Importante intervista di Cacciari sui PACS

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coccole2000bsx
00mercoledì 31 gennaio 2007 17:10
Milano - I Pacs, sbotta il filosofo, «ci vuole proprio una fantasia perversa per incartarsi sui Pacs».
Non piace, al sindaco di Venezia Massimo Cacciari, la proposta di cercare una «sintesi» al problema, avanzata dal capo dello Stato, che tenga conto delle posizioni della Chiesa.
Non gli piace neanche che questo tema sia all´ordine del giorno: «Il governo dovrebbe interessarsi di ben altro in questa fase, con le tragedie internazionali e i drammi locali che stiamo vivendo».

Professor Cacciari, perché non si dovrebbe dialogare con la Chiesa?
«Ma perché mai dovrei trovare un accordo con la Chiesa? No, non condivido l´impostazione di Napolitano. Io devo muovermi come uno Stato laico, non è pensabile sentire cosa pensa la Chiesa per fare una legge. Non devo dipendere dalla Chiesa, altrimenti verrebbe meno la concezione stessa dello Stato. Certo, la Chiesa va ascoltata, come vanno ascoltati tutti, ma non per cercare compromessi o mediazioni. Noi dobbiamo andare avanti per la nostra strada, con cautela invece che con le sparate che fanno alcuni laici, e sapendo che stiamo maneggiando un materiale delicatissimo».

Ma la Chiesa dice no al riconoscimento delle coppie di fatto.
«Prima o poi dovrà riconoscerle. Prenderne atto, come ha fatto con il divorzio. La corrente delle trasformazioni della società è inarrestabile. Perché resistere allora? Non è su questo terreno che la Chiesa deve fare le proprie battaglie: si occupi della mercificazione del lavoro e del sesso, e di quelle porcherie di certe trasmissioni televisive. Per questo il suo atteggiamento proibitivo è sbagliato. Sembra quello di un predicatore sessuofobo che reprime e vieta. Una battaglia di retroguardia».

Cosa dovrebbe fare invece?
«Predicare in positivo. Con messaggi lieti, di apertura, di accoglienza. Avere un atteggiamento meno assoluto, meno dogmatico. Per un cristiano questa non è mica una questione di fede, non stiamo parlando di Gesù, ma di due persone che si amano e vogliono vivere assieme. Come si fa a dire che è un capriccio, che è peccato, che è solo per sesso? Come fa la Chiesa a leggere nel cuore di due omosessuali che si amano? Mi sembra che manchi anche la sensibilità storica necessaria».

In che senso?
«Nel senso che l´idea della famiglia tradizionale debba essere non abbandonata ma ripensata. Non è una categoria dello spirito. La famiglia greca era molto diversa da quella romana, e le famiglie cinesi o indiane sono molto diverse da quelle europee. L´istituto familiare ha sempre avuto modi diversissimi basati su etiche e culture diversissime, e moltissime evoluzioni nel tempo. Lo stesso divorzio lo ha profondamente modificato, e l´idea che aveva San Tommaso della famiglia non è neanche lontanamente paragonabile a quella dell´arcivescovo Lefebvre».

Ma lei è d´accordo che serve una legge? I Pacs vanno bene?
«La famiglia non la trasforma lo Stato con una legge, sarebbe comico. Bisogna invece tenere conto che nella società ci sono delle trasformazioni già avvenute, e che i tempi sono maturi per poter dire che due persone che si amano, anche dello stesso sesso, possano vivere assieme. Cosa c´è di tragico in questo? Quindi i Pacs vanno bene, danno una risposta a una domanda che c´è. Il cambiamento del costume ha fatto in modo che i rapporti fra omosessuali non suscitino più scandalo, ed è un bene che non ci sia più questa fobia. Cosa preferisce la Chiesa, che si scaglino le pietre contro gli omosessuali?».

Lei ha lanciato a Venezia, a colpi di manifesti, una campagna contro l´omofobia. Con quali obiettivi?
«E´ una campagna culturale, per invitare soprattutto i giovani ad accettare quello che appare diverso, straniero, magari anche potenzialmente nemico».


Sting.it
00mercoledì 31 gennaio 2007 17:18
Re:

Scritto da: coccole2000bsx 31/01/2007 17.10
Non gli piace neanche che questo tema sia all´ordine del giorno: «Il governo dovrebbe interessarsi di ben altro in questa fase, con le tragedie internazionali e i drammi locali che stiamo vivendo».

«Ma perché mai dovrei trovare un accordo con la Chiesa? No, non condivido l´impostazione di Napolitano. Io devo muovermi come uno Stato laico, non è pensabile sentire cosa pensa la Chiesa per fare una legge.



Non ho nemmeno finito di leggere tutto l'articolo, dopo queste 2 affermazioni...

Finalmente qualcuno l'ha detto fuori dai denti !!!

Bravo !!!
Non che i Pacs non siano importanti ... ANZI li ritengo fondamentali per il futuro di tutti noi, giovani e non, ma sicuramente il governo dovrebbe "spendere" con più attenzione il proprio tempo prezioso.

E poi finalmente qualcuno che dice "velatamente" che la Chiesa non deve interderire con le leggi di uno stato !!!
Che il vaticano si faccia le sue leggi sui Pacs !!!
!NeveCheVola!
00mercoledì 31 gennaio 2007 18:07
Parole sante quelle di Cacciari.
Inoltre siamo o non siamo in uno stato laico?!?!?
Ma basta!!!!
La Chiesa può suggerire una lineaguida ma sta alla coscienza LAICA dello Stato agire di conseguenza.
E non mi venissero a dire che le unioni di fatto di una minoranza (cioè appunto le coppie conviventi) minano la Famiglia alle sua fondamenta!!!
Sono ben altre le cose che la minano.
Inoltre se fosse solo per sesso che due persone si uniscono sarebbe assurdo e totalmente contraddittorio volere una regolarizzazione a tal proposito.
Questa è prima di tutto una battaglia per i diritti civili.
Gli omosessuali o comunque tutte le categorie non-etero non sono certamente cittadini di serie B.
zon@ venerdi
00venerdì 16 febbraio 2007 16:09
Non credo che Cacciari si possa considerare una persona che dice cose sensate ...
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