LA MIA DOLCE BAMBOLINA di Irene Bellini

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The Reign of Horror
00martedì 28 maggio 2013 16:39
TITOLO CORTOMETRAGGIO: La MIA DOLCE BAMBOLINA
LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO:[IMG]http://
[/IMG]
DURATA: 4' 30"
REGIA:Irene Bellini
ATTORI PRINCIPALI: Irene Bellini Dario Pinzauti Paola Francini
SCENEGGIATURA: Irene Bellini
MUSICHE: Vincenzo Bellini
FOTOGRAFIA: Irene Bellini
MONTAGGIO: Irene Bellini
BREVE SINOSSI: Una giovane donna rientra nella casa dove vive con la madre
Tutto è tranquillo..o almeno così sembra......
BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: Amo il cinema la fotografia e la musica, passioni che in qualche modo condivido con mio padre. Con questo corto ho voluto mettermi alla prova e realizzare qualcosa da sola (a parte le musiche)
FINESTRA player DOVE VISUALIZZARE IL CORTO O EVENTUALE LINK UTILE DOVE POTER VISIONARE IL CORTO:
boskoz
00martedì 28 maggio 2013 21:20
E’ veramente bello che un’intera famiglia stia partecipando al Fest di quest’anno, infatti dopo Vincenzo Bellini e il suo Contratto ecco arrivare Irene Bellini, intenta anche lei a dare prova delle sue capacità registiche con La mia dolce bambolina.

Capacità che per il momento sono un po’ acerbe, ma sotto sotto ci sono.

Questo corto ci parla di una vendetta per un torto subito, covato a lungo nell’odio, nella mente di…una bambolina. Il punto forte del corto è senza dubbio la sceneggiatura, l’idea, che ho trovato simpatica. Poco altro però mi è possibile giudicare, in quanto la recitazione è pressoché assente (tutto quello che non è un primo piano della bambola altro non sono che piedi, e un coltello) e le musica è una monotraccia che si, svolge il suo lavoro di riempimento in modo sufficiente, ma niente di più. (Non parlerò del sangue in CGI on screen e nemmeno del sorriso della bambola, perché posso comprendere la mancanza di mezzi).

Il corto dura poco, lo si vede tutto d’un fiato e tutto sommato lo si riesce anche ad apprezzare per l’idea carina che ci sta sotto.

Lo si può giudicare come un dignitoso cortometraggio di prova, una di quelle “prime produzioni” che vanno per forza realizzate in questo modo, quando l’obiettivo primario è quello di farsi le ossa per qualcosa di meglio, che verrà in futuro.

Il mio consiglio è quello di continuare a provare, perché le basi ci sono.
florence31
00mercoledì 29 maggio 2013 14:22
Grazie per il primo commento [SM=g27823]

e soprattutto grazie per i consigli che mi serviranno sicuramente in modo da migliorare in futuro. La recitazione non è stato il punto forte del corto in quanto mi piaceva più che altro l'idea di girare una storia da un punto di vista non "tradizionale", senza cioè far vedere mai i visi delle persone..mi sembrava che vedere una storia dal "basso" potesse dare un senso di angoscia...non so se ci sono riuscita ma spero di si
osmanspare
00sabato 1 giugno 2013 00:12
Questa è l’ultima recensione che scrivo per questa edizione 2013 del Reign of Horror, e per me è un grande piacere e un gran divertimento terminare con un corto ideato e girato da Irene Bellini, la figlia del grande Maestro Bellini - il quale è una presenza fissa in questo concorso, e ovviamente partecipa anche quest’anno.
Abbiamo quindi una sfida epica, una titanica lotta tra genitori e figli, una guerra colossale (!!!) combattuta a colpi di pellicola; il modo migliore – per quel che mi riguarda – per concludere questa edizione.

Ma dopo questa necessaria premessa, forse un po’ scema, passiamo subito al corto e al suo giudizio.

Come si evince dal titolo, “La mia bella bambolina” è un film che tratta un tema alquanto classico, e cioè quello delle bambole assassine. Qui la pupazza appare comunque solo nel ruolo dell’ “esecutrice”, in quanto possiede l’anima di una ragazza durante il sonno, costringendola ad uccidere la madre. Con un misto di serietà ed ironia, scopriremo alla fine che l’omicidio era più che motivato, e che la bambola covava da tempo una personale vendetta per i soprusi subiti da parte dell’impaziente madre.

Che dire? Evitando ovviamente i paragoni con il Possente Padre, possiamo dire che il corto è semplice è carino, anche se forse TROPPO semplice, e NON PIU’ che carino. La durata è minima, la storia molto lineare e priva di grandi guizzi, e i fatti narrati non coinvolgono più di tanto.

L’unica trovata tutto sommato inedita è rappresentata dal particolare punto di vista: quasi tutto accade fuori inquadratura, e i personaggi sono introdotti - e in qualche caso bel descritti – solamente usando i loro piedi. Scelta inusuale, potenzialmente interessante, non del tutto sfruttata, e per quanto affascinante anche un po’ immotivata ai fini della trama, più vezzo stilistico (o escamotage registico) che reale necessità. Se si voleva scegliere un punto di vista altrettanto interessante e particolare, perché non scegliere quello degli occhi della bambola, magari non tenendola appoggiata in cima al mobile ma a terra?

In questo modo, un punto di vista tanto peculiare avrebbe avuto non solo un senso “stilistico”, ma anche una sua motivazione interna alla storia. E non solo, intervenire di più sull’oggetto sarebbe servito anche a caratterizzarlo maggiormente, e a rendere più plausibile tutto l’impianto narrativo.

Ci si chiede infatti: se la bambola odia la madre sin da quando la sua padroncina era piccola, come mai la fa uccidere solo ora che la sua padrona è chiaramente già adulta? perché aspettare tanto tempo? Forse la bambola ha acquisito i suoi “poteri” solo col tempo? Può essere, ma allora sarebbe stato meglio spiegare anche minimamente la cosa. Invece si sarebbe potuto intervenire facendo si che la pupazzina venisse ritrovata dopo tanti anni. Magari nel frattempo era stata venduta, o chiusa in un baule, e la figlia la ritrova dopo tanto tempo. Si sarebbe potuta inserire anche una scena in cui la madre, nel vedere la bambola, l’avrebbe “maltrattata” di nuovo, facendola volare via… E finendo a terra la pupazzina avrebbe giustificato il PdV e intanto creato il prologo necessario a far partire l’azione.

Beh, in ogni caso anche questa scelta non è comunque “da buttare”, tutt'altro: è coraggiosa, inedita, intelligente e potenzialmente promettente. Il primo approccio con la materia è di certo personale, per nulla derivativo, è e in questo senso la scelta narrativa va di certo applaudita e incoraggiata! Da che esite il cinema, i prodotti veramente vincenti non sono stati fatti da chi copiava le scelte altrui, ma da chi si inventava le proprie!

In definitiva, possiamo dunque dire che l’approccio registico rimane il punto di maggior forza del corto (insieme alla semplicità e al suo non voler cedere ad inutili svolazzi stilistici). Per il resto storia, sviluppo e messa in scena sono per il momento un po’ graciline, sufficienti quanto basta, ma non certo indimenticabili. Lo stesso dicasi del soggetto, anche se qualche spunto in più sembra intravedersi, e alcuni “non detti” (come il rapporto tra madre e figlia che si intuisce sullo sfondo) arricchiscono la storia.

Un appunto: verso l’inizio, la ragazza che si riflette allo specchio vede man mano sparire la sua immagine riflessa… ma non dà mostra di accorgersene. Il significato di questa metafora non mi è molto chiaro…è forse il simbolo dell’invasione della sua mente da parte della crudele bambola?

La chiudo qui. Complimenti alla regista, che ha compiuto il primo passo per insidiare il primato del Grande Maestro. C’è ancora della strada da fare, uno stile personale ancora da conquistare pienamente e delle tematiche proprie da esprimere; ma se il buongiorno si vede dal mattino…

Un saluto!
florence31
00sabato 1 giugno 2013 14:24
Grazie Osmanspare per la tua recensione: come sempre le tue recensioni sono molto curate e dettagliate e, anche se contengono delle critiche, hai la capacità di usare sempre toni molto cortesi e soprattutto di aggiungere consigli e suggerimenti preziosi per chi, come me, è alle prime armi e cerca di migliorarsi.
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato il particolare "punto di vista" del corto. Effettivamente forse questo aspetto non è stato sfruttato al 100%, l'idea di scegliere come "punto di vista" gli occhi della bambola forse sarebbe stata migliore e non escludo che potrei realizzarne una nuova versione tenendo presente questi tuoi suggerimenti. La verità è che ho dovuto "sottostare alle pressione del grande Maestro Bellini" [SM=g27828] , nonché mio padre, che ha insistito perché inviassi questo mio primo corto al concorso (con mio grande piacere) e quindi forse ho lavorato un po' di fretta, curando meno alcuni dettagli. Per quanto riguarda l'immagine della ragazza riflessa allo specchio …si l'idea era di far vedere che qualcosa di diabolico (la mente della bambolina…) si stava pian piano impossessando della mente della ragazza, volevo insomma far vedere che qualcosa di anomalo, strano, stava accadendo…senza che la ragazza se ne rendesse conto.

Grazie ancora per il tuo costruttivo giudizio! Un saluto! [SM=g27811]
osmanspare
00sabato 1 giugno 2013 16:38
Re:
florence31, 01/06/2013 14:24:

Grazie Osmanspare per la tua recensione: come sempre le tue recensioni sono molto curate e dettagliate e, anche se contengono delle critiche, hai la capacità di usare sempre toni molto cortesi e soprattutto di aggiungere consigli e suggerimenti preziosi per chi, come me, è alle prime armi e cerca di migliorarsi.
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato il particolare "punto di vista" del corto. Effettivamente forse questo aspetto non è stato sfruttato al 100%, l'idea di scegliere come "punto di vista" gli occhi della bambola forse sarebbe stata migliore e non escludo che potrei realizzarne una nuova versione tenendo presente questi tuoi suggerimenti. La verità è che ho dovuto "sottostare alle pressione del grande Maestro Bellini" [SM=g27828] , nonché mio padre, che ha insistito perché inviassi questo mio primo corto al concorso (con mio grande piacere) e quindi forse ho lavorato un po' di fretta, curando meno alcuni dettagli. Per quanto riguarda l'immagine della ragazza riflessa allo specchio …si l'idea era di far vedere che qualcosa di diabolico (la mente della bambolina…) si stava pian piano impossessando della mente della ragazza, volevo insomma far vedere che qualcosa di anomalo, strano, stava accadendo…senza che la ragazza se ne rendesse conto.

Grazie ancora per il tuo costruttivo giudizio! Un saluto! [SM=g27811]



Ti ringrazio molto per l'apprezzamento e per il commento: in fondo qui si è tra amici, e la cosa più importante oltre alla soddisfazione per una eventuale vittoria, è proprio la possibilità di ricevere consigli e osservazioni motivate, che servono a migliorare.

Il tuo corto in fin dei conti era semplice ma corretto, e mi è piaciuto - corretto o meno che fosse - il tuo approccio al punto di vista: c'è bisogno di qualcuno che non ragioni sempre per sterotipi del genere ma cerchi anche in minima parte di dire qualcosa di nuovo, o qualcosa di vecchio in un modo nuovo.

Ti ringrazio per la partecipazione, dì all'esimio Maestro di non metterti fretta, e spero che ci rivedremo alla prossima edizione!
GIOLE
00sabato 1 giugno 2013 17:09
Un po' poco forse...
Quanto fatto vedere nella prima parte del corto non e' giustificato da quanto descritta nella seconda ( la migliore ).
Forse un corto del genere era adatto come incipit a qualcosa di piu' complesso. Molto interessante invece la parte dove la bambina gioca con la sua bambola e lo "storpiamento" della stessa che sembra farla sorridere.
Evidente poi i problemi "anagrafici"...la vittima teoricamente doveva essere una anziana signora o, quanto meno, con una eta' credibile...ma questi son dettagli.
Non si capisce perche' poi scrivere "directed by" al posto di "diretto da"...la lingua italiana e' tanto bella: usiamola!
florence31
00domenica 2 giugno 2013 22:39
Ciao Giole, grazie per le tue osservazioni, effettivamente questo corto è nato per caso, ho girato la maggior parte delle scene da sola, è stato una specie di esperimento nato un po' per "sperimentare, provare,..." , come ho detto anche in un precedente commento mi sono fatta prendere un po' dalla "fretta" e quindi forse ho tralasciato alcuni dettagli. Poteva essere sicuramente sviluppato maggiormente. Lo terro' presente per il futuro!
Luca Zanovello
00martedì 4 giugno 2013 02:13
Ripetuti e repentini cambi di stile visivo, pochi mezzi ma anche poco significato nel corto di Irene Bellini, che non riesce a sganciarsi da un quadro di amatorialità, né ad incutere paura, disagio o interesse per gli sviluppi di una trama mai così scarna.
Kissoon
00giovedì 6 giugno 2013 15:56
Semplice e dalla durata perfetta per la trama messa in scena. Ottime le musiche di Vincenzo Bellini. Come detto la storia è semplicissima, ma raccontata in maniera intelligente e leggera. Buon lavoro.
florence31
00giovedì 6 giugno 2013 16:22
Grazie sia a Luca Zanovello sia a Kissoon per il loro parere!
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