tra norme che cambiano e competenze limitrofe



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Architetto e professore a contratto di Fisica Tecnica Ambientale e Modellazione del Comportamento Energetico presso l’Alma Mater Studiorium Università di Bologna, Kristian Fabbri è autore – insieme all’ing. Cosimo Marinosci – di un volume recentemente edito da Wolters Kluwer Italia e dedicato ai “Ponti termici negli edifici. Valutazioni, Calcolo, Correzioni, Interventi”. Il testo si pone come guida agile dal taglio spiccatamente pratico e si rivolge ai progettisti e tecnici alla ricerca di una corretta valutazione dei ponti termici. Abbiamo chiesto a Fabbri di fare il punto sulla diffusione della tematica dei ponti termici tra i professionisti, sulle principali problematicità che vengono riscontrate e sull’approccio adottato per il volume.


 


La tematica dei ponti termici in edilizia non sempre viene affrontata compiutamente, dedicando poca attenzione al contenimento energetico. Il libro esamina questa problematica, cercando di capire e risolvere alcune criticità; quali sono gli aspetti più difficili o quelli meno considerati dal professionista?


I tecnici si appassionano molto al tema dei ponti termici, ma in alcuni casi l’approccio risulta “talebano”, ovvero con la determinazione che il ponte termico debba essere risolto sempre e comunque. Nello strutturare il libro ci siamo rivolti sia a chi già conosce l’argomento, sia a chi ancora non l’ha mai affrontato; per questo la prima parte del testo tratta la definizione di ponte termico come discontinuità, la descrizione delle grandezze fisiche che lo caratterizzano e il riferimento normativo per il calcolo delle prestazioni energetiche. Segue una classificazione tecnologica, ottenuta ridisegnando a mano le tipologie di ponte termico (pur essendo Marinosci e il sottoscritto fisici tecnici), in cui mostriamo i criteri per determinare la posizione delle discontinuità rispetto all’involucro edilizio e valutiamo la posa in opera d’infissi e strati isolanti. Nell’ultima parte del volume, un paragrafo illustra i consigli per CTU e CTP nel caso di consulenze giuridiche, in quanto i ponti termici rappresentano un facile rischio di contenzioso, soprattutto nelle nuove costruzioni, per le quali si pretendono alte prestazioni energetiche. Infine offriamo 26 casi studio critici sulla correzione dei ponti termici negli edifici, elaborati insieme ai colleghi ingegneri Cristiano Preto, Raffaele Fasanella e Marco Boscolo. L’obiettivo generale è stato quindi quello di approfondire il tema dei ponti termici in maniera “laica”.


 


Esiste un approccio differente quando si parla di ponti termici esistenti o di ponti termici in nuove edificazioni?


La distinzione riguarda i termini ponte termico corretto e correzione del ponte termico. Ponte termico corretto è una definizione che proviene dalla normativa, mentre la correzione del ponte termico si raggiunge quando la trasmittanza della parete fittizia è minore del 15% di quella della parete corrente. Questo per dire che correggerlo non significa eliminarlo, bensì attenuarlo (il ponte termico rappresenta un dato fisico difficile da eliminare se non in casi davvero particolari). Entrambi noi siamo consulenti della Regione Emilia Romagna in materia di prestazione e certificazione energetica degli edifici, per questo riteniamo importante chiarire al tecnico la distinzione e spiegargli come utilizzare i software per correggere un ponte termico agendo sulla trasmittanza, sullo strato isolante o sulla soluzione tecnologica, nuova o esistente che sia.


 


Il libro è indirizzato sia a professionisti che non; ma quali sono i consigli che rivolgete a ingegneri, architetti e geometri, tre figure professionali che probabilmente si approcciano a risolvere lo stesso problema in maniera differente, sulla base dei propri studi e della propria esperienza?


Per quanto riguarda l’approccio, dipende da che cosa il professionista sia intento a fare, se perizia o progettazione. Ma distinguendo le professioni, gli ingegneri avranno modo di approfondire alcuni argomenti già trattati durante gli studi, come i metodi di calcolo numerico. Per architetti e geometri, non sempre specialisti in prestazione energetica, potrebbe essere utile una rassegna di soluzioni tecnologiche, che noi sostituiamo con quelle informazioni mirate a leggere e correggere i ponti termici in qualsiasi situazione, sia progettuale, che in opera. Argomenti spesso discussi nei corsi di formazione, ovvero come riconoscere un ponte termico, come ridisegnarlo e come calcolarlo in base alla prestazione energetica.


 


Ci siamo accorti che spesso i clienti richiedono manuali sui ponti termici, come se non ne avessero mai sentito parlare. Allo stesso modo, un’altra domanda frequente riguarda il più recente aggiornamento alle normative: i ponti termici sono compresi nelle nuove norme UNI/TS 11300 parte I, recentemente pubblicate?


La fisica non varia e la legge di Fourier sarà sempre quella. Il libro nasce con l’idea di proporre un volume che non invecchi, nonostante il settore dell’energia corra più veloce di quello dell’edilizia. Riportiamo per questo motivo quei criteri universali come il glossario, il metodo all’infrarosso e le formule, che non sono cambiate e non cambieranno, per il calcolo del coefficiente di trasmissione lineica, definite così già negli anni 80. Quindi il libro è sicuramente aggiornato e fornisce tre metodi validi per il calcolo dei ponti termici, come richiesto dalle rispettive norme. Il calcolo numerico agli elementi finiti è stabilito dalla UNI EN ISO 10211, l’atlante dei ponti termici è conforme alla UNI EN ISO 14863, mentre il metodo forfettario (UNI/TS 11300-1) è stato recentemente eliminato a favore degli altri due procedimenti più precisi. Attraverso tre esempi pratici illustriamo passo per passo l’applicazione del metodo analitico UNI EN ISO 10211 per il calcolo del coefficiente di trasmissione lineica sulla base dell’output restituito dai software.


 


Concludiamo dicendo che è necessario formare i professionisti sul tema dei ponti termici, istruendoli con una base solida di competenze e non limitandosi a fornire le informazioni più comuni.


Spesso infatti, nei convegni aperti o in corsi di formazione, è difficile capire il livello di conoscenza dei propri interlocutori. A volte ci si imbatte in tecnici esperti come Cristiano Preto (ingegnere che da tempo si occupa di modellazione dettagliata agli elementi finiti) o Marco Boscolo, altre volte invece ci si relaziona con tecnici inesperti. Marinosci e io abbiamo quindi cercato di fornire, attraverso questo agile manuale, le informazioni necessarie affinché il professionista possa operare in autonomia sul tema.


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Etrusco
00martedì 24 novembre 2015 10:31
Come redigere il nuovo APE UNICO 2015 con TermiPlan 2016 (VIDEO)

Dal 1° ottobre 2015 entrerà in vigore il nuovo APE Unico 2015, TermiPlan 2016 è predisposto per poter effettuare i calcoli secondo normativa.

TermiPlan 2016: introdotti importanti aggiornamenti:

- A partire dal 1 Ottobre 2015 entreranno in vigore le disposizioni sul nuovo Attestato di Prestazione Energetica degli edifici.
- La principale novità è l’introduzione di un APE UNICO e di un unico modello di AQE (attestato di qualificazione energetica) per tutto il territorio nazionale.
- Il nuovo Attestato di Prestazione Energetica comprenderà un maggior numero di classi energetiche. Si passerà, infatti, da 7 a 10: dalla A4 (la migliore) alla G (la peggiore).
- Nuovo aspetto grafico di APE, più chiaro e comprensibile a tutti.
- Nuova classificazione degli edifici e una nuova metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici (che si basa sull’edificio di riferimento).
- Nuovi modelli di relazione tecnica per le varie tipologie di interventi edilizi: nuova costruzione, ristrutturazioni importanti di I e II livello, riqualificazione energetica e di uno spazio dedicato alle raccomandazioni sugli interventi migliorativi.

- See more at: blog.analistgroup.com/software-ape-unico-2015/#sthash.cJ26H...
Etrusco
00domenica 29 novembre 2015 14:54

Ponti termici negli infissi: cassonetti e davanzali


Come si verifica, da cosa dipende e come si corregge la presenza di ponti termici negli infissi all’altezza dei cassonetti e dei davanzali?


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I ponti termici dovuti all’installazione degli infissi dipendono dal posizionamento degli elementi di raccordo con la struttura, come i cassonetti o i davanzali.

Dettaglio degli elementi di connessione con la parete verticale nella parte superiore dell’infisso (cassonetto), e nella parte inferiore (davanzale)

 

I ponti termici nei cassonetti

Uno dei ponti termici legati agli infissi è la connessione superiore dell’infisso con la parete, che può prevedere o meno altri componenti come i cassonetti per gli avvolgibili (tapparelle) per la messa in opera delle tapparelle o altri elementi schermanti esterni.

I cassonetti sono elementi che contengono gli avvolgibili, e sono posizionati al di sopra delle finestre; possono essere integrati con i serramento stessi, oppure posizionati al di sopra dell’architrave degli infissi.

I cassonetti sono elementi ‘deboli’ dell’involucro perché intercapedini d’aria, quindi con bassa resistenza termica. In questi casi bisogna cercare di posizionare il cassonetto in continuità o, meglio ancora, verso l’esterno dello strato isolante, oppure, per evitare i ponti termici, occorre isolare i cassonetti o utilizzare cassonetti già isolati.

 

I ponti termici nei davanzali

Nel caso in cui i davanzali (detti anche bancali) siano costituiti da un unico elemento, essi hanno un ruolo importante nella sezione verticale, andando a costituire l’elemento di connessione diretta tra l’interno e l’esterno degli ambienti.

Si possono ridurre i ponti termici se si “spezzano” i davanzali in due parti, una verso l’interno e una verso l’esterno, intervallate dall’infisso.

In commercio esistono davanzali costituiti da un isolamento al suo interno. Tale soluzione garantisce una riduzione del ponte termico del 50-60% rispetto a un davanzale tradizionale.

Tra le altre soluzioni innovative per la riduzione di questi ponti termici vale la pena ricordare quella del ‘rivestimento. Si tratta di una soglia aggiuntiva da appoggiare a quella preesistente avente uno sporto fino allo spessore dell’eventuale cappotto esterno. Lo sporto ricopre la soglia anche verticalmente in modo da ridurre le dispersioni termiche del ponte termico.

Taglio termico del bancale mediante il controtelaio della finestra

 

Un’altra tecnica valida per ridurre i ponti termici dei davanzali è quella di creare un taglio termico nel bancale. Questo può essere ottenuto o attraverso l’inserimento di materiale isolante (il davanzale quindi risulta diviso in due parti) o attraverso l’inserimento di un controtelaio con lo stesso scopo dell’isolante ma con caratteristiche di resistenza meccanica superiori. 

Riduzione del ponte termico del davanzale tramite un rivestimento isolante

LEGGI ANCHE: Ponti termici nei serramenti e negli infissi: norme di riferimento

 

L’autore Cosimo Marinosci

Ingegnere, ricercatore del Dipartimento di ingegneria Industriale (DIN), Scuola di Ingegneria e Architettura, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, consulente per NuovaQuasco e Regione Emilia-Romagna in materia di prestazione e certificazione energetica degli edifici, Esperto in Gestione dell’Energia (EGE) e sulle tematiche riguardanti le simulazioni energetiche dinamiche degli edifici. Ha all’attivo pubblicazioni scientifi che su riviste nazionali e internazionali. 

 Riferimenti Editoriali:

Ponti termici negli edifici

I ponti termici costituiscono uno degli aspetti più complessi nella valutazione della prestazione energetica degli edifici. Il volume è un utile ed agile strumento per tutti i professionisti del settore edile (architetti, ingegneri, geometri, periti edili e termotecnici), per individuare valutare e correggere le discontinuità termiche dovute alla presenza di ponti termici negli edifici.

Gli Autori analizzano cause e tipologie dei ponti termici, ne descrivono le conseguenze sull’edificio e sul comfort termico interno (aspetti energetici, igienico-sanitari, riduzione di comfort) e offrono soluzioni ed esempi per gestire il calcolo dei ponti termici e la correzione dei punti critici per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio.

Una ricca sezione finale di casi ed esempi spiega in modo chiaro come operare interventi efficienti per le correzioni dei ponti termici.

Autore: Kristian Fabbri, Cosimo Marinosci   •   Editore: Wolters Kluwer Italia   •   Anno: 2014

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Etrusco
00mercoledì 3 febbraio 2016 17:45

Ytong Taglio Termico TT, per risolvere il nodo dei ponti termici


YTONG

Presentato a Klimahouse di Bolzano il nuovo blocco termico garantisce ottime prestazioni isolanti e meccaniche


03/02/2016


Novità assoluta presentata da Xella a Klimahouse 2016, il blocco Ytong Taglio Termico è stato sviluppato dai laboratori di ricerca, a partire dalle eccellenti caratteristiche della tecnologia del calcestruzzo cellulare Ytong.
Si tratta di un prodotto innovativo, performante, versatile e dalle ottime prestazioni isolanti e meccaniche, in grado di risolvere definitivamente il nodo dei ponti termici e la risalita di umidità capillare nelle murature. Il blocco Ytong Taglio Termico è inoltre estremamente leggero, facile da sagomare e non richiede particolari prodotti complementari per la posa in opera.

Ytong Taglio Termico TT


Si tratta di un elemento da muratura in calcestruzzo cellulare cui viene aggiunto un additivo idrofobo che ne determina la specificità e le proprietà uniche. Può essere utilizzato  in molteplici applicazioni, risolvendo i ponti termici che solitamente si formano in tre caratteristici nodi costruttivi:

  • la fondazione,
  • il pavimento del piano terra o di separazione con ambienti non riscaldati,
  • i bordi delle finestre e la gronda della copertura.

L'utilizzo del blocco TT garantisce importanti vantaggi anche nel bilancio energetico di un edificio:

- le proprietà idrofobe del blocco consentono di frenare la risalita di umidità capillare, proteggendo la muratura da tutte le patologie che ne conseguono, ovvero sfarinamenti o distacchi dell’intonaco, macchie di umidità, formazione di muffe e proliferazione di alghe.

- Le caratteristiche di isotropia e isolamento termico del blocco (conforme ai requisiti del D.M. 26/03/2015 di attuazione della legge 90/2013, in vigore dal 01/08/2015 e ai requisiti di CasaClima) consentono di correggere in modo efficace i ponti termici tipici delle murature tradizionali. Infatti i mattoni forati soffrono di una differenza di capacità isolante fra la direzione verticale e quella orizzontale: la faccia del mattone a contatto con le fondazioni, con i solai freddi o con i bordi delle finestre, proprio a causa dei fori, non è in grado di bloccare la dispersione termica nel senso verticale compromettendo così l’efficacia dell’isolamento dell’involucro e creando pericolosi abbassamenti della temperatura nelle zone limitrofe che possono dar luogo a problemi di condensa e muffe.

   Isolamento del piede delle murature esterne

Il blocco Ytong TT è disponibile in 4 spessori da 10, 12, 24 e 30 cm. e si integra in modo naturale con tutti i tipi di mattone senza creare discontinuità strutturale, per la realizzazione del primo corso di murature esterne o divisori interni.

Isolamento murature interne Isolamento davanzale

Posati nel punto di contatto fra la piastra di fondazione - o solai a contatto col terreno o con locali non riscaldati - e le pareti verticali, siano esse esterne o pareti divisorie, i blocchi Ytong TT creano una fondamentale continuità di isolamento fra le coibentazioni classiche di pavimenti e pareti, proteggendo la superficie orizzontale sotto la prima fila di mattoni dalle basse temperature esterne e le intere pareti dall’umidità capillare.
Inoltre i blocchi Ytong TT garantiscono una resistenza meccanica sia a compressione che a taglio, adeguata anche per gli edifici esposti ad alto rischio sismico.
Fonte


Etrusco
00lunedì 22 febbraio 2016 20:26

Stop ai ponti termici con il nuovo Blocco Ytong Taglio Termico TT


Arriva da Xella questo elemento da muratura in calcestruzzo cellulare
con aggiunta di un additivo idrofobo che ne determina le prestazioni isolanti e meccaniche ottimali





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Dai laboratori di ricerca e dall’esperienza Xella nasce un prodotto assolutamente innovativo che rivoluzionerà il modo di costruire, andando (è il caso di dire) alla base del problema per risolvere definitivamente il nodo dei ponti termici e la risalita di umidità capillare nelle murature.

Xella ha messo a punto, sfruttando le eccellenti caratteristiche della tecnologia del calcestruzzo cellulare Ytong, una soluzione innovativa, semplicissima, caratterizzata da prestazioni isolanti e meccaniche ottimali, in grado di integrarsi perfettamente in tutti i sistemi costruttivi, indipendentemente dai materiali utilizzati per la realizzazione dell’edificio.

Il blocco Ytong Taglio Termico è un elemento da muratura in calcestruzzo cellulare con la particolarità dell’aggiunta di un additivo idrofobo che ne determina la specificità. Il blocco Ytong TT, per le sue proprietà, trova impiego ideale in molteplici applicazioni, risolvendo i ponti termici che solitamente si formano in tre caratteristici nodi costruttivi:


  • la fondazione,

  • il pavimento del piano terra o di separazione con ambienti non riscaldati,

  • i bordi delle finestre e la gronda della copertura.


Il blocco TT possiede proprietà uniche la cui combinazione permette di conseguire vantaggi fondamentali per un elemento costruttivo nel bilancio energetico di un edificio.

Xella_blocco_TT

Da un lato, le proprietà idrofobe del blocco consentono di frenare la risalita di umidità capillare, proteggendo la muratura da tutte le patologie che ne conseguono, ovvero sfarinamenti o distacchi dell’intonaco, macchie di umidità, formazione di muffe e proliferazione di alghe. Dall’altro le caratteristiche di isotropia e isolamento termico del blocco (conforme ai requisiti del D.M. 26/03/2015 di attuazione della legge 90/2013, in vigore dal 01/08/2015 e ai requisiti di CasaClima) consentono di correggere in modo efficace i ponti termici tipici delle murature tradizionali. Infatti i mattoni forati soffrono di una differenza di capacità isolante fra la direzione verticale e quella orizzontale: la faccia del mattone a contatto con le fondazioni, con i solai freddi o con i bordi delle finestre, proprio a causa dei fori, non è in grado di bloccare la dispersione termica nel senso verticale compromettendo così l’efficacia dell’isolamento dell’involucro e creando pericolosi abbassamenti della temperatura nelle zone limitrofe che possono dar luogo a problemi di condensa e muffe.


Il blocco Ytong TT essendo un blocco da muratura, e disponibile in 4 spessori da 10, 12, 24 e 30 cm, si integra in modo naturale con tutti i tipi di mattone senza creare discontinuità strutturale, per la realizzazione del primo corso di murature esterne o divisori interni.

Posato nel punto di contatto fra la piastra di fondazione – o solai a contatto col terreno o con locali non riscaldati – e le pareti verticali, siano esse esterne o pareti divisorie, i blocchi Ytong TT creano una fondamentale continuità di isolamento fra le coibentazioni classiche di pavimenti e pareti, proteggendo la superficie orizzontale sotto la prima fila di mattoni dalle basse temperature esterne e le intere pareti dall’umidità capillare.

Inoltre i blocchi Ytong TT garantiscono una resistenza meccanica sia a compressione che a taglio, adeguata anche per gli edifici esposti ad alto rischio sismico.

Ytong_TT

Mattone Ytong TT


La lavorazione è molto semplice: come tutti i blocchi della gamma Ytong è estremamente leggero, facile da sagomare e non richiede particolari prodotti complementari per la posa in opera: si possono utilizzare infatti le stesse malte di ammorsamento e gli stessi intonaci usati per il resto della parete.

Il nuovo Blocco Ytong Taglio Termico, presentato in anteprima a Klimahouse 2016 di Bolzano, è stato concepito proprio per risolvere con un unico prodotto, performante, efficace, versatile e facilmente lavorabile, il problema della correzione dei ponti termici, col duplice obiettivo di isolare efficacemente il nodo attraverso un’applicazione a taglio termico e ridurre l’assorbimento d’acqua per capillarità, al fine di evitare patologie legate all’umidità all’interno dell’edificio, mantenendo le stesse proprietà di leggerezza, traspirabilità ed eccellente reazione al fuoco dei classici blocchi Ytong.

Il nuovo Blocco Ytong Taglio Termico, presentato in anteprima a Klimahouse 2016 di Bolzano, è stato concepito proprio per risolvere con un unico prodotto, performante, efficace, versatile e facilmente lavorabile, il problema della correzione dei ponti termici, col duplice obiettivo di isolare efficacemente il nodo attraverso un’applicazione a taglio termico e ridurre l’assorbimento d’acqua per capillarità, al fine di evitare patologie legate all’umidità all’interno dell’edificio, mantenendo le stesse proprietà di leggerezza, traspirabilità ed eccellente reazione al fuoco dei classici blocchi Ytong.

Fonte
Etrusco
00giovedì 3 marzo 2016 23:07

Ponti Termici: tipologie, normative e calcoli





02/03/2016



 





  • Igienico-sanitari: presenza di muffe e macchie dovuta alla condensa superficiale;
  • Strutturali: condensa che crea le condizioni e accelera il degrado dei materiali, diminuendo la vita utile del costruito;
  • Comfort-energetiche: temperature non uniformi nei volumi riscaldati, il maggior flusso termico verso l’esterno.

Le costruzioni edilizie, per loro natura, sono realizzate con materiali eterogenei ed hanno forme che danno luogo a spigoli, curve, connessioni di serramenti, ecc.. Queste due caratteristiche danno luogo a ponti termici originati per:

Tipologia ponte termico

Tipologia discontinuità

Ponti termici di forma

Giunzione tra parete e pavimento o parete e soffitto, collegamenti tra parete e parete, l’innesto tra parete e solaio, la connessione tra pareti e serramenti, variazione dello spessore della costruzione.

Ponti termici di struttura

Discontinuità della resistenza termica per la presenza nell’involucro edilizio di elementi in cemento armato o acciaio quali: pilastri, setti, travi e cordoli, oppure elementi di collegamento di infissi di porte e finestre,sovrastrutture
esterne per tende e altro.

Ponti termici di tipo misto

Zone in cui in ponte termico di forma si sovrappone a un ponte termico di struttura.

ponti termici più comuni che si hanno in edificio di civile abitazione possono essere così riassunti:

  • pilastri inseriti in una parete piana continua;
  • gli innesti di una parete esterna con una interna;
  • ...

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