Sebastian (Eros Bosi),giovane disoccupato dal perenne conto in rosso, durante un'uscita nei boschi trova un oggetto bizzarro, quanto inquietante. Trattasi di mano mozzata , dall'aspetto poco umano e molto demoniaco, che il nostro decide di portare a casa. Assieme ad un amico, analizza l'arto mozzato finchè non scopre il suo incredibile potere : realizzare i desideri. Peccato solo che, ad ogni desiderio espresso, corrisponda un effetto collaterale assai poco gradevole... E' sempre un piacere poter parlare di produzioni horror che provengono dalla mia Umbria e “La Mano infernale”, scritto e diretto dal giovane ternano Lorenzo Buscaino, si rivela un mediometraggio di buon intrattenimento che sprizza citazioni cinefile e grande passione per il cinema dell'orrore. Nonostante l'assoluta autarchia e povertà di mezzi, il prodotto in questione si rivela convincente e sicuramente fa ben sperare per il futuro stesso del regista. Acerbo, sotto molti punti di vista, ma con un valido senso del ritmo ed alcune trovate visive per nulla disprezzabili. La storia, liberamente ispirata dal racconto “La zampa di scimmia” di William W. Jacobs, si mescola con reminiscenze da “La Casa” di Raimi, “L'esorcista” di Friedkin fino ad “Un lupo mannaro americano a Londra” di Landis, e scorre via piacevolmente, sorretta da un volenteroso e simpatico cast e dal lavoro assolutamente appassionato dello stesso Buscaino. A livello di editing, sceneggiatura e dialoghi (inclusa la cadenza dialettale che talvolta emerge) si poteva fare sicuramente di più ma “La mano infernale” va preso con i suoi pregi e i suoi difetti e lasciato scorrere sullo schermo dove, sicuramente, sa regalare molti attimi di ruspante, simpatico ed esuberante horror a zero budget.