Boom di vendite di reliquie on line, per i gonzi

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ReteLibera
00martedì 7 febbraio 2012 17:24

Boom di vendite di reliquie on line, per i gonzi



Le reliquie di santi e madonne-patacca viaggiano su internet alimentando un florido business a danno dei molti allocchi che confondono la spiritualità con la devozione di bassa lega per la necrofilia.

La Chiesa cattolica, infatti, è sempre stata pronta ad assecondare la morbosità dei suoi fedeli, camuffandola per alta spiritualità, e ha propinato a piene mani attraverso i secoli una quantità esorbitante di macabre reliquie, quasi tutte inventate da ecclesiastici lestofanti, vere e autentiche mistificazioni per allocchi.

I protestanti rifuggono da simili oscenità. Non ostentano sacri sudari dipinti, macabri padri pii in decomposizione ricoperti di maschere di cera, e tutto quell'immenso ciarpame di reliquie, più o meno inverosimili, che impestano i nostri santuari, né si lasciano bidonare da statue che piangono o sudano sangue.

Questi spregevoli spettacoli inverecondi succedono solo da noi che con venti secoli di Vaticano sul groppone siamo diventati il popolo più credulone del mondo.

È chiaro che la vera spiritualità non ha bisogno di reliquie, di pseudo miracoli, di pseudo apparizioni, di pompose cerimonie, di forme anacronistiche di delirio superstizioso.

Per dimostrare la falsità e l'assurdità di certe reliquie basta ricordare come è stata smascherata la reliquia considerata per secoli la più preziosa della cristianità: il santissimo prepuzio di Gesù.

Quella sacra pellicina del pene che Gesù aveva dovuto perdere con la circoncisione nell'ottavo giorno dalla nascita, regalata al papa da Carlomagno che l'aveva ricevuta da un angelo (alla demenzialità religiosa non c'è mai un limite), fu adorata da tutta la cristianità fin dal Medioevo, mandando in delirio (ma anche in deliquio) gran parte delle vergini consacrate a dio nel chiuso dei chiostri che la consideravano il loro anello di fidanzamento col pargolo divino, e provocando infiniti pellegrinaggi di regnanti, papi ed ecclesiastici.

Ma nel 1900, la Chiesa, resasi conto della demenziale aberrazione in cui era caduta con quella inverosimile e obbrobriosa reliquia, in un raro momento di resipiscenza, l'aveva tolta di mezzo, vietando perfino a chiunque di nominarla, pena la scomunica (Decreto n. 37 del 3 febbraio 1900).

Ora le false reliquie stanno vivendo un eccezionale boom di vendite on line. Ce ne sono di tutti i tipi e a prezzi talvolta scontati.
Si va dalla veste bianca di papa Wojtyla alla ciocca di capelli di Santa Teresa di Gesù Bambino (30 euro), fino al reliquiario di San Vincenzo de Paoli che arriva a 1600 euro.

Ma le reliquie più gettonate sono quelle di padre Pio, il fratacchione mistificatore che si era inventato le stimmate.
Il costo delle sue reliquie si aggira addirittura a circa duemila euro l'una.

Naturalmente nessuna delle reliquie proposte possiede uno straccio di certificato che consenta di attestarne l'originalità. Sono tutte false. Ma gli allocchi le comperano sperando nel miracolo.

Secondo l'Osservatorio di Telefono Antiplagio la Chiesa dovrebbe intervenire con energia per stroncare questo obbrobrioso mercato e la stessa cosa la dovrebbe fare la polizia postale e la finanza.

ReteLibera
00mercoledì 8 febbraio 2012 11:05


EccoVi le conseguenze di quanto sopra.



False cure con acque "miracolose"

denunce e sequestri in 4 regioni



Al centro del raggiro una biologa che con altre persone si presentava sul web come un team scientifico qualificato che aveva messo a punto una tecnica innovativa basata sulle acque di Lourdes e Fatima. Il blitz ad Ancona, Milano, Venezia e Bari


ANCONA - Si presentavano sul web come un team qualificato di biologi e fisici che aveva messo a punto una tecnica innovativa per 'riarmonizzare la materia' attraverso le presunte 'frequenze' sprigionate dalle acque 'benedette'. Promettevano quindi cure mediche 'miracolose' a base di acque dei santuari di Lourdes e Fatima a pazienti affetti da patologie anche gravi. Una biologa e altre 38 persone sono state denunciate dai carabinieri del Nas ad Ancona, Milano, Venezia e Bari per associazione per delinquere, truffa, lesioni, esercizio abusivo della professione. 

L'operazione, in codice 'Acque bianche', è stata coordinata dalla procura della Repubblica di Ancona, che ha emesso provvedimenti di perquisizione e sequestro a carico di quattro persone. Al centro del raggiro, lo studio che la biologa aveva aperto nel capoluogo marchigiano, con referenti in varie città d'Italia. Esercitando abusivamente la professione medica, gli indagati assicuravano dietro compenso la 'guarigione' dei malati, spesso spingendoli ad abbandonare le terapie tradizionali per affidarsi alle acque delle fonti dei due principali santuari mariani, e di quelli di Medjugorie, San Damiano, Montichiari.

Mescolando religione, superstizione e astrologia, i terapeuti approfittavano dello stato di prostrazione dei malati per reclutarli attraverso dei corsi a pagamento come 'adepti' della nuova medicina. L'accusa ipotizza anche il reato di immissione in commercio di sostanze vantanti proprietà terapeutiche ma senza autorizzazione ministeriale.

Fra 
Ancona, Milano, Venezia a Bari sono stati posti sotto sequestro quattro locali adibiti a studi medici e un laboratorio in cui venivano preparati i flaconi con le 'medicine'. Il valore degli immobili è di circa 3 milioni di euro. Sequestrati anche 4 mila flaconi e fiale di acque, un pc, e varia documentazione.


ReteLibera
00sabato 25 febbraio 2012 18:09

 

IL SUPERMARKET DI LOURDES

di Luigi Cascioli

 

 

Tra un Angelus e l'altro, per rifrancar lo spirito, Il papa Ratzinger si è fatta una passeggiata a Parigi dove ha parlato anche dei miracoli di Lourdes di cui tra gli ascoltatori, circa 200.000, nessuno, sono certo, ne conosceva la vera origine: Bernadette Soubirous ovvero l'impostura di Lourdes.

Sempre seguendo l'impegno che ho preso di smascherare le imposture della Chiesa, anche se attualmente sono impegnato a scrivere un libro sugli imbrogli e le falsificazioni di Fatima, voglio comunque accennare qualche cosa di molto interessante su Lourdes e i suoi miracoli di cui attualmente, ricorrendone il centocinquantesimo anniversario, tanto si parla.

 

Bernadette Soubirous aveva quindici anni quando ebbe quella che viene dichiarata come prima apparizione dell'Immacolata Concezione nella grotta di Massabielle.
Suo padre François Soubirous era un alcolizzato e sua madre Luisa era sempre ubriaca

Bernadette, di costituzione gracile e con problemi ai polmoni, era nata e si era sviluppata in uno di quegli ambienti retrogradi e miserrimi nei quali i figli si svezzano col vino e all'alcol si affida la risoluzione di tutti i problemi, compresi quelli di mettere a tacere la fame e combattere le malattie.

Incoraggiata dalla madre, nella convinzione che il vino le desse forza, Bernadette a quindici anni ne faceva già  un tale uso da essere considerata, da chi la frequentava, una ragazza che beveva, come ci viene confermato dalla moglie del commissario, la signora Jacomet, che così si espresse sulla famiglia Soubirous riferendosi al tempo delle apparizioni: il padre di Bernadette, François, era un alcolizzato e la madre Luisa era sempre ubriaca. Di Bernadette non ho sentito dire nulla contro di lei, all'infuori che essa "beveva",

e i suoi stessi biografi cattolici che, non potendo nascondere una verità  documentata, cercano di sottrarla dalle accuse di alcolismo scrivendo:

"Lontano dall'essere un'alcolizzata, se Bernadette beveva lo faceva per sopportare meglio le sue crisi d'asma".

Fattaci, così, un'idea di chi fosse realmente Bernadette, passiamo a raccontare di quella che fu la sua prima apparizione: l'11 febbraio 1858, la madre Luisa disse ad una delle sue figlie di andare a cercare legna per il fuoco e Bernadette chiese di accompagnarla.

Era una giornata invernale e piovigginosa e la madre, temendo che il freddo aggravasse la malattia di Bernadette, se acconsentì di accompagnare la sorella lo fece per le sue insistenze.
I biografi dicono soltanto che Bernadette, prima di uscire, si copri bene e nulla dicono di quel bicchiere di vino rosso che tutto ci porta a pensare che lei abbia bevuto, magari dietro incoraggiamento della madre che, come abbiamo detto, usava l'alcol come rimedio per combattere il freddo e le malattie.
Con Bernardette e la sorella c'era anche una loro amica, Jeanne Abadie.

Per giungere sul posto, nel quale avrebbero trovato la legna, si doveva attraversare un piccolo corso d'acqua oltre il quale c'era una grotta. Mentre la sorella di Bernadette e l'amica passarono dall'altra parte del ruscello senza difficoltà , Bernadette, per paura di bagnarsi i piedi, si fermò sulla sponda e si mise a gettare sassi nell'acqua con l'intenzione di costruirsi un passaggio a secco.

La sorella di Bernadette e l' amica, ritenendo assurdo quello che Bernadette stava facendo, dopo averla derisa, proseguirono lasciandola sola, nella sua follia, a tirare sassi nell'acqua.

Durante il ritorno, la sorella di Bernadette e l'amica Jeanne Abadie, rimarcando in Bernadette un comportamento bizzarro e trasognato, le chiesero cosa avesse e fu lì che, raccontando ciò che le era accaduto, Bernadette dette inizio a quella che sarà  la prima puntata della telenovela di Lourdes.


Mentre era rimasta sola, disse di aver visto un chiarore biancastro dentro la grotta che le era davanti, una specie di riflesso che, non sapendo spiegare cosa fosse, lo definì "Aquero", che nel dialetto locale significa "qualche cosa".

 Gli psicologi sono tutti d'accordo nel riconoscere che Bernardette Soubirous ebbe un'allucinazione da stress, se non addirittura da alcol.

Che Bernadette fosse soggetta a crisi di delirio da ubriacatura ci viene confermato da ciò che fece durante una delle sue apparizioni, precisamente all'ottava: Il 25 febbraio, c'era folla davanti alla grotta.

Bernadette, come sempre, cadde in ginocchio assumendo un'espressione di rapimento. Poi si alzò, sembrò cercare qualche cosa camminando indecisa secondo diverse direzioni. Alla fine si fermò e si mise a grattare il suolo in un angolo della grotta. Dopo qualche momento di riflessione, messasi in ginocchio e avvicinato il volto al buco che aveva scavato, si portò con la mano sulla bocca il fango che aveva impastato risputandolo subito disgustata. 

Fece questo per tre volte, alla quarta si lavò il viso.


Poi, camminando a quattro zampe, si mise a mangiare l'erba che cresceva dentro la grotta. Quando si rialzò, aveva un'espressione inebetita ed era tutta sporca di fango.

La Chiesa per giustificare questa dissennatezza, dice che fu la Vergine a dire a Bernadette di scavare in quel punto perchè vi avrebbe trovato una sorgente di acqua miracolosa che, poi, è quella che oggi si vende a Lourdes in bottigliette e con la quale si riempiono piscine e vasche per farci defecare e orinare dentro gli ammalati.

I presenti, convinti che fosse impazzita, se ne andarono rattristati. Il parroco Peyremale, uomo integro ed equilibrato, che mai aveva creduto alle apparizioni, quando seppe di questo fatto, definì Bernadette: "Una bugiarda che mangia l'erba come gli animali".

Praticamente, dopo questa brevissima esposizione di fatti, possiamo concludere che tutta l'impalcatura di Lourdes è stata costruita su un bagliore, su un "Aquero" che, per quanto la Chiesa possa averlo trasformato in "Immacolata Concezione", per la psicologia ed il buonsenso rimane sempre e comunque un'allucinazione da vino rosso.

"A votre santé, demoiselle Bernadette Soubirous!"

Luigi Cascioli
www.luigicascioli.it/

Nota sulle guarigioni di Lourdes

da C'era una volta un paradosso, di Piergiorgio Odifreddi, (Ed.Einaudi)

Ci illudiamo di ottenere un miracolo a Lourdes, benché in centocinquant'anni la Madonna ne abbia ufficialmente concessi solo sessantacinque, a cento milioni di pellegrini. Una media, inferiore a uno su un milione, di gran lunga piú bassa della percentuale delle remissioni spontanee dei tumori, che è dell'ordine di uno su diecimila. 

Senza contare che, come osservava   Emile Zola, fra gli ex voto si vedono molte stampelle ma nessuna gamba di legno.


Leggi:

 

ORP - LA MULTINAZIONALE DEI PELLEGRINAGGI

http://lacloaca.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10122026

 

ReteLibera
00mercoledì 14 marzo 2012 19:15

I CAPPUCCINI DI SAN PIO FANNO SCUOLA: ECCO IL MANICHINO DI GIOVANNI PAOLO II


di Francesco Colafemmina

Mentre a Roma i Cardinali si occupano di beghe di corte, il resto del mondo cattolico si dà sempre più al fai da te della fede. Un bricolage religioso che esita talvolta in corbellerie inqualificabili come questa che ci giunge dal Messico. Nel santuario della Madonna di Guadalupe è stato esposto alla venerazione dei fedeli un manichino di Giovanni Paolo II
Sì, un manichino che reggeva fra le mani di plastica o silicone una croce con delle reliquie di papa Woytjla. Reliquie a parte, resta l'evidenza di una oscenità inqualificabile che sa palesemente di abuso della credulità popolare
Manichino di Giovanni Paolo II nel Santuario di Guadalupe
Il Cardinal Rivera incensa il manichino e le reliquie...
Effetto San Pio...
Reliquiario "artistico" con il sangue di Giovanni Paolo II 
(ne parla diffusamente il Cardinal Dziwicz nell'ultimo libro di Sgarbi sull'arte sacra - sic!)

L'evento risale all'agosto scorso ma le reliquie di Giovanni Paolo II, apparse improvvisamente dal nulla, stanno viaggiando per tutto il mondo cattolico, dando così vita ad un vero e proprio culto ufficioso del Papa "Santo subito" dalla Cinaalle Filippine, dalla Colombia al Brasile. 

Evidentemente mentre a Roma continuano a scontrarsi cordate di Cardinali, interessi privati e visioni sul futuro della Chiesa, questo "culto" non autorizzato di Giovanni Paolo II è considerato un mezzo semplice e a basso costo per rivitalizzare quelle Chiese lontane dall'Europa il cui episcopato è totalmente estraneo al magistero di Benedetto XVI, anzi considera il pontefice regnante una mera parentesi da offuscare con il ricorso ossessivo all'immagine del suo predecessore. 

Reliquie in Ucraina
Reliquie nelle Filippine
Reliquia in Cina e Taiwan
Reliquia del sangue in Colombia
E per farlo si ricorre a metodi estremi, presi in prestito dai frati cappuccini di San Giovanni Rotondo. 
Si sanpiizza il beato Giovanni Paolo II realizzandone un manichino, si diffondono ovunque ciocche di capelli e flaconi di sangue del beato. 

Pur non volendo entrare nel delicato mondo delle reliquie e del culto dei Santi, mi stupisce soltanto che una Chiesa che applica il massimo rigore e talvolta anche una aperta ostilità quando si tratta di valorizzare il tesoro liturgico, spirituale e artistico del Cattolicesimo, si presti a pacchiane operazioni di marketing strumentalizzando la devozione popolare. 

Mi stupisce che i Vescovi sempre zelanti nel combattere le "derive" della devozione popolare si impegnino per devozionalizzare la figura di Giovanni Paolo II. 

Mi stupisce insomma questa Chiesa che vive l'hic et nunc, segue le presunte mode del momento, si affida al Papa "star" per cercare di mostrarsi ancora in forma. 

Se lo stesso impegno che viene manifestato nell'approntare manichini per raccogliere offerte e seguito, lo si applicasse nel vietare la comunione in mano, nell'arginare gli abusi liturgici, nel ricondurre i fedeli ad una vita spirituale meno lasca e approssimativa, probabilmente il grossolano abuso dell'intelligenza dei fedeli passerebbe in secondo piano.

E invece diventa il centro di una Chiesa che insegue sempre più il potere e il successo e sempre meno Cristo.


La cripta d'oro di Padre Pio tradisce i precetti francescani?

    
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