IL PERDONO

Apro questo topic per sapere cosa ne pensa ognuno di voi del concetto di PERDONO e se è un atto ( o modo di pensare e vivere) che appartiene al vostro stile di vita.

Secondo me il perdono è un concetto che va di pari passo con il rancore.

Se non sei una persona che serba rancore, non hai nemmeno bisogno di perdonare perchè è una cosa automatica.
Personalmente, se subisco un torto, sul momento ho una reazione esplosiva e tendo ad applicare la mia personalissima versione della "Lex Talionis": due occhi per un occhio.

Solitamente sbollisco in tempi rapidissimi e da quel momento per me la cosa finisce lì e non c'è neanche bisogno di perdonare, così come non sento il bisogno di sentirmi dire "scusa".

Poi, se proprio si tratta di una testa di cazzo seriale, pazienza, starà comunque fuori dalla mia vita, ma per una questione di scelta razionale e non per una questione di rabbia o rancore.

Non ho mai capito, invece, come fa a vivere chi si lega le cose al dito e continua a rimuginare all'infinito sulle cose: datevi due pugni in faccia e finitela lì.

Cosa intendere per "perdono"?

Il tempo aiuta a dimenticare, tuttavia dimenticare non significa perdonare.

Questa l' ha scritta lo stesso figuro che sta dietro alla colonna sonora di Anthropophagus, cioè nn so se rendo l' idea....

Il perdono, inteso come il ritorno alla situazione (si suppone positiva o almeno neutro) precedente ad uno sgarbo, se non peggio, credo sia molto difficile, e difficile "proporizionalmente" alla gravità del fatto.
Se una persona è in grado di farlo, tanto di cappello (a meno che non sia solo un modo per farsi di nuovo mettere i pieri in testa dall'altro, in questo caso tirerei in ballo anche la capacità di intendere e di volere del "perdonante", o eventuali plagi e circuizioni; oppure l'interesse al quieto vivere, cosa più probabile e frequente).

Ovviamente le considerazioni fatte sono molto soggettive, quindi, per esempio, a me può sembrare plagiata una persona che invece in tutta coscienza perdona davvero chi gli ha fatto un qualche torto.


Il perdono, inteso come assenza della ricerca di una qualche vendetta, ed al massimo la semplice caduta nella quasi invisibilità/anomimato/non-amicizia effettiva della persona che ha fatto un qualche sgarbo, è invece un caso molto più frequente e semplice (non so se il più giusto, sempre se esiste un giusto).


La scazzottata, o peggio, la escluderei a priori, anche perchè (dipende sempre dal caso di cui si tratta ovviamente) difficilmente si fermerebbe lì, ed aumenterebbe esponenzialmente di gravità fisica, legale, economica o quant'altro...
forse solo nel caso di vecchi amici (o futuri, ma a quel punto ovviamente non lo si può ancora sapere) che si sfogano naturalmente e "genuinamente" arrivando quindi alla sublimazione del problema che li ha fatti litigare o scontrare in qualche modo. a quel punto forse lo scarico di adrenalina dello scontro fisico li fa reincontrare in un modo nuovo, e ritornare l'amicizia, o quanto meno il perdono e la tenuta reale di buoni rapporti personali.



Tra queste tre casistiche, personalmente mi riconosco di più nella seconda, e sicuramente non rientro nella terza, sia perchè non è decisamente il mio carattere sia perchè non mi sembra di avere amicizie tanto vere e "passionali" da poter portare ad una qualche riconciliazione dopo una intensa scazzottata.

La disponibilità al perdono è una gran cosa, una grande qualità umana.
A livello personale credo di poter prendere in considerazione le possibilità di perdono a meno che dietro i fatti non vi sia stata cattiveria gratuita, consapevole indifferenza verso i danni che potevano esser arrecati ad altri, egoismo. Ovvio poi che la "gravità" del danno (morale, fisico o economico che sia) abbia un peso considerevole.

Perdono?

Onestamente se mi fanno uno sgarro, il massimo che riesco a distinguere è tra il consapevole e l'inconsapevole.

In caso di torto consapevole, difficile che io riesca a perdonare.
Serve una dimostrazione di vero pentimento, ma anche lostesso, è dura.

In caso di errore inconsapevole, facilissimo che perdono.
Previe scuse sentite, in ogni caso.

"Scusa, ti ho rovesciato addosso un bicchiere di vino"
Va bene...

"Scusa, ti ho chiuso gli spiecchietti della macchina dopo che abbiamo parcheggiato perchè secondo me la via era stretta e pericolosa, che ne sapevo io che erano elettrici..."
(successo ad un mio amico, ahah).
Eh va beh, si perdona...sei in coglione e sono 600 euro, ma si perdona...

"Scusa, ho allargato le gambe e mi sono messa a saltare su quell'uomo nudo per 15 minuti finchè non è venuto".
"Ho commesso un terribile errore".
Non credo proprio.

"Il Corriere della Sera: Padre perdona l'uomo che gli uccise la figlia"
Secondo me sei un coglione, più di quello degli specchietti elettrici.

boskoz, 11/02/2016 17:37:

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"Il Corriere della Sera: Padre perdona l'uomo che gli uccise la figlia"
Secondo me sei un coglione, più di quello degli specchietti elettrici.

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vabbeh dai ma almeno ha risparmiato 600 €

"L'ho perdonato perché lei gli aveva rotto lo specchietto dell'auto. Chi non si sarebbe incazzato?"

Ecco il perdono, quello "vero" (se esiste), dovrebbe prescindere dalle scuse rivevute o meno; e non so nemmeno quanto valga per interposta persona, forse servirebbe un altro termine (es: il padre di un ragazzo ucciso; viceversa il perdono del ragazzo ucciso, ovviamente impossibile o quanto meno inconoscibile, sarebbe il vero perdono).

boskoz, 11/02/2016 17:37:

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"Scusa, ti ho chiuso gli spiecchietti della macchina dopo che abbiamo parcheggiato perchè secondo me la via era stretta e pericolosa, che ne sapevo io che erano elettrici..."
(successo ad un mio amico, ahah).

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Ma dovevano avere anche i motorini x il ripiegamento, xke se hanno solo il vetro elettrico nn si dovrebbero rompere... è cmq è stato sfigato, xk nn è cmq matematico scassarli piegandoli a mano. Ma poi - dico - nn aveva sentito un bel po' di anomala resistenza già solo dopo aver piegato il primo??