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Premi, Concorsi e Festival

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2011 11:44
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10/05/2008 19:21

per il Giornalismo, la Democrazia e la Legalità.
Premio nazionale Enzo Biagi



Sabato 10 maggio si terrà a Pescara, presso l’Auditorium De Cecco la prima edizione del Premio nazionale Enzo Biagi per il giornalismo, la democrazia e la legalità.

Sette le categorie premiate:
giornalisti, trasmissione, impegno per la legalità, documentari, associazione, libro.


Numerosi gli ospiti e ricco il programma della giornata che si concluderà con la presentazione del libro Gomorra.

"Il Premio Enzo Biagi è stato concepito per divenire un evento permanente e vitale, ovvero per essere capace di continuare l’eredità umana e l’idealità sociale e civile di Enzo Biagi, una delle personalità più nitide della cultura italiana del nostro secolo, che si è sempre battuto per un giornalismo libero e foriero di verità.
Il largo consenso che il Premio ha raccolto fin dal primo annuncio, ma anche l’adesione personale di esponenti di primo piano, dimostrano come sia stato recepito il nostro messaggio.
Un richiamo che abbiamo volutamente rivolto anche alle Istituzioni per sollecitare quel senso di responsabilità per la cultura e la memoria, per la libertà e la democrazia, per la tutela dei valori e delle tradizioni del miglior giornalismo italiano, ovvero di quei principi che soggiacciono alla società umana, e che sono accomunati da un senso di “urgenza collettiva”.
Il giornalismo non dovrebbe mai allontanarsi dalla società cui si riferisce:

il suo senso di responsabilità muove senz’altro dalla parte più lodevole del nostro passato e passa proprio per la sua presenza e la sua capacità di evocare una parte del futuro di questa nostra Italia “Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il nostro Paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti”.

Marino Roselli Presidente Consiglio Reg.le dell’Abruzzo

Sabato 10 maggio
Pescara Auditorium De Cecco


Premiati delle varie categorie:

GIORNALISTI

ROBERTO SAVIANO - Giornalista - Autore del libro “Gomorra”
MARCO TRAVAGLIO - Giornalista - Scrittore
ROSARIA CAPACCHIONE - Giornalista de “Il Mattino”
LIRIO ABBATE - Giornalista dell’agenzia ANSA - Scrittore
PETER GOMEZ - Giornalista de “L’Espresso” - Scrittore

TRASMISSIONE:
“Annozero” MICHELE SANTORO - Giornalista - Ideatore di “Annozero”
SANDRO RUOTOLO - Giornalista - Ideatore di “Annozero”

IMPEGNO PER LA LEGALITÀ
PIERPAOLO BRUNI - Procuratore DDA di Catanzaro
RAFFAELE CANTONE - Giudice di Cassazione
NICOLA GRATTERI - Procuratore DDA di Reggio Calabria

DOCUMENTARI:
“In fabbrica” FRANCESCA COMENCINI - Regista

ASSOCIAZIONE:
“Articolo 21” GIUSEPPE GIULIETTI - Portavoce di “Articolo 21” - Deputato

LIBRO:
“Toghe Rotte” BRUNO TINTI - Autore del libro - Procuratore Aggiunto di Torino




Fonte: AntiMafia . . .

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13/11/2008 16:12

è G.Amadori il cronista 2008

PREMIATO AMADORI DI «PANORAMA» ...

Giacomo Amadori, giornalista di Panorama, ha vinto il premio Guido Vergani cronista dell'anno.
La giuria, presieduta dal direttore del Sole 24 ore, Ferruccio de Bortoli
, ha scelto per la carta stampata l'intervista di Panorama a Veronica,
una delle tre ragazze che uccisero, nel 2000 in Valchiavenna, suor Maria Laura Mainetti.

Motivazione del premio:
«Un viaggio nei meandri di un delitto feroce, quanto inutile, senza sconti, senza pregiudizi, senza retorica».

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07/09/2009 11:14

Inizia a Mantova dal 9 al 13 settembre il Festival della Letteratura.

qui il sito con tutte le informazioni


Festival della letteratura

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05/03/2010 19:11

riconoscimento giornalistico quest'anno va al Card.Martini
50 anni di Premiolino
il riconoscimento giornalistico più antico d'Italia




NESSUNO È SENZA PECCATO!
PER LA PRIMA VOLTA NELLA SUA VITA IL CARDINAL MARTINI
HA ACCETTATO IL ’PREMIOLINO’,
IL RICONOSCIMENTO GIORNALISTICO PIÙ ANTICO D’ITALIA

- (DAL 2009 IL PROFETA DEL CATTO-SINISTRISMO CURA UNA RUBRICA SUL ’CORRIERE DELLA SERA’)
- TRA GLI ALTRI PREMIATI, TRAVAGLIO, GEREVINI, LIRIO ABBATE E I TIPINI FINI DI FAREFUTURO




Rita Querzé per il "Corriere della Sera"
Foto di Franco Cavassi per Dagospia


«Devo confessare che ho accettato questo premio con una certa soddisfazione perché da ragazzo volevo fare il giornalista, magari l' inviato, pensando che ogni giorno avrei incontrato e vissuto qualcosa di nuovo».
Carlo Maria Martini ha accolto così, ieri, il Premiolino - premio giornalistico più antico d' Italia - per la sua rubrica sul Corriere. E così i ruoli si sono ribaltati.

Con la sua «confessione» Martini ha di fatto premiato a sua volta una professione sempre più scomoda e discussa.
Per la prima volta nella sua vita il cardinal Martini ha accettato un riconoscimento pubblico.
L' ex arcivescovo, per motivi di salute, non è potuto intervenire alla premiazione che si è tenuta ieri sera a palazzo Marino.

E così la giuria ha deciso di fare un' eccezione al regolamento:
una delegazione, guidata dal direttore del Corriere, Ferruccio de Bortoli, ha bussato alla porta del cardinale per consegnare il premio direttamente nelle sue mani.
Dopo una vita dedicata agli studi teologici e agli impegni pastorali, nel giugno del 2009 Martini ha ricevuto dal Corriere la proposta di una rubrica mensile.
Proprio questi scritti gli sono valsi il Premiolino per la sezione quotidiani.

Card.Martini
Ansa

«Per l' umiltà e la capacità di affrontare i grandi temi contemporanei e le problematiche universali
- si legge nelle motivazioni -,
coniugando semplicità di scrittura e profondità di analisi attraverso uno stile di comunicazione diretto, efficace, da vero giornalista».

Il più antico premio giornalistico d' Italia, nato nel ' 60 tra i tavoli del ristorante Bagutta, nella sezione carta stampata è andato
anche al cronista economico del Corriere della Sera Mario Gerevini «scopritore di notizie, tendenze e anche molte magagne».

Tra gli altri premiati, Marco Travaglio
per il contributo alla nascita del "Fatto Quotidiano"
, «che in breve tempo si è conquistato un ruolo significativo nella stampa italiana».

E ancora: Lirio Abbate
per le inchieste sulla mafie comparse sull' Espresso;
per il giornalismo televisivo Sigfrido Ranucci «che ha scoperto il tesoro artistico di Calisto Tanzi»;
per la sezione new media, infine, sono stati premiati Angelo Venti, fondatore di Site.it
e la redazione di Farefuturo, la fondazione politico culturale voluta da Gianfranco Fini.

www.dagospia.com/rubrica-5/cafonal/articolo-13688.htm
[04-03-2010]
[Modificato da Etrusco 06/03/2010 12:20]

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13/05/2010 09:35

Apre oggi il Salone Internazionale del Libro di Torino fino a lunedì 17 maggio.


Qui il link con tutte le informazioni utili.
[Modificato da +cecily+ 13/05/2010 09:35]

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13/05/2010 13:43

Re:
+cecily+, 13/05/2010 9.35:

Apre oggi il Salone Internazionale del Libro di Torino fino a lunedì 17 maggio.


Qui il link con tutte le informazioni utili.




Ed il Ministro della Cultura Bondi ha già trovato una scusa a cui attaccarsi per non presenziare anche questo evento internazionale? [SM=x44461]
Magari se cerca bene in qualche scaffale trova qualche libro non sufficientemente adulatore del suo governo [SM=x44452]
[Modificato da Etrusco 13/05/2010 13:44]
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18/05/2010 10:07

Amos Oz vince il primo premio Salone del Libro
L'israeliano scelto dal pubblico
Sul podio Fuentes e Paul Auster
Boom di visitatori: + 20 per cento



GIOVANNA FAVRO
TORINO
Amos Oz ha vinto la prima edizione del “Premio Internazionale Salone del Libro”, istituito quest'anno dalla rassegna torinese. E' stato il pubblico del Lingotto a scegliere lo scrittore da premiare. Gli organizzatori avevano indicato una terna di autori, che comprendeva anche Carlos Fuentes e Paul Auster, e i visitatori hanno scelto, in una sorta di referendum, il loro beniamino.

Il premio, che consiste in un assegno di 25mila euro per il proprio impegno, sarà consegnato a ottobre in una delle sedi del Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano fra Langhe, Roero e Monferrato, dove il vincitore terrà un ciclo di incontri e lezioni magistrali aperte a tutti. Amos Oz è nato a Gerusalemme nel 1939 da una famiglia di origini russe.

Oggi insegna all’Università Ben Gurion del Negev. I suoi libri si nutrono del forte rapporto con la sua terra, raccontano il popolo di Israele, i suoi travagli, gli scenari naturali che ne costituiscono l’anima. Oz è autore di romanzi, saggi e libri per bambini, tra cui «Non dire notte», «D’un tratto nel folto del bosco», «Una storia d’amore e di tenebra», «Fima», «La scatola nera», «Lo stesso mare», «La vita fa rima con la morte» e il recente «Scene dalla vita di un villaggio», tutti editi da Feltrinelli.

Dedicata alla memoria, la 23esima edizione del Salone del libro di Torino ha chiuso i battenti stasera con un boom di visitatori. Con 315.013 visitatori la kermesse ha fatto l’en plein con 7.353 presenza in più rispetto alle 307.650 del 2009. Il massimo mai totalizzato nei suoi oltre due decenni di vita, con un balzo in avanti medio del 2,34% rispetto all’anno scorso. Sulla scia di questo successo, l’anno prossimo, quando saranno paesi ospiti l’Italia, che festeggerà il 150/o anniversario dell’Unità, e la Russia, il Salone potrebbe ampliare i suoi spazi con l’uso dello spazio Oval, per realizzare, magari, un Padiglione Italia. C’è in questo senso una forte disponibilità di Lingotto Fiere.

Al Lingotto oggi sono state tenute le bandiere a mezz'asta, e in serata è stato osservato un minuto di silenzio, in memoria di Massimiliano Ramadù e Luigi Pascazio, i due militari della Brigata taurinense morti in Afghanistan. Due casi che ricordano quello raccontato proprio ieri da Roberto Saviano nella sala dei 500, presentando il volume "Sei fuori posto": Saviano vi narra la tragedia di un militare casertano partito per l’Afghanistan pieno di sogni e tornato in una bara.

QUI

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PippyZzetta
18/05/2010 13:28

uh io sono tra quei 7000 in più [SM=g1700005] [SM=g1700005]

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Perchè ga na testa che manco un porzeo ghe la magnaria
You're a good man,Charlie Brown

Il peggior nemico del bremaz è l'utente Rurro Rurrerini La dichiarazione di guerra
10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.
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31/05/2010 10:08

Campiello, in cinquina Pennacchi e Lerner
Unanimità (11 voti su 11) per «Canale Mussolini». Gli altri finalisti sono Pariani, Carofiglio e Murgia. Opera prima a Silvia Avallone con «Acciaio» (Rizzoli). Il caso Elkann


PADOVA - E’ Giuseppe Tornatore, il regista premio Oscar e per l’occasione presidente della Giuria dei letterati, a proclamare la cinquina dei romanzi finalisti alla 48esima edizione del Premio Campiello. Per la sesta volta a Padova, nell’aula magna Galileo Galilei del Bo si è tenuta la selezione dei libri che il prossimo 4 settembre si contenderanno la finale al teatro La Fenice di Venezia. La giuria ha decretato, nell’ordine Antonio Pennacchi, Canale Mussolini, Mondadori con 11 voti (unanimità) Gad Lerner, Scintille. Una storia di anime vagabonde, Feltrinelli con 8 voti , Gianrico Carofiglio, Le perfezioni provvisorie Sellerio, con 7 voti, Laura Pariani, Milano è una selva oscura Einaudi con 7 voti, Michela Murgia con 6 voti, Accabadora, Einaudi. Quest’anno il premio Campiello opera prima è andato a Silvia Avallone per Acciaio, Rizzoli. Il caso letterario dell’anno ha vinto la sezione rivolta agli esordienti per «le molteplici transizioni incompiute dal proletariato alla piccola borghesia dall’adolescenza alla giovinezza; il romanzo li trasforma in elementi letterari attraverso lo sguardo di due ragazzine che passano dalla complicità alla competizione».

Ma rimarrà senz’altro un caso nella storia del Premio della Confindustria veneta l’unanimità che ha accolto la scelta del libro di Pennacchi. Tutti i giurati, infatti, hanno votato per il romanzo che narra la storia delle bonifiche Pontine, «un’immigrazione alla rovescia» come l’ha definita Tornatore, «non più dal Sud al Nord, ma da Veneto e Friuli verso il sud, un romanzo epico straordinario e allo stesso tempo con il ritmo del giallo. Ho letto le 500 pagine di cui è composto in due giorni senza accorgermi». In generale, la Giuria si è trovata d’accordo nel definire ottima l’annata letteraria che ha visto la presenza di molte donne e il debutto di numerosi giovani, una condivisone di fondo che ha portato alla scelta dei cinque libri finalisti già alla prima votazione, come sempre pubblica. Unica ombra sulla manifestazione quella causata dalla «nuvola acida» denunciata da Philippe Daverio, membro della Giuria, che ha preso le difese di Alain Elkann e del suo libro Nonna Carla. Una “velina” pubblicata da un quotidiano nazionale si era scagliata contro i giurati accusati d’essere i rappresentanti di lobby editoriali e ministeriali con il compito d’appoggiare lo scrittore torinese. Unanime lo sdegno e gli attestati di stima di tutta la giuria. Per la cronaca, il libro ha raccolto 3 voti.


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10/06/2010 09:50

La cinquina dello Strega
Avallone in pole position

Scelta ieri sera alla Fondazione Bellonci di Roma la cinquina dello Strega. Tutto secondo le previsioni: l’esordiente Silvia Avallone con Acciaio (Rizzoli) ha conquistato il primo posto con 62 voti. Seguono, poco distanziati, Paolo Sorrentino conHanno tutti ragione (Feltrinelli, 55 voti), Antonio Pennacchi con Canale Mussolini (Mondadori, 54 voti), Matteo Nucci con Sono comuni le cose degli amici (Ponte alle Grazie, 50 voti), Lorenzo Pavolini conAccanto alla tigre (Fandango, 45 voti).
Prima degli esclusi Barbara Garlaschelli con Non ti voglio vicino (Frassinelli).

Al seggio presieduto da Tiziano Scarpa, vincitore l’anno scorso, hanno votato 376 «Amici della domenica» su 430 (da quest’anno si sono aggiunti 30 nuovi elettori scelti dai librai).

Oggila città di Roma mette a disposizione degli autori finalisti la scena del Festival delle Letterature di Massenzio, dove leggeranno un testo inedito, scritto appositamente per la serata, sul tema del Piacere - La vita nell’abbandono: incanti e desideri. Gli autori della cinquina finalista saranno, inoltre, presentati venerdì 18 a Vienna, in un appuntamento realizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura.
Il viaggio del Premio Strega farà quindi ritorno a Roma, giovedì primo luglio, per la seconda votazione e per la tradizionale cerimonia di premiazione del vincitore al Ninfeo di Villa Giulia.

. Negli ambienti del Premio già circolano illazioni sul possibile vincitore: c’è chi dice che la Mondadori, trionfatrice nelle ultime tre edizioni (l’anno scorso attraverso la controllata Einaudi) farebbe convergere i propri voti sul candidato della Feltrinelli, Sorrentino, in cambio magari di uguale favore per il suo Pennacchi, in lizza per il Campiello.


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02/07/2010 09:40

L'autore di "Canale Mussolini" vince dopo un testa a testa con
la Avallone. Sorrentino è terzo


ROMA
È Antonio Pennacchi con "Canale Mussolini" il vincitore del Premio Strega 2010, con 133 voti. Per il quarto anno consecutivo vince così il premio il gruppo Mondadori. Pennacchi ha battuto in volata Cinzia Avallone (129 voti con "Acciaio", Rizzoli).

Salito esultante sul palco al Ninfeo di Villa Giulia, lo scrittore ha dedicato il premio a suo fratello Gianni e alla sua nipotina «che è in arrivo». Poi si è avvicinato alla grande bottiglia dello Strega e parlando degli altri libri della cinquina ha sottolineato: «Sono quattro bei testi e in bocca al lupo ai più giovani». Sul podio sale anche Paolo Sorrentino, regista e autore di "Hanno tutti ragione" (Feltrinelli, 59 voti). Matteo Nucci con "Sono comuni le cose degli amici" (Ponte alle Grazie) ha chuso al quarto posto con 38 voti, seguito da Lorenzo Pavolini ("Accanto alla tigre", edizioni Fandango, 32 voti).

Il vincitore
Sessant'anni, originario di Latina, operaio in fabbrica a turni di notte fino a dieci anni fà, Pennacchi si è imposto all'attenzione nel 2003 con "Il fasciocomunista". Fra i suoi libri anche "Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni" e "Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce". Tutti i libri che precedono "Canale Mussolini", dedicato al fratello giornalista Gianni, sono considerati dall'autore «preparazione o interludio a questo».

Il romanzo "Canale Mussolini"
In "Canale Mussolini", edito da Mondadori, Antonio Pennacchi ripercorre la storia di una famiglia contadina, i Peruzzi, sradicata dalla sua terra d'origine nella bassa padana per andare nell'agro pontino. Su questa terra, bonificata dalla malaria negli anni del fascismo, arrivano molti coloni dal nord, emiliani, veneti e friulani, insieme ai Peruzzi, capeggiati dal carismatico e coraggioso zio Pericle, fascista. È lui a convincere tutti a scendere dalle pianure padane: i vecchi genitori, i fratelli Iseo, Treves e Turati, le nuore, la nonna, una schiera di sorelle. A spiccare è però sua moglie, l'Armida, bella, generosa, un po' strega. Una donna particolare, sempre circondata dalle sue api che le parlano e in volo danno ammonimenti che non salveranno però Armida dalla sorte che l'aspetta. In questa saga familiare emerge anche la figura del nipote prediletto Paride, che sarà però causa della sfortuna che travolgerà i Peruzzi.


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07/09/2010 17:58


Con 'Accabadora' Michela Murgia vince il Campiello: "Lo dedico a Sakineh"

I premi consegnati al Teatro La Fenice di Venezia
Con 'Accabadora' Michela Murgia vince il Campiello: "Lo dedico a Sakineh"


Venezia - (Ign) - Consenso pieno per l'autrice sarda che si era già fatta notare nel 2006 con il libro da cui è stato tratto il film di Virzì "Tutta la vita davanti": ha incassato 119 voti su un totale di 288. Secondo Antonio Pennacchi



Venezia, 5 set. (Ign) - Il premio Campiello 2010 se lo aggiudica Michela Murgia con il suo libro 'Accabadora' (edito da Einaudi). Un consenso pieno quello che ha acclamato come vincitrice un'autrice emergente nella cornice del Teatro La Fenice di Venezia: la scrittrice sarda ha incassato 119 voti su un totale di 288. Nata a Cabras, in provincia di Oristano, nel 1972, Michela Murgia si era già fatta notare nel 2006 con il libro "Il mondo deve sapere", la cui storia è centrata sul mondo dei call centre che ha ispirato il film "Tutta la vita davanti" di Paolo Virzì.

La Murgia, una volta sul palco, ha dedito il premio a Sakineh, la donna iraniana condannata alla lapidazione per un presunto adulterio. "Dedico il mio premio - ha detto la scrittrice - non alla Sardegna che in questo momento non ne ha bisogno, ma a Sakineh".

Alla 48esima edizione della manifestazione, organizzata e promossa da Confindustria Veneto, è arrivato secondo (era dato per favorito vincitore) Antonio Pennacchi con 'Canale Mussolini' (edizioni Mondadori) che ha raccolto 73 voti. Poi a ruota Gianrico Carofiglio con 'Le perfezioni provvisorie', Sellerio (62 voti), Gad Lerner con il suo 'Scintille. Una storia di anime vagabonde', Feltrinelli (21) e Laura Pariani con 'Milano è una selva oscura', Einaudi (13). Tutti glia utori sono stati selezionati dalla Giuria dei Letterati, presieduta dal regista Giuseppe Tornatore.


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07/09/2010 18:01

E per non farci mancare il GOSSIP



l Premio Campiello 2010, alla sua 48esima edizione, se lo aggiudica Michela Murgia con il suo libro Accabadora (edito da Einaudi). Un consenso pieno quello il suo, che ha incassato 119 voti su un totale di 288. Poi la Murgia, una volta sul palco non ha dedicato la vittoria alla sua terra natia, la Sardegna, ma a Sakineh la donna iraniana condannata a morte per lapidazione per un presunto tradimento e complicità nell’omicidio del marito.

Ma a festa finita e telecamere spente ecco che spuntano le polemiche. A scatenarla il comportamento che il conduttore Bruno Vespa ha riservato alla vincitrice del Premio Campiello Giovani, Silvia Avallone con Acciaio. Sembra che il conduttore di RaiUno si sia prodigato in complimenti sul decolleté della ragazza e su continui inviti alle telecamere alla ripresa anziché concentrarsi sulla letteratura. E questo fino a quando la giovane e imbarazzata scrittrice è riuscita a riportare l’attenzione sul Premio.

Gad Lerner dalle pagine di Repubblica racconta proprio come al momento dell'annuncio della vincitrice, il conduttore ha detto: "Assegniamo ora il Premio Campiello opera prima a Silvia Avallone e prego la regia di inquadrare il suo strepitoso decolleté". Poi ha proseguito: "La sto toccando e nonostante il grande successo vi assicuro che vibra ancora di emozione". Lerner racconta che si è scambiato un'occhiata con la vicina Murgia che istintivamente ha sussurrato: "Ma come è possibile? Vespa si comporta come un vecchio bavoso!".

Ed è stata proprio Michela Murgia a dar vita alla polemica: “Il comportamento di Vespa e quegli appezzamenti non mi sono affatto piaciuti, l’avesse fatto a me, avrebbe avuto la risposta che meritava”. Poi ha rincarato la dose: “Quando c'è di mezzo una donna, si va sempre a parare sul corpo. Non importa la sua intelligenza, non importa se viene festeggiata, premiata, perché ha scritto un libro importante. Tutto si svilisce, si riduce alla carne”. E poi ha aggiunto qualche dettaglio all'episodio: “Ho sentito bene le parole di Vespa che ha perfino invitato la regia ad inquadrare il bel decolleté di Silvia. Inqualificabile. Io e Gad Lerner abbiamo incrociato gli sguardi, sbalorditi”. In conclusione la scrittrice sottolinea che: "In altre tv d'Europa a un conduttore non sarebbe permesso di comportarsi così”.

Ma nonostante il suo vestito un po' provocatorio, dalla scollatura che davvero lasciava ben poco all'immaginazione, la Avallone fa un tentativo per smorzare la polemica. Ringrazia la Murgia della sua solidarietà, e aggiunge: “"A onor del vero ero così emozionata e felice di essere su quel palco che neppure mi sono resa conto degli apprezzamenti di Vespa". Però poi sottolinea: "Certo dispiace che in un momento e in un luogo dove si dovrebeb aprlare di libri ci si dedichi a sciocchezze” . E ancora: "Rispetto il punto di vista di Michela Murgia e mi fa piacere che abbia dato peso all'accaduto. Del resto, la considero una sorella maggiore. Una persona da cui ho molto da imparare, soprattutto per la scrittura".

E Vespa? A tutta la bagarre replica: “L’apprezzamento alla Avallone era fatto con molto garbo e la Murgia con la sua reazione dimostra di non avere sense of humour. Ad maiora”.

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08/09/2010 11:04

Festivaletteratura Mantova



Gli scrittori e artisti ospiti erano duemila nel 1997, quando si ebbe la prima edizione e fu subito boom, a Mantova, per il Festivalletteratura, che quest’anno prenderà il via mercoledì 8 settembre per durare sino a domenica. Oggi gli ospiti sono più che raddoppiati, sono più che triplicati gli eventi, passando da 106 a oltre 300, ma soprattutto a impressionare è la risposta del pubblico pagante che, se all’esordio fu di circa 15 mila persone, l’anno scorso è arrivato alle 60 mila.

Sono cifre che comunque rispondono da sole ai vari discorsi di chi parla di divismo più che di cultura, di gente che insegue gli autori ma legge poco, visto che comunque sono persone che si muovono per ascoltare interventi che spesso sono assai impegnativi, perché accanto agli autori di best seller di consumo, e basti il nome quest’anno di Frederick Forsyth, ci sono saggisti che indagano temi non smplici, e anche qui facciamo solo il nome di Agnes Heller, e poi tanti scrittori comunque di qualità e i cui libri si vendono bene, dall’iraniana Azar Nafisi diventata celebre con ‘Leggere Lolita a Teheran’ sino a Hanif Kureishi e poi, solo citando a caso, Zadie Smith, Ian Rankin, Colum McCann, Tishani Doshi, cui si aggingono due premi Nobel, Vidiadhar Naipaul e Edmund White, visto che un terzo, Seamus Heaney ha dovuto rinunciare. Non ci sarà, tra gli annunciati, neanche Ali Smith.

Molti, ovviamente, anche gli italiani, da Niccolò Ammaniti a Edith Bruck, da Maurizio Maggiani a Antonio Pennacchi, da Piero Dorfles a Guido Crainz.
Come ogni edizione, ci sarà una Retrospettiva su un autore particolare, e dopo l’indiano Amitav Ghosh nel 2009, quest’anno toccherà all’israeliano Amos Oz, che ha da poco compiuto 70 anni, di cui verrà ripercorsa in tre incontri l’intera opera, divisa appunto in tre parti: Storie di sè (cui appartiene il capolavoro ‘Una storia di amore e di tenebrà), Storie di coppia, Storie del villaggio.

Un tema caldo sarà poi quello dell’Iran, paese in fermento e al centro dell’attenzione internazionale, vista la presenza a Modena, oltre che della Nafisi, di Ahmad Rafat, saggista che affronta proprio i nodi del futuro del suo paese, e di narratori legati alle proprie radici come Kader Habdolah, che oggi vive in Olanda, e Said Sayrafiezadeh, che invece vive negli Usa. A loro si aggiungono giornalisti e studenti iraniani che vivono in Italia e che, sin dal primo giorno del festival, creeranno una sorta di isola iraniana in cui dialogheranno e faranno dialogare via Web il pubblico con blogger, artisti, giornalisti che svolgono la propria attività in Iran.

Difficile scegliere poi tra i vari filoni e gli incontri a tema, dal percorso Vintage, con scrittori di oggi che propongono la rilettura di libri di autori che non ci sono più, a quello legato alla poesia, con la presenza di Eugenio de Signoribus, Ennio Cavalli e vari altri, mentre si ricorderanno Vittorio Sereni, Antonio Porta e Antonia Pozzi. Poi l’Archivio storico Olivetti proporrà un omaggio a Fernanda Pivano, mentre per il centenario della nascita si ricorderà Ennio Flaiano.

Da segnalare quest’anno l’apertura alla Graphic novel con l’intervento di due maestri, molto impegnati a raccontare la storia e la realtà: Igor e Joe Sacco. Senza dimenticare gli incontri spettacolo, i recital, i concerti, tra cui spiccano il debutto del ‘Gian burrascà con Elio de Le storie tese, che intonerà anche ‘Viva la pappà col pomodorò, il cantautore Pacifico che proporrà ‘Boxe a Milanò e la lettura de ‘Il grande inquisitore’ di Dostoevskij, introdotta da Gerardo Colombo e Serena Vitali. (ANSA).


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12/10/2010 16:08

Antonio Pennacchi conquista la 43° edizione del Premio Acqui Storia


Un’altra vittoria per lo scrittore Antonio Pennacchi che, insieme a Alessandro Orsini e Marco Patricelli, si è aggiudicato uno dei riconoscimenti del famoso Premio Acqui Storia. Il romanzo in questione, anche questa volta, è Canale Mussolini (Mondadori, 2010), che si è aggiudicato la vittoria della Sezione romanzo storico.

Questa sezione, in particolare, è stata istituita la scorsa edizione del Premio Acqui Storia, in memoria dello scrittore Marcello Venturi, fondatore di questo storico premio letterario istituito nel 1968 in memoria della divisione Acqui caduta a Cefalonia nel 1943. Il premio, in particolare, è rivolto alla valorizzazione degli scrittori e delle opere letterarie a tema storiografico e alla sezione romanzo storico, poi, si affiancano la sezione storico-divulgativa e quella storico-scientifica.

Nella scorsa edizione del premio, la sezione romanzo storico è stata vinta dallo scrittore Raffaele Nigro, con il libro Santa Maria delle battaglie (Rizzoli, 2009).

Quest’anno, la giuria ha motivato la sua scelta con queste parole: “Il Romanzo ricostruisce, con freschezza e vivacità di accenti, e al tempo stesso con una cifra stilistica originale e consapevole, le vicende di una famiglia di coloni dal Veneto alle città di fondazioni pontine, lungo il corso di più generazioni. Lo scenario che ne risulta è di notevole impatto suggestivo perché riesce a tradurre in colorito sermo cotidianus una vera e propria epopea contadina tra passioni civili, sogni di redenzione sociale e cruciali appuntamenti con la storia. A tutto ciò si aggiunga il pathos di una memoria personale – l’Autore proviene da una famiglia di coloni – che riesce a proporsi come evocazione di ambiente e di personaggi, e come ricostruzione partecipe di eventi a lungo rimossi dalla ricerca storica politicamente corretta”.

Dopo la vittoria dell’edizione 2010 del Premio Strega, lo scrittore è arrivato finalista anche al Premio Campiello, vinto poi dal romanzo Accabadora di Michela Murgia.


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25/04/2011 22:04

A Bolzano il Festival della Resistenza
Resistere al nazifascismo e all'oblio, all'omologazione e allo spreco, alle discriminazioni e alla precarietà, fino alle morti bianche. Le risposte in 7 articoli della Costituzione, sviluppati in 7 giornate tematiche ricche di incontri e dibattiti, ma anche di musica, arte e spettacoli.
Dal 25 aprile,(anniversario della liberazione dal nazifascismo), al 1 maggio, (festa del lavoro), a Bolzano, il primo Festival delle Resistenze Contemporanee.
Oltre 30 eventi per riflettere e sviluppare la consapevolezza democratica in ogni cittadino. A ciascun "nemico" una giornata, e il presidente Napolitano partecipa con una "medaglia dedicata".

PER UNA CITTADINANZA ATTIVA TRA I GIOVANI

Il Festival di Bolzano è un'occasione per ripensare i principi della Costituzione, per un'Italia più libera, giusta, sostenibile, cogliendo le sfide che nel tempo sono diventate nuove e insidiose.
A cosa vale la pena resistere oggi? E' la domanda che si sono posti gli organizzatori e sulla quale sono chiamati a riflettere personaggi noti e meno noti, dai preti antimafia, al segretario di Slow Food, da Luca Mercalli a Gian Antonio Stella, da David Riondino a Paolo Rossi. Oggi come allora resistere è un pensiero e un agire caratterizzato dal coraggio civile di opporsi a fenomeni di ingiustizia e sopruso. Significa mettersi in gioco:è il lascito ai giovani.
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20/05/2011 18:42

TRE DONNE RICEVONO IL PREMIO SANTA RITA

Sara Fumagalli, lecchese, ispiratrice di "Guerrieri per la Pace", progetto per lo sviluppo nei paesi colpiti da guerre o calamità; Suor Eugenia Bonetti, milanese, operatrice Caritas che incontra ogni notte ragazze che sono sulla strada; Egidia Patito, di Spoleto, maestra e madre che opera per i diversamente abili: sono le 3 donne che ricevono domani a Cascia il Premio internazionale Santa Rita.

Le celebrazioni, alle quali ha preso parte la banda dell'arma dei carabinieri diretta dal maestro tenente colonnello Massimo Martinelli, culmineranno coi grandi riti religiosi e civili del 22 maggio, giorno della ricorrenza liturgica della "Santa degli impossibili".

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31/05/2011 18:29

ARTE IN STRADA PER 5 GIORNI A PENNABILLI

In soli cinque giorni 52 compagnie internazionali, circa 200 artisti provenienti da tutto il mondo, 400 repliche di spettacolo, 22 location nelle strade e piazze di Pennabilli (Rimini), ma anche due circhi, il Teatro Vittoria e luoghi ed angoli suggestivi creati da Tonino Guerra (I Luoghi dell'anima).
Il Festival Internazionale dell'Arte in Strada, "Artisti in Piazza",torna a invadere la cittadina romagnola dal 1° al 5 giugno.
Funambolismo, danza, circo, clownerie, marionette, danza, teatro, musica, una opportunità di scambio culturale tra professionisti dell'intrattenimento.

Evento nell'evento, l'impresa del funambolo Andrea Loreni, una traversata di corda eccezionale per unire i castelli di Penna e di Billi. I colli distano 250 metri e altezza del cavo sarà, nel suo punto massimo, di 90 metri.
"Dopo anni di pratica sono aumentati i metri che mi dividono dal suolo e il vuoto sotto di me è diventato familiare - ha detto Loreni ma nonostante la dimestichezza, la concentrazione deve essere costante poichè ogni attimo può essere quello che ti coglie in errore".
A dare il benvenuto ai visitatori, dai suoi 9 metri di altezza, la scultura in ferro di Gabriele Bartoletti, "Gli acrobati", all'ingresso del paese.
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15/06/2011 09:49

Lo Strega senza bestseller verso la cinquina...
Ci siamo: mercoledì 15 giugno, come di consueto in Casa Bellonci, sede dell'omonima Fondazione, si conoscerà la cinquina del premio Strega; in programma c'è infatti lo spoglio dei voti dei 400 Amici della Domenica, ai quali anche quest’anno si aggiungono 30 “lettori forti” (che risulteranno decisivi, visto l'equilibrio tra i favoriti) segnalati da altrettante librerie indipendenti associate all’Ali. La seconda votazione e la proclamazione del vincitore avverranno giovedì 7 luglio, al Ninfeo di Villa Giulia...


A giocarsi la cinquina, a quanto ci risulta, sarà un numero ristretto di libri. Quest'anno non ci sono grandissimi nomi, non lo si scopre certo adesso. E mancano i bestseller, se si esclude "Nel mare ci sono i coccodrilli" (Dalai editore) di Fabio Geda. Ma nonostante abbia finora venduto circa 200mila copie in Italia (alle quali vanno aggiunte le 30mila vendute in Francia), la storia vera di Enaiatollah Akbar non è affatto certa di entrare in cinquina. Scongiuri a parte, Geda eventualmente potrà consolarsi con il film tratto dal suo libro, al quale sta lavorando Francesca Archibugi.


La vittoria dello Strega "vale un rilancio da 100mila copie, se poi il libro incrocia le attese del pubblico questi lettori generano un passaparola che può arrivare al milione di copie, come nel caso di Paolo Giordano", ha scritto Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato di Gems, nel suo intervento pubblicato da Affaritaliani.it l'11 aprile scorso (vedi box a destra, ndr). Stiamo dunque parlando non solo del premio letterario italiano più discusso, ma anche di quello che fa vendere più copie (non solo al vincitore finale).

Ma veniamo alla cinquina: un posto certo dovrebbero averlo "Storia della mia gente" (Bompiani) di Edoardo Nesi, "La vita accanto" (Einaudi Stile Libero) di Mariapia Veladiano e "Ternitti" (Mondadori) di Mario Desiati.



Se dovesse imporsi anche quest'anno un marchio del gruppo Mondadori (sarebbe il quinto successo consecutivo...), è più che certo che tornerebbero le polemiche sulla credibilità del premio. Ecco perché non sono pochi gli addetti ai lavori convinti che la vera sorpresa di quest'edizione potrebbe essere Luciana Castellina, che dovrebbe entrare in cinquina, e che in questo primo turno di votazioni rischierebbe di classificarsi bene: classe '29, l'autrice de "La scoperta del mondo" (Nottetempo) tra i 400 giurati ha molti amici. In più, nonostante sia pubblicata da un piccolo editore, potrà contare sull'appoggio dell'editoria indipendente romana. Certo, al momento è utopistico parlare di una sua possibile vittoria. In ogni caso, la Castellina (tra i fondatori de Il Manifesto) ad Affaritaliani.it ha già dichiarato che, nel caso, dedicherebbe l'eventuale trionfo ai suoi "compagni della più bella avventura possibile nella vita, quella di cambiare il mondo e rendere compatibili due obiettivi fino ad oggi rimasti contraddittori: libertà e uguaglianza".


C'è anche chi dice che in questa prima votazione il secondo posto porti più fortuna del primo (a questo proposito, l'anno scorso Silvia Avallone, in testa nel primo turno di voti, nella serata finale al Ninfeo è stata battuta da Antonio Pennacchi, che partiva dalla terza posizione). Vedremo.


Per il quinto e ultimo posto in cinquina il favorito sembra essere Bruno Arpaia ("L’energia del vuoto", Guanda, editore del gruppo Gems). A "lottare" per l'ultimo posto disponibile anche Fabio Geda (che potrebbe prendere molti voti tra i 30 “lettori forti” anonimi), e Alessandro Bertante, autore di "Nina dei lupi" (Marsilio), che dal canto suo può contare anche sull'appoggio del gruppo Facebook che sin dall'inizio ha spinto la sua candidatura. L'esordiente 23enne Viola Di Grado, che con "Settanta acrilico trenta lana" (e/o) si è appena aggiudicata il prestigioso Premio Campiello Opera Prima, invece, pare avere meno chance di entrare in cinquina, come pure Giorgio Nisini, che per Fazi ha pubblicato "La città di Adamo". Mentre, a meno di miracoli dell'ultima ora, non troveranno spazio nella finalissima "Malabar" (Guida) di don Gino Battaglia, "Il confessore di Cavour" (Manni) di Lorenzo Greco e "A cosa servono gli amori infelici" (Playground) di Gilberto Severini.


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15/06/2011 09:51

Campiello, ecco la cinquina
«Sarà difficile scegliere»
Questi i finalisti: Ernesto Ferrero, Giuseppe Lupo, Maria Pia Ammirati, Federica Manzon, Andrea Molesini



VENEZIA - All’insegna dell’importanza della cultura per lo sviluppo del Paese e del Veneto in particolare, si è svolta oggi a Padova, nell’Aula magna Galilei dell’Università patavina, la selezione della Cinquina del Premio Campiello, il concorso voluto dagli industriali veneti nell’ormai lontano 1962. Vincitori sono risultati «Disegnare il vento» di Ernesto Ferrero (Einaudi) con 9 voti, «L’ultima sposa di Palmira» di Giuseppe Lupo (Marsilio) con 8 voti, «Se tu fossi qui» di Maria Pia Ammirati (Cairo Editore) con 7 voti, «Di fama e di sventura» di Federica Manzon (Mondadori) e «Non tutti i bastardi sono di Vienna» di Andrea Molesini, entrambi con 6 voti. I cinque finalisti sono stata scelti dalla Giuria dei Letterati guidata quest’anno dal direttore generale del ministero dei Beni culturali Roberto Cecchi e, dopo un tour di presentazione durante l’estate, il 3 settembre al Teatro La Fenice verrà votato dalla Giuria popolare dei Trecento il finalista assoluto.

Una formula, quella del doppio voto, che ha valso al Premio il riconoscimento generalizzato di trasparenza e autonomia, «di cui noi imprenditori siamo molto orgogliosi» ha chiosato Alessandra Pivato, a capo del comitato organizzatore. Con l’occasione è stato premiato come Opera Prima «Settanta acrilico e trenta lana» (Edizioni e/o) di Viola Di Grado, giovanissima scrittrice oggi appena 23enne, ma all’epoca della stesura del romanzo appena diciottenne. Le motivazioni della Giuria hanno colto la spiccata originalità e il crudo realismo della storia. «L’annata letteraria non è stata strepitosa, anzi abbiamo notato molta carta macchiata e tanti libri standard – ha commentato Ermanno Paccagnini della Giuria – il problema di fondo è la scrittura che non sempre regge le idee del romanzo fino in fondo», ma nonostante la scarsità di capolavori «abbiamo selezionato una rosa all’interno della quale è comunque difficile scegliere». Sullo sfondo della competizione letteraria, quest’anno si è stagliata la sfida che la cultura rappresenta per la regione, stigmatizzata dal vicepresidente della Regione Veneto nella candidatura di Venezia e del Nordest a Capitale della cultura europea nel 2019: «La letteratura deve fare la propria parte in questo progetto» ha dichiarato Zorzato, invitando gli industriali «a lavorare insieme». Invito immediatamente raccolto da Andrea Tomat, presidente di Confindustria Veneto, che partendo dal «momento critico economico e sociale che il Paese sta vivendo» ha ribadito che «c’è molto da fare, perché la cultura può portare coesione sociale e aiutare la formazione delle nuove classi dirigenti, in grado di affrontare le sfide che abbiamo davanti a noi».


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