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Festival in corso e corti in gara...dite la vostra!

Ultimo Aggiornamento: 09/07/2022 12:49
26/05/2011 23:49
 
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Re: Re: Dalle stelle alle stalle o viceversa?
OmnesImaginesMundi, 26/05/2011 17.59:




Interessante questo post. Irresistibile direi.

D'accordo con la proposta di un possibile metodo di valutazione (sceneggiatura, narrazione, ecc)
un po' meno con le valutazioni iniziali. Ci sono 5-6 cortometraggi da scartare a priori? Penso di no e spiego perchè.

Prima le ragioni del cuore : mi sono guardato quasi tutti i corti in concorso, nel mentre ho cercato di informarmi un po'
sul background dei vari concorrenti. Risultato? In questo concorso se la giocano 2 categorie di filmmakers, i professionisti e
i dilettanti.
Per professionisti intendo registi, assistenti di regia, operatori di macchina, DAMS, scuole di regia, specializzazioni in cinema,
impiegati dello spettacolo. Poi ci sono gli "altri", i "dilettanti". Vediamo chi sono, mediamente sono appassionati di cinema che
vogliono realizzare quello che vedono al cinema, comunicare qualcosa. Di solito sono persone che nella vita fanno tutt'altro, 8-9-10
ore di lavoro poi arrivano a casa e iniziano ad armeggiare con videocamere, sceneggiature e storyboard, studiano montaggio, regia,
illuminazione e progettano cortometraggi. :)
Dai professionisti mi aspetto non dico la perfezione, ma lavori ineccepibili, dai dilettanti mi aspetto invece una visione
del futuro e un arricchimento del panorama cinematografico di domani, almeno per quanto riguarda il cinema di genere (mi sembra che
su questo forum siamo tutti più o meno appassionati :-P) dato che in Italia purtroppo la situazione è decisamente
triste e non per mancanza di bravi registi/tecnici.

Per carità, concordo sul fatto di bastonare i cortometraggi mal confezionati, sia in termini di storia/sceneggiatura, sia
in termini di tecnica. Anzi, ti dirò che sono il primo ad auto-bastonarmi! Sacrosanto sottolineare le mancanze tecniche (sceneggiature poco curate, dettagli tecnici);
l'osservatore poco esperto percepisce queste mancanze come "qualcosa che non va", probabilmente non conosce la regola dei
terzi, la zona aurea, lo scavallamento di campo, la teoria della sceneggiatura in tre atti, i nodi narrativi, ecc ecc
Certo è che rispettando tutte queste regole i lavori video avranno un aspetto più professionale, competitivo.

Esclusi gli addetti ai lavori è il pubblico che deve essere soddisfatto. E il pubblico non fa differenza
fra un low budget di 800.000 euro o un low budget di 1000 euro (quando va bene) di solito sganciati dal regista di turno.
Al pubblico non interessa se è stata usata una videcamera super professionale o una videocamerina trovata nell'uovo di pasqua.
Vuole divertirsi, emozionarsi. Per questo motivo ritengo sia possibile una competizione fra professionisti e dilettanti.

Ricapitolando, più che 5-6 cortometraggi in meno preferirei partecipassero 5-6 cortometraggi in più.

Daniel

ps : per la cronaca, appartengo alla folta schiera dei "dilettanti" :)




Sottoscrivo in tutto e per tutto.
27/05/2011 00:19
 
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Re: PIANTO ROSSO
Stroncatore, 26/05/2011 19.18:

Mi vien da piangere anche a me. Ho letto molte recensioni positive su questo corto, quindi avevo delle aspettative. Ma qui siamo a limiti dell'amatorialità!
Il corto inizia come un mockumentary recitato in dialetto, una comparsa che ride quando non dovrebbe, e il suono THX di lUCASFILM che chiude il tutto... mah
Poi una voce alla radio che dice " ...Ricordo a tutti i vivi alcune semplici regole per evitare il contagio... "! COSAAAA?!! "... a tutti i vivi "?! davvero? pensavo ai morti. Il soggetto, anche se debitore a quel gran film indie che era "Right at Your Door " è buono, ma quello che fa rabbia è la totale incapacità dei registi di attaccare due inquadrature di fila, non ci riescono, non c'è l'ha fanno, e quindi vai con i cambi sbagliati, errori di base, di linguaggio cinematografico! Ho letto che hanno girato un lungometraggio ! Complimenti per il coraggio. Ma comprarsi prima un manuale di cinema?

IN DEFINITVA: [SM=g27812]
Non basta un bel finale per fare un corto.




Che sia fatta intenzionalmente o soltanto per esprimere la propria opinione in modo simpatico e senza cattiveria, la presa in giro raramente serve a qualcosa. Recensioni come questa sono inutili.
27/05/2011 01:10
 
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LEI HA LA CHIAVE

notevole esempio di corto horror autarchico in cui sorprendono sia le doti tecniche, nella fase di post-produzione, la buona scelta delle inquadrature, il "senso" narrativo delle stesse perfettamente calzante e persino la metafora, per quanto semplice e pretestuosa.
Il plot, in fondo, non conta...quel che conta è l'egregio lavoro svolto a livello visivo e sonoro (zombiekiara! La tua voce è notevolissima!).


27/05/2011 13:52
 
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edizione interessante, mi dispiace solo che Steveau sia assente, come mai?
27/05/2011 14:12
 
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Bastard serial killer! kill! kill!
Ciao osmanspare, grazie per la recensione e complimenti per il lavoro che stai svolgendo, le tue critiche sono costruttive, intelligenti e mai offensive…

Le citazioni e le influenze sono tante, Meyer centra solo per il titolo. Io volevo raccontare una storia in cui si venissero ad intrecciare le vicende di diverse tipologie di serial killer, il tutto in un contesto rurale. Mi sono ispirato a tutta quella cinematografia horror degli anni settanta e ottanta, tipo “ the texas gensaw massacre” ma anche a quel cinema di genere poliziesco all’Italiana degli anni settanta tipo “ cani arrabbiati” oppure “Milano odia”…
In poche parole, ho creato la classica casa dell’orrore abitata dalla solita famiglia di psicotici assassini, con la differenza che in questa casa ci finiscono due personaggi alla “Cani arrabbiati”, mentre le vittime dei vari, “non aprite quella porta”, erano quasi sempre dei bravi ragazzi un po’ hippy e un po’ sfigati…


I personaggi di Vampa e Belva ricordano volutamente i personaggi di Leone, che poi è uno dei miei registi preferiti. In qualche modo ho voluto omaggiare anche lo spaghetti western, non a caso ho scelto una color esterna calda e desaturata…

27/05/2011 14:13
 
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Re: HAPPY BIRTHDAY
osmanspare, 24/05/2011 18.11:


[...] Rendere una trama da slasher americano troppo italiana, troppo nostra, troppo vicina alla nostra vita di tutti i giorni interrompe quella sospensione di credulità necessaria ad accettare un simile evento. Limitazione di noi italiani, da sempre abituati a vedere certe scene soltanto in un contesto americano o comunque straniero, che non ci appartiene? In effetti non è la stessa cosa tra il vedere un Ispettore Callaghan che fa il duro con la sua 44 Magnum e il Comandante Rossi che fa la stessa cosa a Trastevere, almeno nelle nostre teste, e questo corto paradossalmente mette in evidenza proprio ciò. Ecco dunque: ad un ambientazione così italiana forse andava fornita una trama altrettanto "italiana", e meno "americana", non so se ho reso l'idea...
Ma, ripeto, il corto è ottimo, e la mia è solamente deformazione professionale. Onore ai due registi, e alla leggerezza e apparente facilità con cui sono riusciti ad orchestrare e tenere in piedi un progetto più facile a dirsi che a girarsi. Bravi!



Ciao Osmanspare,siamo i registi di Happy birthday desideravamo ringraziarti innanzi tutto per l'interessamento dimostrato e per aver recensito il nostro corto. Siamo quasi completamente d'accordo con quello che hai scritto...diciamo quasi, perchè noi riteniamo umilmente che il mockumentary, se contestualizzato al paese in cui viene creato, può comunque avere una credibilità ed un seguito nel paese stesso (e non). L'italia può offrire terribili spunti di cronaca, almeno quanto gli Stati uniti e dal nostro punto di vista, gli accadimenti che si susseguono all'interno del corto, sono potenzialmente ripetibili in Italia, così come in ogni stato del mondo. Forse il tuo discorso potrebbe reggere, non tanto legandolo ad una trama "americana" ma in realtà ad un prodotto (il mockumentary) che generalmente conosciamo grazie agli "Americani". Ma anche in questo caso, forse proprio così non è, dato che un film spagnolo come "Rec" è stato girato nel centro di barcellona ed è comunque un prodotto cinematografico che ha ricevuto notevoli consensi in tutto il pianeta.
Noi non vogliamo assolutamenteb paragonarci a produzioni come quella di "Rec" e tornando ad happy Birthday, abbiamo cercato di inserire diversi spunti che caratterizzassero il paese di origine, come ad esempio le maschere dei politici italiani (il più evidente), piccoli dettagli socio culturali come il discorso sul problema del lavoro oppure (sembra una sciocchezza) il soffermarci sulla preparazione del sugo (che facciamo bene anche al nord....AHahahahahahaaa ;))
A parte tutto, riteniamo la tua recensione davvero positiva e siamo felici che nel complesso ti sia piaciuto.


27/05/2011 14:28
 
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Re:
erib, 27/05/2011 13.52:

edizione interessante, mi dispiace solo che Steveau sia assente, come mai?



purtroppo il grande Steveau è impegnatissimo con dei progetti a Roma e quando l'ho contattato mi ha detto che non ce l'avrebbe fatta a seguire il fest come gli anni precedenti. Perciò, piuttosto che fare un lavoro frettoloso, ha preferito uscire di scena per questa edizione. [SM=g27813]




27/05/2011 15:14
 
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Re: Bastard serial killer! kill! kill!
antoniozannone, 27/05/2011 14.12:

Ciao osmanspare, grazie per la recensione e complimenti per il lavoro che stai svolgendo, le tue critiche sono costruttive, intelligenti e mai offensive…

Le citazioni e le influenze sono tante, Meyer centra solo per il titolo. Io volevo raccontare una storia in cui si venissero ad intrecciare le vicende di diverse tipologie di serial killer, il tutto in un contesto rurale. Mi sono ispirato a tutta quella cinematografia horror degli anni settanta e ottanta, tipo “ the texas gensaw massacre” ma anche a quel cinema di genere poliziesco all’Italiana degli anni settanta tipo “ cani arrabbiati” oppure “Milano odia”…
In poche parole, ho creato la classica casa dell’orrore abitata dalla solita famiglia di psicotici assassini, con la differenza che in questa casa ci finiscono due personaggi alla “Cani arrabbiati”, mentre le vittime dei vari, “non aprite quella porta”, erano quasi sempre dei bravi ragazzi un po’ hippy e un po’ sfigati…


I personaggi di Vampa e Belva ricordano volutamente i personaggi di Leone, che poi è uno dei miei registi preferiti. In qualche modo ho voluto omaggiare anche lo spaghetti western, non a caso ho scelto una color esterna calda e desaturata…





Non posso che rinnovare i miei complimenti: un autore completo. E grazie di aver apprezzato. Lei è proprio uno di quegli autori ai quali affiderei volentieri alcune delle idee che ho nella testa...Bravo, e continui così.
27/05/2011 15:19
 
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Re: Re: HAPPY BIRTHDAY
New Old story Film, 27/05/2011 14.13:



Ciao Osmanspare,siamo i registi di Happy birthday desideravamo ringraziarti innanzi tutto per l'interessamento dimostrato e per aver recensito il nostro corto. Siamo quasi completamente d'accordo con quello che hai scritto...diciamo quasi, perchè noi riteniamo umilmente che il mockumentary, se contestualizzato al paese in cui viene creato, può comunque avere una credibilità ed un seguito nel paese stesso (e non). L'italia può offrire terribili spunti di cronaca, almeno quanto gli Stati uniti e dal nostro punto di vista, gli accadimenti che si susseguono all'interno del corto, sono potenzialmente ripetibili in Italia, così come in ogni stato del mondo. Forse il tuo discorso potrebbe reggere, non tanto legandolo ad una trama "americana" ma in realtà ad un prodotto (il mockumentary) che generalmente conosciamo grazie agli "Americani". Ma anche in questo caso, forse proprio così non è, dato che un film spagnolo come "Rec" è stato girato nel centro di barcellona ed è comunque un prodotto cinematografico che ha ricevuto notevoli consensi in tutto il pianeta.
Noi non vogliamo assolutamenteb paragonarci a produzioni come quella di "Rec" e tornando ad happy Birthday, abbiamo cercato di inserire diversi spunti che caratterizzassero il paese di origine, come ad esempio le maschere dei politici italiani (il più evidente), piccoli dettagli socio culturali come il discorso sul problema del lavoro oppure (sembra una sciocchezza) il soffermarci sulla preparazione del sugo (che facciamo bene anche al nord....AHahahahahahaaa ;))
A parte tutto, riteniamo la tua recensione davvero positiva e siamo felici che nel complesso ti sia piaciuto.






Cari amici, come forse vi siete accorti, pure io non ero completamente d'accordo con me stesso mentre esponevo il mio dubbio, tanto che mi chiedevo se fosse solo colpa dell'italiano, che fatica ad accettare che cose del genere accadano a persone come lui, che ha un immaginario filmico in cui "certe cose" succedono solo all'estero (cinematograficamente parlando): alieni che distruggono la casa bianca ci sembrano più plausibili che alieni che vaporizzano Montecitorio, e la sospensione di credulità è iumportante in casi come questi.
Ma, ripeto, la mia era più che altro una domanda oziosa: il mokumentary in Italia è più che benvenuto per quel che mi riguarda!
E di nuovo complimenti a voi.
27/05/2011 15:26
 
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Re: Re:
The Reign of Horror, 27/05/2011 14.28:



purtroppo il grande Steveau è impegnatissimo con dei progetti a Roma e quando l'ho contattato mi ha detto che non ce l'avrebbe fatta a seguire il fest come gli anni precedenti. Perciò, piuttosto che fare un lavoro frettoloso, ha preferito uscire di scena per questa edizione. [SM=g27813]








Quoto a sproposito, solo perchè vorrei fare una domanda al moderatore/organizzatore del concorso/ creatore del forum, e di riflesso ai registi qui presenti: visto il traffico di nuovi autori, amatoriali e non, e viste le tematiche, le idee, i problemi, le passioni che condividono, avete mai pensato di dedicare una parte di questo forum ad una sorta di piazza del mercato per autori? Un posto virtuale in cui condividere difficoltà, parlare di tecniche, chiedere consigli, chiedere nuovi spunti, "regalare" idee che si hanno ma che non si può per vari motivi realizzare, adottarne alcune e realizzarle, discutere su idee che si hanno ma che non si riescono a "far quadrare", parlare di tecnica, dare consigli "amatoriali", unire le forze grazie ad eventuali affinità geografiche e cose del genere?
La butto lì, magari è già stato fatto o non è praticabile...sopratutto per quel che riguarda le idee...Sto sragionando?
Saluti.
27/05/2011 16:38
 
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Re:
The Reign of Horror, 27/05/2011 01.10:

LEI HA LA CHIAVE

notevole esempio di corto horror autarchico in cui sorprendono sia le doti tecniche, nella fase di post-produzione, la buona scelta delle inquadrature, il "senso" narrativo delle stesse perfettamente calzante e persino la metafora, per quanto semplice e pretestuosa.
Il plot, in fondo, non conta...quel che conta è l'egregio lavoro svolto a livello visivo e sonoro (zombiekiara! La tua voce è notevolissima!).





Come non essere d'accordo con te? ahaha no scherzo dai.

Grazie mille, detto da un capoccia come te è proprio una soddisfazione :)
27/05/2011 17:10
 
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Re: BASTARD SERIAL KILLER! KILL! KILL!
osmanspare, 26/05/2011 23.29:

Io non sono un regista, e non sono esperto in tecniche cinematografiche [...]




Un regista e un tecnico no, ma a naso direi uno sceneggiatore. E anche bravo. Se non lo sei sicuramente hai a che fare con le parole
e una cosa è certa, di pane e cinema ne hai mangiato parecchio. So di essere off topic però mi incuriosisci.
Si è creato un meccanismo veramente interessante, l'attenzione si è spostata dal concorso alle tue recensioni.
Mi sorprendono le cose che sorprendono. Mi sono scoperto impaziente di collegarmi al sito per vedere se c'era qualche
nuova recensione di osmanspare, ignorando completamente l'andamento della gara e, senza offesa, i commenti dei giurati.
Non fraintendetemi, trovo l'idea di Alex Visani dello svolgimento a "cielo aperto" veramente ottima e coinvolgente. Da rifare.
Non me ne vogliano nemmeno i giurati, le vostre recensioni sono pertinenti, ma appunto "da concorso", quindi quello che leggerei
sul corriere della sera : "bello, brutto, da vedere, da scartare, trama da migliorare, ecc". osmanspare invece anche quando
bastona e lo fa sonoramente analizza e sviscera nei minimi dettagli ogni singolo lavoro a un livello di profondità che come ho
letto sorprende gli stessi autori! Coinvolgente!

Ma tornando al concorso, se posso azzardare direi : "BASTARD SERIAL KILLER! KILL! KILL!" primo classificato assoluto,
in questo contesto mi verrebbe da dire : "ti piace vincere facile!" :-) Scherzi a parte il corto è ben confezionato,
tecnicamente professionale, avvincente, citazioni a gogo, bravo il regista, un applauso anche al cast e soprattutto alla troupe.
Siamo veramente ad alti livelli.
Per il secondo e terzo posto sono un po' indeciso, mi diverte sempre tantissimo Francesco Picone, in questo caso con
"A JOKE OF TOO MUCH", che tra parentesi ha già vinto parecchi premi. Ha ritmo, i suoi montaggi sono serratissimi se
poi aggiungiamo un forte accento da toscanaccio all'ironia con cui condisce i suoi lavori il risultato è garantito.
Se la gioca con "DURANTE LA MORTE". Anche se la storia è un po' cervellotica ha dalla sua una fotografia eccezionale,
inquadrature ben studiate, bei movimenti di macchina. C'è tanta scuola dietro.
Bello e molto anche "L'ESTATE FREDDA 2". Avevo già visto L'estate fredda, bella sorpresa trovare il seguito.

Per il resto mi ha colpito "LEI HA LA CHIAVE", un po' penalizzato dalla brevità del corto. Per essere un primo
lavoro promette meraviglie. Molte buone idee anche negli altri corti, specialmente l'abilità dei vari registi
a budget zero di aggirare la mancanza di mezzi con soluzioni alla Mario Bava.

Di questo concorso mi spiace un po' per Alceo Positano che è stato un po' bastonato. Forse un po' sottotono in questo caso.
Oltre ad essere un amico lo ritengo un regista di alto livello, vecchia scuola su pellicola, esperto di effetti speciali e
grande maestrie nella gestione dell'immagine ( - ps : Alceo, per la pubblicità poi ti faccio una fattura :-P ).

Daniel
27/05/2011 18:48
 
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dai voti che mi stanno iniziando a pervenire dai giurati, in realtà, la lotta è più equilibrata e meno prevedibile di ciò che si potrebbe pensare. Molto interessante l'eterogeneità dei voti e dei giudizi.
A tal proposito ringrazio i giurati che stanno progressivamente "riempendo" i topic dedicati ai corti con i loro commenti. Ottimo lavoro! [SM=g27811]

27/05/2011 18:52
 
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Re: Re: Re:
osmanspare, 27/05/2011 15.26:




Quoto a sproposito, solo perchè vorrei fare una domanda al moderatore/organizzatore del concorso/ creatore del forum, e di riflesso ai registi qui presenti: visto il traffico di nuovi autori, amatoriali e non, e viste le tematiche, le idee, i problemi, le passioni che condividono, avete mai pensato di dedicare una parte di questo forum ad una sorta di piazza del mercato per autori? Un posto virtuale in cui condividere difficoltà, parlare di tecniche, chiedere consigli, chiedere nuovi spunti, "regalare" idee che si hanno ma che non si può per vari motivi realizzare, adottarne alcune e realizzarle, discutere su idee che si hanno ma che non si riescono a "far quadrare", parlare di tecnica, dare consigli "amatoriali", unire le forze grazie ad eventuali affinità geografiche e cose del genere?
La butto lì, magari è già stato fatto o non è praticabile...sopratutto per quel che riguarda le idee...Sto sragionando?
Saluti.




Ti quoto al volo. Oggi sono logorroico!
Non stai sragionando, ma stai per scoperchiare un vaso di pandora.
Almeno per quanto riguarda il mondo underground. Spendiamoci due parole.
Ti domandi se è già stato fatto o non è praticabile.
Ti rispondo con la mia esperienza, magari condividendola ne può uscire qualcosa.
Circa un anno fa ho inserito un annuncio su un forum dedicato al cinema indipendente.
Obiettivo : formazione di un gruppo non necessariamente stabile di competenze tecniche, operatori, registi,
fonici, ecc chiaramente rivolto al mondo amatoriale low budget.
Risultato? Qualche numero : hanno risposto un 60% di professionisti a pagamento e un 40% di potenziali partecipanti.
Scartato i professionisti e contattato tutti gli altri. Il tutto si è risolto con non più di 2/3 persone
con cui si è stabilito un legame creativo e una buona amicizia.
Come mai non ha funzionato? Bella domanda. Troppo ego? Spero non sia questo il motivo.

Se ci fai caso, la maggior parte dei lavori diciamo amatoriali sono realizzati da "one man band", ovvero un
filmmaker che è al contempo sceneggiattore, regista, fonico, montatore e spesso anche attore.
Per quanto possa essere bravo e geniale la mancanza di mezzi e competenze spesso inficiano il risultato
finale e ne limitano le possibilità.
Ora, prendiamo Bastard serial killer che prendo come esempio su come dovrebbero essere realizzati dei lavori video.
Andate all'ultimo minuto e premete play : produttore, aiuto regista, assistente alla regia, direttore della fotografia,
fonico di presa diretta, scenografo...

In ambito zero budget ovviamente non è pensabile disporre di una simile troupe, ma il proverbio l'unione
fa la forza non è mai stato così adatto.
Tirando le somme, cari i miei filmmakers, non state soli, non rimanete isolati.
Rischiate di ammazzarvi di fatica e di perdere la motivazione. Il lavoro di gruppo per contro ha benefici incalcolabili in termini di istruzione, crescita personale e di qualità.
Meditate gente, meditate...

Ciao
Daniel

27/05/2011 18:54
 
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C' è la sezione horror amatoriali che servirebbe a quello che dici.



Io Sono Leggenda







27/05/2011 23:08
 
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Re: Re: HAPPY BIRTHDAY
New Old story Film, 27/05/2011 14.13:



Ciao Osmanspare,siamo i registi di Happy birthday desideravamo ringraziarti innanzi tutto per l'interessamento dimostrato e per aver recensito il nostro corto. Siamo quasi completamente d'accordo con quello che hai scritto...diciamo quasi, perchè noi riteniamo umilmente che il mockumentary, se contestualizzato al paese in cui viene creato, può comunque avere una credibilità ed un seguito nel paese stesso (e non). L'italia può offrire terribili spunti di cronaca, almeno quanto gli Stati uniti e dal nostro punto di vista, gli accadimenti che si susseguono all'interno del corto, sono potenzialmente ripetibili in Italia, così come in ogni stato del mondo. Forse il tuo discorso potrebbe reggere, non tanto legandolo ad una trama "americana" ma in realtà ad un prodotto (il mockumentary) che generalmente conosciamo grazie agli "Americani". Ma anche in questo caso, forse proprio così non è, dato che un film spagnolo come "Rec" è stato girato nel centro di barcellona ed è comunque un prodotto cinematografico che ha ricevuto notevoli consensi in tutto il pianeta.
Noi non vogliamo assolutamenteb paragonarci a produzioni come quella di "Rec" e tornando ad happy Birthday, abbiamo cercato di inserire diversi spunti che caratterizzassero il paese di origine, come ad esempio le maschere dei politici italiani (il più evidente), piccoli dettagli socio culturali come il discorso sul problema del lavoro oppure (sembra una sciocchezza) il soffermarci sulla preparazione del sugo (che facciamo bene anche al nord....AHahahahahahaaa ;))
A parte tutto, riteniamo la tua recensione davvero positiva e siamo felici che nel complesso ti sia piaciuto.






A guardare le notizie Ansa di oggi, si scopre che forse avete più ragione di quel che sembra...
www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/05/26/visualizza_new.html_845091...
27/05/2011 23:13
 
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Inquadrature perfette, atmosfere argentiane, buone luci, protagonista credibile, musiche perfette...cosa manca?... una storia convincente fino alla fine. Sia chiaro il corto è più che sufficiente, ma ogni storia di vendetta che si rispetti deve avere un motivo forte, potente che nel momento della vendetta fa godere il pubblico. Qui un tizio con testa a coniglio lega la protagonista, ma non le fa niente, NIENTE ! La minaccia con un paio di forbici niente più, e se ne va a giro per la città. Non basta. Manca di coraggio tutto qui. Un peccato davvero.

IN DEFINITIVA: [SM=g27811]
Da vedere in attesa di un prossimo, più convincente, lavoro.
27/05/2011 23:25
 
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Re: Re: BASTARD SERIAL KILLER! KILL! KILL!
OmnesImaginesMundi, 27/05/2011 17.10:




Un regista e un tecnico no, ma a naso direi uno sceneggiatore. E anche bravo. Se non lo sei sicuramente hai a che fare con le parole
e una cosa è certa, di pane e cinema ne hai mangiato parecchio. So di essere off topic però mi incuriosisci.
Si è creato un meccanismo veramente interessante, l'attenzione si è spostata dal concorso alle tue recensioni.
Mi sorprendono le cose che sorprendono. Mi sono scoperto impaziente di collegarmi al sito per vedere se c'era qualche
nuova recensione di osmanspare, ignorando completamente l'andamento della gara e, senza offesa, i commenti dei giurati.
Non fraintendetemi, trovo l'idea di Alex Visani dello svolgimento a "cielo aperto" veramente ottima e coinvolgente. Da rifare.
Non me ne vogliano nemmeno i giurati, le vostre recensioni sono pertinenti, ma appunto "da concorso", quindi quello che leggerei
sul corriere della sera : "bello, brutto, da vedere, da scartare, trama da migliorare, ecc". osmanspare invece anche quando
bastona e lo fa sonoramente analizza e sviscera nei minimi dettagli ogni singolo lavoro a un livello di profondità che come ho
letto sorprende gli stessi autori! Coinvolgente!

Ma tornando al concorso, se posso azzardare direi : "BASTARD SERIAL KILLER! KILL! KILL!" primo classificato assoluto,
in questo contesto mi verrebbe da dire : "ti piace vincere facile!" :-) Scherzi a parte il corto è ben confezionato,
tecnicamente professionale, avvincente, citazioni a gogo, bravo il regista, un applauso anche al cast e soprattutto alla troupe.
Siamo veramente ad alti livelli.
Per il secondo e terzo posto sono un po' indeciso, mi diverte sempre tantissimo Francesco Picone, in questo caso con
"A JOKE OF TOO MUCH", che tra parentesi ha già vinto parecchi premi. Ha ritmo, i suoi montaggi sono serratissimi se
poi aggiungiamo un forte accento da toscanaccio all'ironia con cui condisce i suoi lavori il risultato è garantito.
Se la gioca con "DURANTE LA MORTE". Anche se la storia è un po' cervellotica ha dalla sua una fotografia eccezionale,
inquadrature ben studiate, bei movimenti di macchina. C'è tanta scuola dietro.
Bello e molto anche "L'ESTATE FREDDA 2". Avevo già visto L'estate fredda, bella sorpresa trovare il seguito.

Per il resto mi ha colpito "LEI HA LA CHIAVE", un po' penalizzato dalla brevità del corto. Per essere un primo
lavoro promette meraviglie. Molte buone idee anche negli altri corti, specialmente l'abilità dei vari registi
a budget zero di aggirare la mancanza di mezzi con soluzioni alla Mario Bava.

Di questo concorso mi spiace un po' per Alceo Positano che è stato un po' bastonato. Forse un po' sottotono in questo caso.
Oltre ad essere un amico lo ritengo un regista di alto livello, vecchia scuola su pellicola, esperto di effetti speciali e
grande maestrie nella gestione dell'immagine ( - ps : Alceo, per la pubblicità poi ti faccio una fattura :-P ).

Daniel




OmnesImaginesMundi, alias Daniel, alias Gore Night Vol.1: molto pertinente ed azzeccata la tua risposta (come vedi, ora faccio anche la recensione dei messaggi personali, ahahaha…no, scherzo). Devo prima di tutto ringraziarti per tanta cortesia nei miei confronti: sono contento di essere stato utile. Spero solo di non aver “rubato la scena” con la mia presenza….
Riguardo al resto…all’approccio dei filmmakers...grazie della tua testimonianza, che delinea un quadro che già mi aspettavo. Forse troppo pochi, forse troppo sparsi, forse poco inclini a delegare, a riunire un gruppo, mentre è vero, assolutamente vero, che delegando si ottengono risultati migliori oltre che un risparmio di tempo. Se ciascuno dei partecipanti si occupa di una fase della realizzazione ne toglie la “responsabilità” agli altri, che sono più liberi di fare meglio la loro parte, più al riparo da errori di inesperienza dati dal volersi applicare in campi che non conoscono, e che a loro volta possono fornire spunti a ciascuno dei componenti del gruppo: il cosiddetto “brainstorming”, che produce il classico risultato superiore alla somma delle parti. Ma il mio era solo uno spunto, non pretendevo certo di dar vita ad una rivoluzione.
Un saluto.
28/05/2011 00:10
 
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A JOKE OF TOO MUCH
Corto Cult - Pulp che si rifà al noto Grindhouse di rodriguez e tarantino. Anticipato da un favoloso trailer in perfetto stile anni 70, il film è divertente, girato con occhio, con protagonisti azzeccati. Veramente una bella sorpresa splatterosa, unica pecca l'effetto notte non del tutto riuscito durante la fuga. Indimenticabili i titoli finali.

IN DEFINITIVA: [SM=g27811]
Per i nostalgici degli anni 70 e non, e in attesa del prossimo lavoro IO SONO MORTA .. Il trailer non ha niente da invidiare alle produzioni "serie "


28/05/2011 00:46
 
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CONSIDERAZIONI FINALI.
Siamo alle battute finali. Io ho completato le mie recensioni, presto i giurati daranno il loro voto, e immagino che questo spazio si chiuderà così, per cui si avvicina anche l’ora dei saluti.
Personalmente vorrei evitare di fare una classifica o dare dei voti…anche perché non è questo il mio “lavoro”. Vorrei però spendere due parole in generale sulla mia presenza qui, e sui corti che ho potuto vedere; condividere con voi qualche estrema riflessione.
La prima cosa che appare chiara, è l’enorme disparità che c’è tra alcuni dei partecipanti; e non lo sto dicendo in senso negativo, ma riferendomi a quello che tutti voi avete potuto vedere: si passa senza soluzione di continuità dal filmato “casalingo” girato da soli nel proprio appartamento al Film in piena regola, con regista, sceneggiatore, troupe e grande disponibilità di mezzi. Ovvio: ognuno usa ciò che ha, nel tempo che ha e coi mezzi che ha…e può capitare benissimo (ed è capitato) che pellicole girate con la telecamerina comprata per il compleanno, con solo un paio di attori/amici, un appartamento e una buona idea riescano a non dico battere i migliori, ma a superare produzioni ben più “sofisticate”. Questo ribadisce una regola che spesso nel cinema è puro Vangelo: se hai una buona idea, e sei padrone dei tuoi mezzi, puoi fare il culo anche ad un Kolossal (ecco perché spesso mi soffermo sull’importanza della trama). Quindi chi sa di avere pochi mezzi non rinunci perché sicuro di partire svantaggiato: se sa giocare bene le sue carte, magari dedicando più tempo alla stesura di una trama adeguata (arieccolo….) che non preveda scontri spaziali tra astronavi supersoniche, o magari sviluppando una propria poetica, una propria visionarietà, una propria tecnica che sfrutti in modo intelligente le risorse che si hanno a disposizione, può ottenere molto.
Ma riferendoci a concorsi come questo, tale diversità a volte “si paga”, volenti o nolenti. Ha poco senso mettere a confronto il filmato di 10 minuti girato in garage la sera dopo il lavoro con un corto professionale di 30 minuti, con cast vincente e scenografie impeccabili. Come forse ha poco senso far competere cortometraggi “seri” con quelli dichiaratamente comici. Questo non lo dico per criticare l’operato degli organizzatori (anche perché sarebbe difficile stabilire perfettamente i confini tra amatoriale puro, semi-amatoriale, vagamente professionale, professionale etc etc) ma lo dico anche per far capire come mai ho pensato di offrire critiche così precise e particolareggiate: arrivare decimi, quinti, o ventesimi dietro ad un film perfetto ed ad altri con vari gradi di perfezione o imperfezione non credo dia grandi indicazioni al regista decimo, ventesimo e via dicendo. Ho pensato dunque fosse più giusto dedicarmi ai singoli autori, ai loro punti forti e deboli, piuttosto che alla “sfida” tra di loro. Vedere ciascuno per quel che è, e non in rapporto a qualcun altro. A leggere i commenti degli autori, mi sembra di esserci riuscito, dove più o dove meno: di questo non posso che ringraziarvi tutti. A nominare un vincitore ci penseranno poi, molto giustamente, i Giurati veri, che a quanto vedo sono più che abili nei loro giudizi, e ai quali non vorrei rubare la scena.
Riguardo i corti più in particolare, vorrei condividere con voi alcune delle cose che ho notato.
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1.Prima fra tutte, la persistenza tra i registi di un modo di fare cinema che guarda principalmente al passato, o propone variazioni su temi vicini o lontani. Si citano grandi referenti, grandi trame, grandi registi, ed è ovvio. Si riproducono, anche, a volte con ottimi risultati. Tra tutti mi viene in mente in particolare il finto e stupendo trailer sui “VERMI ASSASSINI”, tanto anni ’70 da sembrar più vero di quelli veri. Ma c’è qualcuno che ha tentato di proporre un approccio totalmente nuovo? Di fare un horror che abbia come referente il futuro? E di conseguenza mi chiedo: è però possibile farlo? Nel campo dell’orrore è stato già detto tutto o no? Non ci sono temi, situazioni, visioni, ancora da scoprire? L’horror è un genere che avanza camminando all’indietro, come l’eremita dei tarocchi che mentre va verso il futuro illumina con la lanterna la strada percorsa? C’è qualcosa di nuovo da dire? E’ possibile trovare nuovi modi di espressione, nuovi temi, nuovi canoni estetici e soprattutto c’è chi sta pensando il suo percorso artistico in questo senso?
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2. Sono finalmente scomparse le donne pallide e alte con lunghi capelli lisci e neri a coprire il viso che via via hanno fatto capolino in corto e lungometraggi professionali e non, retaggio di una moda giapponese che ora sembra riassorbita. Ma persistono le persone che scuotono la testa a ritmo forsennato. Tsk tsk, direbbe Paperino.
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3.Uno dei punti deboli più frequenti, che ho notato anche nei film con più pretese artistiche, sono gli interni, più precisamente gli appartamenti usati per le riprese. Bello vedere un film visivamente coinvolgente: meno bello vedersi spuntare di colpo davanti certe casine vuote o eccessivamente personalizzate. E certo, l’ho detto: ognuno usa quello che ha, e ciò vale soprattutto per la casa: difficile andare in giro chiedendo a qualcuno di prestargli l’appartamento mansardato fico per girarci un horror, nessuno vi chiede tanto…ma perlomeno (lo dico con ironia, eh!) togliete i disegni dei bambini appesi alle pareti, togliete gli asciugamani di paperino, togliete l’immaginetta di Padre Pio che fa bella mostra di se in salotto (soprattutto se state raccontando una storia di vampiri), togliete il diploma di parrucchiere o il trofeo di bocce incorniciato e appeso, i libri di scuola tutti acciuffati, la confezione di rotoli di carta igienica appoggiati di fianco alla porta da cui dovrebbe uscire il mostro!
Ma lo so: facile a dirsi, quasi impossibile a farsi. E infatti, come ripeto, queste righe vogliono essere più ironiche che altro…
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Riguardo al resto, che dire? Pregi e difetti di ciascuno di voi li ho già elencati nelle rispettive recensioni, e non ho intenzione di fare classifiche. Vorrei però terminare citando i corti…ma più dei corti stessi le idee, le sensazioni, i personaggi che a distanza di tempo mi sono rimasti impressi, senza riguardare titoli e nomi, solo così, per vedere di chi mi ricordo e di chi no, chi di voi mi ha lasciato qualcosa di suo, e che cosa: credo che anche questo sia un ottimo modo di riconoscere il vostro valore.
In rigoroso ordine sparso:
1. il protagonista di ESTATE FREDDA 2, capace di comunicare tutto su se stesso senza MAI dire una parola. (su tutte, perfetta l’immagine della valigia)
2. il trailer dei VERMI ASSASSINI, perfetto.
3. il guerriero, il druido e i Templari zombies…affiatatissimi, simpatici e talentuosi!
4. le perfettissime, incuriosenti, potenzialmente deflagranti immagini di LEI HA LA CHIAVE, indizio di un talento che potrebbe offrire molto, e che fa quasi paura.
5. la scena iniziale di FIOR DI LOTO, con le pagine su pavimento e pareti, personale e professionale. E le musiche, altrettanto personali, scelte con cura.
6. il nipote che si agita sotto la panchina, criticato dallo zio, ne L’ATTESA.
7. il Groucho perfetto di DYLAN DOC, e le pacate minacce che gli rivolge il suo principale: divertentissimi.
8. il perfettissimo protagonista de BASTARD SERIAL KILLER, e la clamorosa sequenza iniziale. Il coraggiosissimo occhio cavato. E l’anarchico culo in salmì.
9. gli assassini in maschera politica di HAPPY BIRTHDAY, e le sequenze della festa, così vere da farti sembrare uno degli invitati.
10. I fantasmi dell’Arlecchinata che salutano e se ne vanno (incitandoci a non prendercela troppo, a non prender nulla troppo sul serio, soprattutto la vita) dopo una giornata di diabolico divertimento, unico loro scopo ora che si son lasciati indietro i drammi dell’esistenza terrena.
11. il simpaticissimo ragazzo pasticcione col cappellino da rasta, purtroppo ucciso ne IL DESTINATARIO.
12. La raffinata asetticità della morte in tutte le sue forme, ne AL DI LA.
13. gli inquietanti flash finali ne LA LUCE NEL BUIO
14. la bellissima quotidianità ironica raccontata ne LE MAGARE
15. la bella trama imbastita in CHAT ROOM.
E qui si chiude.
Buonanotte a tutti.
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