Un breve racconto per i soci del club

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basettun
00mercoledì 25 marzo 2009 20:56
Il "moscerino"
Dalle nostre parti è l’estate la stagione dell’amore. Nei tre mesi che la precedono, lo scirocco caldo e appiccicoso sferza violento i litorali e le strade delle città avvilendo anche il fuoco di eros che ci scorre nelle vene.
L’autunno e l’inverno sono, invece, le stagioni dei pensieri, perché i nostri giovani disoccupati devono badare a procurarsi il pane quotidiano, a strapparsi dalle mani, gli uni con gli altri, ciò che resta delle pagnotte sbocconcellate svogliatamente dai potenti, avvezzi a ben altri nutrimenti, cedute alla loro fame con teatrale gestualità.
Ma d’estate il popolo delle cicale si riversa ronzando sulle spiagge per arrostire i corpi e le anime tormentati. Invade le vie cittadine più prossime al mare per rinfrescarsi con la brezza serotina, aspirata profondamente per riempire i polmoni e lo stomaco.
Le ragazze svestono, come per magia, gli abiti castigati e severi restando quasi nude a passeggiare su e giù per il Corso e sul Lungomare. Scacciati i malumori di un anno di scuola e archiviati i flirt estemporanei con gli allievi carabinieri, riscoprono lui, il maschio calabrese, sinonimo di passione e virilità, il sogno voluttuoso che turba le notti delle femmine nordiche.

Fermo all’angolo del bar, Pino sbirciava, oltre le pagine del giornale, l’avvicinarsi della “marbizzedda”. Si spostava, fingeva di urtarla involontariamente.
- Scusa... lo sai che sei bona? - poi partiva all’arrembaggio di un’altra.
- Che mozzarelle... me le fai toccare? ...Ehi! bambina, ho qui una cosa che ti piace... la vuoi assaggiare?
Ancora galoppava per raggiungere una brunetta sculettante e le sussurrava all’orecchio.
- Che culo da sballo, te lo prenderei a morsi.
E proseguiva così per tutto il pomeriggio.
Di solito le molestate si voltavano giusto il tempo di mandarlo a quel paese o per ricordargli la sua parentela.
- A tua mamma!
- A tua sorella!
Ma Pino, come tutti i “masculi ‘ncalurati”, non aveva sorelle e sua madre era una santa donna.
Aveva solo una moglie, Pino, che lo aspettava già da un quarto d’ora sulla soglia del negozio dato ch’era l’orario di chiusura.
Quando lo vide arrivare, dondolante come un malandrino al quale mancava solo la coppola, spinse più in là il suo “principale”, col quale si trastullava nel retrobottega in attesa dei clienti.
- Attento, arriva il “moscerino”. Sai, lo chiamo così per via della sua dubbia virilità, ma lui non lo capisce e crede che sia un vezzeggiativo perché è molto magro.
- Compare Pinuzzo buona sera. Eeeh, bella vita, a passeggio tutto il giorno. - esclamò il negoziante.
- Compare, c’è chi può... e chi non può. Voi volete fare i soldi e perciò dovete lavorare anche d’estate...
- Come un cornuto. - lo interruppe sarcastico il “principale”.
- Nooo, che parole! In genere i cornuti non hanno bisogno di lavorare... basta la moglie...
Pino si bloccò all’improvviso temendo di aver pronunciato qualcosa di sconveniente. Guardò sua moglie che ridacchiava, il “principale” che annuiva oscillando la testa, e pensò alle sue scorribande sul Corso Garibaldi.
Continuò a pensarci per tutta la sera soppesando ogni parola detta e cercando di ricordare il tono della conversazione. Infine, si convinse che il suo interlocutore non aveva colto la gaffe madornale.
Si coricò, si schiaffeggiò ripetutamente per ammazzare le zanzare, accese il ventilatore e il “moscerino” si addormentò.
sig210
00giovedì 26 marzo 2009 14:52
Il mio sogno voluttuoso è stato turbato da qualche "MASCHIO", invece, ho perso tempo per tanti "MOSCERINI".
Mi suggerisci qualcosa per distruggere i "MOSCERINI"? sono fastidiosi!!!!!!!!
Gabriella. [SM=g7405]
basettun
00giovedì 26 marzo 2009 15:40
Re:
sig210, 26/03/2009 14.52:

Il mio sogno voluttuoso è stato turbato da qualche "MASCHIO", invece, ho perso tempo per tanti "MOSCERINI".
Mi suggerisci qualcosa per distruggere i "MOSCERINI"? sono fastidiosi!!!!!!!!
Gabriella. [SM=g7405]


Soffia, ma non ucciderli.
[SM=g7349]

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