Il cronovisore

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never169
00martedì 31 maggio 2005 11:08
Padre Pellegrino Maria Ernetti fu monaco Benedettino, musicista, celebrato storico della musica arcaica, filosofo. A partire dagli anni Cinquanta cominciò a investigare sulla possibilità di resuscitare il passato e di vederlo come in una sorta di apparecchio televisivo.
Negli anni Sessanta annunciò la realizzazione del cosiddetto "Cronovisore", un misterioso apparecchio capace di recuperare suoni e immagini di ogni tempo. Il suo funzionamento si baserebbe sul fatto che i suoni e le immagini in realtà non si cancellano, ma si attenuano lentamente nel tempo, restando indefinitamente presenti in una sorta di "sfera astrale", per cui sarebbe possibile ricostruirli anche dopo un lunghissimo periodo. Padre Pellegrino Ernetti dichiarò di essere riuscito, in questo modo, a recuperare un'opera teatrale del 169 avanti Cristo e di avere perfino fotografato Cristo sulla croce.
Egli affermò di avere effettuato i suoi studi, fra Roma e Venezia, in collaborazione con una ventina di scienziati di cui non ha mai fornito i nomi. Del suo entourage faceva certamente parte Padre Agostino Gemelli. Non ha comunque mai mostrato in pubblico il suo apparecchio, e anzi negli ultimi anni della sua vita non ne parlò più.
Se mai esso sia stato realmente realizzato, è certo che nessuno, all'infuori della sua cerchia, ha potuto mai assistere ad alcun esperimento di cronovisione. La leggenda afferma che l'unico esemplare prodotto si trovi attualmente dimenticato in qualche sotterraneo del Vaticano, ma nessuno ha mai confermato o smentito quest'affermazione.
La figura di Padre Ernetti resta circondata da un'aura di mistero. Probabilmente tutto quanto egli ha sostenuto e tutto quanto si è scritto su di lui sono puro frutto di fantasia.
La sua affermazione di avere effettivamente navigato nel tempo ha comunque suscitato curiosità e avviato speculazioni teoriche, fra quanti credono in fenomeni paranormali come la registrazione di voci dall'aldilà. Del resto, per molti appassionati di fantascienza, i viaggi nel tempo sono più che una semplice fantasia.

texdionis
00mercoledì 1 giugno 2005 21:07
Mi lascia molto perplesso.
Va da sè che questo ovviamente si applichi sugli spazi aperti,in quanto ad esempio in presenza di edifici attuali come funzionerebbe la cosa? Supponendo di utilizzare questo cronovisore cosa vedremmo? Uscire delle persone dai muri? [SM=x44467]
never169
00mercoledì 1 giugno 2005 23:09
Re:

Scritto da: texdionis 01/06/2005 21.07
Mi lascia molto perplesso.
Va da sè che questo ovviamente si applichi sugli spazi aperti,in quanto ad esempio in presenza di edifici attuali come funzionerebbe la cosa? Supponendo di utilizzare questo cronovisore cosa vedremmo? Uscire delle persone dai muri? [SM=x44467]



Applicando il concetto dell'aura e quindi qualunque cosa lascia traccia.
Tieni conto che Padre Ernetti non era un ciarlatano e lavorò a stretto contatto con Enrico Fermi, sembrerebbe addirittura secondo le cronache degli anni 60 che riusci' a vedere gesù Cristo in croce.
Ovviamente prove non ce ne sono anche se all'epoca si disse che il Vaticano intervenne per mettere a tacere tutto quanto e prese il cronovisore per poi custodirlo nei loro musei segreti
Peppinox
00sabato 4 giugno 2005 09:14
Leggete quest'articolo sul cronovisore...
...è bellissimo, non sono riusciti ad infilarci dentro gli omini verdi di Marte...e si vede che la cosa brucia loro![SM=x44456]

IL CRONOVISORE E NOSTRADAMUS


Recenti ricerche hanno permesso di appurare che lo straordinario apparecchio, il cronovisore, sarebbe stato utilizzato o addirittura costruito dal Nostradamus in quanto il veggente sarebbe stato in possesso di misteriosi libri occulti, poi bruciati, appartenuti alla famiglia dei Lorena e del gruppo esoterico del "Priorato di Sion", i quali riportavano un antico sapere, forse appartenuto all'epoca antidiluviana di Atlantide, grazie ai quali sarebbe riuscito ad impossessarsi del segreto per poter costruire ed utilizzare un vero e proprio cronovisore. Come prova a tale apparente fantastica teoria possiamo citare il fatto che esiste una lettera scritta al figlio Cesare, dove Nostradamus accenna, abbastanza chiaramente, ad un antico sapere che lui attribuisce di origine caldea, il quale gli avrebbe consentito di avere visioni del futuro, in seguito occultate sapientemente nelle confuse e astruse quartine affinchè il suo segreto non venisse scoperto. Inoltre Nostradamus parla anche di "grandi piste incise" i quali farebbe venire in mente sia dei registratori e sia delle bande magnetiche che circonderebbero la Terra. Comunque in molti, come per esempio il sig. Ramotti Ottavio, autore del libro "Le chiavi di Nostradamus"(Ed. Mediterranee), sono convinti che Nostradamus vedeva e non prevedeva il futuro, e che potesse leggere i giornali della nostra epoca con le notizie relative che poi inseriva nelle sue quartine oscure, proprio grazie a tale
portentosa macchina.
never169
00lunedì 6 giugno 2005 14:00
Re: Leggete quest'articolo sul cronovisore...

Scritto da: Peppinox 04/06/2005 9.14
...è bellissimo, non sono riusciti ad infilarci dentro gli omini verdi di Marte...e si vede che la cosa brucia loro![SM=x44456]

IL CRONOVISORE E NOSTRADAMUS


Recenti ricerche hanno permesso di appurare che lo straordinario apparecchio, il cronovisore, sarebbe stato utilizzato o addirittura costruito dal Nostradamus in quanto il veggente sarebbe stato in possesso di misteriosi libri occulti, poi bruciati, appartenuti alla famiglia dei Lorena e del gruppo esoterico del "Priorato di Sion", i quali riportavano un antico sapere, forse appartenuto all'epoca antidiluviana di Atlantide, grazie ai quali sarebbe riuscito ad impossessarsi del segreto per poter costruire ed utilizzare un vero e proprio cronovisore. Come prova a tale apparente fantastica teoria possiamo citare il fatto che esiste una lettera scritta al figlio Cesare, dove Nostradamus accenna, abbastanza chiaramente, ad un antico sapere che lui attribuisce di origine caldea, il quale gli avrebbe consentito di avere visioni del futuro, in seguito occultate sapientemente nelle confuse e astruse quartine affinchè il suo segreto non venisse scoperto. Inoltre Nostradamus parla anche di "grandi piste incise" i quali farebbe venire in mente sia dei registratori e sia delle bande magnetiche che circonderebbero la Terra. Comunque in molti, come per esempio il sig. Ramotti Ottavio, autore del libro "Le chiavi di Nostradamus"(Ed. Mediterranee), sono convinti che Nostradamus vedeva e non prevedeva il futuro, e che potesse leggere i giornali della nostra epoca con le notizie relative che poi inseriva nelle sue quartine oscure, proprio grazie a tale
portentosa macchina.



Questa mi mancava [SM=x44452]
orckrist
00lunedì 6 giugno 2005 23:19
Una perplessità sul Cronovisore:
se effettivamente è stato costruito, che sorgente di energia utilizzava? [SM=x44473]

Infatti, alla luce delle teorie spazio-temporali introdotte dalla fisica relativistica, probabilmente il dispositivo è fattibile ma di certo non con le sorgenti energetiche attualmente disponibili. [SM=x44464]
never169
00martedì 7 giugno 2005 13:20
La notizia ha del sensazionale: in Vaticano verrebbe tenuta gelosamente nascosta una macchina capace di vedere il passato, attraverso una sorta di televisore. Uno strumento scientifico portentoso e fantastico, che potrebbe divenire pericoloso per l'intera umanità: il "cronovisore”, così si chiama la scoperta, captando gli eventi del passato, li farebbe vedere come si sono realmente svolti, svelando anche rischiosi segreti. La macchina sarebbe stata inventata da un ricercatore italiano, padre Pellegrino Alfredo Maria Ernetti, monaco benedettino, conosciutissimo esorcista, musicologo di fama internazionale e scienziato, vissuto a Venezia, nel convento benedettino dell'isola di San Giorgio Maggiore, dove è morto otto anni fa, nel 1994.
A rivelare la scoperta è un libro "bomba" appena pubblicato in Francia, a Parigi, dalle Edizioni Albin Michel: "Le noveau mystère du Vatican" (Il nuovo mistero del Vaticano") del teologo francese padre Francois Brune. Brune è un personaggio assai noto in Francia: professore di teologia, ha pubblicato libri di notevole impegno, accolti sempre con grande interesse anche dalla stampa laica. Il suo nome, come quello della casa editrice, sono una garanzia di serietà scientifica e per questo il volume che ha dedicato al cronovisore ha riaperto congetture e discussioni infuocate, diventando una miscela esplosiva.
Della sconvolgente apparecchiatura aveva già parlato intorno agli anni '70 lo stesso padre Ernetti in numerose interviste e pubblicazioni, e ai suoi allievi di prepolifonia al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. La scoperta aveva suscitato un putiferio. Da una parte c'erano infatti sostenitori entusiasti: se era possibile rivedere il passato, la macchina avrebbe sciolto definitivamente tutti i dubbi restanti su eventi fondamentali che avevano cambiato la storia del mondo.
Dall'altra c'erano le persone spaventate: il cronovisore poteva rivelarsi uno strumento pericoloso per carpire segreti e mettere a rischio la sicurezza dell'umanità.
Le discussioni non finivano mai ed erano soprattutto gli uomini di Chiesa i più coinvolti.
Poi improvvisamente il benedettino si trincerò in un rigoroso silenzio, spiegando che aveva ricevuto ordini in proposito dal Vaticano, l'interesse andò lentamente scemando e dopo qualche anno della “macchina del tempo" non si parlò più.
Il libro di padre Brune rivela fatti inediti, retroscena incredibili, dettagli sconcertanti, indica nomi di personalità al di sopra di ogni sospetto, di scienziati famosi, indica date, circostanze precise, riporta documenti straordinari, lunghe conversazioni con padre Ernetti e il tutto, cucito insieme, diventa una valanga documentale cui è difficile fare opposizione.
Il volume dimostra con dovizia di prove che il cronovisore è realmente esistito, anche se l’argomento è, a detta dello stesso autore, ai limiti della fantascienza.
Negli anni '60 un gruppo di scienziati, tra cui padre Pellegrino, sarebbe riuscito a captare le onde visive e sonore del passato concreto ter­restre, con una macchina che sa­rebbe in grado di ricostruire non solo i fatti e i detti della vita di cia­scuno, ma addi­rittura la storia.
La scoperta parte da un principio di alta fisica: ciascuno dì noi, a mano a mano che passano i secondi, nelle ore, nei giorni, nei mesi e negli anni della vita presente, lascia dietro di sé come una doppia scia, "visiva e sonora", poiché ogni uomo altro non è che energia visiva e sonora. «Tutta la nostra ''fisionomia" -spiega Ernetti nel saggio "Bibbia, teologia; magia e scienza" del 1987- è energia visiva che si sprigiona da noi, dalla nostra epidermide, e tutte le parole che noi diciamo sono energia sonora. Ora, ogni energia, una volta emessa, non si distrugge più semmai si trasforma, però resta eterna nello spazio aereo. Occorrono strumenti che captino queste energie e le ricostruiscano in maniera tale da ridarci la persona o l'evento storico ricercato: quindi noi avremo tutto il presente nel tempo e nello spazio». Con il cronovisore, racconta Brune, il gruppo di scienziati guidato dal monaco benedettino fece ricerche dapprima su Mussolini, poi su Napoleone, quindi passò ad avvenimenti dell'età romana e assistette alla rappresentazione di alcune famose tragedie. Di una di queste, scritta da Quinto Ennio, che si intitolava "Thiestes" della quale si conosceva solo qualche breve citazione, trascrisse l'intero testo come venne recitato a Roma nel 169 a.C., durante i giochi pubblici in onore di Apollo. Padre Ernetti raccontò a padre Brune di aver visto anche tutto lo svolgimento della Passione, della morte e della Resurrezione di Cristo.
Nel suo libro Brune afferma che la macchina, composta da tre gruppi di elementi, si trova “sequestrata" in Vaticano. Padre Ernetti, spaventato dall'importanza incredibile della sua scoperta, si era confidato con i propri superiori e con le autorità vaticane C'era stata una riunione segreta con il papa e poi, di comune accordo, la macchina era stata ritirata e nascosta in Vaticano. A padre Ernetti era stato imposto di non fare più pubbliche dichiarazioni su quell'argomento, ma non gli era stato proibito di parlarne con gli amici in privato. E così aveva confidato tutto all'amico teologo francese.
Chi scrive ha conosciuto personalmente padre Ernetti, era un sacerdote dotato di grande carisma e umanità. Una persona semplice e onesta, tutta dedita ai sudi studi sulla prepolifonia, sulla pneumofonia e all’attività di esorcista della diocesi di Venezia, carica che ha ricoperto per quasi trent'anni. Non mi ha mai parlato della macchina del tempo. Del resto oggi nessuno ne sa più niente e tutta la vicenda ha assunto un aspetto davvero misterioso. Forse il volume di Brune porterà finalmente alla luce la realtà.
jroth
00martedì 7 giugno 2005 15:08
mitico
che contributo mitico...
Peppinox
00martedì 7 giugno 2005 19:03

C'è da dire una cosa, la motivazione che stava alla base della creazione del cronovisore era semplice, e cioè la dimostrazione della storicità di Cristo.

Io credo non sia mai esistito uno strumento di questo genere, posso invece capire che una persona così addentro alla religione possa aver creduto di vedere la crocifissione.
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