S.S. Lazio 1900

Ultimo Aggiornamento: 20/04/2024 06:17
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23/12/2009 21:52

Santarelli choc: "Non mi fanno allenare"



Dichiarazioni devastanti per l’immagine della Lazio, quelle rilasciate da Simone Santarelli, portiere biancoceleste, ai microfoni di Radio Incontro: "Sono a Roma a fare le vacanze, ne ho bisogno. Sono un mini-dissidente. Secondo me non ho fatto niente di male. Volevo andare al Paris Saint Germain dove avevo la possibilità di giocare. A fronte della proposta parigina di 400000 euro, il presidente Lotito ha chiesto 950000 euro, per me che avevo solo due panchine in serie A. A queste richieste la società francese ha detto giustamente di no. Poi, sono arrivate altre proposte dalla serie C. Fra queste anche quella dell’Arezzo che voleva la comproprietà. Lotito ha risposto che la metà del mio cartellino valeva 250000 euro. Quindi, ho fatto l’anno scorso e sto facendo quest’anno fuori rosa. Si può immaginare cosa significa per un ragazzo di 20 anni. Il mio ingaggio alla Lazio è il minimo sindacale di 1600 euro. Quando ho fatto il provino al Paris Saint Germain mi avevano proposto un contratto di 13000 euro mensili per quattro anni. Avrei fatto il secondo nel campionato francese e sarei stato in un ambito importante. Io non ho mai messo in discussione le scelte della Lazio, nonostante in quanto tifoso mi sarebbe piaciuto fare parte del gruppo della prima squadra. Io ero un tifoso biancoceleste malato, ma purtroppo mi sto disamorando non della Lazio, ma delle persone che ci sono dentro che mi stanno rovinando la vita. La cosa che pago è di essere andato a Villa San Sebastiano per chiedere spiegazioni a Lotito del perché non mi avesse venduto, visto che non ero idoneo della prima squadra a detta del preparatore dei portieri Grigioni. Da quel momento non ho praticamente più potuto allenarmi. Alla luce del fatto che ho il contratto in scadenza a giugno sto cercando di tenermi in forma. La scorsa settimana mi sono presentato a Formello per allenarmi in palestra e me l’hanno impedito. Mi è stato detto che la palestra è ad uso e consumo della prima squadra. L’unico allenamento che faccio è il pomeriggio con la primavera. Non so se ricorrerò al Collegio Arbitrale perché ho anche qualche problema con la retribuzione dello stipendio. Sono tre mesi che non prendo lo stipendio. Si può mettere in mora la società dopo il ventesimo giorno in cui non viene corrisposto lo stipendio, ma ancora non l’ho fatto. Sinceramente non mi va d’incattivire ancora l’ambiente nei miei confronti".

www.cittaceleste.it/notizia.php?newsID=21879

Anche qui cosa altro dire? Un giovane portiere trattato in questo modo solo perché si è permesso di chiedere spiegazioni sulla sua mancata cessione? [SM=x44463]
E poi, nonostante prenda solo il minimo sindacale (1600 euro mensili), sono tre mesi che Lotito non gli paga lo stipendio!

Ma che abbiamo fatto di male per meritarci quest'uomo alla dirigenza?
La politica ce lo ha messo (Storace quando era presidente della regione) e ora la politica ci liberi da questo essere infimo!
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30/12/2009 22:53

Ne occorreva conferma? Ecco chi è Lotito: [SM=x44504]




Floccari-Lazio, oggi l'incontro finale. L'agente: "Non credo ci siano sorprese, in serata dovrebbe arrivare l'ufficialità"



30.12.2009 11:11

Floccari-Lazio, manca l’ultimo tassello. Dopo aver trovato l’accordo con il Genoa, la società capitolina deve sigillare l’intesa con il calciatore per la definitiva fumata bianca. Quella di oggi sarà la giornata definitiva, perché nel pomeriggio il presidente Claudio Lotito e il diesse Igli Tare incontreranno proprio l’agente dell’ex bomber dell’Atalanta per discutere dell’ingaggio da corrispondere all’atleta. Un summit confermato questa mattina dallo stesso manager di Floccari, Claudio Vigorelli, contattato dalla redazione di Teleradiostereo: “La trattativa ha preso un’accelerazione proprio ieri. Le due società si sono sentite nel pomeriggio e già in serata si è trovato un accordo. Ora dovremmo incontrarci in serata per vedere di finirla. Ci sono state anche altre società che hanno fatto dei sondaggi, ma diciamo che il Genoa ha subito trovato con il presidente Lotito un accordo di massima, ora dobbiamo definire noi il rapporto con la società. Oggi cercheremo di capire i contorni e i dettagli dell’operazione, poi magari in serata vedremo di ufficializzare l’operazione”.

Dopo la grande stagione con l’Atalanta, negli ultimi 4 mesi di Genoa Floccari non ha brillato: “Io credo che la stagione di Sergio sia iniziata male per i postumi di un infortunio che ha avuto a fine stagione. La questione è un po’ fisica e un po’ tattica. Ora Sergio sta bene. Se la trattativa con la Lazio dovesse risolversi positivamente, speriamo che con i biancocelesti ripeta ciò che ha fatto con l’Atalanta”.

Nel summit che andrà in scena oggi con la società capitolina si parlerà di aspetti economici, ma anche di questioni tecniche: “Dal puto di vista economico spero e credo che non ci siano sorprese. E’ chiaro, poi, che le garanzie tecniche si chiedono sempre, ma io dico sempre che quando una società vuole un giocatore deve anche dimostrare di essere pronto a certi discorsi. Spetterà al tecnico Ballardini fare certe considerazioni”. Quel che è certo è che Floccari gradisce la destinazione Lazio: “Il giocatore è disponibile a fare questa operazione, se oggi incontrerò la Lazio vuol dire che c’è il suo ok. Su questo non c’è dubbio. Io credo che la coppia Floccari-Zàrate possa tirare su la Lazio in campionato. Se questa cosa si concluderà credo che possano fare davvero bene insieme”.

E magari oggi si parlerà anche di un altro assistito di Vigorelli che tanto piace al tecnico ravennate: “Mister Ballardini ha già allenato Canini, credo che tra l’altro piaccia ancora. Siamo stati molto vicini a venire alla Lazio la scorsa estate, poi non c’è stato il tempo di chiudere perché è stata una trattativa iniziata l’ultimo giorno di mercato. Ora Canini ha prolungato con il Cagliari che non credo se ne voglia privare a gennaio. Nel calcio tutto è possibile, ma ad oggi nessuno mi ha manifestato l’intenzione di fare questa operazione”.

www.lalaziosiamonoi.it/?action=read&idnotizia=9481

Ma 10 ore dopo .... :

Morabito su Floccari: "Oggi solo un incontro interlocutorio, le parti dovrebbero rincontrarsi il 4 gennaio..."



30.12.2009 21:56

Lazio-Floccari, fumata grigia. Dopo aver trovato l’accordo con il Genoa (prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a 9 milioni di euro), oggi la società capitolina non è riuscita a trovare un punto d’intesa con l’entourage del giocatore. Dopo un incontro di circa 2 ore, il presidente Lotito e l’agente Claudio Vigorelli non sono riusciti a perfezionare i dettagli dell’operazione (Lotito offre 400 mila euro per 6 mesi, il giocatore ne chiede almeno 550 mila, ndr). Le parti dovrebbero ricontrarsi il 4 Gennaio, come confermato in ESCLUSIVA ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it dall’agente Fifa e socio in affari di Vigorelli, Vincenzo Morabito. “Ho parlato con Claudio (Vigorelli), diciamo che oggi c’è stato solo un incontro interlocutorio –ha esordito Morabito ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it-, le parti dovrebbero ricontrarsi il 4 gennaio. Forse il mio collega si aspettava un chiusura della trattativa già in giornata. Essendo un trasferimento in prestito, vogliamo che il giocatore percepisca la stessa cifra di prima (550 mila euro, ndr). Noi comunque non siamo ne pessimisti ne ottimisti, vediamo cosa succede nel prossimo incontro. Delusi? Non si tratta di essere delusi, prendiamo atto che non basta un solo incontro, nonostante fosse solo un prestito...”.

www.lalaziosiamonoi.it/?action=read&idnotizia=9497


Il gestore Lotito rischia di perdere, per pochi spiccioli (rapportati alle cifre che girano in serie A), un ottimo colpo che potrebbe essere di forte ausilio nel tirarsi fuori dalle zone rischiose della classifica.
La vicenda Pandev (e quella che finirà in modo uguale di Ledesma) non gli ha insegnato nulla? [SM=x44472] [SM=x44472] [SM=x44472] [SM=x44471]
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31/12/2009 02:48

La Lazio e le sue battaglie: fra le motivazioni del caso Pandev e le nuove frizioni per la noia Kasami

29.12.2009 10:57



Tra motivazioni legate al Lodo Pandev e le nuove frizioni in casa Lazio targate Kasami dalle pagine del Tuttosport oggi rimbalzano tutti i malesseri. Un'esclusione pagata cara, sottolinea Stefano Carina sul quotidiano di marca torinese: «Non avendo trovato un accordo sul rinnovo, la Lazio, per spingere il giocatore ad accettare le sue condizioni, lo ha accantonato ed escluso dalla prima squadra, relegandolo insieme ad altri giocatori ritenuti indesiderati, ad allenamenti separati». E' una delle conclusioni del lodo Pandev. Sette pagine dove viene riassunta la vicenda e spiegati i motivi che hanno permesso al macedone di svincolarsi: «Il calciatore è stato escluso – spiega il collegio presieduto da Fezzi – e che non si tratti di scelta tecnica da parte dell'allenatore è di tutta evidenza se si considera che Pandev non ha mai avuto parità di opportunità con i colleghi, visto che non partecipando agli allenamenti non poteva esser valutato. Una valutazione infatti non era possibile: l´allenatore lo escludeva pregiudizialmente dal novero dei giocatori dai quali poi scegliere i convocati. Tale scelta avveniva dopo l'ultimo allenamento, prima della partita. La sua esclusione è emersa dalle testimonianze raccolte». Tradotto: non partecipando agli allenamenti della prima squadra non avrebbe mai potuto esser valutato da Ballardini per poi esser eventualmente convocato. Smontata così la tesi della Lazio che motivava la mancata partecipazione di Pandev agli allenamenti in quanto non convocato per le gare ufficiali: una sorta di inversione temporale che ha permesso di appellarsi agli articoli 7.1 e 7.2 dell'Accordo Collettivo. Singolare il passaggio sul valore tecnico del calciatore: «La stessa considerazione che Pandev è un campione riconosciuto, ma purtuttavia non trova posto in una squadra che lamenta una bassa percentuale di realizzazione, rende incredibile la tesi che non vi sia discriminazione in suo danno».

Per quanto riguarda invece le eccezioni mosse dal club sul sorteggio e la composizione del Collegio, «queste sono state respinte perché i nominativi dei Presidenti che vengono conferiti alla Segreteria sono senza limiti di numero. Se ne deduce quindi che potrebbero venir forniti i nominativi di presidenti in numero variabile ma non necessariamente dieci. Tutti i presidenti una volta nominati sono tutti sullo stesso piano (né della Lega, né dell'Aic). Il Regolamento inoltre prevede che i sorteggi siano validi ed efficaci sino a quando vi siano tre nominativi. Ne discende quindi che la mancanza dell'intero organico presidenziale è assolutamente irrilevante».

CASO KASAMI. Come era prevedibile, anche con Kasami si arriverà allo scontro. Ieri il centrocampista svizzero Under 17, atteso a Formello per la ripresa degli allenamenti, non si è presentato. Il giocatore ha firmato nei giorni scorsi un accordo con il Bellinzona. La Lazio ha deciso di inviare un esposto alla Fifa. [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]


www.lalaziosiamonoi.it/?action=read&idnotizia=9454

Basterebbero le sole considerazioni sul valore tecnico di Pandev, a far dimettere un qualsiasi allenatore che si ritiene degno di essere uomo. Ballardini che è una mummia ancora non lo ha capito, e Lotito che ha organizzato tutto questo impoverimento patrimoniale della Lazio non ha proferito parola verso i tifosi e gli azionisti che, con questa vicenda, e la prossima di Ledesma che terminerà in modo uguale, ci stanno rimettendo tanti soldi dei propri risparmi, oltre a subire, i tifosi, umiliazioni che non meritano.


C'è però da precisare anche qualche altro fattore. Noi abbiamo rischiato il fallimento per un piccolo crack finanziario di Cragnotti, mentre nella stessa città vi è un'altra squadra che è indebitata assai di più di quanto lo fosse stato Cragnotti all'epoca, ma è protetta dai poteri forti della politica, della finanza e del "palazzo" (che contestano sempre quando è proprio il palazzo a salvarli e a fargli vincere quelle poche cose che hanno vinto nella loro brevissima storia). Ma non basta, a loro gli portano addirittura i giocatori gratis in dono, come Luca Toni ... [SM=x44463] [SM=x44463] Molto strano per gli unici petrolieri, in tutto il mondo, che anziché essere in attivo sono indebitati fino al collo! Bella gestione la loro! [SM=x44504]
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31/12/2009 03:16

E infine un momento di grande Lazialità!! La Lazio compie 110 anni!!




9 Gennaio 2010, la gente Laziale prepara la festa per i 110 anni al Gran Teatro


30.12.2009 20:03

Sarà una serata ricca di Lazialità, una serata in cui si ritroveranno vecchie e nuove conoscenze del mondo Lazio, una serata molto importante a cui prenderanno parte alcuni degli uomini che hanno fatto la storia della S.S.Lazio 1900, ex giocatori e personaggi di spicco: 9 Gennaio 2010, l'ennesima ricorrenza per una società gloriosa come quella biancoceleste. Per celebrare, quindi, i 110 anni della prima squadra della Capitale, è stata organizzata una festa alla quale è invitata a partecipare tutta la gente Laziale, al Gran Teatro in Viale di Tor di Quinto. Lo hanno annunciato questa sera Gianluca Tirone e Fabrizio Toffolo ai microfoni di Radio Sei, durante la trasmissione "Dal 1900, La Voce della Nord". L'ingresso costerà 5 Euro e l'incasso sarà devoluto in beneficienza, alla Fondazione Sandri, al Canile Coccone e alla S.O.S.P.E. di Suor Paola. Naturalmente i bambini entreranno gratuitamente. I biglietti sono in vendita al Mister Enrich Store a Via della Caffarelletta 57/a, da Enza a Via Farini, al Lazio 1900 a via Portuense 544, mentre sabato 9 gennaio sarà possibile acquistare i biglietti direttamente al Gran Teatro.

www.lalaziosiamonoi.it/?action=read&idnotizia=9495

Noi festeggeremo 110 anni e conosciamo una data e un luogo precisi di dove siamo nati, mentre c'è anche qualcuno, nella stessa città, che è nato quasi 30 anni dopo, che poi nascita vera non era ma solo una semplice fusione, voluta da Mussolini, di una miriade di squadrette minori romane, che perdevano regolarmente contro la Lazio, e che neanche conoscono una data ed un luogo preciso dove sono nati! [SM=x44453]
[Modificato da radcla 31/12/2009 03:17]
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31/12/2009 08:11

guarda ciccio che mussolini era della lazio [SM=x44458]
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31/12/2009 13:14

Re:
sperminator, 31/12/2009 8.11:

guarda ciccio che mussolini era della lazio [SM=x44458]



E adesso di che squadra è diventata Alessandra Mussolini, se prima era della Lazio ? [SM=x44473]

Grazie Tantev per Pandev !


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31/12/2009 15:53

Re:
sperminator, 31/12/2009 8.11:

guarda ciccio che mussolini era della lazio [SM=x44458]



aveva la tessera della Lazio, è vero, ma fu lui a volere che a Roma ci fosse una sola squadra anziché tante. Per unire le forze.
Anche la Lazio fu invitata a quella fusione, ma rifiutò per salvare la propria identità [SM=x44462]
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31/12/2009 15:54

Re: Re:
sbandieratore-solitario, 31/12/2009 13.14:



E adesso di che squadra è diventata Alessandra Mussolini, se prima era della Lazio ? [SM=x44473]

Grazie Tantev per Pandev !






non è giocatore tecnicamente valido per giocare nella Lazio ... [SM=x44464]
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03/01/2010 03:15

Una piccola uscita dal mondo del pallone per ricordare Il Campionissimo, a 50 anni dalla sua scomparsa. E' stato tesserato della S.S. Lazio, la più grande polisportiva d'Europa, con oltre 40 sezioni!



Vedi qui: ipercaforum.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...
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06/01/2010 03:52

Mentre la società attuale vive, a causa di un presidente (meglio identificarlo come gestore) inetto, i suoi tifosi si apprestano a festeggiare, sabato prossimo, i 110 anni di vita della gloriosa e prima società calcistica nata nella Capitale.

La cosa, mentre passa inosservata nei media romani (tutti venduti a quella squadra giallozozza di recenti origini sconosciute) e italiani (che si occupano solo della super squadra unica InterMilanJuve) non è ignorata oltre frontiera.

La prestigiosa rivista francese So Foot Legends, dedica uno speciale alla gloriosa squadra che, all'alba degli anni '70, appena tornata in serie A, nel primo anno perse lo scudetto in modo assai anomalo (con la juve che vinse contro una roma, che guarda caso, non giocava affatto) ma che il secondo anno spianò tutti, portando Capitan Wilson, Chinaglia, Re Cecconi, Garlaschelli & C. portando a Roma uno scudetto nato da una follia, inaspettato ma precisamente indovinato dai tasselli (tutti sconosciuti o quasi) e dal gioco che l'allenatore Tommaso Maestrelli riuscì a combinare assieme.








Quella Lazio era:
Pulici
Wilson
Petrelli (Facco) - Oddi - Martini
Re Cecconi - Nanni - Frustalupi - D'Amico
Garlaschelli - Chinaglia

Ecco la traduzione, in italiano, dell'articolo:

Romanzo Criminale.

Portavano la pistola sotto il cappotto, votavano fascista e scatenavano risse ovunque passassero. Queste « bestie » pero’ vinsero il primo scudetto della storia della Lazio nel 1974. Prima di sparire nella natura velocemente come erano arrivati. Quasi un riassunto degli anni settanta italiani. (Di Stéphane Régy)

Una serata come un’altra nella vita di Sergio Petrelli. Sta cenando al ristorante dell’Hotel L’Americana, fa un giro al bar, risale in camera, guarda la notte che scende. Sdraiato sul letto, il giovane italiano giochicchia con la sua pistola, una 44 Magnum. Mette e toglie le pallottole, mira per scherzo alle due finestre, lo specchio, il comodino. Poi spara contro il lampadario, e si addormenta. « Troppo stanco per alzarmi e utilizzare l’interruttore », spiega il giorno dopo alle donne di servizio sorprese, prima di andarsene a fare colazione. Quando non spara ai lampadari, Sergio Petrelli é il terzino destro titolare della Lazio. Una squadra dove portare una pistola nella fondina sotto il cappotto é normale come correre sulla fascia laterale o tirare in porta. « La società ci imponeva dei lunghi ritiri dal venerdi’ al lunedi’. Ci mettevano in questo hotel in aperta campagna, lontano da Roma, senza niente intorno. Allora i giocatori portavano la loro pistola e ammazzavano il tempo sparando alle bottiglie vuote, i lampioni e qualche volta agli uccelli », ricorda Luigi Martini, uno dei pochi che non portava la pistola.
La domenica, pero’, sul prato verde, i « cow boys » si trasformavano in calciatori irriducibili.
Risaliti dalla serie B alla serie A nel 72, la stagione seguente offrirono ai tifosi biancocelesti il loro primo scudetto. Prima la Lazio, con 43 punti. Seconda la Juventus, 41. E ancora più godurioso: ottava la roma con la miseria di 29 punti.

Per capire bene come un’equipe di sconosciuti appena promossi, senza nessuna star o quasi, possa arrivare a mettere in scacco le migliori squadre italiane in cosi’ poco tempo, bisogna cercare di conoscere un uomo : Tommaso Maestrelli, l’allenatore. Più che l’allenatore di questa squadra, il suo dittatore, lo psicologo, uomo di fiducia. Giocatore mediocre, allenatore sconosciuto, riusci’ il suo primo grande colpo facendo promuovere il Foggia in serie A nel 1970. Sul piano tecnico, Maestrelli é anni luce lontano dal catenaccio italiano. Le sue idee sono il Brasile, l’Ungheria 1954, l’ambizione smisurata. Arrivato alla Lazio nel 1970 al posto di Lorenzo, Maestrelli decide di rivoluzionare tutto. Innanzitutto fa comprare due giocatori di grosso carattere dall’Internapoli, Giorgio Chinaglia (figlio di un ristoratore italiano emigrato a Cardiff) e Pino Wilson (figlio di un funzionario inglese dell’ONU di stanza a Napoli). I due si riveleranno due veri pazzi, capaci di seminare il terrore su tutti i campi della serie A. Poi, Maestrelli, fa arrivare Martini, Pulici, Frustalupi e infine Re Cecconi, uno strano centrocampista albino chiamato l’angelo biondo che aveva già avuto a Foggia.
Il loro obiettivo : Mettere a ferro e a fuoco lo stivale.
« All’epoca, in Italia, le squadre giocavano un football tranquillo. Noi, invece, correvamo ovunque, in ogni direzione. Avete sentito parlare del calcio totale olandese ? Ebbene, noi, lo praticavamo già, due anni prima che gli sportivi lo scoprissero durante i mondiali del 1974. Per questo, quando siamo risaliti in serie A, abbiamo sorpreso tutti quanti : nessuna squadra capiva come affrontarci ». Racconta con enfasi Felice Pulici, il portiere.

Maestrelli non é stupido, sa che per questo tipo di gioco alla «Attila », deve poter contare su un « orda di barbari » affamati. Per questo l’allenatore romano passa lunghe ore a cercare di creare un ambiente duro, detestabile, nel suo gruppo.
« Ve la faccio breve : nella squadra tutti si detestavano a vicenda. In pratica, il gruppo era diviso in due fazioni. Che non era un problema visto che gli spogliatoi erano divisi in due parti. Ed era meglio non sbagliare porta... [SM=x44452] Da una parte Chinaglia, Wilson, Oddi, Petrelli erano i giocatori più ambiziosi della squadra, i più individualisti. Dall’altra Martini, Re Cecconi, Garlaschelli erano più socievoli, meno folli. E io ? Nessuno voleva troppo mischiarsi con me, ero il portiere, quasi un corpo a parte per gli altri. » Spiega Pulici.
Simbolico della dolce atmosfera laziale : durante una trasferta a Milano contro l’Inter, Chinaglia si disinteressa del gioco, fa uno sprint rapido verso il suo compagno D’Amico e lo aggredisce con un calcio al sedere, come Cantona. Motivo ? nessun motivo, solo i nervi.
Ma il peggio accade durante gli allenamenti.
« Non facevamo quasi mai allenamenti fisici, nessuna seduta tattica, solo partitelle. Maestrelli ci provocava, aspettava che cominciassimo a insultarci negli spogliatoi, poi distribuiva i fratini ci mandava a giocare gli uni contro gli altri. Era violento, molto più che in campionato. In confronto, la domenica, ci sembrava di giocare delle partitelle amichevoli. », racconta Luigi Martini.

Nei fatti, nell’anno successivo alla promozione la Lazio si impone come lo spauracchio della serie A. In lotta per lo scudetto fino all’ultima giornata, la squadra finisce soltanto terza, grazie a una difesa di ferro e una capacità mai vista prima di intimidire gli avversari. Un giorno che la Lazio sta perdendo contro il Verona per 1 a 0 in casa, Maestrelli ordina ai suoi di restare in campo durante l’intervallo, braccia conserte, ognuno al suo posto mentre i Veronesi si riposano negli spogliatoi. Davanti a questa situazione, il pubblico impazzisce. Al ritorno in campo, i Veronesi impotenti sono letteralmente massacrati e subiscono 4 gol in 45 minuti. « Eravamo pazzi e rendevamo i tifosi pazzi » riassume Felice Pulici.
In Coppa Uefa, i laziali utilizzano la stessa ricetta. Nel novembre del 1973 il numero 11 della Lazio sfoga i nervi sui giocatori dell’Ipswich Town aggredendoli finanche nello spogliatoio, prendendo 3 anni di squalifica europea (ridotta a un anno in appello). Tre anni prima, nel 1970, i laziali si erano già scontrati con i Roastbeef (nomignolo assegnato dai francesi agli inglesi ndt), dell’Arsenal stavolta. « I dirigenti della Lazio ci avevano offerto dei borselli in cuoio, qualcuno di noi aveva trovato questo regalo un po troppo effemminato, Offeso un giocatore della Lazio prese un borsello e lo getto’ in faccia a Bob McNab, giocatore dell’Arsenal , poi gli afferro’ un orecchio e glielo stritolò in ogni senso. Due minuti dopo il ristorante romano in cui ci trovavamo si era trasformato in una zona di guerra » racconta John Roberts, difensore dell’Arsenal.

Inevitabilmente, la Lazio diventa la squadra più detestata d’Italia. Bisogna dire che, oltre a fare casino sui campi di tutta Italia, molti giocatori romani, Petrelli, Chinaglia, Wilson, Oddi, Martini, si dichiarano pubblicamente politicamente vicini all’MSI, mentre gli altri preferiscono dichiararsi più genericamente di destra. « Avevamo il gusto della provocazione. All’epoca il PCI era la principale forza politica in Italia. Avere convinzioni diverse da quelle difese dalla sinistra era considerato quasi un tabu’. Allora quando un giornalista, in periodo elettorale, ci ha domandato per chi votavamo , gli abbiamo risposto che eravamo fascisti » spiega Luigi Martini.
Veramente divertente.
Ma vero, purtroppo [SM=x44464] .
Perché Martini non aveva soltanto il gusto della provocazione sviluppato, finita la carriera é diventato pilota di linea poi deputato dell’MSI (« ho sempre avuto un’ammirazione per i paracadutisti » racconta oggi per chiarire il suo percorso politico). Pulici, che si é ritrovato anche lui su una lista elettorale di centro-destra senza essere eletto, avanza argomenti più sociologici : « Eravamo il riflesso di un’epoca, un’epoca violenta, quasi di guerra civile. Non c’era stato in Italia un maggio 68 per far sfogare tutto questo, come voi in Francia. Da noi, negli anni 70, le posizioni si sono radicalizzate. Una lenta deriva verso l’estremismo. Bisognava scegliere da che parte stare. Quindi le pistole servivano anche per difenderci, perché avevamo paura di farci rapire dalle Brigate Rosse, che cominciavano a organizzarsi ».
Il vero pericolo rosso, in fondo, verrà dai tifosi romanisti che, la vigilia di un derby si ritroveranno sotto le finestre dell’hotel L’Americana dove i laziali sono in ritiro.
Divertiti, eccitati o fragili, non lo sappiamo, i giocatori laziali aprono il fuoco, ma non colpiscono nessuno.


Sul campo, la magia non durerà a lungo. Dopo il secondo posto del 1973, lo scudetto del 74, la Lazio scende al 5° posto nel 75, prima di rientrare nei ranghi definitivamente la stagione successiva, con un misero 13° posto.
Troppo rapidi, troppo in alto, troppo forti, i giocatori della Lazio cadono a terra cosi’ velocemente come erano saliti in alto.
« Abbiamo vinto subito, ma poco. A che pro ? Non eravamo calciatori nel senso professionista del termine. Fare il mestiere di giocatore con un’altra maglietta che quella della Lazio non ci interessava veramente [SM=x44476] [SM=x44476] [SM=x44476] », spiega Luigi Martini. Come un gruppo rock che decide di sciogliersi dopo due album formidabili, i membri della squadra si sparpagliano a grande velocità : Chinaglia parte ai Cosmos di New York per rovinare la fine della carriera di Pelé, seguito da Wilson, mentre Frustalupi passa al Cesena e Martini smette rapidamente per mettersi ai comandi di un aereo Alitalia. Per conto suo, Tommaso Maestrelli, ucciso da un tumore, porta nella tomba i suoi strani metodi di lavoro il 2 dicembre 1976, mentre la Juve cominciava a corteggiarlo. Stupida la vita a volte.
Questa maledizione originale non ha mai smesso di perseguitare i giocatori di quella squadra : Frustalupi é morto in un incidente stradale nel 1990, Wilson si é fatto sospendere per 3 anni nel 1980 in seguito allo scandalo del totonero, Chinaglia é ricercato dalla polizia per i suoi legami mafiosi, e Pulici si é ritrovato in mezzo allo scandalo dei falsi passaporti di Juan Sebatsian Veron, alla fine degli anni 90. In quanto all’ angelo biondo Re Cecconi, l’ultima cosa che vide del mondo fu una gioielleria romana. Entrato il 18 gennaio 1977 poco prima della chiusura nel negozio di Bruno Tabocchini, il biondo punta un dito nella tasca del suo giaccone e grida « mani in alto, é una rapina ! » Il tempo di fare il duro davanti ai suoi amici e di scoppiare in una risata, ha già una pallottola nello stomaco. Mezz’ora dopo era morto.
E con lui quegli strani anni 70.

PS. Traduzione tratta da un forum di tifosi laziali.

PPS. Vedi anche il libro "Pistole e palloni. Gli anni Settanta nel racconto della Lazio campione d'Italia" di Chiappaventi Guy, Edizioni Limina, 2004 ( www.libreriauniversitaria.it/pistole-palloni-anni-settanta-racconto/libro/97888... )


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06/01/2010 18:06

C'è ancora tanto da fare ma Sergio Floccari, arrivato ieri a Roma, con solo mezzo allenamento, oggi si è presentato alla grande!!



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07/01/2010 00:22

Re:
radcla, 06/01/2010 18.06:

C'è ancora tanto da fare ma Sergio Floccari, arrivato ieri a Roma, con solo mezzo allenamento, oggi si è presentato alla grande!!



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ringraziate anche preziosi che sta demolendo il suo genoa pezzo a pezzo [SM=x44466]

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07/01/2010 00:39

Re: Re:
il moro30, 07/01/2010 0.22:




ringraziate anche preziosi che sta demolendo il suo genoa pezzo a pezzo [SM=x44466]




Più che Preziosi, credo che dovremmo ringraziare Moratti, che come stile è sempre un gran signore. Sentendosi in qualche modo in debito (anche se non lo era affatto) per aver avuto Pandev gratis, ha messo la buona parola con il suo amico Preziosi (girandogli anche Suazo in cambio), affinché cedesse Floccari alla Lazio, in prestito fino a giugno, poi vedremo cosa accadrà (Lotito potrebbe riscattarlo con 9 mln, ma conoscendo Lotito ...).

Comunque resta che si è presentato alla grande [SM=x44476] [SM=x44476] [SM=x44476] [SM=x44476] , con solo mezzo allenamento.
Molto meglio di un attaccante della nazionale, che hanno dato in prestito gratuito ad una squadretta della stessa città, nata l'altro ieri (e non 110 anni fa). Vedremo da qui a fine stagione chi farà meglio, se Luca Toni con una squadra che ha come obiettivo dichiarato la vittoria dello scudetto e della Europa League, oppure il buon Floccari che, nel silenzio totale dei media, ha scelto la Lazio, che per obiettivo ha la salvezza, per il proprio rilancio. [SM=x44499]
[Modificato da radcla 07/01/2010 00:42]
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07/01/2010 01:14

La maglia dei 110 anni della Lazio presentata ai Fori Imperiali













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07/01/2010 02:09

Grazie a quell'uomo inetto che detiene il potere nella Lazio, e allo zerbino di allenatore che ha scelto, non riusciamo neanche a gustarci una sonante vittoria contro una diretta concorrente.

Ho visto la partita e ascoltato la conferenza stampa della mummia Ballardini al termine.
Al tirar delle somme, il problema della Lazio, a detta di Ballardini, pare sia Zarate. L'unico campione che abbiamo in una squadra piena di brocchi (senza offesa per Brocchi, che il suo onesto lavoro lo fa quasi sempre).

Forse Lotito non vuole più Zarate in squadra, perché troppo amico e amato dalla tifoseria (che è tutta contro il presidente, l'allenatore e il ds Igli Tare).

Interessante, a tal proposito, questo sfogo di un autorevole tifoso laziale, Roberto Arduini, nel proprio blog, scritto pochi minuti dopo il termine della partita odierna contro il Livorno.
Lo condivido appieno, anche se voglio sperare che la fine non sia quella invocata dall'autorenella quale, però, si legge bene l'amore per questo grande campione [SM=x44458] :

Pensieri in Libertà: In molti a Roma non si meritano Zarate



Molti potrebbero trovare queste righe inopportune in un giorno in cui è stata comunque raccolta una vittoria importante. A noi sinceramente non interessa: questo blog non ha mai fatto zero a zero, e qua sopra scriviamo da sempre solamente quello che pensiamo.

Oggi, io penso questo. Società, tecnico, squadra e parte dei tifosi non si meritano Mauro Zarate. Adesso vi dico perchè. Non se lo merita la società, che lo ha preso ma non gli ha costruito attorno alcun tipo di intelaiatura e che soprattutto lo nasconde, tenendolo ogni volta lontano da occasioni ufficiali, microfoni e telecamere. Emblematica la presentazione delle maglie per celebrare i 110anni: c'erano i vari Rocchi, Kolarov, Baronio, Brocchi, Cruz. C'erano loro e non c'era Maurito. Non lo sanno, forse, che 9 magliette su 10 vendute dalla Lazio portano inciso sulle spalle il nome e il numero dell'argentino.

Non se lo merita il tecnico, che gli fa fare l'ala sinistra (a volte anche il terzino) o il centravanti e che di fatto da quando è arrivato a Roma mai l'ha impiegato nel suo ruolo naturale, e cioè quello di seconda punta libera di svariare su tutto il fronte d'attacco, con compiti di copertura limitati e molta libertà di creare e di inventare. Allenatore che poi, oggi, non si è esposto per fargli battere un rigore che Zarate aveva tutto il diritto di tirare. Ma c'è il gruppo da salvaguardare...ci sono così tanti campioni nella Lazio che c'è la fila per andare dal dischetto e bisogna tenere a mente certi equilibri....

Non se lo merita la squadra, che probabilmente non ha ancora capito che se è andata in Uefa quest'anno è solo grazie a Zarate, che se ha più possibilità di restare in Serie A rispetto a Livorno e Siena è solo grazie a Zarate, che se ha vinto due Coppe negli ultimi 6 mesi è solo (o quasi) grazie a Zarate. Oggi Kolarov ha dato vita ad un teatrino che non esitiamo a definire indegno. Solo nella Lazio può essere mortificato in questa maniera un talento del genere. A cui però, nonostante i 22 anni, viene lasciato l'ultimo tiro dal dischetto nella finale di Coppa Italia, oppure viene lasciato il rigore al novantesimo minuto a San Siro con la Lazio ad un passo dall'eliminazione contro il Milan, perchè molto probabilmente, per gli altri "grandi campioni" che ha la Lazio in rosa, il pallone pesa di più o di meno a seconda delle situazioni...con il Livorno sul 3 a 1 si va a reclamare, a San Siro ad un passo dall'eliminazione ognuno resta invece al posto suo...

Chiudiamo con il capitolo più amaro e scriviamo che Zarate non se lo meritano nemmeno certi tifosi. Mediocri dentro e fuori, intorpiditi dall'era Lotito, pronti a giustificare sempre i vari miracolati che vestono la maglia della Lazio e allo stesso tempo pronti sempre e comunque a fischiare al primo errore il 10 argentino, che è l'unico ad incantare in campo, a farsi rispettare fuori, a far sognare i bambini e a far parlare un pò di Lazio in giro per il mondo.

Oggi dopo quel rigore c'è stata gente allo stadio che gli ha inveito contro: beh, cari miei, voi vi meritate questa Lazio di Lotito. Vi meritate questa Lazio in cui Zarate è un errore, a cui molto probabilmente, purtroppo, presto troveranno una soluzione. Solo dalla Nord e da parte della Tevere sono arrivati cori di incitamento verso il campione argentino. E fa piacere, comunque, vedere che c'è ancora qualcuno in grado di capire e soprattutto di vedere.

Sai che devi fare, Maurito? Aiutaci a restare in Serie A, come hai fatto anche oggi, perchè anche se in molti ti daranno voti bassi, io resto convinto del fatto che questa partita senza il tuo assist per Floccari non l'avremmo recuperata così facilmente, e poi vattene. Vattente via. In una società in grado di farti capire certe cose, di farti crescere, di insegnarti calcio e di farti diventare quel fenomeno mondiale che tu certamente diventarai. A salvezza raggiunta, vattene Maurito. Vattene il più lontano possibile da questa banda di mediocri.
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09/01/2010 00:50

[IMG]http://i45.tinypic.com/5pikht.jpg[/IMG]

AUGURI LAZIO!!!!



110 ANNI OGGI PER LA PIU' ANTICA SOCIETA' DI CALCIO DELLA CAPITALE!


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09/01/2010 08:10

auguri sinceri alla squadra della mia REGIONE [SM=x44455]
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10/01/2010 02:48

Anche ieri, come ormai consuetudine da anni, in Piazza della Libertà, dove nacque la Lazio, allo scoccare delle ore 00:00 del 9 gennaio si è ritrovato il popolo laziale per festeggiare con fuochi e bottiglie di spumante il proprio compleanno. Ieri sera io purtroppo non ho potuto esserci. Ma ecco qualche documento della serata:











il Capitano dello scudetto 1974, Pino Wilson [SM=x44476] [SM=x44476] [SM=x44476] :






La Famiglia di Gabriele Sandri [SM=x44471] :

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10/01/2010 03:25

Stasera invece i tifosi, in completa autonomia (in quanto la Società con Lotito non avevano organizzato nulla per i tifosi [SM=x44463] ) hanno organizzato un bell'evento al quale ho partecipato con mia moglie.
Che dire: un teatro da 4.000 posti strapieno di tanta gente laziale (e tanti altri fuori che non sono riusciti ad entrare).

Attimi di gioia, di risate, di commozione. Qualche lacrima quando scorrevano le immagini che più ci hanno toccato da vicino, e non erano quelle dello scudetto di Eriksson, ma soprattutto quelle della Lazio di Fascetti che partì da -9 in serie B (campionato a 2 punti per la vittoria.) Di quella squadra erano presenti molti rappresentati e MR. fascetti ha mandato gli auguri per telefono.

Due grandi laziali, e uomini di spettacolo, come Pino Insegno e Tiberio Timperi, accompagnati da uno dei dirigenti della curva, Fabrizio Toffolo, hanno condotto in modo perfetto la serata (dalla quale sono rincasato da poco).

Ecco un articolo con foto che già si trova in rete (un poco scarno ma a quest'ora e a evento terminato da poco è difficile trovare di più):

FOTOGALLERY - AL GRAN TEATRO PER FESTEGGIARE 110 ANNI DI STORIA...


Guarda le foto: questa sera i tifosi biancocelesti si sono ritrovati al Gran Teatro di viale Tor di Quinto per festeggiare i 110 anni di storia della S.S. Lazio. Presenti personaggi delle istituzioni, dirigenti storici, vecchie glorie e personaggi dello spettacolo. Hanno presentato Pino Insegno, Tiberio Timperi e Fabrizio Toffolo.





Mr Enrich (la mascotte della curva nord), Tiberio Timperi e Pino Insegno:




Momento di alta commozione, la moglie e la figlia del compianto Giuliano Fiorini ritirano una targa premio. La moglie non è riuscita a parlare, la figlia ha ringraziato per l'amore che i tifosi laziali hanno sempre dimostrato per il suo papà:





http://digilander.libero.it/Franciponticiello/jgedsamnbv.jpg



Stendardo raffigurante il Bersagliere Luigi Bigiarelli, fondatore della Lazio [SM=x44476] :








Zdenek Zeman con Mr.Enrich:





Eva Hengher (presente in quanto attuale compagna di un ex ragazzo di curva, oggi regista, scusate ma non ricordo il suo nome):








PS. i commenti alle foto sono miei (radcla) e non dell'articolo.


PPS. E' intervenuto anche il sindaco Alemanno. Voi sapete bene che non riscuote affatto le mie simpatie ma, di fronte all'intero teatro che cantava "Noi Lotito non lo vogliamo", ed essendo già ben cosciente che a Roma, a volere Lotito, saranno rimaste solo una decina di persone (stimandole per eccesso), ha fatto una promessa, che vedremo se manterrà (che poi la mantenga o meno, non avrà certo il mio voto). Considerato che Lotito è a capo della Lazio esclusivamente perché vuole costruire lo stadio con contorno di esercizi commerciali, cinema, ecc..., su terreni di sua proprietà, Alemanno ci ha promesso che l'autorizzazione a costruire lo stadio verrà data esclusivamente se lo stadio e tutto ciò che vi sarà di contorno, sarà di proprietà esclusiva della Lazio, in modo che nessuno (Lotito in primis) potrà realizzare alcuna speculazione su ciò.
Speriamo che ciò possa portare Lotito ad indirizzare diversamente i suoi investimenti e andarsene una volta per sempre dalla Lazio, e magari anche da Roma, il più lontano possibile, e con lui Igli Tare e Ballardini. [SM=x44462]


[Modificato da radcla 10/01/2010 03:28]
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13/01/2010 00:23

Altre belle foto fatte da un amico fotografo professionista ufficiale della serata.
E' stata una serata che davvero mi è rimasta nel cuore [SM=x44478]



[Modificato da radcla 13/01/2010 00:23]
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