| | | Post: 3.921 | Registrato il: 04/12/2005
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No, non voglio recensire il libro, anche perché sono solo a pag. 170 e me ne mancano tipo altre 500.
Ma voglio sfogarmi, pur consapevole del rischio di aizzare Perfect.
Lo sapete, perché ve l'ho detto allo sfinimento, che non leggo mai recensioni/trame/opinioni prima di vedere un film. Ecco, faccio lo stesso coi romanzi.
Quindi non sapevo che Holly fosse stato scritto durante la pandemia e soprattutto non sapevo che il Covid fosse un elemento onnipresente. Oltretutto, totalmente irrilevante ai fini della narrazione. Cioè, non è un saggio sulla pandemia, è un thriller e la trama parla di tutt'altro, ma è ambientato in quel periodo e l'autore, come ho appena letto in un'intervista, ha pensato di consegnare ai posteri una "capsula del tempo" a testimonianza di quanto successo. Peccato che questa capsula sia ricolma a dismisura del suo punto di vista sull'argomento. Il che non ha nulla di strano, uno scrittore ha tutto il diritto di esprimere le sue idee attraverso ciò che racconta.
Il problema (almeno, per me) è che il suo punto punto di vista coincide con quello di Scanzi, o se preferite con quello di un qualsiasi fanatico che nel 2020 stava alla finestra a guardare con odio i pochi temerari che sfidavano il buonsenso e la legge per una passeggiata in solitaria, che denunciava i vicini di casa se ricevevano ospiti, che ripudiava con orgoglio parenti e amici di una vita, rei di non volersi vaccinare per la salvezza dell'umanità, accompagnando il tutto con il rassicurante slogan "ne usciremo migliori".
Ora, io lo sapevo che durante la pandemia King si era cacato sotto e riversava tutto il suo disagio su quei pericolosi dissidenti ribattezzati no-vax tramite twit al vetriolo, ma porca puttana, qui non c'è una pagina in cui non sia presente una frecciata velenosa a chiunque non si attenga alle fottute REGOLE.
Chi non si vaccina, muore male, e va bene così, perché tanto era uno stronzo, un ignorante, per forza di cose trumpiano, razzista e omofobo. Aggettivi che si accompagnano, più o meno esplicitamente, anche a chi non indossa la mascherina, non saluta col gomito, non igienizza ogni superficie di qualsiasi cosa.
Sono basita dalla banalità (concettuale ma anche sintattica) di quello che sto leggendo, e oltre a sforzarmi di seguire la storia senza interrompermi ogni 10 righe per bestemmiare, mi chiedo che fine abbia fatto il buon vecchio King, sensibile e attento osservatore della complessità umana, sempre dalla parte delle minoranze, dei loser, e soprattutto sostenitore dell'individualità, della diversità, del pensiero indipendente.
Il vecchio Steve pure un po' complottista, direbbero oggi, dato che schierava fra i suoi cattivi chiunque, soprattutto con funzioni governative, cercasse in qualche modo di controllare o manipolare gli individui (vi dice niente la Bottega nell'Incendiaria?).
Ma del resto, non è l'unico mio idolo di gioventù ad essersi rincoglionito con l'età.
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