Millesettecento anni di oppressione della felicita' umana

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kelly70
00lunedì 13 aprile 2009 12:42
Nel 300 D.C. circa, i teologi cristiani scoprirono la tecnica più efficace per controllare la vita umana. Essa consisteva nel collegare all'uso del sesso un gran senso di colpa. (Rif. Sez. 4 della Enciclopedia dei Riferimenti della Neo-tecnologia).
Con questa tecnica la chiesa crebbe ad un livello altissimo di potere, fece cadere la civiltà occidentale nell'Età oscura e sprofondare il benessere con la felicità umana nello stato più basso che sia mai stato toccato nella storia.

La storia dell'oppressione con cui il Cristianesimo ha schiacciato i diritti, la felicità, il piacere e la sessualità dell'uomo, è schematizzata qui sotto.



L'oppressione cristiana della sessualita'
e della felicita" dell'uomo occidentale
100 D.C. -- 385 D.C.

L'impero Romano era ancora vigoroso e vibrante, ma era in procinto di arrendersi ad una nuova religione...il Cristianesimo. Roma sprofondò nell'altruismo e nell'ascetismo.

I pagani romani iniziarono a perseguitare i cristiani fanatici ed altruisti, che usavano ogni mezzo per raggiungere i propri scopi e distruggere ogni aspetto positivo e produttivo della civiltà romana. Questi cristiani avevano il duplice obiettivo di eliminare, sia il piacere della vita umana, sia l'alto livello economico di cui godevano i romani. (Alcuni cristiani, tuttavia, formarono dei movimenti anarchici per difendersi ed opporsi all'oppressione del burocratico governo romano).


385 D.C. -- 1000 D.C.

Sorsero in Egitto gli asceti (Hippies) che basavano la loro vita sui principi cristiani di abnegazione e di mortificazione (per es. San Simone).

Sempre più preoccupati del sesso, i cristiani lottavano contro la lussuria (per es.: si bruciavano le dita per resistere alla tentazione). Leggermente velato, ma con continuo progresso, l'erotismo neurotico aumentava nella chiesa.

S. Agostino (nato nel 354), contribuì enormemente a spargere il senso di colpa tra gli uomini per mezzo dei suoi libri:
1) Le Confessioni: un'auto accusa della sua vita di dissipazione durante la sua gioventù pagana e volluttuosa. Fu convertito al cristianesimo nel 386 e si ribellò aggressivamente contro i piaceri e il benessere umani. Egli asseriva che l'uomo era nato tra le feci e l'urina.

2) La Città di Dio: la sua opera maggiore, è una speculazione che asserisce che i bambini possono nascere da una donna "incallita dalla lussuria e dal sesso". Mostra un odio spietato per la vita umana.


Nel 585 d.C. i cattolici discutevano se la donna avesse un'anima immortale e se addirittura fosse un essere umano.

Verso il V sec. il matrimonio divenne controllato e dominato dalla chiesa.

Periodi scuri che opprimevano l'amore, accompagnarono il sorgere del Cristianesimo. Nel VI sec. Roma, mentre cadeva nella morsa del cristianesimo, veniva ripetutamente saccheggiata. La sua popolazione, che contava un milione di abitanti, si ridusse a circa cinquantamila. La città giaceva in macerie e rovine. Il senato cessò per mancanza di uomini qualificati. L'igiene, la scienza e la cultura furono abbandonate mentre il cristianesimo si affermava sempre più.

Il sesso fu ridotto dal cristianesimo ad essere considerato una brutta azione anti-sentimentale e violenta, per la quale veniva concessa con facilità e con ipocrisia la penitenza su richiesta. Le donne divennero delle proprietà da usarsi e gettare.

Gli ecclesiastici ed i papi si dettero alle prostitute e al sesso nevrotico (per es.: il papa del 904 d.C. era un incestuoso ed un libertino verso i ragazzi).

Nel IX sec. il cristianesimo ormai dominava. Le donne erano considerate la proprietà dell'uomo, la chiesa sanzionò che potevano essere percosse. Gli uomini venivano semplicemente multati per aver ucciso una donna. I nobili avevano "il diritto naturale" di violentare ogni contadina che passava nella strada e di deflorare tutte le spose che lavoravano nei loro possedimenti.

Per gli ecclesiastici cattolici il sesso, esercitato senza nessun sentimento, (per es.: la prostituzione, le orgie, la violenza ed il sadismo) non costituiva affatto un'offesa grave, ma l'uso del sesso attaccato al sentimento (per es.: amare e valorizzare una donna) era un grave peccato che veniva punito severamente.

S. Girolamo dichiarò che chiunque avesse amato sua moglie troppo ardentemente, era un adultero.

Il rapporto maritale, per i cristiani, doveva essere fatto soltanto in una posizione e mai durante la penitenza, di domenica, di mercoledi, di venerdì e durante le festività religiose e doveva essere fatto soltanto per concepire un bambino.

Il peccato maggiore non era il sesso, ma il piacere umano.


1000 D.C. -- 1500 D.C.

I corteggiamenti amorosi rispecchiavano la felicità, ma erano in contraddizione con i principi malefici della religione. Gli ecclesiastici temevano e combattevano il corteggiamento sentimentale. (Per es.: S. Tommaso dichiarò che baciare e toccare una donna con gioia, anche senza nessun pensiero di fornicazione, era un peccato mortale).

La battaglia si svolgeva tra la religione opprimente e l'umanesimo del Rinascimento, tra il potere del papa e le nuove idee aristoteliche.

Negli anni che seguirono il 1300, un malaugurante e sinistro interesse per la magia e per l'esorcismo, stava apparendo nella chiesa. I preti si lanciarono come fulmini contro "il potere del male in quelle donne che stipulavano dei patti con il diavolo".

Verso il 1450, prevalse, nella chiesa, un duplice orribile concetto: una donna bella e desiderabile era conseguentemente una strega cattiva. Poichè la chiesa stava perdendo il potere, ciò costituiva per lei un mezzo per combattere contro la scoperta della felicità che stava emergendo per merito del Rinascimento.

I nobili del Rinascimento mettevano sullo stesso piano la bellezza e il bene. Per respingere questa tendenza verso il bene ed il bello, la chiesa passò per mezzo del papa al contrattacco. Essa dette vita ad una nuova categoria di persone malvage, mai conosciute prima....gli inquisitori, in quali avevano il sostegno di una lunga lista di editti e bolle papali. Il papa nominò due teologi (Jacob Sprenger e Henry Kramer) perchè agissero come inquisitori. Sprenger e Kramer scrissero un libro molto influente che trattava "il male" delle donne e la magia, erano autorizzati a torturare le donne "malefiche" appendendole per i pollici delle mani, stringendo corde intorno alle loro teste, introducendo spilli sotto le loro unghie e versare olio bollente sui loro piedi, nella "devota" speranza di ottenere la confessione della loro "malvagità". Decine di migliaia di donne innocenti vennero bruciate vive.

Ci furono due diverse correnti in contrapposizione: "la donna ideale", creata dallo spirito gioioso del Rinascimento, e "la strega malvagia" creata dal malefico spirito della chiesa.

Enrico VIII re d'Inghilterra, fu il primo uomo ad unire l'amore con il matrimonio. Egli combattè una lunga battaglia con il vescovo Wolsey e con il papa Clemente VII per ottenere il divorzio e risposarsi con Anna Bolena.

L'Illuminismo del Rinascimento dichiarava che il sesso non era pecaminoso e spregevole come asseriva la chiesa. La classe media iniziò ad associare il sesso con l'amore.


1500 D.C. -- 1700 D.C.

La Riforma, insieme all'Illuminismo del Rinascimento (che considerava il sesso nel matrimonio come una cosa integra che non doveva causare nessun senso di colpa) contrastava la cattiva posizione cristiana che continuava a bruciare le donne ritenute streghe.

Martin Lutero combattè contro l'ascetismo cattolico difendendo il godimento di ogni piacere che non era "peccaminoso". Lutero visse una vita di stile "mangia, bevi e sii felice". Combattè contro Roma dichiarando che il celibato era un'invenzione del diavolo. Dichiarò inoltre, che gli impulsi sessuali appartenevano alla natura umana ed erano irreprimibile. Si staccò da Roma e si sposò, visse felicemente con sua moglie sostenendo che i piaceri del sesso nel matrimonio erano giusti e buoni. La Riforma si sparse rapidamente in tutta L' Eruopa del Nord.

Giovanni Calvino (il padre dei Puritani) era l'opposto di Martin Lutero, era rigido aspro, cattivo e credeva in una feroce teologia basata sulla depravazione dell'umanità e sull'ira di Dio. Era un ascetico infelice, affetto da ulcere, tubercolosi e calcoli renali. Considerava la vita quasi senza valore, stabilì una rigidissima teocrazia a Ginevra che non permetteva il ballo, abiti fantasiosi e adornamento con gioielli e stabilì la pena capitale per il reato di adulterio. Anche l'amore leggittimo doveva essere strettamente regolato. Il fidanzamento era limitato a sei settimane perchè nessun prolungamento amoroso e sentimentale era concesso. I matrimoni venivano celebrati in tutta severità senza nessuna festa rumorosa.

I puritani degli Stati Uniti, tuttavia, erano molto diversi dalla inumana ed infelice figura di Calvino, ad eccezione di pochi, fanatici e vociferanti come John Knox. Le tristi e rigide regole degli anni intorno al 1650, che John Knox impose, proibivano il divertimento di domenica, il fumo, il bere, le scommesse e l'abbigliamento fantasioso. Egli si fece anche promotore della fustigazione pubblica, della lettera scarlatta, della pena capitale per gli adulteri e dell'esecuzione delle "streghe" di Salem (26 donne e due cani furono uccisi nel 1692).

I primi puritani erano molto rigidi, ma spesso nascondevano alla gente i loro malanni ed il loro piacere per il romanticismo. Dai verbali di processo di quei tempi, si può ricavare che esistevano molti "peccati". Ma soltanto il peccato del sesso fuori dal matrimonio veniva attaccato. I puritani sostenevano l'uso del sesso nel matrimonio e condannavano la "virtù della verginità". Molti di loro furono dei teneri e romantici amanti.

L'immagine del Puritano senza sesso e con un cuore di pietra è falsa. Per esempio nel XVII sec. il puritano John Milton (Il Paradiso perduto) lodava il sesso nel matrimonio come un aspetto gioioso e buono della vita, e possedeva una visione romantica ed idealistica del matrimonio. Milton spedì alla casa del Parlamento inglese una proposta sul divorzio molto simile a quella dei nostri giorni. L' opera di Milton "Il Paradiso perduto" ci dà un quadro molto bello di Adamo ed Eva nella loro relazione amorosa e sentimentale. Milton rifiutò le idee malvage di S. Agostino sulla vita, sul sesso e sul piacere.

I puritani del XVI sec. fusero l'ideale dell'amore romantico con l'uso normale del sesso nel matrimonio. La condizione della donna sotto il puritanesimo migliorò (per es.: se venivano picchiate, potevano separarsi e persino divorziare). Anche i loro diritti di proprietà e di eredità vennero stabiliti ed il matrimonio divenne un contratto civile.


1700 D.C. -- 1800 D.C.

I razionalisti che appartenevano a questo periodo chiamato l'età della Ragione, rigettarono la severità e la tristezza del cristianesimo e cancellarono l'immagine malefica che la chiesa aveva della donna.

Il XVIII sec. fu caratterizzato dall'amore che rifiutava il rigorismo cristiano del sesso, e sublimizzò la mitica figura di Don Giovanni, il corteggiatore impeccabile, galante, gentile, orgoglioso e lussurioso. L'amore era considerato soltanto un semplice atto sessuale allo scopo di sedurre la donna e poi abbandonarla.

D'altro lato, molti uomini religiosi di stile vittoriano, ostentavano un comportamento patriarcale rigidissimo, a spese del proprio sesso.

Ad eccezione di questi religiosi vittoriani, sorse negli uomini una gran voglia di vivere una vita fantasticamente sessuale. Sorsero, infatti, l'uso della flagellazione per il piacere della carne, la pornografia e la prostituzione.


1800 D.C. -- 1900 D.C.

La società, che tendeva sempre più verso l'economia e il capitalismo, accellerò l'eliminazione della religione medioevale con tutte le sue ingiuste tradizioni ed il suo razzismo.

La religione di tipo vittoriano era minacciata dalla proposta del suffragio esteso anche alle donne, dal divorzio e dall'amore libero.

Il vittorianesimo cercò disperatamente di opporsi agli inevitabili cambiamenti che prendevano sempre più piede tra la gente a causa del sorgere veloce di una civilizzazione industriale. Cercò di combattere questi moderni cambiamenti mediante la coercizione religiosa, l'imposizione del potere dello stato e delle forze di polizia.


1900 D.C. -- 1950 D.C.

Margaret Sanger iniziò una storica battaglia per il controllo delle nascite asserendo che il corpo della donna apparteneva solo a lei. Nel 1914 pubblicò delle informazioni sul controllo delle nascite e nel 1916 aprì delle cliniche mediche per il controllo delle nascite. I cattolici si sentirono oltraggiati, la fecero arrestare ed imprigionare.


1950 D.C.-- 1970 D.C.

La moderna rivoluzione del sesso, onesta ed aperta, ha fatto sì che la cattiva influenza della chiesa nei riguardi del sesso, sparisse. Con un ultimo disperato sforzo, la chiesa "moderna" ha adottato l' idea esistenzialistica o l'idea del piacere nel sesso, per diminuire il valore e l'importanza del sesso stesso, cercando così di eliminare la stima che una persona deve avere di se stessa. Senza la stima di noi stessi, è impossibile sperimentare la felicità ed i piaceri psichici. Senza la stima di noi stessi, continueremo ad essere in balia dei neo-ingannatori, i quali useranno sempre il loro altruismo, il loro misticismo ed il loro concetto di Dio contro di noi.


1970 D.C.-- Presente

Un aumento di cattivo augurio di misticismo, di cristianesimo caratterizzato dalla nuova nascita, da religioni fondamentaliste, sono segni di una svolta verso una cattiva visione della vita, dell'amore, del sesso e della donna stessa. La svolta verso l'Ayatollanismo e verso il risveglio di concetti teocratici, è ricercato da tutti i leaders fondamentalisti ed evangelici. Non bisogna guardare alla loro apparenza, essi sono tutti dei neo-ingannatori distruttivi dal cappello nero, che vogliono dominare con un potere micidiale. Oggi, per la prima volta nella storia, il misticismo ed il neo-inganno sono chiaramente riconosciuti ed eliminati mediante la diffusione della Neo-Tecnologia.

=omegabible=
00lunedì 13 aprile 2009 16:57
RE

Bellissimo post, Kelly!!!! [SM=g1420248]

E' un pò la storia degli uomini nelle diverse epoche a cui varie RELIGIONI hanno tolto qualcosa e mai dato nulla.

Solo la laicità identifica la vera umanità. [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902] [SM=g8902]



omega [SM=x1468240] [SM=x789056] [SM=x789056]



Jon Konneri
00lunedì 13 aprile 2009 22:16
Non ho capito il senso di questo post , secondo voi la chiesa deve insegnare a commettere adulteri e orge .
ilfilosofomistico
00sabato 2 maggio 2009 08:40
Ignoranza e pregiudizio
Noto, con profonda tristeza devo dire, che l'autrice di questo post evidenzia una grandissima ignoranza della storia e della storia ecclesiastica in particolare. Per esempio sembra sostenere che l'impero romano sia caduto per opera del cristianesimo mentre, al contrario, la sua caduta, come ricordato proprio da storici e teorici latini, fu dovuta proprio alla rilassetezza dei costumi e della vita morale che ridusse fino ad annullare l'antica fierezza dei Romani. Quando parla delle donne dimostra di ignorare cosa fossero le donne per gli antichi e come proprio il cristianesimo invece le abbia molto rivalutate, specialmente il suo fondatore (a meno che le donne che l'autrice del post ha in mente non siano solo le prostitute). Noto anche nel post un grandissimo pregiudizio contro la fede cristiana e contro la Chiesa, che non è il Vaticano (anche questo ignora) ma l'adunanza di tutti quelli che si riconsocono nelle fede e nelle parole di Cristo. Usa episodi della crisitianità e comportamenti di cattivi crisitiani per attaccare indiscriminatamente la fede e la dottrina del Cristianesimo. Mette insieme indiscriminatamente puritani, protestanti, luterani, cattolici senza evidenziarne le differenze (probabilmente per ignoranza). Soprattutto non parla di come oggi trattano l'argomento sesso e sessualità altre confessioni religiose, per esempio i musulmani (di questi non si parla mai perchè fanno paura). Ma la cosa veramente importante è che l'autrice di questo post, pur nominandola dall'inizio alla fine, non ci spiega cosa è la felicità, come si raggiunge: sembra che per lei la felicità sia solo fare sesso. Come molti oggi, sembra credere che la sessualità debba essere intesa e vissuta come qualcosa di staccato dall'uomo integrale, che non dipenda da emozioni, sentimenti, che non debba essere soggetto, il sesso, come qualsiasi altra cosa riguardi la persona umana,alla dignità dell'uomo, che non debba essere assoggetato a patti, giuramenti, fedeltà, promesse. Le persone che la pensano come l'autrice del post riducono il sesso ad un puro e semplice bisogno fisiologico, a cui bisogna dare sfogo tutte le volte che ci scappa; e non si rendono conto che in questo modo impoveriscono proprio il sesso, ne annullano la magia, ne cancellano ogni significato autentico. I soggetti che ha in mente l'autrice del post non sono uomini e donne, ma maschi e femmine.
kelly70
00sabato 2 maggio 2009 14:36

Carissimo filosofomistico, per prima cosa benvenuto, anche se non ti sei nemmeno presentato...
[SM=g27828]

Per seconda cosa, ignoranza e pregiudizio li rispedisco al mittente, perchè evidentemente non conosci tutto quello che sulla donna hanno scritto i Padri della Chiesa, in tal caso ti invito a leggerli e poi vediamo chi è che ha rivalutato le donne.

Se invece ti riferisci agli ultimi decenni di apertura, direi che la Chiesa ci è stata quasi costretta, visto che riteneva che non si dovesse nemmeno concedere il voto alle donne!


Per quanto riguarda il sesso, la felicità e i bisogni fisiologici, perchè la Chiesa non si occupa anche dei disturbi alimentari che causano tanta infelicità e spesso anche la morte se si esagera in un verso o nell'altro? Perchè questa ossessione di voler controllare il sesso e non l'appetito? Il sesso serve alla sopravvivenza ed è un bisogno primario, la Chiesa ne ha fatto uno strumento di controllo demonizzandolo e facendolo diventare un problema.




[SM=x789062]

La Madre Badessa




Claudio Cava
00sabato 2 maggio 2009 18:27
Re:
kelly70, 02/05/2009 14.36:


Carissimo filosofomistico, per prima cosa benvenuto, anche se non ti sei nemmeno presentato...
[SM=g27828]

Per seconda cosa, ignoranza e pregiudizio li rispedisco al mittente, perchè evidentemente non conosci tutto quello che sulla donna hanno scritto i Padri della Chiesa, in tal caso ti invito a leggerli e poi vediamo chi è che ha rivalutato le donne.

Se invece ti riferisci agli ultimi decenni di apertura, direi che la Chiesa ci è stata quasi costretta, visto che riteneva che non si dovesse nemmeno concedere il voto alle donne!





Ma dai Kellyna, non essere irriconoscente. [SM=x789048]

Per farsi perdonare si e' inventata l' Assunzione. [SM=g27832]

Assunzione in cielo di Maria (DONNA) anima E *CORPO*, mica bau bau micio micio, eh? [SM=x789055]

Si, c' ha messo 17 secoli, a "dogmatizzarla", ma quel che conta e' l' intenzione, o no? [SM=x789053]


Ciao
Claudio
83pico@live.it
00martedì 12 maggio 2009 00:37
Preferisco la castità.
Claudio Cava
00martedì 12 maggio 2009 01:51
Re:
83pico@live.it, 12/05/2009 0.37:

Preferisco la castità.



Disse la volpe guardando l' uva.... [SM=x789055]


[SM=x789048] [SM=x789049] [SM=x789062]





=omegabible=
00martedì 12 maggio 2009 07:37
Re:
83pico@live.it, 12/05/2009 0.37:

Preferisco la castità.




NO, tu preferisci le seghe!!!!!
Non negare, ti ho visto sai...!!!! [SM=x1657359] [SM=x1657359] [SM=x1657359]

omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789056]






83pico@live.it
00martedì 12 maggio 2009 23:03
Dio passa nel giardino della Terra e coglie i fiori migliori per sè. La vostra è tutta invidia. [SM=x789062]
Rainboy
00mercoledì 13 maggio 2009 00:16
83pico@live.it, 12/05/2009 23.03:

Dio passa nel giardino della Terra e coglie i fiori migliori per sè. La vostra è tutta invidia. [SM=x789062]




Metafora davvero appropriata, considerato il destino dei fiori colti.
83pico@live.it
00venerdì 15 maggio 2009 22:51
Re:
Rainboy, 13/05/2009 0.16:




Metafora davvero appropriata, considerato il destino dei fiori colti.




Tu non conosci il destino dei fiori colti, perchè ti fermi al visibile. Se ricevessi un rapimento nello Spirito stile fioretti di san Francesco sapresti cosa intendo.
Claudio Cava
00venerdì 15 maggio 2009 23:58
Re: Re:
83pico@live.it, 15/05/2009 22.51:




Tu non conosci il destino dei fiori colti, perchè ti fermi al visibile. Se ricevessi un rapimento nello Spirito stile fioretti di san Francesco sapresti cosa intendo.




Santo? No, pazzo scatenato

La sindrome di "manifestazione mistica"

«…l’idea religiosa determina l’evoluzione regressiva della personalità…» Emile Murisier (1899)

«…Il misticismo teologico deturpa lo spirito […], con l’ignoranza, con la paura, con le superstizioni, con le ammirazioni per le estasi isteriche dei santi e con le lunghe pratiche dei rituali religiosi, rende lo spirito inetto a recare il contributo per il miglioramento della società. […]. Il misticismo riempie la psiche di frenesia e con veemenza […] la trasporta lontana dalla vita sociale e dai sentimenti di solidarietà; impedisce la formazione della volontà umana e produce un graduale decadimento psichico fino al delirio […]. Contro il morbo del misticismo bisogna agire con i metodi della medicina scientifica…» Nicola Milano (1914)



«…l’esagerazione del sentimento religioso sociale porta al fanatismo, l’esagerazione del sentimento religioso individuale porta al distacco e all’indifferenza. Il misticismo è dunque una malattia…» Roger Bastide (1931)

Si ritiene opportuno esaminare le manifestazioni esternate da quegli individui, convenzionalmente indicati come “mistici” (1), in quanto è chiaramente documentata l’univocità patogenetica di tali manifestazioni con quelle esternate dai cosiddetti “indemoniati” tanto che nell’ambito del “sacro” colpisce persino la notevole analogia tra le immagini degli “angeli” e quelle dei “diavoli”: sia gli uni che gli altri sono degli inviati speciali al servizio della suprema divinità e sia gli uni che gli altri sono forniti di ali, anche se stupende quelle dei primi ed orrende quelle dei secondi (2) , sebbene con la differenza che i “mistici” “lottano” contro il “demonio” tentatore, riuscendo ad evitare di esserne “posseduti”.
A riguardo si ricordano due casi esemplari costituiti dalle insidiose tentazioni diaboliche subite da Sant’Antonio eremita e dalle violente aggressioni diaboliche subite da Padre Pio di Pietrelcina in pieno secolo XX: «…Verso il 251 [d. C.], Sant’Antonio eremita viveva sulle montagne della Tebaide, in penitenza […]: aveva fatto il voto di castità assoluta e voleva mantenerlo in una rassegnata tristezza; spirito contemplativo, consacrava se stesso alla adorazione di Gesù e la sua coscienza diveniva un oceano di profonde onde mistiche che gli davano l’ebrezza della lotta contro il demone della carnalità. Satana intanto con sagacia fecondava i pensieri lascivi […]: gli apparve con l’aspetto di femmina formosa ed invitante, Antonio era seduto a terra in un angolo della cella, immobile sotto la violenza della concupiscenza che si sviluppava dalla femmina sussultante al desiderio dell’amplesso, nella libidine invincibile. Antonio meditò su Cristo, torturato e crocefisso per l’umanità, e vinse la voluttà che gli invadeva i nervi ed il cervello. Satana incominciò con la titillazione ad eccitarlo alla venere solitaria [cioè, alla masturbazione]; a distoglierlo dalla preghiera; a fargli diventare rosso il viso con le oscene immagini, riproducenti chimeriche e voluttuose carezze d’amore [un vero e proprio film pornografico allucinatorio!].
Ma Antonio con nobiltà ed intelligenza castigo il suo corpo con la flagellazione [!!], digiunò e pregò: così armato vinse. Mangiava pane con sale e dormiva sulla nuda terra: affermava che quanto più si debilita il corpo col sopprimere la voluttà, tanto più si rafforza l’anima. Satana voleva vincere Antonio e, conoscendo quali fossero i pervertimenti sessuali di quel tempo, gli inviò nella cella un faniulletto. Questo era bellissimo e formosissimo, e, secondo l’uso, castrato fin dalla nascita [cosa impossibile nella realtà non allucinatoria, poiché alla nascita i testicoli non sono ancora scesi nello scroto!] in quanto, assumendo forme femminee e voluttuose movenze, servisse meglio al mal costume. Il fanciulletto gli si gettò addosso e gli suggerì la voluttà della mollizia, e con la titillazione cercava di eccitarlo alla fornicazione asessuale in vaso indebito [cioè, nell’ano]. Antonio invocò grazia e forza dal Signore, pregò, col flagello s’inflisse tali piaghe [da esperto masochista] che per il dolore cadde a terra. […]. Si rimise in ginocchioni e gridò ai demoni: “Io sono Antonio, niente mi allontana dall’amore di Cristo, non temo voi e le vostre battiture!”. […]. Non mancarono ad Antonio le visioni di bestie feroci che assalgono frequentemente gli affetti da delirio erotico. I Diavoli, di notte e con strepitio, aprirono le pareti della cella e si mutarono in leoni, in orsi, in pantere, in leopardi, in tori infuriati, in serpenti, in scorpioni, in lupi […]. Ma, Antonio, avendo vinto nella lotta, vide una gran luce discendere dal cielo sino a lui…» (3); «…In paese sapevano delle lotte che ogni notte Il Padre [Pio da Pietrelcina] sosteneva con Satana. A volte, il fracasso di ciò che accadeva nella [sua] stanza era così forte da essere udito anche da molto lontano. A notte alta, i vicini erano costretti ad uscire da casa, spaventati per ciò che stava succedendo. Al mattino la mamma di Padre Pio trovava la camera del figlio a soqquadro: il materasso, le sedie, il letto, tutto era rovesciato. Il Padre aveva il corpo pieno di lividi per le botte [che, naturalmente, si era autoinferte]…» (4) e Padre Pio da Pietrelcina stesso, in alcune lettere scritte al suo “padre spirituale”, dichiara: «…Quanta guerra mi muove Satana! […]. Quel cosaccio, da verso le 10 che mi misi a letto fino alle 5 della mattina non fece altro che picchiarmi continuamente: credevo che quella fosse l’ultima notte della mia esistenza […]. Quei cosacci [i demoni] mi si scagliarono addosso come tante tigri affamate, maledicendomi, minacciandomi che me l’avrebbero fatta pagare. […]. Da quel giorno mi hanno quotidianamente percosso. […]. Ormai sono passati 22 giorni continui che Gesù permette a costoro di sfogare la loro ira su di me. Il mio corpo è tutto ammaccato per le tante percosse. […]. Questi cosacci non cessano di percuotermi, di perseguitarmi e di sbalzarmi dal letto, giungendo persino a togliermi la camicia e percuotermi in tale stato…». Tuttavia, i “mistici”, mentre “lottano” contro il “demonio” tentatore, riuscendo ad evitare di esserne “posseduti”, si lasciano possedere con voluttà dalla “divinità”, abbandonandosi in atteggiamenti estatici (Fig. 4-5), spesso riuscendo a rievocare masochisticamente su se stessi le sofferenze, come immaginano siano state “patite” dalla “divinità umanizzata”. In tal senso, pur non mancando numerosi esempi maschili (5), sono più numerosi gli esempi femminili di cui se ne riportano alcuni casi tra i più emblematici. Santa Teresa d’Avila (1515-1582), fatta entrare giovanissima in monastero dal padre per salvaguardarla dal suo abbandono “con iscompigliata leggerezza ad un secreto amore, trascinata dalle perfide suggestioni di un parente, che avrebbe potuto perderla” con le seguenti conseguenze: «…La mortificazione dei sensi e delle gioie della vita gli determinano i tipici effetti della loro repressione. Nella coscienza confusa dell’istinto sessuale che si espande, Teresa crea il simbolo luminoso dell’amore in un’immagine di sovrana bellezza ieratica: vede Gesù che ha alla sua destra padre Graziano, un uomo membruto e carezzevole, […]. Teresa scrive: “il divino maestro afferrò la mano destra di ambedue [cioè di lei e di Graziano] e le strinse unite alla sua dicendo: Ecco il padre che tu devi tenere in luogo mio, […] Tutto questo mi ha lasciato una quiete di spirito così dolce che ne stupisco e sento che questa è la volontà del Signore e non del demonio […], pare all’anima mia di restare sospesa in quelle divine braccia, appoggiata a quel divino costato a quelle poppe divine e non sa fare altro che godere cibata con quel latte divino, col quale la va cibando lo sposo e, migliorandola [l’anima] per poterla accarezzare […]. Questo latte divino nutre, aumenta e fortifica le virtù eroiche, questo amore dolce è quello che Dio dà […], dopo del bacio l’anima viene a queste poppe […].
Dalla soavità che l’anima riceve da queste divine poppe, vengono a volte svenimenti e si rimane sospesa e rapita […]”. Teresa battezza Graziano col nome di Eliseo e lo vede tanto simile a Gesù da descriverlo così: “Vidi il mio Eliseo risplendente di una bellezza incomparabile con in capo una corona tutta formata di ricchissimi diamanti ed una numerosa schiera di vergini andavano innanzi a lui cantando inni di lode al Signore. Mi sforzavo di spalancare gli occhi per distrarmi da quello spettacolo, ma indarno [= invano] […]. Mentre mi beavo di quella musica ed osservavo che non vi era altro uomo che il padre Graziano, il Signore mi disse: Egli è ben degno di stare in mezzo a tutte queste vergini […]. Il frutto che ne trassi fu un maggior affetto per il mio Eliseo […], pregando un giorno il Signore, dopo la comunione, con tutto il fervore del mio cuore, che non volesse privarmi del caro padre dopo avermelo dato egli stesso, l’adorabile Redentore mi disse: Non temere! […]”. […]. L’amore compresso dalle immagini mistiche […] le dava le convulsioni ovariche. L’istinto sessuale, represso dalla meditazione e dalla regola monastica, genera fantasmi smisurati. Teresa si rivolge a Gesù con un rigurgito di affetti e di gonfia concupiscenza e, resa serva dalla passione, scrive così della sua anima: “…Essa sente vivissimamente tali trasporti amorosi e vorrebbe frenarli, ma talora sono così violenti che deve per forza sfogarsi in parole di accesissimo affetto ed è costretta ad esclamare: O vita della mia vita, o mio dolce pascolo e mio ristoro! Ed altri simili sospiri di amore. Ciò accade quando dal seno immenso del suo amore Dio fa scaturire in copia il latte delle celesti consolazioni che infonde nuova vita nelle potenze dell’anima e nei sensi del corpo […]”. Teresa, col ventre pallido e contratto, si contorce nella sua cella in una solitaria estasi, dedicata al Signore Gesù Cristo; il delirio erotico trascina la sua anima alle accese parole di amore, violenza sacra alla verginità morale. L’orgasmo fisico venereo le dilata i vasi sanguigni, sotto i baci celesti di Gesù, in una sofferenza strana che termina solamente quando scaturisce il latte delle celesti consolazioni […] e scrive: “Talora il corpo non si riconosce più, si sente scorrere per le vene quella forza misteriosa onde Dio riempie l’anima quando, fattala entrare nella sua cella secreta, l’inebria del vino del suo amore. Il corpo sente la novella vita, che gli viene da quel centro, come sente l’effetto del vino che gli ingagliardisce le membra”. […]. Nel silenzio claustrale, notturno, ella sente la nuova forza dell’amplesso umido di Gesù il quale bagna il suo corpo di rugiada celeste che descrive così: “Lo sposo divino fa godere in un istante tutta la bellezza, tutta la gloria del paradiso in una maniera così ineffabile che non c’è altro gusto spirituale che gli rassomigli. […]. Alcune volte mi fa tanto uscire di me l’amore che non mene accorgo, se non facessi con tutto il mio senno dei lamenti amorosi […]. Una volta mi apparve un angelo tangibile nella sua costituzione carnale, era bellissimo, ed io vedevo nella sua mano un lungo dardo d’oro con all’estremità una punta di fuoco [(Fig. 4)]. L’angelo mi penetrò con il dardo fino alle viscere e quando lo ritirò mi lasciò tutta bruciata d’amore per Dio […]. Il dolore della ferita era così vivo che mi strappava dei deboli sospiri, ma questo indicibile martirio, che mi faceva nello stesso tempo gustare le delizie più soavi [tipica espressione di “parafilia masochistica”], non era costituito da sofferenze corporali anche se il corpo vi partecipava nella forma più completa…”. Teresa, dopo queste continue apparizioni, che si dileguavano, soffriva di nevrosi cardiaca […] le funzioni di moglie di Gesù gli davano l’angoscia. A riguardo così scrive “Per l’addietro il dolore non era tanto intenso […] e nel pieno uso dei miei sensi mi costringeva a sfogarmi in grida acutissime, senza potermi frenare. Poi il dolore, fattosi più acuto, mi pare che trafigga da banda a banda il mio cuore […]”. La passione per lo sposo divino squassava il suo corpo per la scarica anormale dell’istinto sessuale, ed ella si sentiva trafiggere ed istupidire dall’amplesso, mancato e desiderato di compiere con un uomo di questa terra. […]. Così, esausta di adorazione, Teresa creava dentro di sé il misticismo amoroso e le convulsioni paragonabili, per la gravità, solamente ai sintomi parasifilitici…»; «…Santa Maria Maddalena (1556-1607) [(Fig. 6)], carmelitana fiorentina, […] si agitava fra le spine [(Fig. 7)], si faceva gocciolare cera bollente sulla cute, si lasciava insultare, calpestare il viso e frustare, ed andava in visibilio quando tutto ciò accadeva in presenza della priora […], esempio classico di una flagellante ascetica [(Fig. 8)], pervertita sessuale [affetta da “parafilia masochistica”, secondo la nomenclatura moderna] […], [continuamente invano “tentata” dai “demoni”, specialmente ad assumere cibi (Fg. 9) in quanto era anoressica e, come lei stessa asserisce «…il 26 aprile 1685 gli si presentò Gesù tutto luminoso e splendente e la sposò. Erano testimoni Sant’Agostino e Santa Caterina da Siena e Gesù le disse: “vieni, sposa mia, riposo e stimolo del mio spirito” ed essa gli rispose “Ecce venio, venio”. Gesù la tenne tra gli amplessi fino alla mattina. Il possesso di Gesù la esaltava, si cingeva con una fascia irta di grossi chiodi e sigettava a giacere sulle spine. Ma, passate le notti insonni, si produsse in lei una grave malattia finché fu vista scossa da un sussulto mistico, con le vene del collo gonfie e con voce compressa, dire: “Muoio, muoio soffocata!”…» (6)]. La salesiana francese Marguerite Marie Alacoque (1647-1690) [internata in convento a soli 8 anni, a 15 anni comincia a ritenersi “fidanzata con Gesù” e riferisce. Persino, che un giorno Gesù gli si mise sopra con tutto il suo peso e che alle sue proteste rispose: “Lascia che ti usi a mio piacere perché ogni cosa fa fatta a suo tempo. Adesso io voglio che tu sia l’oggetto del mio amore, abbandonata alle mie volontà, senza resistenza da parte tua, in modo che io possa godere di te” (tipico coito ideogeno da repressione sessuale!)] si incise il monogramma di Gesù sul petto, e quando la ferita guariva troppo in fretta, la bruciava di nuovo con una candela. A volte beveva soltanto l’acqua uscita nel lavaggio dei panni, mangiava pane ammuffito, verdura marcia, puliva con la lingua il vomito dei pazienti, e nell’autobiografia descrive la felicità provata riempiendosi la bocca delle feci d’un uomo che soffriva di diarrea [inoltre, come lei stessa riferisce: “…Una volta che avevo dimostrato una certa ritrosia nel servire una malata di dissenteria, Gesù mi rimproverò così severamente che, per riparare, mi riempii la bocca dei suoi escrementi e li avrei ingurgitati se la Regola non avesse proibito di mangiare fuori dei pasti…”!]. Per simile coprofeticismo però di notte doveva baciare a lungo il cuore di Gesù, che teneva a portata di mano [d’altra parte si apprende che «…nel luglio 1667 fu visitata nella cella da Gesù che, dopo averla abbracciata, le poggiò il capo sul seno e le dichiarò il suo amore; poi si tolse il cuore dal petto e, dopo averlo fatto arrostire in una fornace ardente, glielo ripose e disse: “Prendi, o mia diletta, un pegno prezioso dell’amor mio che fino all’ultimo istante ti consumi…”. La Santa, dopo aver consumato le delizie del puro amore di Gesù, vede lo sposo divino in una fornace con due cuori che ardevano: il suo e quello del religioso padre Colombini. La voce divina disse: “Così unisce il santo amor mio questi tre cuori per sempre”. Nel cuore della Santa l’amore di Gesù si allea a quello per il suo confessore, padre Colombini…» (7)]. Papa Pio IX la fece santa nel 1864! […]. Caterina da Genova (1447-1510) strappava e masticava la sporcizia degli abiti dei poveri, inghiottendo sterco e pidocchi: fu canonizzata nel 1737. Sant’Angela da Foligno (1248-1309) sorseggiava l’acqua dei lavacri dei lebbrosi [dalla sua biografia si rileva che durante le crisi estatiche avvertiva le seguenti sensazioni: “…era come se fossi posseduta da uno strumento che mi penetrava e si ritirava strappandomi la carne […]. Venivo riempita d’amore e saziata di una pienezza inestimabile […]. Le mie membra di frantumavano e si rompevano di desiderio mentre languivo […]. Quando poi rinvenivo da questi rapimenti d’amore mi sentivo così leggera e appagata da voler bene anche ai demoni…” (tipica sensazione post-orgasmica!)]. […]. Il mistico succedaneo sessuale delle suore fu Gesù […], poiché esse venivano consacrate come sue “spose” […]. Le “sponsae Christi” e le “copulatae Christo” […] concedevano allo sposo celeste non soltanto l’anima […], ma anche il corpo. […]. Reprimendo il loro istinto materno e sessuale, le suore si trastullavano entusiaste col bambino Gesù […]. [Ad esempio] Margareta Ebner (1291-1351), una domenicana bavarese, che portava con sé un Gesù in legno dentro una culla, sente la sua voce: “Se non mi allatti, mi toglierò dalla tua vista, poiché mi ami sopra ogni cosa”. Margareta, obbediente, accosta la statuetta al seno nudo, provando un grandissimo piacere. Ma Gesù non si accontenta, diventa invadente, le appare anche in sogno, così che lei gli rivolge la parola dicendo “Perché non fai l’educato e non mi lasci dormire?” e il bambino: “Non voglio lasciarti dormire, devi prendermi con te”. “Allora piena di desideri e di gioie lo tolsi dalla culla e me lo misi in grembo. Era davvero un bambino vivace; io gli dissi: Baciami, così voglio dimenticare che mi hai privato del riposo!. Allora mi prese con le sue braccia, me le mise al collo e mi baciò; quindi chiesi di sapere da lui qualcosa intorno alla sua santa circoncisione”. È una tematica che occupa con insistenza quasi tutte le spose di Dio. […]. Santa Caterina da Siena (1347-1380) [(8)], che strillando si rotolava per terra e chiedeva con insistenza gli “abbracci” del suo “dolcissimo ed amatissimo” Gesù [(Fig. 12)], aveva al dito il suo bel prepuzio invisibile, regalatole da Lui in persona [!!]. Il confessore di Caterina ci racconta con gran pudore che ella gli aveva confessato di vedere sempre l’anello, anzi, che non c’era momento che non lo vedesse. E quando anche il dito di Caterina divenne a sua volta reliquia diverse persone devote che pregavano lì davanti scorsero l’anello, quantunque invisibile per gli altri. Ancora nel 1874 esso mandava in sollucchero anche le due giovani stigmatizzate Célestine Fenouil e Marie- Julie Jahenny; Quattordici uomini lo videro gonfiarsi al dito di quest’ultima e diventare rosso sotto la pelle; il loro vescovo era al colmo dell’entusiasmo [!]. […]. Ma che cosa è tutto ciò paragonato all’esperienza prepuziale della suora Agnes Blannbekin, morta a Vienna nel 1715, le cui rivelazioni restano documentate dal benedettino austriaco Perez!? Costui narra che la Blannbekin fin dalla giovinezza aveva dolorosamente pianto per la parte [cioè il prepuzio] una volta perduta dal giovanissimo Gesù. Essa era sempre solita “compiangere profondamente nella solennità della circoncisione la perdita di sangue che il Cristo aveva dovuto subire così presto all’inizio della sua fanciullezza” […]. Subito dopo aver ricevuto la comunione la pellicina del pene del Signore si trovava letteralmente sulla sua lingua; “Così compiangendo e commisurando Cristo ? tramanda l’informatissimo Perez ? cominciò a riflettere su dove si trovasse il prepuzio; ed ecco, sentì subito sulla lingua una minuscola pellicina, uguale a quella di un uovo, ripiena di grandissima dolcezza, ed essa la inghiottì Ma l’aveva appena ingoiata che la sentì nuovamente con la sua dolcezza sulla lingua, e la ingurgitò di nuovo. E lo fece più di cento volte […] E le venne rivelato che il prepuzio era resuscitato insieme al Signore il giorno della resurrezione. Era talmente grande la dolcezza provata nell’inghiottire tale pellicina, che provò per tutte le membra e tutti i muscoli una dolcissima trasformazione”. Il fondamento libidinoso di tutto codesto circo d’amore con Gesù, Vergine, Prepuzio, Capezzoli, Fallo e Latte materno potrebbe mai essere più evidente? Se si pone da un canto l’aspetto meramente letterario, non c’è nessuna differenza rilevante fra una mistica “autentica” ed una “inautentica”, una elevata ad una bassa mistica, fra mistica e misticismo; dappertutto appare la “neutralità” nel “soprannaturale”, la “sessualità” nella “spiritualità”, l’Eros nell’Agape, differenti certo nella manifestazione esterna, ma non nella sostanza: sia che si strilli il nome di Gesù rotolandosi al suolo sia che ci si masturbi col Crocifisso, si tratta in ogni caso semplicemente di surrogati di un’istintualità tenacemente repressa…» (9), «…Suor Maria Villani (1616) asseriva di essere stata presa in sposa da Gesù con il permesso della Vergine […]. Gesù la stringeva forte tra le sue braccia di sposo legittimo. Nell’ultima domenica di carnevale del 1621 […] Gesù va a trovare la santa donna e le dice che le avrebbe fatto godere le delizie d’amore […]. Essa fu stancata dagli amplessi di Gesù, dalle sensazioni squisitamente voluttuose che le davano i toccamenti delle dita divine e deliziosamente gridava: “Amor mio non più, Signor Dio mio, non posso più perché moro di amore!”. Santa Caterina da Bologna nella notte di Natale del 1435, dopo molte preghiere, in sulla mezza notte, vide la Vergine che le diede il suo divino figluolo. Lei l’abbraccio e “fu liquefatta di amore: la consolazione durò tredici minuti. Mentre, con tale divino abbraccio attingeva la santità, fu colta dal flusso mestruale e, anelante, gridava: “Gesù mi vorrei svenare per te!”. L’amore che non genera le dava voluttà sovrumane. […]. Santa Veronica Giuliani la notte di Natale del 1727 […]. Vide il bambino Gesù di cera diventare di carne e crescere fino a diventare adulto. Quindi, le tolste il cuore dal petto, lo sostituì col suo e le comunicò le cinque piaghe […]; Gesù passo la notte fra gli amplessi di Santa Veronica. La mattina Veronica gridava: “Dove siete, mio sposo, senza voi non posso stare, ricordatevi che sono vostra, venite! venite! Nulla altro io voglio che il vostro amore”. Dopo queste voluttà divine la Santa ebbe dolori fortissimi al capo e cadde svenuta al suolo. […]. Santa Maria Giovanna di Gesù nel 1721 vide l’eterno padre che le faceva dono del suo unigenito figlio Gesù affinché fosse tutto suo e si deliziasse con lui. Turbata la mente dallo istinto sessuale, gridava: “Datemi il vostro amore, Sposo mio!” e lo supplicava che la facesse tutta sua. […]. Gesù volle farle assaggiare delizie grandissime e la Santa racconta: “…In tale chiamata mi strinse nel suo divino seno, dimostrandomi un’intima intrinsechezza d’amorosissimo sposo che non riuscivi più a distaccarmi da lui…”. […]. La sua anima ed il suo corpo erano tenuti dallo sposo divino in un abbraccio poderoso tenendola in quella situazione tutta la giornata […]. Gli atti virili di Cristo davano alla Santa la suprema gioia dell’amore mistico; essa si contraeva violentemente nella vertigine ed il respiro le veniva a mancare, la languidezza di amore le dava le dolcezze della divinità sollecita al suo affetto. Intanto,l’esaurimento nervoso faceva passi giganteschi in questo onanismo sacro. La serva di Dio Eleonora Ramirez Montalvo nel dicembre 1640 mentre stava tutta nuda nella cella com’era suo costume, per penitenza, prima di coricarsi. Le comparve Gesù, sorridente e nudo […], e con soavi abbracciamenti temprò la gran sete di amore della Santa. La chimò sorella, figlia, diletta sposa. Nella profondità del mistero d’amore, la Santa passo quella notte e molte altre negli amplessi di Gesù. La neurastenia poi la colse con dolori fortissimi come spine che si conficcavano nella sua testa, le spinte dello sposo divino! […]. Santa Lutgarda, in una notte del 1182, rimasta sola nella chiesa, mentre baciava i piedi del crocifisso questo diventò di carne e, schiodato un braccio dalla croce, l’abbracciò, la strinse dolcemente al seno e le fece succhiare il dolce sangue che sgorgava dal costato piagato. […]. Santa Brigida in una sera del 1302 fu sposata da Gesù e la vergine le disse: “Il figlio mio ti ama d’infinito amore, amalo anche tu perfettamente, preparati a ricevere il tuo sposo che tanto ti ama” Ed ecco arriva, in una nube lucida e bianca, Gesù lo sposo divino che le dice: “Io ti ho eletta per mia sposa per manifestarti i miei ineffabili segreti”. E Gesù comunicò a Brigida gli ineffabili segreti d’amore degli amplessi mistici nella solitudine benigna della cella. […]…» (10) D’altra parte, non mancano “mistici” che riescono persino a riprodurre, stigmatizzate sul proprio corpo, le lesioni che sarebbero state inferte alla “divinità umanizzata”, ispirandosi, ingenuamente, ai modelli offerti dall’iconografia dell’arte sacra, e non secondo la realtà storica, come ampiamente documentato nell’Art. XIX.

NOTE (1) Il termine “mistico” deriva dal sostantivo greco ”

mustikov

” (”occulto”, “nascosto”, “misterioso”, ecc.). Quindi, l’uso di questo termine non tardò ad essere usato per indicare l’individuo che si abbandona a sensazioni ed a comportamenti interpretabili come vissuti esperenziali di fusione con l’occulto, con il trascendente, con il divino per cui il correlativo termine “misticismo” è comunemente usato per indicare la fusione dell’umano con il divino implicanti, oltre l’”ascesi” e l’”estasi”, anche il relegarsi all’umiltà, alla solitudine, alla mortificazione ed alla meditazione, fino all’autodeterminarsi fenomeni dispercettivi (illusori ed allucinatori) e ad avere la convinzione illusoria di essere posseduti da Dio (”delirio-mistico-religioso”). Si configura, così, un vero e proprio “stato teopatico” nel senso di Delacroix (1932) (cfr. Delacroix H.: «Le grande mystiques chrétiens», Paris, 1932) oppure, se di minore intensità, una “nevrosi mistica dovuta a delirio d’immaginazione” nel senso di Dupré e Logre (cfr. Dupré E., Logre M.: «Les délires d’imagination», L’Encéphale, 6, 209, 1911 e Dupré E., Logre M.: «Les délires d’imagination. Mythomanie délirante», L’Encéphale, 6, 338, 1911). Pertanto, ormai si ritiene che il “misticismo”, a seconda dell’entità delle relativa manifestazioni fisiche (cfr. Tedeschi M.: «Fenomeni fisici del misticismo», Roma, 1962) può essere espressione di lievi disarmonie psichiche, di più o meno gravi anomalie della sfera affettivo-emotiva, di particolari psicopatie della sessualità, fino a veri e propri stati psicotici. (2) I “demoni” con orrende ali membranose di pipistrello compaiono nell’iconografia sacra dal XII secolo in poi, come evidenziato da Baltrusaïtis (1955) (cfr. Baltrusaïtis J.: «Le Moyen Age fantastique, Antiquités et exotismes dans l’art gothique», Paris, 1955), per il seguente motivo così riassunto da Teyssedre (1985): «…Fin dall’antichità, la rappresentazione delle ali a membrana aveva avuto un’evoluzione continua nell’arte cinese, ma in un ambito chiuso. Improvvisamente, nel XIII secolo, è stato adottato dall’Occidente che fino allora aveva conosciuto solo demoni apteri o dotati di ali d’uccello come gli angeli; questo trasferimento dalla Cina in Europa si è effettuato per la mediazione dei conquistatori mongoli, eredi di Gengis Khan…» (Cfr. Teyssedre B.: «Le Diable et l’Enfer au temps de Jesus», Paris, 1985). (3) Cfr. Milano N.: «Psicologia del misticismo. La psicopatia sessuale dei religiosi», Napoli, 1914. (4) Cfr. Allegri R.: «Padre Pio. L’uomo della speranza», Milano, 1984. (5) Fra i casi maschili descritti da Milano (1914) si ricordano i seguenti: «…Nel 1674. San Giovanni Giuseppe Della Croce si flagellava, portava sandali trapuntati da chiodini, sul petto una croce con cinque ordini di pungenti ferri. Gli compariva la Vergine che si tratteneva con lui in amorosi colloqui e, dopo le vive flagellazioni, gli porgeva tra le braccia il bambino Gesù. San Casimiro (1478) era innamorato di Maria […]. La Vergine accettava gli omaggi e passava le notti con lui. Casimiro le fu fedele e finì di esaurimento nervoso a venticinque anni. San Vincenzo Ferreri (1337) nel suo trattato della vita spirituale raccomanda le giaculatorie fervorose per mantenere intatto il fiore della verginità. Una donna voleva peccare con lui, ma Vincenzo fuggì in convento […]. Nella insonnia Maria gli dava del tu, lo consolava ed ammirava l’atteggiamento del santo tormentato dallo smarrimento sessuale. […]. San Filippo Benizzi nel 1253, dopo che sacrificò alla Vergine tutte le sue contorsioni sessuali, la vide su un cocchio, tutto fiammante di oro e di gemme con una schiera di angeli […]. Sant’Andrea di Avellino (1541) volle imitare la purezza verginale di Maria: piagava il proprio corpo, digiunava e vegliava adorando Maria. Una donna volle sedurlo, ma egli fuggì nel convento ed adorò Maria disperdendo in convulsioni la frenesia dello amplesso inibito. Il beato Bernardo da Corleone nel 1625 digiunava tutti i venerdì in onore di Maria Vergine ed offri a lei la rinunzia sessuale della carne e dello spirito, […] non guardava in faccia le donne e avvertiva i religiosi più giovani di lui con le seguenti parole: “Fuggite l’aspetto delle donne poiché in una aperta di mano fanno crollare le colonne di santa chiesa”. Per domare il suo priapismo si batteva sette volte al giorno con una grossa palla di cera attaccata ad una corda e tutta armata all’intorno con pezzetti di vetro rendendo più dolorose le piaghe con un emoimpiastro fatto di sego misto a sale. Era divenuto sensibile ad ogni minimo stimolo sessuale ed una volta, toccato per sbaglio da una vecchia, ne ebbe talmente eccitato il priapo da dover restare quindici giorni in ritiro spirituale per poter ritornare all’antica serenità. […]. Offriva a Maria vergine i suoi sforzi per domare l’istinto sessuale. Il servo di Dio Umile da Biusignano nel 1604 […] insinuava a tutti la necessità di essere devoti di Maria, di invocarla sempre con affetto e di seguire gli ammaestramenti di lei che volle essere vergine. Egli si cingeva i lombi con una catena di ferro, armata di punte, per ricordare a se stesso di essere nemico di Venere. La Vergine gli compariva spesso e si tratteneva con lui in amorose conversazioni in una grotticella, sita nel giardino del convento di Bisignano, alla quale egli aveva dato il nome di “paradiso terrestre”. San Giovanni di Dio nel 1530 riceveva frequenti visite da Mara Vergine che gli asciugava persino il sudore e gli poneva sulla testa una corona di spine, intessuta da lei, per procurargli le stesse sofferenze che provò Gesù. San Pasquale Baylon nel 1560 dovette difendere la sua verginità da una donna di grande bellezza che glirivelò l’indomabile passione per lui e che, nella ebrezza della sua passione, tentò di annebbiare il verginale candore del santo; ma, Pasquale fuggì da lei. Quindi si cinse i lombi con una catena di ferro a triplice giro, si cibò di pane nero e duro, di rifiuti di erbe e radici, di frutte già vizze e, così, vinse l’impulso sessuale ed udì la voce della Vergine che lo rincuorava. […]. San Stanislao Kosta (1565) fuggiva le donne, era dedito alla flagellazione, ascoltava la messa due volte al giorno, digiunava e passava le notti in preghiere dirette a Maria. Nella cieca agitazione dell’appetito sessuale egli spasimava,ansava, si sentiva avvampare tutto e poi sveniva ai piedi del simulacro della Vergine: ed essa venne, una notte nella sua cella, a consolarlo e gli pose sul letto il bambino Gesù e, mentre si scambiavano vezzi e carezze in deliziosi divini abbracci, il corpo del bambino Gesù diffondeva celesti profumi. San Giuseppe da Copertino (1642) era preso dallo spasimo dell’amore per la Vergine. singhiozzava, si percuoteva le anche con la flagellazione, digiunava e gridava “Oh amore! Oh amore!”. […]. Egli si levò a volo per l’aria, mosso dalla frenesia di abbracciare e baciare i piedi di Maria per i quali aveva una speciale devozione,. Nel cenobio di Montevecchio scoprì in un agnellino la persona di Gesù: tremando lo baciò, se lo strinse al seno e stette più di due ore a pregare ed a vagheggiare questo agnello divino. Nel 1580 si rese famoso San Luigi Gonzaga che sfuggiva le donne e non le guardava mai in faccia perché gli suscitavano idee contrarie alla verginità;. Ma, godeva nel torturarsi, nel domare le concupiscenze carnali col dormire a terra e con le speronate. Guardava solamente la statua di Maria e le offriva in tributo il domato eretismo del priapo, Morì giovanissimo (a 23 anni) consunto dall’onanismo. Dieci giovanetti, che vollero imitare la verginità, morirono in età giovanissima e furono santificati dalla chiesa: è notevole fra essi Giovanni Berchmans che ebbe la vera ossessione del peccato sessuale e non si toccava mai gli organi genitali per nessun motivo, volle essere più vergine di San Luigi Gonsaga e mori a 17 anni. La storia di santi che furono vittime della verginità potrebbe continuare: non vi è che l’imbarazzo della scelta!…» (cfr. Milano N.: Op. cit., Napoli, 1914). (6) Cfr. Milano N.: Op. cit., Napoli, 1914. (7) Cfr. Milano N.: Op. cit., Napoli, 1914. (8) Santa Caterina da Siena (1347-1380) è stata dichiarata “compatrona d’Italia” da Pio XII nel 1942 e “dottore della Chiesa” da Paolo VI nel 1970, nonostante fosse stata palesamente “megalomane vanagloriosa” (Fig. 10) e talmente pervertita da bere il pus spremuto dalle piaghe infette (Fig. 11) e da godere voluttuosamente abbandonandosi in fantasie di sangue, come attestano i seguenti passi tratti dalle sue lettere: «…Voglio spandere il sangue mio per lo dolce sposo Gesù […], che egli ci guidi a sbranare e a macellare li corpi nostri […]. Annegatevi nel sangue di Cristo crocefisso e bagnatevi nel sangue e saziatevi del sangue e vestitevi di sangue […]. Nascondetevi nelle piaghe del Cristo crocefisso, annegatevi nel sangue di Cristo […] ci dobbiamo attaccare al petto di Cristo [(Fig. 13)] e dalla carne sua trarremo il latte che nutrisce l’anima nostra […]. Inebriatevi del sangue e saziatevi del sangue […] mi voglio vestire di sangue e spogliarmi di ogni vestimento […] Gesù, sangue, fuoco, inestimabile amore! […]. Or godiamo […]. Nascondiamoci nella caverna del costato di Cristo crocefisso, dove si trova l’abbondanza del sangue…» (cfr. Dupré Theseider E.: «Epistolario di Santa Caterina», Roma, 1940 e “Lettere di santa Caterina da Siena” raccolte da Colombo M. in «Vestitivi di sangue, Lettere ai fedeli di Caterina da Siena», Milano, 1991)! (9) Cfr. Deschner K.: «Das Kreuz mit der Kirke. Eine Sexualgeschichte des Christentums», München, 1989). (10) Cfr. Milano N.: Op. cit., Napoli, 1914.


www.clerofobia.it/?p=253#more-253




Rainboy
00sabato 16 maggio 2009 12:55
Re: Re:
83pico@live.it, 15/05/2009 22.51:




Tu non conosci il destino dei fiori colti, perchè ti fermi al visibile. Se ricevessi un rapimento nello Spirito stile fioretti di san Francesco sapresti cosa intendo.




Io mi fermo al reale, non al visibile. Tu non riesci ad accettarlo perché ti spaventa troppo, ma questo è un problema su cui dovresti davvero lavorare. Con il tuo tentativo di prostituire l'intelletto al bisogno emotivo, puoi soltanto fargli fare la fine del fiore: appassirà.

83pico@live.it
00sabato 16 maggio 2009 16:48
Tu ti fermi al reale che ti hanno messo in testa i tuoi professori che, non avendo provato la mistica, non sono in grado di spiegarla e dunque la etichettano come fenomeno allucinatorio. Feci lo stesso discorso ad un "professorone" (secondo il mondo) di medicina che mi chiese se avessi avuto apparizioni religiose. Sta scritto infatti: "Il Signore sa che i disegni dei sapienti sono vani" (1 Cor 3, 18). Qua si intende sapienti secondo il mondo. Questo dimostra i limiti del tuo scientismo e la persistenza ab eterno del mio cristianesimo.
Lo stesso disorso vale per il documento postato da claudio cava, che analizza un fenomeno dall'esterno traendo conclusioni diverse da chi vive quel fenomeno dall'interno. Dal capitolo 49 dei fioretti di san francesco...
frate Giovanni s'inginocchiò a' piedi di Cristo; e Gesù benedetto, a modo che alla Maddalena, gli porse il piede benignamente a baciare; e frate Giovanni, prendendolo con somma riverenza, il bagnò di tante lagrime che veramente egli parea un'altra Maddalena, e sì dicea divotamente: "Io ti priego, Signore mio, che tu non ragguardi alli miei peccati, ma per la tua santissima passione e per la isparsione del tuo santissimo sangue prezioso, resuscita l'anima mia nella grazia del tuo amore, con ciò sia cosa che questo sia il tuo comandamento, che noi ti amiamo con tutto il cuore e con tutto l'affetto; il quale comandamento nessuno può adempiere sanza il tuo aiuto. Aiutami dunque, amantissimo Figliuolo di Dio, sì ch'io ami te con tutto il mio cuore e con tutte le mie forze".
E stando così frate Giovanni in questo parlare ai pie' di Cristo, fu da lui esaudito e riebbe da lui la prima grazia, cioè della fiamma del divino amore, e tutto si sentì rinnovato e consolato; e conoscendo il dono della divina grazia essere ritornato in lui, sì cominciò a ringraziare Cristo benedetto e a baciare divotamente li suoi piedi. E poi rizzandosi per riguardare Cristo in faccia, Gesù gli stese e porse le sue mani santissime a baciare, e baciate che frate Giovanni l'ebbe, sì si appressò e accostò al petto di Gesù e abbracciollo e baciollo, e Cristo similemente abbracciò e baciò lui. E in questo abbracciare e baciare, frate Giovanni sentì tanto odore divino, che se tutte le spezie odorifere e tutte le cose odorose del mondo fossono istate raunate insieme, sarebbono parute uno puzzo a comparazione di quello odore; e in esso frate Giovanni fu ratto e consolato e illuminato, e durogli quell'odore nell'anima sua molti mesi.


Queste sono le cose che, come diceva il mistico san Paolo, nessun occhio ha veduto, nessun orecchio ha udito, e non è salito in cuor d’uomo. Queste sono le cose che Dio ha preparato per coloro che lo amano. Voi le avete provate? No. Io le ho provate? Si. Quindi guardate e non toccate, rosicate e basta, perchè la vostra profanazione sarà ignorata dai figli di Dio che riveriscono questi beni spirituali. Mi dispiace...
Rainboy
00sabato 16 maggio 2009 17:41

sono le cose che Dio ha preparato per coloro che lo amano. Voi le avete provate? No. Io le ho provate? Si. Quindi guardate e non toccate, rosicate e basta, perchè la vostra profanazione sarà ignorata dai figli di Dio che riveriscono questi beni spirituali. Mi dispiace...



Mi correggo: è già appassito.
kelly70
00sabato 16 maggio 2009 21:48
Re:
83pico@live.it, 16/05/2009 16.48:


Queste sono le cose che, come diceva il mistico san Paolo, nessun occhio ha veduto, nessun orecchio ha udito, e non è salito in cuor d’uomo. Queste sono le cose che Dio ha preparato per coloro che lo amano. Voi le avete provate? No. Io le ho provate? Si. Quindi guardate e non toccate, rosicate e basta, perchè la vostra profanazione sarà ignorata dai figli di Dio che riveriscono questi beni spirituali. Mi dispiace...




Che abbiate bisogno di queste cose per sentirvi dei privilegiati lo posso pure capire...ma che noi dobbiamo rosicare per le vostre visioni è veramente una presunzione assurda.

Caro Picovivoomortochetusia, ti assicuro che non ho mai aspirato ad avere visioni, tanto più se il Dio che le dispensa è molto più interessato ai vostri trip che alle miserie di tanti innocenti che muoiono senza nemmeno sapere che esiste un Dio così generoso.

Fossi in te mi farei curare.
Da uno bravo [SM=x789055]


Auguri [SM=x789063]

Kelly

Claudio Cava
00sabato 16 maggio 2009 22:38

Pie', fammi capire: sei ancora sotto il nefasto influsso di quell' immondo ciarlatano?

Qui c' e' l' ultima bella novita':

soccorsospiritua.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Ciao
Claudio
83pico@live.it
00domenica 17 maggio 2009 16:14
Re:
Claudio Cava, 16/05/2009 22.38:


Pie', fammi capire: sei ancora sotto il nefasto influsso di quell' immondo ciarlatano?

Qui c' e' l' ultima bella novita':

soccorsospiritua.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Ciao
Claudio


Che vergogna...spero che lo staff di freeforumzone chiuda quel forum per plagio.
Comunque sono sotto l'influsso dei testi dei santi della chiesa cattolica. Sono libero dalla setta satanica di xxx xxx "Sulla via di Emmaus".

Edit:
Niente nomi e cognomi
Ciao
Claudio
Rainboy
00domenica 17 maggio 2009 17:35

Che vergogna...spero che lo staff di freeforumzone chiuda quel forum per plagio.



Sì... per plagio della CCR, che applicava quelle tecniche già secoli prima di lui [SM=x789049]



Comunque sono sotto l'influsso dei testi dei santi della chiesa cattolica. Sono libero dalla setta satanica di xxx xxx "Sulla via di Emmaus".



Certo che per te non c'è via di mezzo eh? O è santo o è satanico. O è bianco o è nero (naturalmente, tu sei sempre quello nel bianco).

Non ti sembra un po' ridicolo?
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