Chi di voi ha letto "In nome dei miei"?

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Das Reich
00sabato 25 ottobre 2003 20:07
Chi di voi ha letto questo bel libro?
Che effetto vi ha fatto?

Grazie.
Shia-principessa
00sabato 25 ottobre 2003 20:23
di chi è?[SM=x44473]
Das Reich
00sabato 25 ottobre 2003 22:00
Re:

Scritto da: Shia-principessa 25/10/2003 20.23
di chi è?[SM=x44473]



Martin Gray, sopravvissuto a Treblinka.
Shia-principessa
00sabato 25 ottobre 2003 22:04
no mi spiace[SM=x44464] se mi capita di trovarlo lo prendo[SM=x44461]
Asgeir Mickelson
00domenica 26 ottobre 2003 11:31
Re: Re:

Scritto da: Das Reich 25/10/2003 22.00


Martin Gray, sopravvissuto a Treblinka.


un libro storico, dunque [SM=x44500]
Das Reich
00domenica 26 ottobre 2003 14:44
Re: Re: Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 26/10/2003 11.31

un libro storico, dunque [SM=x44500]



Più che storico, è un libro sulla Vita. E' un libro che va al di là della storia. Lo paragono a una sorta di "moderna Bibbia", anzi ancora di più.
Asgeir Mickelson
00domenica 26 ottobre 2003 16:35
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Das Reich 26/10/2003 14.44


Più che storico, è un libro sulla Vita. E' un libro che va al di là della storia. Lo paragono a una sorta di "moderna Bibbia", anzi ancora di più.



[SM=x44462]
Das Reich
00lunedì 27 ottobre 2003 14:08
Qualche notizia riguardo Martin Gray:

"Nato a Varsavia nel 1925, aveva 14 anni quando i tedeschi decisero di rinchiudere nel ghetto di Varsavia tutti gli ebrei della capitale polacca. comincia allora per Marin Gray un periodo tragico ed eroico che, volta a volta, lo vede contrabbandiere nel ghetto, deportato a Treblinka, evaso dal campo della morte, combattente durante l'insurrezione di Varsavia, partigiano, ufficiale dell'Armata Rossa - uno dei più giovani e più decorati - ed entrare in Berlino nel 1945, il giorno stesso del suo compleanno.
Questa vittoria è il mantenimento di un giuramento; Martin ha visto morire tutti i suoi a treblinka. E' stato loro fedele. Ha vinto i carnefici.
Ma questa vittoria non è solo quella di un combattente: è una vittoria dell'uomo. Martin Gray ha voluto sopravvivere per testimoniare, per trasmettere la lezione dei suoi.
Decide quindi di raggiungere gli Stati uniti dove vive sua nonna, e là, in qualche anno, il giovane immigrato diventa un ricco uomo d'affari. Ma il suo scopo non sono le migliaia di dollari che accumula, ma la felicità, avere dei figli, attraverso i quali continuare la vita. Quando incontra Dina, egli sa che può realizzare questo sogno perseguito fin dal tempo di Treblinka. Sposato, si stabilisce in una vasta proprietà nei pressi di Cannes. Ha solo 35 anni. Si è ritirato dagli affari. E' ricco. E, nella sua tenuta, in quella che è la fortezza della sua felicità, cura per dieci anni l'educazione dei figli.
Ma il destino non ha terminato d'infierire su di lui: il 3 ottobre 1970 Dina e i suoi quattro bambini periscono nell'incendio della foresta."

Tratto da "In nome dei miei - prefazione".

[Modificato da Das Reich 27/10/2003 14.10]

[Modificato da Das Reich 27/10/2003 14.11]

Asgeir Mickelson
00martedì 28 ottobre 2003 11:13
Re:

Scritto da: Das Reich 27/10/2003 14.08
Qualche notizia riguardo Martin Gray:

"Nato a Varsavia nel 1925, aveva 14 anni quando i tedeschi decisero di rinchiudere nel ghetto di Varsavia tutti gli ebrei della capitale polacca. comincia allora per Marin Gray un periodo tragico ed eroico che, volta a volta, lo vede contrabbandiere nel ghetto, deportato a Treblinka, evaso dal campo della morte, combattente durante l'insurrezione di Varsavia, partigiano, ufficiale dell'Armata Rossa - uno dei più giovani e più decorati - ed entrare in Berlino nel 1945, il giorno stesso del suo compleanno.
Questa vittoria è il mantenimento di un giuramento; Martin ha visto morire tutti i suoi a treblinka. E' stato loro fedele. Ha vinto i carnefici.
Ma questa vittoria non è solo quella di un combattente: è una vittoria dell'uomo. Martin Gray ha voluto sopravvivere per testimoniare, per trasmettere la lezione dei suoi.
Decide quindi di raggiungere gli Stati uniti dove vive sua nonna, e là, in qualche anno, il giovane immigrato diventa un ricco uomo d'affari. Ma il suo scopo non sono le migliaia di dollari che accumula, ma la felicità, avere dei figli, attraverso i quali continuare la vita. Quando incontra Dina, egli sa che può realizzare questo sogno perseguito fin dal tempo di Treblinka. Sposato, si stabilisce in una vasta proprietà nei pressi di Cannes. Ha solo 35 anni. Si è ritirato dagli affari. E' ricco. E, nella sua tenuta, in quella che è la fortezza della sua felicità, cura per dieci anni l'educazione dei figli.
Ma il destino non ha terminato d'infierire su di lui: il 3 ottobre 1970 Dina e i suoi quattro bambini periscono nell'incendio della foresta."

Tratto da "In nome dei miei - prefazione".

[Modificato da Das Reich 27/10/2003 14.10]

[Modificato da Das Reich 27/10/2003 14.11]




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