Questione Morale

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Etrusco
00martedì 23 giugno 2009 19:42
Su Berlusconi, Famiglia Cristiana:
"Chiesa non puo' ignorare emergenza morale"


23 Giugno 2009 17:11 POLITICA


ROMA - Il ''limite della decenza'' e' stato superato nel comportamento ''indifendibile'' del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,
e la Chiesa italiana ''non puo' ignorare l'emergenza morale".

Cosi' il direttore di ''Famiglia Cristiana'', don Antonio Sciortino, nel rispondere alle lettere dei lettori a proposito dello scandalo legato alla presenza di escort alle feste nelle dimore del Premier. (Agr)

bianco77
00mercoledì 24 giugno 2009 18:39
e per i preti pedofili non c'è emergenza morale?
[SM=x44473]
Etrusco
00mercoledì 24 giugno 2009 20:20
Re:
bianco77, 24/06/2009 18.39:

e per i preti pedofili non c'è emergenza morale?
[SM=x44473]



Ma che c'entra? [SM=x44467]
Una religione, un prete uno se li sceglie,
ma un Premier, una volta che viene eletto da una parte della popolazione è Premier per tutti ed ha il dovere costituzionale di rappresentare con disciplina ed onore TUTTI gli italiani.

Per i Libertini del PdL:

Art. 54 della Costituzione:
"...
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge."


[SM=g1700002]
bianco77
00mercoledì 24 giugno 2009 21:35
io non sto difendendo Berlusconi,però non mi si venga a dire che è l'unico parlamentare che ha a che fare con le puttane..
bianco77
00mercoledì 24 giugno 2009 21:42
poi uno a casa propria se vuole portare le puttane è libero di farlo,non infrange la legge,certo può essere discutibile moralmente,ma la morale nessuno ce la può fare,solo il Signore quando moriamo ce la può fare
Etrusco
00giovedì 25 giugno 2009 11:01
Re:
bianco77, 24/06/2009 21.42:

.. uno a casa propria se vuole portare le puttane
è libero di farlo,
non infrange la legge
,certo può essere discutibile moralmente,... fare




Certo: non è né reato né peccato,
ma ogni Onorevole eletto in Parlamento ha il dovere di tenere un atteggiamento onorevole e dignitoso,
non ci si può aggrappare al liberismo o diritto al libertinaggio [SM=x44465]


Per la cronaca:

Sul Times:
L'Italia di Berlusconi mostra uno strano di tipo di femminismo

Lina Sotis, Lucia Annuziata e Natalia Aspesi rilasciano le seguenti dichiarazioni
sulle vicende in cui è coinvolto Berlusconi e su come questo rifletta l'immagine del nostro paese:

Lucia Annunziata:

"Parte del genio di Berlusconi è che rappresenta perfettamente come sono gli italiani sotto sotto, riassume lo spirito nascosto del paese.
Berlusconi è rispettato perchè attrae una parte dell'anima italiana.
Per quanto possa scioccare inglesi e americani molti italiani pensano "Che simpatico!".
Io non giudico il comportamento di Berlusconi dal punto di vista morale. E' semplicemente inappropriato per un capo di governo. E' un danno per l'immagine della nazione.
I commenti discriminatori e l'atteggiamento di Berlusconi verso le donne sono solo una piccola parte di tutto questo.
Lui ha fatto i soldi e crede perciò di poter fare quello che vuole.
Un uomo come Agnelli non si sarebbe mai comportato in questa maniera".

Lina Sotis:

L'intera vicenda sarebbe stata impensabile nell'Italia degli anni 50 e 60,
ma da allora il nostro paese ha perso la sua grande borghesia, che non avrebbe mai permesso a una persona come Berlusconi di diventare primo ministro.
Se l'Italia avesse ancora una forte classe media, Berlusconi sarebbe un nessuno.
Attraverso le sue proprietà nei media e la sua manipolazione del sistema politico, Berlusconi stesso ha contribuito all'erosione di alcuni di quei Valori vecchio stampo della classe media di un tempo.

Natalia Aspesi:
Oggi è chiaro che per entrare in parlamento, per diventare ministro, per andare al parlamento europeo, devi avere meno di 30 anni, essere molto carina e magari andare a letto con qualcuno.

L'Italia è stata rovinata dalla televisione, dal mondo di frivolità e glamour da cui proviene Berlusconi.
Il nostro paese è cambiato molto in fretta. Non eravamo così dieci anni fa.
Eravamo un paese normale. Avevamo una morale".

Times [24-06-2009]
Etrusco
00giovedì 25 giugno 2009 11:08
BEHA: "UN PAESE PALESAMENTE ILLEGALE"
Oliviero Beha per "Dagospia"


Solo l'hegeliana astuzia della Ragione poteva inventarsi la situazione odierna:
dopo averne fatte più di Carla in Francia, il simpatico e cesaro-priapesco Cavaliere del Cialis è in chiara difficoltà di fronte alle vicende baresi. Che non paiono affatto destinate a sgonfiarsi.
Devo pensare alla classica "zoccola dura della sinistra" che risorge dalle sue ceneri elettorali per ricordarci alcune cosettine:
1) Chi è il premier;
2) Chi sono gli italiani che lo votano, ma anche quelli che cominciano a non votarlo;

il tobas
00giovedì 25 giugno 2009 11:12
Viviamo davvero in un paese strano dove un politico viene messo in croce più se frequenta donne a pagamento che per le sue attività illegali nel campo dell'imprenditoria.

Chissà che non faccia la fine di Al Capone che non venne incastrato per la sua attività di gangster ma per evasione fiscale (che da noi più che un reato è un vanto).
bianco77
00giovedì 25 giugno 2009 11:27
Re: Re:
Etrusco, 25/06/2009 11.01:




Certo: non è né reato né peccato,
ma ogni Onorevole eletto in Parlamento ha il dovere di tenere un atteggiamento onorevole e dignitoso,
non ci si può aggrappare al liberismo o diritto al libertinaggio [SM=x44465]


Per la cronaca:

Sul Times:
L'Italia di Berlusconi mostra uno strano di tipo di femminismo

Lina Sotis, Lucia Annuziata e Natalia Aspesi rilasciano le seguenti dichiarazioni
sulle vicende in cui è coinvolto Berlusconi e su come questo rifletta l'immagine del nostro paese:

Lucia Annunziata:

"Parte del genio di Berlusconi è che rappresenta perfettamente come sono gli italiani sotto sotto, riassume lo spirito nascosto del paese.
Berlusconi è rispettato perchè attrae una parte dell'anima italiana.
Per quanto possa scioccare inglesi e americani molti italiani pensano "Che simpatico!".
Io non giudico il comportamento di Berlusconi dal punto di vista morale. E' semplicemente inappropriato per un capo di governo. E' un danno per l'immagine della nazione.
I commenti discriminatori e l'atteggiamento di Berlusconi verso le donne sono solo una piccola parte di tutto questo.
Lui ha fatto i soldi e crede perciò di poter fare quello che vuole.
Un uomo come Agnelli non si sarebbe mai comportato in questa maniera".

Lina Sotis:

L'intera vicenda sarebbe stata impensabile nell'Italia degli anni 50 e 60,
ma da allora il nostro paese ha perso la sua grande borghesia, che non avrebbe mai permesso a una persona come Berlusconi di diventare primo ministro.
Se l'Italia avesse ancora una forte classe media, Berlusconi sarebbe un nessuno.
Attraverso le sue proprietà nei media e la sua manipolazione del sistema politico, Berlusconi stesso ha contribuito all'erosione di alcuni di quei Valori vecchio stampo della classe media di un tempo.

Natalia Aspesi:
Oggi è chiaro che per entrare in parlamento, per diventare ministro, per andare al parlamento europeo, devi avere meno di 30 anni, essere molto carina e magari andare a letto con qualcuno.

L'Italia è stata rovinata dalla televisione, dal mondo di frivolità e glamour da cui proviene Berlusconi.
Il nostro paese è cambiato molto in fretta. Non eravamo così dieci anni fa.
Eravamo un paese normale. Avevamo una morale".

Times [24-06-2009]




in parlamento allora non ce ne sono molti di onorevoli che hanno un atteggiamento onorevole e rispettoso (non mi riferisco solo alle puttane o alla coca)
Etrusco
00giovedì 25 giugno 2009 11:39
Re:
il tobas, 25/06/2009 11.12:

Viviamo davvero in un paese strano dove un politico viene messo in croce più se frequenta donne a pagamento che per le sue attività illegali nel campo dell'imprenditoria.

Chissà che non faccia la fine di Al Capone che non venne incastrato per la sua attività di gangster ma per evasione fiscale (che da noi più che un reato è un vanto).




Ormai è fuori discussione che in Italia un politico possa render conto dei suoi reati,
ma ora a cosa vorresti alludere?
Forse che, mutatis mutandis, possiamo toglierci certi loschi figuri solo se dovessero rimanere incastrati in qualche trans? [SM=x44467]

[SM=x44456]
Nikki72
00giovedì 25 giugno 2009 13:57
Re:
il tobas, 25/06/2009 11.12:

Viviamo davvero in un paese strano dove un politico viene messo in croce più se frequenta donne a pagamento che per le sue attività illegali nel campo dell'imprenditoria.

Chissà che non faccia la fine di Al Capone che non venne incastrato per la sua attività di gangster ma per evasione fiscale (che da noi più che un reato è un vanto).





per esempio in America stava scoppiando uno scandalo per una presunta scappatella di Bush, poi si chiude un occhio sulle migliaia di morti in Iraq [SM=x44476]
Kaiser Luka
00giovedì 25 giugno 2009 14:13
Re: Re:
Etrusco, 24/06/2009 20.20:



Ma che c'entra? [SM=x44467]
Una religione, un prete uno se li sceglie,
ma un Premier, una volta che viene eletto da una parte della popolazione è Premier per tutti ed ha il dovere costituzionale di rappresentare con disciplina ed onore TUTTI gli italiani.

Per i Libertini del PdL:

Art. 54 della Costituzione:
"...
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge."


[SM=g1700002]



cos'è la Costituzione? [SM=x44473]


scherzi a parte,io che sono un misero caporale di questo esercito sono tenuto a mantenere un comportamento in linea alla mia posizione,se esco sia in divisa che in civile devo stare attento a quello che faccio,figuriamoci il presidente del consiglio
Arjuna
00giovedì 25 giugno 2009 16:33
Re: Re:
Etrusco, 25/06/2009 11.01:


Certo: non è né reato né peccato,
ma ogni Onorevole eletto in Parlamento ha il dovere di tenere un atteggiamento onorevole e dignitoso,
non ci si può aggrappare al liberismo o diritto al libertinaggio



In Parlamento, appunto.
Vogliamo parlare delle bagarre quasi quotidiane?
Vogliamo parlare degli insulti, dei fischi, dei cori da stadio?
Per tacere della quantità di escort che, non ho dubbi, quotidianamente allietano i nostri onorevoli.
Mi pare che non si dia chissà quale risalto a questi atteggiamenti poco consoni in generale.
Ma chissà perchè se lo fa Berlusconi allora deve scoppiare un casino pazzesco.
O li si denuncia tutti o non si denuncia nessuno.

Etrusco, 25/06/2009 11.01:


Lucia Annunziata:
"Parte del genio di Berlusconi è che rappresenta perfettamente come sono gli italiani sotto sotto, riassume lo spirito nascosto del paese.
Berlusconi è rispettato perchè attrae una parte dell'anima italiana.
Per quanto possa scioccare inglesi e americani molti italiani pensano "Che simpatico!".
Io non giudico il comportamento di Berlusconi dal punto di vista morale. E' semplicemente inappropriato per un capo di governo. E' un danno per l'immagine della nazione.
I commenti discriminatori e l'atteggiamento di Berlusconi verso le donne sono solo una piccola parte di tutto questo.
Lui ha fatto i soldi e crede perciò di poter fare quello che vuole.
Un uomo come Agnelli non si sarebbe mai comportato in questa maniera".



Mi sa che ci ha preso.
O forse agli elettori interessa davvero poco tutto questo gossip spacciato per politica.

Etrusco, 25/06/2009 11.01:


Lina Sotis:
L'intera vicenda sarebbe stata impensabile nell'Italia degli anni 50 e 60,
ma da allora il nostro paese ha perso la sua grande borghesia, che non avrebbe mai permesso a una persona come Berlusconi di diventare primo ministro.
Se l'Italia avesse ancora una forte classe media, Berlusconi sarebbe un nessuno.
Attraverso le sue proprietà nei media e la sua manipolazione del sistema politico, Berlusconi stesso ha contribuito all'erosione di alcuni di quei Valori vecchio stampo della classe media di un tempo.



Si, come no...
E non ci sono più le mezze stagioni...
E si stava meglio quando si stava peggio...

L'Italia ha perso la sua grande borghesia?

Non mi ero accorto della scomparsa delle famiglie industriali italiane così improvvisa. [SM=x44497]

Etrusco, 25/06/2009 11.01:


Natalia Aspesi:
Oggi è chiaro che per entrare in parlamento, per diventare ministro, per andare al parlamento europeo, devi avere meno di 30 anni, essere molto carina e magari andare a letto con qualcuno.
L'Italia è stata rovinata dalla televisione, dal mondo di frivolità e glamour da cui proviene Berlusconi.
Il nostro paese è cambiato molto in fretta. Non eravamo così dieci anni fa.
Eravamo un paese normale. Avevamo una morale".



Ribadisco:
Si, come no...
E non ci sono più le mezze stagioni...
E si stava meglio quando si stava peggio...
Arjuna
00giovedì 25 giugno 2009 16:38
Re: Re:
Nikki72, 25/06/2009 13.57:


per esempio in America stava scoppiando uno scandalo per una presunta scappatella di Bush, poi si chiude un occhio sulle migliaia di morti in Iraq [SM=x44476]




Com'è già che si chiama? [SM=x44473]

IPOCRISIA forse? [SM=x44473]

O forse, meglio ancora: "Diamo in pasto a quei pirla di elettori, al popolo bue, un po' di gossip, così non penserà troppo alle cose serie" [SM=x44467]
Etrusco
00venerdì 26 giugno 2009 16:43


Attacchi sulla stampa e festini:
è scontro tra Lorenzo Cesa e Berlusconi


15:11 POLITICA
"Il Giornale" accusa Cesa di essere in qualche modo coinvolto in un giro di squillo risalente al 1999.
Arriva la solidarietà di Berlusconi al segretario Udc che la respidisce al mittente:
«Da lui non la accetto».
E il premier gli risponde:
«Mai partecipato a festini e frequentato minorenni. Lui è stato offensivo»



«Rispetto tutti, ma non accetto solidarietà, in particolare dal presidente del consiglio»

Il quotidiano, il cui editore è Paolo Berlusconi, accusa Cesa
di essere stato coinvolto in un giro di squillo e festini

ROMA - E' scontro tra il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa e il premier Silvio Berlusconi. Con Cesa che rifiuta pubblicamente la solidarietà del premier, dopo essere stato attaccato dl quotidiano "Il Giornale" del fratello Paolo Berlusconi, e il premier che controreplica: «Spero che torni in se».

L'ATTACCO - Tutto comincia con l'attacco sul numero di oggi de il quotidiano «Il Giornale», il cui editore è Paolo Berlusconi il fratello del premier, a Cesa e all'ex premier Massimo D'Alema. Secondo il quotidiano milanese infatti, nel 1999 un'inchiesta della magistratura (poi terminata il 4 ottobre 2000 con la condanna ad un anno della presunta maitresse dopo il patteggiamento) aveva scoperto un presunto giro di squillo che avrebbe, sempre secondo "Il Giornale", esercitato pressioni su uomini vicini all'allora premier D'Alema per ottenere favori ed appalti pubblici. Cesa sarebbe stato socio di una società di grafica pubblicitaria la Global Media Srl, proprio con R.F., la sospetta maìtresse che avrebbe organizzato il presunto giro di squillo.

LA QUERELA DI CESA - Immediata la reazione di Cesa che dava incarico ai propri legali di inoltrare immediatamente una causa civile per diffamazione a mezzo stampa «nei confronti del quotidiano "Il Giornale" e di quanti altri organi di informazione volessero associare il suo nome a vicende da cui è palesemente del tutto estraneo».

LA SOLIDARIETA' DI BERLUSCONI - A questo punto interveniva il presidente del Consiglio che esprimeva la sua solidarietà nei confronti di Cesa e D'Alema. «Non ho mai condiviso i modi di chi ricorre ai pettegolezzi ed alle chiacchiere di vario genere per insinuare dubbi o gettare discredito nei confronti di qualcuno - spiegava il premier - per questo esprimo perciò tutta la mia solidarietà a Lorenzo Cesa. Se si leggono gli articoli sul "Giornale" di oggi si vede che su Cesa non c'è nulla di nulla ma basta un titolo che fa un nome per criminalizzare una persona e sconvolgere una famiglia. Conosco Cesa, gli sono amico e lo stimo al di là delle differenze politiche. Lo stesso voglio dire espressamente nei confronti dell'onorevole Massimo D'Alema, dei suoi collaboratori, della famiglia Agnelli e per quanti siano stati colpiti oggi da questo tipo di polemiche.
Sono stato facile profeta quando ho previsto che l'imbarbarimento provocato da una ben precisa campagna di stampa avrebbe messo in moto una spirale che va assolutamente arrestata. Poiché io ho denunciato aggressioni a mio danno - concludeva il Cavaliere - nessuno può pensare che io possa approvare analoghi metodi ed aggressioni nei confronti di chiunque».

LA REAZIONE DI CESA -
«Non ho mai partecipato a festini,
nè ho mai frequentato minorenni o persone che fanno uso di droga.
Rispetto tutti, ma non accetto solidarietà da nessuno,
in particolare dal Presidente del Consiglio»
replicava poco dopo in una nota il segretario nazionale dell'Udc.


26 giugno 2009
Corriere.it



Sembra un po' meschino quest'atteggiamento:
da una parte c'è Paolo che sferra il colpo, dall'altra Silvio che chiede scusa.

Sembra che qualcuno voglia fare di ogni erba un fascio,
ma così facendo a rimetterci sarà la credibilità dell'intera classe politica, già seriamente compromessa. [SM=x44463]


Etrusco
00venerdì 26 giugno 2009 18:27
«politica sia lontana dal clamore e dai riflettori»
Bagnasco: «Gli italiani chiedono alla politica comportamenti coerenti»
Il presidente della Cei: l'Italia «è aliena da derive e eccessi di qualunque tipo siano»


Il cardinal Angelo Bagnasco
(Ansa)


ROMA - Gli italiani e specie i giovani, chiedono alla politica «comportamenti coerenti» e lontani dal «clamore e dai riflettori»; l'Italia «è aliena da derive e eccessi di qualunque tipo siano»: è quanto ha ammonito il presidente dell'episcopato italiano, cardinal Angelo Bagnasco, intervenuto ad un convegno della Cei sulla preparazione al matrimonio. Il suo intervento è stato rilanciato anche dall'Osservatore Romano.

IL RICHIAMO
- Il contesto socio-culturale «dovrebbe accompagnare i giovani in generale nei loro progetti di vita», ha affermato Bagnasco. «Le responsabilità sono di ciascuno ma conosciamo l’influsso che la cultura diffusa, gli stili di vita, i comportamenti conclamati hanno sul modo di pensare e di agire di tutti, in particolare dei più giovani che hanno diritto di vedersi presentare ideali alti e nobili, come di vedere modelli di comportamento coerenti».

Il presidente della Cei chiede dunque alla politica di
«onorare quella moltitudine silenziosa che questi ideali

umani ed evangelici vive ogni giorno con umiltà e concretezza, senza clamore e riflettori».
Moltitudine che esprime «il vero ethos di fondo del nostro popolo e che è aliena da derive ed eccessi di qualunque tipo siano». Secondo il cardinale Bagnasco occorre «costruire la vita sulla roccia della famiglia in quanto tale: è questa un soggetto peculiare, cellula fondamentale e ineguagliabile della società e in quanto tale bisognosa di fondamento stabile e di criteri certi e veri, ma anche soggetto di doveri e di diritti precisi».


26 giugno 2009
Corriere.it

paperino73
00sabato 27 giugno 2009 15:23
Ultimamente in Italia più che una questione morale siamo proprio nel pieno di una questione umorale.

Sono contento che la politica nostrana raggiunga questi elevati livelli di qualità: dà ottime speranze per il futuro.
piperitapatty
00domenica 28 giugno 2009 11:34
Re:
paperino73, 27/06/2009 15.23:

Ultimamente in Italia più che una questione morale siamo proprio nel pieno di una questione umorale.

Sono contento che la politica nostrana raggiunga questi elevati livelli di qualità: dà ottime speranze per il futuro.






sì sì, veramente [SM=x44458]
[SM=x44465]
Colonnello Kilgore
00domenica 28 giugno 2009 13:46
Re: Re:
Etrusco, 25/06/2009 11.01:




Certo: non è né reato né peccato,
ma ogni Onorevole eletto in Parlamento ha il dovere di tenere un atteggiamento onorevole e dignitoso,
non ci si può aggrappare al liberismo o diritto al libertinaggio [SM=x44465]


Per la cronaca:

Sul Times:
L'Italia di Berlusconi mostra uno strano di tipo di femminismo

Lina Sotis, Lucia Annuziata e Natalia Aspesi rilasciano le seguenti dichiarazioni
sulle vicende in cui è coinvolto Berlusconi e su come questo rifletta l'immagine del nostro paese:

Lucia Annunziata:

"Parte del genio di Berlusconi è che rappresenta perfettamente come sono gli italiani sotto sotto, riassume lo spirito nascosto del paese.
Berlusconi è rispettato perchè attrae una parte dell'anima italiana.
Per quanto possa scioccare inglesi e americani molti italiani pensano "Che simpatico!".
Io non giudico il comportamento di Berlusconi dal punto di vista morale. E' semplicemente inappropriato per un capo di governo. E' un danno per l'immagine della nazione.
I commenti discriminatori e l'atteggiamento di Berlusconi verso le donne sono solo una piccola parte di tutto questo.
Lui ha fatto i soldi e crede perciò di poter fare quello che vuole.
Un uomo come Agnelli non si sarebbe mai comportato in questa maniera".

Lina Sotis:

L'intera vicenda sarebbe stata impensabile nell'Italia degli anni 50 e 60,
ma da allora il nostro paese ha perso la sua grande borghesia, che non avrebbe mai permesso a una persona come Berlusconi di diventare primo ministro.
Se l'Italia avesse ancora una forte classe media, Berlusconi sarebbe un nessuno.
Attraverso le sue proprietà nei media e la sua manipolazione del sistema politico, Berlusconi stesso ha contribuito all'erosione di alcuni di quei Valori vecchio stampo della classe media di un tempo.

Natalia Aspesi:
Oggi è chiaro che per entrare in parlamento, per diventare ministro, per andare al parlamento europeo, devi avere meno di 30 anni, essere molto carina e magari andare a letto con qualcuno.

L'Italia è stata rovinata dalla televisione, dal mondo di frivolità e glamour da cui proviene Berlusconi.
Il nostro paese è cambiato molto in fretta. Non eravamo così dieci anni fa.
Eravamo un paese normale. Avevamo una morale".

Times [24-06-2009]



Tre signore che rosicano parecchio, a quanto pare. [SM=x44452]

Dovrebbero tutte ricordare che l'Italia degli anni 50-60 era quella in cui si censuravano i fotoromanzi; era quella dove la Chiesa aveva veramente il controllo della vita sociale; era quella dove i bordelli
erano legali e molto frequentati. SOlo per dire tre robette.

E infine, dovrebbero ricordare che era l'Italia dove si facevano i governi balneari [SM=x44467] .

E ancora, non c'era Berlusconi ma c'era Andreotti. Se le tre disgrazie del CAnova qui rimpiangonboi bei tempi andati, vuol dire che rimpiangono anche Andreotti? [SM=x44452]

Davvero l'Italia aveva una morale? E se sì, ma non è la stessa morale che i cosiddetti progressisti hanno sempre bollato come ottusa e medievaleggiante? [SM=x44464]

piperitapatty
00domenica 28 giugno 2009 16:38
Re: Re: Re:
Colonnello Kilgore, 28/06/2009 13.46:



Tre signore che rosicano parecchio, a quanto pare. [SM=x44452]

Dovrebbero tutte ricordare che l'Italia degli anni 50-60 era quella in cui si censuravano i fotoromanzi; era quella dove la Chiesa aveva veramente il controllo della vita sociale; era quella dove i bordelli
erano legali e molto frequentati. SOlo per dire tre robette.

E infine, dovrebbero ricordare che era l'Italia dove si facevano i governi balneari [SM=x44467] .

E ancora, non c'era Berlusconi ma c'era Andreotti. Se le tre disgrazie del CAnova qui rimpiangonboi bei tempi andati, vuol dire che rimpiangono anche Andreotti? [SM=x44452]

Davvero l'Italia aveva una morale? E se sì, ma non è la stessa morale che i cosiddetti progressisti hanno sempre bollato come ottusa e medievaleggiante? [SM=x44464]




ah sì perchè tu credi veramente che ora la chiesa non influisca nelle scelte del governo? [SM=x44457]
siamo nel mondo di fruttolo allora. vorrei solo ricordarti la legge sulla fecondazione assistita, il fallimento dei vari DICO, e i tentativi di picconare la legge sull'aborto per fortuna falliti allo stato attuale che ci farebbero tornare ai livelli di irlanda e portogallo.
io sinceramente nno ce lo leggo un "si stava meglio quando si stava peggio". i confronti col passato penso siano normali, non per questo significa rimpiangere. si dice che le televisioni hanno cambiato la società e chi non se ne rende conto è il re del suddetto regno di fruttolo. manca la borghesia? certo perchè molto spesso quelli che hanno i soldi (che sono poi quelli che ovviamente contano) sono una mandria di contadini arricchiti, e nel veneto credo abbiamo tra gli esempi più classici [SM=x44459]
Etrusco
00lunedì 29 giugno 2009 18:44
Bagnasco: «Per una fede vera serve
anche il dominio degli istinti sessuali»


Lettera pastorale dell'arcivescovo di Genova e presidente Cei:
«Applicare una certa disciplina del corpo»

Il cardinale Angelo Bagnasco (Eidon)

CITTÀ DEL VATICANO
- Per tornare a una autentica vita spirituale è necessario che i fedeli riconoscono pienamente tutti i sacramenti e tutte le verità della Chiesa, che prendano parte alla messa, che sappiano poi applicare una certa disciplina del corpo, compreso il dominio degli istinti sessuali e una certa custodia negli sguardi nonchè sobrietà nel bere e nel vestire. È quanto scrive l'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, nella lettera pastorale per l'anno 2009-2010 «Camminare nelle vie dello Spirito. Alle sorgenti della Vita Spirituale». Il cardinale ci tiene però a sottolineare che la fede cristiana non può essere considerata alla stregua di un codice di comportamento, o un elenco di buoni sentimenti, non è una religione civile ma è il rapporto del fedele con Cristo, è «la vita della grazia», è un fatto soprannaturale.
...
senza dimenticare l'importanza della preghiera comunitaria, ed in particolare dell'eucarestia: «Non si può camminare nella via dello Spirito senza partecipare il più possibile alla santa messa, a cominciare dalla domenica». Altrettanto importante il sacramento della riconciliazione. C'è poi spazio per la carità: essa è anzitutto, nelle parole di Bagnasco, una «risposta d'amore» a Dio, è «obbedienza fiduciosa» che si concretizza nella «solidarietà evangelica». In materia di ascesi, il cardinale raccomanda la «disciplina del corpo», invitando «alla sobrietà nel cibo, nel vestire, nell'uso dei beni di consumo», nonchè ad una «certa custodia negli sguardi» ed al «dominio dell'istinto sessuale».

29 giugno 2009
Corriere della Sera
Colonnello Kilgore
00lunedì 29 giugno 2009 19:10
Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 28/06/2009 16.38:



ah sì perchè tu credi veramente che ora la chiesa non influisca nelle scelte del governo? [SM=x44457]
[SM=x44459]




La vita sociale = le scelte del governo? [SM=x44467] A casa mia non ancora , da te non so. [SM=x44456]

E cmq non sto affatto rimpiangendo i bei tempi andati (beh almeno non quelli! [SM=x44452] ).

Dico solo a chi dice (nella fattipsecie le tre disgrazie) che una volta c'era più morale ecc ecc.,..

ne siete veramente sicuri? [SM=x44467]
piperitapatty
00lunedì 29 giugno 2009 19:33
Re: Re: Re: Re: Re:
Colonnello Kilgore, 29/06/2009 19.10:




La vita sociale = le scelte del governo? [SM=x44467] A casa mia non ancora , da te non so. [SM=x44456]

E cmq non sto affatto rimpiangendo i bei tempi andati (beh almeno non quelli! [SM=x44452] ).

Dico solo a chi dice (nella fattipsecie le tre disgrazie) che una volta c'era più morale ecc ecc.,..

ne siete veramente sicuri? [SM=x44467]



per vita sociale intendo anche poter fare la fecondazione assistita senza doversi sbattere all'estero, oppure che due conviventi facciano un reciproco patto che dia loro diritti. o la vita sociale è solamente andare a mignotte o magari quello che tocca te e chi se ne frega degli altri? [SM=x44463]
io non ho detto che tu rimpiangi. ho detto che nell'intervista c'è un confronto con il passato. ma dire "10 anni fa non sarebbe mai accaduto" non sigifica dire si stava meglio quando si stava peggio. [SM=x44464]
il discorso anni '50 - '60 lascia effettivamente il tempo che trova
[SM=x44458]
Colonnello Kilgore
00lunedì 29 giugno 2009 20:40
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 29/06/2009 19.33:



per vita sociale intendo anche poter fare la fecondazione assistita senza doversi sbattere all'estero, oppure che due conviventi facciano un reciproco patto che dia loro diritti. o la vita sociale è solamente andare a mignotte o magari quello che tocca te e chi se ne frega degli altri?




Ma se tu consideri che nei tempi andati non era consentito manco per idea il sesso fuori dal matrimonio, la convivenza era vista come cosa peccaminosa, per non parlare degli omosessuali...ah , e non dal Vaticano, ma dalla stessa gente comune (ovviamente imbeccata dai preti), già da questo (e da molti altri esempi) si capisce come il controllo sociale della Chiesa sulla massa sia molto meno radicato.

Ps paradossalmente l'andar a mignotte era più "regolare" una volta. Curiosa la storia d'Italia! [SM=x44452]
Etrusco
00mercoledì 1 luglio 2009 18:28
«La politica non dimentichi i valori etici»
Nuovo monito del Papa all'udienza generale.




CITTÀ DEL VATICANO - La politica non dimentichi i valori etici e morali.
L'appello è di papa Benedetto XVI che ha incontrato l'associazione interparlamentare "Cultori dell'etica"
al termine dell'udienza generale in piazza San Pietro.
«Saluto gli esponenti dell'associazione, la cui presenza mi offre l'opportunità di sottolineare l'importanza dei valori etici e morali nella politica». Al gruppo aderiscono parlamentari di diversa estrazione ed è presieduta dal senatore dell'Udc Leonzio Borea.
...
ENCICLICA IL 7 LUGLIO - Dal Vaticano arriva l'annuncio che l'enciclica papale «Caritas in Veritate» sarà presentata il 7 luglio in una conferenza stampa con il card. Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio Giustizia e Pace, il card. Josef Cordes, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, mons. Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio consiglio Giustizia e Pace e l'economista Stefano Zamagni. Etc. ...

Corriere della Sera - 01 luglio 2009

Etrusco
00domenica 5 luglio 2009 14:25
Ora che il Vaticano ha iniziato a criticare il PdL
si iniziano a raccogliere sempre più indizi sinistri che prima sarebbero passati inosservati:



[SM=x44456]
Etrusco
00lunedì 6 luglio 2009 15:19
Mons. Mariano Crociata, Segretario generale Cei


2009-07-06 14:11
MONS.CROCIATA (CEI): "LIBERTINAGGIO NON E' AFFARE PRIVATO"

ROMA - Lo sfoggio di un "libertinaggio gaio e irresponsabile" a cui oggi si assiste, non deve far pensare che "non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati, soprattutto quando sono implicati minori":

lo ha detto il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons.Mariano Crociata,
in una omelia pronunciata a Le Ferriere di Latina in occasione di una celebrazione in memoria di Santa Maria Goretti.

"Assistiamo ad un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo
- ha detto mons.Crociata condannando la "sfrenatezza e sregolatezza" nei comportamenti sessuali in opposizione alle virtù della santa -
e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria,
con cui fin dall'antichità si è voluto stigmatizzare la fatua esibizione di una eleganza che in realtà mette in mostra uno sfarzo narcisista;
salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo alla moralità,
prima tanto dileggiata a parole e con i fatti,
per altri scopi
, di tipo politico, economico o di altro genere".

"Nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati

- ha aggiunto il segretario della Cei -
soprattutto quando sono implicati minori,
cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio".


Secondo Crociata, si è di fronte a un paradosso,
essendo oggi arrivati "ad agire e a parlare con sfrontatezza senza limiti di cui si dovrebbe veramente arrossire e vergognare",
mentre si arrossisce - aggiunge citando San Paolo - per tutto quello che "é vero, nobile e giusto".

"Qui non è in gioco un moralismo d'altri tempi, superato",
ma "é in pericolo il bene stesso dell'uomo".
"Dobbiamo interrogarci tutti
- ha detto ancora -
sul danno causato e sulle conseguenze prodotte dall'aver tolto l'innocenza a intere nuove generazioni".

Fonte: Ansa 2009-07-06




SESSO: CROCIATA (CEI), "SFRONTATEZZA NE METTE A RISCHIO VALORE"

Fonte: Agi
Etrusco
00martedì 7 luglio 2009 21:12
SILVIO ALLA (RI)UNZIONE
– LE PAROLE DI CROCIATA SUL LIBERTINAGGIO SUONANO COME UN VERO DISTACCO DELLA GERARCHIA
– IL RICORDO DELLA CADUTA DI PRODI
– E IL CAV. PROVA A RICUCIRE CON IL VATICANO ATTRAVERSO LETTA: VUOLE UN’UDIENZA DAL PAPA DOPO IL G8…


Claudio Tito per "la Repubblica"


Un´udienza dal Papa al termine del G8.
Silvio Berlusconi prova a ribaltare il tavolo delle polemiche.
La "scossa" assestata ieri dal segretario della Cei, Mariano Crociata, lo ha colpito.
Il richiamo esplicito al «libertinaggio» non se lo aspettava.
Soprattutto alla vigilia del summit tra i "grandi" della Terra.


Tanto che per tutta la giornata il premier e il suo staff non sono riusciti a organizzare una risposta al richiamo avanzato dai vescovi italiani.
Pochissime le dichiarazioni in difesa del Cavaliere.
«Ma dobbiamo fare qualcosa
- ha avvertito il capo del governo -
dobbiamo evitare che si crei un cortocircuito. Bisogna trovare un modo per mettere a tacere tutte le polemiche».

Il discorso pronunciato da Mons. Crociata per ricordare la figura di Santa Maria Goretti ha dunque lasciato il segno.
E ha reso difficile la messa a punto di una replica.
In primo luogo agli esponenti del centrosinistra che hanno rimarcato la forza dell´intervento del segretario Cei.
Tant´è che da ieri il premier sta facendo di tutto per studiare una risposta che vada al di là della dialettica politica.

Vuole invertire il trend del confronto e ha messo in moto la sua diplomazia.
Con un unico obiettivo:
strappare alla Santa Sede un incontro con il Pontefice
a conclusione del summit dell´Aquila.
[SM=x44476]
L´unico modo, a suo giudizio, per «troncare le polemiche».

Ratzinger ha già inserito nella sua agenda un colloquio con il presidente americano, Barack Obama,
e al momento non è previsto uno spazio per il capo del governo italiano. [SM=x44453]


MONS.MARIANO CROCIATA

Eppure i contatti sono stati avviati.
Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, si è attivato.
Ed ha avuto primi colloqui con i vertici della Cei sia con quelli della Segreteria di Stato.

Certo, il suo obiettivo non è stato solo quello di verificare la possibilità di un´udienza con il Papa.
Ma anche quello di "sondare" gli umori della Chiesa e delle massime gerarchie ecclesiastiche italiane.
Anche perché un affondo così pungente a due giorni dal G8 è stato interpretato come un vero segnale di «distacco».
Prima gli appunti alla nuova legge sugli immigrati,
ora questo sulle «abitudini private».


Gianni Letta
- copyright Pizzi

L´inquilino di Palazzo Chigi teme che la "luna di miele" con il mondo cattolico possa chiudersi.
Già il voto delle europee aveva segnato un allontanamento dei cattolici in tutti gli studi dei flussi commissionati dal Pdl.

Ora questo ennesimo "uno due" ha fatto calare su Palazzo Grazioli il velo della paura.
Letta avrebbe ricevuto la garanzia che il rapporto non si è «rotto».

...il clima intorno al Cavaliere non è più quello di qualche mese fa. E il premier lo ha intuito.
Le foto di Villa Certosa preannunciate dalla stampa straniera,
gli scontri ormai espliciti con Rupert Murdoch,
il clima cambiato con i cosiddetti "poteri forti"
ed ora anche la Conferenza episcopale italiana.
Fattori che messi in fila hanno impressionato non poco il presidente del consiglio.

Si sente «sotto assedio» e ha chiesto un intervento diplomatico immediato a Gianni Letta.
Sa bene che il voto cattolico resta determinante in Italia.
Ma non solo. «Dobbiamo impedire che pure la Chiesa faccia parte dell´assedio - è stata la richiesta del premier -.
Dobbiamo fare di tutto per ricucire».
Anche perchè, in effetti, le reazioni d´Oltretevere hanno fatto ben poco per attenuare le parole del segretario della Cei.

Dopo il caso Noemi e le foto di Porto Rotondo,
il Vaticano e i Vescovi avevano invitato ad un «chiarimento» pubblico e subito dopo hanno concordato la necessità di una presa di distanza per non mettere a repentaglio la «credibilità» della Chiesa davanti ai fedeli.
Basti pensare che qualche presule proprio ieri ricordava con qualche rimpianto
che persino Enrico Berlinguer nel 1947, allora leader dei giovani comunisti,
esaltava la figura di Maria Goretti in quel momento non ancora santa.

Sottolineava «la moralità e lo spirito di sacrificio di cui sono ricche le tradizioni italiane,
le tradizioni di Mario Goretti e Irma Bandiera».

E Berlusconi ricorda bene che la fine dell´ultimo governo Prodi
venne preceduta da una tagliente schermaglia
con la gerarchia ecclesiastica.
[SM=x44499]

Claudio Tito per "la Repubblica" [07-07-2009]

[SM=g1741324]
Etrusco
00domenica 12 luglio 2009 18:46

LA HISTORIA BUFFA DI TRECCANI, UN TOPO
E UN BISCIONE LIBERTINO RESPINTO DAL PAPA
[SM=x44455]

- LE RICHIESTE DEL VATICANO PER RICEVERE L’IMPRESENTABILE PAPI DI PALAZZO GRAZIOLI:

1) MODIFICA ARTICOLO 1 E REVISIONE DELL'ART. 33 DELLA COSTITUZIONE (SCUOLA DEI PRETI)
2) IL CATTO PERA ALLA TRECCANI (FUORI AMATO)
3) STAMPA DELLA “STORIA DELLA CRISTIANITÀ”


1 - TRAPPOLA PER UN TOPO
Riceviamo e pubblichiamo:


I baristi di piazza Argentina si scambiano opinioni su quanto ascoltano che sta avvenendo alla Treccani.
Dai discorsi sussurrati nei bar della piazza sembra che sia già scattata la trappola preparata per il topo Giuliano Amato, recentemente nominato presidente della Treccani.

Subito dopo l'insediamento Amato aveva avuto dall'amministratore delegato dell'istituto, il mitico Franco Tatò un'informativa molto tranquillizzante sulla situazione economica dell'azienda; il Presidente l'aveva fatta propria e aveva informato in merito i dipendenti e il sindacato.

Ma passano pochi mesi e Tatò, approfittando della situazione generale di crisi dell'editoria, chiede la mobilità (accompagnamento alla pensione) fino a 7 anni per i dipendenti, su
base volontaria; Tatò vuole almeno 60 dipendenti (su circa 180) fuori dall'azienda; i sindacati stanno con l'azienda.

Amato non se la sente di smentire l'amministratore delegato e cade nella trappola; mette
all'ordine del giorno, nel consiglio di amministrazione, la mobilità per i dipendenti.

Nel consiglio c'è qualcuno che si domanda come l'istituto Treccani possa sopportare i costi altissimi legati all'A.D. senza che questi porti nemmeno un piano per il futuro dell'azienda:
l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana è in crisi, ma i costi della crisi ricadono esclusivamente su coloro che fanno effettivamente le opere e per il futuro non ci sono opere nè piani, anzi vengono smantellate le redazioni, cioè il motivo di esistere della Treccani.

Il lavoro dell'A.D. sembra essere stato solo quello di vendere il patrimonio aziendale (gli immobili) per finanziare la spesa corrente. Ma nel consiglio di amministrazione c'è qualcuno potente che appoggia Tatò, tanto potente che nessuno ha il coraggio di chiedere maggiori chiarimenti e ingaggiare una battaglia destinata alla sconfitta.
.

Perchè dietro a tutto un piano c'è, ma così subdolo e incredibile che i baristi di piazza Argentina faticano a prestare fede a quello che ascoltano.

Sentono sussurrare che il piano segreto è stato architettato in Vaticano, che non ha mai digerito la bocciatura del suo candidato alla presidenza dell'Istituto della Enciclopedia Italiana, Pera, a cui era stato affidato il compito di portare la Treccani al rispetto della
più stretta ortodossia cattolica.


Le difficoltà di presentabilità di Berlusconi,
pronto a qualunque cosa pur di essere ricevuto dal Papa,
hanno reso possibile disegnare lo scenario per la vendetta, e non solo, del Vaticano.

In sintesi il piano ascoltato dai baristi di piazza Argentina è il seguente:

1 - Giuliano Amato si trova costretto a rassegnare le dimissioni
, in quanto non è ammissibile che un presidente definisca buona la situazione dell'Istituto che presiede e dopo un mese chieda la mobilità per un terzo dei dipendenti, senza toccare A.D. e
dirigenti che qualche responsabilità dovranno pure averla e senza piani credibili per il futuro.

2 - Il Papa riceve in udienza privata Berlusconi, sorvolando completamente sull'eticità e moralità dei suoi comportamenti pubblici e privati.
In cambio ottiene l'approvazione rapida della proposta di legge costituzionale n. 2457
(d'iniziativa dei deputati Alessandra Mussolini, Antonio Pepe, Renato Farina, Manuela di Centa)
per la modifica all'articolo 1 della Costituzione,
concernente il riconoscimento delle radici cristiane della civiltà italiana e della proposta di legge costituzionale n. 620 (d'iniziativa dei deputati Caparini, Alessandri, Allasia, Bitonci, Callegari, Consiglio, Cota, Guido Dussin, Fava, Forcolin,B Gidoni, grimoldi, Lanzarin, Laura Molteni, Montagnoli, Munerato, Negro, Pastore, Pini, Polledri, Reguzzoni, Vanalli) inerente la revisione dell'articolo 33 della Costituzione al fine di eliminare, al terzo comma, l'inciso « senza oneri per lo Stato »,
quanto alla facoltà` di enti e privati di istituire scuole e istituti di educazione.

[SM=x44491] [SM=x44492]

3 - Nomina di Pera alla presidenza della Treccani, che a sua volta nominerebbe subito, come responsabile editoriale, il direttore dell'Osservatore Romano; i problemi economici per l'Istituto subito eliminati, per far rifulgere il lavoro di Pera, mediante le misure seguenti

- Distribuzione onerosa dell'esistente opera Treccani "Storia di Milano" tramite allegato al maggiore quotidiano del nord per eliminare preventivamente l'opposizione eventuale e prevedibile della Lega di Bossi

- Inizio di una nuova grandiosa opera Treccani "Storia della Cristianità";
le spese saranno coperte dallo Stato con i fondi per la ricerca;
vengono ovviamente e parimenti ridotti gli stanziamenti per la ricerca fisica, tecnologica e biologica

- Stampa in un milione di copie dell'opera già esistente (e invenduta) "Storia dei Papi". [SM=x44466]
Le spese sono coperte come nel caso precedente [SM=x44493]
e l'opera data in omaggio a tutte le famiglie italiane per la promozione spirituale.





2 - PAPIGATE PER BERLUSCONI - Da l'Unità

Il no del Vaticano all'udienza di Berlusconi dal Papa ha molto allarmato la maggioranza.

E la spiegazione che ne è stata data a Gianni Letta
(«Una conseguenza inevitabile del documento della Conferenza episcopale contro il libertinaggio»)
ha accentuato le preoccupazioni.

Anche perché
, hanno chiarito gli interlocutori del PdL nella Santa Sede, si è trattato di una presa di posizione ufficiale e «non episodica».

L'espressione del viso di Giuseppe Pisanu, mentre mercoledì sera ne parlava con Rocco Buttiglione, era una perfetta sintesi dei timori.
Timori, d'altra parte, condivisi anche dell'area che si richiama a Gianfranco Fini, un leader laico che però ha tra i suoi fedelissimi - il ministro Ronchi, per fare un solo nome - personalità molto apprezzate dalle gerarchie ecclesiastiche. [SM=x44455]

«Dobbiamo renderci conto
-commentava un deputato molto vicino al presidente della Camera- che in alcune parrocchie le foto di Berlusconi hanno scatenato una rivolta».
Già, perché la presa di posizione della Cei è stata il punto di arrivo di un moto di indignazione della base.
Le gerarchie vaticane della realpolitik non hanno potuto ignorarlo.

Mercoledì il Papa in persona è tornato sul tema sottolineando che in politica «occorrono uomini retti».


A Palazzo Chigi non disperano di poter essere riammessi in Vaticano a settembre,
dopo il casto agosto programmato dal Cavaliere:
un po' a L'Aquila, un po' in famiglia e un po' ad Arcore,
da dove però sembra raggiunga spesso la Francia e Montecarlo.

Letta ce la sta mettendo tutta.
Lo di dimostra l'improvvisa accelerazione data all'iter
di una normativa cara alla Santa Sede come quella sul testamento biologico.
Fini aveva promesso che non se ne sarebbe parlato prima dell'autunno,
ma il «papigate» ha imposto un cambio di programma.
Lo zelo ha fatto il resto.

E così mercoledì sera, contravvenendo ad ogni prassi, il presidente della commissione Affari sociali Palumbo(PdL) ha imposto a Domenico Di Virgilio di tenere la relazione introduttiva benché già fossero passate le 21.
Qualcuno ha protestato, ma Palumbo è stato irremovibile.

Anche il laico (Ndr. a parole) capogruppo del PdL, Fabrizio Cicchitto, è stato convinto dalla circostanze dell'opportunità
di «dare» subito qualcosa alla Chiesa.
C'era il timore di una bordata nel bel mezzo del G8.


l'Unità [12-07-2009]
Etrusco
00martedì 28 luglio 2009 14:27


Dino Boffo direttore dell'"Avvenire"

- 'AVVENIRE':
DAI VESCOVI NESSUN SILENZIO DI CONVENIENZA SU PREMIER...


(Adnkronos) - Nessun "silenzio di convenienza" sulle vicende private del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi
e di fronte agli "spettacoli niente affatto confortanti'" che in questo momento offre la scena pubblica.

Lo scrive il direttore di 'Avvenire', Dino Boffo,
rispondendo sul quotidiano dei vescovi
alla lettera di un sacerdote, don Angelo Gornati di Limbiate, che si dice deluso dal comportamento del giornale che si sarebbe mostrato "quasi servile" con il premier.

Boffo respinge le accuse e spiega: "'Avvenire' non e' stato zitto.
Ha parlato sul tema e a piu' riprese".
E neanche i vescosi hanno taciuto:
"Sia il presidente cardinal Bagnasco
sia il segretario generale monsignor Crociata
hanno colto le occasioni pastorali che si sono presentate per prendere posizione
in modo netto sul piano dei contenuti come della prassi -scrive Boffo-.
Chiunque e' stato raggiunto dai loro interventi ha capito quello che si doveva capire:
alla comunita' cristiana tocca tenere alto il contenuto della fede e non cedere a compromessi".


(Adnkronos) 28 07 2009
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