Sfruttare gli animali? Business da 3 miliardi

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!NeveCheVola!
00lunedì 3 settembre 2007 15:24
I risultati del rapporto «Zoomafia 2007» della Lav. In Italia è emerenza per le corse ippiche clandestine. 100 mila furti all'anno
ROMA - Lo sfruttamento illegale degli animali rappresenta una ricca fonte di reddito per la criminalità organizzata, per un business ogni anno stimato in circa 3 miliardi di euro. Il dato arriva da rapporto «Zoomafia 2007», stilato dalla Lega antivivisezione (Lav) e presentato oggi a Roma. «Rispetto ai primi rapporti lo scenario è mutato - spiega Ciro Troiano, responsabile Osservatorio nazionale Zoomafia della Lav - prima la vera emergenza erano i combattimenti, ora c'è quella delle corse ippiche clandestine. Il problema principale che emerge è quanto il maltrattamento sia legato a reati associativi». Ecco, di seguito, i principali dati del rapporto Lav.

- CAVALLI: business stimato in circa 1 miliardo di euro. Bloccate dalla polizia nel 2006 sette corse illegali, sequestrati 143 cavalli, 273 persone denunciate e 53 arrestate, sequestro di un ippodromo, 3 maneggi e oltre 10 mila confezioni di farmaci e sostanze vietate per doping, utilizzato sia nelle gare clandestine sia in gare ufficiali

- CUPOLA DEL BESTIAME: dalle truffe ai danni dell'Erario, della Ue e dello Stato, al traffico illegale di medicinali, furto di animali da allevamento, oltre a falsificazione di documenti sanitari, fino ai reati di procurata epidemia e diffusione di malattie infettive, attraverso la commercializzazione di carni e derivati provenienti da animali malati. Un business, secondo la Lav, da almeno 400 milioni di euro l'anno. Parallelo è il fenomeno del furto di bestiame, con circa 100 mila animali coinvolti l'anno. Fiorenti anche le sostanze anabolizzanti, per un valore totale di 800 mila euro;

- BRACCONAGGIO: coinvolge non solo i bracconieri ma anche trafficanti di armi modificate, chi affitta postazioni di caccia e commercia animali: vivi, come nei mercati di Ballarò a Palermo e di Via Brecce a Napoli, dove ogni settimana sono venduti uccelli con un guadagno di circa 250.000 euro l'anno per ciascun mercato; morti, imbalsamati o per l'alimentazione umana, per un valore di circa 5 milioni di euro

- TRAFFICO FAUNA ESOTICA PROTETTA: interessa circa un terzo del commercio legale, per un valore di circa 500 milioni di euro l' anno. Sequestrate oltre 23.000 confezioni di cerotti cinesi preparati con parti di leopardo e cervo (valore circa 50.000 euro), 277 borse e portafogli di pelle di pitone e varano (valore circa 10.000 euro), oltre 100 pelli intere di coccodrillo, alligatore, tegu argentino e varano, oltre a circa 300 kg di pezzi di pelli delle stesse specie (valore complessivo circa 50.000 euro). A proposito del traffico di fauna e specie selvatiche anche il Wwf ha diramato in questi giorni un proprio rapporto che punta il dito contro l'eccesso di import nei Paesi dell'Unione Europea.

- CANI: dai Paesi dell'Est arrivano circa 30 mila cuccioli importati illegalmente ogni anno in Italia, mentre il business legato alla gestione di canili «lager» e sui randagi viene stimato intorno ai 500 milioni di euro l'anno. Sul fronte dei combattimenti si verifica l'esportazione dei cani verso i Paesi dell'Est. Nel 2006 sono 8 le persone denunciate in Italia, con 3 interventi della Polizia che hanno portato al sequestro di 7 pit bull. Si registra comunque un calo delle segnalazioni di lotte tra cani (poco meno di 30)

- MARE: giro di affari annuo di circa 300 milioni di euro attraverso il traffico di datteri di mare, o di ricci, oltre al sequestro nel 2006 di più di 800 km di reti spadare. Senza sosta, riferisce la Lav, la «guerra» nella Laguna veneta tra pescatori di vongole e forze dell'ordine, che ha portato all' arresto di circa 50 persone in un anno. Affari che fruttano ad una sola barca circa 500 euro a notte e in un anno, ad una sola società di pescatori, un milione e 500 mila kg di vongole avvelenate (valore di 10 milioni di euro).

Fonte: Corriere.it

Dire che tutto ciò è indegno non rende certamente l'idea. E dire che le leggi esistono.
Inoltre posso confermare io stessa la questione cani dall'Est aggiungendo che tra le altre cose la gran parte di essi arriva in Italia con microchip italiani già inoculati, e semplicemente da registrare nelle anagrafi canine. Spesso ovviamente questo accade con la collusione di veterinari italiani senza molti scrupoli...
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