FREMITI di Dario Villa

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The Reign of Horror
00martedì 11 aprile 2006 14:06
TITOLO CORTOMETRAGGIO: FREMITI



DURATA: 5’, 28’’
REGIA: Dario Villa
ATTORI PRINCIPALI: Laura Scroccaro, Davide Caimi, Federico Montericcio, Dario Villa
SCENEGGIATURA: Federico Montericcio
FOTOGRAFIA: Giuseppe Alvaro
MONTAGGIO: Dario Villa
BREVE SINOSSI: Un’agitazione convulsa, di natura ignota, entra improvvisamente nella vita di una giovane donna. Al punto che le certezze cessano di esistere e il disorientamento diventa disperazione.
Flavio Giolitti
00martedì 11 aprile 2006 22:37
Apparenti crisi mistiche sconvolgono all’ improvviso la vita di un uomo e fanno precipitare nello sconforto la consorte di quest’ ultimo, indecisa se cercare una risposta nella scienza o nella fede.
La regia approssimativa e l’ insufficiente recitazione degli interpreti mal s’ attagliano ad un soggetto molto ostico, un cui adeguato trattamento avrebbe richiesto ambizioni e durata di gran lunga superiori; qui, invece, la povertà di mezzi, tecnica ed idee spicca purtroppo in maniera notevole, e non basta un finale ermetico a risollevare le sorti dell’ operazione. Un prodotto neppure tanto brutto, ma decisamente indigesto.
Steveau
00mercoledì 12 aprile 2006 00:41
Il corto è brevissimo, ma fa venire i brividi, almeno al sottoscritto.
L'idea che il mondo si regga sui "fremiti" ( sacrifici, sofferenze, dolori ... ) di alcuni sfortunati, è agghiacciante, senza contare che dal punto di vista storico-sociale è orrendamente vera.
La realizzazione è piuttosto povera, ma ho trovato buone le riprese nel dialogo col dottore ( primi piani, ecc. ) e la recitazione del personaggio femminile ( che apprezzo anche fisicamente, e spero con questo di non offendere eventuali boyfriends facenti parte la produzione ).
Non buona, invece, la prova del fratello della protagonista.
Bello lo scenario del parco.

Insomma, poco di tecnico da rilevare, ma il plot della malattia-dannazione necessaria è terrificante. In senso ambiguamente buono, visto che parliamo di horror.
marcoristori
00giovedì 13 aprile 2006 23:10
Una donna vive un incubo reale: il marito soffre di un fremito fortissimo che lo porta ad oscillare freneticamente in continuazione. Si rivolge ad uno specialista che però non riesce ad esserle d’aiuto. Parla allora col fratello che porta avanti una strana – e abbastanza confusa – teoria su un “fremito divino”…
Da un punto di vista prettamente narrativo, FREMITI presenta una sceneggiatura abbastanza farraginosa e confusa e soprattutto poco chiarificatrice. Se l’idea del fremito-condanna necessaria poteva essere interessante, gli sviluppi non conducono molto lontano.
Passando al lato tecnico e formale, il corto presenta un taglio molto amatoriale con poca attenzione sul versante fotografico e con un audio molto poco nitido. Non troppo felice la scelta delle inquadrature nel dialogo fra la protagonista e il dottore; sguardi in macchina diretti e troppo teatrali e recitazione – soprattutto quella dell’uomo – che lascia alquanto a desiderare. Non male il montaggio che risulta abbastanza preciso e studiato.
Alexander13
00sabato 15 aprile 2006 14:28
La seconda opera di Villa appare molto più completa rispetto alla precedente [Banshee], tuttavia presenta alcuni grossolani difetti di matrice.
Questo secondo lavoro è delineato da una sceneggiatura più convincente, in questo secondo cortometraggio affiorano riflessioni sociologiche interessanti, concetti quali espiazione e redenzione, peccato e castigo, vengono solo titillati ed è davvero un peccato, vista la vasta e complessa argomentazione toccata che poteva essere quantomeno svolta con più distesione.
Coinvolgente e spiazzante il risultato finale : si ha l'impressione che Fremiti sia un lavoro incompiuto un'ottima bozza artistica che non si è sviluppata per esigenze di metrica.
Lo stesso deficit produttivo di Banshee riaffiora anche in questo secondo lavoro di Villa, relegando l'affascinante e contorto FREMITI ad uno stadio ancora troppo embrionale per essere giudicato correttamente.
Nuovamente, una maggiore distensione della pellicola avrebbe giovato, facendo risultare l'opera più omogenea e meno frammentata. I piccoli consigli che mi sento di fare a Villa e a tutto il suo staff sono due :
- prestare molta più attenzione ai diversi aspetti tecnici di un cortometraggio quali montaggio, fotografia, recitazione, ecc..
- tentare in futuro la realizzazione di cortometraggi non prettamente "horror" perchè dopo aver visto Fremiti e Banshee sono convinto che possa essere una strada che può portare a piacevoli sorprese.
GIOLE1
00domenica 16 aprile 2006 09:26
Il soggetto di questo cortometraggio è veramente agghiacciante e ci pone di fronte l'eterno interrogativo: credere alla scienza o alla religione? La devastazione fisica di un uomo, colpito da fremiti ( divini oppure no ? ) e il non saper come agire da parte della giovane donna che gli sta vicino( la "telefonata" finale è emblematica ). Il regista non vuole apparentemente darci una risposta ( anche se non so quanto sia casuale la volontà di chiudere con la "The mission" di Morricone ). Concordo sul fatto che il cortometraggio sembra più una bozza di un qualcosa che è rimasto incompiuto e che una maggiore distensione di esso avrebbe giovato. Discreta la regia e bella fotografia ( è innegabile che sia un lavoro che ci mette "a disagio" fin dalle prime sequenze, seppure sia discutibile l'intro musicale iniziale ) mentre per quanto riguarda gli attori vanno fatti dei distinguo. La ragazza è veramente brava ( sicuramente una delle più brave attrici visti nei corti in concorso ) mentre gli attori non vanno bene...in particolare la recitazione del "dottore" è irritante e toglie molti punti al lavoro. Un lavoro comunque interessante, originale, intelligente ma incompiuto.

[Modificato da GIOLE1 16/04/2006 9.27]

=chege=
00venerdì 28 aprile 2006 01:18
ENTRO in punta di piedi ... perché sono un po' lontana da questo mondo... però... ieri sera dopo aver letto le varie recensioni ho deciso di avvicinarmi per esprimere ciò che ho provato.
Leggere i vari commenti è stato "emozionante" perché è la prima volta che mi metto in gioco nel cortometraggio.
Partecipare al lavoro di FREMITI è stato interessante, divertente... e scoprire che il mio personaggio sia riuscito ad essere abbastanza comunicativo, o semplicemente sia riuscito a far arrivare delle emozioni ... per me è una bella soddisfazione.
...ORA ESCO... sempre in punta di piedi

Laura

[Modificato da =chege= 28/04/2006 14.13]

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