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Buddismo
I Buddisti non credono in un Dio personale. Il Buddismo non ha adorazione, preghiera, o lode a una persona divina. Non offre redenzione, né perdono, né speranza del paradiso, né giudizio finale. Il Buddismo assomiglia più a una filosofia morale, un modo "etico" di vivere la vita.
Nel suo scritto "De Futilitate", C.S. Lewis definisce il Buddismo "un'eresia dell'Induismo". Il Buddismo infatti fu fondato da un Indù, Siddhartha Gautama, durante il VI secolo a.C.
Profondamente colpito dall'aver visto quattro diverse sofferenze in un giorno, Siddhartha si impegnò a trovare la fonte della sofferenza e il modo per eliminarla. Si sedette sotto un fico e fece voto di non rialzarsi finché non avrebbe ottenuto l'illuminazione. Dopo qualche tempo, ritenne di averla ricevuta e divenne il "Buddha" (cioè, l'illuminato). Cominciò così a insegnare le "Quattro Nobili Verità" (o "Quattro Preziose Verità"), gli insegnamenti basilari del Buddismo.
La Prima Nobile Verità è che la vita consiste di sofferenza.
La Seconda Nobile Verità è che soffriamo perché desideriamo cose che sono temporanee. Questo è il centro del Buddismo: credere che il desiderio è la causa di tutta la sofferenza.
La Terza Nobile Verità è che il modo per liberarsi dalla sofferenza è eliminare ogni desiderio (sfortunatamente, è una premessa che si annulla da sè: proporsi l'obbiettivo di eliminare il desiderio, significa desiderare di eliminare il desiderio).
La Quarta Nobile Verità è che il desiderio può essere eliminato seguendo l'Ottuplice Sentiero (o "Sentiero Prezioso in Otto Punti").
Nell'Ottuplice Sentiero, i primi due passi sono fondamentali per tutti gli altri. Il primo passo è La conoscenza giusta, in cui si vede l'universo come temporaneo e illusorio e si crede che la persona in realtà non esiste. Gli altri passi sono: La conoscenza giusta, La scelta giusta, Il parlare giusto, L'azione giusta, L'acquisto giusto, Lo sforzo giusto, La concentrazione giusta, e L'annichilimento giusto dell'io (darsi alla meditazione e allo yoga finché giunga la pace, o più precisamente, la vacuità).
La condotta etica è molto importante nel Buddismo, sono vietate la menzogna, il furto, il bere, e il togliere la vita a qualunque essere vivente (inclusi gli insetti).
L'Ottuplice Sentiero è una serie di passi che non solo descrive una vita morale, ma che dovrebbe condurre il seguace verso il Nirvana, l'obiettivo del Buddismo. Il Nirvana non è il paradiso; è uno stato di estinzione, dove la propria essenza - che comunque non esiste - si estingue come la fiamma di una candela, segnando la fine del desiderio e dunque della sofferenza.
Uno dei concetti più importanti del Buddismo è il samsara, il ciclo di nascita, morte e rinascita. Differisce dal concetto Indù di rincarnazione in quanto il Buddismo insegna che non esiste un "sè" che continua a vivere nella vita successiva. Un'altro concetto importante è il Karma, che - come nell'Induismo - segue la persona in ogni ciclo del samsara. Si noti l'incongruenza: non esiste un "sè stesso" che continua a vivere da una vita all'altra, eppure il karma di questo sè inesistente continua di vita in vita.
In tutto questo non si può non vedere la ricerca del "Dio ignoto", onorato ad Atene, e che costituì lo spunto per il famoso discorso dell'apostolo Paolo dinanzi ai filosofi stoici ed epicurei (Atti 17:16-34). In realtà nel buddismo ci si muove in una vaga atmosfera fumosa, piena di leggende e di miti contrastanti. Buddha con i suoi seguaci si sono concentrati sulle supposte possibilità umane di superare il contingente per attingere l'assoluto e, quindi, esaltando oltre misura l'uomo, sono rimasti incastrati, chiusi, nell'angusto orizzonte umano, piuttosto che rivolgersi all'unico vero Dio, Yahwéh, il Dio della Bibbia, che ha mandato il suo unico Figlio nel mondo per salvare l'umanità.
Studiando un po' del buddismo ci si rende conto che l'apostolo Paolo guidato dallo Spirito Santo aveva ragione quando diceva: "Essi sono inescusabili perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato" (Romani 1:21).
Il Buddismo insegna che ci sono molte vie per raggiungere la vetta della montagna, e così ci sono molte vie per andare a Dio. Gesù invece disse: "Io sono la via, la verità, e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me".
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