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Corruzione: in aumento le denunce

Ultimo Aggiornamento: 19/02/2010 19:14
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MILANO - La corruzione è una «patologia che resta tuttora grave» e che, anzi, nel 2009 ha fatto registrare un aumento di denunce alla Guardia di finanza del 229% rispetto all'anno precedente, cui si aggiunge un incremento del 153% per fatti di concussione. Rispetto a queste condotte illecite individuali, le pubbliche amministrazioni troppo spesso non attivano i necessari «anticorpi interni». È la denuncia del procuratore generale e del presidente della Corte dei Conti, Mario Ristuccia e Tullio Lazzaro, in occasione della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano, dei presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani, dei ministri Alfano e Matteoli e del sottosegretario Gianni Letta. Tra le autorità presenti il giudice costituzionale Paolo Maddalena, i presidenti dell'Agcom Corrado Calabrò e dell'Antitrust Antonio Catricalà, oltre al presidente della Cassazione Vincenzo Carbone e al responsabile della direzione nazionale antimafia Piero Grasso.

MANCANO ANTICORPI - Il procuratore generale Ristuccia osserva nella sua relazione (testo in pdf) che la corruzione dilaga nella pubblica amministrazione: il ministero dell'Interno, i comandi dei carabinieri e della Gdf, nel periodo gennaio-novembre 2009, hanno denunciato 221 reati di corruzione, 219 di concussione e 1.714 reati di abuso di ufficio, con un vertiginoso incremento rispetto all'anno precedente. È poi assai grave - aggiunge il presidente Lazzaro (leggi l'intervento) - la mancanza di «anticorpi» nella Pa contro le condotte illecite individuali che causano «offuscamento dell'immagine dello Stato e flessione della fiducia che la collettività ripone nelle amministrazioni e nelle stesse istituzioni del Paese». Un capitolo è dedicato alle consulenze conferite all'esterno della pubblica amministrazione o che vengono affidate agli stessi dipendenti in cambio di maggiorazioni salariali: una questione, spiega Lazzaro, che riguarda «non tanto episodici accadimenti di mala gestione quanto piuttosto fenomeni vasti che non possono non allarmare per l'impatto negativo che producono sugli squilibri di bilancio».

PROTEZIONE CIVILE - È stata affrontata anche la questione della Protezione civile. «Ci dovrebbe essere un controllo reale, che servirebbe a far funzionare meglio la stessa Protezione civile. Se non c'è controllo si può dire qualsiasi cosa. Invece più si allarga l'area del controllo più si restringe il campo del giudizio penale» ha detto il presidente Lazzaro, precisando in particolare che sui lavori del G8 alla Maddalena «era stato richiesto il controllo della Corte dei Conti su due soli contratti iniziali». I magistrati contabili hanno ribadito che «ora il controllo è possibile a cose fatte, invece ci dovrebbe essere un controllo reale sia nell'interesse del cittadino che del potere politico».

TOSCANA IN TESTA - Dalla relazione del procuratore generale emerge che è la Toscana - dove in sede penale la procura di Firenze sta indagando sugli appalti del G8 - in testa alla classifica delle regioni in cui la Corte dei Conti ha emesso il maggior numero di citazioni in giudizio per danno erariale: sono 21 (su un totale nazionale di 92), a seguire ci sono Lombardia (18), Puglia (11), Sicilia (10), Umbria (7), Piemonte (7), Trento (5), Calabria (4), Lazio (3), Abruzzo (2), Emilia Romagna (2), Friuli Venezia Giulia (1), Liguria (1). E seppure i dati sul dilagare della corruzione siano disomogenei perché provenienti da fonti diverse e dunque difficilmente confrontabili, non c'è dubbio - fa notare il pg - che un incremento ci sia stato. I territori più a rischio, spiega Ristuccia, sono quelli in cui «maggiori sono le opportunità criminali in considerazione del Pil pubblico più elevato, delle transazioni a rischio quantitativamente più numerose e del maggior numero di dipendenti pubblici», come Lombardia, Sicilia, Lazio e Puglia.

OPERE INCOMPIUTE - Una delle voci che maggiormente pesa nell'attività della Corte dei Conti è quella delle opere incompiute, vale a dire «progettate e non appaltate ovvero non completate o inutilizzabili per scorretta esecuzione». Ristuccia ha sottolineato che questo fenomeno «determina un ingente spreco di risorse pubbliche». Le cause vengono individuate nella «carenza di programmazione, eccessiva frammentazione dei centri decisionali, complessità delle procedure di progettazione, dilatazione dei tempi di esecuzioni, imputabili alle imprese committenti e alle amministrazioni aggiudicatrici, carenze e inadeguatezza dei controlli tecnici e amministrativi». La lista delle opere incompiute è molto lunga e va dalle 14 istruttorie della procura regionale del Lazio, due delle quali relative alla chiusura del reparto di radioterapia dell'ospedale di Sora a pochi giorni dalla sua apertura, alla mancata esecuzione di urgenti lavori di restauro del complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia. Resta poi forte l'attenzione sul fronte dei disastri ambientali: nel 2009 sono state molte le iniziative delle procure regionali in merito a «inquinamento di siti e di fiumi, disastri provocati da abusi edilizi, presenza di amianto ed eternit vicino a luoghi abitati o edifici pubblici, discariche abusive di rifiuti speciali, scarichi fognari abusivi, irregolarità nello smaltimento dei rifiuti».

MALA SANITÀ - L'allarme spese inutili riguarda anche il settore della sanità, dove la Corte dei Conti individua fenomeni di mala gestione, inefficienze e spese inutili. Vengono citati «irregolari acquisti di beni e servizi, illegittimi inquadramenti di personale e conferimenti di incarichi e consulenze, fenomeni particolari di mala gestione quali inefficienti ma costosi programmi di screening anti-tumorale, di assistenza odontoiatrica rivelatasi inesistente (caso delle dentiere gratuite) di eccessive prescrizioni di farmaci ovvero di falsità delle stesse o di loro sostanziale inutilità, di sconcertanti interventi chirurgici non necessari».

PROCESSO BREVE - Durante la cerimonia sono stati affrontati anche altri temi, come quello del processo breve. Ristuccia ha condannato come «illogica» la norma del ddl che fa valere retroattivamente la prescrizione processuale se i tempi del giudizio sono troppo lunghi. In questo modo - sostiene il pg - si «porrebbe irragionevolmente nel nulla proprio quei giudizi non definiti in tempi stabiliti a causa della complessità delle questioni affrontate o della connessa necessità di particolari accertamenti istruttori».

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19/02/2010 16:20
 
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tu che sei esperto , ma per caso sai quanto è i lgiro di soldi di corruzzione e quanto questo ci costa in maniera diretta (senza contare quanto costa in maniera indiretta)
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19/02/2010 19:14
 
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Re:
CristianoERiccardo94, 19/02/2010 16.20:

tu che sei esperto , ma per caso sai quanto è i lgiro di soldi di corruzzione e quanto questo ci costa in maniera diretta (senza contare quanto costa in maniera indiretta)




ho letto da qualche parte che ci sono ripercussioni per 65 mld di euro
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