L'epilogo...
Zenga-Varriale, pace fattaA Coverciano per la consegna del premio "Panchina d'oro" stretta di mano tra l'allenatore del Catania e il giornalista Rai protagonisti ieri di una lite in tv. Il tecnico è stato multato dalla società. L'a.d. Lo Monaco: "Un comportamento del genere non fa bene alla sua immagine e a quella della società. A volte dimentica che ha smesso di fare il calciatore"
COVERCIANO (Firenze), 17 novembre 2008 - Zenga-Varriale, pace fatta. Dopo la lite tv di ieri, l'allenatore del Catania e il giornalista della Rai si sono incontrati e stretti la mano a Coverciano, in occasione della consegna del premio "Panchina d'oro". Poi Zenga è tornato sull'episodio: "Dovremmo riuscire a gestire meglio il tutto perchè alla fine in questa situazione ci rimetteremmo noi, il pubblico e anche i giornalisti. Bisogna trovare una soluzione perchè tutti possano essere professionali e corretti - aggiunge - un allenatore non può stare un'ora e mezzo a parlare con i giornalisti dicendo a tutti le stesse cose".
MULTA - Il Catania stamattina aveva comunque deciso di multare il tecnico milanese. Stamane il d.g. Pietro Lo Monaco ha confermato: "Zenga sarà multato perchè non fa bene a lui e alla sua immagine, ma anche e soprattutto al nostro club che sta lavorando come non mai per dare un'immagine in chiave positiva all'Italia intera. A volte, però, sembra si sia dimenticato di aver smesso di fare il calciatore. Zenga sta facendo bene, un ottimo lavoro, ma non deve cadere in questi giochetti di prestigio. Non fa bene e noi ci stiamo sforzando di avere una certa immagine e proprio per questo sara' punito".
NO AL SILENZIO STAMPA - Non ci sarà, però, un silenzio stampa del tecnico. Che, a dire il vero, in conferenza stampa, domenica, prima di affrontare l'intervista Rai, aveva discusso in maniera più che pacata con i giornalisti: "Siamo a 19 punti dalla salvezza, in questo momento di serenità vorrei ricordare chi non ha giocato" ed ha elencanto i nomi di otto giocatori spediti in tribuna o non utilizzati pur essendo in panchina.
"ZENGA SI RICORDI..." - La società rossazzurra ha ammesso, tramite lo stesso Lo Monaco: "Avevamo anche pensato di imporre il silenzio stampa, ma mi è sembrato poco corretto nei confronti di chi lavora e non può registrare il pensiero del tecnico e della nostra squadra. Sul piano del rendimento stiamo attraversando un buon momento, oltre a vincere, la squadra esprime un buon calcio. Però Zenga si ricordi che rappresenta il Catania. E' l'allenatore del Catania e deve parlare, parlando della squadra e non di problemi personali che creano momenti antipatici".
NESSUNA REPLICA - Zenga sulla presa di posizione della società per ora non ha replicato, perché parla solamente il sabato. Forse domani potrebbe fare uno strappo alla regola e tornare, per chiuderlo, l'argomento Varriale. Di certo c'è che, riferendosi alle frasi della società, a proposito di salvezza, ma ancor prima, quando dopo Catania-Cagliari aveva manifestato l'idea di andare via per un malinteso con i giornalisti locali, qualche ora dopo aveva chiarito: "Ho solo difeso il Catania e i giocatori, mi interessa solo portare a compimento il mio lavoro. Quando il presidente Pulvirenti si esprime, commentando una partita o un aspetto della nostra vita lavorativa, lui ha sempre ragione".
gazza.it