CAFONALINO PALLONARO
– I SOGNI DELLA ROMA MUOIONO ALL’ULTIMO MINUTO, GRAN ORGASMO DEI LAZIALI MIMUN, MASI, DANIELA DI STTO, PAGLIA, MAFFEI
– POVERI GIALLOROSSI: LA PALOMBA, PAOLO CENTO, GASPARRI…
Luca Valdiserri per il “Corriere della Sera”
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
La cosa più importante succede prima. I mazzi di fiori che Tommaso Rocchi e Francesco Totti portano sotto la curva Nord, a ricordo di Gabriele Sandri,
sono la punta dell'iceberg, sono il gesto visibile di una realtà in costruzione che non vediamo, ma nella quale speriamo: quella di un calcio migliore.
Lazio-Roma: Lazio-Roma prima dell'inzio della partita i due capitani Totti e Rocchi sono andati sotto la curva nord per rendere omaggio a Gabriele Sandri (Gmt)
Per tutti. La più bella per il derby della Lazio è il gol al 47' del s.t. di Behrami.
Un derby che la Lazio vince meritatamente, cancellando i 27 punti di distanza che c'erano prima del fischio d'inizio. Molto si potrà discutere del rigore concesso da Morganti per fallo di Juan su Bianchi, che non pare solare, ma il campo ha detto Lazio per impegno (si poteva immaginare) e per qualità (e questo meno).
La Roma ha perso la grande occasione, visto il pareggio dell'Inter a Genova, ma non ha molto da recriminare. Spalletti sceglie Cicinho a destra e Cassetti a sinistra in difesa, Aquilani e non Pizarro a centrocampo, Vucinic e non Mancini in attacco.
Giulio Napolitano con la sua fidanzata e Gigi Marzullo
Delio Rossi non recupera Radu e al suo posto gioca Kolarov. La necessità pare meglio della volontà. Kolarov entra da protagonista in due momenti chiave: colpisce la traversa al 7', con un tiro arcuato alla Mihajlovic che Doni prima valuta male e poi manda sul legno con la punta delle dita; crossa il pallone che innesca il gol di Pandev al 44', anche in questo caso c'è una deviazione di Doni, ma è quella che manda la palla verso il macedone che segna il suo primo gol in un derby.
Tredici minuti prima, un episodio di quelli che succedono solo nei derby, e cioè un gol di crudeltà assoluta, questa volta a favore della Roma. Percussione di Vucinic e Behrami, per rinviare, scaglia con violenza il pallone addosso a Taddei: rimpallo sulla spalla del brasiliano e palla in rete, con Ballotta incolpevole e stralunato.
Sul piano tattico la Roma, come succede da quasi tre anni, gioca con lo stesso modulo, il 4-2-3-1, reso ancora più atipico dall'assenza di un centravanti vecchia maniera. Francesco Totti, infatti, segna come una prima punta ma il suo gioco è un mix tra un 9, un 9 e mezzo e un 10. La Lazio ha cambiato di più. L'anno scorso, quando inflisse un clamoroso 3-0 alla Roma nel girone di andata, giocava con un 4-4-2 con la variabile di Stefano Mauri che partiva da sinistra per finire da trequartista tra le linee avversarie.
Poi Delio Rossi ha virato sul 4-3-1-2, con un rifinitore centrale dietro Rocchi e Pandev. Infine, dopo l'acquisto di Rolando Bianchi al mercato di gennaio, ha provato un vero 4-3-3, con l'ex Reggina e Manchester City a fare la boa, Pandev largo a destra e Rocchi largo a sinistra. È meglio avere una fede inossidabile o una grande duttilità? Il grande lavoro di Rocchi e Pandev anche in fase di non possesso palla dà ragione a Delio Rossi.
La Roma non ha accelerazioni, Totti si vede poco, il gol è casuale. La Lazio sembra davvero giocarsi tutta la stagione in questa sfida e fa miglior figura. La ripresa è densa: segna su rigore Rocchi, pareggia Perrotta nella miglior azione della Roma. È lì che i giallorossi non affondano e così, nei minuti di recupero, Behrami la infila. Il merito è ancora di Pandev, che tiene vivo un pallone che sembrava inutile. E l'Inter ringrazia.
Dagospia 20 Marzo 2008
dagospia.excite.it/articolo_index_38982.html
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.