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RUMENI 2

Ultimo Aggiornamento: 04/03/2008 09:11
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04/09/2007 09:51
 
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Olbia: rumeni contro poliziotti, 2 immigrati in cella

Due rumeni sono finiti in manette dopo aver aggredito tre poliziotti. E' successo alla periferia di Olbia. L'accusa è per tutti violenza, resistenza e lesioni.

Sono accusati di violenza, resistenza e lesioni, i due rumeni arrestati dalla polizia dopo aver aggredito tre agenti. E' successo alla periferia di Olbia. In manette sono finiti Ionel Doros, di 36 anni, e Costantin Ciobonu, di 25. Erano ubriachi quando sono stati fermati e si sono rifiutati di fornire i documenti. Ne è nata un alite, con aggressione a suon di calci e pugni.


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Re:
MurdeguMaccu, 04/09/2007 09.51:

Olbia: rumeni contro poliziotti, 2 immigrati in cella

Due rumeni sono finiti in manette dopo aver aggredito tre poliziotti. E' successo alla periferia di Olbia. ......si sono rifiutati di fornire i documenti. Ne è nata un alite, con aggressione a suon di calci e pugni.



E ...CALCI, PUGNI E SCHIAFFI!!!


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04/09/2007 10:37
 
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Fhaid Hamed Abdul.... entra nell'ufficio di collocamento.

IL MUSSULMANO:

- Buongiorno, io cercare lavoro....!!



L'IMPIEGATO ITALIANO:

- Molto bene, risponde l'impiegato ! Ci sarebbe disponibile da subito

un posto da panettiere retribuito.......



IL MUSSULMANO:

- Ma tu è pazzo? Io no alzare tutte mattine a ore 3 e poi fare anche

consegne, io no essere cammello di deserto !!



L'IMPIEGATO ITALIANO:

L'impiegato gli fa allora un altra proposta !

- Altrimenti ci sarebbe un posto da macellaio... sempre ben

retribuito......



IL MUSSULMANO:

- Allora tu è tutto scemo !?!? Io vendere carne di maiale ??? Io
musulmano!!!



L'IMPIEGATO ITALIANO:

L'impiegato illuminato propone.....

-Allora senta forse ho trovato qualcosa che corrisponde alle sue

attitudini !!

Lei è portato per il sesso e per i viaggi ??



IL MUSSULMANO:

- Ohh, si.. si certamente.. questo essere lavoro molto bello !!!!



L'IMPIEGATO ITALIANO:

- Bene ! Allora vada a prenderlo in culo e torni al suo paese....
!!!!!!



CHE TI CODDI IL TECNOVIKINGO !!







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04/09/2007 12:31
 
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Coniugi uccisi: fermati 3 stranieri
Treviso, duplice delitto il 21 agosto

Svolta nelle indagini sul duplice omicidio di Gorgo al Monticano (Treviso) del 21 agosto. Fermati dai carabinieri del comando provinciale di Treviso tre cittadini stranieri, due albanesi e un romeno, accusati di omicidio volontario aggravato. Il fermo è arrivato dopo meno di due settimane dall'efferato omicidio dei coniugi Pelliciardi, seviziati e poi uccisi. Secondo alcune fonti, il romeno fermato avrebbe già confessato.

I due albanesi e il romeno sono stati fermati nel corso della notte: uno nel veneziano e due nel trevigiano. Secondo quanto si è appreso, il romeno sarebbe stato il basista mentre i due albanesi avrebbero agito direttamente all'interno dell'abitazione nella quale vivevano i coniugi Pelliciardi. Al momento, però, gli investigatori stanno valutando le specifiche responsabilità per il duplice omicidio. Gli albanesi, sempre secondo quanto si è appreso, si sarebbero resi responsabili di vari colpi nel Veneto, ed erano quindi già
noti alle forze dell'ordine. Non è escluso che il romeno conoscesse le vittime e possa aver svolto qualche lavoro nella villa di proprietà dell'imprenditore del settore del mobile, nella cui dependance i due coniugi sono stati uccisi. Uno dei tre era tornato in libertà per gli effetti dell'indulto.

Il romeno fermato per l'omicidio avrebbe già confessato le proprie responsabilità indicando i nomi dei due presunti complici albanesi. A riferirlo è il Procuratore generale di Venezia Ennio Fortuna che ha sottolineato come i carabinieri avrebbero acquisito anche un'arma - non ne è stato specificato il tipo - che potrebbe essere stata utilizzata per il duplice omicidio. "I carabinieri hanno fatto un lavoro fantastico - ha detto Fortuna - e il quadro probatorio a carico dei tre si preannuncia piuttosto solido". "I tre sono stati trovati e fermati - ha aggiunto Fortuna - sulla base di indizi ed elementi probatori molto consistenti".

I presunti assassini potrebbero aver compiuto sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Solo così si spiegherebbe infatti l'inaudita violenza dell'assalto e la volontà di uccidere per pochi euro. Ad incastrare i tre potrebbe essere stato un bancomat presso il quale hanno tentato di effettuare un prelievo con la carta bancomat contenuta nel portafoglio sottratto a Lucia Comin. Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, sarebbe anche disponibile il filmato ripreso dalla telecamera dell'istituto di credito. La circostanza, inoltre, rafforza ulteriormente l'ipotesi iniziale sul movente del delitto, cioè quella dell'aggressione a scopo di rapina. Fondamentale è stata anche la testimonianza di un vicino che aveva subito riferito ai carabinieri di essersi svegliato e di aver notato che i cani del vicinato stavano tutti abbaiando. L'uomo era uscito sulla terrazza di casa e aveva visto fuggire dalla villa vicina tre persone di pelle bianca che parlavano una lingua dell'Est europeo.


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18/09/2007 11:05
 
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torino: picchiata e violentata da due uomini
una donna di 37 anni è stata rapinata, picchiata e violentata da due uomini. è successo a torino nella notte tra sabato e domenica nel parco Stura. i responsabili sono due cittadini romeni di 26 e 27 anni...ecc ecc


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08/10/2007 16:35
 
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Anziano aggredito nella sua villa
Torino, ore di terrore per un 73enne

Tre ore di terrore per un pensionato torinese, Giuseppe Suppo, 73 anni. Una gang di romeni l'ha aggredito nella sua villetta di Rubiana (nei pressi di Torino). E' stato picchiato e minacciato dai banditi che credevano che ci fosse una cassaforte e che hanno pure mangiato e bevuto abbondantemente. Uno dei romeni è poi stato individuato dai carabinieri mentre girava per Torino a bordo dell'auto rubata al pensionato.

L'uomo è stato aggredito poco prima di mezzanotte al suo rientro nella casa, che si trova in una zona isolata in frazione Ruatta di Rubiana. Appena ha aperto la porta, uno dei tre banditi l'ha colpito col calcio di una pistola (poi risultata una scacciacani) e l'ha bendato e legato. "Ho sentito - ha raccontato il pensionato ai carabinieri - altre due voci maschili". E' iniziato il lungo incubo. I tre hanno aperto l'armadietto in ferro nel quale il padrone di casa teneva due fucili da caccia: "Se non ci dici dove tieni i soldi ti spariamo", hanno minacciato e per impaurire ancora di più l'anziano hanno esploso un colpo contro una parete. Poi hanno messo a soqquadro tutta la casa alla ricerca di denaro e gioielli.
Alle 2.30 si sono rassegnati e se ne sono andati con un magro bottino: i due fucili e 250 euro, lasciando il pensionato a terra e legato. Un'ora e mezza dopo, a Torino, in corso Giulio Cesare, una pattuglia di carabinieri ha bloccato un automobilista che, al volante di una Fiat 600 nera e in evidente stato di ubriachezza, era andato a sbattere contro una colonnina di carburante di un distributore. Alla prova dell'etilometro è risultato avere un tasso alcolico cinque volte superiore al consentito. La Fiat 600 era quella del pensionato: non risultava rubata, ma i carabinieri hanno avvertito i colleghi di Rivoli (Torino), perche' facessero un controllo.

A Rubiana ha aperto la porta Suppo, ancora in stato di choc. Si era liberato da poco e non aveva potuto dare l'allarme perché i malviventi avevano tagliato i fili del telefono. Il romeno fermato, Costel Ungureanu, 29 anni, senza fissa dimora, ha negato tutto, ma sulla vettura i carabinieri hanno trovato i due fucili rubati e la pistola scacciacani. E' stato arrestato per sequestro di persona a scopo di rapina. Dei due complici per ora nessuna traccia. Il pensionato, portato all'ospedale di Rivoli, è stato medicato per le contusioni
riportate.


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11/10/2007 00:15
 
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Milano,violentata una giovane
Aggredita a capolinea di mezzo pubblico

Una 25enne è stata violentata a Milano da uno straniero che l'ha aggredita in periferia, al capolinea di un mezzo pubblico. La donna stava rispondendo a una chiamata al telefono quando è stata avvicinata dall'uomo che l'ha minacciata e costretta a seguirlo. La polizia, dopo un lungo appostamento ha fermato un romeno di 36 anni alla stazione Centrale, grazie all'aiuto della giovane.

La dinamica dei fatti è ancora in parte da chiarire e le indagini sono ancora in corso. L'uomo è stato bloccato dagli uomini della sezione di polizia giudiziaria della Polfer. Ad attirare il romeno in stazione è stata proprio la sua vittima, un'insegnante di origine pugliese che da pochi giorni si era trasferita a Monza, al quale l'uomo, dopo la violenza,
aveva lasciato il suo numero di cellulare assumendo un atteggiamento amichevole.

Sostenuta dagli investigatori della Polfer, e con grandissimo coraggio, la donna ha accettato di dargli un appuntamento e di rincontrarlo. Appena l'uomo si è presentato nell'androne della stazione, e le si è parato davanti, è stato preso dagli agenti in borghese.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, però ancora da confermare, martedì la giovane, aveva preso un autobus davanti alla Stazione Centrale per recarsi a trovare dei parenti. Solo durante il tragitto si era accorta di aver sbagliato linea ed era scesa all'ultima fermata, in un luogo che al momento la polizia preferisce non precisare.

Lì, mentre cercava l'aiuto di qualcuno, si è imbattuta in un uomo che, dopo averla minacciata, l'ha costretta a seguirlo in un casolare diroccato, dove poi sarebbe avvenuto lo stupro. La giovane ha sporto denuncia agli uffici della Polfer della Stazione Centrale. Una visita alla clinica Mangiagalli ha confermato la violenza.


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12/10/2007 11:33
 
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Sondaggio: Alla domanda “ abbiamo troppi stranieri in Italia??”



Il campione preso in esame risponde:





20%: Si





5%: No



75%: ÈæÇÔäØäãÚåÏ ÇáÃãä ÇáÚÇáãí



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23/10/2007 12:35
 
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Roma, Sposini aggredito e rapinato
Due romeni gli rubano l'orologio

Lamberto Sposini, giornalista televisivo, è stato vittima di un'aggressione con rapina, nella notte a Roma. Sposini si trovava in via della Fonte di Fauno, a pochi passi dal Colosseo, quando due uomini, stranieri, forse romeni, si sono avvicinati con una scusa. Il giornalista è stato colpito alla fronte e poi medicato al pronto soccorso. I due malviventi a volto scoperto gli hanno sottratto un prezioso orologio.

La ferita alla fronte ha reso necessario l'intervento dei medici del pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni. Il giornalista è stato aggredito nei pressi della sua abitazione poco dopo le due. Aveva appena parcheggiato l'auto che i due rapinatori hanno tentato di rubare, ma dopo la sua reazione hanno deciso di strappargli dal polso l'orologio. Sposini ha avuto una prognosi di dieci giorni.

Le modalità della rapina, avvenuta in pochi minuti, ricordano molto, ha sottolineato un investigatore della polizia, quella messa a segno poche settimane fa al regista Giuseppe Tornatore, aggredito e rapinato nella zona dell'Aventino.


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31/10/2007 18:20
 
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Donna uccisa e gettata in un fosso
Roma, in manette un giovane rumeno

E' morta all'opedale Sant'Andrea di Roma la donna aggredita e gettata in un fosso nella zona di Tor di Quinto. L'italiana di 47 anni, picchiata e violentata, era appena scesa da un autobus e stava per tornare a casa quando è stata assalita da un uomo. Gli agenti, dopo le prime indagini, hanno arrestato un rumeno.

In manette è finito un 24enne, sospettato di aver gettato la donna in un burrone dopo averla picchiata selvaggiamente e stuprata. La vittima è stata trovata nuda e priva di sensi, contusa in varie parti del corpo e con un forte versamento ematico al volto. Rinchiuso nel carcere di Regina Coeli, il rumeno è stato identificato grazie alla deposizione di alcuni testimoni ed è stato trovato con evidenti ematomi ed escoriazioni probabilmente dovuti alla colluttazione con la donna.

Sposata e moglie di un ammiraglio, la vittima è stata avvicinata nella stazione ferroviaria di Tor di Quinto dal suo aguzzino poco dopo le 20.30, mentre stava rincasando dopo un pomeriggio passato nel centro di Roma, ed è stata trascinata con la forza in una baracca che si trova nelle campagne circostanti. Qui, dopo aver lottato disperatamente per difendersi, è stata prima stuprata e poi picchiata mortalmente.

BUFFO CHE IN UN ALTRO FORUM ABBIA TROVATO UNA CARTELLA SUI RUMENI.


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01/11/2007 13:40
 
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"Non possiamo riprenderci i rom"
Premier Bucarest: "Facciamo il massimo"

Le autorità romene si impegnano al massimo per risolvere i problemi creati dai delinquenti romeni in Italia, ma il modo in cui sarà affrontata la situazione dipende principalmente dal governo italiano. Lo ha dichiarato il premier romeno Calin Popescu Tariceanu: "Facciamo tutto quello che possiamo fare, ma non possiamo portare i romeni a casa con la forza".


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01/11/2007 22:44
 
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Re:
MurdeguMaccu, 01/11/2007 13.40:

"Non possiamo riprenderci i rom"
Premier Bucarest: "Facciamo il massimo"

Le autorità romene si impegnano al massimo per risolvere i problemi creati dai delinquenti romeni in Italia, ma il modo in cui sarà affrontata la situazione dipende principalmente dal governo italiano. Lo ha dichiarato il premier romeno Calin Popescu Tariceanu: "Facciamo tutto quello che possiamo fare, ma non possiamo portare i romeni a casa con la forza".



acchiappiamo questi cazzo di rumeni di merda, disponiamoli a fascine e spediamoli in romania morti sennò ritornano, anti cagau su cazzu!!!


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01/11/2007 23:22
 
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Re: Re:
Cardolinu de Oppinu, 01/11/2007 22.44:



acchiappiamo questi cazzo di rumeni di merda, disponiamoli a fascine e spediamoli in romania morti sennò ritornano, anti cagau su cazzu!!!





ma solo quelli maschi miraccomando.




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03/11/2007 11:06
 
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BABA', BISCUS HA ATTUATO IL SUO PIANO DI VENDETTA.
Roma, spedizione punitiva su romeni
Tre feriti trasportati all'ospedale

Un gruppo di cittadini romeni è stato aggredito a colpi di bastone ed altri oggetti, a Roma da una decina di persone con il volto coperto da caschi e passamontagna, nel parcheggio del centro commerciale Liedl di via Casilina, nella zona di Tor Bella Monaca. Tre immigrati sono stati trasportati al policlinico Casilino. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Frascati. Gli aggressori sono italiani.

Uno dei tre romeni è rimasto ferito in modo piu' grave, ma non in pericolo di vita. L'immigrato è ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale di Tor Vergata. A lui i medici hanno riscontrato un trauma contusivo alla testa molto forte e ferite da arma da taglio alla schiena.

Gli altri due feriti sono stati trasportati e ricoverati nell'ospedale di Frascati, una cittadina dei Castelli Romani. I feriti erano già conosciuti alla forze dell'ordine, poiché erano stati allontanati nei mesi scorsi da un accompamento abusivo nella zona di Tor Vergata. Durante l'aggressione, è stata presa di mira anche una famiglia di romeni, padre, madre e figlia che stavano uscendo dal supermercato. L'uomo è stato spintonato dagli aggressori, che sarebbero arrivati a piedi.

Subito sono scattate le ricerche del gruppo di persone appartenenti alla spedizione punitiva nel parcheggio del centro commerciale, luogo di ritrovo abituale di cittadini romeni. Le indagini sono affidate ai carabinieri della capitale. Nel gruppo degli assalitori, che indossavano caschi ed erano armati di coltelli, bastoni e catene, secondo alcune testimonianze ci sarebbe anche una ragazza.



L'aggressione è avvenuta nello stesso quartiere in cui Giovanna Reggiani è stata aggredita da un cittadino romeno. In seguito alla violenta aggressione, la donna è successivamente deceduta.

Le reazioni politiche
"Esprimo la mia condanna piu' grande per quanto avvenuto a Tor Bella Monaca. In un momento come questo occorre la piu' grande responsabilita' da parte di tutti". Lo ha detto il sindaco di Roma Walter Veltroni commentando l'aggressione di tre romeni. "L'odio, le strumentalizzazioni di qualsiasi genere da qualunque parte vengano - ha aggiunto Veltroni - sono estranee ai valori della nostra comunità".

Preoccupato per quanto avvenuto anche il ministro dell'Interno, Gialiano Amato. "Dobbiamo impedire che questa tigre terribile, che e' la rabbia xenofoba, la bestia razzista, esca dalla gabbia", ha detto Amato che ha invocato l'intervento dell'Unione europa sul caso romeno.

Cautela anche dalle forze del centrodestra che si appellano alla calma dei cittadini. "Va evitato ad ogni costo che si metta in moto una spirale di vendette che costituirebbero un ulteriore imbarbarimento della vita sociale", ha detto Fabrizio Cicchitto di Forza Italia.
[Modificato da MurdeguMaccu 03/11/2007 11:15]


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03/11/2007 11:15
 
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Agguato sulla 131: rumeno processato a colpi di spranga
Tre auto gli hanno bloccato la strada di notte lungo la 131: probabilmente tutto è nato da un mancato accordo sulla spartizione del bottino dopo un colpo.
Tre auto di traverso sulla carreggiata nel cuore della notte lungo la 131 all'altezza di Nuraminis. Posto di blocco organizzato da una gang di rumeni. Per bloccare un altro connazionale. Processarlo. E condannarlo a una serie infinita di colpi di spranghe. Il giovane, 25 anni, è stato colpito e abbandonato sanguinante sulla superstrada, ma è riuscito a trascinarsi sino ad una abitazione alla periferia di Nuraminis, a lanciare l'allarme.

IL FERITO. I carabinieri lo hanno trovato così, ferito alla testa dall'asta di ferro e con lesioni e ammaccature in altre parti del corpo. Un amico che viaggiava con la sua auto è riuscito a fuggire. Il ferito, Gherghei Alan Rusu, è ora ricoverato in ospedale al Brotzu. Le sue condizioni sono gravi ma non corre pericolo di vita. Una mancata spartizione di refurtiva potrebbe essere all'origine del drammatico episodio. Per i carabinieri, gli aggressori volevano uccidere. Potrebbero aver abbandonato il ferito convinti di averlo colpito a morte. Di certo è stata una aggressione premeditata, preparata nei particolari.

GLI INQUIRENTI. L'indagine è già ad una svolta. Gli aggressori sono stati tutti individuati. I carabinieri della Compagnia di Sanluri, che agiscono al comando del capitano Gianluca Puletti, avrebbero nelle loro mani gli elementi utili per mettere sotto accusa i malviventi, tutti rumeni. Già oggi il sostituto procuratore Alessandro Pili, potrebbe emettere gli ordini di arresto. Ma in merito vige il riserbo totale.


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03/11/2007 12:24
 
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Roma, spedizione punitiva su romeni
Tre feriti trasportati all'ospedale

Un gruppo di cittadini romeni è stato aggredito a colpi di bastone ed altri oggetti, a Roma da una decina di persone con il volto coperto da caschi e passamontagna, nel parcheggio del centro commerciale Liedl di via Casilina, nella zona di Tor Bella Monaca. Tre immigrati sono stati trasportati al policlinico Casilino. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Frascati. Gli aggressori sono italiani.

Uno dei tre romeni è rimasto ferito in modo piu' grave, ma non in pericolo di vita. L'immigrato è ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale di Tor Vergata. A lui i medici hanno riscontrato un trauma contusivo alla testa molto forte e ferite da arma da taglio alla schiena.

Gli altri due feriti sono stati trasportati e ricoverati nell'ospedale di Frascati, una cittadina dei Castelli Romani. I feriti erano già conosciuti alla forze dell'ordine, poiché erano stati allontanati nei mesi scorsi da un accompamento abusivo nella zona di Tor Vergata. Durante l'aggressione, è stata presa di mira anche una famiglia di romeni, padre, madre e figlia che stavano uscendo dal supermercato. L'uomo è stato spintonato dagli aggressori, che sarebbero arrivati a piedi.

Subito sono scattate le ricerche del gruppo di persone appartenenti alla spedizione punitiva nel parcheggio del centro commerciale, luogo di ritrovo abituale di cittadini romeni. Le indagini sono affidate ai carabinieri della capitale. Nel gruppo degli assalitori, che indossavano caschi ed erano armati di coltelli, bastoni e catene, secondo alcune testimonianze ci sarebbe anche una ragazza.

L'aggressione è avvenuta nello stesso quartiere in cui Giovanna Reggiani è stata aggredita da un cittadino romeno. In seguito alla violenta aggressione, la donna è successivamente deceduta.
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16/11/2007 15:30
 
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Rapine a coppiette,arrestati romeni
Roma, sgominata banda di nove persone

Per mesi avrebbero terrorizzato giovani coppie della zona a Sud della capitale, aggredendole, picchiandole e rubando loro portafogli, bancomat e telefoni cellulari. Nove romeni sono stati arrestati dai carabinieri, che hanno ritenuto responsabile la banda di diverse rapine avvenute nella periferia romana, durante le ore della notte, ai danni di coppie appartate all'interno di autovetture.

I nove, che si trovano ora nel carcere di Regina Coeli, si sono avvalsi anche della collaborazione di due donne, anch'esse romene, denunciate per aver ricettato gli oggetti razziati nelle rapine.


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Violenta una colf, la minaccia e poi tenta la fuga: in cella
Attirata in trappola e violentata a due passi dal centro di Cagliari: è la terribile esperienza vissuta da una colf rumena di 21 anni. Il presunto colpevole, un connazionale di 35 anni, è stato bloccato dalla Polizia alla stazione.
La scusa era quella dell'abbigliamento: «Ho della nuova merce, c'è qualche capo carino. Perché non vieni a dare un'occhiata?» Poi aveva tirato fuori il coltello e l'aveva puntato alla gola della ragazza. Cronaca di uno stupro consumato domenica scorsa, alle sei di sera, a pochi passi dal cuore della città. Vittima, una rumena di ventun anni che lavora come colf per una famiglia cagliaritana. Colpevole, secondo gli investigatori della Squadra mobile, un suo connazionale di 35 anni: Zeno-Irinel Havîrneanu, bloccato ieri pomeriggio alla stazione con un coltello in tasca (forse lo stesso usato per minacciare la giovane) e una valigia in mano. Stava per prendere un treno: sapeva di essere braccato e aveva deciso di lasciare la città. Dovrà invece trattenersi: nuovo domicilio, una cella del carcere di Buoncammino, dov'è rinchiuso in esecuzione di un provvedimento di fermo di polizia giudiziaria.

L'INCONTRO. I due, ha fatto mettere a verbale la ragazza, si erano conosciuti un mese fa. Quel ragazzo alto un metro e ottanta e grosso come un armadio, la domenica bazzicava i punti di ritrovo di colf e badanti, piazza Matteotti e piazza Deffenu, dove aveva modo di frequentare ragazze del suo Paese. Si era presentato come venditore occasionale di capi d'abbigliamento. Tra lui e lei c'era stata qualche chiacchiera, poi lei gli aveva dato il suo numero di telefono.

DAL BINGO ALL'INCUBO. Lui l'ha chiamata domenica pomeriggio. Lei era nella sala Bingo di via Roma insieme a sua sorella e due amici (un rumeno e un italiano). Zeno le proponeva un affare: «Raggiungimi ai parcheggi dell'Iperpan». E siccome non era andata subito, l'aveva richiamata. La ragazza aveva abboccato. Si era scusata con la sorella e gli amici, aveva promesso di tornare subito e, lasciata la borsetta nel locale, aveva raggiunto a piedi il supermercato di viale La Playa. Zeno la stava aspettando. Con un coltello in mano. Come lei si è avvicinata, si è ritrovata la lama puntata sulla gola. Costretta a seguire l'uomo, era stata accompagnata nella zona fra la stazione ferroviaria e la vecchia semoleria. Qui Zeno l'aveva guidata fino a uno stanzone abbandonato: superato un cancello di ferro, i due si erano ritrovati soli. Per la ragazza, nessuna possibilità di chiedere aiuto. Dopo la violenza, lui l'aveva costretta a seguirlo fino ai parcheggi dell'Iperpan, l'aveva minacciata che se avesse parlato gliel'avrebbe fatta pagare e poi se n'era andato.

LE INDAGINI. La giovane aveva subito dato l'allarme: aveva chiamato la sorella e la polizia. In viale La Playa era arrivato un equipaggio della squadra Volanti che aveva raccolto la denuncia e poi scortato la giovane in un pronto soccorso, dove le erano state rilevate delle contusioni sia sul viso che in altre parti del corpo e le erano stati assegnati quindici giorni di cura. La segnalazione di reato era stata girata per competenza alla squadra Mobile ed era finita sulla scrivania del dirigente Oreste Barbella, che ha guidato le indagini in coordinamento con il sostituto procuratore Giancarlo Moi. La descrizione fornita dalla vittima era molto dettagliata. Tra i segni di riconoscimento, un tatuaggio circolare su un polso. E c'era, soprattutto, il numero di telefono del violentatore. Peccato che il cellulare, per due giorni, abbia squillato a vuoto. Si era rifatto vivo lui, da quel numero: «Perché sei andata a raccontare tutto alla polizia? Hai fatto male. Voglio spiegarti tutto, dobbiamo vederci». Però, quando si è trattato di combinare un appuntamento, si era tirato indietro.

L'ARRESTO. Gli investigatori l'hanno cercato in tutti gli accampamenti dei rumeni in città e hanno battuto i posti dove di solito lo si poteva incontrare (piazza Matteotti, piazza Deffenu, i parcheggi in viale La Playa) ma fino a ieri del sedicente venditore di abbigliamento non c'era nessuna traccia. L'hanno trovato alla stazione, con l'aria di chi ha raccolto le sue cose e si prepara a lasciare la città. Prima di partire, però, l'uomo si è probabilmente disfatto del suo cellulare, che da ieri ha ripreso a squillare: probabilmente nella tasca di un ignaro e sprovveduto compratore. Sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, Havîrneanu è accusato di violenza sessuale, lesioni e porto abusivo di coltello.


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20/11/2007 23:48
 
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Romena incinta denuncia stupro
Roma, la donna è ora ricoverata

Una 27enne romena all'ottavo mese di gravidanza ha denunciato alla Polizia di essere stata vittima di uno stupro da parte di un suo connazionale a Roma. La donna è stata soccorsa al policlinico Casilino dove ha riferito quanto avvenuto agli agenti. La polizia sta ora cercando di verificare quello che è successo per individuare l'autore della violenza.


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Minori schiavi, arrestati romeni
Operazione in Lombardia e Romania
Operazione a Milano, Pavia e nella città romena di Craiova, contro una banda di Rom accusati di tratta di minori: 25 le ordinanze di custodia. Le indagini hanno avuto inizio dopo le segnalazioni di furti e borseggi commessi da minori stranieri nella Stazione Centrale di Milano. La banda è accusata di riduzione in schiavitù, tratta di minori, furto, rapina, gioco d'azzardo ed usura.
I provvedimenti riguardano i componenti di una organizzazione criminale, che operava tra Milano, Venezia, Pescara, Ancona e Bologna. Le indagini sono iniziate dopo numerose segnalazioni di furti e borseggi consumati da minori stranieri nei pressi della Stazione Centrale di Milano ai danni di molti viaggiatori. La Squadra Mobile di Milano ha accertato che per ciascuno dei 34 minorenni sfruttati, gli arrestati ottenevano un guadagno giornaliero pari ad una cifra compresa tra i 500 ed i 1000 Euro.
La banda, tutta composta di zingari, si occupava del reclutamento dei ragazzi, che venivano portati in Italia e costretti, "in totale stato di asservimento", a commettere furti, scippi e rapine nei luoghi più affollati di turisti. I guadagni venivano inviati in Romania grazie a corrieri compiacenti. La banda era strutturata su tre livelli: c'erano i capi, i complici che controllavano l'attività dei ragazzini nelle cinque città italiane, e altri che, dicendosi parenti stretti dei giovani, li recuperavano quando essi venivano fermati dalle forze dell'ordine.

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