IO SONO MORTA di Francesco Picone

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The Reign of Horror
00lunedì 28 maggio 2012 14:35
TITOLO CORTOMETRAGGIO: Io sono Morta

LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO
[IMG]http://i46.tinypic.com/2kgg3s.jpg[/IMG]

DURATA: 17 minuti
REGIA: Francesco Picone
ATTORI PRINCIPALI: Federico Mariotti; Elisa Forti; Stefano Martinelli
SCENEGGIATURA: Francesco Picone
MUSICHE: Riccardo Iacono
FOTOGRAFIA: Francesco Picone
MONTAGGIO: Francesco Picone
BREVE SINOSSI:
Una coppia di amici in escursione naturalistica, quella che doveva essere una tranquilla giornata di relax,si trasformerà presto in un incubo senza fine...
BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA:
Classe 1986, Francesco Picone lavora nelle tv private, e grazie alla sua passione per il cinema scrive i primi cortometraggi.
Nel 2010 riceve un attestato per la Miglior interpretazione al “The Reign of horror Short Movie forum Award “ per il mockumentary da lui scritto e diretto “ Real days”.
Sempre nel 2010, è il suo “ A JOKE OF TOO MUCH “ il 1° classificato al Festival dei cortometraggi dell’Avis. Mentre è 2° classificato al Festival Comedy september 2010. Si aggiudica inoltre la Menzione speciale della Giuria al CUVEGLIO FILM FESTIVAL 2010, il Premio della Giuria, sezione Fiction, al ZetaFestival IX edizione, Premi "Applausi della Giuria degli Adulti" al Young About International Film Festival Bologna 2011, il "Premio Trentalance" al Bravo Ma basta film festival 2011, premio come Miglior Cortometraggio al Festival Intercomunale di Cinema Amatoriale. Premio Miglior Regia Francesco Picone al THE REIGN OF HORROR SHORT MOVIE FORUM AWARD 2011, e il Premio miglior regia all'ALIENANTE FILM FESTIVAL 2011. “ A joke of too much “ è stato trasmesso sul canale satellitare COMING SOON TELEVISION, ed ha trovato inoltre distribuzione internazionale su Iphone e smartphone grazie all’applicazione “ Popcorn Horror “.
Nel 2011 è l'ultimo lavoro " Io sono morta " a vincere il premio come miglior cortometraggio horror al " Pistoia Corto Film Festival 2011", viene inoltre selezionato al " FI-PI-LI Horror Festival 2012 "; al Festival Internazionale " Gold Elephant World 2012 "; al " Cittadella Film Fest 2012 "; al " BravoMabasta 2012"; al festival spagnolo "Cryptshow Festival 2012 "; Fuori concorso invece al Festival " Cortisonici 2012 ".
Pagina facebook di " Io sono Morta " https://www.facebook.com/pages/-Io-Sono-Morta-Cortometraggio-Horror/124204057640059


osmanspare
00lunedì 28 maggio 2012 16:32
morde!
Picone, lei quest'anno si è superato. Ricordo benissimo “A joke of too much”, promettente ma troppo lasciato al caso per essere davvero vincente – almeno secondo il mio parere. Qui, invece, ad un anno di distanza, troviamo un lavoro di tutt'altra caratura, che non ha nulla da invidiare alle moderne produzioni nostrane - e forse anche estere. Un sincero complimento per la regia è dunque d'obbligo. E non credo ci sia bisogno di spiegarne i motivi: balza all'occhio a chiunque guardi il corto che tutto è girato al meglio, sfruttando al massimo ambientazione, luci, movimenti di camera, inquadrature e via dicendo. Bravo, davvero. Professionale al massimo.
Ora però è il tempo di due, o tre, perplessità.
La prima è la più lieve, e consiste nel fatto che in certi punti il corto è fin troppo debitore del recente Shadow di Zampaglione. Abbiamo: due ragazzi nella natura che finiscono nelle mani di un pazzo. Un maniaco a petto nudo che si muove lento lento con gli scarponi. Una vittima legata ad un tavolo che trema nell'attesa di venir torturata. E c'è tempo anche per lo stacco sul maniaco, i suoi oggetti feticcio e le sue abitudini disgustose. Per quanto le differenze successive conferiscano una propria dignità al corto, la prima parte è forse troppo debitrice (e peraltro mostra un cattivo non all'altezza del gelido Nuot Arquint), l'omaggio è fin troppo palese, tanto che sembra un tentativo di cavalcare l'onda, anche se non credo che lo sia. Chiamiamolo grosso omaggio da parte di una persona che ha molto apprezzato la pellicola di Zampaglione (il quale a sua volta omaggiava etc etc).
Le seconda è forse ancora più lieve, ed è il doppiaggio non all'altezza, se non altro nella parte introduttiva. Non so quantificare dove sia il problema, forse semplicemente le voci non adatte, comunque l'effetto non è dei migliori (anche se la cosa è presto dimenticata)
La terza e ultima riguarda invece alcuni dubbi sulla storia. Visionando il corto ci accorgiamo che il luogo comune è ribaltato: la ragazza era un mostro, e il fetido assassino era...un killer di mostri simili a lei, se diamo retta all'immagine che mostra il vasetto pieno di denti zannuti. Bene, ok, ci può stare. “Non sono la ragazza perfetta che credi tu”, dice la nostra protagonista all'inizio, dimostrando in un certo qual modo che è cosciente di essere un mostro, e che quindi vive nella nostra realtà camuffata da essere umano, e solo un forte choc quale può essere la tortura le fa riassumere il suo vero aspetto. Ok, anche questo in fondo ci può stare: fa molto Essi Vivono di Carpenteriana memoria. Però l'assassino che vive nel sottosuolo, nutrendosi di scarafaggi vivi e suonando il suo carillon (ma una cornamusa mai? Sempre carillon?)...possibile che si limiti a starsene in mezzo ad un bosco aspettando che mostri come la ragazza cadano nella sua rete? I casi sono due: o quei boschi sono molto frequentati (a vedere la quantità di denti collezionati si direbbe di si), oppure il nostro amico è un assassino con molto ma molto tempo libero. E se per caso cattura una persona normale cosa fa, la lascia libera?
Ma anche in questo ultimo caso si tratta di un peccato veniale. In fondo non tutto deve essere per forza spiegato: anche se la questione del crocefisso ci fa davvero pensare ad un “killer di mostri”, si potrebbe ipotizzare che il pazzo sia in realtà un collezionista, che si limita a piallare chiunque passi per la sua strada col desiderio di trovare nuovi denti per la sua collezione. Del resto, lui stesso non è una persona troppo a posto. Oppure i denti possono essere passati di padre in figlio, segno che la caccia è iniziata da tanto e continua tramite lui. Ma non importa. Ciò che importa, alla fine, è che nonostante ci sia qualche punto lasciato al caso e che avrebbe potuto rovinare il corto, questa cosa non succede.
Inquietante, deciso, crudo, malato, tecnicamente ineccepibile, “io sono morta” si classifica sicuramente tra i migliori corti che ho potuto visionare fino a questo momento. Paga qualche pegno per colpa un doppiaggio un po' infelice (ma che si dimentica presto), un omaggio troppo scoperto ad un altro film (ma che comunque è ben fatto ed è usato come punto di partenza per sviluppare una storia personale), e infine una trama con qualche punto cieco da correggere (ma forse non troppo importante). Però dimostra una maturità degna di nota, evoca tensione, non ha paura ad osare (era ora), ha un ritmo efficace e riesce ad evocare bene il disagio, il male e la sofferenza.
Il punto più valido di tutta l'opera comunque è uno in particolare, e cioè il fatto che - contrariamente ai tanti horror sostanzialmente innocui che abbiamo visto finora – essa riesce ad affondare le zanne nello spettatore con sincera cattiveria. Finalmente un horror che non ha paura di mordere! Peccato il troppo citazionismo!
Complimenti, dunque, all'autore.
boskoz
00lunedì 28 maggio 2012 16:59
Francesco Picone con Io sono morta ci presenta un esempio del cosiddetto torture porn, fatto di vittime incatenate, nastro adesivo, tagli e grida, ma in un contesto che si rivelerà essere poi anche sovrannaturale.

Il regista ci fa capire che di horror ne ha visto davvero molto in vita sua, e dimostra di essere in grado di realizzare quasi ogni tipo di situazione con dovizia di particolari, siano esse scene di tortura, flashback passati, situazioni claustrofobiche alla “Buried”, sequenze di pazzia o di suspense, utilizzando sempre una regia molto solida ma anche originale e dotata di buona tecnica, musiche d’atmosfera, bei volti nel cast. Un prodotto piuttosto professionale sotto molteplici aspetti, nonché ottimo omaggio su vari livelli al cinema di genere horror.
Il doppiaggio forse non è impeccabile, e si nota che è postumo, ma tutto sommato è meglio realizzato in questo modo piuttosto che magari con un audio ambientale debole o disturbato, difetto che spesso affligge i cortometraggi.

Io sono morta è molto bello e mi ha convinto, ma ha un solo grande difetto: non ci sono LE PAUSE!

Il montaggio è davvero troppo serrato, si passa da una scena all’altra senza dare la possibilità allo spettatore di riflettere o di prendere fiato.

“Bum” botta in testa, cambioscena legata lei, cambioscena legato lui, cambioscena lui si libera, cambioscena lei strilla, cambioscena lui li vede, cambioscena lui la uccide, cambioscena non è vero, cambioscena legato il pazzo, cambioscena finito.

Questo corto mi ha fatto quasi venire il fiatone come se avessi corso una rampa di scale. Ho avuto l’impressione di assistere ad una narrazione di un racconto molto ben fatto, ma come se me lo avesse letto una persona che parla troppo velocemente. A volte utilizzare una pausa, un silenzio, un buio, a distaccare le scene è utile e necessario almeno quanto girare una buona sequenza.
Non so se mi sono spiegato, il film mi è piaciuto molto, solo che mi è sembrato di assistere ad uno sketch comico anni ‘90 di Daniele Luttazzi: attore appezzabile, ma che parla come una macchinetta.

Da vedere sicuramente, consigliato.

Luca Zanovello
00lunedì 28 maggio 2012 19:08
C’erano aspettative sul nuovo lavoro di Picone, vincitore della miglior regia la scorsa edizione del “Visani”. Cambia rotta: la goliardia alla grindhouse di A Joke Of Too Much non c’è più, al suo posto uno sfaccettato horror in the woods dove non tutto è come sembra. Come la coperta troppo corta, Picone guadagna tecnica e cura dei particolari, ma perde un po’ di fascino indie e di estro.
Anche se non ha momenti di particolare gloria, Io Sono Morta si mantiene di alta qualità ed inquieta. A tratti, Shadow di Zampaglione liofilizzato. Tirando le somme, Picone si conferma uno dei personaggi più promettenti della scena e il suo corto, qua e là, fa centro.
GIOLE
00lunedì 28 maggio 2012 19:55
Questo genere di lavori mi ha sempre annoiato a morte.
Mi annoiano i film girati con un montaggio serrato ( perchè ogni inquadratura deve durare per forza meno di tre secondi? ), mi annoiano quei film che danno maggiore importanza all'estetica piuttosto che al contenuto, mi annoiano i lavori fatti con tanta tecnica ma poco cuore.
"Io sono morta" rietra in questa categoria. Mi è sembrato soltanto un bell'esercizio stilistico ma senz'anima.
Francesco Picone sembra dirci "guardate come sono bravo a fare questo o quel movimento di macchina, guardate come sono bravo a fare un montaggio serrato etc...etc...".
Troppo insistenti i primi piani e una eccessiva ricerca del dettaglio nell'inquadratura, a testimoniare forse, un certo edonismo da parte dell'autore.
Originalità assente per un lavoro dimentacabile.
Accettabili le interpretazioni maschili, pessima quella femminile per un cortometraggio che mi ha lasciato indifferente.
E. Hunters
00venerdì 1 giugno 2012 00:38
Una coppia di amici va nei boschi e viene rapita dal classico unghie brutte sporche maniaco che se li tortura di tutto punto. Bisogna essere bravi per dare il giro di vite giusto a una trama canonica come questa. Francesco Picone ci riesce, in modo convincente e brillante. E' il suo primo lavoro che vedo e devo dire che è veramente talentuoso. Questo è un corto ben fatto che scorre con disturbante armonia di sangue, torture, e tensione. E' serrato, come il respiro quando si ha paura e ha i giusti dosaggi di tempi e ritmo.
Sicuramente da vedere.
Frank8686
00giovedì 7 giugno 2012 16:52
Ringraziamenti
Un grazie ai critici x aver visionato il corto e x le recensioni ;)
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