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IL CONTRATTO di Vincenzo Bellini

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2013 23:17
28/05/2013 15:42
 
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TITOLO CORTOMETRAGGIO: IL CONTRATTO
LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO:
DURATA: 24‘ 41“
REGIA: Vincenzo Bellini
ATTORI PRINCIPALI: Giovanni Toccafondi, Paolo Bellini, Anny Scialdone, Vito Accardo, Anna Peri, Irene Bellini, Maddalena Cramini, Dario bellini
SCENEGGIATURA: Vincenzo B.,Paolo B., Toccafondi G.
MUSICHE: Johann S. Bach, Vincenzo Bellini
FOTOGRAFIA: Paolo Bellini, V. Bellini
MONTAGGIO: Irene Bellini, V. Bellini
BREVE SINOSSI: Uno scrittore in cerca di fama viene contattato da un misterioso editore che gli promette successo e ricchezza...., in cambio dovrà scrivere un libro che narri le gesta di un serial killer.
Ma le cose non andranno come sperato e il prezzo che dovrà pagare sarà molto...molto...alto....
BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: Nel 2006 per gioco giro il mio primo cortometraggio "I bambini perduti nel bosco", la cosa mi ha divertito ed ho continuato a giocare, realizzando nel tempo diversi cortometraggi di vario genere.
"Il Contratto" realizzato nel 2008 è uno dei miei primi lavori, lo spirito amatoriale dell'opera è la cosa che ancora oggi mi affascina e mi diverte.

FINESTRA player DOVE VISUALIZZARE IL CORTO O EVENTUALE LINK UTILE DOVE POTER VISIONARE IL CORTO:
[Modificato da The Reign of Horror 29/05/2013 14:12]
28/05/2013 20:31
 
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Io purtroppo sono una persona che non ha memoria per i nomi (c'è una malattia specifica per la cosa? potrei averla), ma quello di Vincenzo Bellini non mi era del tutto nuovo. Leggendo la “biografia del regista” dai dati della sua iscrizione al Fest, però, si parlava solo de I Bambini sperduti nel bosco, cortometraggio che onestamente non mi riportava nulla alla memoria…dopo essermi messo l’anima in pace ho quindi premuto play per cimentarmi nella visione de Il Contratto, ma chi mi si è presentato di fronte? Il faccione del mad doctor de “I folli siete voi” dell’anno scorso. Un viso che non si scorda! Ed ecco che quindi ho avuto subito presente CHI era quel Vincenzo Bellini che mi girava per la testa.

Come di consueto il regista ci presenta un “kolossal” nel campo dei corti, andando ad occupare tutti e 25 i minuti a disposizione come fece l’anno passato, confermandosi come una delle visioni più impegnate del Fest. Un lavoro che personalmente mi è piaciuto almeno quanto i Folli siete voi e che, come questo, riesce magistralmente a non annoiare mai nonostante la corposa durata. Bellini si dimostra capace di una regia dinamica, fantasiosa, con degli intermezzi artistici azzeccati ed un sempre sapiente uso delle musiche.
La sceneggiatura è forse il suo punto debole, ma una trama che si capisce già dall’inizio, o che per lo meno è molto intuibile, non è per forza una BRUTTA trama. Le brutte trame sono quelle senza senso, mentre qui un senso c’è tutto, è semplicemente una narrazione un po’ ingenua. Coraggiosa la scena di sesso, non se ne vedono troppe nei corti.

Complessivamente un buon lavoro, davvero “amatorialmente professionale”.

Bravo.
28/05/2013 23:36
 
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ti ringrazio per l'apprezzamento, anche da parte del "faccione del mad doctor de “I folli siete "voi”
30/05/2013 00:19
 
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Ritorna (per modo di dire, visto che questo corto è datato 2008) Vincenzo Bellini, il quale – fedele alla sua poetica – aggiunge un nuovo tassello alla sua opera di distruzione dell’immagine pubblica di suo fratello, (distruzione culminata poi con la famigerata parrucca de “i folli siete voi”)…il quale è ancora una volta impegnato in performance ai confini della realtà (e la scena in cui il protagonista si risveglia e se lo ritrova a letto credo sia il momento più insopportabile di tutto il film, roba che neanche tutta la serie di Venerdi 13, spinoff compresi, aveva mai osato mettere su pellicola. Neppure Buttgereit sarebbe arrivato a tanto).

Scherzo, ovviamente; e devo dire che a parte l’umorismo facile il corto mi ha davvero convinto, in quanto racchiude davvero la “summa” di quello che è l’universo Belliniano, e che solo guardando le sue opere si riesce a comprendere per ciò che è e per ciò che vale.
Uno dei problemi principali di chi fa critica, infatti, è riuscire ad interpretare le intenzioni del regista, ciò che lo diverte davvero, e quali sono i suoi obiettivi, in modo da poter giudicare il corto inserendolo in quel contesto…Sarebbe inutile infatti mandare un fan di Guerre Stellari a recensire un film di Fellini: direbbe “dove sono gli alieni? E le esplosioni?”… e non darebbe il giusto merito ad un’opera che non aspira ad essere ciò che il recensore vorrebbe, bensì una giusta espressione del gusto del suo regista.

Come detto, “Il contratto” centra in pieno questo obiettivo, raccontando una storia semplice, piana, in maniera lineare, inserendo temi quali la religione, il concetto di peccato e le origini del male (col diavolo stanco del fatto che è diventato fin troppo facile indurre gli umani in tentazione) che ritroviamo spesso tra i concetti che Bellini ama esprimere e sui quali si diletta a ragionare, e il tutto con un registro che vira tra il serio e il faceto, così come è la visione della vita del nostro regista, che – lo abbiamo capito – anche nel più cupo degli orrori non ama mai prendersi troppo sul serio, né vorrebbe che lo facessero i suoi spettatori.

Certo, i difetti ci sono, e alcune leggerezze si potevano evitare (è ormai chiaro che Bellini si concentra solo su alcune parti della sua opera, tralasciando quelle che gli interessano meno, che lascia le sue storie a livello di abbozzo preferendo contare sull’improvvisazione) …ad esempio il testo del libro recitato dallo scrittore, troppo dozzinale ( o forse no? In fondo, il Diavolo fa leva proprio sull’ambizione dell’uomo, e spesso chi più è ambizioso meno è dotato di talento…)… o alcuni effetti speciali troppo amatoriali, che arrivano a bruciapelo quando tu, spettatore, sei tutto concentrato a seguire la seria storia che hai davanti, e che di botto ti ritrovi ad esserne scaraventato fuori di peso (mi riferisco ovviamente al Bellini a letto, alle testine volanti o quelle che appaiono davanti ai visi della gente, ai fiammoni infernali etc etc, un po’ ingenuotti) .

Lì dove non arrivano la tecnica o i mezzi, si adopera quello che si ha a disposizione, ma non sempre il risultato è vantaggioso. A questo possiamo aggiungere dei passaggi un po’ troppo disinvolti (sia per quel che riguarda la trama che la regia) , dialoghi eccessivamente didascalici (ma non brutti) e attori non sempre all’altezza…ma tutte queste sono pecche che ho già fatto notare in vecchie recensioni, per cui è inutile parlarne ancora…fermo restando che lungi dall’essere fastidiose, sono quasi piacevoli, in quanto connaturate allo stile/ non stile del nostro bravo autore; e che come tali non mi sento di giudicarli “errori” in senso stretto, in quanto fanno parte del modo di esprimersi del Maestro, per il quale l’obiettivo principale non è essere perfetto o moderno o chissà che cosa, bensì di divertirsi e far divertire (E pensare) lo spettatore.

Un appunto anche riguardo alla trama: pare di capire che il protagonista, scrittore in cerca di successo, si sia fatto irretire da un demone, col quale ha stretto un patto. Lo scrittore si è impegnato a scrivere un romanzo sanguinolento, senza sapere che in realtà i delitti che egli scrive accadono davvero, e che è proprio lui – senza rendersene conto –l’assassino! Va bene, non è molto chiaro che cosa voglia il demone da lui, e come lo intrappoli, ma lasciamo correre. Piuttosto, nel finale, quando appare chiaro che il demone Bellini è pronto a ricevere l’anima che si è guadagnato con l’inganno, lo scrittore gli dice “nemmeno la mia (anima) prenderai da vivo! La prenderai solo da morto!” e si uccide. Ma così facendo non fa il gioco del demone, consegnandogli proprio quell’anima che fino a che egli rimaneva vivo il demone non poteva toccare?

Ma a parte questo, come ho già detto il corto è piacevole, e per certi versi è addirittura superiore alle opere più recenti del suo autore. C’è una trama che non si abbandona a troppe frivolezze ma rimane lineare, e che dura quasi trenta minuti senza annoiare mai! C’è un bell’uso dei personaggi (bravi anche gli interpreti, che danno il massimo), è molto simpatico il protagonista e davvero divertenti i tre demoni tormentatori. La regia (fermo restando che qui nessuno si aspetta di vedere un capolavoro) mi è piaciuta e mi ha convinto, stesso discorso per il montaggio, che qui come in altre opere Belliniane ha dei momenti tecnicamente ineccepibili. Un corto ben riuscito, dunque, che non si concede alla moda o allo stile per rimanere fedele a sé stesso, e che intrattiene, diverte, coinvolge e conferma ancora una volta le doti di quel giullare del Bellini, a cui va tutto il mio affetto.
30/05/2013 12:30
 
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Come sempre Osmanspare, nelle sue critiche è sempre gentile ed educato, ma quello che più conta costruttivo!
Hai perfettamente centrato lo spirito del mio/nostro modo di lavorare, con tutte le conseguenze del caso.
La tua osservazione sulla difficoltà di fare critica e sulla necessità di conoscere le opere dei registi che andiamo a criticare per esprimere un giudizio il più possibile obiettivo, è una considerazione che ti fa onore e rende i tuoi giudizi più apprezzabili, cosa che in un concorso come questo non sempre è possibile.
I nostri lavori, in genere ruotano intorno ad un concetto, una considerazione a cui poi cuciamo sopra un vestito, la stoffa non è di prima qualità e il sarto è quello che è, ma è quello che possiamo permetterci, quello che ci interessa è il contenuto.
Il finale hai ragione è poco chiaro, me n'ero reso conto anch'io, ma ho deciso di mantenerlo così proprio per la strampalata e stupida giustificazione che dà il personaggio, (l'interprete, Giovanni Toccafondi, messo in quella situazione ha dato quella risposta" "nemmeno la mia (anima) prenderai da vivo! La prenderai solo da morto!”, in fondo, quanti ne vediamo oggi, che presi nel sacco si giustificano poi in maniera similmente stupida?
Ti ringrazio Osmanspare e, come ho già detto, molto gentile e costruttivo!
30/05/2013 13:13
 
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Re:
erib, 30/05/2013 12:30:

Come sempre Osmanspare, nelle sue critiche è sempre gentile ed educato, ma quello che più conta costruttivo!
Hai perfettamente centrato lo spirito del mio/nostro modo di lavorare, con tutte le conseguenze del caso.
La tua osservazione sulla difficoltà di fare critica e sulla necessità di conoscere le opere dei registi che andiamo a criticare per esprimere un giudizio il più possibile obiettivo, è una considerazione che ti fa onore e rende i tuoi giudizi più apprezzabili, cosa che in un concorso come questo non sempre è possibile.
I nostri lavori, in genere ruotano intorno ad un concetto, una considerazione a cui poi cuciamo sopra un vestito, la stoffa non è di prima qualità e il sarto è quello che è, ma è quello che possiamo permetterci, quello che ci interessa è il contenuto.
Il finale hai ragione è poco chiaro, me n'ero reso conto anch'io, ma ho deciso di mantenerlo così proprio per la strampalata e stupida giustificazione che dà il personaggio, (l'interprete, Giovanni Toccafondi, messo in quella situazione ha dato quella risposta" "nemmeno la mia (anima) prenderai da vivo! La prenderai solo da morto!”, in fondo, quanti ne vediamo oggi, che presi nel sacco si giustificano poi in maniera similmente stupida?
Ti ringrazio Osmanspare e, come ho già detto, molto gentile e costruttivo!



Sono io che devo ringraziare per i complimenti.... in fondo sono le opere che fanno il Critico e non viceversa, quindi ogni mio "pregio" è riflesso dei pregi del vostro lavoro. Quello che di mio provo sempre a mettere è il rispetto per il lavoro degli aspiranti registi (che va dato sempre e comunque, a prescindere dalla qualità) e il tentativo di riflettere ed esaminare il più possibile i contenuti, appunto per essere costruttivo... Forse sono anche troppo "buono", e se io recensisco in questo modo non vuol dire che il mio sia l'unico modo esatto o da imitare...c'è chi riesce a dare un giudizio perfetto in poche righe, cosa invidiabile!

Per il resto non ho niente altro da aggiungere, se non che il fatto che la battuta finale del Toccafondi sia volutamente assurda è un merito in più...peccato che tale merito vada un pò perso nel contesto della scena.

Egregio Bellini, ringrazio umilmente dei complimenti, e rimango in attesa della nuova opera!
31/05/2013 12:48
 
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Partendo dalle sempre belle scenografie che Bellini ci mostra nelle sue opere devo dire che il livello tecnico non mi è dispiaciuto. Le musiche sono altalenanti, soprattutto quella di apertura è veramente brutta. L' uso dell' eco che tanto è piaciuto al regista io l' ho trovato snervante e fuori luogo, quando l' hai detto una volta una cosa basta e avanza. La trama è fin troppo allungata, concentrando le cose interessanti alla fine, anche se poi di entusiasmante non c' è niente. Il twist l' ho trovato un pò forzato. La recitazione pur se molto toscana, stavolta non mi è dispiaciuta anche se certe volte si fa un uso troppo gergale che capiscono solo i toscani.



Io Sono Leggenda







01/06/2013 02:31
 
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ciao Kissoon, hai ragione forse nei mie corti a volte mi dilungo troppo, critiche accettate ne terrò presente per il futuro.
01/06/2013 13:29
 
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Re:
erib, 01/06/2013 02:31:

ciao Kissoon, hai ragione forse nei mie corti a volte mi dilungo troppo, critiche accettate ne terrò presente per il futuro.




Tanto non ce la farai mai a trattenerti! Sarai sempre quello che spacca il venticinquesimo minuto [SM=g27828]
01/06/2013 15:02
 
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Ahahaha, devo ammetterlo hai ragione sono come il fumatore accanito che dice "da domani smetto" ma il domani è sempre quello del giorno dopo ahahahah.
Ma forse c'è una ragione, voi siete giovani e avete davanti a voi tutto il tempo necessario per esprimere le vostre idee e migliorarle , io non ho tutto questo tempo davanti e quindi cerco di sfruttare al massimo quello che mi è concesso.
Uso il mezzo che ho a disposizione come uno scrittore usa il blocco notes per appuntare le sue idee e le sue sensazioni, ma altre idee altre sensazioni sono lì in attesa di essere appuntate e lo devo fare prima che queste svaniscano, è vero non è professionale ma sono un fumatore accanito.
Mi scuso, riconoscendo la validità delle loro critiche, con quelli che sono annoiati da queste lungaggini.
01/06/2013 16:57
 
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Rivisitazione toscana del "Faust" delirante ma non del tutto disprezzabile. L'accento toscano imperante in tutto il corto e' qualcosa di meraviglioso: sentire un Demone che parla in fiorentino non ha prezzo!
Aggiungiamo poi che alcune apparizioni del Malefico sorridente sembravano quelle di Aigor in " Frankenstein Junior ".
Un utilizzo alquanto discutibile delle musiche penalizza molto il cortometraggio che, tra l'altro, e' eccessivamente dilatato in molte scene.
Insomma i difetti sono molteplici ma il corto ha i suoi pregi. Innanzitutto non ci si annoia, nonostante l'eccessiva durata. Molto interessanti poi le scene notturne di vita quotidiana intercalate con le gesta del killer. Rimane poi impagabile il divertimento profuso e una certa genuinita' di fare cinema che Bellini dimostra sempre nei suoi film.
02/06/2013 12:43
 
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Ciao Giole, sono Toscano, Fiorentino e campanilista, amo profondamente la mia terra che ritengo la più bella del mondo, amo la sua parlata la sua ironia e il suo sarcasmo, qualcuno dirà che :" I fiorentini sono arroganti, linguacciuti e avari, e per di più ce l'hanno sempre con tutti" o come Dante che ben li conosceva "...ingrato popolo maligno... gente avara, invidiosa e superba", si è vero siamo arroganti e superbi, non per nulla abbiamo mandato in esilio un personaggio come Dante.
Questo per dire che qui ho tutto quello che mi serve per raccontare le mie storie e mi piace raccontarle alla Toscana.
Mi piace il genere Horror (i primi film di Dario Argento, SHINING ecc..,) e la commedia (FRANKENSTEIN JUNIOR, AMICI MIEI, NON CI RESTA CHE PIANGERE ecc...) quindi è inevitabile che alla fine, nei miei corti, i due generi finiscano per mescolarsi. Tutte le volte che inizio un nuovo lavoro mi dico "questa volta voglio fare un lavoro serio" ma inevitabilmente "il mio essere Toscano alla fine prevale" e ci scappa sempre la battutaccia, a cui poi non so rinunciare. E' un modo di vedere le cose come giustamente anche "Osmanspare" ha notato.
Sono più che contento che il corto ti abbia divertito e che l'accento Toscano non ti abbia disturbato ti ringrazio.

(Comunque L'Italia è un paese bellissimo tutto,....... peccato sia abitato dagli Italiani e dai Toscani)
02/06/2013 21:58
 
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Ciao Erib...non ci crederai ma anche io sono toscano...nativo di Lucca ! ;-))))
03/06/2013 22:03
 
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Ciao Giole, uno che dice "sentire un Demone che parla in fiorentino non ha prezzo! " non poteva che essere Toscano!, ne sono contento.
04/06/2013 02:41
 
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Il corto di Bellini soffre principalmente la scelta di allungare una vicenda comodamente riassumibile nella metà del tempo. Alcune idee molto pittoresche ed ambiziose vengono raffreddate da una fotografia mediocre ed alcune interpretazioni (al di là dei marcati accenti) traballanti. Bellini si conferma dunque non tecnicamente eccelso, ma creativo e coraggioso nel portare avanti, tra aspetti naif e situazioni eccessivamente grottesche, i propri soggetti.
05/06/2013 10:05
 
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Sulla eccessiva lunghezza del corto ho già espresso in precedenza le mie motivazioni, qualche ulteriore taglio avrebbe sicuramente giovato alla storia, cosa che ho fatto ma evidentemente non a sufficienza.
(Nella prima stesura il corto, realizzato nel 2008, durava circa 29 minuti).
Per il resto hai ragione, i miei corti hanno un che di grottesco e naif in cui mi riconosco volentieri.
Un grazie anche a te Luca, per la tua critica e per il tempo dedicato alla visione del corto.
08/06/2013 23:17
 
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Ringrazio tutti i giurati per i giudizi che hanno espresso, riconosco che il loro lavoro non è per niente facile e a volte è anche faticoso, vedere un corto che dura 25 minuti e ti spalla dopo 5 minuti è una vera tortura (ma siamo in tema), io non ci riuscirei (a parte la competenza), quindi....bravi!
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