TIME LAPSE END (TRANSITUS 2) di Alceo Positano

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The Reign of Horror
00lunedì 22 giugno 2015 23:33
TITOLO : time lapse end (TRANSITUS 2)

LOCANDINA

[IMG]http://oi60.tinypic.com/2rdg7d3.jpg[/IMG]

scritto e diretto da Alceo Positano

Musica Alceo Positano , Alberto Agazzani

anno 2015

con Alceo Positano, Alien Rock ,Elisa Siboldi

Effetti Speciali Alceo FX

Sinossi

.c'è una via di mezzo fra la realtà e l'aldilà ....noi dove siamo è quello che si chiede il protagonista ...


boskoz
00martedì 23 giugno 2015 01:02
Sono tre edizioni che vedo (e mi permetto di esprimere pareri su) lavori di Alceo Positano, e sono tre edizioni che vengo senza dubbio emozionato, ma non riesco mai ad uscirne con un parere univoco.
Sono sempre combattuto con me stesso, e lo sono anche stavolta, con questa nuova opera in concorso dal nome Time Lapse End (TRANSITUS 2).

Ci sono innegabili pregi, per inventiva ed atmosfera, in primis, ma anche qualche difetto.

L’opera si pone come una seconda sequenza del TRANSITUS del 2013, un corto molto misterioso, tendente al weird, nel quale seguivamo la strana odissea di una ragazza che, dopo essersi risvegliata in una cassa, scopriva di essere sospesa nel vuoto, in un territorio da incubo. Dopo aver incontrato creature mostruose (amiche e nemiche) e aver vagato in una nebbia fitta e oscurità raggelante, raggiungeva infine uno strano castello, dove era in corso un qualche rituale che la portò a scoprire…non si sa.
Il corto infatti terminò così, un tantino troncato, lasciandomi con l’amaro in bocca e con ipotesi sul viaggio infernale (o sogno, o trapasso, o cos’altro) della ragazza.

Un buon corto però, tutto sommato, che oggi (inaspettatamente, non credevo avrei mai visto il due) vedo continuare in questo TRANSITUS 2.

La trama viene arricchita con spunti che possono far compiere delle serie ipotesi allo spettatore interessato (per esempio me).

In questo TRANSITUS 2 (per come l’ho inteso io ovviamente, siamo di fronte ad un’opera dall’interpretazione molto aperta infatti) vediamo un’evolversi della trama, che ci mostra l’introduzione nella vicenda di un nuovo protagonista, un uomo, che viene “pescato” dalla nostra realtà dall’infido mostriciattolo Alieno per essere condotto (tramite una sequenza veramente evocativa che ci mostra una sorta di “tunnel dimensionale”, se vogliamo) nella stessa dimensione da incubo in cui si trova la ragazza. Addirittura già nel castello, che avevamo visto nell’episodio 1.
Nel frattempo la giovane donna svolazza ancora in giro con il suo fido aquilotto, ma la sua storyline non viene approfondita ulteriormente in questo episodio, più focalizzato sull’introduzione del nuovo personaggio (probabilmente la ragazza la rivedremo meglio in un eventuale episodio 3?), in ogni caso ci viene fatto vedere per lo meno che è ancora parte dei giochi.

In questo nuovo capitolo capiamo che è l’Alieno a tenere le redini di tutta questa oscura faccenda, lo vediamo infatti manipolare strani marchingegni misteriosi, nella nostra dimensione, e consultare un’altrettanto misterioso specchio magico, nella sua.
Forse l’alieno rapisce esseri umani dal pianeta Terra per portarli in quella strana dimensione al fine di condurre qualche strano esperimento, ricerca, o per perseguire qualche altro oscuro scopo, non lo sappiamo per certo, ma sappiamo invece che con la sua condotta egli ha fatto infuriare qualcuno, un demonio (o la Morte stessa?) che si vendicherà in modo glaciale, non dandogli scampo.

Si potrebbe altresì riconfermare, in tutta questa avventura, l’ipotesi dell’aldilà.
Il fatto che quanto vediamo possa essere una sorta di rappresentazione dell’aldilà (la ragazza era in una cassa da morto dopotutto, il ragazzo potrebbe essersi impiccato, come vediamo) e TRANSITUS potrebbe significare luogo di “transizione”, una sorta di oscuro purgatorio, e quindi il corto essere allegorico, parlarci della morte. Forse l’Alieno non è un alieno, ma solo un servo dell’oscura mietitrice…uno “troppo zelante”, magari?

Non lo sappiamo per certo, questa come tante altre cose, ma anche questo è il bello della serie di corti di Alceo.

Ora che anche l’uomo si trova la, incontrerà magari l’altro essere sperduto in quel luogo disperato, ossia la ragazza? E se i due si dovessero incontrare, cosa succederà?

Ovviamente rimaniamo con un palmo di naso anche questa volta, come la prima, avvolti dal fumoso mistero generale di una vicenda non ancora conclusa, con la sensazione che un eventuale TRANSITUS 3, prima o poi, potrebbe decidere di approdare sui nostri schermi.

Mettendo da parte la trama e l’atmosfera, che funzionano, la cosa che ho apprezzato di meno di questo sequel, sono costretto a dirlo, ricade in un ambito prettamente di produzione. Voglio essere onesto, con la schiettezza che mi contraddistingue: Non si possono mettere dei titoli di testa così invasivi (a schermata piena) per ben TRE minuti di video, in un video che ne dura sei.

Sembra che il lavoro non inizi mai per davvero, e quando finalmente inizia…si è già a metà!

Devo dire infatti che il mio giudizio era particolarmente dubbioso, fino a quando poi finalmente la vicenda ha cominciato ad ”ingranare”, iniziando più fluidamente a prendere piede, a raccontare, superati i titoli di testa introduttivi, e ad immergere lo spettatore nel suo mistero..un’immersione che però, diciamolo, poi dura davvero poco.
Ad oggi reputo che il miglior lavoro di Alceo Positano risieda nel TRANSITUS di due anni fa.
Erano 10 buoni minuti di avventura dark, densi di significati criptici da elaborare e da scoprire, mentre questo sequel dura la metà, e per i primi 3 minuti (a parere di chi vi scrive) non si parte mai per davvero. Quando si parte però lo si fa con grande stile, ripeto, bellissima la scena del tunnel, così come pure la sequenza del confronto tra Alieno e Morte, e gli istanti di chiusura del video, con l’uomo che potrebbe aver realizzato di essere morto, trovandosi di fronte alla scena della sua stessa dipartita.

Questo non è un cattivo corto tutto sommato, è un degno continuo dell’avventura di TRANSITUS, serie che, come capirete, mi appassiona. Questo progetto vorrei vederlo continuare in futuro, ma magari riproponendo lo stile di produzione più “ingenuo” del primo capitolo, catapultando subito lo spettatore nella vicenda, relegando le note di produzione a qualcosa di più modesto e meno invasivo, alla fine, oppure dove si desidera, sia chiaro, ma a patto di dosarle in tempi e modi adatti alla durata del video che si propone.
Non scherzo quando dico che questo video sembra durare più 3 minuti che 6.

Nel caso dovesse esserci, non vedo l’ora di poter posare nuovamente gli occhi su un ennesimo capitolo del TRANSITUS di Alceo Positano, ma anche su qualcosa di originale, perché no, in quanto lo stile di queste produzioni certamente non si discute.

Time Lapse End, seppur nella sua brevità, merita la visione anche solo per un paio di “scene madri” che chiamerei notevoli.
alfx
00mercoledì 24 giugno 2015 12:17
Re:
boskoz, 23/06/2015 01:02:

Sono tre edizioni che vedo (e mi permetto di esprimere pareri su) lavori di Alceo Positano, e sono tre edizioni che vengo senza dubbio emozionato, ma non riesco mai ad uscirne con un parere univoco.
Sono sempre combattuto con me stesso, e lo sono anche stavolta, con questa nuova opera in concorso dal nome Time Lapse End (TRANSITUS 2).

Ci sono innegabili pregi, per inventiva ed atmosfera, in primis, ma anche qualche difetto.

L’opera si pone come una seconda sequenza del TRANSITUS del 2013, un corto molto misterioso, tendente al weird, nel quale seguivamo la strana odissea di una ragazza che, dopo essersi risvegliata in una cassa, scopriva di essere sospesa nel vuoto, in un territorio da incubo. Dopo aver incontrato creature mostruose (amiche e nemiche) e aver vagato in una nebbia fitta e oscurità raggelante, raggiungeva infine uno strano castello, dove era in corso un qualche rituale che la portò a scoprire…non si sa.
Il corto infatti terminò così, un tantino troncato, lasciandomi con l’amaro in bocca e con ipotesi sul viaggio infernale (o sogno, o trapasso, o cos’altro) della ragazza.

Un buon corto però, tutto sommato, che oggi (inaspettatamente, non credevo avrei mai visto il due) vedo continuare in questo TRANSITUS 2.

La trama viene arricchita con spunti che possono far compiere delle serie ipotesi allo spettatore interessato (per esempio me).

In questo TRANSITUS 2 (per come l’ho inteso io ovviamente, siamo di fronte ad un’opera dall’interpretazione molto aperta infatti) vediamo un’evolversi della trama, che ci mostra l’introduzione nella vicenda di un nuovo protagonista, un uomo, che viene “pescato” dalla nostra realtà dall’infido mostriciattolo Alieno per essere condotto (tramite una sequenza veramente evocativa che ci mostra una sorta di “tunnel dimensionale”, se vogliamo) nella stessa dimensione da incubo in cui si trova la ragazza. Addirittura già nel castello, che avevamo visto nell’episodio 1.
Nel frattempo la giovane donna svolazza ancora in giro con il suo fido aquilotto, ma la sua storyline non viene approfondita ulteriormente in questo episodio, più focalizzato sull’introduzione del nuovo personaggio (probabilmente la ragazza la rivedremo meglio in un eventuale episodio 3?), in ogni caso ci viene fatto vedere per lo meno che è ancora parte dei giochi.

In questo nuovo capitolo capiamo che è l’Alieno a tenere le redini di tutta questa oscura faccenda, lo vediamo infatti manipolare strani marchingegni misteriosi, nella nostra dimensione, e consultare un’altrettanto misterioso specchio magico, nella sua.
Forse l’alieno rapisce esseri umani dal pianeta Terra per portarli in quella strana dimensione al fine di condurre qualche strano esperimento, ricerca, o per perseguire qualche altro oscuro scopo, non lo sappiamo per certo, ma sappiamo invece che con la sua condotta egli ha fatto infuriare qualcuno, un demonio (o la Morte stessa?) che si vendicherà in modo glaciale, non dandogli scampo.

Si potrebbe altresì riconfermare, in tutta questa avventura, l’ipotesi dell’aldilà.
Il fatto che quanto vediamo possa essere una sorta di rappresentazione dell’aldilà (la ragazza era in una cassa da morto dopotutto, il ragazzo potrebbe essersi impiccato, come vediamo) e TRANSITUS potrebbe significare luogo di “transizione”, una sorta di oscuro purgatorio, e quindi il corto essere allegorico, parlarci della morte. Forse l’Alieno non è un alieno, ma solo un servo dell’oscura mietitrice…uno “troppo zelante”, magari?

Non lo sappiamo per certo, questa come tante altre cose, ma anche questo è il bello della serie di corti di Alceo.

Ora che anche l’uomo si trova la, incontrerà magari l’altro essere sperduto in quel luogo disperato, ossia la ragazza? E se i due si dovessero incontrare, cosa succederà?

Ovviamente rimaniamo con un palmo di naso anche questa volta, come la prima, avvolti dal fumoso mistero generale di una vicenda non ancora conclusa, con la sensazione che un eventuale TRANSITUS 3, prima o poi, potrebbe decidere di approdare sui nostri schermi.

Mettendo da parte la trama e l’atmosfera, che funzionano, la cosa che ho apprezzato di meno di questo sequel, sono costretto a dirlo, ricade in un ambito prettamente di produzione. Voglio essere onesto, con la schiettezza che mi contraddistingue: Non si possono mettere dei titoli di testa così invasivi (a schermata piena) per ben TRE minuti di video, in un video che ne dura sei.

Sembra che il lavoro non inizi mai per davvero, e quando finalmente inizia…si è già a metà!

Devo dire infatti che il mio giudizio era particolarmente dubbioso, fino a quando poi finalmente la vicenda ha cominciato ad ”ingranare”, iniziando più fluidamente a prendere piede, a raccontare, superati i titoli di testa introduttivi, e ad immergere lo spettatore nel suo mistero..un’immersione che però, diciamolo, poi dura davvero poco.
Ad oggi reputo che il miglior lavoro di Alceo Positano risieda nel TRANSITUS di due anni fa.
Erano 10 buoni minuti di avventura dark, densi di significati criptici da elaborare e da scoprire, mentre questo sequel dura la metà, e per i primi 3 minuti (a parere di chi vi scrive) non si parte mai per davvero. Quando si parte però lo si fa con grande stile, ripeto, bellissima la scena del tunnel, così come pure la sequenza del confronto tra Alieno e Morte, e gli istanti di chiusura del video, con l’uomo che potrebbe aver realizzato di essere morto, trovandosi di fronte alla scena della sua stessa dipartita.

Questo non è un cattivo corto tutto sommato, è un degno continuo dell’avventura di TRANSITUS, serie che, come capirete, mi appassiona. Questo progetto vorrei vederlo continuare in futuro, ma magari riproponendo lo stile di produzione più “ingenuo” del primo capitolo, catapultando subito lo spettatore nella vicenda, relegando le note di produzione a qualcosa di più modesto e meno invasivo, alla fine, oppure dove si desidera, sia chiaro, ma a patto di dosarle in tempi e modi adatti alla durata del video che si propone.
Non scherzo quando dico che questo video sembra durare più 3 minuti che 6.

Nel caso dovesse esserci, non vedo l’ora di poter posare nuovamente gli occhi su un ennesimo capitolo del TRANSITUS di Alceo Positano, ma anche su qualcosa di originale, perché no, in quanto lo stile di queste produzioni certamente non si discute.

Time Lapse End, seppur nella sua brevità, merita la visione anche solo per un paio di “scene madri” che chiamerei notevoli.



Ciaooo!

la cosa più bella del fest sono i giudizi dei giudici [SM=g27823] [SM=g27811] che danno molto come spinta a proseguire in un cammino che si fa sempre più arduo... e

contemporaneamente aggiungono elementi al film stesso [SM=g27823]

sono pianamente d'accordo su tutto [SM=g27823] il film è stato girato un anno fa... e montato in una notte a pochi minuti dalla scadenza concorso...

ho sempre rimandato il montaggio di questo film Time lapse End (Transitus 2) ...è stato un film molto sofferto doveva essere il mio ultimo film ... il finale fa capire perché.....

nel frattempo un'altro alieno è venuto a trovarmi durante il set ...

Cosa Pelosa ... allora pian piano i mie piani sono cambiati...

all'inizio ci sono molti titoli perché è come se non volessi iniziare

il film ... come se fermassi il personaggio lo trattenessi .... ma poi

le cose devono partire ...e andare per la loro strada...

Si ! ci sarà un TRANSITUS 3 ... e l'idea è che i 2 personaggi

s'incontrino , si svolgerà sull'isola dei Morti ... dove la ragazza

già è sbarcata... lui arriverà probabilmente per mare ...s'una barca

...guidata da....

sarà un sogno e sarebbe un sogno realizzare la 3° parte...

ma sarà anche una realtà che esiste in un'altra dimensione...

e spero che sia una realtà la possibilità di realizzare TRANSITUS 3

insulam a mortuis ...

per chiudere con una nota di ottimismo ti posto il l'intervista sul

set fatta dall'amico alieno Cosa Pelosa a me e al suo cugino alieno

Alien Rock protagonista del film

un grande grazie per la bellissima recensione [SM=g27811] che mi

stimola veramente a realizzare il seguito [SM=g27823] [SM=g27824]


The Reign of Horror
00venerdì 26 giugno 2015 00:20
Resto sempre affascinato dalle opera di Alceo Positano aka Alceo fx perchè mi rispediscono indietro di almeno 20-30 anni...e non solo per l'utilizzo della stop-motion ma soprattutto per lo spirito stesso col quale Alceo concepisce e realizza i suoi video.
Pura immaginazione.
Creaturine spaziali, mostri volanti, dimensioni parallele, realtà quotidiana che si ribalta e diventa una sorta di iper-uranio dove tutto può accadere.
Personalmente ho adorato il primo TRANSITUS.
Questo secondo capitolo offre alcuni momenti veramente efficaci e coinvolgenti a livello visivo ma purtroppo soffre di una realizzazione più "veloce".
Non tanto per quanto riguarda il mondo parallelo dell'immaginazrio, dove assistiamo ad un paio di momenti stop-motion veramente gustosi, quanto per le scene che dovrebbero riguardare il mondo "reale" e il suo protagonista.
Conoscendo la cura maniacale che Alceo ripone nelle sue opere non mi sfugge una certa "rapidità" (mi si conceda il termine) nel girare le scene in esterno, specie quelle durante le quali il piccolo alieno è presente.
Ma capisco, al tempo stesso, che budget e tempo scarseggiano sempre.
Mi schiero con Boskoz per l'enorme curiosità di vedere la chiusura della trilogia!
osmanspare
00mercoledì 1 luglio 2015 00:49
Alceo Fx è una figura sicuramente unica nel panorama del Fest, ma anche del cinema amatoriale italiano. Un personaggio che si è fatto – e continua a farsi, e disfarsi – da sé, sempre alla ricerca di qualche significato arcano, qualche oscuro – ma mai troppo – simbolismo, e che crea corti che sono dei veri e propri pastiches nei quali egli riversa tutto il suo mondo, le sue idee, i suoi pupazzi.
Non credo che untipo come Alceo sia immediatamente “comprensibile” per il “resto del mondo”, e lo dico come semplice constatazione, ma è sempre un piacere per me rivederlo al lavoro, e godere dei frutti della sua immaginazione.
Perché è questo che Alceo fa, in fin dei conti: scoperchiarsi il cervello e consentirci di guardarci dentro, vedendo letteralmente il ribollire delle sue idee, dei suoi spunti, delle sue influenze, delle sue riflessioni.
Idee, spunti, influenze e riflessioni che ovviamente sono mescolate e spesso criptiche, un calderone ribollente come è la testa dei personaggi “singolari”, e che proprio nel loro essere tante, complesse e mai del tutto reali sono nello stesso tempo il suo più grande pregio e il suo più temibile difetto.
Alceo è – almeno per come lo vedo io – un fuscello trascinato dalla violenza dei suoi pensieri e delle sue idee, e queste sono talmente tante che non gli permettono di riordinarle per noi e per il pubblico in generale, che può restare basito davanti a tale sfoggio di inventiva, ma nello stesso tempo faticare a capirci qualcosa.

Comunque, ora che ho chiarito il mio, di pensiero, passo al corto, che ho scoperto con grande piacere essere un seguito – o meglio una seconda puntata – di Transitus, opera che avevo molto apprezzato e continuo a ricordare con affetto.
In questo recupero, che ha tutta l’aria di un momento di passaggio ( di Transito, appunto), vediamo tornare infatti alcuni degli elementi visti in precedenza, ma a nessuno di essi viene dato un senso o un fine, anzi a essi si aggiunge un personaggio nuovo, Alceo stesso, che vagando in un inquietante giardino si trova senza volere e senza sapere nell’inquietante Aldilà/ dimensione parallela che avevamo visto in T1, e nel quale – oltre alla ragazza che già conosciamo, egli trova nientemeno che un Alceo impiccato, eppure ancora vivo.
E poi? E poi stop, perché il corto è finito.

Che dire? Eh, praticamente niente, se non che – date per buone le mie premesse – Alceo va visto, non spiegato. Come l’assenzio, va bevuto così com’è, senza lamentarsi che è amaro. E del resto cercare di recensire questo film come un corto “comune” avrebbe poco senso, visto che si gioca tutto su visioni e simbolismi che chissà se ci verranno spiegati e se arriveranno a una degna conclusione.
Quello che posso dire io è che mi aspettavo da un momento all’altro l’apparizione di Cosa Pelosa, ma ho gradito il fatto che Alceo sia rimasto serio, e ho molto apprezzato soprattutto la parte finale dell’opera, inquietante e visionaria. Ho amato molto alcune scelte registiche basate sugli effetti speciali (tipo la scena iniziale ambientata nel ponte e quella col Doppio Alceo), e ho amato tantissimo la morte con la cappa nera.

A parte ciò, ho trovato difficile capire cosa fosse frutto della mente, cosa del budget zero, cosa sincero e cosa ripiegato. Il corto dura veramente poco, e più della metà del minutaggio è “mangiato” da una lunga sigla di apertura e da una lunghetta sigla di chiusura, che lasciano poco tempo all’azione vera e propria.
Devo dire però che la sigla rarefatta non mi è dispiaciuta, anche se non saprei interpretarne bene il senso.

Immagino che per poter sperare di capire, bisognerà aspettare Transitus 3… o 4… o 5, chissà. Al momento non possiamo berci la nostra sorsata e apprezzare, noi che Alceo ormai lo conosciamo bene.
Non sarà, ahimè, altrettanto facile per chi non lo conosce. Ma vabbeh, Alceo è Alceo, e lungi da me cercare di interpretarne i moti di spirito.

Forse l’ho detto in precedenza, ma secondo me Alceo il Fest lo vince solamente partecipando, perché pur rinunciando consapevolmente a tanti elementi che potrebbero renderlo in fiero concorrente dall’altro lato ci delizia con un modo di fare cinema che se ne frega di ogni travestimento e si mostra per quello che vuole essere, cioè arti visiva e visionaria. Alceo vince proprio per questo, e anche quest’anno è andata così.
Graditissimo vedere il seguito di Transitus.
Bravo Alceo.
Kissoon
00martedì 7 luglio 2015 17:54
Sequel di una altro corto sempre di Positano, atmosfere oniriche e allo stesso tempo bizzarre. Dialoghi inesistenti e tutto lasciato all' impatto visivo e all' atmosfera del corto ben accompagnata dalle ottime musiche. Notevole il lavoro fatto con lo stop-motion. Mi è piaciuta molto la seconda parte con lo sdoppiamento del protagonista e l' apparizione della morte. Aspetto il terzo capitolo.
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