Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
 

INCREDIBILE MA VERO

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2021 12:04
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11/01/2017 14:43

BITONTO
A causa di un guasto a un passaggio a livello, un treno di Ferrotramviaria, la stessa azienda coinvolta nel disastro ferroviario del 12 luglio scorso sulla tratta Andria-Corato (23 morti e 50 feriti), è passato con il passaggio a livello aperto a Bitonto, nel Barese, il 9 gennaio scorso. Del guasto era a conoscenza la società ferroviaria, che in una nota spiega di aver adottato il protocollo previsto in caso di avarie di questo tipo.

A postare la foto è stato il gruppo Facebook "Sei di Bitonto se" e l'immagine è stata subito commentata dall’Astip, l'associazione costituita tra i parenti delle vittime della strage del 12 luglio scorso: «Anno nuovo vecchie abitudini. Semaforo spento. Passaggio a livello aperto. Ferrotramviaria garanzia di incidenti ancora oggi. Dal 12 luglio 2016, a distanza di quasi sei mesi dalla strage, nulla è cambiato».

L'azienda ammette il caso ma ridimensiona l'acccaduto. "Il passaggio a livello in questione - spiegano da Ferrotramviaria
- è dotato di un dispositivo che blocca la marcia del treno in caso di ingombro dei binari. Nel pieno rispetto delle normative, prima di impegnare il passaggio a livello il treno si è fermato. Una volta accertate le condizioni di piena transitabilità (come si evince dalla foto della colonna di autovetture ferme, in attesa) il treno ha ripreso la marcia 'a vista' (cioè con velocità inferiore ai 4 km/h) in situazione di perfetta sicurezza".


""L'azienda ammette il caso ma ridimensiona l'acccaduto. "Il passaggio a livello in questione - spiegano da Ferrotramviaria
- è dotato di un dispositivo che blocca la marcia del treno in caso di ingombro dei binari."""""

Allora non abbassiamo i passaggi a livello, uno vede che il treno gli viene addosso, ma poi tanto si ferma, se si ferma??? [SM=x44458]







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11/01/2017 22:16

Re: BITONTO
pliskiss, 11/01/2017 14.43:

A causa di un guasto a un passaggio a livello, un treno di Ferrotramviaria, la stessa azienda coinvolta nel disastro ferroviario del 12 luglio scorso sulla tratta Andria-Corato (23 morti e 50 feriti), è passato con il passaggio a livello aperto a Bitonto, nel Barese, il 9 gennaio scorso. Del guasto era a conoscenza la società ferroviaria, che in una nota spiega di aver adottato il protocollo previsto in caso di avarie di questo tipo.

A postare la foto è stato il gruppo Facebook "Sei di Bitonto se" e l'immagine è stata subito commentata dall’Astip, l'associazione costituita tra i parenti delle vittime della strage del 12 luglio scorso: «Anno nuovo vecchie abitudini. Semaforo spento. Passaggio a livello aperto. Ferrotramviaria garanzia di incidenti ancora oggi. Dal 12 luglio 2016, a distanza di quasi sei mesi dalla strage, nulla è cambiato».




Ma come??? Nemmeno dopo che ci è scappato il morto, anzi una vera strage, 23 morti e 50 feriti! Nemmeno adesso vogliono mettersi in testa che coi trenini non ci si può giocare con questa superficialità? [SM=x44463]

Possibile che non ci sia un'autorità superiore in grado di rimuovere gli attuali dirigenti e commissariare l'azienda in modo da far funzionare tutto a dovere? [SM=x44472]
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Re: Re: BITONTO
Arcanna Jones, 11/01/2017 22.16:



Ma come??? Nemmeno dopo che ci è scappato il morto, anzi una vera strage, 23 morti e 50 feriti! Nemmeno adesso vogliono mettersi in testa che coi trenini non ci si può giocare con questa superficialità? [SM=x44463]

Possibile che non ci sia un'autorità superiore in grado di rimuovere gli attuali dirigenti e commissariare l'azienda in modo da far funzionare tutto a dovere? [SM=x44472]



Ci avrei scommesso, sono andato per curiosità a guardare se sulla linea nel tempo erano successi fatti analoghi? [SM=x44450]

Bitonto, lunedi 24 maggio 2010 Bitonto Live

Col cazzo che si è fermato [SM=x44458]

ORE 10.30. Pochissimi minuti fa, all'altezza del passaggio a livello tra Bitonto e Santo Spirito, brutto impatto tra un treno della Bari Nord, partito da Bitonto e diretto a Bari, ed un tir che trasportava olio extravergine d'oliva, della ditta Consarp di Monopoli.
Non si hanno ancora notizie su eventuali feriti.
Probabilmente, il mezzo pesante era rimasto all'interno dei binari, mentre le sbarre si stavano chiudendo.
Il traffico è in questo momento chiuso.
E, allo stesso tempo, è chiusa la Ferrovia Bari Nord verso Bari.

Sul posto sono accorse diverse pattuglie di forze dell'ordine, oltre a squadre di soccorritori.
Il treno è deragliato dai binari, fortunatamente senza ribaltarsi.

ORE 11. Sono una quarantina i feriti, tutti in modo non grave, fortunatamente. Anzi, sono più psicologiche le conseguenze che fisiche.
E' stato bravissimo il macchinista ad accorgersi dell'ostacolo e ad evitare con una manovra repentina il tir.
L'autista del mezzo pesante è uscito illeso dall'impatto.
Sull'asfalto, intanto, è presente una vasta macchia di olio, fuoriuscita dal tir distrutto.

ORE 11.10. Presenti sul posto ben sei ambulanze, oltre a numerose pattuglie di Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Polizia Municipale.
Tanto lo spavento, fortunatamente zero le conseguenze per le persone coinvolte.
Le cause dell'impatto sono ancora poco chiare, ma secondo la prima testimonianza dell'autotrasportatore, pare che le sbarre fossero aperte al momento dell'impatto. Di conseguenza, la causa potrebbe essere il guasto dell'impianto che regola la chiusura e l'apertura del passaggio a livello. La circostanza, ovviamente, è ancora tutta da verificare. Spetterà alla Polizia Ferroviaria, che sta eseguendo i rilievi del caso, indagare.

Ore 11.30. Sul posto sono immediatamente accorsi il sindaco Raffaele Valla ed il vicesindaco Domenico Damascelli.
La Polizia Municipale ha stilato un elenco di circa quaranta persone ferite in maniera lieve.
Molte si faranno visitare e curare presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Bitonto. Altri, invece, quelli che hanno riportato contusioni un pò più serie, sono stati trasportati presso l'Ospedale San Paolo.

ORE 11.50. Il primo commento del sindaco Valla: "Sono contento che non ci siano feriti gravi, in seguito a questo impatto che avrebbe potuto creare danni ben peggiori. Auguro a tutti i feriti di riprendersi quanto prima da questo shock".
"Adesso - continua il primo cittadino - bisognerà appurare le cause di questo impatto. Intanto, però, tra poco arriveranno i mezzi pesanti per spostare il treno ed il tir e far riprendere normalmente il traffico veicolare e ferroviario".

ORE 12. I feriti, che ripetiamo sono tutti non gravi, sono per la maggior parte studenti e pendolari, che abitualmente si recano nel capoluogo per studiare o lavorare. Sono ovviamente di Bitonto, Terlizzi e paesi viciniori.
Intanto, nella gallery ecco gli scatti sul luogo dell'incidente.

ORE 12.30. Arriva la versione dei responsabili della Ferrovia Bari Nord.
Nessun guasto alla sbarre del passaggio a livello, solo una manovra spericolata dell'autista del tir che per poco stava per provocare la tragedia.
Questa, in sintesi, la ricostruzione dell'altra parte in causa. In pratica, dunque, l'autotrasportatore sarebbe rimasto chiuso sui binari, e avrebbe avuto il tempo di scendere dal tir e scappare subito dopo aver visto il treno avvicinarsi.

ORE 13. La Ferrotramviaria ha predisposto una serie di autobus in sostituzione dei treni, vista la chiusura della tratta ferroviaria tra Bari e Bitonto.
Per cui, tutti i pendolari avranno la possibilità di tornare a casa direttamente con i bus, che partiranno dalla stazione Bari Nord di Bari.
Intanto, per il Codacons, tutti i passeggeri dovrebbero essere risarciti per i danni morali e fisici conseguiti, in un incidente che nel 2010 non avrebbe dovuto verificarsi.

ORE 13.30. LA SINTESI DELLA GIORNATA.
S’è sfiorata la tragedia, questa mattina, nel tratto ferroviario tra Bitonto e Bari, nei pressi del passaggio a livello di via Santo Spirito.
Per cause ancora da accertare, infatti, un treno della Bari Nord, con almeno 200 persone a bordo, ha impattato contro un tir carico di olio extravergine di oliva.
Fortunatamente, il macchinista del treno è stato abile ad azionare in tempo il freno di emergenza e ad evitare conseguenze disastrose. La testa del convoglio, a causa dell’impatto, è uscita leggermente dai binari, non ribaltandosi.

I feriti sono in tutto una quarantina, colpiti più nello spirito che nel corpo. Tra di loro soprattutto studenti e pendolari, che abitualmente si recano nel capoluogo per studiare o lavorare.
Per tre persone, invece, è stato necessario il trasporto presso l’ospedale San Paolo, per ulteriori accertamenti. Le loro condizioni, però, sono buone. Solo per un uomo c’è stato un lieve trauma cranico-facciale.

L’autista del mezzo pesante è uscito illeso dall’impatto, ma ha perso il carico del tir, riversatosi sui binari e per strada. L’olio ha reso difficile anche le operazioni di rimozione dei mezzi incidentati.
Subito dopo lo scontro, sono accorse numerose pattuglie di Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Polizia Municipale, oltre a diverse ambulanze.
La Polizia Ferroviaria ha subito iniziato i rilevamenti del caso per appurare le cause dell’incidente.

Intanto, però, emergono due versioni contrastanti.
L’autista del tir, che ha avuto il tempo di scendere dal mezzo e scappare prima della collisione, ha rivelato che le sbarre del passaggio a livello erano aperte al momento dell’incidente. Secondo l’autotrasportatore, la causa dell’incidente è stata il guasto all’impianto che regola l’apertura e la chiusura delle sbarre.

Dalla Ferrotramviaria, invece, sostengono sia stata una manovra spericolata dell’autista a causare questa situazione, che avrebbe potuto provocare una tragedia. In particolare, in base a questa versione, l’autista avrebbe tentato, nonostante l’allarme dei sensori, di passare con le sbarre in movimento, ma non avrebbe fatto in tempo e sarebbe rimasto incastrato.

Il capotreno ha rivelato, ancora, di aver visto il mezzo fermo al centro dei binari qualche istante prima dello schianto. In particolare, lo stesso uomo avrebbe spinto verso la coda del treno alcuni passeggeri, per evitare conseguenze più serie.
Sul posto è arrivato anche il sindaco Valla, accompagnato dal suo vice Damascelli, per dare sostegno morale a tutti i cittadini rimasti lievemente feriti.
"Sono contento che non ci siano feriti gravi, in seguito a questo impatto che avrebbe potuto creare danni ben peggiori. Auguro a tutti i feriti di riprendersi quanto prima da questo choc", ha detto l’ex prefetto.
"Adesso - continua il primo cittadino - bisognerà appurare le cause di questo impatto. Intanto, però, tra poco arriveranno i mezzi pesanti per spostare il treno ed il tir e far riprendere normalmente il traffico veicolare e ferroviario".

Intanto, la Ferrotramviaria ha predisposto una serie di autobus in sostituzione dei treni, vista la chiusura della tratta ferroviaria tra Bari e Bitonto.

Calcolando che l'estate scorsa 2 treni si sono spataccati frontalmente non penso che in 7 anni sono cambiate le tecnologie.



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Alla base di tutto c'è, in Olanda i treni vanno con l'energia eolica, qui abbiamo binari unici e passaggi a livello dove le sbarre non scendono, se ci confrontiamo con l'India finisce pari.
Non dico bellezza o comodità, ma almeno sicurezza.

Ma tutti i soldi dove vanno a finire????????????
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12/01/2017 12:50

Re: Re: Re: BITONTO
pliskiss, 11/01/2017 23.58:



Ci avrei scommesso, sono andato per curiosità a guardare se sulla linea nel tempo erano successi fatti analoghi? [SM=x44450]

Bitonto, lunedi 24 maggio 2010 Bitonto Live

Col cazzo che si è fermato [SM=x44458]
Calcolando che l'estate scorsa 2 treni si sono spataccati frontalmente non penso che in 7 anni sono cambiate le tecnologie.







Infatti [SM=x44472]
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12/01/2017 12:50

Re:
pliskiss, 12/01/2017 00.13:

Alla base di tutto c'è, in Olanda i treni vanno con l'energia eolica, qui abbiamo binari unici e passaggi a livello dove le sbarre non scendono, se ci confrontiamo con l'India finisce pari.
Non dico bellezza o comodità, ma almeno sicurezza.

Ma tutti i soldi dove vanno a finire????????????




Parli della Puglia in particolare o dell'Italia tutta in generale?
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Re: Re:
Arcanna Jones, 12/01/2017 12.50:




Parli della Puglia in particolare o dell'Italia tutta in generale?



Se parliamo dell'Italia in generale non andiamo più a casa, questa storia del passaggio a livello è finita su tutti i notiziari e oggi tanto per affondare il coltello nella piaga a tg sky hanno tirato fuori il tratto a binario unico Roma-Viterbo " il macchinista telefona e chiede a torre controllo possibilità partenza? Torre controllo risponde ok nessun treno in arrivo vai tranquillo e parti" 5 anni fa dovevano migliorare la situazione con tecnologie apposite che avrebbero cancellato il rischio frontale, e come per incanto! " la regione Lazio non ha i soldi!!"
Per le Olimpiadi a Roma però sono sicuro che salterebbero fuori subito, il pendolare di una tratta invece deve sempre sperare che non succeda mai niente [SM=x44458]

w l'ITALIA e i politici di merda!! [SM=x44477]
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Re: Re: Re:
pliskiss, 12/01/2017 18.36:



Se parliamo dell'Italia in generale non andiamo più a casa, questa storia del passaggio a livello è finita su tutti i notiziari e oggi tanto per affondare il coltello nella piaga a tg sky hanno tirato fuori il tratto a binario unico Roma-Viterbo " il macchinista telefona e chiede a torre controllo possibilità partenza? Torre controllo risponde ok nessun treno in arrivo vai tranquillo e parti" 5 anni fa dovevano migliorare la situazione con tecnologie apposite che avrebbero cancellato il rischio frontale, e come per incanto! " la regione Lazio non ha i soldi!!"
Per le Olimpiadi a Roma però sono sicuro che salterebbero fuori subito, il pendolare di una tratta invece deve sempre sperare che non succeda mai niente [SM=x44458]

w l'ITALIA e i politici di merda!! [SM=x44477]




Lascia ogni speranza se da Viterbo vuoi andare a Roma col treno: binario unico per un buon pezzo, poi rallentamenti di ogni tipo, ci si mette troppo e spesso si arriva in ritardo.

Comunque è da quando presi la patente che ai passaggi a livello guardo sempre con la coda dell'occhio a dx e sx se arriva il treno nonostante le protezioni aperte, non credo che ormai nessuno possa più bollarmi per eccesso di prudenza [SM=x44461]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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12/01/2017 23:37

Per quello che vedo io i treni in Italia vanno bene solo se si prendono i collegamenti superveloci Roma-Milano e poche altre tratte, tutti gli altri vanno malissimo, fanno arrivare in ritardo o costringono a fermarsi un giorno in più prendendo una camera per la notte se si fanno lunghi viaggi....
poi i regionali sono un vero inferno e se ritardi non ti rimborsano nemmeno.
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Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 12/01/2017 23.05:




Lascia ogni speranza se da Viterbo vuoi andare a Roma col treno: binario unico per un buon pezzo, poi rallentamenti di ogni tipo, ci si mette troppo e spesso si arriva in ritardo.

Comunque è da quando presi la patente che ai passaggi a livello guardo sempre con la coda dell'occhio a dx e sx se arriva il treno nonostante le protezioni aperte, non credo che ormai nessuno possa più bollarmi per eccesso di prudenza [SM=x44461]



Passaggi a livello? Si buttano tanti di quei soldi da far paura.

Il passaggio a livello nel 2017 parliamoci chiaro è una rottura di coglioni, uno arriva e deve aspettare che passa il treno, un sacco di gente pedoni ci ha lasciato le penne perchè se anche giù le sbarre ha attraversato, costo del personale e manutenzione di tutto il rambaradam.
Io penso che ogni città e paese a spese proprie dovrebbe avere un piccolo sottopasso( non tunnel monte bianco) se è necessario con un semaforo che da il passaggio in alternanza.

Si tratta solo di scavare un buco nel terreno e passare sotto i binari.
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14/01/2017 00:24

Re: Re: Re: Re: Re:
pliskiss, 13/01/2017 14.56:



Passaggi a livello? Si buttano tanti di quei soldi da far paura.

Il passaggio a livello nel 2017 parliamoci chiaro è una rottura di coglioni, uno arriva e deve aspettare che passa il treno, un sacco di gente pedoni ci ha lasciato le penne perchè se anche giù le sbarre ha attraversato, costo del personale e manutenzione di tutto il rambaradam.
Io penso che ogni città e paese a spese proprie dovrebbe avere un piccolo sottopasso( non tunnel monte bianco) se è necessario con un semaforo che da il passaggio in alternanza.

Si tratta solo di scavare un buco nel terreno e passare sotto i binari.




Sarebbe la scelta più saggia [SM=x44458]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Arcanna Jones, 14/01/2017 00.24:




Sarebbe la scelta più saggia [SM=x44458]




Adesso dimmi o ditemi? Cosa ci vuole a fare una roba del genere?
Non penso serva un finanziamento della madonna o un lavoro di 3 anni?
E' che a volte si cade nella superficialità e si preferisce spendere i soldi per puttanate, qui a Monza al terzo morto al passaggio a livello hanno spinto per un sottopassaggio.

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23/01/2017 00:22

Da stampare, mettere nel portafofoglio al posto del preservativo (vietatissimo per un buon cattolico) e brandirlo contro eventuali ninfomani che volessero parlarci e scambiare qualche effusione:

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23/01/2017 11:23

Re:
Etrusco, 23/01/2017 00.22:

Da stampare, mettere nel portafofoglio al posto del preservativo (vietatissimo per un buon cattolico) e brandirlo contro eventuali ninfomani che volessero parlarci e scambiare qualche effusione:




Questa è davvero incredibile [SM=x44457]
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Re: Re:
c'eraunavodka, 23/01/2017 11.23:




Questa è davvero incredibile [SM=x44457]




Ti faccio una confidenza della quale un po' mi sento in imbarazzo:
avendo frequentato vari gruppi di preghiera, di varie tipologie, ho sempre trovato un filo comune tra loro, tanto fanatismo che spinge a vedere la realtà sotto ottiche deformate [SM=x44464] non mi meraviglia questo, c'è ben altro che farebbe inorridire [SM=x44474]

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21/03/2017 15:51



1 febbraio 2017 cose Incredibili!

SI E’ CHIUSA IN BAGNO CON 25 COMPAGNI DI SCUOLA! IL VIDEO FINISCE SUL WEB E LO SCANDALO SCONVOLGE TUTTI GLI STATI UNITI D’AMERICA


Sconcerto alla scuola South Fort Myers High School di Lee County, in Florida, per un video finito su Snapchat che documenta “l’impresa” di una 15enne, la quale si sarebbe concessa a ben 25 compagni di scuola, con i quali avrebbe fatto sesso a turno all’interno dei bagni dell’istituto scolastico. Il preside ha spiegato che è stata avviata un’indagine interna all’istituto dopo che, a confermare l’indiscrezione, è spuntato fuori il video.

Il clip, in base a quanto si apprende, è stato pubblicato in rete proprio da uno dei ragazzi che hanno partecipato agli atti sessuali con la ragazzina. Gran parte di loro farebbero parte della squadra di calcio della scuola. Nel video si vedono benissimo numerosi ragazzi entrare e uscire dalla toilette; dopo che il video è emerso la dirigente scolastica Melissa Layner ha riferito l’accaduto al vicesceriffo della contea, Jarrod Cantrell, che ha personalmente visionato le immagini.





“Non abbiamo intenzione di discutere la disciplina a qualsiasi titolo”, è la reazione di una portavoce dell’istituto scolastico, mentre Eric Struble, un parente della ragazzina, esprime “incredulità, preoccupazione e tristezza” per quanto accaduto a scuola. Ma dalla scuola insistono: “Pensiamo che i genitori capiscano che non possiamo controllare i comportamenti di ogni singolo studente, e che quando gli studenti entrano nel campus, stanno entrando in un rapporto con gli amministratori della scuola in cui è necessario aderire ad alcune norme e a delle regole”. www.canepazzo.com/wordpress/2017/02/01/chiusa-bagno-25-compagni-di...
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20/04/2017 19:39



20 April 2017


Untitled



The Man Behind The Curtain: Israeli Colonel Among ISIS Forces In Iraq



By F. William Engdahl

This was definitely not supposed to happen. It seems that an Israeli military man with the rank of colonel was “caught with IS pants down.” By that I mean he was captured amid a gaggle of so-called IS – or Islamic State or ISIS or DAESH depending on your preference – terrorists, by soldiers of the Iraqi army. Under interrogation by the Iraqi intelligence he apparently said a lot regarding the role of Netanyahu’s IDF in supporting IS.

In late October an Iranian news agency, quoting a senior Iraqi intelligence officer, reported the capture of an Israeli army colonel, named Yusi Oulen Shahak, reportedly related to the ISIS Golani Battalion operating in Iraq in the Salahuddin front. In a statement to Iran’s semi-official Fars News Agency a Commander of the Iraqi Army stated, “The security and popular forces have held captive an Israeli colonel.” He added that the IDF colonel “had participated in the Takfiri ISIL group’s terrorist operations.” He said the colonel was arrested together with a number of ISIL or IS terrorists, giving the details: “The Israeli colonel’s name is Yusi Oulen Shahak and is ranked colonel in Golani Brigade… with the security and military code of Re34356578765az231434.”

Comment: The news of this capture went further:



… that the relevant bodies are now interrogating the Israeli colonel to understand the reasons behind his fighting alongside the ISIL forces and the presence of other Zionist officers among ISIL terrorists.

The Iraqi security forces said the captured colonel has already made shocking confessions.

Several ISIL militants arrested in the last one year had already confessed that Israeli agents from Mossad and other Israeli espionage and intelligence bodies were present in the first wave of ISIL attacks on Iraq and capture of Mosul in Summer 2014, but no ranking Israeli agent had been arrested.

Political and military experts told FNA that the capture of the Israeli colonel will leave a grave impact on Iraq’s war strategy, including partnership with Israeli allies.


Why Israel?


Ever since the beginning of Russia’s very effective IS bombing of select targets in Syria on September 30, details of the very dirty role of not only Washington, but also NATO member Turkey under President Erdogan, Qatar and other states has come into the sunlight for the first time.

It’s becoming increasingly clear that at least a faction in the Obama Administration has played a very dirty behind-the-scenes role in supporting IS in order to advance the removal of Syrian President Bashar al Assad and pave the way for what inevitably would be a Libya-style chaos and destruction which would make the present Syrian refugee crisis in Europe a mere warmup by comparison.

The “pro-IS faction” in Washington includes the so-called neo-conservatives centered around disgraced former CIA head and executioner of the Iraqi “surge” General David Petraeus. It also includes US General John R. Allen, who since September 2014 had served as President Obama’s Special Presidential Envoy for the Global Coalition to Counter ISIL (Islamic State of Iraq and the Levant) and, until she resigned in February 2013, it included Secretary of State Hillary Clinton.

Significantly, General John Allen, an unceasing advocate of a US-led “No Fly Zone” inside Syria along the border to Turkey, something President Obama refused, was relieved of his post on 23 October, 2015. That was shortly after launch of the highly-effective Russian strikes on Syrian IS and Al Qaeda’s Al Nusra Front terrorist sites changed the entire situation in the geopolitical picture of Syria and the entire Middle East.

UN Reports cites Israel


That Netanyahu’s Likud and the Israeli military work closely with Washington’s neo-conservative war-hawks is well-established, as is the vehement opposition of Prime Minister Benjamin Netanyahu to Obama’s nuclear deal with Iran. Israel regards the Iranian-backed Shi’a Islamist militant group, Hezbollah, based in Lebanon, as arch foe. Hezbollah has been actively fighting alongside the Syrian Army against ISIS in Syria. General Allen’s strategy of “bombings of ISIS” since he was placed in charge of the operation in September 2014, as Russia’s Putin and Foreign Minister Lavrov have repeatedly pointed out, far from destroying ISIS in Syria, had vastly expanded their territorial control of the country. Now it becomes clear that that was precisely the intent of Allen and the Washington war faction.

Since at least 2013 Israeli military have also openly bombed what they claim were Hezbollah targets inside Syria. Investigation revealed that in fact Israel was hitting Syrian military and Hezbollah targets who are valiantly fighting against ISIS and other terrorists. De facto thereby Israel was actually helping ISIS, like General John Allen’s year-long “anti-ISIS” bombings.

That a faction in the Pentagon has secretly worked behind-the-scenes to train, arm and finance what today is called ISIS or IS in Syria is now a matter of open record. In August 2012, a Pentagon document classified “Secret,” later declassified under pressure of the US NGO Judicial Watch, detailed precisely the emergence of what became the Islamic State or ISIS emerging from the Islamic State in Iraq, then an Al Qaeda affiliate.

The Pentagon document stated:



…there is the possibility of establishing a declared or undeclared Salafist Principality in eastern Syria (Hasaka and Der Zor), and this is exactly what the supporting powers to the opposition [to Assad-w.e.] want, in order to isolate the Syrian regime, which is considered the strategic depth of the Shia expansion (Iraq and Iran).”


The supporting powers to the opposition in 2012 then included Qatar, Turkey, Saudi Arabia, the USA and behind-the-scenes, Netanyahu’s Israel.

Precisely this creation of a “Salafist Principality in eastern Syria,” today’s territory of ISIL or IS, was the agenda of Petraeus, General Allen and others in Washington to destroy Assad. It’s what put the Obama Administration at loggerhead with Russia, China and Iran over the bizarre US demand Assad must first go before ISIS can be destroyed. Now the game is in the open for the world to see Washington’s duplicity in backing what the Russian’s accurately call “moderate terrorists” against a duly-elected Assad. That Israel is also in the midst of this rats’ nest of opposition terrorist forces in Syria was confirmed in a recent UN report.

What the report did not mention was why Israeli IDF military would have such a passionate interest in Syria, especially Syria’s Golan Heights.

Why Israel wants Assad Out


In December, 2014 the Jerusalem Post in Israel reported the findings of a largely ignored, and politically explosive report detailing UN sightings of Israeli military together with ISIS terrorist combatants. The UN peacekeeping force, UN Disengagement Observer Force (UNDOF), stationed since 1974 along the Golan Heights border between Syria and Israel, revealed that Israel had been working closely with Syrian opposition terrorists, including Al Qaeda’s Al Nusra Front and IS in the Golan Heights, and “kept close contact over the past 18 months.” The report was submitted to the UN Security Council. Mainstream media in the US and West buried the explosive findings.

The UN documents showed that the Israeli Defense Forces (IDF) were maintaining regular contact with members of the so-called Islamic State since May of 2013. The IDF stated that this was only for medical care for civilians, but the deception was broken when the UNDOF observers identified direct contact between IDF forces and ISIS soldiers, including giving medical care to ISIS fighters. Observations even included the transfer of two crates from the IDF to ISIS forces, the contents of which have not been confirmed. Further the UN report identified what the Syrians label a “crossing point of forces between Israel and ISIS,” a point of concern UNDOF brought before the UN Security Council.

The UNDOF was created by a May, 1974 UN Security Council Resolution No. 350 in the wake of tensions from the October 1973 Yom Kippur War between Syria and Israel. It established a buffer zone between Israel and Syria’s Golan Heights according to the 1974 Disengagement of Forces Agreement, to be governed and policed by the Syrian authorities. No military forces other than UNDOF are permitted within it. Today it has 1,200 observers.

Since 2013 and the escalation of Israeli attacks on Syria along the Golan Heights, claiming pursuit of “Hezbollah terrorists,” the UNDOF itself has been subject to massive attacks by ISIS or Al Qaeda’s Al Nusra Front terrorists in the Golan Heights for the first time since 1974, of kidnappings, of killings, of theft of UN weapons and ammunition, vehicles and other assets, and the looting and destruction of facilities. Someone obviously does not want UNDOF to remain policing the Golan Heights.

Israel and Golan Heights Oil


In his November 9 White House meeting with US President Obama, Israeli Prime Minister Netanyahu asked Washington to reconsider the fact that since the 1967 Six-Days’ War between Israel and the Arab countries, Israel has illegally occupied a significant part of the Golan Heights. In their meeting, Netanyahu, apparently without success, called on Obama to back formal Israeli annexation of the illegally-occupied Golan Heights, claiming that the absence of a functioning Syrian government “allows for different thinking” concerning the future status of the strategically important area.

Of course Netanyahu did not address in any honest way how Israeli IDF and other forces had been responsible for the absence of a functioning Syrian government by their support for ISIS and Al Nusra Front of Al Qaeda.

In 2013, when UNDOF began to document increasing contact between Israeli military and IS and Al Qaeda along the Golan Heights, a little-known Newark, New Jersey oil company, Genie Energy, with an Israeli daughter company, Afek Oil & Gas, began also moving into Golan Heights with permission of the Netanyahu government to explore for oil. That same year Israeli military engineers overhauled the forty-five mile border fence with Syria, replacing it with a steel barricade that included barbed wire, touch sensors, motion detectors, infrared cameras, and ground radar, putting it on par with the Wall Israel has constructed in the West Bank.

Interestingly enough, on October 8, Yuval Bartov, chief geologist from Genie Energy’s Israeli subsidiary, Afek Oil & Gas, told Israel’s Channel 2 TV that his company had found a major oil reservoir on the Golan Heights: “We’ve found an oil stratum 350 meters thick in the southern Golan Heights. On average worldwide, strata are 20 to 30 meters thick, and this is 10 times as large as that, so we are talking about significant quantities.” As I noted in an earlier article, the International Advisory Board of Genie Energy includes such notorious names as Dick Cheney, former CIA head and infamous neo-con James Woolsey, Jacob Lord Rothschild and others.

Of course no reasonable person in their right mind would suggest there might be a link between Israeli military dealings with the ISIS and other anti-Assad terrorists in Syria, especially in the Golan Heights, and the oil find of Genie Energy in the same place, and with Netanyahu’s latest Golan Heights “rethink” appeal to Obama. That would smell too much like “conspiracy theory” and all reasonable people know conspiracies don’t exist, only coincidences. Or? In fact, to paraphrase the immortal words of Brad Pitt in the role of West Virginia First Lieutenant Aldo Raine in the final scene of Tarantino’s brilliant film, Inglorious Basterds, it seems that ‘Ol Netanyahu and his pecker-suckin pals in the IDF and Mossad just got caught with their hands in a very dirty cookie jar in Syria.

Comment: Israel and Western powers have been creating, funding, directing, and fighting among terrorists for a long time. Its nothing new, but is a fact that rarely seems to make it into the Western media and to the awareness of most people. Or if it does, the implications are never explored. No surprise there. Perhaps that will now begin to change since these types of ‘smoking guns’ have never been better documented and more apparent.

F. William Engdahl is strategic risk consultant and lecturer, he holds a degree in politics from Princeton University and is a best-selling author on oil and geopolitics, exclusively for the online magazine “New Eastern Outlook”. (NEO)

Additional comment by Sott.net: Israel and Western powers have been creating, funding, directing, and fighting among terrorists for a long time. Its nothing new, but is a fact that rarely seems to make it into the Western media and to the awareness of most people. Or if it does, the implications are never explored. No surprise there. Perhaps that will now begin to change since these types of ‘smoking guns’ have never been better documented and more apparent.

Remember these British SAS guys – who were caught dressed as Arabs red-handedly inflicting violent chaos among the Iraqi population several years ago?

SAS_terrorists  Pubblicato su Middle East Rising

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15/05/2017 16:20

Retata in Calabria nel centro per migranti tra i più grandi d'Europa. Arrestati per associazione mafiosa anche il governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto e il parroco fondatore della sezione locale della confraternita
di Giovanni Tizian - 15 maggio 2017

'Ndrangheta, arrestati i ras dell'accoglienza migranti
I quattrini sulla pelle dei migranti con la complicità della Confraternita della Misericordia di Isola Capo Rizzuto. I carabinieri del Ros coordinati dalla procura antimafia di Catanzaro stanno eseguendo arresti e sequestri nei confronti di affiliati e complici delle cosche del crotonese, che da oltre 10 anni avevano il controllo totale del centro d'accoglienza, incluso il Cara(Centro per richiedenti asilo) di Isola Capo Rizzuto, il più grande d'Europa, secondo solo al “villaggio della solidarietà” di Mineo, altra struttura al centro di scandali e abusi.

I reati contestati a vario titolo dall'antimafia di Catanzaro vanno dall'associazione mafiosa alla malversazione fino alla frode in forniture pubbliche e alla truffa.
I militari del Ros, insieme alla guardia di finanza e alla squadra Mobile della polizia, stanno dando esecuzione a un fermo disposto dalla procura guidata dal procuratore Nicola Gratteri che riguarda 68 di persone e sequestri per diverse decine di milioni di euro.
Retata in Calabria contro il clan Arena, che gestiva di fatto il centro per migranti tra i più grandi d'Europa. Arrestati per associazione mafiosa anche il governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto e il parroco fondatore della sezione locale della confraternita



Tra i fermati con l’accusa di appartenere alla cosca anche Leonardo Sacco (governatore della Confraternità della Misericordia di Isola Capo Rizzuto e già vicepresidente nazionale della confraternità con sede in Toscana) e don Edoardo Scordo, parroco di Isola e, molti anni fa, fondatore della sezione locale della confraternità. Leoanrdo Sacco, Mr Misericordia, è un uomo di potere e abile nel tessere relazioni con prefetti e uomini politici. Un'intraprendenza che gli ha aperto moltissime porte. Il volto insospettabile dell’impresa criminale.

Tre mesi fa L'Espresso aveva raccontato nei dettagli il ruolo di Sacco e della 'ndrangheta (famiglia Arena) nella gestione del grande centro per rifugiati. Ipotesi confermate dall'inchiesta antimafia sui signori dell’accoglienza.

Un'indagine che parte da lontano. Dalle origini dell'impero fondato sul business dei migranti. Con le 'ndrine protagoniste, infiltrate nelle pieghe dell’emergenza. Più di cento milioni, tutti soldi pubblici, incassati in dieci anni da Sacco e la sua Misericordia. Un terzo della somma- per il momento questa è la cifra accertata dai detective del Ros- sperperata dalla cosca, pronta a lucrare sulla pelle dei rifugiati. Un crinale, quello dell’accoglienza, in cui si intersecano interessi diversi. Capi bastone, imprenditori e politici. Gli investigatori hanno peraltro documentato la partecipazione di più famiglie criminali alla spartizione dell'affare, che negli anni è diventato una vera miniera d'oro per i padrini. Tanto che, sospettano gli inquirenti, l'apertura del Cara, ormai 11 anni fa, ha portato la pace tra le famiglie in guerra. Una pax che dura da allora, tra clan prima dell'apertura della struttura non si facevano scrupoli a usare il bazooka per ammazzarsi tra di loro. espresso.repubblica.it/attualita/2017/05/15/news/ndrangheta-arrestati-i-ras-dell-accoglienza-migranti-...
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29/05/2017 18:54

Ponte Milvio, quel canale sparito dalle cartine e poi ritrovato





mappa-canale-ponte-milvio

La svolta negli accertamenti in corso da parte dei periti del  Tribunale sulle cause del cedimento della palazzina di via della Farnesina 5, crollata parzialmente nella notte del 24 settembre scorso e poi definitivamente abbattuta il successivo 9 gennaio 2017 ha suscitato curiosità, apprensioni e, fra gli anziani residenti di Ponte Milvio, tanti “bella scoperta!” e “io l’avevo detto“.

I periti incaricati dal PM hanno infatti recuperato le cartine del sottosuolo della città che risalgono a 60 anni fa scoprendo che sotto la palazzina scorreva un grande fosso, uno scolo verso il Tevere che risale all’anteguerra, poi scomparso dalle planimetrie comunali del terreno sul quale la palazzina e quelle adiacenti sono state costruite negli anni ’50.

Ora si ipotizza che a suo tempo fosse stato riempito di terra che a lungo andare sarebbe stata portata via dall’acqua svuotandolo. Il canale, rimasto vuoto, non avrebbe ceduto al peso della palazzina causandone il crollo.

La scoperta sembra quindi dare ragione a chi, da vecchio abitante della zona, aveva subito puntato il dito contro la presenza di un antico canale che serviva a far defluire le acque piovane e non verso il Tevere.

Senza voler creare dell’allarmismo, e restando sempre il tutto ancora nel campo delle ipotesi finchè la perizia non verrà depositata, abbiamo tentato di approfondire la vicenda rivolgendoci a Francesca Di Castro, architetto dell’ambiente membro dell’AIAPP,  Vice Presidente della Associazione Culturale Roma Tiberina ma soprattutto saggista e amante della storia di Ponte Milvio.

Dare ascolto alla vox populi…


Bisognerebbe sempre dare ascolto alla vox populi” dice ai microfoni di VignaClaraBlog.it spiegando che, in relazione alla “scoperta” che proverebbe l’esistenza di antichi canali, “saranno anche scomparsi dalle piante perché ci hanno costruito sopra, ma chi è nato in zona può raccontare come via del Golf fosse un ruscello, via Orti della Farnesina un pantano e ricorda il canneto di via dei Giuochi Istmici e gli allagamenti di via Prati della Farnesina o di ponte Milvio.”

Sul muraglione dalla parte del Tevere, proprio in corrispondenza con via Prati della Farnesina, è infatti ben evidente – sostiene l’architetto Di Castro – l’imbocco di un canale di scolo“.

Un imbocco niente affatto difficile da scoprire, basta recarsi sulla sponda del fiume.
























E poi c’è un quadro


Ma non basta. “A riprova di quanto la zona di Ponte Milvio fosse ricca di corsi d’acqua e canali – aggiunge Francesca Di Castro – vi segnalo un quadro di Salomon Corrodi (Frascati 1844 – Roma 1905) che riprende proprio il punto dove la Cassia raggiunge ponte Milvio così come appariva alla fine dell’Ottocento. Sullo sfondo c’è la Torretta Valadier, alla sinistra è riconoscibile la Villa dei Cardinali mentre sulla destra è ben visibile un corso d’acqua attraversato da un ponticello“.

Salomon Corrodi, La via Cassia a ponte Milviowww.vignaclarablog.it/wp-content/uploads/2017/05/Salomon-Corrodi-La-via-Cassia-a-ponte-Milvio-300... 300w, www.vignaclarablog.it/wp-content/uploads/2017/05/Salomon-Corrodi-La-via-Cassia-a-ponte-Milvio-768... 768w, www.vignaclarablog.it/wp-content/uploads/2017/05/Salomon-Corrodi-La-via-Cassia-a-ponte-Milvio-659... 659w, www.vignaclarablog.it/wp-content/uploads/2017/05/Salomon-Corrodi-La-via-Cassia-a-ponte-Milvio-640... 640w, www.vignaclarablog.it/wp-content/uploads/2017/05/Salomon-Corrodi-La-via-Cassia-a-ponte-Milvio-681... 681w" data-lazy-sizes="(max-width: 1024px) 100vw, 1024px" />
Salomon Corrodi, La via Cassia a ponte Milvio

E non è ancora tutto.  Un cartina di oltre novant’anni fa conferma la presenza del canale.

E infine una cartina del 1925


Si tratta di una pianta di Roma elaborata nel 1925 con dei particolari molto curiosi. Ad esempio, via Cassia presa da Ponte Milvio si chiamava Via Clodia così come il nome di viale Tor di Quinto era viale del Lazio.

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Si tratta dello stesso canale del quadro? E’ il canale presumibilmente tombato sul quale poi è stata costruita la palazzina crollata?

Ripetiamo, non vogliamo alimentare preoccupazioni. La nostra è solo una ricostruzione neanche tanto scientifica ma solo narrativa ancora una volta alla scoperta della storia di Ponte Milvio.

Claudio Cafasso su VignaClaraBlog
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