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PIANTO ROSSO di Giuliano Giacomelli e Lorenzo Giovenga

Ultimo Aggiornamento: 06/10/2011 16:48
23/05/2011 15:08
 
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TITOLO CORTOMETRAGGIO: PIANTO ROSSO

LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO:



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DURATA: 15'

REGIA: Giuliano Giacomelli e Lorenzo Giovenga

ATTORI PRINCIPALI: Alberto Iacono, Elena Misiti

SCENEGGIATURA: Giuliano Giacomelli e Lorenzo Giovenga

MUSICHE: Enrico Angelini

FOTOGRAFIA: Giuliano Giacomelli

MONTAGGIO: Lorenzo Giovenga

BREVE SINOSSI: Un virus mortale ed estremamente contagioso, in grado di bruciare le sinapsi del cervello umano, si è diffuso in Europa. A Roma un ragazzo è rinchiuso dentro casa, unica soluzione per non entrare in contatto con gli infetti, ma ben presto si accorgerà di non essere solo, poichè nella casa di fronte alla sua vive una speranza.

BREVE BIOGRAFIA DEI REGISTI:

GIULIANO GIACOMELLI e LORENZO GIOVENGA
Giuliano Nasce ad Isola del Liri (FR), mentre Lorenzo è originario di Roma, entrambi classe '89. Dopo aver intrapreso la strada della regia singolarmente nel 2009 si inscrivono al Dipartimento di Arti, Musica e Spettacolo (DAMS) dell’Università di RomaTre, dove si conoscono. Tra i due nasce una lunga e fruttuosa collaborazione che li porterà prima a realizzare il cortometraggio "Pianto Rosso" e che poi culminerà nella realizzazione del lungometraggio indipendente "La progenie del Diavolo".


FINESTRA player DOVE VISUALIZZARE IL CORTO O EVENTUALE LINK UTILE DOVE POTER VISIONARE IL CORTO:



26/05/2011 01:07
 
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L'incipit epidemico lasciava pensare a qualcosa di banalotto, invece che bella sorpresa! Pianto Rosso è un gran corto. La storia non è abusata, la Roma deserta e in ginocchio per il virus è molto suggestiva, il sentimento che lega i due protagonisti colpisce. Alberto Iacono (al di là della dizione, ma chi se ne frega) è un bravo attore. Il finale è teso (quando il protagonista va alla disperata ricerca di Sofia) e emozionante (quando rinuncia a rimanere sano per abbracciarla). Anche la regia non è male. Musiche ad hoc.
28/05/2011 00:34
 
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forse non brillerà per originalità questo "pianto rosso", ma è di qualità cristallina. Il progetto di disabitare roma è ambizioso e perfettamente restituito da una fotografia triste ed enigmatica, pochi fronzoli, linearità estrema, compattezza e l'affidamento ad una sceneggiatura efficacissima e curata nel dettaglio. attori in parte che si muovono con naturalezza davanti alla macchina da presa (dopo un prologo con qualche eccesso di istrioneria). non si ricorre a nessun trucco e a nessun effetto l'angoscia della situazione è resa da una messa in scena che fa di pulizia e semplicità le sue armi vincenti
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zombies last supper
31/05/2011 23:46
 
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La storia è sempre quella. la situazione anche. vista e rivista. ma mi piace come l'hanno rivista i due registi Giacomelli e Giovenga. Mi piacciono le atmosfere, mi piace l'inizio con il mockumentary, mi piace l'idea del pianto rosso. Roma deserta fa un bell'effetto come lo faceva quando ci girava Vincent Price in zona Eur o la londra di danny boyle. Ci sono ingenuità nelle battute, ma l'insieme funziona. E il finale, in fin dei conti, merita
03/06/2011 15:17
 
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Si nota subito la pochezza dei mezzi, ma questo non penalizza affatto l' opera, anzi ne valorizza semplicemente la trama messa in piedi. In un contesto epidemico, che si rifà evidentemente alla trilogia di Boyle,ottima la Roma deserta (ti sei alzato alle 5 del mattino ?), il punto di forza è proprio la storia che ci regala. Riesce a costruire un coinvolgimento con i due attori in pochi minuti e l' epilogo è di gran effetto. La regia è solida e la fotografia accettabile. Buon lavoro, complimenti.



Io Sono Leggenda







03/10/2011 02:07
 
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Interessante cortometraggio scritto e diretto dal giovanissimo duo Giacomelli/Giovenca (entrambi classe '89), che sfrutta l'abusata tematica dell'inarrestabile pandemia per narrare una storia di solitudine, paura e amore disperato. Un virus mortale, denominato “pianto rosso” poiché quando si è infetti gli occhi iniziano a grondare sangue, decima la popolazione mondiale in brevissimo tempo. Un ragazzo, isolato in casa sua per evitare di entrare in contatto con gli infetti, si dispera in attesa che fantomatici soccorsi vengano a salvarlo. Poi si accorge che, nella casa di fronte alla sua, c'è un'altra persona in vita. La speranza si riaccende di colpo ma… Giocato nella prima parte come mockumentary e strutturato come fiction, nella seconda, “Pianto Rosso” regge bene i suoi 15 minuti di durata e riesce a trasmettere il senso di oppressione semplicemente suggerendo l'apocalisse. Seppur non priva di difetti, la recitazione è più che valida e i registi dimostrano buon polso nel gestire i tempi e i pochi mezzi a disposizione. Resa piuttosto bene l'idea di una Roma morente e deserta, buono e puntuale lo score musicale e sicuramente valida la sceneggiatura che fornisce spunti interessanti e denota una spiccata sensibilità nel trattare argomenti, dal delicato equilibrio, senza scivolare mai nel melodrammatico. Fotografia non eccelsa, ma il cortometraggio è sicuramente notevole.

06/10/2011 16:48
 
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Visto, invogliato dalle rece, ed in effetti devo dire che non possiede la pesantezza che accomuna invece molti altri prodotti amatoriali. Comunque nonostanze la valenza quasi simbolica del make up (ed in fondo della trama stessa) io ci avrei investito qualche euro in più (non che ci volesse molto del resto). Circa il finale, invece, devo dire (e qui non sarebbe male un intervento diretto da parte degli autori) che non mi sembra necessariamente pessimista, dal momento che mi pare di avere capito che il protagonista potrebbe pure essere immune al virus.


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"Quanta benzina abbiamo?"

"Non molta."

"Okay..."


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