PERCHE’ IL CULO ATTIRA LA PROFANAZIONE DEL SADICO
di Massimo Fini.
Gli uomini, com'è noto, si dividono in due categorie: quelli che
preferiscono il seno (bosomen) e quelli che preferiscono il culo
(bottomen). I primi appartengono, in genere, a culture rozze, poco
smaliziate, infantilmente pragmatiste, primitive, matriarcali,
fortemente legate all'immagine della donna-madre e comunque troppo
giovani per avere avuto il tempo di sviluppare adeguate attitudini
speculative.
Bosomen sono, per esempio, gli americani. L'Europa, culla della
civiltà, è invece bottomen. Venere Callipigia nacque in Grecia, nella
prima metà del n secolo avanti Cristo, insieme alla grande filosofìa e
alle matematiche. E "pour cause". Perché il culo è innanzitutto una
categoria metafisica. Possiede la perfezione geometrica delle figure
astratte. E infatti, come forma, si apparenta alla sfera che è la
figura geometrica perfetta. Ma la supera perché ha una simmetricità che
manca alla sfera. Come la sfera, è un corpo finito e infinito allo
stesso tempo e, poiché è curvo, il culo è vicinissimo all'essenza
stessa della verità («Ogni verità è curva» dice Nietzsche).
C'è, racchiuso nel culo, l'enigma del rapporto finito/infinito,
spazio/tempo, che è l'enigma dell'universo. Non a caso Salvador Dalì a
qualcuno che gli chiedeva come immaginasse l'universo rispose: «Un
continuum a quattro natiche».
Come questo inquietante apotema, così carico di significati simbolici,
sia finito in fondo alla schiena dell'uomo e, peggio ancora, della
donna, è un mistero. Ma qui ritorna la grande ambiguità del culo, la
sua finita infinitezza. Disumano per l'esattezza e la perfezione delle
sue proporzioni, il culo è anche molto umano. Mentre la perfezione è,
per ciò stesso, inespressiva, il culo è la parte più eloquente del
corpo.
Quando Moravia ne La vita inferiore ha scritto che «il sedere manca di
espressione» non sapeva quello che si diceva. Il culo segnala non solo
il carattere, ma spesso anche l'appartenenza di classe di una persona.
C'è il culo diffidente e avaro (che è a mele strette come hanno, in
genere, i toscani), il culo fiducioso e pieno di speranza (tondo,
grasso e a natiche leggermente dischiuse), il culo aggressivo (sodo e
massiccio come una catena montuosa), il culo volitivo (piccolo e
muscoloso), il culo colloquiale (elastico e malleabile), il culo nobile
(alto, lungo e appena rilevato), il culo popolare (basso e largo), il
culo burocratico (grasso e informe), il culo proletario (largo ma
alto), il culo militare (stretto e muscoloso), il culo meschino e
timoroso (che è quello magro senza essere ossuto), il culo indifferente
(piccolo e raccolto), il culo ridanciano (largo e piatto), il culo
impertinente (tondo, a scalino e sussultorio). Infine c'è il culo
remissivo, che è quello che ha due tenere pieghe fra la natica e
l'attaccatura della gamba ed è tondo senza essere eccessivo. Questo è
il vero culo. Il culo dei culi. Perché possiede, al massimo grado, le
due caratteristiche che, pur variamente mascherate, sono proprie di
ogni culo: l'essere indifeso e ridicolo («L'ilare impotenza del
deretano» la chiama Sartre che se ne intende). Il culo infatti è
impotente. Perché, come Polifemo, è cieco nonostante possegga un
occhio. E in condizione di palese inferiorità: non può guardare ma solo
essere guardato.
È inoffensivo perché non ha spigoli. Poco o punto muscoloso non si può
difendere e chiunque può oltraggiarlo. E nudo ed esposto poiché non ha
peli. Ed infine è ridicolo come tutti gli esseri grandi e grossi ma
imbelli. Per questo connubio di impotenza e di ridicolo, il culo è la
parte preferita dal sadico. Nessuno le busca come il culo. C'è da dire
che, quasi sempre, il culo fa di tutto per meritarsele. Provoca. A
volte infatti si presenta con un'aria di falsa innocenza, altre con
impertinenza, altre ancora con arroganza. In altri casi si isola, fa
finta di niente, come se ignorasse di essere un culo. Atteggiamenti,
tutti, che attirano una adeguata punizione. Che del resto il culo, dopo
una prima resistenza di pura parata e, diciamo così, di bandiera,
accetta volentieri, arcuandosi, protendendosi, aprendosi, offrendosi.
Perché il culo è profondamente, intimamente masochista.
Ma c'è un altro elemento, nel culo, che attira il sadico: la
perfezione. È la perfezione ad accendere il desiderio della
profanazione. Solo ciò che è perfetto merita di essere sconciato,
sciupato, oltraggiato, vilipeso e quindi, alla fine, reso imperfetto. E
anche questa è una dimostrazione dell'enorme superiorità del culo sul
seno. Il seno si accarezza, si vezzeggia, si mordicchia
affettuosamente. Per consolarlo della sua pochezza, di essere solo un
seno. Nella perfezione del culo c'è un orgoglio luciferino che va
abbattuto e degradato.