INSENSIVE MUTATION di Sharif Meghdoud

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The Reign of Horror
00venerdì 30 maggio 2014 20:31
TITOLO CORTOMETRAGGIO: Insensive Mutation

Locandina: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10202716937137124&set=a.2184901854647.2109812.1010013716&type=1&theater


DURATA: 4'56''

REGIA: Sharif Meghdoud

ATTORI PRINCIPALI: Bruno Riberio De Moraes

SCENEGGIATURA: Sharif Meghdoud e Bruno Riberio De Moraes

MUSICHE: Artisti Vari

FOTOGRAFIA: Sharif Meghdoud

MONTAGGIO: Sharif Meghdoud

BREVE SINOSSI: Il video è diviso in due parti. La prima è una specie di making of del video corto stesso che starete per vedere e che parte a 1:29

BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: Il regista è uno studente appassionato di cinema e questo è il suo primo cortometraggio

FINESTRA player DOVE VISUALIZZARE IL CORTO O EVENTUALE LINK UTILE DOVE POTER VISIONARE IL CORTO:
osmanspare
00sabato 31 maggio 2014 14:58
ridere o non ridere.
Due sono le possibili recensioni a questo corto; la prima è quella “amichevole”, la seconda è quella da “Chef Gordon Ramsay di Hell’s kitchen”

LA PRIMA, quella amichevole, comprende risate e pacche sulle spalle, e un giudizio che tiene conto di tanti elementi con l’obiettivo di “salvare” un corto che in fondo ha poco dell’opera cinematografica e si riduce solo a un simpatico scherzo tra amici. Appare chiaro, dice questa recensione, che il regista ha un approccio divertito e divertente col tema, che non si prende assolutamente sul serio, e che il suo unico obiettivo è giocare con la telecamera e con gli stilemi del genere horror, limitandosi a una trama semplice semplice da “mockumentary”, con immagini grezze sulle quali sono state montate delle musiche adatte.

Come il regista stesso dice più volte, questa opera è semplicemente frutto dell’ispirazione del momento, anzi di una pura improvvisazione: lui e l’altro hanno trovato un piccione morto per terra e hanno deciso di farsi quattro risate imbastendo uno straccio di trama horror con sorpresa comica finale, nella quale – in maniera anche intelligente – si scopre che il protagonista, trafficando con la magia, ha ottenuto l’unico risultato di trasformarsi in un piccione. E stop.

La storia, chiaramente non c’è, non esiste. Si possono lo stesso però mettere in luce un paio di cose riguardo alla “trama”, degli errori che nascono chiaramente dall’improvvisazione, ma che potevano essere evitati, o che comunque rendono il tutto un po’ ridicolo. Nell’ordine:

1.il ragazzo entra nella casa cercando il suo amico, ma non lo trova. Visto che ha il cellulare in mano perché non lo chiama? Anche perché – visto che sospetta che l’amico gli stia per fare uno scherzo – fargli squillare il cellulare sarebbe il modo giusto per scoprire dove si è nascosto.

2.la casa è tutta luminosa, ma quando il ragazzo entra nella camera la trova completamente buia. Visto che la casa è abitata perché non cerca l’interruttore della luce oppure va ad alzare le serrande?

3.quando il ragazzo trova il piccione morto, come mai capisce subito che si tratta del suo amico trasformato?

Proseguire oltre è inutile. Del resto è il regista stesso, nel finale, a dire che il suo corto è una cagata… Peccato, perché offrendo un prodotto così raffazzonato egli non ci da alcun modo di valutare le sue eventuali doti. Non abbiamo neppure modo di sapere se la persona che abbiamo davanti sia qualcuno che ha voglia di fare sul serio oppure solo in simpaticone con un’ora libera…ergo non abbiamo modo di giudicare niente. Il corto, è chiaro, non ha modo di partecipare a questo concorso, in quanto non dice nulla…

Quindi che altro dire? Ci siamo divertiti, il “making of” iniziale è divertente e (forse la dico grossa) mi è parso di vedere una sorta di disinvoltura nel montaggio che potrebbe suggerire delle doti di regista… ma purtroppo l’approssimazione del prodotto fa sì che siamo molto molto molto distanti da qualsiasi cosa si possa chiamare cinema. Se il regista ha voglia di fare vedere qualcosa di valore, lo aspettiamo a braccia aperte l’anno prossimo, e forse questo giudizio potrebbe servire come “sfida” e convincerlo a fare qualcosa che sia DAVVERO valido. Esiste infatti la possibilità che questo corto così sballato non sia altro che un tentativo di “sondare il terreno” da parte di un giovane interessato all’idea di fare il regista ma che non ha ancora il “coraggio” di mettersi sotto sul serio. Se è così, lo invitiamo a provarci senza complessi di inferiorità: saremo contenti di vedere qualcosa di suo.

Altrimenti… felici di esserci conosciuti!

Il SECONDO tipo di recensione, quella alla “Gordon Ramsay”, è invece del tutto opposta, e inizia così:

Vedere un corto come questo è una vera e propria perdita di tempo, e mi chiedo per quale motivo una persona abbia pensato che fosse una buona idea iscrivere a un concorso SERIO un’opera che non è altro che un filmino fatto con un amico e privo di storia, di senso, di significato e di finale. L’autore pensa forse che l’aver scritto alla fine che il suo corto è una “cagata” basti a giustificare il suo corto? Se il filmato è una “cagata” non andava presentato, perché io e gli altri giurati non siamo qui a perdere tempo, ma a giudicare gente SERIA che partecipa SERIAMENTE.

Io tendenzialmente apprezzo, amo e incoraggio ogni tipo di concorrente, a prescindere dal suo valore: anche il peggior regista al mondo mette impegno in ciò che fa, e va rispettato per questo. Presentare un corto che è chiaramente una CAZZATA mi pare dunque una mancanza di rispetto nei loro confronti e nei confronti di chi deve giudicarli. Visto che il regista ha voglia di ridere allora dobbiamo tutti farci una risata e dargli una pacca sulla spalla anche se il suo prodotto è pessimo? No, grazie; io – contrariamente a lui – NON HO tempo da perdere.

Francamente, vedere questo corto mi ha fatto sentire PRESO IN GIRO, e il sapere che il regista ha voluto “scherzare” non mi pare una giustificazione. Visto che ad un concorso si viene giudicati SERIAMENTE, è SERIAMENTE che bisognerebbe presentarsi.

E’ per questo motivo, quindi, che la sua opera prenderà il voto PIU’ BASSO che io abbia mai dato in questi tre anni. Il regista pensa di aver partorito una cagata? Bene: sarà trattato di conseguenza.
…..
Queste erano le due recensioni. Il regista ora scelga quella che preferisce, o quella nella quale si riconosce di più, tenendo in doveroso conto il fatto che se presenta materiale del genere con un approccio “divertito” o “divertente” potrebbe trovare gente che non sa accettare lo scherzo, e che quando ci si presenta come idioti, anche se si sta solo cercando di essere amichevoli e simpatici, può capitare di essere trattati come tali. Il Reign of Horror in un certo senso equivale a un “colloquio di lavoro”, è una vetrina per i propri prodotti. E, anche se non è certo proibito, chi andrebbe a un colloquio di lavoro vestito da Sbirulino?

Un saluto.
boskoz
00sabato 31 maggio 2014 19:43
Avete visto: NA CAGATA

Grazie per averlo detto voi.

E potrei concludere qui il giudizio, ma volendo argomentare un po’ si può dire che Insensive Mutation di Sharif Meghdoud è senza dubbio un corto di allenamento, che tutti hanno fatto in vita loro (chi ha preso in mano la videocamera almeno una volta nella vita con l’intento poi di girare qualcosa, per lo meno) ma non è un prodotto finito, confezionato…ed è quindi ingiudicabile.

Con un minimo di impegno extra si poteva argomentare una trama e fare qualcosa. Così non lo vedo come un cortometraggio, è un video da youtube.

Un solo consiglio teorico mi sento di darvi, perché sono cose che ho visto accadere poi anche in corti “completi”: non fate dire al protagonista continuamente le azioni che svolge.

“Uhm mi voleva qua per un appuntamento….adesso busso….emmò entro….SHARIF? SHARIF? E chissà dov’è…e adesso esploro…..mi farà uno scherzo…oh sento la voce di un bambino…..e che puzza…..”

No, davvero, nessuna persona al mondo parla da sola descrivendo ogni suo singolo movimento e azione, bisogna far capire le cose allo spettatore, non dirgliele a voce, perché non siamo alla radio.
Questo è un difetto che consiglio di evitare in futuri corti che Sharif Meghdoud realizzerà, perché l’ho visto presente in diversi lavori che ho giudicato nel corso degli anni, ed è proprio un errore.
Assodato questo, saluto il regista; e quando avrà voglia di confezionare il suo primo vero cortometraggio, noi saremo qui ad aspettarlo.
F.Hannibal
00domenica 1 giugno 2014 12:29
Boh
E' difficile parlare di questo "non-cortometraggio". Non ha alcun senso logico ed è chiaramente improvvisato. Boh.
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