Pubblicità nei videogiochi

the king of the world
00venerdì 17 dicembre 2010 20:41
Ogni tanto ci penso, e mi chiedo: perchè non viene sfruttata?

Mi spiego: non parlo della fastidiosa pubblicità che siamo abituati a vedere in tv o prima di un film al cinema. Parlo di qualcosa di più velato ma comunque efficace.

Il primo e più lampante esempio che mi viene in mente, un ipotetico nuovo GTA.
Immaginate di muovere il nostro personaggio nella città di turno e vedere qui e lì manifesti pubblicitari di marche realmente esistenti invece di quelle fittizie create dai produttori. Di entrare in negozi di abbigliamento che corrispondano a vere catene, e non a botteghe create a caso. Di poter utilizzare invece di un generico telefono inesistente la riproduzione di un Nokia, e via così. Magari sfruttando saltuari aggiornamenti tramite internet con, che so, i manifesti di film in uscita al cinema che cambiano di volta in volta.

Quindi ripeto la domanda iniziale: perchè non viene sfruttata?
Aumenterebbe il realismo, e non sarebbe anche un modo per, speranza vana, ridurre i prezzi dei videogiochi?
Ammetto che non sono informato in materia, quindi se sotto sotto dei motivi ci sono non li conosco minimamente, ed è anche per questo che mi rimando a voi ed alle vostre informazioni.

Ci avete mai pensato? Che altri esempi di utilizzo vi vengono in mente?
ReySonic
00venerdì 17 dicembre 2010 20:54
Penso che le case produttrici dovrebbero in tal caso sborsare dei soldi per utilizzare il marchio. In fondo mica si tratta di sponsor
Iron Ghost
00venerdì 17 dicembre 2010 20:57
Soldi.
Per inserire un telefonino Nokia in un GTA, devi pagare i diritti per far apparire l'oggetto in questione nel tuo videogioco.
KaiserSp
00venerdì 17 dicembre 2010 21:11
Re:
ReySonic, 17/12/2010 20.54:

Penso che le case produttrici dovrebbero in tal caso sborsare dei soldi per utilizzare il marchio. In fondo mica si tratta di sponsor



e tali spese fatte dalle Software House (che non sarebbero poche visto che i brand si fanno ben pagare per apparire) farebbero aumentare ulteriormente il prezzo alla vendita del videogioco
The_Joy_87
00venerdì 17 dicembre 2010 21:21
Re: Re:
KaiserSp, 17/12/2010 21.11:



e tali spese fatte dalle Software House (che non sarebbero poche visto che i brand si fanno ben pagare per apparire) farebbero aumentare ulteriormente il prezzo alla vendita del videogioco



Non necessariamente potrebbe portare all'aumento del prezzo finale.

Sarò breve:

-Software house TIZIO fa un gioco che è sicura che venderà e a cui giocheranno una decina di milioni di persone.

-Lo infarciscono di spot non invadenti. Come gia riportato, GTTA potrebbe avere dei cartelloni in girò per la città, o magari abbigliamento del protagonista con qualche marchio particolare, o anche auto di case famose-

-Milioni di persone nel mondo giocheranno a questo titolo e vedranno tutti i marchi i loghi ecc ecc in giro.

Risultato: Il prezzo diminuisce, perchè le SH non vengono + finanziate da chi compra il gioco, ma da chi fa mettere loro le pubblicità, e ci guadagnano in 3: Giocatore, SH e marchio.

>>>IMHO<<<
MatthewDeschain
00venerdì 17 dicembre 2010 22:02
E' semplicemente product placement, se non c'è arriverà a breve. Un unico appunto, ricordatevi che è regolato da normative ben precise, e che, come succede in campo cinematografico NON fa abbassare il costo del biglietto.
Dj Sauron
00venerdì 17 dicembre 2010 22:26
Re:
Iron Ghost, 17/12/2010 20.57:

Soldi.
Per inserire un telefonino Nokia in un GTA, devi pagare i diritti per far apparire l'oggetto in questione nel tuo videogioco.




Tutto ciò è abbastanza ridicolo, dovrebbero essere quelli della Nokia a pagare quelli del videogioco. Mica è Mediaset a pagare per trasmettere gli spot, sono loro che pagano.
The_Joy_87
00venerdì 17 dicembre 2010 23:12
Io mi ricordo un Enter The Matrix con i cartelloni Nvidia.
ReySonic
00sabato 18 dicembre 2010 01:26
Re: Re:
Dj Sauron, 17/12/2010 22.26:




Tutto ciò è abbastanza ridicolo, dovrebbero essere quelli della Nokia a pagare quelli del videogioco. Mica è Mediaset a pagare per trasmettere gli spot, sono loro che pagano.




Eh ma purtroppo non è così. Infatti ai tempi si diceva che la Konami, per PES, non aveva comprato i diritti per le maglia Nike/Adidas ecc per poter fare le maglie delle squadre fedelmente, mentre la Ea Sports sì, che usa i marchi originali per Fifa, ma anche per altri suoi giochi, come Nba o Tony Hawk per fare 2 esempi.
Inoltre i videogiochi hanno un bacino d'utenza più piccolo rispetto alla tv: mentre per fare un esempio tutti gli italiani vedono la tv, circa un 5/10% degli italiani giocano ai videogiochi.
Se te vuoi sfruttare un marchio per un tuo prodotto, è ovvio che lo devi pagare
LightJotun91
00sabato 18 dicembre 2010 11:16
Re:
MatthewDeschain, 17/12/2010 22.02:

E' semplicemente product placement, se non c'è arriverà a breve. Un unico appunto, ricordatevi che è regolato da normative ben precise, e che, come succede in campo cinematografico NON fa abbassare il costo del biglietto.




Cuscuta Armilla
00sabato 18 dicembre 2010 11:50
Re: Re:
Dj Sauron, 17/12/2010 22.26:




Tutto ciò è abbastanza ridicolo, dovrebbero essere quelli della Nokia a pagare quelli del videogioco. Mica è Mediaset a pagare per trasmettere gli spot, sono loro che pagano.




Dipende anche dal videogioco, di sicuro la Nokia non vuole apparire come la marca preferita da un sadico criminale bosniaco (GTA IV).
Capt. Jack Sparrow
00sabato 18 dicembre 2010 14:25
E quale sarebbe l'utilità?

Senza dimenticare poi che si potrebbe usare solo nei videogiochi "odierni", cioè circa un decimo del parco giochi attuale.

Ed anche in quelli, sarebbe una forzatura inutile.
Chanandler Bong
00sabato 18 dicembre 2010 14:37
Re: Re: Re:
ReySonic, 18/12/2010 1.26:




Eh ma purtroppo non è così. Infatti ai tempi si diceva che la Konami, per PES, non aveva comprato i diritti per le maglia Nike/Adidas ecc per poter fare le maglie delle squadre fedelmente, mentre la Ea Sports sì, che usa i marchi originali per Fifa, ma anche per altri suoi giochi, come Nba o Tony Hawk per fare 2 esempi.




È una cosa differente.
Una cosa è pagare perché vuoi che la maglia della Juve sia più simile alla realtà, cosa che ti può far attirare spettatori (e quindi è un bisogno della società che crea il gioco), un'altra è sostituire i cartelloni a bordocampo con "Gazzetta dello sport", "Topolino" e "Life is now" invece di Konami e Sony.

@Sparrow
L'utilità ci sarebbe, sono sempre soldi in più con il minimo sforzo.
È che i videogiochi sono ancora troppo di nicchia.
HBK The Showstopper
00domenica 19 dicembre 2010 13:00
secondo me una delle industrie che potrebbe trarne più vantaggio è quella musicale(che comunque bene o male ha sempre "sponsorizzato" in un qualche modo i videogiochi),oltre alla pubblicità ci piazzi la canzone nella colonna sonora del gioco,spesso certi giochi hanno nel loro bacino utenti con gusti musicali simili,sponsorizzare band di quel genere in quei giochi può essere una gran pubblicità.E non parlo di Guitar Hero nè,ma di qualunque gioco
The unforgiven
00domenica 19 dicembre 2010 13:37
Re:
HBK The Showstopper, 19/12/2010 13.00:

secondo me una delle industrie che potrebbe trarne più vantaggio è quella musicale(che comunque bene o male ha sempre "sponsorizzato" in un qualche modo i videogiochi),oltre alla pubblicità ci piazzi la canzone nella colonna sonora del gioco,spesso certi giochi hanno nel loro bacino utenti con gusti musicali simili,sponsorizzare band di quel genere in quei giochi può essere una gran pubblicità.E non parlo di Guitar Hero nè,ma di qualunque gioco




Anche inserire propria musica dentro il gioco (con Rock Band le vere band possono inserire le proprie canzoni nel gioco, scaricabili a pagamento) è un metodo di pubblicità intelligente. Tramite questo metodo ho conosciuto 4-5 band che altrimenti non avrei mai avuto l'occasione di conoscere..

Per il resto, mi ricordo qualche cartellone pubblicitario in Burnout Paradise, cartelloni che vennero aggiunti in seguito a qualche update e poc'altro :p. Anche per me sarebbero cose "scontate" che però per un motivo o un altro non vengono realizzate. Probabilmente perchè non viene reputato un metodo di pubblicità intelligente, e le SH a realizzare un Nokia vero o un cellulare random non gli cambia nulla.

In MGS4 se non sbaglio c'era l'iPod, addirittura.. o_o

the king of the world
00domenica 19 dicembre 2010 17:14
Re:
Capt. Jack Sparrow, 18/12/2010 14.25:

E quale sarebbe l'utilità?

Senza dimenticare poi che si potrebbe usare solo nei videogiochi "odierni", cioè circa un decimo del parco giochi attuale.

Ed anche in quelli, sarebbe una forzatura inutile.




Leggere il primo post per intero e con attenzione a volte aiuta ad avere un quadro più completo della situazione.
Capt. Jack Sparrow
00domenica 19 dicembre 2010 19:33
Ah quindi confermi che aumenterebbe il realismo.

Pensavo fosse una panzana buttata lì tanto per...
Jake"thesnake"Roberts
00lunedì 20 dicembre 2010 13:28
Re:
Capt. Jack Sparrow, 19/12/2010 19.33:

Ah quindi confermi che aumenterebbe il realismo.

Pensavo fosse una panzana buttata lì tanto per...




Non si parla di realismo ma di palanche per le SoftHouse che dovrebbero far ipoteticamente ammortizzare i costi di produzione ergo il prezzo del gioco.
Credo potrebbe essere un'ottima idea,ma purtroppo una certa marca per come la vedo potrebbe anche finanziare in toto la produzione che difficilmente scenderebbero i costi al dettaglio.Vedere certi prezzi che vediamo in altri paesi per me sono e rimarranno solo un'utopia.
In Italia abbiamo purtroppo per quanto riguarda il commercio videoludico,cinematografico e musicale,due "cancri" difficilmente debellabili e sono la SIAE e soprattutto l'IVA alle stelle, e non sto parlando di una Zanicchi astronauta... [SM=x54504]
the king of the world
00lunedì 20 dicembre 2010 13:49
No no, parlo sì di prezzi ma anche di realismo.

Non mi aspetto di trovare la pubblicità della Coca Cola o della Apple dentro un tempio di God of War, è chiaro che in giochi del genere sarebbe insensato il discorso.

Ma secondo me in giochi con ambientazioni urbane e odierne un tocco di realismo in più ce lo metterebbe.

Non mi sembra di star dicendo una raffica di puttanate, ma se per Sparrow così fosse allora sono pronto ad ascoltare ed eventualmente ribattere ad un'adeguata confutazione a riguardo.
Iron Ghost
00lunedì 20 dicembre 2010 14:43
Re:
the king of the world, 20/12/2010 13.49:

No no, parlo sì di prezzi ma anche di realismo.

Non mi aspetto di trovare la pubblicità della Coca Cola o della Apple dentro un tempio di God of War, è chiaro che in giochi del genere sarebbe insensato il discorso.

Ma secondo me in giochi con ambientazioni urbane e odierne un tocco di realismo in più ce lo metterebbe.

Non mi sembra di star dicendo una raffica di puttanate, ma se per Sparrow così fosse allora sono pronto ad ascoltare ed eventualmente ribattere ad un'adeguata confutazione a riguardo.




Il realismo di questi inserimenti è legato alla convenienza di usare o meno delle features pubblicitarie del genere.
In determinati contesti di gioco un marchio reale potrebbe giovare, il problema attuale sono le case produttrici di videogiochi. Solo le più potenti economicamente possono permettersi di far fronte a costi extra molto alti (non conosco bene il funzionamento di queste cose, ma immagino che il marchio Coca-Cola non sia accessibile a tutti).
Questo in pratica ti preclude l’inserimento nei titoli di nicchia (non avrebbe senso per il proprietario del marchio darti la possibilità di inserire una lattina di Coca-Cola in un titolo destinato a pochissimi appassionati) e la reale utilità sotto l’ottica del titolare del marchio (cosa ci guadagnano? i vedeogiochi sono un campo ancora abbastanza ristretto, i gamers più intrippati il più delle volte neanche ci fanno caso a queste cose.
In più potrebbero crearsi problemi legati all’utilizzo dei prodotti: prendiamo la Coca-Cola. Metti caso che Rockstar Games decide di pagare il copyright per averla a sua disposizione nel prossimo GTA, quindi lattine, bottiglie etc. Facciamo finta che i programmatori sviluppano il gioco con la possibilità di usare le bottiglie come armi improprie da corpo a corpo. Nessun dirigente del prodotto pubblicizzato accetterebbe scene violente [quindi cattiva pubblicità] con psicopatici che si ammazzano a suon di bottigliate di Coca sul cranio).
Jake"thesnake"Roberts
00lunedì 20 dicembre 2010 15:15
Re: Re:
Iron Ghost, 20/12/2010 14.43:




Il realismo di questi inserimenti è legato alla convenienza di usare o meno delle features pubblicitarie del genere.
In determinati contesti di gioco un marchio reale potrebbe giovare, il problema attuale sono le case produttrici di videogiochi. Solo le più potenti economicamente possono permettersi di far fronte a costi extra molto alti (non conosco bene il funzionamento di queste cose, ma immagino che il marchio Coca-Cola non sia accessibile a tutti).
Questo in pratica ti preclude l’inserimento nei titoli di nicchia (non avrebbe senso per il proprietario del marchio darti la possibilità di inserire una lattina di Coca-Cola in un titolo destinato a pochissimi appassionati) e la reale utilità sotto l’ottica del titolare del marchio (cosa ci guadagnano? i vedeogiochi sono un campo ancora abbastanza ristretto, i gamers più intrippati il più delle volte neanche ci fanno caso a queste cose.
In più potrebbero crearsi problemi legati all’utilizzo dei prodotti: prendiamo la Coca-Cola. Metti caso che Rockstar Games decide di pagare il copyright per averla a sua disposizione nel prossimo GTA, quindi lattine, bottiglie etc. Facciamo finta che i programmatori sviluppano il gioco con la possibilità di usare le bottiglie come armi improprie da corpo a corpo. Nessun dirigente del prodotto pubblicizzato accetterebbe scene violente [quindi cattiva pubblicità] con psicopatici che si ammazzano a suon di bottigliate di Coca sul cranio).




Per quanto riguarda il discorso violenza/sponsor il tuo ragionamento non fà una grinza,ma qui si stava parlando del discorso contrario!
Nel senso che oltre al discorso di realismo in quanto al voler essere implementato in game un telefono reale,una bevanda o un auto reale che farebbe molta più scena,si parla anche di poter sfruttare a proprio vantaggio in termini di soldi per la softhouse.In pratica(ad esempio in GTA) tu offri il tuo prodotto e quindi mi paghi e NON IL CONTRARIO,io schiaffo dei bei cartelloni in giro ad esempio per Liberty City oppure al trillo di telefono rispondo con un bel Nokia ergo tu hai la tua bella pubblicità ed io guadagno soldi e realismo nel gioco.Poi per quanto riguarda il discorso che facevi tu,ovvero sfregiare il viso di una prostituta con una bottiglia di "COCA COLA" che non è un bel vedere in termini di marchio...bè...questo è un'altro paio di maniche.

the king of the world
00lunedì 20 dicembre 2010 15:24
Questo è chiaro, se il marchio (la Coca Cola nell'esempio citato) ottiene una cattiva immagine in seguito al suo utilizzo all'interno di un gioco è palese che ciò porterebbe la pubblicità ad allontanarsi ancora di più dal mondo dei videogiochi.
Quindi mi sembra ovvio che in questi casi spetterebbe alle case produttrici trovare il modo migliore per inserire il marchio nel loro prodotto.

D'altra parte c'è il discorso su chi paga chi: ammetto che davo per scontato che fosse l'azienda del marchio a dover pagare la casa produttrice del gioco, e non viceversa. Ma come ho scritto in apertura di discussione non sono del tutto informato a riguardo, quindi è comprensibilissimo che mi sia sbagliato.
Chiaro è, a questo punto, che le cose debbano essere viste sotto un'ottica diversa..
Jake"thesnake"Roberts
00lunedì 20 dicembre 2010 15:32
Re:
the king of the world, 20/12/2010 15.24:

Questo è chiaro, se il marchio (la Coca Cola nell'esempio citato) ottiene una cattiva immagine in seguito al suo utilizzo all'interno di un gioco è palese che ciò porterebbe la pubblicità ad allontanarsi ancora di più dal mondo dei videogiochi.
Quindi mi sembra ovvio che in questi casi spetterebbe alle case produttrici trovare il modo migliore per inserire il marchio nel loro prodotto.

D'altra parte c'è il discorso su chi paga chi: ammetto che davo per scontato che fosse l'azienda del marchio a dover pagare la casa produttrice del gioco, e non viceversa. Ma come ho scritto in apertura di discussione non sono del tutto informato a riguardo, quindi è comprensibilissimo che mi sia sbagliato.
Chiaro è, a questo punto, che le cose debbano essere viste sotto un'ottica diversa..




Allora...è scontato che attualmente sono le softHouse che pagano per avere i marchi reali nei loro giochi.Ma tutto questo è solo per puro realismo e nient'altro.
L'idea di base di questa discussione era appunto per il discorso contrario e cioè sponsor che pagano per pubblicità ai loro marchi nei giochi più famosi!
Iron Ghost
00lunedì 20 dicembre 2010 15:33
Re: Re: Re:
Jake"thesnake"Roberts, 20/12/2010 15.15:




Per quanto riguarda il discorso violenza/sponsor il tuo ragionamento non fà una grinza,ma qui si stava parlando del discorso contrario!
Nel senso che oltre al discorso di realismo in quanto al voler essere implementato in game un telefono reale,una bevanda o un auto reale che farebbe molta più scena,si parla anche di poter sfruttare a proprio vantaggio in termini di soldi per la softhouse.In pratica(ad esempio in GTA) tu offri il tuo prodotto e quindi mi paghi e NON IL CONTRARIO,io schiaffo dei bei cartelloni in giro ad esempio per Liberty City oppure al trillo di telefono rispondo con un bel Nokia ergo tu hai la tua bella pubblicità ed io guadagno soldi e realismo nel gioco.Poi per quanto riguarda il discorso che facevi tu,ovvero sfregiare il viso di una prostituta con una bottiglia di "COCA COLA" che non è un bel vedere in termini di marchio...bè...questo è un'altro paio di maniche.





Il problema è il fatto che i videogiochi sono ancora poco diffusi tra la gente “comune”.
Nel senso che, anche un GTA o un altro titolo di primo piano, la pubblicità faticherebbe a far colpo sul giocatore. I gamers molto spesso neanche fanno caso a queste cose (se si tratta di una bottiglia di Coca o una bevanda immaginaria non fa molta differenza).
Prima è stato citato l’ipod inserito nell’ultimo MGS. Quanti se ne ricordavano? Quanti gamers hanno acquistato un ipod dopo averlo visto in Metal Gear? Secondo me pochissimi, se non nessuno.
Il tuo discorso è più che giusto, ma fattibile in un contesto dove i videogiochi hanno presa su persone diverse dalla tipologia del giocatore stesso.
The unforgiven
00mercoledì 22 dicembre 2010 15:15
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