L'incompiuta
La camera ha le pareti azzurre fino all'altezza della porta, poi bianche come il soffitto. Tipica camera d'ospedale. Vedi che ricomincio a connettere? La divido con un signore piuttosto male in arnese, ha tre monitor attorno che bippano di continuo e non sembra che abbia avuto bisogo di due ruote per ridursi così. A me invece non dedicano nessun monitor: o li hanno finiti, oppure è un buon segno. E siccome sono inguaribilmente ottimista, opto per la seconda che ho detto. A regola avrei dovuto dormire in furgone, e invece mi trovo sdraiato su un comodo letto che va su e giù con motori elettrici, dunque un lato positivo c'è. Ho appena rifatto l'assetto, alzando l'anteriore, e si può fare con un bottone, senza bisogno di chiavi a brugola. Dal corridoio colpi di tosse e cadenza felpata degli zoccoli di gomma delle infermiere. La mezzanotte è passata da un pezzo e dalla finestra aperta entra l'aria finalmente fresca del mugello.
Come sono arrivato fin qui? In ambulanza suppongo, anche perché non trovo la ricevuta del taxi, ma non ricordo nulla. La luce s'è spenta al primo giro del secondo turno di libere, mi dicono che della Casanova-Savelli sono riuscito ad abbozzare solo la prima. Un pò poco obiettivamente.
Avevo fatto le cose per benino. Ero arrivato venerdì sera, il paddock quasi deserto, dopo aver scelto un bel posto anche per Pasqualino Chindamo e Fabrizio Tinti (ottimi compagni!!) avevo cenato mi ero fiondato a letto. Sabato mattina, campo, verifiche (mi avevano giustamente contestato una crepa nella vasca e Pasquale aveva lavorato di resina e fibra di vetro: chissà che ne è di quel pezzo...) poi dentro per i primo turno di libere. Non tiro più di tanto, lavoro sulle staccate; provo con soddisfazione a forzare la staccata alla san donato, a ritardare la frenata al correntaio e alla bucine, ad aggredire le arrabbiate e a perfezionare la traiettoria alle biondetti. La moto all'inizio si muove un pò, poi migliora.
Sono appena lungo di rapporti, un dente e, non avendo trovato una corona 41 neanche a pagarla oro, devo rinunciare a circa 500 giri in sesta e qualche decimo in accelerazione. Guido bene, però, e mi concentro sopratutto sul farla scorrere in curva. Esco con un 2.14 basso che come primo turno non è poi male visto che l'ho presa con calma.
Al secondo turno entro con le idee chiare su cosa fare e mi avvio al primo giro per scaldare le gomme; ricordo chiaramente di essermi preparato alla Casanova-Savelli. Poi, subito dopo, osservavo il soffitto di un corridoi sdraiato su un letto a ruote; quattro, fortunatamente. Nel mezzo il vuoto di memoria. Trovo l'orologio dalla parte sbagliata: le sette passate. Son trascorse circa tre ore durante le quali, mi dirà Fabrizio Tinti, ho fatto un mucchio di cose che però non mi ricordo. Tra cui commentare il colore verde acido dei miei calzini, tonalità che si può permettere uno che si fregia del titolo di Look of the Year. Ma cosa sia successo davvero non lo so. Sembra che Pasqualino fosse dietro ed abbia visto qualcosa, gli domanderò. E quando lo sento me lo dice: effettivamente stavo piegando alla Casanova; lui, che era già al secondo giro, stava per passarmi ma ha rinunciato e in quell'attimo è schizzato dentro Pini con Bimota blu: dice Pasquale che per evitare il contatto avrei fatto qualcosa, forse ho frenato col posteriore, la moto "ha scartato di lato" (F.G.) ed avrei compiuto un high side. Un high side! Roba da piloti veri.... e mannaggia non ricordo nulla! Fatto sta che da lì inizia il buio: non ricordo la caduta, i segnali che avrei fatto dopo, i soccorsi, il passaggio in infermeria, la conversazione con Fabrizio, la spogliazione di tuta, stivali guanti e casco; né la gita in ambulanza, né l'ingresso in ospedale. Ero sveglio ma non ricordo nulla. La storia ricomincia a scorrere che sono passate tre ore, in tempo per ricordare vagamente la tac o una radiografia alla testa, le radiografie alla mano sinistra e al bacino.
Ed eccomi qua, è l'una e mezzo di domenica mattina e finalmente comincio ad avere sonno. E fame. La frattura al mignolo sinistro fa solo un pò male. Fabrizio e Miller sono venuti a trovarmi e portarmi cose, tra cui il telefono il pc, Alebusi ha chiamato, sul forum ci sono già messaggi d'incoraggiamento di cui vi ringrazio.
Il signore qui di fronte si è svegliato, un monitor lancia segnali ogni 30 secondi, entra dalla finestra l'aria fresca del Mugello e improvvisamente Pannonia si è fatta lontana lontana ....