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Api in estinzione: un pericolo per l'umanità

Ultimo Aggiornamento: 10/03/2009 12:34
10/04/2008 14:29
 
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«Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra – diceva Albert Einstein - all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita». L'inquietante profezia del grande fisico è in realtà il frutto di un lucido ragionamento: niente api, niente impollinazione; quindi niente piante; né animali erbivori. E quindi, niente più uomini.
Al di là del paradosso, la presenza degli industriosi insetti sul pianeta è fondamentale e il fatto che oggi la popolazione totale delle api risulti dimezzata, sta diventando un'emergenza planetaria. Il misterioso fenomeno della moria della api imperversa su scala mondiale, basti pensare che in Italia - fa luce la Coldiretti - solo nel 2007 si è registrata la perdita di 200mila alveari, mentre negli Stati Uniti la situazione è ancora più drammatica: in alcuni territori gli alveari sono stati devastati, con mortalità del 60-70%, tanto che è stata coniata la sindrome del Colony Collapse Disorder, Sindrome dello spopolamento degli alveari. "Se avremo meno miele, utilizzeremo più zucchero", potrebbero pensare alcuni (con la stessa lungimiranza di Maria Antonietta che avrebbe detto, alla vigilia della rivoluzione: "Se popolo non ha pane, mangi brioches"). Non è così. La strage di api non mette a rischio il solo futuro dell’apicoltura, ma ha ripercussioni su tutto il nostro comparto agricolo, dal momento che oltre un terzo delle coltivazioni sono impollinate grazie al loro lavoro. Mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e, colza - spiega la Coldiretti - dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti, come pure la grande maggioranza delle colture orticole da seme, come l’aglio, la carota, i cavoli e la cipolla, si può riprodurre grazie alle api. Ma le api sono utili anche per la produzione di carne con l’azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere, come l’erba medica ed il trifoglio, fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento. In Italia, la perdita degli alveari, lo scorso anno, ha provocato un danno economico per la mancata impollinazione pari a 250 milioni di Euro. L'amarezza dei conti lascia il posto a un interrogativo inquietante: che cosa sta uccidendo le api? Un apicoltore spiega «Non troviamo api morte negli alveari. Le nostre api scompaiono senza lasciar traccia. Sicché è difficile capire la causa della catastrofe». Tra le ipotesi fatte, oltre a virus e a parassiti, spesso frutto di introduzioni di specie da altri paesi, vi è chi attribuisce la responsabilità della strage ai troppi pesticidi sparsi sulle coltivazioni; altri puntano il dito sulle sementi geneticamente modificate (Ogm); per altri ancora sarebbero le onde elettromagnetiche attivate dalla telefonia cellulare, responsabili delle difficoltà che le api incontrano nel ritornare al proprio alveare. Ma l’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (Apat) lancia l’allarme sulla presenza di un nuovo nemico delle api da non sottovalutare: «il ruolo del clima, perché un suo andamento irregolare può interrompere il flusso normale di nutrienti che sono necessari alle api per la loro crescita e sviluppo, indebolendo le difese dell’alveare».


Mi innamoro solo se.. vedo giocare il Ravenna..

10/03/2009 09:56
 
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California del Sud in fiore e finalmente tornano le api
Dopo anni di allarme, gli insetti si sono ripresentati in massa nei campi fioriti. E allevatori, agricoltori ed esperti tirano un sospiro di sollievo. Einstein avrebbe detto: "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita"

BUONE notizie dagli Stati Uniti: nella California del Sud, ricoperta ora di campi e alberi fioriti, sono tornate le api; proprio lì dove avevano iniziato a scomparire tre anni fa facendo preoccupare ambientalisti ed esperti climatici. Un allarme esteso anche all'Europa, che non aveva risparmiato neppure l'Italia, dove nel giro di un anno la popolazione delle api si è dimezzata.

Nel 2006 negli Stati Uniti fu lanciato il primo grido d'allarme perché gli insetti si erano presentati all'appuntamento con la primavera a ranghi molto ridotti: dal 30 al 50 per cento in meno. I fiori si seccavano e cadevano dagli alberi, gli agricoltori erano disperati e gridavano alla catastrofe. Ci fu chi citò la frase attribuita ad Einstein: "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita". Fatti i conti, fino al 2010.

Ora, a tempo quasi scaduto, il pericolo sembra scongiurato. Questa primavera, di fronte ai miliardi di fiori sbocciati si sono inaspettatamente schierate intere divisioni di api operaie pronte a fare il loro dovere fino in fondo e a salvare, così, il mondo, l'umanità, ma soprattutto il ricchissimo mercato delle mandorle californiane, pari all'80 per cento delle mandorle di tutto il mondo.

La ragione per cui siano tornate rimane un mistero, come ancora non si è chiarito il motivo della loro scomparsa: si è parlato degli ogm, dell'inquinamento, dell'effetto serra, dei pesticidi e dei cellulari. Una ricerca commissionata dalla Fao conclude: "per la maggior parte dei tipi di impollinatori i dati a lungo termine della popolazione sono insufficienti, ed incompleta è la conoscenza della loro ecologia di base". Tradotto: non si sa. Forse ha ragione chi ha fatto notare in questi anni che si può parlare di una serie di fattori incrociati, dall'insorgere di alcune epidemie negli alveari al fatto che in California le api si nutrono sempre degli stessi nettari (mandorle e grano), il che le ha alla lunga debilitate.

Sul ritorno in massa delle api potrebbe aver influito, in modo indiretto, anche la crisi economica. Tra agosto e dicembre i prezzi delle mandorle sono crollati del 30 per cento, gli agricoltori hanno tagliato i costi e si sono messi a dar loro la pastura alle api autoctone senza "assumerne" di stagionali. Ne hanno migliorato la dieta, così, ed aumentato il numero, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti.

repubblica.it
10/03/2009 12:34
 
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vedere il film bee movie [SM=x374919]

Forza Ravenna

ORGOGLIOSO DI ESSERE GIALLOROSSO


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